Georges Perec




Georges Perec (Parigi, 7 marzo 1936 – Ivry-sur-Seine, 3 marzo 1982) è stato uno scrittore francese, membro dell'OuLiPo, le cui opere sono basate sull'utilizzo di limitazioni formali, letterarie o matematiche.




Indice






  • 1 Biografia


  • 2 L'opera


    • 2.1 La vita, istruzioni per l'uso




  • 3 Curiosità


  • 4 Bibliografia


  • 5 Bibliografia critica


  • 6 Voci correlate


  • 7 Altri progetti


  • 8 Collegamenti esterni





Biografia |


Suo padre Icek Perec (1909-1940) e sua madre Cyrla Szulewicz (1913-1945), entrambi ebrei d'origine polacca, si sposano nel 1934. Georges Perec nasce la sera di sabato 7 marzo 1936 in una clinica parigina e passa la propria infanzia nella rue Vilin nel quartiere di Belleville.


Nel 1941 un treno della Croce Rossa lo porta verso Villard-de-Lans dove passa il resto della guerra con parte della famiglia paterna (il padre muore in guerra nel 1940, mentre la madre, tre anni più tardi, viene deportata e uccisa in un campo di concentramento, forse quello di Auschwitz). Torna a Parigi nel 1945 e viene adottato dalla sorella di suo padre, Esther Bienenfeld, e dal marito di quest'ultima.


Dal 1946 al 1954 compie i propri studi dapprima presso il liceo Claude Bernard e quindi al collegio Etampes;
nel 1954, dopo un corso preparatorio al Liceo Enrico IV, inizia presso la Sorbona gli studi di storia, che abbandona però velocemente. Comincia, nel 1949, la psicoterapia presso Françoise Dolto. Nel 1956 inizia la psicoanalisi con Michel de M'Uzan.


Dal 1958 al 1959 presta servizio militare come paracadutista a Pau (nei Pirenei francesi). Nel 1960 si sposa con Paulette Pétras e parte per Sfax (Tunisia) da dove torna l'anno seguente. Nel 1962 diventa documentalista (nel senso francese dato a questo termine: documentaliste) in neurofisiologia presso il CNRS (Centre national de la recherche scientifique). Nel 1965 ottiene il Premio Renaudot per Le cose quindi, nel 1967, entra a far parte dell'OuLiPo divenendone ben presto figura di spicco: "dell'Ou-Li-Po Perec era diventato il maggiore esponente, e si può dire che almeno due terzi della produzione del gruppo erano opera sua" (Italo Calvino, Ricordo di Georges Perec, in "Perec, gnomo e cabalista", 1982).


Dal 1971 al 1975 è in psicoanalisi da Jean-Bertrand Pontalis. Nell'ottobre del 1974, per tre giorni consecutivi, siede ai tavolini di un caffè di Place Saint-Sulpice osservando e annotando accuratamente tutto quello che gli passa davanti: questo esperimento "etno-antropologico" darà vita al libro "Tentativo di esaurimento di un luogo parigino".


Nel 1976 pubblica, settimanalmente, sul giornale "Le Point" una serie di parole crociate. Nel 1978 scrive La vita, istruzioni per l'uso e, in seguito al successo dell'opera, abbandona il posto al CNRS per dedicarsi completamente alla scrittura.


Passa i seguenti sei anni della sua vita con la cineasta Catherine Binet.


Muore di tumore ai polmoni il 3 marzo 1982 all'ospedale d'Ivry e viene sepolto nel cimitero parigino di Père Lachaise. Numerose seguono le pubblicazioni postume di romanzi e di raccolte di scritti.



L'opera |


Tra i suoi esercizi di stile più notevoli vi sono:



  • un lipogramma di trecento pagine, La scomparsa (La Disparition - 1969), scritto senza l'utilizzo della vocale "e" al quale fa seguito un secondo lipogramma, come seguito in forma di specchio de La scomparsa, intitolato Le ripetizioni (Les revenentes) nel quale utilizza come sola vocale in tutto il testo proprio la lettera "e" (si tratta dunque di un lipogramma in a, i, o, u e y - anche quest'ultima lettera vocale in francese)

  • la trasposizione in poesia d'un principio della musica seriale: non riutilizzare una consonante appartenente ad un insieme prima d'aver fatto uso di tutte le altre consonanti del medesimo insieme: si tratta del poema Alfabeti (Alphabets, pubblicato nel 1976, è quindi una raccolta di testi eterogrammatici, in cui - cioè - appaiono solo determinate lettere, ed in cui ogni verso è anagramma dell'altro)

  • il libretto di poesie Ulcerazioni (Ulcérations): Perec, partendo dal dato statistico che le undici lettere più frequenti nel francese scritto sono quelle che si ritrovano nella parola ulcérations ed utilizzando un calcolatore elettronico che gli fornisce tutte le permutazioni possibili di queste undici lettere, sceglie pazientemente, da questi anagrammi senza senso, quelli che, letti uno di seguito all'altro (e introducendo stacchi e punteggiatura), possano formare dei versi liberi dotati d'un senso e d'un ritmo, costruendo così un testo che consiste esclusivamente di 399 tra le permutazioni di queste undici lettere

  • il Petit abécédaire illustré (pubblicato privatamente nel 1969 e poi in: OuLiPo, La littérature potentielle, Gallimard 1973) è composto di 16 brevissimi testi narrativi equivalenti semanticamente a un altro testo di poche sillabe che a sua volta equivale foneticamente alla successione d'una consonante e delle cinque vocali, come nei sillabari: BA-BE-BI-BO-BU, CA-CE-CI-CO-CU, e così via per tutte le lettere dell'alfabeto; un esempio di tale procedimento, in lingua italiana, si trova in Calvino (Italo Calvino, Piccolo sillabario illustrato - da Georges Perec in RR III - 1977) per la successione SA-SE-SI-SO-SU: «Per convincere il proprietario d'un night-club a scritturarla, una spogliarellista lo assicura della propria efficacia nel provocare l'eccitazione degli spettatori: - Sa? Sessi isso su!»

  • Perec è, inoltre, l'autore di "9691" racconto palindromo di circa cinquemila lettere (il più lungo testo letterario palindromo): Le Grand Palindrome de Georges Perec.


  • La Recinzione ed altre poesie che raccoglie ogni sorta di giochi, palindromi, eterogrammi, acrostici (La Clôture et autres poèmes, Paris, Hachette, 1978)


Tra le opere di Perec che hanno conosciuto grandissimo successo vi è poi Mi ricordo (Je me souviens), ispirato a I remember di Joe Brainard, che ne pubblicò i primi frammenti nel 1970: appartenente al genere letterario del frammento, è una lista di piccole cose poco conosciute e qualche volta dimenticate da tutte le persone di una generazione, l'enumerazione delle quali finisce per creare un climax del tutto particolare; tale testo è stato poi trasposto per il teatro da Sami Frey.


Perec era un fanatico di elenchi, liste ed altre enumerazioni (in quest'ottica può essere vista anche la produzione di parole crociate e giochi di logica per i settimanali Le Point e Télérama) fatto che denota organizzazione e semplicità di spirito ma anche un bisogno di rassicurazione. In uno degli elenchi compilati, Perec ci dà una chiave di lettura della propria produzione letteraria:


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«[...] i libri che ho scritto si rifanno a quattro campi diversi, a quattro modi di interrogare che, alla fine, pongono forse tutti la stessa domanda, ma secondo prospettive particolari che ogni volta corrispondono per me a un diverso tipo di lavoro letterario. La prima di queste interrogazioni può essere considerata di tipo “sociologico”: come guardare il quotidiano, ed è all'origine di testi come Les Choses (Le cose) [...]; la seconda è di ordine autobiografico: W ou le souvenir d'enfance, La Boutique obscure, Je me souviens, Liex où j'ai dormi, ecc.; la terza, ludica, rinvia al mio gusto per i contrasti, le prodezze, le “gamme”, e a tutti i lavori per i quali le ricerche dell'OuLiPo mi hanno dato l'idea e i mezzi: palindromi, lipogrammi, pangrammi, anagrammi, isogrammi, acrostici, parole incrociate, ecc.; la quarta, infine, riguarda il romanzesco, il gusto per le storie e le peripezie, la voglia di scrivere libri che si divorano stando comodamente a letto: La Vie mode d'emploi (La vita istruzioni per l'uso) ne è l'esempio tipico.»


(G. Perec: Note su ciò che cerco, in Pensare/Classificare)

La dimensione autobiografica è presente in tutte le opere di Perec: dall'autobiografia pura in W ou le souvenir d'enfance al romanzo autoreferenziante Un uomo che dorme (Un homme qui dort - 1967):









«[...] quasi tutti i miei libri non sfuggono a una certa impronta autobiografica (per esempio, inserisco in un capitolo che sto scrivendo un'allusione a un avvenimento che mi è capitato durante la giornata).»


(G. Perec: Note su ciò che cerco, in Pensare/Classificare)


La vita, istruzioni per l'uso |


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Lo stesso argomento in dettaglio: La vita, istruzioni per l'uso.

Il libro più noto di Perec è, probabilmente, La vita, istruzioni per l'uso (La vie mode d'emploi - 1978) dedicato alla memoria di Raymond Queneau nel quale descrive in modo metodico la vita dei diversi abitanti di un immobile parigino seguendo uno schema circolare (lo schema del cavaliere, ripreso dal movimento del cavallo nel gioco degli scacchi). Con questo libro ha ottenuto il Prix Médicis.



Curiosità |


L'asteroide numero 2817, scoperto nel 1982 (l'anno della morte dello scrittore), porta il nome di Perec.


Nell'episodio dei Simpson "Indovina chi viene a criticare" Marge informa Homer che sulla loro macchina da scrivere non funziona la lettera "e" e lui le risponde "Non ci serve una stupida e!". È un chiaro riferimento all'opera "La Disparition" di Perec.


Nel brano "L'Ultimo Metrò" del gruppo italiano Targa Tenco 2015 per l'Opera Prima La Scapigliatura si cita Perec. ("Mi ha detto Edwige Fenech che adora Georges Perec")



Bibliografia |




  • Les Choses. Une histoire des années soixante (Julliard, 1965, Premio Renaudot), tr. Leonella Prato Caruso, Le cose, una storia degli anni sessanta, Mondadori, Milano, 1966 (prefazione di Giansiro Ferrata); Rizzoli, Milano, 1986; Einaudi, Torino, 2011 (prefazione di Andrea Canobbio)


  • Quel petit vélo à guidon chromé au fond de la cour? (Denoël, 1966), tr. Emanuelle Caillat, Quale motorino con il manubrio cromato giù in fondo al cortile?, Edizioni e/o, Roma, 2004


  • Un Homme qui dort (Denoël, 1967), tr. Maria Pia Tosti Croce, Un uomo che dorme, Guanda, Milano, 1980; tr. Jean Talon, Quodlibet, Macerata, 2009 (postfazione di Gianni Celati)


  • La Disparition (Denoël 1969), tr. Piero Falchetta, La scomparsa, Guida, Napoli, 1995 (Premio Monselice per la traduzione, 1996), ISBN 8878352357


  • Petit traité invitant à la découverte de l'art subtil du go (Christian Bourgois, 1969)


  • Les Revenentes (Julliard, 1972)


  • Die Maschine (Reclam, 1972) (con la collaborazione di Eugen Helmlé)


  • La Boutique obscure. 124 rêves (Denoël, 1973), tr. Ferdinando Amigoni, La bottega oscura, Quodlibet, Macerata, 2011


  • Espèces d'espaces (Galilée, 1974), tr. Roberta Delbono, Specie di spazi, Bollati Boringhieri, Torino, 2008


  • Ulcérations (Bibliothèque oulipienne, 1974)


  • W ou le souvenir d'enfance (Denoël, 1975; Gallimard, 2009), tr. Daniella Selvatico Estense, W o il ricordo d'infanzia, Rizzoli, Milano, 1991; tr. Henri Cinoc, Einaudi, Torino, 2005


  • Tentative d'épuisement d'un lieu parisien (UGE, 1975; Christian Bourgois, 1982), tr. Eileen Romano, Tentativo di esaurire un luogo parigino, Baskerville, Bologna, 1989; tr. Alberto Lecaldano, Tentativo di esaurimento di un luogo parigino, Voland, Roma, 2011


  • Alphabets. Cent soixante-seize onzains hétérogrammatiques, (Galilée, 1976)


  • Je me souviens. Les choses communes I, (Hachette, 1978), tr. Daniella Selvatico Estense, Mi ricordo, Bollati Boringhieri, Torino, 1988


  • La Vie mode d'emploi (Hachette, 1978, premio Médicis), tr. Dianella Selvatico Estense, La vita, istruzioni per l'uso, Rizzoli, Milano, 1984


  • Les Mots croisés, précédés de Considérations de l'auteur sur l'art et la manière de croiser les mots (Mazarine, 1979; POL, 2003)


  • Récits d'Ellis Island (Éditions du Sorbier, 1978), tr. Maria Sebregondi, Ellis Island. Storie di erranza e di speranza, Archinto, Milano, 1996


  • Un Cabinet d'amateur. Histoire d'un tableau (Balland, 1979), tr. Sergio Pautasso, Storia di un quadro, Rizzoli, Milano, 1990; Skira, Milano, 2011


  • La Clôture et autres poèmes (Hachette, 1980)


  • Théâtre I (Hachette, 1981), tr. Laura Vettori, Teatro: Il posto delle patate preceduto da L'aumento, Bollati Boringhieri, Torino, 1991


  • Épithalames (Bibliothèque oulipienne, 1982)


  • Penser/Classer (Hachette, 1985), tr. Sergio Pautasso, Pensare/classificare, Rizzoli, Milano, 1989


  • Notes brèves sur l'art et la manière de ranger ses livres (1985), tr. Elena Vicari, Brevi note sull'arte e il modo di riordinare i propri libri, Henry Beyle, Milano, 2010


  • Les Mots croisés II (POL-Mazarine, 1986)


  • «53 jours» (POL, 1989, a cura di Harry Mathews e Jacques Roubaud), tr. Sergio Paurasso, 53 giorni, Rizzoli, Milano, 1996


  • Vœux (Éditions du Seuil, 1989; 2009)


  • Presbytère et prolétaires: Le dossier P.A.L.F. (Éditions du Limon, 1989) (con Marcel Bénabou)


  • Je suis né (Seuil, 1990), tr. Roberta Delbono, Sono nato, Bollati Boringhieri, Torino, 1992


  • Cantatrix sopranica L. et autres ecrita scientifiques (Éditions du Seuil, 1991), tr. Roberta Delbono, Cantatrix sopranica L. e altri scritti scientifici, Bollati Boringhieri, Torino, 1996


  • L. G., une aventure des années soixante (Éditions du Seuil, 1992)


  • Le Voyage d'hiver (Éditions du Seuil, 1993), tr. Laura Vettori, Viaggio d'inverno, Biblioteca del vascello, Roma, 1994; poi Robin, Roma, 2001


  • Cahiers des charges de "La vie mode d'emploi" (Zulma, 1993), a cura di Hans Hartje, Bernard Magne e Jacques Neefs

  • Bernard Magne, Tentative d'inventaire pas trop approximatif des ecrits de Georges Perec: bibliographie, Presses universitaires du Mirail-Toulouse, Toulouse, 1993


  • Beaux présents, Belles absentes (Éditions du Seuil, 1994)


  • L'Infra-ordinaire (Éditions du Seuil, 1996), tr. Roberta Delbono, L'infra-ordinario, Bollati Boringhieri, Torino, 1994


  • What a man! (Le Castor astral, 1996)


  • Perec/rinations (Zulma, 1997)


  • Cher, très cher, admirable et charmant ami... Correspondance Georges Perec - Jacques Lederer, 1956-1961 (Flammarion, 1997)


  • Jeux intéressants (Zulma, 1999)


  • Nouveaux jeux intéressants (Zulma, 1999)


  • Romans et recits, (a cura di Bernard Magné, Librairie générale française, 2002)


  • Entretiens et conférences (Joseph K., 2003), 2 voll. a cura di Dominique Bertelli e Mireille Ribière


  • L'art et la manière d'aborder son chef de service pour lui demander une augmentation (Hachette, 2008), tr. Emanuelle Caillat, L'arte e la maniera di affrontare il proprio capo per chiedergli un aumento, Einaudi, Torino, 2010


  • Quelques-unes des choses qu'il faudrait tout de même que je fasse, ill. Bruno Gibert (Autrement, 2009)



Bibliografia critica |



  • Andrea Borsari (a cura di), Georges Perec, Milano, Marcos y Marcos, 1993 (numero 4 di Riga, contiene inediti di Perec e articoli di Italo Calvino, Luigi Grazioli, Marco Belpoliti, Valerio Magrelli, Gianni Celati, Paul Virilio, Paul Duvignard, Harry Mathews, Jean–Baptiste Pontalis, Daniel Gunn, Eleonora Bertacchini, Santino Mele, Sandra Cavicchioli, Andrea Borsari, Luigi Ghirri)


  • Rinaldo Rinaldi, La grande catena. Studi su “La Vie mode d'emploi” di Georges Perec, Genova – Milano, Marietti 1820, 2004, pp. 195.

  • Claude Burgelin, Georges Perec. La letteratura come gioco e sogno, Genova, Costa & Nolan, 2008.



Voci correlate |



  • Italo Calvino

  • Raymond Queneau

  • Raymond Roussel

  • Jacques Roubaud

  • Patafisica

  • OuLiPo

  • Palindromo

  • Iperromanzo



Altri progetti |



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Collegamenti esterni |



  • L'associazione Georges Perec, su associationgeorgesperec.fr.

  • Un sito su Georges Perec, su carpentier.gilles.free.fr.

  • Raccolta di testi lipogrammatici, su barbery.net. URL consultato il 20 giugno 2005 (archiviato dall'url originale l'8 marzo 2005).

  • Il testo di Je me souviens, su ateldec.chez.com.


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Controllo di autorità
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