Un ballo in maschera




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Nota disambigua.svgDisambiguazione – Se stai cercando l'episodio cinematografico diretto da Nicolas Roeg, vedi Aria (film 1987).







































Un ballo in maschera
Giuseppe Verdi, Un Ballo in maschera, Vocal score frontispiece - restoration.jpg
Lingua originale italiano
Musica Giuseppe Verdi
Libretto
Antonio Somma
(libretto online)
Fonti letterarie
Eugène Scribe Gustave III, ou Le Bal masqué (1833), libretto per Daniel Auber
Atti tre
Prima rappr. 17 febbraio 1859
Teatro
Teatro Apollo, Roma
Personaggi



  • Riccardo, Conte di Warwick, Governatore di Boston (tenore)


  • Renato, creolo, suo segretario e sposo di Amelia (baritono)


  • Amelia (soprano)


  • Ulrica, indovina nera (contralto)


  • Oscar, paggio (soprano)


  • Silvano, marinaio (basso)


  • Samuel, nemico del Conte (basso)


  • Tom, nemico del Conte (basso)


  • Un Giudice (tenore)


  • Un Servo d'Amelia (tenore)


Autografo
Archivio Storico Ricordi, Milano

Un ballo in maschera è un'opera di Giuseppe Verdi su libretto di Antonio Somma, la cui fonte è il libretto di Eugène Scribe per Daniel Auber Gustave III, ou Le Bal masqué (1833).




Indice






  • 1 La commissione dell'opera e la sua realizzazione


  • 2 La prima


  • 3 Trasformazioni imposte dalla censura


  • 4 Precedenti


  • 5 Trama


    • 5.1 Atto I


    • 5.2 Atto II


    • 5.3 Atto III




  • 6 Brani


  • 7 Numeri musicali


    • 7.1 Atto I


    • 7.2 Atto II


    • 7.3 Atto III




  • 8 Discografia


  • 9 DVD parziale


  • 10 Note


  • 11 Bibliografia


  • 12 Altri progetti


  • 13 Collegamenti esterni





La commissione dell'opera e la sua realizzazione |


Frutto della giovane amicizia con Antonio Somma, nata durante il periodo della Traviata, l'opera prende spunto dal dramma francese Gustave III, ou Le Bal masqué, libretto che Eugène Scribe scrisse per Daniel Auber nel 1833.
Prima di essere rappresentata la prima volta al Teatro Apollo di Roma il 17 febbraio 1859, quest'opera dovette subire numerose modifiche dettate dalla censura prima borbonica e poi pontificia.[1]


Fu nella primavera del 1856 che Verdi iniziò a prendere contatto con Vincenzo Torelli, l'allora giornalista e segretario della direzione del San Carlo, proponendogli un soggetto del tutto nuovo: un Re Lear di Shakespeare, cui aveva iniziato a lavorare in quel periodo insieme a Somma, ma che non concretò mai a causa dell'incertezza del maestro sulla compagnia teatrale e sullo stesso soggetto. Fu firmato comunque un contratto per la stagione teatrale del Carnevale del ‘57-‘58, dando così modo a Verdi di continuare i suoi lavori (tra cui il Simon Boccanegra per la Fenice di Venezia). Ma non fu facile trovare un altro soggetto da musicare: entro giugno bisognava presentare un compendio dell'argomento scelto. Nelle lettere di Verdi a Torelli si parla di diversi drammi: "Avrei amato fare il Ruy Blas; ma avete ragione, non conviene fare la parte brillante a Coletti, d'altra parte non avrebbe potuto fare la parte del protagonista".[2]
E ancora:


«La mia attenzione erasi fermata sopra un dramma molto bello ed interessante: Il Tesoriere del re D. Pedro, che feci subito tradurre; ma, nel farne lo schizzo per ridurlo a proporzioni musicabili, vi ho trovato tali inconvenienti da deporne il pensiero. Ora sto riducendo un dramma francese, Gustavo III di Svezia, libretto di Scribe, e fatto all'Opéra or sono più di vent'anni».[3]

Fu quest'ultimo al quale Verdi scelse di lavorare, in accordo con la direzione del teatro.[4]


Nell'ottobre del 1857 Somma e Verdi si misero quindi al lavoro, lavorando al libretto e alla musica e rifacendosi (con opportune modifiche) al lavoro di Scribe ed Auber, ma quando furono mandati i primi abbozzi Torelli si affrettò ad avvisare il maestro che la censura avrebbe chiesto molti cambiamenti.
Verdi giudicò discutibili tutte le richieste, soprattutto lo spostamento all'indietro di cinque o sei secoli dell'epoca in cui ambientarla; eppure a gennaio, dopo essere giunto a Napoli, riuscì con Somma a presentare un libretto con un nuovo titolo: Una Vendetta in Domino, cambiando il re in duca di Pomerania e trasportando l'azione un secolo indietro.[5]


Ma con l'attentato a Napoleone III, avvenuto il 13 gennaio ad opera di Felice Orsini, tutto il lavoro fu di nuovo giudicato inadatto. La direzione del San Carlo decise quindi di muoversi autonomamente facendo modificare il titolo e gran parte del contenuto del libretto, denominato ora Adelia degli Adimari, ad un librettista anonimo (si suppone fosse Domenico Bolognese, l'allora poeta ufficiale del teatro).
Appresa la notizia, Verdi decise di sciogliersi dal contratto ancor prima di aver visionato il nuovo lavoro; la direzione gli fece causa ed egli rispose con una querela per danni. Il tutto si dovette risolvere in tribunale. Doveroso citare una parte fondamentale del memorandum che il maestro scrisse per difendersi:


«La Vendetta in Domino si compone di 884 versi: ne sono stati cambiati 297 nell'Adelia, aggiunti molti, tolti moltissimi. Domando inoltre se nel dramma dell'Impresa esiste come nel mio
Il titolo? - No.
Il poeta? - No.
L'epoca? - No.
Località? - No.
Caratteri? - No.
Situazioni? - No.
Il sorteggio? - No.
Festa da ballo? - No.
Un Maestro che rispetti l'arte sua e se stesso non poteva né doveva disonorarsi accettando per subbietto d'una musica, scritta sopra ben altro piano, codeste stranezze che manomettono i più ovvii principii della drammatica e vituperano la coscienza dell'artista
».[6]

Dopo mesi si giunse ad un accordo: la direzione ritrattò le accuse e in cambio Verdi mise in scena al San Carlo una ripresa del Simon Boccanegra il 30 novembre del '58.[7]


Ma il desiderio di mettere in scena la sua opera spinse il maestro a prendere contatto con l'impresario del teatro Apollo di Roma, Vincenzo Jacovacci, il quale fu ben lieto della notizia, ma preannunciò che l'opera avrebbe dovuto subire qualche cambiamento per la censura. Somma esortò Verdi a lasciar perdere e a dare il libretto a Milano dove sarebbe passato indenne in teatro, ma per il maestro bisognava dare uno «schiaffo» al teatro napoletano, mettendo in scena l'opera «quasi sulle porte di Napoli e far vedere che anche la censura di Roma ha permesso questo libretto».[8]


Fu così che l'opera passò nelle mani dei romani e riuscì ad andare in scena senza troppe variazioni il 17 febbraio del 1859, pur con qualche malcontento degli autori. Somma dovette accettare suo malgrado le disposizioni della censura ma si rifiutò di far pubblicare il libretto col suo nome; Verdi si dovette accontentare dei membri del cast che il teatro poteva permettersi e ne rimase alquanto deluso, ad eccezione di Gaetano Fraschini e Leone Giraldoni.[9]



La prima |


La prima ebbe luogo il 17 febbraio 1859 al Teatro Apollo di Roma. Gli interpreti e gli artisti coinvolti furono i seguenti:[10]







































































Personaggio Interprete
Riccardo
Gaetano Fraschini
Amelia Eugenia Julienne Dejean
Renato
Leone Giraldoni
Oscar Pamela Scotti
Ulrica Zelinda Sbriscia
Un Giudice Giuseppe Bazzoli
Silvano Stefano Santucci
Un Servo di Amelia Luigi Fossi
Samuel Cesare Rossi
Tom Giovanni Bernardoni
Scene Luigi Bazzani
Giovanni Battista Biseo
Giuseppe Ceccato
Valentino Solmi
Costumi Filippo Peroni
Direttore di scena
Giuseppe Cencetti
Maestro del coro Pietro Dolfi
Maestro al cembalo Giuseppe Verdi (per tre recite),
poi Tullio Ramacciotti
Primo violino e direttore d'orchestra Emilio Angelini

Inizialmente l'opera doveva essere rappresentata al Teatro San Carlo di Napoli, ma il soggetto non fu accettato dalla censura borbonica. La storia di un marito che uccide il presunto rivale, niente meno che il re di Svezia, fu considerata troppo oltraggiosa, soprattutto in pieno clima risorgimentale. Di conseguenza Verdi introdusse alcune modifiche, spostando in particolare l'azione da Stoccolma a Boston e trasformando il re in un governatore.



Trasformazioni imposte dalla censura |






























































Modifiche imposte dalla censura nel 1858


Gennaio

Dopo il 13 gennaio[11]

Febbraio

Ottobre[12]

Titolo
Gustavo III / Una Vendetta in Domino
Una Vendetta in Domino
Adelia degli Adimari
Una Festa da Ballo in Maschera (divenuta poi Un Ballo in Maschera)

Protagonista
Trasformazione del personaggio da Re in Duca
Trasformazione del personaggio da Duca a Signore
Trasformazione da signore a capo della fazione Guelfa
Trasformazione del protagonista da Duca a Conte

Luogo dell’azione
Spostamento dell’azione in una regione nordica (divenuta poi Pomerania)


Firenze
Spostamento dell’azione fuori Europa (Verrà scelta Boston)

Librettista

Tommaso Anoni

Anonimo[13]
Somma volle che il suo nome non comparisse sul libretto[14]

Epoca in cui è ambientata l’azione
Cambiamento del periodo, dal XVII secolo a un’epoca pre-cristiana
Trasportare l’azione in un’epoca in cui si credeva alla stregoneria (Verdi la spostò solo di un secolo addietro)

XIV secolo (1385 ca.), periodo dei Guelfi e ghibellini
Fine del XVII secolo

Altri cambiamenti
-L’amore deve essere nobile e venato di rimorso

-I cospiratori odiano il Duca per ragioni ereditarie

-La festa deve rispecchiare i costumi dell’epoca

-Niente armi da fuoco


-Cambiare la moglie in sorella

-Nessun ballo

-Uccisione del signore dietro le scene

-Eliminare la scena dei nomi tirati a sorte


-Il ballo diventa un banchetto

-Il paggio diviene un soldato al servizio di Armando


-Reintegrazione della scena del sorteggio e della maggior parte dei versi e delle scene che erano stati scritti prima del terzo libretto

Nomi dei personaggi
Gustavo

Amelia

Carlo

Locusta

Oscar

Ivan e Mazeppa



Armando degli Armandi

Adelia degli Adimari

Roberto degli Adimari

Ulrica

Arpini


Riccardo

Amelia

Renato

Ulrica

Oscar




Precedenti |


La trama è tratta da un fatto realmente accaduto: Gustavo III, re di Svezia dal 1771 al 1792, fu ferito da un uomo di corte durante un ballo il 16 marzo, e morì pochi giorni dopo. La storia, ridotta a libretto da Scribe (testo da cui poi prenderanno spunto tutte le altre opere con lo stesso soggetto), fu musicata diverse altre volte prima di diventare la fonte di Un ballo in maschera di Verdi, ed esattamente:



  • Nel febbraio del 1833 da Daniel Auber, libretto di Eugène Scribe, portato in scena al Théâtre de l'Opéra di Parigi come grand opéra in 5 atti, con balletti nel I e nel V, col titolo di Gustave III, ou Le Bal masqué.[15]

  • Tra il 1840 e 1841 da Vincenzo Gabussi su libretto di Gaetano Rossi, melodramma di 3 atti, rappresentata per la prima volta al Gran Teatro La Fenice di Venezia con il nome di Clemenza di Valois.[16]

  • Nel febbraio del 1843 da Saverio Mercadante su libretto di Salvatore Cammarano, opera in 3 atti messa in scena la prima volta al Teatro Regio di Torino, denominata Il Reggente.[17]

  • Nel 1834 Vincenzo Bellini fu tentato dallo stesso soggetto, ma il suo desiderio di destinarlo a Napoli sfumò con l'aggravarsi delle sue condizioni di salute, che lo condussero alla morte il 23 settembre 1835.[18]



Trama |


L'azione si svolge a Boston alla fine del XVII secolo.



Atto I |




Copertina libretto delle Edizioni Madella


Il Conte Riccardo è il saggio e illuminato governatore della colonia inglese di Boston, sotto il regno di Carlo II. Un piccolo gruppo di congiurati, guidati da Samuel e Tom, sta tramando contro di lui. Riccardo ama – segretamente corrisposto – Amelia, moglie del creolo Renato, suo segretario ed amico carissimo.


Un giudice chiede a Riccardo di firmare l'atto di condanna all'esilio della maga Ulrica (definita dal libretto "dell'immondo sangue de' negri" testo questo che oggi si tende a modificare), ma il governatore per burlarsi di lei preferisce conoscerla di persona. Si reca quindi travestito da pescatore nel suo antro, accompagnato da Oscar - il giovane paggio che gli sta sempre accanto - e da un gruppo di amici, chiedendole di predirgli il futuro. La profezia è infausta: tra breve egli sarà ucciso da un amico che sarà anche la prima persona che gli stringerà la mano, cosa che tra i presenti nessuna osa fare. L'arrivo di Renato e la sua amichevole stretta di mano sembrano tuttavia fugare ogni dubbio.


Nel frattempo anche Amelia, divisa fra l'amore e il dovere coniugale, si reca nell'abituro della maga e, senza sapere che Riccardo la sta ascoltando, le chiede una pozione che le renda la pace perduta. Ulrica le consiglia di recarsi a mezzanotte in un campo malfamato nei dintorni di un cimitero, dove potrà raccogliere un'erba magica.



Atto II |


È notte. Riccardo raggiunge Amelia nel campo solitario e, durante un colloquio serrato, le strappa la confessione del suo amore. La passione sta per travolgere i due innamorati, quando di lontano si vede sopraggiungere Renato, sulle tracce dei congiurati che stanno per tendere un agguato al Conte. Renato non riconosce la moglie, che si è coperta il volto con un velo, ed esorta l'amico a fuggire. Riccardo accetta dopo aver ottenuto da Renato la solenne promessa che riaccompagnerà la donna velata fino alle porte della città, senza mai rivolgerle la parola.


Sopraggiungono i congiurati che, delusi nel trovare il segretario in luogo del governatore, vogliono almeno scoprire il volto della misteriosa donna. Renato si oppone, mettendo la mano alla spada, e Amelia, per evitare il duello, lascia cadere il velo. La vista della moglie lascia Renato di sasso e desta l'ilarità nei congiurati, che scherzano pesantemente sulla situazione. Renato decide di convocarli nella sua casa per allearsi con loro. Quindi – senza più rivolgerle lo sguardo – riconduce Amelia in città.



Atto III |


È un nuovo giorno. Renato affronta Amelia e le dice che solo il sangue potrà lavare l'onta. La donna accetta il suo destino ma implora Renato di poter rivedere il figlio. Samuel e Tom, i congiurati, giungono e Renato decide di unirsi a loro. Si tira a sorte chi dovrà vibrare il colpo fatale e Amelia è costretta ad essere strumento del destino. Renato è il prescelto dalla sorte ed Amelia comprende ciò che si sta tramando. Giunge Oscar con l'invito per un ballo in maschera, e Renato afferma che vi andrà assieme ad Amelia. Nel frattempo Riccardo, meditando nel suo studio; ha deciso di rinunciare ad Amelia ed intende inviare Renato in Inghilterra assieme alla moglie. In quella arriva Oscar con un biglietto consegnatogli da una donna misteriosa, ove sta scritto che durante il ricevimento la sua vita sarà messa in pericolo. Arriva infine il momento del ballo, al quale i convitati partecipano mascherati. Renato tenta di capire quale sia il travestimento di Riccardo. Con uno stratagemma, riesce ad avere l'informazione. Nel frattempo, Riccardo viene avvicinato da Amelia, che lo implora di fuggire. Riccardo rifiuta, ma le confessa di aver firmato l'ordine per la sua partenza. Mentre si accingono all'addio, giunge Renato e pugnala il Conte. Oscar accusa Renato del delitto ma il Conte, morente, fa liberare Renato e, fattolo avvicinare, gli confessa di aver amato Amelia ma di averne rispettato l'onore e mostra il dispaccio firmato. Mentre Renato contempla le conseguenze dell'erronea vendetta, Riccardo muore.



Brani |




  • Volta la terrea, canzone di Oscar (atto I)


  • Re dell'abisso, affrettati, romanza di Ulrica (atto I)


  • Ecco l'orrido campo, romanza di Amelia (atto II)


  • Teco io sto, duetto tra Riccardo e Amelia (atto II)


  • Eri tu che macchiavi quell'anima Aria di Renato Scena I (atto III)


  • Morrò - ma prima in grazia, romanza di Amelia (atto III)


  • Forse la soglia attinse - Riccardo - Scena V (atto III)


  • Ma se m'è forza perderti Aria di Riccardo (atto III)


  • Saper vorreste, canzone di Oscar (atto III)



Numeri musicali |



Atto I |



  • 1 Preludio

  • 2 Introduzione
    • Coro Posa in pace, a' bei sogni ristora (Uffiziali, Gentiluomini, Samuel, Tom, Aderenti) Scena I


  • 3 Scena e Sortita di Riccardo

    • Scena S'avanza il conte (Oscar, Riccardo) Scena II

    • Sortita La rivedrà nell'estasi (Riccardo, Uffiziali, Gentiluomini, Samuel, Tom, Aderenti) Scena II



  • 4 Scena e Cantabile di Renato

    • Scena Il cenno mio di là con essi attendi (Riccardo, Oscar, Renato) Scena II-III

    • Cantabile Alla vita che t'arride (Renato) Scena III



  • 5 Scena e Ballata di Oscar

    • Scena Il primo Giudice. - S'avanzi. (Oscar, Riccardo, Giudice) Scena IV

    • Ballata Volta la terrea fronte alle stelle (Oscar, Riccardo) Scena IV



  • 6 Seguito e Stretta dell'Introduzione
    • Stretta dell'Introduzione Sia condannata (Giudice, Oscar, Riccardo, Samuel, Tom, Aderenti, Uffiziali, Gentiluomini) Scena V


  • 7 Invocazione

    • Scena Zitti... l'incanto non dèssi turbare (Popolani) Scena VI

    • Invocazione Re dell'abisso, affrettati (Ulrica) Scena VI

    • Scena Arrivo il primo! (Riccardo, Popolane, Ulrica, Coro) Scena VII

    • Scena Su, fatemi largo, saper vo' il mio fato (Silvano, Ulrica, Riccardo, Servo, Coro) Scena VIII



  • 8 Scena e Terzetto

    • Scena Che v'agita così? (Ulrica, Amelia, Riccardo) Scena IX

    • Terzetto Della città all'occaso (Ulrica, Amelia, Riccardo) Scena IX



  • 9 Scena e Canzone di Riccardo

    • Scena Su, profetessa, monta il treppiè (Coro, Oscar, Riccardo) Scena X

    • Canzone Di' tu se fedele (Riccardo, Coro) Scena X



  • 10 Scena e Quintetto

    • Scena Chi voi siate, l'audace parola (Ulrica, Riccardo, Samuel, Oscar, Coro) Scena X

    • Quintetto È scherzo od è follia (Riccardo, Ulrica, Samuel, Tom, Oscar, Coro) Scena X



  • 11 Scena e Inno. Finale I

    • Scena Finisci 'l vaticinio (Riccardo, Ulrica, Samuel, Tom, Renato, Coro) Scena X-XI-XII

    • Inno O figlio d'Inghilterra (Coro, Oscar, Riccardo, Ulrica, Renato, Samuel, Tom, Aderenti) Scena XII





Atto II |



  • 12 Preludio, Scena e Aria di Amelia

    • Preludio

    • Scena Ecco l'orrido campo (Amelia) Scena I

    • Aria Ma dall'arido stelo divulsa (Amelia) Scena I



  • 13 Scena e Duetto di Amelia e Riccardo

    • Scena Teco io sto. - Gran Dio! (Riccardo, Amelia) Scena II

    • Duetto Non sai tu che se l'anima mia (Riccardo, Amelia) Scena II

    • Tempo di mezzo M'ami, m'ami!... (Riccardo) Scena II

    • Cabaletta Oh, qual soave brivido (Riccardo, Amelia) Scena II



  • 14 Scena e Terzetto

    • Scena Ahimè! S'appressa alcun! (Amelia, Riccardo, Renato) Scena II

    • Terzetto Tu qui? - Per salvarti da lor (Riccardo, Renato, Amelia) Scena III

    • Tempo di mezzo Amico, gelosa t'affido una cura (Riccardo, Renato) Scena III

    • Cabaletta Odi tu come fremono cupi (Amelia, Renato, Riccardo) Scena III



  • 15 Finale II

    • Scena Seguitemi. - Mio Dio! (Renato, Amelia) Scena IV-V

    • Coro Avventiamoci su lui (Coro, Samuel, Tom, Renato, Amelia) Scena V

    • Quartetto Ve', se di notte qui colla sposa (Samuel, Tom, Renato, Amelia, Coro) Scena V





Atto III |



  • 16 Scena di Amelia e Renato. Preghiera di Amelia

    • Scena A tal colpa è nulla il pianto (Renato, Amelia) Scena I

    • Aria Morrò, ma prima in grazia (Amelia) Scena I



  • 17 Scena e Aria di Renato

    • Scena Alzati; là tuo figlio (Renato) Scena I

    • Aria Eri tu che macchiavi quell'anima (Renato) Scena I



  • 18 Scena e Terzetto. Quartetto. Quintetto

    • Scena Siam soli. Udite (Renato, Tom, Samuel) Scena II

    • Terzetto Dunque l'onta di tutti sol una (Renato, Tom, Samuel) Scena II



  • 19 Scena e Quartetto

    • Scena E chi vien?... (Renato, Amelia) Scena II-III

    • Quartetto Qual tristezza m'assale, qual pena! (Amelia, Renato, Samuel, Tom) Scena III



  • 20 Scena e Quintetto

    • Scena Il messaggio entri (Renato, Oscar, Amelia, Samuel, Tom) Scena III-IV

    • Quintetto Di che fulgor, che musiche (Oscar, Amelia, Renato, Samuel, Tom) Scena IV



  • 21 Romanza di Riccardo

    • Scena Forse la soglia attinse (Riccardo) Scena V

    • Romanza Ma se m'è forza perderti (Riccardo) Scena V



  • 22 Festa da ballo e Coro

    • Festa da ballo Ah! dessa è là... (Riccardo, Oscar) Scena V-VI

    • Coro Fervono amori e danze (Coro) Scena VII



  • 23 Scena e Canzone di Oscar

    • Scena Altro de' nostri è questo (Samuel, Renato, Tom, Oscar) Scena VIII

    • Canzone Saper vorreste (Oscar) Scena VIII



  • 24 Finale ultimo

    • Seguito della festa da ballo Fervono amori e danze (Coro) Scena VIII

    • Scena So che tu sai distinguere gli amici suoi (Renato, Oscar) Scena VIII

    • Scena Ah! perché qui! fuggite... (Amelia, Riccardo) Scena VIII

    • Duettino T'amo, sì, t'amo, e in lagrime (Amelia, Riccardo) Scena VIII

    • Scena Dunque vedermi vuoi (Amelia, Riccardo, Renato, Oscar, Coro) Scena VIII

    • Scena finale Ella è pura; in braccio a morte (Riccardo, Amelia, Oscar, Renato, Samuel, Tom, Coro) Scena VIII





Discografia |























































































Anno
Cantanti (Riccardo, Amelia, Renato, Ulrica, Oscar)
Direttore
Etichetta
1943

Beniamino Gigli, Maria Caniglia, Gino Bechi, Fedora Barbieri, Elda Ribetti

Tullio Serafin

EMI
1956

Giuseppe Di Stefano, Maria Callas, Tito Gobbi, Fedora Barbieri, Eugenia Ratti

Antonino Votto

EMI
1957

Giuseppe Di Stefano, Maria Callas, Ettore Bastianini, Giulietta Simionato, Eugenia Ratti

Gianandrea Gavazzeni

EMI
1960

Carlo Bergonzi, Birgit Nilsson, Cornell MacNeil, Giulietta Simionato, Sylvia Stahlman

Georg Solti

Decca
1961

Gianni Poggi, Antonietta Stella, Ettore Bastianini, Adriana Lazzarini, Giuliana Tavolaccini

Gianandrea Gavazzeni

Deutsche Grammophon
1966

Carlo Bergonzi, Leontyne Price, Robert Merrill, Shirley Verrett, Reri Grist

Erich Leinsdorf

RCA
1970

Luciano Pavarotti, Renata Tebaldi, Sherrill Milnes, Regina Resnik, Helen Donath

Bruno Bartoletti
Decca
1976

Plácido Domingo, Martina Arroyo, Piero Cappuccilli, Fiorenza Cossotto, Reri Grist

Riccardo Muti
EMI
1978

José Carreras, Montserrat Caballé, Ingvar Wixell, Patricia Payne, Sona Ghazarian

Colin Davis

Philips Records
1980

Plácido Domingo, Katia Ricciarelli, Renato Bruson, Elena Obrazcova, Edita Gruberová

Claudio Abbado
Deutsche Grammophon
1982

Luciano Pavarotti, Margaret Price, Renato Bruson, Christa Ludwig, Kathleen Battle

Georg Solti
Decca
1989

Plácido Domingo, Josephine Barstow, Leo Nucci, Florence Quivar, Sumi Jo

Herbert Von Karajan
Deutsche Grammophon
1995

Richard Leech, Michele Crider, Vladimir Černov, Elena Zaremba, Maria Bayo

Carlo Rizzi
Teldec


DVD parziale |

































Anno
Cantanti (Riccardo, Amelia, Renato, Ulrica, Oscar)
Direttore
Etichetta
1980

Luciano Pavarotti, Katia Ricciarelli, Louis Quilico, Bianca Berini, Judith Blegen

Giuseppe Patanè
Pioneer
1990

Plácido Domingo, Josephine Barstow, Leo Nucci, Florence Quivar, Sumi Jo

Georg Solti
TDK
1991

Luciano Pavarotti, Aprile Millo, Leo Nucci, Florence Quivar, Harolyn Blackwell

James Levine

Deutsche Grammophon
2001

Salvatore Licitra, Maria Guleghina, Ambrogio Maestri, Mariana Pentcheva, Ofelia Sala

Riccardo Muti
House of Opera


Note |




  1. ^ Julian Budden, Le opere di Verdi, vol II, Torino, EDT 1986, pp. 387-402.


  2. ^ Lettera a Torelli, 9.9.1857, in CL, p. 561.


  3. ^ Lettera a Torelli, 19.9.1857, in CL, pp. 561-3.


  4. ^ Julian Budden, Le opere di Verdi, vol II, Torino, EDT 1986, pp. 388-390.


  5. ^ Julian Budden, Le opere di Verdi, vol II, Torino, EDT 1986, pp. 392-394.


  6. ^ Julian Budden, Le opere di Verdi, vol II, Torino, EDT 1986, pp. 397.


  7. ^ Julian Budden, Le opere di Verdi, vol II, Torino, EDT 1986, pp. 394-97.


  8. ^ Lettera di Giuseppe Verdi a Vincenzo Luccardi/ 27 febbraio 1858,in CL, pp. 570-571.


  9. ^ Julian Budden, Le opere di Verdi: dal Trovatore alla Forza del Destino, vol II, ristampa di giugno 2013, p. 398-402.


  10. ^ Eduardo Rescigno, Dizionario verdiano, BUR Dizionari, Rizzoli, Milano, 2001, ISBN 88-1786628-8


  11. ^ Attentato a Napoleone III


  12. ^ Una lettera del 13 dicembre 1858 testimonierebbe nuove varianti del libretto che la censura pontificia avrebbe chiesto al maestro, varianti che avrebbero "nauseato" il povero Somma a tal punto da chiedere (di nuovo) che il libretto fosse anonimo. In proposito Abbiati, La vita e le opere di Giuseppe Verdi, 1959, Milano, Ricordi p. 519


  13. ^ Si pensa fosse Domenico Bolognese. In proposito Julian Budden, Le opere di Verdi, vol II, Torino, EDT 1986, p. 395


  14. ^ Il suo nome uscì tuttavia sul cartellone pubblicitario dell'opera il 4 dicembre 1858, poiché il maestro aveva firmato il contratto a Roma con libretto di Somma. In proposito Abbiati, La vita e le opere di Giuseppe Verdi, 1959, Milano, Ricordi p. 520


  15. ^ Julian Budden, Le opere di Verdi, vol II, Torino, EDT 1986, p. 390.


  16. ^ Julian Budden, Le opere di Verdi, vol II, Torino, EDT 1986, p. 391.


  17. ^ Julian Budden, Le opere di Verdi, vol II, Torino, EDT 1986, p. 391.


  18. ^ Julian Budden, Le opere di Verdi, vol II, Torino, EDT 1986, p. 391.



Bibliografia |



  • Julian Budden, Le opere di Verdi, vol II, Torino, EDT 1986.

  • Abbiati, La vita e le opere di Giuseppe Verdi, 1959, Milano, Ricordi.

  • Programma di sala, con libretto e note, per l'allestimento 1988-89 al Teatro Regio della città di Parma a cura di Claudio del Monte e Vincenzo Raffaele Segreto.



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Collegamenti esterni |




  • L’opera si racconta - Portale Verdi on line


  • Un ballo in maschera: ascolta alcune arie dell'opera su Magazzini-Sonori.

  • Libretto, su opera.stanford.edu.

  • Parte dello sceneggiato su Verdi del 1982 della RAI in cui si parla dell'opera e dei suoi controversi contenuti, su giuseppeverdi.it (archiviato dall'url originale il 25 settembre 2007).


  • Programma di sala, con libretto e note, per l'allestimento 1999 al Teatro La Fenice di Venezia

  • (EN) Spartiti liberi di Un ballo in maschera, in International Music Score Library Project, Project Petrucci LLC.


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