Otello
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Otello | |
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Tragedia in cinque atti | |
Otello e Desdemona a Venezia di Théodore Chassériau | |
Autore | William Shakespeare |
Titolo originale | The Tragedy of Othello, the Moor of Venice |
Lingua originale | Inglese |
Genere | Tragedia |
Composto nel | 1603 |
Prima assoluta | (documentata) 1º novembre 1604 Whitehall Palace, Londra |
Personaggi | |
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Trasposizioni operistiche | Otello, opera lirica di Giuseppe Verdi Otello, opera lirica di Gioachino Rossini |
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Otello (titolo originale The Tragedy of Othello, the Moor of Venice) è una tragedia di Shakespeare scritta agli inizi del XVII secolo.
La prima rappresentazione documentata ebbe luogo il 1º novembre 1604 al Whitehall Palace di Londra.
Indice
1 Trama
2 Origini
3 Questioni razziali
4 Significato
5 Rappresentazioni e adattamenti
5.1 Trasposizioni operistiche
5.2 Trasposizioni cinematografiche
6 Interpreti italiani
7 Note
8 Bibliografia
9 Voci correlate
10 Altri progetti
11 Collegamenti esterni
Trama |
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«Oh, guardatevi dalla gelosia, mio signore. È un mostro dagli occhi verdi che dileggia il cibo di cui si nutre. Beato vive quel cornuto il quale, conscio della sua sorte, non ama la donna che lo tradisce: ma oh, come conta i minuti della sua dannazione chi ama e sospetta; sospetta e si strugge d'amore!» |
(Iago ad Otello, atto III, scena III, traduzione italiana di Cesare Vico Lodovici) |
Otello è un moro, al servizio della repubblica veneta, al quale è stato affidato il compito di comandare l'esercito veneziano contro i turchi nell'isola di Cipro. All'inizio del dramma, Otello parte da Venezia in compagnia del luogotenente Cassio. Lo avrebbe seguito Desdemona, sua moglie, scortata da Iago e la sua consorte Emilia. Desdemona è sposata con Otello in gran segreto, ma la circostanza viene svelata da Iago. All'arrivo, scoprono che la flotta turca è stata distrutta dalla tempesta.
L'infido alfiere Iago tenta in vari modi di far destituire Cassio, riuscendoci infine con uno stratagemma, grazie all'aiuto di Roderigo. Con l'ignara complicità della moglie Emilia, Iago fa arrivare un prezioso fazzoletto di Desdemona tra le mani di Cassio, convincendo Otello (che osserva di nascosto su consiglio di Iago) del tradimento di Desdemona. Le false difese di Cassio da parte di Iago, e le sue studiate reticenze, sono la parte centrale dell'opera di persuasione che sfocia nella furia cieca del Moro. Otello uccide Desdemona nel letto nuziale soffocandola con un cuscino, travolto dalla gelosia.
Nell'immediato epilogo, Emilia rivela che il tradimento di Desdemona era soltanto un'invenzione di suo marito Iago, il quale freddamente la uccide seduta stante. Otello, preso dal rimorso, a sua volta si toglie la vita, ricadendo sul corpo di Desdemona. Iago, infine, viene portato via, condannato a subire tortura. Cassio, invece, prende il posto di Otello, al servizio della repubblica veneta.
Origini |
La trama di Otello fu sviluppata a partire dalla raccolta di novelle Ecatommiti di Giambattista Giraldi Cinzio, seguita in maniera fedele. L'unico personaggio di cui viene detto il nome nella storia di Cinzio è Disdemona, che in greco significa "sfortunata"; gli altri personaggi sono identificati come «l'alfiero», il «capo di squadra», ed «il Moro».[1] Nell'originale, l'alfiere si innamora perdutamente di Disdemona, ed è spinto alla vendetta quando lei lo rifiuta.
Shakespeare inventò un nuovo personaggio, Roderigo, che desidera la moglie del Moro e viene ucciso mentre tenta di assassinare il capitano. Contrariamente a Otello, il Moro del racconto di Cinzio non si pente mai dell'uccisione della moglie, e sia lui che l'alfiere scappano da Venezia e vengono uccisi molto più tardi. Cinzio diede anche una morale alla storia (per bocca della dama) per cui le donne europee non sono adatte a maritare gli uomini di altre nazioni, incontrollabili e dal sangue caldo. Shakespeare non riprodusse questa osservazione.
Questioni razziali |
Nonostante nel dramma sia molto presente il tema della differenza di razza, la specifica etnia del protagonista non è ben precisata. Nell'opera, Otello viene frequentemente definito un "moro", termine con il quale l'anglosassone cittadino elisabettiano poteva intendere sia un arabo o un nord-africano sia coloro che oggi vengono chiamati "neri", ossia le popolazioni dell'Africa subsahariana. In altre opere, Shakespeare ha descritto un moro d'Arabia, come nel Mercante di Venezia, e un moro africano nel Tito Andronico. Per Otello, ad ogni modo, i riferimenti alle caratteristiche fisiche del personaggio non sono sufficienti a definire con certezza a quale etnia l'autore si riferisse. La frase di Otello "Haply for I am black" non aiuta, dato che il termine "black", all'epoca, poteva significare semplicemente bruno.
Il consenso popolare tra la maggior parte degli attori e registi di oggi si dirige verso un'interpretazione "nera", e, pertanto, gli Otello arabi o nord-africani sono stati piuttosto rari.
Significato |
Otello sovverte il tradizionale simbolismo teatrale. Un pubblico contemporaneo all'autore avrebbe visto la pelle nera come segno di barbarie o di satanismo come è per Aron nel Tito Andronico di Shakespeare:
(EN) «swarth Cimmerian... of body's hue spotted, detested and abominable» | (IT) «un bruno Cimmerio... dalla tinta corporea macchiata, detestata e abominevole» |
Un soldato bianco sarebbe stato interpretato come simbolo di onestà. Iago in effetti si adopera per convincere gli altri personaggi che Otello è un "cavallo barbaro" che copre Desdemona, o un "caprone nero", con le corna, che da animale la monta; e che lui stesso è fin troppo veritiero. In Otello, tuttavia, il personaggio nero è "nobile" e cristiano; e il soldato bianco è un bugiardo intrigante.
Otello così sfida in continuazione il collegamento tra un segno fisico o significante e ciò che viene significato da esso. per esempio, Iago – il cui compito come alfiere è di tenere alto un segno di fedeltà ad Otello – dice, del suo fingere di amare il Moro: «Benché io lo odi come odio le pene dell'inferno, tuttavia per la necessità della vita concreta devo mostrare una bandiera e un segno di amore, che in realtà è solo un segno». Anche Desdemona vede una distinzione tra significante e significato, dicendo che lei «vedeva il volto di Otello nella mente di lui» – non nella sua faccia reale. Il dramma così sostiene che la relazione tra significante e significato è arbitraria; la trama stessa fa dipendere la significazione da un segno – completamente artefatto, un fazzoletto indicato come prova di infedeltà.
Il tragico errore di Otello è l'incapacità di capire quanto sia arbitraria la relazione tra significante e significato. Per esempio, quando Iago gli dice che Desdemona lo tradisce, Otello grida: «Il suo nome, ch'era fresco come il viso di Diana, adesso è tutto rughe e nero come il mio» – conducendolo al proposito suicida: «Se ci son corde o pugnali, o veleno o fuoco, o flutti dove annegare, non resisterò».
- Bianco e Nero
I più basilari canoni della simbologia occidentale, per la quale bianco sta per purezza e nero significa il male, in Otello sono ripetutamente messi in discussione. Un esempio è nel personaggio di Bianca, che, come spiega Iago al pubblico, non incarna affatto l'ideale di purezza che il nome simboleggia, essendo infatti lei una "sgualdrina, che vendendo i suoi desideri si compra pane e vestiti". Ironicamente, appena prima che Desdemona giuri ad Otello d'essere onesta, anche Bianca assicura di non essere una prostituta, protestando contro chi l'accusa.
- Paradiso e Inferno
Nell'intero dramma la parola «Heaven», (in italiano paradiso) resta un significante di verità, ed «Hell», (ovvero inferno) un significante del travisamento. I termini ricorrono di frequente, tanto che Otello si sforza di aggiungere altri significanti ad essi: ad esempio, egli dice all'innocente Desdemona: «il Cielo sa veramente che sei falsa come l'Inferno» («Heaven doth truly know that thou art false as hell»).
- Bene e Male
Iago può essere visto come la forza motrice o catalizzatrice dietro a Otello; è il manipolatore che pianta i semi della malvagità nelle menti dei personaggi, giocando sulle loro emozioni e causando quindi la caduta di Otello.
Rappresentazioni e adattamenti |
Un discorso a sé stante meritano "gli" Otello – furono tre, in
trent'anni – di Paul Robeson.
Nel
1930 il produttore e attore inglese Maurice Browne e la regista Ellen
Van Volkemburg allestiscono la commedia di Shakespeare, chiamando il
Robeson dagli USA per il ruolo del titolo e ingaggiano Peggy Ashford
per Desdemona (Iago, sarà lo stesso Browne). Era un secolo esatto che un
Nero non vestiva i panni di Otello, ma allora si trattò di una
compagnia teatrale di "colore". Questa volta, invece, si tratta della prima volta in assoluto che un afroamericano (diremmo
oggi) interpreta il Moro con un complesso di Bianchi. Grande fu il
successo e altrettanto lo scandalo, dovuto al "bacio interrazziale" tra Otello e Desdemona...
Nel
1943, Robeson torna a interpretare Otello. Questa volta su ingaggio
del regista e attore (che sarà Iago) José Ferrer; Desdemona, sarà la
signora Ferrer, cioè Uta Hagen. Lo spettacolo va in scena a
Broadway: 296 repliche e un anno di tour con tappa anche a Los
Angeles. Variety scriverà: „Nessun attore bianco
sarebbe in grado di vestire i panni di Othello meglio di
Paul“(documentazione fiti e audio su youtube).
1958,
dopo quasi dieci anni Washington restituisce il passaporto a Paul
Robeson (il maccartismo lo aveva messo sotto accusa), che vola a
Londra, dove Tony Richardson lo attende allo Stratford-upon-Avon.
Iago è Sam Wanamaker e Desdemona, Mary Ure (al tempo sposata con il
drammaturgo John Osborne). Tra gli interpreti più giovani, ci sono
gli sconosciuti Albert Finney e Vanessa Redgrawe.
Trasposizioni operistiche |
Le due opere liriche più famose su questo personaggio shakespeariano sono l'Otello di Gioachino Rossini (rappresentata per la prima volta nel 1816) e l'Otello di Giuseppe Verdi (rappresentata per la prima volta nel 1887).
Trasposizioni cinematografiche |
Ci sono stati diversi adattamenti cinematografici di Otello. Tra questi citiamo:
- 1922 - Othello, con Emil Jannings. Film muto.[2]
- 1952 - Otello, di Orson Welles (Italia/Francia/Marocco) Palma d'oro al Festival di Cannes.
- 1955 - Otello il moro di Venezia, URSS, con Sergei Bondarchuk, Irina Skobtseva, Andrei Popov. Diretto da Sergei Yutkevich.[3]
- 1961 - All Night Long, ovvero un addattamento di Otello nella Londra degli anni sessanta. Regia di Basil Dearden, con Marti Stevens, Paul Harris, Patrick McGoohan e Richard Attenborough.
- 1965 - Othello con Laurence Olivier, Maggie Smith, Frank Finlay, e Joyce Redman.[4]
- 1967 - Che cosa sono le nuvole?, episodio di Capriccio all'italiana regia e sceneggiatura di Pier Paolo Pasolini con Totò, Ninetto Davoli, Laura Betti, Franco Franchi e Ciccio Ingrassia.
- 1978 - Filming Othello, regia Orson Welles con Orson Welles, Michael MacLiammoir e Hilton Edwards.
- 1979 - Otello o la deficienza della donna, regia di Carmelo Bene, con Carmelo Bene, spettacolo teatrale curato per la televisione Italiana dalla RAI a partire dal 1985, ma completato soltanto nel 2001, a pochi mesi dalla scomparsa dell'attore.
- 1981 - Othello, parte delle opere complete di William Shakespeare prodotto dalla BBC. Con Anthony Hopkins e Bob Hoskins.[5]
- 1986 - Otello: una versione film dell'opera di Verdi con Plácido Domingo, diretta da Franco Zeffirelli. Ha vinto il BAFTA come miglior film straniero.[6]
- 1995 - Othello, con Kenneth Branagh, Laurence Fishburne, e Irène Jacob. Diretto da Oliver Parker.[7]
- 1997 - Kaliyattam, in Malayalam, una versione moderna, ambientata in Kerala, con Suresh Gopi nel ruolo di Otello, Lal nel ruolo di Iago, Manju Warrier nel ruolo di Desdemona, diretto da Jayaraaj.[8]
- 2001 - O come Otello, una versione moderna ambientata in una high school americana.[9]
- 2001 - Othello, una versione ambientata ai giorni nostri in cui Otello è il primo commissario nero della polizia metropolitana di Londra. Prodotto da LWT. Scritto da Andrew Davies. Diretto da Geoffrey Sax; con Eamonn Walker, Christopher Eccleston e Keeley Hawes.[10]
- 2009 - Iago, trasposizione moderna, virata in commedia, a parti invertite, con Nicolas Vaporidis nel ruolo di Iago, e Laura Chiatti nel ruolo di Desdemona, diretto da Volfango De Biasi.[11]
Interpreti italiani |
In Italia il dramma shakespeariano ha avuto grandissimi interpreti, tra i quali sono da ricordare Renzo Ricci, Vittorio Gassman, Salvo Randone (che fu un memorabile Iago), Gino Cervi, Enrico Maria Salerno, Carmelo Bene.
Note |
^ Cfr. versione presente in A. Lugli (a cura di), Novelle italiane, Novara, Edipem, 1974, pp. 119-126
^ Othello (1922)
^ (EN) Отелло, su Internet Movie Database, IMDb.com.
^ Othello (1965)
^ Othello (1981) (TV)
^ Otello (1986)
^ Othello (1995)
^ Kaliyattam (1997)
^ O (2001)
^ Othello (2001) (TV)
^ Iago (2009)
Bibliografia |
- William Shakespeare, Otello: Tragedia in cinque atti, London, Clayton & Co, 1875, ISBN non esistente.
- (EN) Edward Tuckerman Mason, The Othello of Tommaso Salvini, New York and London, G.P. Putnam's sons, 1890, ISBN non esistente.
Voci correlate |
- Tommaso Salvini
- Sindrome di Otello
Altri progetti |
Altri progetti
- Wikiquote
- Wikimedia Commons
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Collegamenti esterni |
Othello – plain vanilla text from Project Gutenberg
La Tragedia di Otello – versione HTML di questo titolo.
Carmelo Bene, Otello- versione cinematografica definitiva, montaggio del 2001, spettacolo del 1979.
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Controllo di autorità | VIAF (EN) 185496935 · LCCN (EN) n82049570 · GND (DE) 4099368-1 · BNF (FR) cb11942609x (data) |
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