Fatturato
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In economia aziendale il fatturato (detto anche volume d'affari), secondo la corretta tecnica ragioneristico-tributaria, è la somma dei ricavi delle vendite[1] e/o delle prestazioni di servizi nonché degli altri ricavi e proventi ordinari di un'azienda registrati ai fini IVA per cui, quindi, è stata emessa fattura. I concetti, infatti, si ritrovano essenzialmente in ambito IVA. In un'accezione non tecnica e meramente corrente nel commercio, viene considerato volgarmente come la somma dei ricavi dell'impresa[2].
In realtà, il concetto di fatturato deriva direttamente dalla disciplina IVA cui è inscindibilmente legata l'emissione della fattura per cui non deve essere confuso con il "valore della produzione" che è la somma dei ricavi aziendali che sono indicati nel conto economico del bilancio d'esercizio delle imprese (punto "A" del conto economico). Infatti, i due valori (fatturato e valore della produzione) possono sensibilmente differire a causa della diversa competenza temporale dei ricavi appostati in bilancio rispetto alla quantificazione del volume di affari IVA che raggruppa le sole fatture emesse nell'esercizio senza tenere conto della eventuale diversa competenza economica-temporale dei ricavi esposti in fattura come, invece, avviene per la redazione del bilancio d'esercizio.
Indice
1 Descrizione
2 Note
3 Voci correlate
4 Altri progetti
5 Collegamenti esterni
Descrizione |
Il fatturato è solitamente riferito all'anno di esercizio e, come il nome ben indica, corrisponde alla definizione di "somma, al netto dell'IVA, degli importi delle fatture emesse"[3] ovvero è il totale degli imponibili delle cessioni e/o prestazioni, detratti gli importi di abbuoni e di sconti esposti in fattura[4]. Come sopra detto, viene spesso impropriamente considerato come mera somma dei ricavi d'esercizio e, con questa logica, è atecnicamente utilizzato per "misurare" la capacità di mercato di un'impresa. L'utilizzo atecnico è, peraltro, estremamente pericoloso perché può ingenerare equivoci di rilievo in una materia che per natura è applicata in transazioni e rapporti economici (specialmente con la pubblica amministrazione).
In tempi recenti questo dato è stato anche prescelto, insieme a quello sul numero di addetti, come uno dei criteri giuridici di individuazione delle microimprese o delle piccole imprese, ad esempio in funzione degli interventi pubblici di sostegno alle attività produttive e, nel caso di micro o piccole imprese che utilizzano metodi contabili semplificati basati sulla mera registrazione delle fatture ai fini IVA si ha, spesso, la coincidenza del fatturato con la somma dei ricavi aziendali. Lo stesso non si verifica per le imprese tenute alla redazione del bilancio d'esercizio come quelle operanti sotto forma di società di capitali.
Nella pratica, in particolare per micro e piccole imprese e proprio per la naturale coincidenza fra ricavi e fatturato che spesso si verifica in tali fattispecie, il fatturato è una delle ragioni di classificazione delle aziende, per fasce (o per classi), spesso articolato nell'indice di fatturato per addetto, ed entrambi sono elementi essenziali della valutazione dell'azienda (anche ai fini di una eventuale cessione).
Il fatturato deve essere calcolato al netto di eventuali note di credito e sconti specificati in fattura[5], essendo elementi in diminuzione dei ricavi, e pure questi solo gli importi imponibili IVA.
All'interno di gruppi d'imprese, rileva la distinzione fra il fatturato della singola impresa e quello di gruppo. Nei gruppi, è infatti possibile (anzi è alquanto frequente nel caso di imprese operanti in settori simili o contigui) che fra queste intercorrano rapporti economici o scambi di beni e servizi che, nel fatturato di gruppo, si devono elidere per non avere un volume di affari erroneamente gonfiato. Ovviamente, ad evitare anche che ricavi e fatturati possano subire artefazioni mirate, i movimenti fra le imprese di uno stesso gruppo vanno considerati secondo corretti criteri contabili.
Il riferimento temporale al quale viene rapportato il fatturato, nella teoria dell'economia aziendale determinerebbe secondo alcuni una visione dinamica del dato, per la quale il fatturato sarebbe una grandezza di flusso. In sede di controllo di gestione l'andamento del fatturato, relativo ad un determinato periodo (mese, trimestre, anno, ecc.), spesso segmentato in voci e confrontato con il passato o con obiettivi, è il primo indice che si monitora.
Note |
^ A parte l'erogazione di servizi, per essere precisi, invece che vendite, sarebbe opportuno parlare di "cessione di beni" perché la vendita è solo una specifica tipologia contrattuale tra le tante (appalto, somministrazione, prestazione d'opera e altre).
^ Un'impresa può generare diverse tipologie di ricavo diverse dal fatturato (che è quello della gestione caratteristica), ad esempio ricavi di natura finanziaria, straordinaria o di gestioni non caratteristiche. Esempio: in un'impresa alimentare i proventi di affitti di immobili di proprietà non c'entrano nulla con il fatturato mentre entrano nel fatturato di una società immobiliare.
^ Il fatturato è sempre calcolato al netto di IVA. Infatti, l'IVA è un debito verso l'erario non un ricavo.
^ https://www.soldionline.it/guide/glossari/finanza-fatturato
^ Seppur impropriamente detto fatturato netto.
Voci correlate |
- Ricavo
- Profitto
- Mercato
- Costo
- Utile
- Bilancio di esercizio
Altri progetti |
Altri progetti
- Wikizionario
Wikizionario contiene il lemma di dizionario «fatturato»
Collegamenti esterni |
Fatturato, su Treccani.it, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
(EN) Fatturato, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- Fatturato, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 15 marzo 2011.
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