Istituto di studi politici di Parigi
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Institut d'études politiques de Paris | |
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La sede al 27 di Rue Saint-Guillaume, a Parigi | |
Ubicazione | |
Stato | Francia |
Città | Parigi, Reims, Le Havre, Digione, Mentone, Nancy, Poitiers |
Dati generali | |
Soprannome | Sciences Po |
Fondazione | 1872 |
Fondatore | Émile Boutmy |
Tipo | Grande École |
Facoltà | Economia, Relazioni internazionali, Scienze politiche |
Rettore | Frédéric Mion |
Presidente | Olivier Duhamel |
Studenti | 13 000 |
Sport | AS Sciences Po |
Mappa di localizzazione | |
Sito web | |
L'Istituto di studi politici di Parigi (spesso designato con l'apocope SciencesPo) è una Grande école francese, che fa parte degli istituti di studi politici (Instituts d'études politiques). È l'erede della "Libera scuola di scienze politiche" fondata nel 1872 e riorganizzata nel 1945. È membro della Conférence des Grandes Ecoles[1].
È l'istituzione storica per la formazione dell'élite politica ed amministrativa francese ed europea. Ha formato cinque presidenti della quinta Repubblica Francese, undici primi ministri, nonché numerosi capi di Stato esteri, personalità politiche, diplomatici ed alti funzionari.
Malgrado gli sforzi di apertura intrapresi dal 2000, accoglie soprattutto figli delle classi agiate ed è stata più volte criticata per lo spirito di casta che, secondo i suoi critici, contraddistinguerebbe i suoi allievi[2]. Il tasso di accettazione è del 10%.
Indice
1 Cenni storici
1.1 Sedi
1.2 Riforme recenti
2 Didattica
2.1 Metodo di insegnamento
2.2 Politiche linguistiche
2.3 Centri di ricerca
2.4 Scuola dottorale
2.5 Biblioteca (Bibliothèque de Sciences-Po)
2.6 Casa editrice (Presses de Sciences Po)
3 Televisione e documentari
4 Note
5 Voci correlate
6 Altri progetti
7 Collegamenti esterni
Cenni storici |
La "Libera scuola di scienze politiche" (École libre des sciences politiques, ELSP) fu fondata nel febbraio 1872 su iniziativa di Émile Boutmy da un gruppo di imprenditori, intellettuali e politici francesi legati al mondo della borghesia protestante tra cui Hippolyte Taine, Ernest Renan, Albert Sorel, Paul Leroy Beaulieu e François Guizot. In seguito alla sconfitta subita dalla Francia nella guerra franco-prussiana nel 1870 alle dimissioni di Napoleone III e all'episodio della Comune di Parigi, ebbe l'obiettivo di formare le classi dirigenti destinate a guidare la neonata III Repubblica.
Sviluppò un programma didattico pragmatico di ispirazione umanista: il corpo docente accoglieva sia accademici a tempo pieno, sia ministri, alti funzionari e imprenditori. L'offerta accademica proponeva inoltre discipline innovative tra cui le relazioni internazionali, il diritto internazionale, l'economia politica e il diritto comparato. Nell'agosto 1894, la British Association for the Advancement of Science propose di ispirarsi all'École francese per istituire una scuola con obiettivi simili nel Regno Unito. Sidney e Beatrice Webb si ispirarono in seguito all'esperienza francese al momento della fondazione della London School of Economics and Political Science nel 1895.[3]
La "Libera scuola di scienze politiche" venne riorganizzata nel 1945 dando origine a due entità distinte:
- "Fondazione nazionale di scienze politiche" (Fondation nationale des sciences politiques, acronimo FNSP), fondazione di diritto privato responsabile della gestione e dei centri di ricerca,
- "Istituto di studi politici di Parigi" (Institut d'études politiques de Paris, acronimo IEP), istituto universitario di diritto pubblico.
Le due istituzioni furono incaricate dal governo De Gaulle di promuovere "il progresso e la diffusione, dentro e fuori dalla Francia, delle scienze politiche, economiche e sociali".[4]
L'abbreviazione Sciences Po continuò a designare il sistema costituito dalle due entità[5]: infatti il legislatore francese attribuì alla Fondazione la gestione dell'Istituto parigino che ereditò il prestigio e la tradizione della Libera scuola. Gli altri istituti di studi politici sorti in Francia nel dopoguerra si ispirano anch'essi alla metodologia didattica sviluppata dalla scuola parigina. Nei decenni del dopoguerra l'istituto parigino si è distinto come università di origine di un'altissima percentuale (in media il 90%) degli allievi ammessi alla prestigiosa École nationale d'administration (Scuola nazionale di amministrazione, ENA), che attualmente ha sede a Strasburgo.
La Fondazione intensificò in seguito le sue attività di ricerca scientifica sviluppando le proprie pubblicazioni scientifiche e la propria casa editrice grazie al contributo del Rockefeller Center, della Fondazione Ford e del Carnegie Endowment for Peace.[4]
Sedi |
Sciences Po ha sede in un complesso di edifici settecenteschi e ottocenteschi nel quartiere di Saint-Germain-des-Prés nel centro storico di Parigi ed in sei altri campus regionali (Reims, Le Havre, Digione, Mentone, Nancy e Poitiers), dove si tengono i corsi triennali ad indirizzo internazionale.
Riforme recenti |
In tempi recenti Sciences Po, diretta dal 1997 al 2012 da Richard Descoings e attualmente da Frédéric Mion, ha riformato radicalmente la propria offerta didattica per rispondere alle sfide della globalizzazione. Il ciclo triennale prevede un soggiorno obbligatorio all'estero di un anno e offre un programma plurilingue, con un'attenzione particolare al francese e all'inglese. Sono stati inoltre attivati sette corsi triennali a indirizzo internazionale ospitati in altrettante sedi distaccate dell'istituto:
Digione: per l'Europa centrale e orientale
Mentone: per Mar Mediterraneo e Medio Oriente
Nancy: per Germania, Austria e Svizzera
Poitiers: per Spagna, Portogallo e America latina
Le Havre: per Cina, Giappone, India e Corea del sud
Reims: Stati Uniti e Atlanti
Parigi: cursus generale e Europa-Africa[6]
.mw-parser-output .chiarimento{background:#ffeaea;color:#444444}.mw-parser-output .chiarimento-apice{color:red}Tuttavia, dal 2002, il consiglio direttivo ha introdotto una procedura d'ammissione riservata agli studenti provenienti da licei situati nelle periferie più degradate, classificati come "zona di educazione prioritaria" dal ministero della Pubblica istruzione. Si tratta del primo esperimento di affirmative action in Francia.[senza fonte]
Didattica |
Metodo di insegnamento |
L'offerta didattica di Sciences Po copre un'ampia gamma di scienze sociali, fra cui l'economia, la finanza, il management, la storia contemporanea, la geografia, il diritto costituzionale, amministrativo ed economico, la sociologia e le relazioni internazionali. Mentre il ciclo triennale (Collège Universitaire) iniziale ha una profonda vocazione interdisciplinare, il ciclo biennale conclusivo implica la scelta di una disciplina da approfondire e permette di accedere ad un master (laurea specialistica) conforme agli standard europei.
Il sistema didattico di Sciences Po accorda una particolare importanza allo sviluppo delle capacità di sintesi e di astrazione. La valutazione degli studenti si fonda essenzialmente sui contributi alle conferenze metodologiche che accompagnano i corsi, a cui partecipano una ventina di studenti sottoposti ad obbligo di frequenza. Le prove più tradizionali sono la presentazione orale in dieci minuti, la preparazione di schede tecniche, la dissertazione e la nota di sintesi scritta in quattro ore. I lavori devono essere presentati rispettando alcune caratteristiche formali e metodologiche precise, a cui viene accordata una particolare importanza.
Politiche linguistiche |
Le lingue straniere sono al centro del programma educativo di Sciences Po, rappresentanti circa 1/3 dell'apprendimento per ogni studente. La conoscenza di due lingue straniere - oltre il francese - è indispensabile per l'ottenimento del diploma. L'ammissione a tutti i programmi implica un'ottima conoscenza della lingua francese. Per accedere ai programmi impartiti in inglese e/o tedesco e/o spagnolo è indispensabile dimostrare un'ottima padronanza della/e lingua/e d'insegnamento.
Centri di ricerca |
- Scienze sociali
Storia: Centre d'histoire de Sciences-Po (Centro di storia di Sciences Po)
Sociologia:
- OSC - Observatoire sociologique du changement (Osservatorio sociologico del cambiamento)
- CSO - Centre de Sociologie des organisations (Centro di Sociologia delle organizzazioni)
Economia
- GEM - Groupe d'économie mondiale (Gruppo di economia mondiale)
- OFCE - Observatoire français des conjonctures économiques (Osservatorio francese delle congiunture economiche)
Relazioni internazionali
- CERI - Centre d'études et de recherches internationales (Centro di studi e di ricerche internazionali)
Politica europea
- CEVIPOF - Centre de recherches politiques de Sciences Po (Centro di ricerche politiche di Sciences Po)
- OIP - Observatoire interrégional du politique (Osservatorio interregionale di politica)
Scuola dottorale |
La Scuola dottorale è stata diretta da Marc Lazar fino al 2007 ed è ora diretta da Philippe Weil e comprende 175 docenti e 600 dottorandi. È responsabile per i master di ricerca (M.Phil.) e i dottorati di ricerca (Ph.D.).
Biblioteca (Bibliothèque de Sciences-Po) |
Fondata nel 1871, la Bibliothèque de Sciences Po raccoglie più di un milione di volumi sulle scienze sociali, 16.000 dossiers di stampa e cataloga ogni anno circa 21.000 articoli scientifici di 9.500 periodici[7]. Dal 1994, la biblioteca è associata alla Bibliothèque Nationale de France.[7] La Bibliothèque de Sciences-Po è partner della International Bibliography of the Social Sciences che ha sede presso la London School of Economics[8].
Casa editrice (Presses de Sciences Po) |
Presses de Sciences Po, la casa editrice di Sciences-Po, è il principale editore francese nell'ambito delle politiche pubbliche, le relazioni internazionali, la storia e l'economia.[9] Pubblica regolarmente sei riviste scientifiche e dispone di un catalogo di 900 titoli a cui si aggiungono in media trenta nuove opere ogni anno.
Televisione e documentari |
Sciences Po ed i suoi edifici sono al centro di alcuni film documentari. In particolare:
En plein coeur di Pierre Jolivet (1998);
L'Ecole du pouvoir di Raoul Peck (2009);
Grandes Ecoles: la voie royale? di Matthias Vaysse (2015).
Note |
^ Le CA du 28 juin 2016 a validé l’adhésion de trois nouveaux membres - Conférence des Grandes Ecoles, su www.cge.asso.fr. URL consultato il 4 ottobre 2016 (archiviato dall'url originale l'8 ottobre 2016).
^ Valérie Albouy et Thomas Wanecq, Les inégalités sociales d’accès aux grandes écoles (PDF), su insee.fr, 2003.
^ "LSE: A History of the London School of Economics and Political Science, 1895-1995", Oxford University Press, June 1, 1995.
^ ab “Sciences-Po 1945-1979” Centre d'histoire de Sciences-Po Archiviato il 12 ottobre 2005 in Internet Archive.
^ "Le statut juridique de Sciences-Po: la dualité FNSP et IEP de Paris" Centre d'histoire de Sciences-Po
^ Welcome | Sciences Po - College Universitaire de Reims - Campus Euro-Américain
^ ab “Sciences-Po Paris Overview: Introducing Sciences-Po” Sciences-Po Website, 2001.
^ "IBSS Boosts Coverage of French Social Science Journals", IBSS, 2005.
^ "Presses de Sciences-Po", Sciences-Po Website, October 21, 2004.
Voci correlate |
- Jean-Paul Fitoussi
Altri progetti |
Altri progetti
- Wikimedia Commons
Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Istituto di studi politici di Parigi
Collegamenti esterni |
- Sciences Po, su sciences-po.fr.
- "Sciences-Po's Joint Degrees", Association of Professional Schools of International Affairs, October 21, 2004.
- "Sciences-Po ― an elite institution's introspection on its power, position and worth in French society", NYU Department of Journalism, September 09, 2003.
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Controllo di autorità | VIAF (EN) 145023311 · ISNI (EN) 0000 0001 2153 2557 · LCCN (EN) n50079475 · GND (DE) 1090510241 · BNF (FR) cb119857746 (data) |
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