Ministero della giustizia
Coordinate: 41°53′33.2″N 12°28′28.6″E / 41.892556°N 12.474611°E41.892556; 12.474611
Ministero della Giustizia | |
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Sede del Ministero a Roma, via Arenula. | |
Stato | Italia |
Tipo | Ministero |
Dipartimenti |
|
Istituito | 1861 |
da | Governo Cavour IV |
Ministro | Alfonso Bonafede |
Sottosegretari di Stato | Vittorio Ferraresi Jacopo Morrone |
Sede | Palazzo Piacentini, Roma |
Indirizzo | Via Arenula, 70 |
Sito web | giustizia.it |
Il Ministero della Giustizia (ex Ministero di Grazia e Giustizia) è il ministero del governo Italiano che è preposto all'organizzazione dell'Amministrazione giudiziaria civile, penale e minorile, dei magistrati e di quella penitenziaria.
L'attuale ministro della Giustizia è Alfonso Bonafede.
Indice
1 Cenni storici
2 Descrizione
2.1 Funzioni
2.2 Il ministro della giustizia
2.2.1 Cronotassi
2.3 Organizzazione del Ministero
3 Uffici giudiziari
4 Strutture minorili
5 Strutture penitenziarie
6 Polizia penitenziaria
7 La nuova organizzazione periferica
8 Informatizzazione del Ministero
9 Situazione finanziaria
10 Politica degli incarichi dirigenziali
11 Collegamenti
12 Note
13 Voci correlate
14 Altri progetti
15 Collegamenti esterni
Cenni storici |
Il Ministero è presente sin dal Governo Cavour IV nel 1861, quale ministero che si occupava anche degli affari del culto, ossia delle attività legate all'ambito religioso ed ecclesiastico. Infatti la denominazione varia col tempo in relazione a tale attività. A far data dal 1932, col Governo Mussolini, le attività ecclesiastiche e del culto passano al Ministero dell'Interno, più legato all'esecutivo, ove sono tuttora, e il ministero assunse la denominazione "di Grazia e Giustizia".
Molte competenze sono variate con l'istituzione del Consiglio superiore della magistratura nel 1958, che ha sottratto al ministro tutti i poteri in relazione al reclutamento, nomina, trasferimento, promozioni, sanzioni disciplinari e dimissioni dei magistrati, tanto ordinari che onorari. Dal 1990, assume anche le competenze sulla Polizia penitenziaria. Viene pertanto creato il DAP, o Dipartimento per l'amministrazione penitenziaria.
Ha assunto l'attuale denominazione nel 1999 anticipando in parte l'entrata in vigore della Riforma Bassanini sull'organizzazione del Governo nonché la sentenza n. 200 del 2006 della Corte costituzionale, con cui il potere di grazia è stato riservato al Presidente della Repubblica.
Descrizione |
Funzioni |
Il Ministero della Giustizia ha come compito precipuo quello di:
- sovraintendere all'organizzazione dei servizi della giustizia, intesi quelli di organizzare gli uffici giudiziari come tribunali, corti, e servizi afferenti (uffici giudiziari, cancellerie, segreterie, ecc.);
- sovraintendere ai penitenziari di Stato, sia gestendo i carcerati e le carceri esistenti tramite la Polizia Penitenziaria - che dal dicastero dipende - sia effettuando manutenzione o costruendo nuove strutture;
- gestire le strutture dei servizi minorili per la giustizia, sia per i minore che versano in particolari problemi (adozioni, perdita della famiglia, affidamenti, ecc.), sia che abbiano compiuto reati (cosiddetti riformatori minorili);
- gestire degli archivi notarili, ossia gli uffici ove vengono depositati i testamenti e altri atti dai notai; vigila sugli ordini e collegi professionali (quali ad es. avvocati, notai, medici, commercialisti, ingegneri, geometri, periti, ecc.);
- amministrare il casellario giudiziale, ossia la banca dati dove sono iscritte tutte le condanne subite; sovraintende alla cooperazione internazionale in materia civile e penale;
- istruire le domande di grazia da proporre al Presidente della Repubblica;
- curare la pubblicazione di tutti gli atti normativi sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana;
- sovraintendere alle modifiche dei codici civile, penale, di procedura civile e penale.
Il ministro della giustizia |
A capo del Ministero è il Ministro della giustizia nominato dal Governo e l'unico a essere citato direttamente nella Costituzione. Essa ne prevede, all'art. 110, le due funzioni fondamentali: l'organizzazione dei servizi e la titolarità dell'azione disciplinare nei confronti dei magistrati. Le altre funzioni sono definite con legge ordinaria. Sul modello francese, anche il ministro della giustizia italiano ha il titolo di Guardasigilli in quanto custode del sigillo dello Stato. In questa veste controfirma le leggi e i decreti al fine di provvedere alla loro pubblicazione.
Cronotassi |
Ministri della giustizia della Repubblica Italiana (1946 - in carica)
Ministri di grazia e giustizia del Regno d'Italia (1861-1946)
Organizzazione del Ministero |
L'Organizzazione del Ministero è disciplinata dal decreto del Presidente della Repubblica 6 marzo 2001 n. 55[1].
Esso è organizzato in Uffici di diretta collaborazione del ministro e in quattro Dipartimenti. Funzione particolare ha la DGSIA che ha competenze trasversali. A capo di ciascun dipartimento è posto un dirigente generale, affiancato da due vice.
Sono uffici di staff i seguenti:
- Segreteria del ministro;
- Gabinetto del ministro;
- Ufficio legislativo;
- Ispettorato generale;
- Ufficio per il coordinamento dell'attività internazionale;
- servizio del controllo interno;
- Portavoce del ministro;
- Ufficio stampa e informazione;
Questa l'articolazione del dicastero:
Dipartimento per gli affari di giustizia - DAG, suddiviso in tre Direzioni generali:
- DG della giustizia civile;
- DG della giustizia penale;
- DG del Contenzioso e dei diritti umani.
Dipartimento dell'Organizzazione giudiziaria, del personale e dei servizi - DOG, suddiviso in 7 Direzioni generali:
- DG del personale e della formazione;
- DG delle Risorse materiali, dei beni e dei servizi;
- DG del Bilancio e della Contabilità;
- DG dei magistrati;
- DG di statistica;
- DG per la Gestione e la Manutenzione del Complesso Giudiziario della città di Napoli;
- DG dei Sistemi informativi automatizzati - DGSIA, preposta all'ambito informatico per tutto il ministero.
Dipartimento per la giustizia minorile e di comunità - DGM, suddiviso in tre Direzioni generali:
- DG del personale e della formazione;
- DG delle risorse materiali, dei beni e dei servizi;
- DG per l'attuazione dei provvedimenti giudiziari.
Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria - DAP, suddiviso in cinque Direzioni generali:
- DG del personale e della formazione;
- DG delle risorse materiali, dei beni e dei servizi;
- DG per il bilancio e della contabilità;
Direzione generale dei detenuti e del trattamento;
Direzione generale dell'esecuzione penale esterna.
Dal DAP dipende anche la Polizia penitenziaria.
Uffici giudiziari |
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Il Ministero sovraintende al personale e all'organizzazione di tutti gli Uffici giudiziari ordinari, in qualità di uffici territoriali del ministero, e fermo restando le funzioni sui magistrati del Consiglio superiore della magistratura. Gli uffici giudiziari di giudici speciali dipendono da amministrazioni e ministeri diversi (i Tribunali militari dipendono dal Ministero della Difesa, le Commissioni Tributarie dipendono dal Ministero dell'Economia e delle Finanze, la Corte dei conti, il Consiglio di Stato e i Tribunali amministrativi regionali dipendono dalla Presidenza del Consiglio dei ministri. Questa l'organizzazione degli uffici:
- la Corte Suprema di Cassazione, ufficio giudiziario giudicante con competenza generale e nazionale;
- il Tribunale Superiore delle acque pubbliche ufficio giudiziario giudicante con competenza speciale e nazionale;
- la Procura Generale presso la Suprema Corte di Cassazione, ufficio giudiziario requirente con competenza generale nazionale;
- la Direzione nazionale antimafia, ufficio giudiziario requirente con compiti di coordinamento in materia di criminalità organizzata, con competenza nazionale;
- le 26 e 3 sezioni di Corti d'appello, uffici giudiziari giudicanti con competenza distrettuale;
- le 26 e 3 sezioni di Procure generali della Repubblica presso la Corte di Appello, uffici giudiziari requirenti con competenza distrettuale;
- i 26 e 3 sezioni di Tribunali per i minorenni, uffici giudiziari giudicanti con competenza in ambito minorile e distrettuale;
- le 26 e 3 sezioni di Procure della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni, uffici giudiziari requirenti con competenza in ambito minorile e distrettuale;
- gli 8 Tribunali Regionali delle acque pubbliche, uffici giudiziari giudicanti con competenza speciale e distrettuale;
- i 29 Tribunali di sorveglianza, uffici giudiziari giudicanti con competenza distrettuale;
- i 166 Tribunali, e le 220 sezioni, uffici giudiziari giudicanti con competenza circoscrizionale;
- le 166 Procure della Repubblica presso il tribunale, uffici giudiziari requirenti con competenza circoscrizionale;
- i 58 Uffici di sorveglianza, uffici giudiziari giudicanti con competenza locale;
- gli 847 Giudici di pace, uffici giudiziari giudicanti con competenza mandamentale.
Le amministrazioni degli uffici requirenti si definiscono Segreterie e quelle degli uffici giudicanti Cancellerie.
Ulteriore ufficio è il CISIA, che si occupa dell'ambito informatico relativo ai software del ministero.
Strutture minorili |
Dal dicastero dipendono le strutture minorili territorialmente articolate in 12 centri presenti in tutta Italia su base regionale o raggruppando due o più regioni. Ogni centro opera sul territorio attraverso i servizi Minorili della Giustizia previsti dall'art. 8 del D. Lgs. 28 luglio 1989 n. 272:
- n. 25 Centri di prima accoglienza;
- n. 18 Istituti penali per minorenni;
- n. 29 Uffici di servizio sociale per minorenni;
- n. 12 Comunità.
La formazione del personale della giustizia minorile è curata dall'Istituto centrale di formazione del personale con sede centrale in Roma. L'Istituto ha proprie sedi decentrate a Castiglione delle Stiviere (Mantova) e a Messina.
Strutture penitenziarie |
Dal Ministero della Giustizia dipendono anche tutte le strutture carcerarie della Repubblica. Esse sono organizzate, ai sensi dell'art. 59 Legge 26 luglio 1975 n. 354, la legge sull'Ordinamento penitenziario, in:
- Istituti di custodia cautelare;
- Istituti per l'esecuzione delle pene;
- Istituti per l'esecuzione delle misure di sicurezza;
- Centri di osservazione.
Strutture territoriali dell'amministrazione penitenziaria sono anche gli "Uffici locali di esecuzione penale esterna" (UEPE), così denominati dalla legge 27 luglio 2005, n. 154 che ha modificato l'art. 72 della legge 26 luglio 1975, n. 354 che costituiva i centri di servizio sociale per adulti dell'amministrazione penitenziaria.
Gli UEPE curano l'applicazione, la modificazione, la proroga e la revoca delle misure di sicurezza nonché il trattamento dei condannati e degli internati e seguono il reinserimento nella vita libera dei sottoposti a misure di sicurezza non detentive.
Le varie strutture sono gestite dalle rispettive direzioni che operano nel rispetto delle direttive dei "Provveditorati Regionali dell'amministrazione penitenziaria", che assicurano l'uniformità dell'azione penitenziaria nell'ambito regionale. I Provveditorati Regionali esercitano le competenze relative ad affari di rilevanza regionale, secondo le direttive del DAP, che assicura l'uniformità dell'azione penitenziaria sul territorio nazionale, pur nel rispetto delle prerogative regionali. I Provveditorati Regionali sono in numero di 16.
Polizia penitenziaria |
Alle Dipendenze del 'Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria (DAP), opera il Corpo di polizia penitenziaria come organo di polizia a ordinamento civile, come disposto dalla legge di riforma del 1990, che ha smilitarizzato il Corpo degli agenti di custodia.
Il Corpo si occupa prevalentemente della tutela della sicurezza delle strutture penitenziarie secondo un'organizzazione gerarchica che vede a capo della singola sede un Comandante, appartenente ai ruoli dei commissari di polizia penitenziaria, che a sua volta risponde al dirigente penitenziario che svolge le funzioni di Direttore.
La nuova organizzazione periferica |
Nel quadro delle riforme sull'ordinamento giudiziario, è stato promulgato il decreto legislativo 25 luglio 2006, n. 240 recante: «Individuazione delle competenze dei magistrati capi e dei dirigenti amministrativi degli uffici giudiziari nonché decentramento su base regionale di talune competenze del Ministero della giustizia».
Esso contiene importanti, quasi rivoluzionarie innovazioni organizzative, in quanto:
- disciplina per la prima volta i rapporti tra i magistrati capi degli uffici giudiziari e i Dirigenti amministrativi degli stessi;
- istituisce strutture decentrate sul territorio del Ministero della Giustizia.
La riforma non è stata ancora attuata, anche per le resistenze della magistratura associata, timorosa di perdere il controllo che essa ha sull'amministrazione.
Informatizzazione del Ministero |
L'informatica nel Ministero della Giustizia viene organizzata dalla Direzione Generale Sistemi Informativi Automatizzati (DGSIA) che opera territorialmente attraverso i CISIA e gli esperti informatici ministeriali. Tuttavia la stragrande maggioranza delle attività informatiche (compreso il trattamento dei dati sensibili) viene espletata da tecnici esternalizzati che operano come fossero dipendenti pubblici (con un costo doppio pagato alle ditte) nella commessa ATU (Assistenza Tecnica Unificata) aggiudicata da molti anni sostanzialmente alle stesse società di assistenza.
Negli ultimi anni, complice un progressivo taglio finanziario alle spese di giustizia, è esploso un grave problema di irregolarità diffusa e precariato ai danni degli informatici esterni. La vicenda è approdata sui media e in Parlamento [2][3] a cui finalmente è stata data una risposta che però non venne messa in pratica.
All'inizio del 2008, tramite contratto CNIPA, il servizio viene posto sotto il controllo di un RTI formato da Telecom Italia, ElsagDatamat, Engineering.
Un ulteriore passaggio di mano concretizzatosi in uno degli sbocchi del cosiddetto "SPC" (Sistema pubblico di connettività) che di fatto rappresenta una "involuzione" del tutto, maggiormente burocratizzato e meno efficiente, nonostante i lavoratori e le società ATU già operanti (passate in subappalto per SPC) siano gli stessi.[4].
Situazione finanziaria |
A fine 2006 i debiti dichiarati dal Ministero della Giustizia ammontavano a 394,5 milioni di euro. Di questi, 251 milioni pertinenti all'amministrazione giudiziaria, 132 milioni a quella penitenziaria, e 11,4 milioni a quella della Giustizia Minorile. Ciò a fronte di un fabbisogno stimato per l'anno 2007 di 279,9 milioni di euro (154,4 milioni per l'amministrazione giudiziaria, 103,5 milioni per quella penitenziaria, e 22 milioni per la giustizia minorile).
La Corte dei Conti ha dichiarato che non è realistica una soluzione nel breve periodo al problema dei debiti pregressi.
Politica degli incarichi dirigenziali |
Con il ministro Alfano è continuata una discutibile e poco trasparente politica degli incarichi[5] volta a investire di funzioni dirigenziali o magistrati o esterni all'amministrazione, senza adeguate competenze. In occasione della costituzione del nuovo Organismo indipendente di valutazione (OIV) che sostituisce il Servizio di controllo interno (SECIN), sono stati nominati come presidente il discusso magistrato Angelo Gargani, - poi coinvolto nell'inchiesta sulla cd. Loggia P3 - e come componenti Angelo Giorgianni anch'esso magistrato, già sottosegretario agli Interni del Governo Prodi I costretto a dimettersi tra le polemiche[6], e l'impiegato amministrativo Lello Casesa, tutti con rango e stipendio da Direttori generali. La nomina di Casesa ha suscitato particolare scalpore in quanto, nella delibera di omologazione da parte dalla Commissione Indipendente per la Valutazione, Integrità e la Trasparenza (CIViT) viene definito in possesso di “una significativa esperienza nel settore dell'organizzazione e della gestione degli uffici e del personale, nonché conoscenze di carattere giuridico organizzativo, con particolare riferimento ai settori turistico e culturale”, mentre invece, come rivelato dal giornalista Gian Antonio Stella[7] si tratterebbe di un semplice impiegato amico del ministro, che nel curriculum vanta la presidenza della sagra del Mandorlo in fiore di Agrigento. Quanto a Gargani, settantenne, la Commissione osservava che “l'età dei componenti non corrisponde alla soglia del collocamento a riposo, prevista in relazione alla professione di appartenenza”[8].
Collegamenti |
È raggiungibile dalla fermata Arenula/Min. Giustizia | del tram 8 |
Note |
^ Cfr. il DPR n. 55/2001, recante "Regolamento di organizzazione del Ministero della Giustizia" pubblicato in GURI n. 63 del 16 marzo 2001 d.P.R. 6 marzo 2001 n. 55 Archiviato il 9 giugno 2009 in Internet Archive..
^ senato.it
^ Camera.it
^ Comitatoatu
^ Vedi Politica degli incarichi dirigenziali sotto il ministro Mastella
^ "Messina, tutti contro Giorgianni" (25 febbraio 1998) - Corriere della Sera
^ "La meritocrazia del «friscalettu»" Corriere della Sera 2 giugno 2010
^ Si veda la delibera n. 40/2010 Archiviato il 22 luglio 2011 in Internet Archive. "Parere della Commissione sulla richiesta del Ministero della giustizia per la nomina dei componenti dell'Organismo indipendente di valutazione - articolo 14, comma 3, decreto legislativo n. 150/2009" della Commissione Indipendente per la Valutazione, Integrità e la Trasparenza(CIViT)
Voci correlate |
- Italia
- Governo italiano
- Ministero della Repubblica Italiana
- Consiglio superiore della magistratura
- Polizia penitenziaria
- Corpo degli agenti di custodia
Altri progetti |
Altri progetti
- Wikimedia Commons
Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Ministero della giustizia
Collegamenti esterni |
Sito ufficiale, su giustizia.it.
Ministero della giustizia, su thes.bncf.firenze.sbn.it, Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze.
- Sito ufficiale, su giustizia.it.
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Controllo di autorità | ISNI (EN) 0000 0001 2155 9530 |
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