L'eclisse




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«L'eclisse è una scommessa folle: presentandoci dei personaggi "inattivi", alla deriva in paesaggi vuoti, il regista ci invita a scoprire le tempeste che si agitano all'interno dei personaggi.»


(Alain Resnais)
































































L'eclisse

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Alain Delon e Monica Vitti in una scena del film
Titolo originale L'eclisse
Paese di produzione
Italia, Francia
Anno 1962
Durata 126 min
Dati tecnici
B/N

Genere drammatico
Regia Michelangelo Antonioni
Sceneggiatura
Michelangelo Antonioni, Tonino Guerra, Elio Bartolini, Ottiero Ottieri
Produttore
Cineriz, Inteuropa Film, Paris Film Production

Distribuzione in italiano

Cineriz (1962)
Fotografia Gianni Di Venanzo
Montaggio Eraldo Da Roma
Musiche Giovanni Fusco
Scenografia Piero Poletto

Interpreti e personaggi



  • Monica Vitti: Vittoria


  • Alain Delon: Piero


  • Francisco Rabal: Riccardo


  • Louis Seigner: Ercoli


  • Lilla Brignone: madre di Vittoria


  • Rossana Rory: Anita


  • Mirella Ricciardi: Marta


  • Cyrus Elias: ubriaco


Doppiatori originali



  • Gabriele Antonini: Piero


  • Aldo Giuffré: Riccardo



L'eclisse è un film del 1962, ottavo lungometraggio diretto da Michelangelo Antonioni. È il capitolo conclusivo della cosiddetta "trilogia esistenziale" o "dell'incomunicabilità", segue L'avventura e La notte.


Presentato in concorso al 15º Festival di Cannes, vinse il Premio speciale della giuria, ex aequo con Processo a Giovanna d'Arco di Robert Bresson.[1]




Indice






  • 1 Trama


  • 2 Commento


  • 3 Riconoscimenti


  • 4 Curiosità


  • 5 Incassi


  • 6 Note


  • 7 Bibliografia


  • 8 Altri progetti


  • 9 Collegamenti esterni





Trama |


Roma, 1961. In una mattina di luglio, l'inquieta Vittoria lascia il compagno, architetto, che non ama più. Il loro addio è freddo, indolore, quanto il loro rapporto era stato apatico. Sola, avvilita, segnata dalla fatica di vivere, «cerca negli altri un calore di vita, una facoltà di appassionarsi di cui essa stessa è ormai svuotata.»[2]


Una sera fa visita alla sua amica Anita, con la quale però non si sente così in confidenza da poter parlare di sé ed aprirsi. Vittoria cerca anche di recuperare un rapporto serio con la madre, che vede con certezza solamente alla Borsa di Roma, luogo dove la madre si reca quotidianamente. Durante una visita incontra Piero, giovane e cinico agente di cambio.


Piero, avendo saputo che Vittoria è libera, lascia subito la propria ragazza e inizia a farle la corte. Comincia una relazione, malgrado la differenza di carattere e sensibilità tra i due e l'apparente mancanza di reale coinvolgimento e interesse. Dopo pochi incontri Vittoria si concede a Piero. Nei giorni successivi i due sono felici. Una mattina, nel salutarsi, Piero le ricorda l'orario del loro appuntamento serale. “Alle 8. Solito posto”. Ma sono le ultime parole che si scambiano: nessuno dei due si presenterà.


I luoghi dove Piero e Vittoria erano soliti incontrarsi, ora appaiono senza i loro protagonisti: l'angolo di strada, l'edificio in costruzione accanto, la fermata d'autobus e i volti delle persone che Vittoria incrocia quando torna a casa a piedi. Scende la sera, nella città si accendono le luci. Nella completa oscurità la vista rimane quasi accecata dal bagliore di un lampione che illumina una strada.



Commento |




Una delle caratteristiche architetture mostrate nel film


Antonioni continua la sua ricognizione critica in una società caratterizzata da un crescente benessere materiale, grazie all'inarrestabile crescita economica, ma anche da una profonda crisi esistenziale.


Lo fa alternando sequenze di rumore e caos, ambientate nelle sale della Borsa di Roma, a lunghi silenzi e paesaggi di architetture fredde, geometriche (il quartiere dell'EUR), che riflettono l'incomunicabilità dei sentimenti e l'insuperabile senso di estraneità che caratterizza il rapporto fra i personaggi.


Il finale del film è il punto di arrivo (e di non ritorno) di questa rappresentazione visiva, esteriore, dell'interiorità fragile, inadeguata, di un'intera generazione: gli oggetti inerti e le architetture metafisiche (che molti hanno associato ai quadri di Giorgio De Chirico) si sostituiscono completamente ai personaggi («Gli ultimi 10 minuti silenziosi e senza narrazione, da cui scompaiono la Vitti e Delon, sconcertarono il pubblico; oggi appaiono di una bellezza abbacinante» commenta Alberto Pezzotta[3]).



Riconoscimenti |



  • Festival di Cannes 1962
    • Premio speciale della giuria



Curiosità |



  • Si tratta della quinta e ultima collaborazione (dopo L'amore in città, Le amiche, Il grido e La notte) con Gianni Di Venanzo, il direttore della fotografia con cui Antonioni ha avuto il più lungo sodalizio (il secondo è Carlo Di Palma, col quale ha fatto quattro film).

  • Il film è stato selezionato tra i 100 film italiani da salvare[4].


  • Eclisse twist che fa da sottofondo ai titoli di testa è cantato da Mina, su musica di Giovanni Fusco e testo di "Ammonio", pesudonimo dietro il quale si cela Michelangelo Antonioni

  • Viene citato da Bruno Cortona (Vittorio Gassman) ne Il sorpasso di Dino Risi e da Elide Catenacci (Giovanna Ralli) in C'eravamo tanto amati di Ettore Scola.



Incassi |


Il film incassò un totale di 296.712.263 lire.



Note |




  1. ^ (EN) Awards 1962, festival-cannes.fr. URL consultato l'11 giugno 2011.


  2. ^ Grazzini, 1980, p. 10.


  3. ^ Alberto Pezzotta, «L' eclisse» di Michelangelo Antonioni in dvd Come far scomparire la Vitti e Delon, in Il Corriere della Sera, 27 dicembre 2004 (archiviato dall'url originale il 25 aprile 2014).


  4. ^ Rete degli Spettatori



Bibliografia |



  • Giovanni Grazzini, Eva dopo Eva: la donna nel cinema italiano dagli anni '60 ad oggi, Roma-Bari, Laterza, 1980, p. 362, ISBN 978-88-420-1746-2.


  • Gianni Rondolino, Catalogo Bolaffi del cinema italiano 1956/1965



Altri progetti |



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Collegamenti esterni |






  • L'eclisse, su CineDataBase, Rivista del cinematografo. Modifica su Wikidata


  • (EN) L'eclisse, su Internet Movie Database, IMDb.com. Modifica su Wikidata


  • (EN) L'eclisse, su AllMovie, All Media Network. Modifica su Wikidata


  • (EN) L'eclisse, su Rotten Tomatoes, Flixster Inc. Modifica su Wikidata


  • (ENES) L'eclisse, su FilmAffinity. Modifica su Wikidata


  • (EN) L'eclisse, su TV.com, CBS Interactive Inc. Modifica su Wikidata


  • (EN) L'eclisse, su AFI Catalog of Feature Films, American Film Institute. Modifica su Wikidata

  • (EN) Michelangelo Antonioni's «L'eclisse» - A broken piece of wood, a matchbook, a woman, a man di David Saul Rosenfeld, su davidsaulrosenfeld.com.

  • Manifesto del film (JPG), su upload.wikimedia.org.

  • I luoghi in cui è stato girato L'eclisse, su davinotti.com.


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