L.R. Vicenza Virtus
L.R. Vicenza Virtus Calcio | |||
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Biancorossi, Lane, La nobile provinciale, Berici | |||
Segni distintivi | |||
Uniformi di gara
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Colori sociali | Bianco, rosso | ||
Simboli | Gatto, V, "R" del Lanerossi | ||
Inno | Vicenza cuore biancorosso Manuel Negrin (musica) e Luca Menti (voce) | ||
Dati societari | |||
Città | Vicenza | ||
Nazione | Italia | ||
Confederazione | UEFA | ||
Federazione | FIGC | ||
Campionato | Serie C | ||
Fondazione | 1902 | ||
Rifondazione | 2018 | ||
Proprietario | Renzo Rosso | ||
Presidente | Stefano Rosso | ||
Allenatore | Giovanni Colella | ||
Stadio | Romeo Menti (omologati 13 173 posti) | ||
Sito web | www.lrvicenza.net | ||
Palmarès | |||
Titoli nazionali | 3 Campionati di Serie B | ||
Trofei nazionali | 1 Coppe Italia 1 Coppe Italia Serie C/Lega Pro | ||
Stagione in corso | |||
Si invita a seguire il modello di voce |
Il L.R. Vicenza Virtus S.p.A. (acronimo di Lanerossi Vicenza Virtus[1]), comunemente noto come Vicenza, è una società calcistica italiana con sede nella città di Vicenza.
Costituita nel 2018 mediante il trasferimento in città del Bassano, è erede e continuatrice de facto della tradizione sportiva iniziata il 9 marzo 1902 con la fondazione dell'Associazione del Calcio in Vicenza (spesso siglato ACIVI) e poi transitata attraverso il Lanerossi Vicenza dal 1953 al 1990 e infine il Vicenza Calcio, fallito nel corso della stagione 2017-2018.
È la più antica squadra di calcio del Veneto[2][3][4] e rientra fra i club italiani che hanno giocato il maggior numero di campionati di Serie A (30 totali, dei quali 20 consecutivi fra il 1955 e il 1975): l'undici vicentino occupa pertanto il 19º posto nella tradizione sportiva dei club che hanno giocato nella massima serie italiana e il 17º posto nella relativa classifica perpetua. L'International Federation of Football History & Statistics lo annovera tra le 15 migliori formazioni italiane del XX secolo.
Per quanto concerne il palmarès, il Vicenza vanta due secondi posti nella massima serie (nel 1910-1911, anno in cui giocò la finalissima per il titolo nazionale, e nel 1977-1978, ove marcò il miglior risultato assoluto di una neopromossa nella prima divisione italiana). Il maggior successo è costituito dalla vittoria della Coppa Italia 1996-1997, grazie alla quale concorse nella successiva Coppa delle Coppe (arrivando fino alla semifinale).
Nella stagione 2018-2019 milita in Serie C, terzo livello della piramide calcistica italiana.
Indice
1 Storia
2 Cronistoria
2.1 Denominazioni
3 Colori e simboli
3.1 Colori
3.2 Simboli ufficiali
3.2.1 Stemma
3.2.2 Inno
3.2.3 Mascotte
4 Strutture
4.1 Stadio
4.2 Centro di allenamento
5 Società
5.1 Organigramma societario
5.2 Sponsor
5.3 Settore giovanile
5.4 La "Nobile Provinciale"
6 Il Vicenza nella cultura di massa
7 Allenatori e presidenti
7.1 Allenatori
7.2 Presidenti
8 Calciatori
8.1 Capitani
8.2 Il Vicenza e le nazionali di calcio
8.3 Maglie ritirate
9 Palmarès
9.1 Competizioni internazionali
9.2 Competizioni nazionali
9.3 Competizioni interregionali
9.4 Competizioni giovanili
9.5 Altri piazzamenti
10 Statistiche e record
10.1 Partecipazione ai campionati
10.2 Partecipazione alle competizioni UEFA
10.3 Statistiche di squadra
10.4 Statistiche individuali
11 Tifoseria
11.1 Storia
11.2 Gemellaggi e rivalità
12 Organico
12.1 Rosa
12.2 Staff tecnico
13 Note
14 Bibliografia
15 Voci correlate
16 Altri progetti
17 Collegamenti esterni
Storia |
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Il Vicenza, fondato nel 1902 da un gruppo di cittadini capeggiati dal professor Tito Buy, preside del liceo Lioy[5], e dal docente di educazione fisica Antonio Libero Scarpa, è una delle più antiche società di calcio italiane. La formazione del primo consiglio direttivo avvenne il 9 marzo di tale anno[6], mentre il debutto agonistico avvenne il 18 maggio 1903 in un incontro amichevole valido per il campionato Provinciale per Scuole, che vide i berici prevalere su Cordellina, Baggio e Schio.
L'esordio ufficiale risale al campionato 1910-11: l'Acivi (come venne chiamato il Vicenza per i primi cinquant'anni, dall'acronimo della denominazione ufficiale di allora Associazione del Calcio in Vicenza) inaugurò il 12 febbraio 1911 il nuovo campo di Borgo Casale con una larga vittoria sul Bologna e a marzo terminò a punteggio pieno il girone Veneto-Emiliano, qualificandosi alla finale per il titolo. Tuttavia dovette soccombere, sia in trasferta che in casa, alla Pro Vercelli nei suoi anni d'oro[6].
Negli anni precedenti alla prima guerra mondiale prese parte in più occasioni alle finali nazionali dell'Italia settentrionale, che si disputavano in un girone fra le vincenti dei gruppi regionali. Il Vicenza incontrò così varie volte il Bologna, la Juventus, il Milan, l'Inter, affermandosi fra le migliori squadre italiane.
Il Vicenza inizia gli anni 1920 gareggiando nella Prima Categoria divisa in vari gironi regionali. Nel 1921-22 si aggregò allo scisma delle grandi squadre, andando a disputare il campionato della C.C.I.: terminò ultimo nel girone A e doveva retrocedere in Seconda Divisione. All'attuazione del Compromesso Colombo affrontò lo spareggio di qualificazione che perse contro il Derthona lasciando così la massima divisione nazionale.
Nella stagione 1924-25 il Vicenza vinse il girone eliminatorio di Seconda Divisione dopo spareggi con Udinese e Olympia Fiume ma venne poi squalificato e declassato all'ultimo posto per le posizioni irregolari degli ungheresi Holwart e Molnar[7]; comunque non venne retrocesso perché la Federazione lo ripescò. Impreparato di fronte alle trasformazioni che avviavano il calcio italiano verso il professionismo, si fece travolgere dalle varie ristrutturazioni dei tornei, fino a ritrovarsi nel 1929 ad essere precipitato al quarto livello della piramide calcistica nazionale.
Gli anni 1930 furono però gli anni della riscossa biancorossa, dopo un decennio da dimenticare. Nel 1932-1933 la squadra venne promossa in Serie B, dove rimase per due stagioni, per poi provare più e più volte la nuova promozione fra i cadetti. In quel periodo i biancorossi sfornarono talenti del calibro dei fratelli Umberto e soprattutto Romeo Menti, capitan "Neno" Rossi, Bruno Camolese, Luigi Chiodi, Giovanni Costa, mentre s'avviava sul viale del tramonto la stella di Piero Spinato, ancora oggi il giocatore che ha segnato più reti con la maglia del Vicenza[7]. Nell'annata 1939-1940 arrivò la promozione in Serie B con un netto vantaggio sulla seconda.
L'8 settembre 1935 era frattanto stato inaugurato il nuovo stadio lungo il Bacchiglione, abbandonando definitivamente il campo di Borgo Casale. Nella partita inaugurale contro gli ungheresi del Saroksar esordì l'appena sedicenne Romeo Menti, il giocatore a cui, per un curioso gioco del destino, lo stesso stadio sarebbe stato intitolato nel 1949 dopo la scomparsa nella tragedia di Superga.[8]
All'inizio degli anni 1940 il Vicenza conquistò la massima divisione nazionale, grazie anche ad una linea mediana passata alla storia come una delle migliori dell'epoca e formata da Osvaldo Fattori (poi all'Inter), Alfonso Santagiuliana (che giocò anche nel Grande Torino) e Luigi Abeni, la cui carriera fu stroncata dalla malattia.
La Serie A 1942-1943 si concluse con una storica salvezza, conquistata all'ultima giornata sconfiggendo per 6-2 la Juventus a Torino nel giorno di Pasqua del 1943. Dopo l'8 settembre partecipò al girone Veneto del campionato di Guerra del 1944, rinunciando però alle finali nazionali.
Dopo la seconda guerra mondiale, il Vicenza tornò a giocare in Serie A, dopo il campionato misto del 1946. Nella Serie A 1946-1947, tornato il campionato a girone unico, il Vicenza si piazzò sorprendentemente al quinto posto (miglior marcatore della squadra fu il vicentino Bruno Quaresima); l'anno seguente tuttavia la squadra giunse all'ultimo posto (unica volta nella storia biancorossa che il Vicenza ha chiuso il campionato da fanalino di coda) e fu retrocessa.
Nel 1949 il Vicenza sfiorò l'immediato ritorno in Serie A, sfumato per un punto. Seguirono poi alcuni campionati di Serie B conclusi a metà classifica, caratterizzati da problemi economici.
Il 26 giugno 1953 accadde un evento che avrebbe cambiato la storia della società vicentina per molti decenni: la vecchia Acivi fu acquistata dal colosso laniero di Schio, la Lanerossi, fondata nel XIX secolo da Alessandro Rossi. Non si tratta del primo caso di sponsorizzazione calcistica in Italia, all'epoca ancora vietata, ma invece di un cosiddetto abbinamento, cioè una vera e propria acquisizione: la società calcistica divenne una costola dell'azienda tessile, portandone anche il nome e il simbolo – la "R" – sulle maglie (le sponsorizzazioni saranno permesse solo all'inizio degli anni 1980). Il logo rimase sulle maglie biancorosse fino alla stagione 1988-1989, anche se l'azienda non contribuiva economicamente più dagli inizi del decennio.
L'iniezione di fiducia e soprattutto di denaro liquido permise di allestire una squadra che ben presto, dopo una stagione di assestamento, tornò nel 1955 in Serie A dopo sette anni di attesa, con l'allenatore Aldo Campatelli e le reti di Enrico Motta. Al ritorno in massima serie il Vicenza conquistò una sorprendente salvezza con un nono posto.
Ai fasti della prima squadra si aggiunsero quelli della formazione primavera, che nel 1954 e nel 1955 conquistò due volte consecutivamente il torneo di Viareggio. Dalla squadra del Viareggio uscirono giocatori come Azeglio Vicini, Sergio Campana, Renzo Cappellaro, Mario David, Mirko Pavinato, Luigi Menti e molti altri che in seguito vestirono la maglia biancorossa in Serie A.
Nella seconda metà degli anni cinquanta, il reparto offensivo venne rafforzato con l'innesto di due sudamericani, dapprima Américo Murolo e nella stagione successiva Francisco Lojacono, oltre al vicentino Renzo Cappellaro.
A cavallo fra i due decenni il Vicenza conquistò salvezze e piazzamenti come due settimi posti consecutivi, e nel 1960-1961 l'allenatore Roberto Lerici (già giocatore biancorosso degli anni 1950) vinse il premio del Seminatore d'oro come miglior allenatore stagionale. Il Lanerossi mantenne le sue caratteristiche di provinciale, attenta ai bilanci, che valorizza i giovani, siano prodotti dal vivaio o provenienti da altre squadre, mantenendo un nucleo forte di giocatori sempre più "bandiere", accogliendo di tanto in tanto grandi giocatori a fine carriera.
Nel 1962 arrivò il centravanti brasiliano trentenne Luís Vinício, che diede ulteriore lustro alla squadra. Nella Serie A 1963-1964 il Vicenza si issò al primo posto in classifica in coabitazione per tre partite consecutive, dalla 7ª alla 9ª giornata, conquistando al termine del campionato il sesto posto. Luis Vinicio nella stagione 1965-1966, nel suo anno di grazia, conquistò la classifica cannoniere con 25 reti (si dovranno aspettare 26 anni perché un giocatore di Serie A segni tanto: sarà Marco van Basten nel 1991-1992), il Lanerossi giunse quinto.
A grandi risultati seguono però anni in cui la salvezza era risicata, spesso all'ultima giornata. Fra le salvezze risicate, storica quella del 1972-1973, in cui il Lanerossi sembrava ormai spacciato, ma con tre vittorie nelle ultime tre giornate riuscì a risalire la china fino ad uno spareggio con l'Atalanta, sconfitta su autogol. Tuttavia la fortuna abbandonò il Lanerossi nel 1975 quando, al ventesimo campionato consecutivo di Serie A, retrocesse in Serie B.
Dopo un'opaca stagione 1975-1976 in cui rischiò addirittura di retrocedere il Serie C, il Lanerossi si presentò con poche speranze a quella 1976-1977. Tuttavia il nuovo tecnico, Giovan Battista Fabbri, ebbe una intuizione: trasformò il giovane Paolo Rossi da ala destra dalle scarse prospettive in un eccellente centravanti, portando il Vicenza alla promozione in Serie A. Dopo un inizio titubante, la formazione biancorossa si dimostrò travolgente, grazie ai gol di Rossi, la sicurezza del libero Giorgio Carrera, le giocate di Franco Cerilli e Giancarlo Salvi, la diga di Mario Guidetti a centrocampo, l'inarrestabile Roberto Filippi.
Solo la Juventus poté fare meglio: tuttavia, se si escludono le prime cinque giornate, i biancorossi conquistarono più punti di tutti, nonché la simpatia di tutta Italia. La squadra chiuse il campionato al 2º posto e approdò di diritto alla Coppa UEFA: rimane tuttora il miglior risultato assoluto di una neopromossa nella storia della massima serie italiana.
Paolo Rossi divenne il nuovo fenomeno del calcio italiano, a dicembre 1977 fu convocato in nazionale. A fine stagione vinse il titolo di capocannoniere con 24 reti, un bottino considerevole per i campionati a 16 squadre, e venne convocato per i mondiali argentini dove diventerà Pablito, segnando anche 3 reti e mettendosi in ulteriore luce.
L'estate 1978 fu il momento delle celebri buste, con cui il presidente del Lanerossi Giussy Farina tentò di strapparlo alla Juventus comproprietaria del giocatore. Le cifre messe in gioco furono le più grandi dell'epoca: il presidente vicentino mise sul piatto della bilancia 2 miliardi, 612 milioni e 510 000 lire contro gli appena 875 milioni dai bianconeri.[9]
L'operazione Rossi comportò un notevole sforzo finanziario per le casse biancorosse, e i grandi progetti di Farina finirono nel peggiore dei modi. Il Lanerossi incappò in un'annata balorda, che si concluse con una retrocessione che nessuno avrebbe pronosticato. Il Vicenza esordì nella Coppa UEFA 1978-1979 contro il Dukla Praga: sconfitti nella gara di andata in Cecoslovacchia, i veneti si trovarono al ritorno privi di Rossi infortunato, non andando oltre l'1-1 dopo aver sbagliato con Callioni un rigore potenzialmente decisivo, uscendo al primo turno. Il Lanerossi si ritrovò in Serie B e, due anni dopo, addirittura in C1. Magra consolazione fu la conquista della Coppa Italia di Serie C del 1981-1982.
Il 16 giugno 1985, con la giovane stella Roberto Baggio assente per un precedente infortunio, e con allenatore Bruno Giorgi, sul campo neutro del "Franchi" di Firenze il Vicenza tornò in Serie B nello spareggio promozione contro il Piacenza e l'anno dopo arrivò terzo, anche se la CAF annullò la promozione nella massima divisione per uno scandalo scommesse.
Il colpo fu forte, tanto che si ritornò in Serie C1.
Nella stagione 1989-1990, il Lanerossi rischiò di retrocedere addirittura in Serie C2. Questa travagliata annata fu susseguita da tre allenatori in panchina: Romano Fogli, Sergio Gasparin e Giulio Savoini. Il 7 giugno 1990, il Vicenza guidato dalla bandiera Giulio Savoini si salvò sul campo neutro del "Mazza" di Ferrara nello spareggio salvezza contro il Prato, con il sostegno di un esodo di tifosi biancorossi che invasero la città estense.
Nell'estate 1990 la società cambiò nome dando l'addio al Lanerossi e alla sua "R": la società rilevata l'anno prima da Pieraldo Dalle Carbonare, divenne Vicenza Calcio.
L'inizio non fu dei migliori: nel 1990-1991 venne esonerato il tecnico Giuseppe Caramanno e subentrò Antonio Pasinato ma neanche lui riuscì a riportare il Vicenza in Serie B, obiettivo raggiunto due stagioni dopo con Renzo Ulivieri.
Nel 1993-1994, l'allenatore toscano, pur senza grandi attaccanti, riuscì a salvare il Vicenza con un gioco corale che sarà la caratteristica di tutto quel periodo della società berica. Anche il suo successore, Francesco Guidolin, adottò una strategia volta a mettere in risalto le doti del gruppo e l'azione di tutta la squadra più che quella dei singoli giocatori.
L'anno successivo le prestazioni del capitano Giovanni Lopez, il terzino Gilberto D'Ignazio Pulpito e il mediano Domenico Di Carlo riportarono il Vicenza in massima serie, dove finì nono.
Addirittura meglio andò l'anno seguente, quello della consacrazione: in campionato il Vicenza fu capace di togliersi grandi soddisfazioni come le tre memorabili vittorie ai danni della Juventus, dell'Inter e del Milan. Dopo aver conquistato per qualche giorno il primo posto il 24 novembre 1996 grazie alla doppietta di Gabriele Ambrosetti nella vittoria contro la Reggiana, il Vicenza superò una dopo l'altra le sue avversarie in Coppa Italia. Nei sedicesimi i gol di Maurizio Rossi e Giovanni Cornacchini sconfissero la Lucchese, negli ottavi quelli di Fabio Viviani e dello stesso Cornacchini il Genoa, nei quarti la rete in trasferta di Gabriele Ambrosetti fece uscire il Milan, in semifinale le reti di Roberto Murgita e del solito Cornacchini eliminarono il Bologna e infine si arrivò alla finale col Napoli. All'andata al San Paolo i biancorossi cedettero per 1-0, ma al ritorno, il 29 maggio 1997 Giampiero Maini pareggiò subito i conti. Si arrivò ai tempi supplementari e fu Maurizio Rossi ad entrare nella storia del Vicenza segnando un gol a due minuti dalla fine, seguito due minuti più tardi dal 3-0 di Alessandro Iannuzzi, che assegnarono al Vicenza il più importante trofeo della sua storia.
Nell'estate 1997 la società britannica ENIC (finanziaria nel campo del petrolio) rilevò la maggior parte delle quote azionarie del club biancorosso. Il Vicenza divenne la prima squadra italiana ad avere una proprietà straniera[10].
Il Vicenza detentore della coccarda tricolore si guadagnò inoltre il diritto di giocare, il 23 agosto 1997 allo stadio delle Alpi di Torino, la finale di Supercoppa italiana, poi persa, contro la Juventus.
Nella stagione 1997-1998, dopo l'ottavo posto dell'anno prima, il Vicenza si salvò senza patemi, ma si lasciò un po' andare in campionato, mentre in Coppa delle Coppe arrivò in semifinale col Chelsea dopo numerosi successi grazie ai gol del suo bomber Pasquale Luiso, alla fine capocannoniere della manifestazione con otto marcature, inflitte a tutte le quattro squadre europee affrontate. Nei sedicesimi con tre reti messe a segno il Vicenza riuscì ad eliminare i polacchi del Legia Varsavia, negli ottavi con cinque marcature segnate sconfisse gli ucraini dello Shakhtar Donetsk e nei quarti con addirittura nove gol realizzati estromise gli olandesi del Roda Kerkrade, approdando in semifinale. Dopo la vittoria all'andata con i blues, (1-0 marcatura di Lamberto Zauli) al ritorno a Londra i biancorossi si portarono prima sullo 0-1 con Pasquale Luiso, poi si videro annullare un altro gol di Luiso .mw-parser-output .chiarimento{background:#ffeaea;color:#444444}.mw-parser-output .chiarimento-apice{color:red}per fuorigioco inesistente[senza fonte], quindi dovettero subire il ritorno del Chelsea che si portò prima sul 2-1 per poi ottenere il gol qualificazione nel finale (3-1) andando a privare il Vicenza della qualificazione alla finale di Stoccolma contro lo Stoccarda che sembrava ormai sicura.
L'anno successivo corrisponde ad una retrocessione seguita però subito da una promozione grazie alla vittoria del campionato di Serie B 1999-2000. Con il tecnico Edoardo Reja in panchina e grazie ad un ottimo attacco in cui si distinguono Gianni Comandini (poi ceduto al Milan), il solito Pasquale Luiso e il giovane Christian Bucchi; la squadra guadagna la promozione con due giornate di anticipo rispetto alla fine del campionato. Dura solo un anno la permanenza in Serie A. La stagione 2000-2001 si conclude con la retrocessione in Serie B per i veneti.
Nel dicembre 2004 avviene il ritorno della società in mano di imprenditori locali, e la nomina a presidente di Sergio Cassingena, a seguito dell'acquisto del pacchetto azionario dalla società britannica ENIC.
Da questo momento la storia del Vicenza vede un decennio in Serie B fatto di salvezze all'ultima giornata di campionato, tre retrocessioni sul campo di cui due (2005 e 2012) graziate da riammissioni a causa di illeciti sportivi di altre squadre, decennio culminato nel 2013 con la definitiva retrocessione nella terza serie, e con la società in gravi condizioni finanziarie[11].
In Serie C il Vicenza è allenato dall'indimenticato ex biancorosso Giovanni Lopez. Al termine del campionato il Vicenza disputa i play-off contro il Savona, perdendo ai rigori.
Nonostante ciò il 29 agosto 2014 il Vicenza viene ripescato in Serie B in sostituzione del fallito Siena[12][13]. A ottobre viene esonerato l'allenatore Lopez[14] sostituito da Pasquale Marino,[15] la squadra si risolleva terminando il campionato al terzo posto, accedendo ai play-off per la Serie A, persi in semifinale contro il Pescara. Nel 2017 la squadra biancorossa (nel frattempo rilevata da una nuova cordata di impreditori vicentini) retrocede in Serie C, fatto che acuisce ulteriormente la crisi economica del club. Dichiarato fallito e messo in esercizio provvisorio il Vicenza rischia addirittura la retrocessione in quarta serie, ma riesce a salvarsi il 26 maggio 2018 vincendo il doppio spareggio salvezza contro il Santarcangelo. Cessate definitivamente le attività sociali, il titolo sportivo (rappresentante de iure la storia e il blasone sportivo della squadra, compresi i successi raggiunti e i trofei vinti) viene ritirato dalla Federazione Italiana Giuoco Calcio.[16]
A campionato concluso il patron della Diesel Renzo Rosso acquista il ramo societario dell'azienda biancorossa e lo conferisce al Bassano (altra squadra di sua proprietà), che pertanto cambia denominazione in L.R. Vicenza Virtus S.p.A., trasferisce la sede sociale da Bassano del Grappa a Vicenza e si pone dunque come erede de facto della storica tradizione calcistica cittadina.[17][18] Il "nuovo Vicenza" viene così iscritto alla stagione agonistica 2018-2019 con la matricola sportiva del Bassano (che viene rifondato e riparte dalle divisioni dilettantistiche del Veneto).
Cronistoria |
Cronistoria del L.R. Vicenza Virtus |
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Denominazioni |
1902-1908 Associazione Del Calcio In Vicenza (ACIVI)
1908-1928 Associazione Del Calcio Di Vicenza (ACIVI) (L'ACIVI assorbe l'Olympia, altro club vicentino, 4 dicembre 1908)[19]
1928-1932 Associazione Calcio Vicenza (ACIVI) (L'ACIVI assorbe il Circolo Cotonificio Rossi, altro club vicentino, 1928)[20]
1932-1945 Associazione Fascista Calcio Vicenza (La denominazione "Associazione Fascista Calcio Vicenza" fu imposta da Benito Mussolini come tributo al suo partito, come per molte altre squadre di calcio o discipline sportive)[21]
1945-1953 Associazione Calcio Vicenza
1953-1967 Associazione Calcio Lanerossi Vicenza
1967-1990 Società Sportiva Lanerossi Vicenza S.p.A.
1990-2018 Vicenza Calcio S.p.A.
2018- attuale L.R. Vicenza Virtus S.p.A.
Colori e simboli |
Colori |
Sin dal 1902, i colori sociali del Vicenza sono il bianco e il rosso, le stesse tinte comunali della città veneta. La divisa utilizzata dalla squadra nelle sue partite casalinghe è tradizionalmente costituita da una maglia palata biancorossa, abbinata a pantaloncini e calzettoni bianchi, questi ultimi con risvolto rosso.
Nel corso della storia del club, l'uniforme vicentina ha subito varie modifiche. Inizialmente era sostanzialmente una camicia con pali molto stretti, abbinata a calzettoni rossi. Tra gli anni 1920 e 1930, oltre alla succitata maglia palata, erano in uso anche delle casacche bianche con fascia orizzontale rossa al centro del petto, o al contrario rosse con fascia centrale bianca, assieme a pantaloncini rossi; la fascia verrà eliminata nel decennio successivo, lasciando la divisa completamente bianca. Alla ripresa nel secondo dopoguerra, i vicentini sfoggiarono spesso una palatura più ampia rispetto a quella d'inizio Novecento.
Tra le annate 1963-1964 e 1966-1967 c'è stato poi il ritorno a una maglia dai pali molto fitti; nell'ultima stagione è stata indossata anche una maglia bianca con sbarra diagonale rossa. Dagli anni 1970 i pali verticali tornano a una larghezza standard; con la fine del decennio, inoltre, il Lanificio Rossi cominciò a fornire come seconde e terze maglie modelli con colori sgargianti, tra cui il verde, l'azzurro, il blu e il giallo, molto semplici e minimali, marchiate solo dalla classica "R" dell'azienda affissa sul petto.
Nella stagione 1981-1982 comparve sulle maglie biancorosse il primo sponsor ufficiale: la Yuma Jeans, che vi resto fino all'annata 1983-1984.
Fino alla stagione 1995-1996 la maglia presentava una palatura più fitta; mentre dalla stagione 1996-1997 alla stagione 1998-1999 la divisa appariva con meno pali.
La stagione 2001-2002 rappresentò per il Vicenza quella celebrativa dei primi cento anni dalla sua fondazione. Per celebrare la ricorrenza del centenario, la Umbro elaborò una divisa classica: la maglia ripresentò la comparsa della storica R a sinistra, e la mutazione del logo della V divenuta dorata per quella stagione e collocata al centro della maglia.
Nella stagione 2016-2017 in occasione del 20º anniversario della conquista della Coppa Italia 1996-1997, sulla maglia del Vicenza fu presente uno stemma celebrativo per rievocare la storica vittoria della coccarda tricolore.[23]
Nella storia del Vicenza, per via dei prestigiosi traguardi raggiunti dalla squadra biancorossa, le due maglie storiche rimangono quella del Real Vicenza che sfiorò lo scudetto della stagione 1977-1978, e quella del Vicenza dei miracoli di Francesco Guidolin di metà anni novanta con lo sponsor Pal Zileri.
Gli inizi | Anni 1920-1930 | Anni 1930-1940 | Anni 1940-1960 | Anni 1960-1970 | Anni 1970-oggi |
Simboli ufficiali |
Stemma |
Dal 1902, anno di fondazione, alla stagione 1952-1953, il club utilizzò come simbolo uno scudo svizzero partito a sinistra con una croce bianca in campo rosso (mutuata dallo stemma araldico della città di Vicenza), a destra palato in bianco e rosso. La fascia cuspidale, su fondo bianco, recava la dicitura A.C. VICENZA a lettere stampatelle rosse.
Nella stagione 1953-1954 (a seguito del passaggio sotto il controllo della Lanerossi) subentrò un ancile troncato: nel campo superiore, su fondo bianco, s'inscriveva la mutata ragione sociale LANEROSSI A.C. VICENZA (a lettere stampatelle auree), mentre nel campo inferiore, su fondo palato di bianco e rosso, campeggiava la celebre R annodata (sempre color oro), simbolo dell'azienda tessile di Schio.
Vera protagonista della simbologia societaria (in quanto unico elemento a campeggiare sulle maglie da gioco), la R della Lanerossi rimase in uso fino alla stagione 1989-1990.
Nel 1990, a seguito della fine della "stagione Lanerossi" e del cambio di denominazione in Vicenza Calcio, l'artista Antonio "Toni" Vedù dell'Anonima Magnagati disegnò un nuovo emblema: di base si trattava di uno scudo francese moderno bianco bordato di rosso (salvo che nella parte superiore), quasi completamente occupato da una larga V rossa con all'interno una riga bianca, la quale sulla sinistra si tramutava in una croce (evocante l'araldica cittadina). In capo al tutto era apposta la dicitura VICENZA CALCIO 1902, a lettere rosse.
A seguito di un accordo con il gruppo Marzotto (divenutone frattanto proprietario), nella stagione 2001-2002 (in concomitanza col centenario di fondazione) la R della Lanerossi tornò a campeggiare sulle divise biancorosse. Previo rinnovo dell'accordo, dalla stagione 2006-07 essa è tornata ad essere parte integrante delle maglie vicentine, diventando una sorta di "stemma secondario".
Nel 2018, a seguito del fallimento del Vicenza Calcio, la subentrante L.R. Vicenza Virtus di Renzo Rosso ha scelto di dismettere l'emblema del 1990 in favore del ripristino della sola R, che torna così ad essere l'effettivo stemma societario. A partire da essa è stato così concepito un nuovo identificativo (in uso solo per l'ambito amministrativo e comunicativo, ma non sulle maglie da gioco), nel quale il simbolo Lanerossi (colorato di rosso) è inserito in un cerchio (egualmente rosso) aperto nella parte superiore; al di sotto di esso campeggia l'epigrafe L.R. VICENZA 1902, a lettere stampatelle nere.
L'originario stemma ACIVI del 1902.
Primo stemma usato sotto la proprietà Lanerossi, dalla stagione 1953-1954 alla stagione 1966-1967[24].
Secondo stemma usato sotto la proprietà Lanerossi, dalla stagione 1967-1968 alla stagione 1989-1990[24].
Lo stemma disegnato da Toni Vedù per il Vicenza Calcio, in uso dalla stagione 1990-1991 alla stagione 2017-2018.
Lo stemma del L.R. Vicenza Virtus in uso dal 2018[24].
Inno |
L'inno ufficiale riconosciuto dalla società è Vicenza cuore biancorosso, inno composto dal deejay Manuel Negrin nel 2012 e cantato da Luca Menti. Il titolo è stato scelto tramite un sondaggio sul sito ufficiale del Vicenza Calcio. Viene fatto ascoltare durante l'entrata in campo dei calciatori biancorossi allo stadio Menti e al termine delle partite.
Oltre a questo ci sono diverse altre canzoni:
Inno biancorosso, inno della tifoseria, principale e storico. È il più antico e risale ai primi anni 1960. Venne realizzato su richiesta della proprietà del Lanerossi che, dopo essere stata la prima azienda italiana ad acquistare una squadra di calcio di Serie A, voleva lasciare un ulteriore segno nella storia calcistica vicentina. Questo inno si canta tuttora allo stadio (seppur con alcuni goliardici adattamenti operati dai tifosi);
Grande Vicenza 1902-1992 90 anni, inno composto nel 1992 in occasione dei 90 anni di storia compiuti dal Vicenza;
Cuore biancorosso, inno inciso a scopi benefici cantato nel 1997 dall'allenatore Francesco Guidolin e dai calciatori biancorossi, per celebrare la vittoria della Coppa Italia 1996-1997;
Forza Vicenza avanti Vicenza forza Vicenza campione Vicenza, inno composto in anni recenti dall'argentino tifoso biancorosso Miguel Angel Regalado;
Mascotte |
Il Vicenza ha una propria mascotte ufficiale: Gatton Gattoni. La sua storia parte nel campionato di Serie B 1994-1995 quando un'agenzia pubblicitaria vicentina decise di creare un'immagine da associare alla squadra di calcio: si pensò di scegliere un personaggio fumettistico che sapesse riassumere un'immagine rappresentativa per i vicentini insieme a fiducia e sostegno per i colori biancorossi.
Venne scelto un gatto personificato in un giocatore con tanto di maglietta del Vicenza. A fine campionato il Vicenza venne promosso in Serie A e per questo Gatton Gattoni divenne subito il portafortuna della squadra e dei tifosi. Se inizialmente l'agenzia scelse di dare alla mascotte una veste esclusivamente cartacea (appariva sul giornale della squadra e sui volantini dei tifosi) e cartellonistica, si arrivò infine alla realizzazione di una mascotte alta due metri e mezzo che a ogni partita intratteneva gli spettatori passeggiando per il campo da gioco; Gatton Gattoni scese fisicamente in campo il 12 maggio 1996, durante l’ultima partita di campionato, giorno in cui il Vicenza pareggiò in casa 2-2 contro la Sampdoria. Poco tempo dopo in ogni iniziativa del Vicenza Calcio si richiedeva la presenza della mascotte ufficiale. La "passeggiata" del pupazzo continua ancora adesso prima di ogni partita disputata al "Menti".
Gatton Gattoni oggi è anche una linea dei prodotti di merchandising del Vicenza Calcio. La sua popolarità nel mondo del calcio è ormai nazionale oltre a essere stato il primo esempio di mascotte ufficiale di una società di serie A.
Gatton Gattoni, mascotte della squadra dal 1994, in una campagna contro la violenza allo stadio.
Gatton Gattoni in campo nella partita Vicenza-Virtus Lanciano, stagione 2012-2013
Strutture |
Stadio |
La squadra gioca le sue partite casalinghe allo Stadio Romeo Menti, da sempre di proprietà comunale.
Lo stadio fu costruito nel 1935 e chiamato Campo Sportivo del Littorio, in linea con le influenze fasciste dell'epoca. Inaugurato in occasione della festa patronale dell'8 settembre con la partita tra Vicenza e gli ungheresi del Saroksar (squadra di Budapest), venne danneggiato dai bombardamenti, ristrutturato in pochi mesi (con l'eliminazione della pista di atletica) e ridenominato, nel 1946 in Comunale.
Dopo la tragedia di Superga in cui perse la vita il calciatore vicentino Romeo Menti il comune decise, nel 1949, di dedicare l'impianto sportivo a lui.
Ha subito diverse ristrutturazioni ed adeguamenti nel corso degli anni. È un tipico stadio "all'inglese", con tribune e gradinate molto vicine al campo.
Centro di allenamento |
Dal 2006 la società dispone di un moderno Centro Tecnico, situato ad Isola Vicentina. La struttura si sviluppa su un'area complessiva di 65 000 m² e si divide in due unità simmetriche, una riservata alla Prima Squadra con spogliatoi, magazzino, sale mediche, palestra e annessi uffici dirigenziali, sale riunioni e una sala conferenze, ed una dedicata al Settore Giovanile con i medesimi servizi, oltre ad una grande palestra regolamentare per il lavoro all'interno e i maggiori eventi. All'esterno la superficie si struttura in 5 campi per gli allenamenti, di cui 4 in erba e uno ulteriore in terra battuta.
Dopo la prematura scomparsa, la società ha deciso di intitolare il Centro Tecnico a Piermario Morosini[25] (già calciatore del Vicenza per tre stagioni).
Attualmente la nuova società sta rivedendo anche le scelte relative al centro di allenamento il cui utilizzo è temporaneamente sospeso. Almeno per la prima parte della stagione 2018/2019 gli allenamenti della prima squadra si svolgono in alcuni impianti di Caldogno.
Società |
Organigramma societario |
Il L.R. Vicenza Virtus è una società per azioni; dal 29 maggio 2018 è di proprietà della OTB Group di Breganze, holding dell'imprenditore Renzo Rosso.
Area gestionale
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Sponsor |
Di seguito l'elenco dei fornitori tecnici e degli sponsor ufficiali.[26]
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Settore giovanile |
Il settore giovanile della società vanta due vittorie consecutive nel Torneo di Viareggio, nel 1954 e nel 1955. Esso si suddivide in 4 ambiti:
Attività agonistica, che raggruppa le squadre che partecipano ai campionati Primavera o Berretti, allievi U17 e U16 e giovanissimi U15, U14 e U13;
Attività di base, che raggruppa le squadre degli esordienti e pulcini;
Scuola calcio, che raggruppa i primi calci (7-8 anni) e i "piccoli amici" (5-6 anni)
Vicenza Academy, ovvero l'affiliazione di quasi 40 società calcistiche venete al Vicenza Calcio con lo scopo di valorizzarne i giovani talenti anche attraverso osservatori (ciascuno osservatore con una propria zona di lavoro anche extra regionale).
Le squadre giovanili si allenano a Vicenza negli impianti di via Gagliardotti, Stanga, Saviabona, San Pio X, Bertesinella e Pomari mentre a Bassano negli impianti di Cartigliano, Centro Giovanile e Sporting.
Negli ultimi anni diversi ex giocatori biancorossi a fine carriera hanno deciso di seguire i diversi ambiti del settore giovanile.
Organigramma settore giovanile
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La "Nobile Provinciale" |
Il 25 aprile 2012 prende il via l'iniziativa della società cooperativa "Nobile Provinciale", con l'intento di creare un azionariato popolare per acquistare il Vicenza Calcio. Il nome deriva dall'appellativo che era stato coniato ai tempi del Lanerossi per identificare la squadra vicentina, capace di tener testa alle grandi squadre del calcio italiano. La "Nobile Provinciale" è patrocinata dal Comune e dalla provincia di Vicenza.
Il Vicenza nella cultura di massa |
Il Vicenza, essendo uno dei club italiani che hanno disputato il maggior numero di campionati di Serie A, è presente in varie opere della cultura italiana; sia in ambito cinematografico che in quello musicale, svariando anche nel ludico dei videogiochi.
Tito Buy, fondatore nel 1902 e primo presidente del Vicenza, è bisnonno dell'attrice Margherita Buy.[27][28]
Nel 1987, nel film Ultimo minuto[29][30][31] diretto da Pupi Avati, e interpretato da Ugo Tognazzi, Elena Sofia Ricci, Marco Leonardi e Diego Abatantuono; il Vicenza, lo Stadio Romeo Menti e la tifoseria della Curva Sud sono accreditati nei titoli di coda.[32] In questa pellicola sia l'interno e l'esterno dello stadio berico vennero utilizzati come location per girare le riprese. I colori biancorossi della squadra protagonista del film e alcune caratteristiche ricollegano al Vicenza, emblema della classica squadra di provincia del calcio nazionale di quegli anni.
Le riprese della curva vicentina vennero effettuate il 26 aprile 1987 durante la partita Vicenza-Cesena[33] Lo stadio è riconoscibile anche per la presenza dei striscioni biancorossi degli ultrà berici e del cartellone pubblicitario Pal Zileri collocato sopra al centro della Curva Sud.
L'attore Carlo Verdone ha citato il Lanerossi Vicenza in alcuni suoi film;[34] mentre l'attore Luca Zingaretti, che si trovava in città per un impegno teatrale nell'aprile 2013, si allenò al Centro Tecnico Piermario Morosini assieme ai calciatori della Primavera del Vicenza.[35][36]
Nell'aprile 2018 l'attore Rocco Siffredi ha rivelato di essere tifoso del Lanerossi Vicenza[37][38] dall'età di 8 anni, postando successivamente su vari social network[39][40] una sua foto da bambino con la maglia biancorossa.[41][42][43]
L'album Calciatori Panini della stagione 1995-1996[44] utilizzò come copertina la foto del vicentino Gustavo Mendez mentre gareggia in velocità con George Weah nella gara Vicenza-Milan del 22 ottobre 1995.[45]
Il videogioco PC Calcio 5.0 della stagione 1996-1997[46][47] ha come copertina globale la foto del capitano biancorosso Giovanni Lopez alle prese con il bianconero Christian Vieri scattata durante la partita Juventus-Vicenza del 1º marzo 1997.[48][49]
Il gruppo musicale punk rock vicentino Derozer ha scritto la canzone Fedeli alla tribù in onore della trasferta del club berico allo Stamford Bridge di Londra contro il Chelsea nella semifinale di ritorno della Coppa delle Coppe 1997-1998.[50]
Inoltre, sempre nell'ambito musicale, al Vicenza è dedicata una canzone del 2018 della cantante Francesca Michielin, ispirata alla retrocessione nella serie cadetta nel 2001 della squadra biancorossa.[51][52][53]
Allenatori e presidenti |
Allenatori |
Sono 75 gli allenatori che dal 1902 hanno assunto la guida tecnica del Vicenza.[54] Tra le loro nazionalità prevale quella italiana.
Il primo allenatore della storia biancorossa fu il professore Antonio Libero Scarpa, il quale guidò la squadra berica dal 1902 al 1908; sempre in quel periodo, dal 1903 al 1908 fu inoltre presidente del Vicenza.
A vantare il mandato tecnico più lungo è tuttora il vicentino Giulio Fasolo, rimasto alla guida della squadra per 10 stagioni di cui 7 consecutive, dal 1908-1909 al 1914-1915, ed in seguito all'attività sospesa tra il 1915 e il 1919 per l'esposizione in prima linea del territorio berico sul fronte della prima guerra mondiale, fu nuovamente allenatore dal 1919-1920 al 1921-1922. Giulio Fasolo fu allenatore quando la squadra berica sfiorò lo scudetto della stagione 1910-1911.
Negli anni venti e trenta, furono parecchi gli allenatori stranieri della squadra berica. Il primo allenatore straniero della storia biancorossa fu l'austriaco Franz Sedlacek, il quale guidò la squadra nella stagione 1922-1923.
Tra gli allenatori stranieri, quelli che vantano il maggior numero di presenze sulla panchina biancorossa sono gli ungheresi Wilmas Wilhelm e Imre Janos Bekey e l'uruguaiano Hector Puricelli.
Un allenatore che ha segnato la storia biancorossa è stato G.B. Fabbri. Tecnico del Vicenza dal 1976 al 1979, fu alla guida della squadra berica che sfiorò lo scudetto della stagione 1977-1978. Il tecnico emiliano ebbe l'intuizione di spostare Paolo Rossi da ala destra a centravanti prolifico.[55]
Francesco Guidolin allenò il Vicenza dal 1994 al 1998, vincendo la Coppa Italia 1996-1997, e raggiungendo la semifinale della Coppa delle Coppe 1997-1998. Negli anni a Vicenza predilesse normalmente il 4-4-2,[56] mentre in alcune partite delicate, giocate sulla tattica difensiva, optò per il 4-5-1 e il 5-4-1.[57]
Durante la guida di Edoardo Reja, al termine della stagione 1999-2000, la squadra berica conseguì l'ultima promozione in Serie A.
Sono stati sia calciatori che allenatori del Vicenza (in ordine cronologico): Giulio Fasolo, Aldo Casalini, Wilmas Wilhelm, Eraldo Bedendo, Pietro Spinato, Umberto Menti, Roberto Lerici, Antonio Pin, Chinesinho, Giulio Savoini, Ernesto Galli, Fabio Viviani, Giancarlo Camolese, Massimo Beghetto, Manlio Zanini, Alessandro Dal Canto, Giovanni Lopez e Nicola Zanini.
Di seguito la lista degli allenatori dall'anno di fondazione a oggi.[58][59]
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Presidenti |
Il Vicenza ha avuto svariati presidenti illustri e dalle personalità assai spiccate sin dalle origini, parecchi dei quali membri dell'aristocrazia vicentina.
La squadra fu fondata dal patriota e garibaldino Tito Buy,[60] primo presidente nel 1902, assieme al presidente onorario, il conte e deputato Felice Piovene.[61]
Il generale e politico Augusto Bucchia fu presidente quando la squadra berica sfiorò lo scudetto della stagione 1910-1911.[62]
Negli anni successivi altre personalità spiccate furono l'ingegnere Virginio Tonini, il mecenate e marchese Antonio Roi (negli anni venti, trenta e quaranta), il conte e notaio Tommaso Valmarana (negli anni trenta e cinquanta), il nobile Ludovico Thiene (a cavallo tra gli anni quaranta e cinquanta), l'accademico Franco Barbieri, il nobile e grande ufficiale Rodolfo Gavazzi (proprietario del colosso laniero Lanerossi), il politico Delio Giacometti e l'accademico e storico Virgilio Marzot.[63]
Giuseppe Farina è il presidente della squadra biancorossa che sfiorò lo scudetto della stagione 1977-1978. La sua è stata la presidenza più duratura della storia del club, rimanendo in carica alla guida del Vicenza per dodici anni, dal 1968 al 1980.
Pieraldo Dalle Carbonare fu presidente negli anni ottanta e novanta nella risalita dalla Serie C alla Serie A, periodo culminato con la conquista della Coppa Italia 1996-1997.[64][65]
Sotto la presidenza del fondatore di Pal Zileri, l'imprenditore Aronne Miola, al termine della stagione 1999-2000 i biancorossi ottennero l'ultima promozione in Serie A.
Di seguito la lista dei presidenti dall'anno di fondazione a oggi.[66][67]
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Calciatori |
Tra i giocatori che hanno vestito la maglia biancorossa, il Vicenza ha lanciato nel mondo del calcio due campioni che hanno vinto il Pallone d'oro, Paolo Rossi e Roberto Baggio; ha inoltre avviato alla Serie A il campione del mondo Luca Toni.
Capitani |
- ... (1902-1950)
Alberto Marchetti (1950-1952)
Alfonso Santagiuliana (1952-1954)
Renato Miglioli (1954-1956)
Gino Giaroli (1956-1958)
Giulio Savoini (1958-1966)
Sergio Campana (1966-1967)
Sergio Carantini (1967-1969)
Gianfranco Volpato (1969-1970)
Chinesinho (1970-1971)
Mario Maraschi (1971-1972)
Ugo Ferrante (1972-1976)
Renato Faloppa (1976-1979)
Luciano Marangon (1979-1980)
Paolo Rosi (1980-1981)
Gianni Bottaro (1981-1982)
Alberto Bigon (1982-1984)
Paolo Mazzeni (1984-1987)
Antonio Rondon (1987-1988)
Giuseppe Mascheroni (1988-1989)
Angelo Trevisan (1989-1990)
Giancarlo Camolese (1990-1991)
Giovanni Lopez (1991-1997)
Domenico Di Carlo (1997-1999)
Fabio Viviani (1999-2001)
Massimo Beghetto (2001)
Maurizio Rossi (2001)
Fabio Firmani (2001)
Davide Belotti (2001-2002)
Gabriele Ambrosetti (2002)
Stefan Schwoch (2002-2008)
Antonino Bernardini (2008-2010)
Marco Zanchi (2010-2012)
Daniele Martinelli (2012-2013)
Valeri Bojinov (2013)
Simone Tiribocchi (2013-2014)
Alessandro Camisa (2014-2015)
Antonio Cinelli (2015-2016)
Nicolò Brighenti (2016)
Stefano Giacomelli (2016-2018)
Nicola Bizzotto (2018-...)
Il Vicenza e le nazionali di calcio |
Di seguito i giocatori nella rosa del Vicenza che hanno giocato con la Nazionale maggiore; il debutto e il numero di presenze quando indossavano la maglia biancorossa.
Giocatore | Data | Partita debutto | Risultato | Presenze | Gol |
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Mario David | 23 marzo 1958 | Austria – Italia | 3 – 2 | 1 | 0 |
Giorgio Puia | 11 novembre 1962 | Austria – Italia | 1 – 2 | 2 | 0 |
Paolo Rossi | 21 dicembre 1977 | Belgio – Italia | 0 – 1 | 14 | 7 |
Giampiero Maini | 4 agosto 1997 | Italia – Inghilterra | 0 – 2 | 1 | 0 |
Di seguito i giocatori nella rosa del Vicenza che hanno giocato con la Nazionale Under-23; il debutto e il numero di presenze quando indossavano la maglia biancorossa.
Giocatore | Data | Partita debutto | Risultato | Presenze | Gol |
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Alessandro Iannuzzi | 19 giugno 1997 | Italia – Albania | 4 – 0 | 1 | 1 |
Di seguito i giocatori nella rosa del Vicenza che hanno giocato con la Nazionale Under-21; il debutto e il numero di presenze quando indossavano la maglia biancorossa.
Giocatore | Data | Partita debutto | Risultato | Presenze | Gol |
---|---|---|---|---|---|
Nevio Scala | 1º novembre 1969 | Italia Under-21 – Ungheria Under-21 | 2 – 1 | 1 | 0 |
Oscar Damiani | 19 novembre 1969 | Paesi Bassi Under-21 – Italia Under-21 | 2 – 0 | 3 | 0 |
Andrea Cisco | 6 dicembre 1970 | Polonia Under-21 – Italia Under-21 | 2 – 0 | 1 | 0 |
Paolo Rossi | 16 novembre 1976 | Italia Under-21 – Francia Under-21 | 4 – 0 | 10 | 5 |
Massimo Briaschi | 20 settembre 1978 | Spagna Under-21 – Italia Under-21 | 0 – 1 | 3 | 0 |
Francesco Cozza | 22 febbraio 1995 | Italia Under-21 – Estonia Under-21 | 1 – 0 | 1 | 0 |
Alessandro Pistone | 5 ottobre 1995 | Croazia Under-21 – Italia Under-21 | 2 – 2 | 1 | 0 |
Luigi Sartor | 3 ottobre 1996 | Francia Under-21 – Italia Under-21 | 0 – 1 | 6 | 0 |
Massimo Ambrosini | 10 settembre 1997 | Georgia Under-21 – Italia Under-21 | 2 – 0 | 4 | 0 |
Francesco Coco | 10 settembre 1997 | Georgia Under-21 – Italia Under-21 | 2 – 0 | 1 | 0 |
Roberto Baronio | 25 marzo 1998 | Malta Under-21 – Italia Under-21 | 0 – 1 | 1 | 1 |
Fabio Firmani | 25 marzo 1998 | Malta Under-21 – Italia Under-21 | 0 – 1 | 7 | 1 |
Gianni Comandini | 8 settembre 1999 | Italia Under-21 – Danimarca Under-21 | 3 – 1 | 8 | 2 |
Gennaro Scarlato | 31 marzo 1999 | Italia Under-21 – Bielorussia Under-21 | 4 – 1 | 3 | 1 |
Christian Maggio | 20 agosto 2002 | Italia Under-21 – Germania Under-21 | 0 – 2 | 2 | 0 |
Davide Biondini | 11 maggio 2004 | Italia Under-21 – Polonia Under-21 | 3 – 1 | 2 | 0 |
Simone Padoin | 15 agosto 2006 | Italia Under-21 – Croazia Under-21 | 0 – 0 | 7 | 0 |
Gabriele Paonessa | 12 dicembre 2006 | Italia Under-21 – Lussemburgo Under-21 | 2 – 0 | 2 | 1 |
Piermario Morosini | 21 agosto 2007 | Italia Under-21 – Francia Under-21 | 2 – 1 | 16 | 0 |
Davide Bottone | 18 novembre 2008 | Germania Under-21 – Italia Under-21 | 1 – 0 | 2 | 0 |
Davide Brivio | 12 agosto 2009 | Russia Under-21 – Italia Under-21 | 3 – 2 | 2 | 0 |
Francesco Signori | 12 agosto 2009 | Russia Under-21 – Italia Under-21 | 3 – 2 | 1 | 0 |
Gianvito Misuraca | 17 novembre 2010 | Italia Under-21 – Turchia Under-21 | 2 – 1 | 4[75] | 0 |
Di seguito i giocatori nella rosa del Vicenza che hanno giocato con la Nazionale olimpica; l'Olimpiade e il numero di presenze quando indossavano la maglia biancorossa.
Giocatore | Olimpiade | Presenze | Gol |
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Massimo Briaschi | Olimpiadi di Mosca 1980 | 1 | 0 |
Luigi Sartor | Olimpiadi di Atlanta 1996 | 1 | 0 |
Di seguito i giocatori stranieri convocati nelle rispettive nazionali maggiori durante la militanza nel Vicenza.
Nazionale | Giocatore | Periodo[76] |
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Argentina | Francisco Lojacono | 1956 |
Brasile | Bruno Siciliano | 1960 |
Paesi Bassi | Piet Kruiver | 1961-1962 |
San Marino | Claudio Maiani | 1986 |
Svezia | Joachim Björklund | 1995-1996 |
Uruguay | Marcelo Otero | 1995-1999 |
Gustavo Méndez | 1995-1999 | |
Sierra Leone | Mohamed Kallon | 2000-2001 |
Croazia | Stjepan Tomas | 2000-2002 |
Paraguay | Julio González | 2001-2004 |
Togo | Mohamed Kader | 2002 |
Australia | Paul Okon | 2003 |
Venezuela | Massimo Margiotta | 2004-2005 |
Uzbekistan | Ilyos Zeytullayev | 2007 |
Ungheria | Zsolt Laczkó | 2012-2013 |
Bulgaria | Valeri Bojinov | 2013 |
Nuova Zelanda | Jesse Edge | 2014 |
Montenegro | Filip Raičević | 2016 |
Maglie ritirate |
Sono stati ritirati i seguenti numeri di maglia:
3 Giulio Savoini, difensore del Vicenza tra il 1953 e il 1966, allenatore dei biancorossi nel 1981 e nel 1990, scomparso nel 2015.[77][78][79]
25 Piermario Morosini, centrocampista del Vicenza tra il 2007 e il 2009 e nel 2011, deceduto nel 2012.[80][81]
Palmarès |
Di seguito è presentato il palmarès della società. Si tiene conto esclusivamente di competizioni e tornei ufficiali.[82]
Competizioni internazionali |
- Uhrencup: 1
- 1965
- Benelux Cup: 1
- 1959-1961[83]
Competizioni nazionali |
- Coppa Italia: 1
- 1996-1997
- Campionato italiano di Serie B: 3
1954-1955; 1976-1977; 1999-2000
- Coppa Italia Serie C: 1
- 1981-1982
Competizioni interregionali |
- Campionato italiano Serie C: 1
1939-1940 (girone finale B)
Competizioni giovanili |
- Torneo di Viareggio: 2
1954; 1955
- Torneo Città di Arco: 3
- 1974; 1979; 1980
- Torneo Città di Vignola: 1
- 1978
Altri piazzamenti |
- Coppa delle Coppe UEFA
- Semifinali: 1997-1998
- Prima Categoria
- Finale: 1910-1911
- Semifinali: 1909
- Serie A
- Secondo posto: 1977-1978
- Supercoppa italiana
- Finale: 1997
- Serie B
- Secondo posto: 1941-1942
- Terzo posto: 1948-1949; 1985-1986;[84]1994-1995; 2014-2015
Serie C:
- Secondo posto: 1935-1936 (girone A)
Statistiche e record |
Partecipazione ai campionati |
Livello | Categoria | Partecipazioni | Debutto | Ultima stagione | Totale |
---|---|---|---|---|---|
1º | Prima Categoria | 7 | 1910-1911 | 1920-1921 | 37 |
Serie A | 30 | 1942-1943 | 2000-2001 | ||
2º | Seconda Divisione | 3 | 1922-1923 | 1925-1926 | 38 |
Serie B | 35 | 1933-1934 | 2016-2017 | ||
3º | Seconda Divisione | 3 | 1926-1927 | 1928-1929 | 24 |
Prima Divisione | 3 | 1930-1931 | 1932-1933 | ||
Serie C | 7 | 1935-1936 | 2018-2019 | ||
Serie C1 | 10 | 1981-1982 | 1992-1993 | ||
Lega Pro Prima Divisione | 1 | 2013-2014 | |||
4º | Seconda Divisione | 1 | 1929-1930 | 1 |
In 96 stagioni sportive dall'esordio a livello nazionale l'11 giugno 1911, compresi 6 tornei di Prima Categoria Nazionale e Prima Divisione e Divisione Nazionale (A), 3 tornei di Seconda Divisione (B), e 3 tornei del Direttorio Inferiore Nord di terzo livello (C) e 1 di quarto livello (D). Sono escluse dal computo le 4 annate in cui il Vicenza disputò unicamente campionati regionali.
Partecipazione alle competizioni UEFA |
Competizione UEFA | Partecipazioni | Debutto | Ultima stagione | Totale |
---|---|---|---|---|
Coppa delle Coppe | 1 | 1997-1998 | 2 | |
Coppa UEFA / Europa League | 1 | 1978-1979 |
Statistiche di squadra |
Di seguito i record all time in partite di campionato.
- Vittoria più larga in casa:
- 12-1 vs. Monfalcone (1938-1939)
- Vittoria più larga in trasferta:
- 1-10 vs. MATER (1939-1940)
- Sconfitta più larga in casa:
- 0-6 vs. Novara (1921-1922)
- Sconfitta più larga in trasferta:
- 16-0 vs. Inter (Prima Categoria 1914-1915)
- Maggior numero di reti segnate:
- 12-1 vs. Monfalcone (1938-1939)
Statistiche individuali |
Di seguito le top 10 dei primatisti di presenze e reti in campionato, più eventuali play-off.[85][86]
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Tifoseria |
Storia |
Il Vicenza ha numerosi tifosi sia in Italia che all'estero.[87][88] Nel novembre del 1975 nascono i primi 2 gruppi di tifoseria organizzata a Vicenza: Ultras e I Marines,[89] che risiedevano in Curva Sud ed avevano entrambi un teschio come simbolo, anche se il primo striscione a comparire in gradinata fu Sanguinari Curva Sud con l'acronimo di S.C.S.[90] Oltre a questi due gruppi, altre frange di tifo organizzato furono i Vigilantes (nati nel 1978), gruppo principale e storico della Curva Sud, sciolti il 1º settembre 2012, dopo 34 anni di presenza.[91] Il simbolo dei Vigilantes era una testa incappucciata, detto boia,[89] con due mannaie incrociate sullo sfondo. Oltre ai Vigilantes, gli altri tre gruppi storici della Curva Sud furono il Fabio Group, la Caneva Berica e i Kapovolti. Il Fabio Group, avente come simbolo il tao,[89] fu fondato nel 1990 in memoria della morte del tifoso dei Vigilantes Fabio Cucco. La Caneva Berica fondata nel 1990 aveva come simbolo una damigiana di vino[92] mentre i Kapovolti fondati nel 1993, avevano come logo un volto di un uomo ubriaco con la lingua fuori molto simile al mostro di Frankenstein.[92] Fino alla stagione 1997-1998 i tifosi del Fabio Group e dei Kapovolti risiedevano in Curva Sud; poi dalla stagione 1998-1999 si stabilirono entrambi in Curva Nord.[90] Nel 2004 dallo scioglimento di questi due gruppi ne nacque la Curva Nord Vicenza (C.N.VI) e poi trasferitisi nei Distinti a seguito delle norme sui tifosi ospiti ai quali fu riservata la Curva Nord.[90]
A Vicenza a cavallo tra la seconda metà degli anni ottanta e la prima metà degli anni novanta, avvenne anche un'esperienza di curva federata,[93] con un patto speciale di unione e collaborazione reciproca. Gli esponenti della Curva Sud decisero di fondare il D.U.C.S. (Direttivo Ultrà Curva Sud),[90][94] anche detto C.U.C.S. (Commando Ultrà Curva Sud),[95] con il compito di mediare fra tutti i gruppi presenti in Gradinata Sud per mettersi d'accordo nell'organizzazione delle coreografie, delle trasferte in treno e a stabilire comportamenti di collaborazione e unità tra i vari gruppi, onde evitare litigi, tafferugli e momenti tesi tra di essi.
Nella seconda metà degli anni ottanta, in particolari situazioni, il D.U.C.S. era riunito sotto il nome dello striscione Vecchia Guardia.[96] La Vecchia Guardia era un gruppo nato dagli stessi fondatori dei Vigilantes,[97] il cui striscione veniva posizionato al centro della Curva Sud[98] dagli stessi Vigilantes, utilizzato in momenti delicati per la sorte del Vicenza, come nelle due stagioni biancorosse più sofferte, 1988-1989 e 1989-1990, quando il Vicenza rischiò di retrocedere in C2 entrambe le volte.
Tra i gruppi presenti oggi vi sono: CSD Vicenza (Contrà San Domenico, prende il nome dall'omonimo quartiere cittadino dove era ubicata la sede dei Vigilantes), Old Fans, No T.d.T., Zona Mucchio, IX MARZO MCMII, Le Prime Uve Biancorosse, Lanerossi Vicenza Crew 1902, South Terrace Vicenza, 9 marzo, Lonigo , Gioventù Villana e molti altri.
Gemellaggi e rivalità |
Gli ultras del Vicenza hanno un forte gemellaggio con la tifoseria del Pescara: è questo il primo gemellaggio della storia tra due tifoserie ultras e risale al 9 gennaio 1977[100][101]. La tifoseria vicentina è gemellata[102] poi con Ravenna[103][104][105][106][107], Cremonese[108], Udinese[109] e Reggiana[110]; ha amicizie con Metz[90][111][112], Roda Kerkrade[113][114][115][116] (amicizia nata nelle partite d'andata e ritorno disputate contro gli olandesi in Coppa delle Coppe) e Messina (quest'ultima per effetto del gemellaggio tra i messinesi con i pescaresi).
La rivalità più accesa è quella con il Verona[117][118]. La sfida tra Vicenza e Verona, per antonomasia il "derby del Veneto", costituisce la maggiore rivalità calcistica della regione, oltre ad esserne il confronto più sentito. Biancorossi e gialloblù sono infatti i due club veneti più antichi e vincenti. Dagli anni 1970 fino ai primi anni 1990 l'inimicizia verso i tifosi scaligeri non era solo campanilistica ma anche politica.[90][92]
Un'altra storica rivalità con gravi scontri e disordini è quella con il Napoli:[119][120][121][122][123] questo rapporto da sempre antagonistico tra le due tifoserie, venne accentuato ancor di più nella metà degli anni 1990, durante le partite casalinghe al Menti, con incidenti dentro e fuori dallo stadio berico avvenuti nel marzo 1996[124] e nel gennaio[119][125] e maggio 1997;[120][121][122] oltre ai violenti episodi verificatisi nella doppia finale di Coppa Italia dello stesso anno: all'andata al San Paolo con lancio di razzi, bombe carta e arredo bagno,[90][123] mentre al ritorno con l'accoltellamento di un supporter vicentino da parte di tifosi partenopei.[90][120][121][122]
Oltre a Verona e Napoli, a causa dei numerosi scontri avvenuti tra le opposte fazioni nel corso degli "anni d'oro" del tifo organizzato in Italia, vi sono poi altre principali rivalità storiche[102] a rischio di incidenti con Bologna[126][127][128][129], Atalanta[130], Brescia[131][132], Triestina[133], Venezia[90] e SPAL[90].
Sono pessimi anche i rapporti con i sostenitori delle tre big del calcio italiano: Juventus[90][134][135] (i legami di odio con la tifoseria juventina si rafforzarono ancor di più nel febbraio e ottobre 1996, quando ebbero luogo notevoli scintille tra i Vigilantes Vicenza e il gruppo ultras bianconero Fighters), Milan[90][136] (al Menti nell'aprile 1999 si verificarono incidenti quando i supporters rossoneri giunti a Vicenza, intonarono cori irridenti inneggianti alla futura retrocessione dei biancorossi in Serie B) e Inter[102][137][138] (rivali da sempre, accentuata anche dal gemellaggio che univa la tifoseria gialloblu e nerazzurra).[90][139]
A livello internazionale l'unica rivalità degna di nota è quella con gli ultras del Chelsea,[140][141][142][143] risalente al 1998 durante la doppia semifinale di Coppa delle Coppe disputata contro gli inglesi (quando un gran numero di sostenitori del Verona era presente nello stadio vicentino insieme ai tifosi londinesi).
Organico |
Rosa |
Rosa aggiornata al 1º febbraio 2019.
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Staff tecnico |
Staff aggiornato al 13 luglio 2018.
Staff area tecnica
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Note |
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Voci correlate |
- Lanerossi Vicenza
- Sponsorizzazioni nel calcio italiano
- Storia del Vicenza Calcio
Altri progetti |
Altri progetti
- Wikimedia Commons
Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sul L.R. Vicenza Virtus
Collegamenti esterni |
- Sito ufficiale, su lrvicenza.net.
- Museo Vicenza Calcio, su museovicenzacalcio1902.net.
- (DE, EN, IT) L.R. Vicenza Virtus, su Transfermarkt.it, Transfermarkt GmbH & Co. KG.
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