Carlotta di Meclemburgo-Strelitz (1744-1818)










































































Carlotta

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Carlotta di Mecleburgo-Strelitz

Regina consorte del Regno Unito
Elettrice/Regina consorte di Hannover

Stemma

In carica
8 settembre 1761 – 17 novembre 1818
Incoronazione
22 settembre 1761
Predecessore

Carolina di Brandeburgo-Ansbach
Successore

Carolina di Brunswick

Nome completo

Sophia Charlotte
Trattamento

Maestà
Altri titoli
Duchessa di Meclemburgo-Strelitz
Nascita
Mirow, Germania, 19 maggio 1744
Morte
Kew Palace, Londra, Inghilterra, 17 novembre 1818
Luogo di sepoltura

St. George's Chapel, Windsor (Regno Unito)
Casa reale

Hannover
Dinastia

Meclemburgo-Strelitz
Padre

Carlo Ludovico Federico di Meclemburgo-Strelitz
Madre

Elisabetta Albertina di Sassonia-Hildburghausen
Consorte di

Giorgio III del Regno Unito
Figli

Re Giorgio IV

Principe Federico Augusto
Re Guglielmo IV
Regina Carlotta
Principe Edoardo
Principessa Augusta Sofia
Principessa Elisabetta
Re Ernesto Augusto I
Principe Augusto Federico
Principe Adolfo
Principessa Maria
Principessa Sofia
Principe Ottavio
Principe Alfredo
Principessa Amelia



Carlotta di Meclemburgo-Strelitz (Mirow, 19 maggio 1744 – Kew Gardens, 17 novembre 1818) è stata una regina britannica.


Nel 1761 sposò il re Giorgio III del Regno Unito, divenendo regina consorte di Gran Bretagna e Irlanda ed elettrice (poi regina) di Hannover. Carlotta è tuttora la seconda consorte che è rimasta in carica più a lungo, preceduta solamente dal principe Filippo: fu regina consorte dal giorno del matrimonio, l'8 settembre 1761, fino alla sua morte, il 17 novembre 1818, per un totale di 57 anni e 70 giorni.


La regina fu una patrona delle arti e conobbe, tra gli altri, Johann Christian Bach e Wolfgang Amadeus Mozart. Aveva inoltre la passione per la botanica e contribuì alla fondazione dei giardini reali di Kew. Giorgio III e la regina Carlotta ebbero quindici figli, tredici dei quali raggiunsero l'età adulta.




Indice






  • 1 Biografia


    • 1.1 Infanzia


    • 1.2 Matrimonio


    • 1.3 Malattia del marito


    • 1.4 Morte




  • 2 Figli


  • 3 Rapporti con Maria Antonietta


  • 4 Interessi e patrocini


    • 4.1 L'ospedale di Carlotta per le madri




  • 5 Eredità


    • 5.1 Ipotesi di discendenza africana


    • 5.2 Rappresentazioni cinematografiche


    • 5.3 Battezzati in suo onore




  • 6 Ascendenza


  • 7 Titoli nobiliari


  • 8 Note


  • 9 Bibliografia


  • 10 Voci correlate


  • 11 Altri progetti


  • 12 Collegamenti esterni





Biografia |



Infanzia |


Carlotta era la figlia più giovane del duca Carlo Ludovico Federico di Meclemburgo-Strelitz, principe di Mirow (23 febbraio 1707 – 5 giugno 1752) e della moglie, la principessa Elisabetta Albertina di Sassonia-Hildburghausen, (4 agosto 1713 – 29 giugno 1761). La madre era una lontana cugina della principessa vedova di Galles Augusta. Era nipote di Adolfo Federico II, duca di Meclemburgo-Strelitz (19 ottobre 1658 – 12 maggio 1708) e della sua terza moglie, Cristiana Emilia Antonia, principessa di Schwarzburg-Sondershausen (marzo 1681 – 1º novembre 1751).


Il fratellastro del padre regnò dal 1708 al 1753 come Adolfo Federico III. Per essere una donna andata in sposa a un sovrano di uno dei Paesi più potenti dell'epoca, poteva vantare soltanto una discendenza alquanto remota da una stirpe reale. Tutti i suoi antenati fino al livello dei bis-bis-bisnonni erano principi, duchi e conti (o equivalenti), ma tra di essi non c'erano re. Dal momento che i suoi cinquantotto antenati più stretti includevano alcuni principi regnanti, ella aveva sangue ducale e principesco, piuttosto che sangue reale. Solamente due dei suoi bis-bis-bis-bisnonni erano re: Gustavo I di Svezia e Federico I di Danimarca e Norvegia. Si trovano altri monarchi tra i suoi avi più remoti.


Tutti i figli del principe Carlo nacquero nel castello di Mirow, un palazzo modesto, simile più a una casa di campagna che a una dimora principesca. L'ambiente familiare, in cui la principessa crebbe, era molto simile a quello di un gentiluomo di campagna inglese. Tuttavia, Carlotta ricevette un'ottima educazione e tra i suoi insegnanti vi fu la poetessa De Grabow, nota come la "Saffo di Germania".


La principessa imparò ben presto diverse lingue e fu educata nelle scienze, nelle arti e nell'economia domestica, divenendo molto abile, come la sorella Cristiana, nel cucito, nel ricamo e nei merletti. Ambedue vennero cresciute nel migliore dei modi, ricevendo una solida educazione religiosa dalla madre. La loro direzione spirituale venne affidata a M. Gentzner, un pastore luterano molto colto, specie nella botanica, nella mineralogia e nella scienza.


Nel 1751 suo fratello Adolfo Federico ereditò il ducato di Meclemburgo-Strelitz e la famiglia si trasferì da Mirow a Neustrelitz, dove Carlotta proseguì i propri studi. Ella divenne una vivace scrittrice di lettere. Una sua missiva al re di Prussia, in cui lamentava la condotta dell'esercito prussiano nel Meclemburgo, divenne talmente celebre da essere stampata e da far attirare su di lei l'attenzione di Giorgio III.



Matrimonio |




Il monogramma personale della regina Carlotta




La regina Carlotta in un dipinto del 1779 di Joshua Reynolds


Il fratello di Carlotta, Adolfo Federico IV di Meclemburgo-Strelitz (che regnò dal 1752 al 1794), e la madre vedova negoziarono attivamente un buon matrimonio per la giovane principessa. All'età di diciassette anni, Carlotta venne scelta per essere la sposa del giovane re Giorgio, benché ella non fosse la sua prima scelta: egli aveva già corteggiato molte giovani donne considerate inaccettabili dalla madre, Augusta di Sassonia-Gotha-Altenburg, e dai suoi consiglieri politici. Erano circolati pettegolezzi su un suo presunto matrimonio con una giovane quacchera, Hannah Lightfoot, ma tutte le prove che erano state fornite vennero ritenute infondate e i documenti probatori si rivelarono dei falsi.


Il colonnello Graeme, che era stato inviato nelle varie corti della Germania a visionare le possibili candidate, riferì del carattere affascinante e delle eccellenti qualità intellettuali della principessa Carlotta. Pur non essendo di grande bellezza, il suo volto, noto per essere scialbo, era però molto espressivo e dimostrava un'estrema intelligenza. Non era alta, ma aveva una figura leggera e abbastanza bella, i suoi occhi luminosi brillavano di buon umore e vivacità, la sua bocca era grande, ma piena di denti bianchi e regolari, mentre i suoi capelli erano di un bel colore castano chiaro.


Earl Harcourt, ambasciatore britannico, fu quindi inviato per chiedere, in nome di re Giorgio III, la mano della principessa e stipulò con la principessa Elisabetta Albertina, all'epoca morente, un contratto prematrimoniale, che venne firmato il 15 agosto 1761. Due giorni dopo Carlotta abbandonò la sua patria e si recò a Stade, allora facente parte dell'Hannover, dove s'imbarcò per il regno Unito. Durante il viaggio, mentre i suoi accompagnatori soffrivano il mal di mare, Carlotta provò sul proprio clavicembalo l'inno nazionale inglese God save the King.


La principessa Carlotta venne accolta a Cuxhaven da una flottiglia di panfili e navi da guerra sotto la guida dell'ammiraglio Anson (tra queste imbarcazioni era presente l'HMY Royal Charlotte, così ribattezzata in onore della futura regina). Al ritorno la flotta venne investita da una serie di bufere provenienti da est, che fecero impiegare dieci giorni per raggiungere Harwick, dove approdò ai primi di settembre del 1761.


Carlotta viaggiò quindi fino a Londra, dove la coppia si sposò nella cappella reale di St. James's Palace l'8 settembre di quell'anno. La suocera non la accolse a braccia aperte e per un po' di tempo ci furono delle tensioni tra le due donne. In ogni caso la madre del re aveva già dovuto accettare qualunque donna a cui si presumeva che il figlio fosse legato sentimentalmente: sembra quindi che il giovane re tenesse in scarsa considerazione l'approvazione materna.


Nonostante Carlotta non fosse stata la prima scelta del marito per il matrimonio e, in generale, fosse stata trattata con distacco dalla suocera, la principessa madre di Galles, il matrimonio di Carlotta fu felice e, apparentemente, il re non le fu infedele. Ebbero quindici figli e tutti, eccettuati due (Ottavio e Alfredo), sopravvissero fino all'età adulta. Con il tempo riuscì a conseguire un potere considerevole nel regno: tuttavia non ne abusò mai.



Malattia del marito |


All'inizio della sua demenza Giorgio III venne affidato alle cure della moglie, che però non poteva visitarlo frequentemente, a causa del comportamento imprevedibile del sovrano e delle sue occasionali reazioni violente. Carlotta continuò ad appoggiare il marito, anche quando la sua malattia, che si arrivò a diagnosticare come porfiria, peggiorò in età avanzata. Mentre il figlio, il principe reggente, deteneva il potere reale, ella divenne il tutore legale del consorte dal 1811 fino al 1818, anno in cui ella morì, anche se non lo vide mai per gli ultimi cinque anni della sua vita.



Morte |


La regina morì alla presenza del figlio maggiore, il principe reggente, che le teneva la mano, mentre lei sedeva in una poltrona nella residenza di campagna di famiglia, Dutch House nel Surrey (ora Kew Palace). Venne sepolta a Windsor, nella St. George's Chapel. Il marito morì un anno più tardi.



Figli |



































































































Nome Data di nascita Data di morte Note
Giorgio IV 12 agosto 1762
26 giugno 1830
si sposò nel 1795 con la principessa Carolina di Brunswick-Wolfenbüttel; ebbe discendenza
Federico, duca di York e Albany 16 agosto 1763
5 gennaio 1827
si sposò nel 1791 con la principessa Federica Carlotta Ulrica di Prussia; non ebbe discendenza
Guglielmo IV 21 agosto 1765
20 giugno 1837
si sposò nel 1818 con la principessa Adelaide di Sassonia-Meiningen; i figli morirono in giovane età
principessa Carlotta
29 settembre 1766
6 ottobre 1828
si sposò nel 1797 con Federico, re del Württemberg; la figlia nacque e morì lo stesso giorno

Edoardo Augusto, duca di Kent e Strathearn
2 novembre 1767
23 gennaio 1820
si sposò nel 1818 con la principessa Vittoria di Sassonia-Coburgo-Saalfeld; ebbe una figlia, la regina Vittoria
principessa Augusta Sofia
8 novembre 1768
22 settembre 1840
 
principessa Elisabetta
22 maggio 1770
10 gennaio 1840
si sposò nel 1818 con Federico, langravio d'Assia-Homburg; non ebbe discendenza
Ernesto Augusto I 5 giugno 1771
18 novembre 1851
si sposò nel 1815 con la principessa Federica di Meclemburgo-Strelitz; ebbe discendenza
Augusto Federico, duca di Sussex 27 gennaio 1773
21 aprile 1843
(1) si sposò in contravvenzione del Royal Marriages Act 1772 con lady Augusta Murray; ebbe discendenza; matrimonio annullato nel 1794

(2) si sposò nel 1831 con lady Cecilia Buggin (in seguito prima duchessa di Inverness); non ebbe discendenza


Adolfo, duca di Cambridge 24 febbraio 1774
8 luglio 1850
si sposò nel 1818 con la principessa Augusta di Assia-Kassel; ebbe discendenza
principessa Maria
25 aprile 1776
30 aprile 1857
si sposò nel 1816 con il principe Guglielmo, duca di Gloucester; non ebbe discendenza
principessa Sofia
3 novembre 1777
27 maggio 1848
potrebbe aver avuto discendenza
principe Ottavio 23 febbraio 1779
3 maggio 1783
 
principe Alfredo 22 settembre 1780
20 agosto 1782
 
principessa Amelia
7 agosto 1783
2 novembre 1810
 





Ducato di Meclemburgo-Strelitz (1701-1815)














Grosses wappen MSTRELITZ.jpg



Adolfo Federico II


Figli



  • Adolfo Federico

  • Gustava Carolina

  • Carlo Ludovico Federico





Adolfo Federico III

Adolfo Federico IV

Carlo II


Figli



  • Carlotta

  • Teresa

  • Luisa

  • Federica

  • Giorgio





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Rapporti con Maria Antonietta |


La regina Carlotta e la regina Maria Antonietta di Francia mantennero una stretta relazione. Carlotta aveva undici anni più della sovrana francese, ma condividevano molti interessi, tra cui l'amore per la musica e le arti. Non si incontrarono mai di persona, ma mantennero la loro amicizia grazie a penna e calamaio. Maria Antonietta confidava nell'appoggio della regina britannica di fronte alla possibilità conseguenze della Rivoluzione francese.


All'epoca si disse che la regina Carlotta avesse preparato degli appartamenti per la famiglia reale di Francia in fuga. La regina Carlotta restò colpita e in qualche modo sopraffatta dall'esecuzione di Maria Antonietta e dai fatti sanguinosi che seguirono, che mai immaginava potessero accadere in un regno e proprio alle porte della Gran Bretagna. Giorgio III abbassò l'imposizione fiscale per evitare una rivoluzione nel suo paese.



Interessi e patrocini |


La regina Carlotta era vivamente interessata alle arti e supportava Johann Christian Bach, che era il suo insegnante di musica. Wolfgang Amadeus Mozart, che all'epoca aveva otto anni, le dedicò la sua Opus 3, dietro richiesta della regina.




La regina Carlotta "Patrona della botanica e delle arti"


Tra gli artigiani e artisti preferiti dalla coppia reale si possono ricordare l'ebanista William Vile, l'argentiere Thomas Heming, il progettista di esterni Capability Brown e il pittore tedesco Johann Zoffany, che dipinse spesso il re, la regina e i loro figli in scene incantevolmente informali, come nel ritratto della regina Carlotta al tavolo della toeletta con i suoi figli.


La Regina era inoltre una botanica molto erudita, che aiutò nella fondazione di quelli che ora sono i Royal Botanic Gardens di Kew. Il suo interesse per le piante portò a battezzare in suo onore il magnifico fiore sudafricano, il cosiddetto Uccello del paradiso, con il nome di Strelitzia reginae.


Per la regina l'educazione delle donne era molto importante: le sue figlie erano più istruite di quanto fosse solito per le giovani donne dell'epoca. Ella insistette che le figlie vivessero delle vite ritirate assieme a lei e non permise loro di sposarsi fino a che non furono piuttosto avanti negli anni, con il risultato che nessuna di esse ebbe dei discendenti legittimi (una, la principessa Sofia, potrebbe aver avuto un figlio illegittimo).


Nel 2004 la Queen's Gallery a Buckingham Palace ospitò una mostra sull'entusiastico patrocinio delle arti di Giorgio e Carlotta. Mecenatismo che fu particolarmente illuminato, contrariamente a quanto era avvenuto con i primi monarchi Hannover, e che reggeva il paragone con il gusto più incline all'avventura del padre del re, Federico, principe di Galles.



L'ospedale di Carlotta per le madri |


Il Queen Charlotte's Maternity Hospital di Londra è stato fondato nel 1739, cosa che lo rende il più antico ospedale per la maternità nel Regno Unito. Il figlio della regina Carlotta, il duca di Sussex, persuase la madre a dare il proprio nome all'ospedale, che all'epoca era un ente di beneficenza. Carlotta fondò inoltre orfanotrofi e ospedali per donne incinte.



Eredità |



Ipotesi di discendenza africana |




La regina Carlotta in un dipinto del 1761 di Allan Ramsay


Mario de Valdes y Cocom, uno storico della diaspora africana, sostenne che in una descrizione di Carlotta fornita dal suo medico, il barone Stockmar, era riportato che aveva «una vera faccia da mulatta»[1]. Valdes y Cocom afferma che sir Allan Ramsay, un noto abolizionista, dipinse frequentemente la regina in ritratti, che si dice enfatizzassero il presunto aspetto mulatto di Carlotta. Il dipinto di Ramsay dell'incoronazione di Carlotta venne spedito alle colonie e venne utilizzato dagli abolizionisti come un supporto de facto della loro causa. Valdes y Cocom prosegue sostenendo che, assieme alla descrizione di «faccia mulatta», essa venne anche descritta come vandala, come testimoniato nel poema scritto in occasione del suo matrimonio:


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«Discendente dalla razza guerriera dei Vandali,
Lei mantiene tuttora quel titolo sul viso.[2]»



Queste premesse hanno spinto Mario de Valdes y Cocom a indagare sugli antenati della regina e a fare ricerche sulla sua genealogia. Secondo la sua teoria, una delle possibili origini dei tratti della regina Carlotta era la concentrazione di caratteri somatici ereditati attraverso tre (o forse sei) linee genealogiche, che risalivano a una sua antenata di nono grado, Margarita de Castro e Souza. Era questa una nobildonna portoghese del XV secolo, che poteva ripercorrere il proprio albero genealogico fino a sei generazioni prima, per arrivare al re Alfonso III del Portogallo e a una delle sue amanti, Madragana.


I critici di questa teoria sostengono che i rami di Margarita e Madragana nell'albero genealogico della regina, rispettivamente nove e quindici generazioni addietro, sono talmente distanti da far ritenere che la presunta ascendenza africana, nord o sub-sahariana, sia trascurabile. D'altronde questa eredità genetica non sarebbe stata più significativa in Carlotta che in qualunque altro casato della nobiltà tedesca dell'epoca: ne deriva che Carlotta potrebbe difficilmente essere descritta accuratamente come «mulatta» o «africana».


Inoltre Valdez y Cocom assume che Madragana fosse una donna nera, perché un singolo autore, Duarte Nunes de Leão, la descrive come mora[3], ma nel contesto della Reconquista iberica una mora è una donna di religione islamica, indipendentemente dalla sua effettiva origine etnica, che potrebbe dunque essere stata araba, berbera nordafricana o muladi (cristiani iberici che si convertirono all'Islam dopo l'arrivo dei mori): tutte etnie che possono essere definite come caucasiche.


Ricerche più moderne ritengono comunque che Madragana sia stata una mozaraba, ossia una cristiana iberica, che seguiva il rito mozarabico di influenza sefardita e viveva sotto il controllo musulmano.[4] Valdez y Cocom, nel tentativo di difendere le origini africane della regina Carlotta, porta come argomento avallante la sua teoria il fatto che il Royal Household stesso (l'organo di supporto alle attività pubbliche dei membri della famiglia reale britannica), al momento dell'incoronazione della regina Elisabetta II nel 1952, fece riferimento alle sue linee di sangue asiatiche e africane in un'apologia che pubblicò a sostegno della sua posizione di capo del Commonwealth.[1] La circostanza è però negata da Buckingham Palace.[5] La disputa rimane comunque ancora importante per coloro che sono interessati alla storia della diaspora africana.



Rappresentazioni cinematografiche |


La regina Carlotta venne interpretata dall'attrice Frances White nella serie della BBC del 1979 Prince Regent e successivamente da Helen Mirren nel film La pazzia di Re Giorgio (1994).



Battezzati in suo onore |




Esemplare di Strelitzia reginae.



  • Vandalia e Charlotina (nomi proposti, ma mai adottati, per alcune colonie nordamericane);

  • Charlotte Town, città di Grenada, divenuta poi Gouyave


  • Charlotte (Carolina del Nord);


  • Contea di Charlotte (Virginia);


  • Contea di Mecklenburg (Virginia), così chiamata in onore della famiglia di nascita della regina Carlotta;

  • Charlotte Hall (Maryland);

  • Queensbury, New York;

  • Charlotte Place, Sydney, Nuovo Galles del Sud;

  • Charlottesville (Virginia);


  • Charlottetown (Isola del Principe Edoardo, Canada);

  • Fort Charlotte a Kingstown (Saint Vincent e Grenadine);


  • Contea di Mecklenburg (Carolina del Nord), così chiamata in onore della famiglia di nascita della regina Carlotta;

  • Port Charlotte (Contea di Charlotte, Florida);


  • Queen Charlotte (nave mercantile britannica, dalla quale presero il nome le isole Regina Carlotta della Columbia Britannica);


  • HMS Queen Charlotte (nave della Royal Navy);

  • Queen's College, New Brunswick (New Jersey); attualmente Rutgers University;

  • Queens University, Charlotte (North Carolina);

  • Queen Charlotte Sound, Nuova Zelanda;


  • Queen Charlotte's Maternity Hospital, il più vecchio ospedale per la maternità del Regno Unito;


  • Isole Regina Carlotta (Columbia Britannica), ora Haida Gwaii;


  • Strelitzia reginae, una pianta da fiore indigena del Sudafrica;


  • Mecklenburgh Square, Bloomsbury (Londra), così chiamata in onore della famiglia di nascita della regina Carlotta.



Ascendenza |




















































Carlotta di Meclemburgo-Strelitz

Padre:
Carlo Ludovico Federico di Meclemburgo-Strelitz

Nonno paterno:
Adolfo Federico II di Meclemburgo-Strelitz

Bisnonno paterno:
Adolfo Federico I di Meclemburgo-Schwerin

Trisnonno paterno:
Giovanni VII di Meclemburgo-Schwerin

Trisnonna paterna:
Sofia di Holstein-Gottorp

Bisnonna paterna:
Maria Caterina di Brunswick-Wolfenbüttel

Trisnonno paterno:
Giulio Ernesto di Brunswick-Dannenberg

Trisnonna paterna:
Maria dell'Osterfriesland

Nonna paterna:
Cristiana Emilia di Schwarzburg-Sondershausen

Bisnonno paterno:
Cristiano Guglielmo di Schwarzburg-Sondershausen

Trisnonno paterno:
Antonio Günther I di Schwarzburg-Sondershausen

Trisnonna paterna:
Maria Maddalena del Palatinato-Zweibrücken

Bisnonna paterna:
Antonia Sibilla di Barby-Muhlingen

Trisnonno paterno:
Alberto Federico I di Barby-Mühlingen

Trisnonna paterna:
Sofia Ursula di Oldenburg-Delmenhorst

Madre:
Elisabetta Albertina di Sassonia-Hildburghausen

Nonno materno:
Ernesto Federico I di Sassonia-Hildburghausen

Bisnonno materno:
Ernesto di Sassonia-Hildburghausen

Trisnonno materno:
Ernesto I di Sassonia-Gotha-Altenburg

Trisnonna materna:
Elisabetta Sofia di Sassonia-Altenburg

Bisnonna materna:
Sofia Enrichetta di Waldeck

Trisnonno materno:
Giorgio Federico di Waldeck

Trisnonna materna:
Elisabetta Carlotta di Nassau-Siegen

Nonna materna:
Sofia Albertina di Erbach-Erbach

Bisnonno materno:
Giorgio I di Erbach-Erbach

Trisnonno materno:
Giorgio Alberto I di Erbach

Trisnonna materna:
Elisabetta Dorotea di Hohenlohe-Waldenburg-Schillingsfürst

Bisnonna materna:
Amalia Caterina di Waldeck-Eisenberg

Trisnonno materno:
Filippo Teodoro di Waldeck

Trisnonna materna:
Maria Maddalena di Nassau-Siegen



Titoli nobiliari |


Nella sua vita la regina Carlotta ebbe i seguenti titoli nobiliari:




  • Sua altezza serenissima duchessa Sofia Carlotta di Meclemburgo-Strelitz (19 maggio 1744 – 8 settembre 1761);


  • Sua maestà la regina (8 settembre 1761 – 17 novembre 1818).



Note |




  1. ^ ab PBS - Gli sfocati tratti razziali di famiglie famose - la regina Carlotta


  2. ^ 100 grandi britannici neri


  3. ^ Duarte Nunes de Leão, Crónica d'El Rei Dom Afonso III, 1600; edizione moderna: Duarte Nunes de Leão, Crónica dos Reis de Portugal, Porto, Lello & Irmão, 1975


  4. ^ Anselmo Braamcamp Freire, Brasões da Sala de Sintra, 3 volumi, Lisbon, Imprensa Nacional-Casa de Moeda, 1973; António Caetano de Sousa, História Genealógica da Casa Real Portuguesa, Coimbra, Atlântida-Livraria Editora, 1946; Felgueiras Gayo & Carvalhos de Basto, Nobiliário das Famílias de Portugal, Braga, 1989; José Augusto de Sotto Mayor Pizarro, Linhagens Medievais Portuguesas, 3 volumi, Porto, Universidade Moderna, 1999; Manuel Abranches de Soveral, "Origem dos Souza ditos do Prado", in Machado de Vila Pouca de Aguiar. Ascendências e parentescos da Casa do Couto d'Além em Soutelo de Aguiar, Porto, 2000


  5. ^ Lettera da Palazzo consultabile su OneDropRule.org - Lo studio del razzismo: discussioni sul razzismo negli U.S.A. Archiviato il 2 dicembre 2008 in Internet Archive.



Bibliografia |


  • Olwen Hedley, Queen Charlotte, J Murray, 1975. ISBN 0-7195-3104-7


Voci correlate |



  • Giorgio III del Regno Unito

  • Regno Unito

  • Strelitzia



Altri progetti |



Altri progetti


  • Wikimedia Commons



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Collegamenti esterni |



  • Regina Carlotta, 1744–1818: esposizione bilingue (1994), su people.virginia.edu.

  • Gli sfocati tratti razziale delle famiglie famose — regina Carlotta; sul sito PBS, su pbs.org.

  • Genealogie reali .mw-parser-output .chiarimento{background:#ffeaea;color:#444444}.mw-parser-output .chiarimento-apice{color:red}
    [collegamento interrotto], su ftp.cac.psu.edu.

  • Re Giorgio III: pazzo o incompreso, su news.bbc.co.uk.

  • La ricerca della principessa Carlotta, su unctv.org. URL consultato il 2 agosto 2007 (archiviato dall'url originale il 29 giugno 2007).

  • Materiali d'archivio riguardanti la regina Carlotta - Archivi nazionali del Regno Unito, su nationalarchives.gov.uk.


















































































































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