La bohème




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Nota disambigua.svgDisambiguazione – Se stai cercando altri significati, vedi La bohème (disambigua).











































La bohème

La Boheme poster by Hohenstein.PNG
Locandina originale di Adolf Hohenstein per La bohème del 1896
Lingua originale italiano
Musica
Giacomo Puccini
(spartito online)
Libretto
Giuseppe Giacosa e Luigi Illica
(libretto online)
Fonti letterarie
Scene della vita di Bohème di Henri Murger
Atti quattro (definiti "quadri")
Epoca di composizione marzo 1893 - dicembre 1895
Prima rappr. 1º febbraio 1896
Teatro
Teatro Regio di Torino
Personaggi



  • Mimì (soprano)


  • Musetta (soprano)


  • Rodolfo, poeta (tenore)


  • Marcello, pittore (baritono)


  • Schaunard, musicista (baritono)


  • Colline, filosofo (basso)


  • Benoît, il padrone di casa (basso)


  • Parpignol, venditore ambulante (tenore)


  • Alcindoro, consigliere di stato (basso)


  • Sergente dei doganieri (basso)


  • Doganiere (basso)


Autografo
Archivio Storico Ricordi, Milano

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«Più invecchio, più mi convinco che La bohème sia un capolavoro e che adoro Puccini, il quale mi sembra sempre più bello.»


(Igor' Fëdorovič Stravinskij, Venezia 1956)

La bohème è un'opera in quattro quadri di Giacomo Puccini, su libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica, ispirato al romanzo di Henri Murger Scene della vita di Bohème.




Indice






  • 1 Storia


  • 2 Trama


    • 2.1 Quadro I


    • 2.2 Quadro II


    • 2.3 Quadro III


    • 2.4 Quadro IV




  • 3 Organico orchestrale


  • 4 Brani celebri


  • 5 Versioni cinematografiche


  • 6 Discografia parziale


  • 7 DVD & BLU-RAY parziale


  • 8 Note


  • 9 Bibliografia


  • 10 Altri progetti


  • 11 Collegamenti esterni





Storia |


Il libretto ebbe una gestazione abbastanza laboriosa, per la difficoltà di adattare le situazioni e i personaggi del testo originario ai rigidi schemi e all'intelaiatura di un'opera musicale.




La scritta di Puccini sui muri della villa del Castellaccio


Per completare il lavoro Puccini impiegò tre anni di lavoro passati fra Milano, Torre del Lago e la Villa del Castellaccio vicino Uzzano, messa a disposizione dal conte Orsi Bertolini.[1]
Qui completò il secondo e terzo atto, come da lui annotato con una scritta rimasta sui muri della villa.[2]


L'orchestrazione della partitura procedette invece speditamente e fu completata una sera di fine novembre del 1895.[3]


Meno di due mesi dopo, il 1º febbraio 1896, La bohème fu rappresentata per la prima volta al Teatro Regio di Torino, con Evan Gorga, Cesira Ferrani, Antonio Pini Corsi, Camilla Pasini e Michele Mazzara, diretta dal ventinovenne maestro Arturo Toscanini, con buon successo di pubblico, mentre la critica ufficiale, dimostratasi all'inizio piuttosto ostile, dovette presto allinearsi ai generali consensi.[4]


.mw-parser-output .chiarimento{background:#ffeaea;color:#444444}.mw-parser-output .chiarimento-apice{color:red}La versione finale invece venne messa in opera per la prima volta al Grande di Brescia, riscuotendo tanti applausi da far tremare le pareti di scena.[senza fonte]


L'opera ha la stessa fonte e lo stesso titolo dell'omonimo spettacolo di Ruggero Leoncavallo, con cui al tempo Puccini ingaggiò una sfida.[5]



Trama |


L'esistenza spensierata di un gruppo di giovani artisti bohémien costituisce lo sfondo dei diversi episodi in cui si snoda la vicenda dell'opera, ambientata nella Parigi del 1830.



Quadro I |





Adolf Hohenstein, bozzetto del costume di una rappezzatrice per la prima rappresentazione de La bohème (quadro II)


In soffitta
La vigilia di Natale, il pittore Marcello sta dipingendo il passaggio del Mar Rosso, e il poeta Rodolfo sta tentando di accendere il fuoco con la carta di un dramma scritto da lui (ma nel camino manca la legna). Giunge il filosofo Colline, che si unisce agli amici. e si lamenta perché la vigilia di Natale nessuno concede prestiti su pegno. Infine il musicista Schaunard entra trionfante con un cesto pieno di cibo e la notizia di aver finalmente guadagnato qualche soldo. I festeggiamenti sono interrotti dall'inaspettata visita di Benoît, il padrone di casa venuto a reclamare l'affitto, che però viene liquidato con uno stratagemma. È quasi sera e i quattro bohémiens decidono di andare al caffè Momus. Rodolfo si attarda un po' in casa, promettendo di raggiungerli appena finito l'articolo di fondo per il giornale "Il Castoro".


Rimasto solo, Rodolfo sente bussare alla porta. Una voce femminile chiede di poter entrare. È Mimì, giovane vicina di casa: le si è spento il lume e cerca una candela per poterlo riaccendere. Una volta riacceso il lume, la ragazza si sente male: è il primo sintomo della tubercolosi. Quando si rialza per andarsene, si accorge di aver perso la chiave della stanza: inginocchiati sul pavimento, al buio (entrambi i lumi si sono spenti), i due iniziano a cercarla. Rodolfo la trova per primo ma la nasconde in una tasca, desideroso di passare ancora un po' di tempo con Mimì e di conoscerla meglio. Quando la sua mano incontra quella di Mimì ("Che gelida manina"), il poeta chiede alla fanciulla di parlargli di lei. Mimì gli confida d'essere una ricamatrice di fiori e di vivere sola ("Sì, mi chiamano Mimì").


L'idillio dei due giovani, ormai ad un passo dal dichiararsi reciproco amore, viene interrotto dagli amici che, dalla scala, reclamano Rodolfo. Il poeta vorrebbe restare in casa con la giovane, ma Mimì propone di accompagnarlo e i due, che dal "voi" formale del dialogo precedente, sono passati al "tu" degli innamorati, inneggiando all'amore ("O soave fanciulla", anche conosciuta come "Amor, amor") lasciano insieme la soffitta mentre si baciano.



Quadro II |





Adolf Hohenstein, bozzetto della prima rappresentazione de La bohème (quadro II)


Al caffè
Il caffè Momus. Rodolfo e Mimì raggiungono gli altri bohèmiens. Il poeta presenta la nuova arrivata agli amici e le regala una cuffietta rosa. Al caffè si presenta anche Musetta, una vecchia fiamma di Marcello, che lei ha lasciato per tentare nuove avventure, accompagnata dal vecchio e ricco Alcindoro. Riconosciuto Marcello, Musetta fa di tutto per attirare la sua attenzione, esibendosi ("Quando men vo"), facendo scenate ed infine cogliendo al volo un pretesto, il dolore al piede per una scarpetta troppo stretta, per scoprirsi la caviglia e far andare via Alcindoro a comprare un nuovo paio di scarpe. Marcello non può resisterle e i due amanti si riconciliano. Subito dopo si scopre che i quattro amici non possono pagare il conto. Musetta allora fa sommare al cameriere il conto di Alcindoro e dei bohèmiens e li mette in conto ad Alcindoro stesso. Quindi fuggono. Poco dopo Alcindoro, tornato con le scarpe per Musetta, scopre la fuga di quest'ultima e visto il doppio conto da pagare si accascia su una sedia.



Quadro III |





Adolf Hohenstein, tavola di attrezzeria per la prima rappresentazione de La bohème (quadro II)


La Barriera d'Enfer
Febbraio. Neve dappertutto. La vita in comune si è rivelata ben presto impossibile: le scene di gelosia fra Marcello e Musetta sono ormai continue, come pure i litigi e le incomprensioni fra Rodolfo e Mimì, accusata di leggerezza e di infedeltà. In realtà Rodolfo rivela a Marcello che le sue accuse sono un pretesto: ha capito che Mimì è gravemente malata e che la vita nella soffitta potrebbe pregiudicarne ancor più la salute. Mimì ascolta, non vista, queste confessioni, ma la sua tosse la fa scoprire: Rodolfo e Mimì vorrebbero quindi separarsi, ma trovano che lasciarsi in inverno sarebbe come morire, così decidono di aspettare fino alla bella stagione, la primavera.



Quadro IV |


In soffitta
Ormai separati da Musetta e Mimì, Marcello e Rodolfo si confidano le pene d'amore. Quando Colline e Schaunard li raggiungono, le battute e i giochi dei quattro bohémiens servono solo a mascherare la loro disillusione. All'improvviso sopraggiunge Musetta, che ha incontrato Mimì sofferente sulle scale, ormai prossima alla fine, in quella soffitta che vide il suo primo incontro con Rodolfo. Musetta manda Marcello a vendere i suoi orecchini per comperare medicine, ed esce lei stessa per cercare un manicotto che scaldi le mani gelide di Mimì. Anche Colline decide di vendere il suo vecchio cappotto (“Vecchia zimarra, senti”), al quale è molto affezionato, per contribuire alle spese. Qui, ricordando con infinita tenerezza i giorni del loro amore, Mimì si spegne dolcemente circondata dal calore degli amici (che le donano il manicotto e le offrono un cordiale) e dell'amato Rodolfo. Mimì è apparentemente assopita, inizialmente nessuno si avvede della sua morte. Il primo ad accorgersene è Schaunard, che lo confida a Marcello. Nell'osservare gli sguardi e i movimenti degli amici, Rodolfo si rende conto che è finita e, ripetendo straziato il nome dell'amata, l'abbraccia piangendo.



Organico orchestrale |


La partitura di Puccini prevede l'utilizzo di:



  • 2 flauti, ottavino, 2 oboi, corno inglese, 2 clarinetti, Clarinetto basso, 2 fagotti

  • 4 corni, 3 trombe, 3 tromboni, trombone basso


  • timpani, tamburo, triangolo, piatti, grancassa, xilofono, carillon (glockenspiel), campanelle

  • arpa

  • archi


Da suonare sul palco:


  • 4 pifferi (ottavini), 4 trombe, 6 tamburi

Da notare che i bicchieri indicati da Puccini in partitura vengono battuti dalle artiste del coro accompagnando il loro canto.



Brani celebri |




  • Che gelida manina, aria di Rodolfo (quadro I)


  • Sì, mi chiamano Mimì, aria di Mimì (quadro I)


  • O soave fanciulla, duetto tra Rodolfo e Mimì (quadro I)


  • Quando men vo, valzer di Musetta (quadro II)


  • Donde lieta uscì, aria di Mimì (quadro III)


  • Vecchia zimarra, aria di Colline (quadro IV)


  • Sono andati? Fingevo di dormire, assolo di Mimì (quadro IV)



Versioni cinematografiche |



  • 1916 - La bohème, diretto da Albert Capellani.

  • 1926 - La bohème, diretto da King Vidor.

  • 1945 - La bohème, diretto da Marcel L'Herbier.

  • 1988 - La bohème, film per la TV diretto da Luigi Comencini.



Discografia parziale |

































































































































Anno
Cast (Rodolfo, Mimì, Marcello, Musetta, Colline, Schaunard)
Direttore
Etichetta
1928

Luigi Marini, Rosetta Pampanini, Gino Vanelli, Luba Mirella, Tancredi Pasero, Aristide Baracchi

Lorenzo Molajoli

Columbia


Aristodemo Giorgini, Rosina Torri, Ernesto Badini, Thea Vitulli, Luigi Manfrini, Aristide Baracchi

Carlo Sabajno

La voce del padrone
1938

Beniamino Gigli, Licia Albanese, Afro Poli, Tatiana Menotti, Duilio Baronti, Aristide Baracchi

Umberto Berrettoni
La voce del padrone
1947

Richard Tucker, Bidú Sayão, Frank Valentino, Mimi Benzell, Nicola Moscona, George Cehanovsky

Giuseppe Antonicelli

Columbia
1951

Giacinto Prandelli, Renata Tebaldi, Giovanni Inghilleri, Hilde Güden, Raffaele Arié, Fernando Corena

Alberto Erede

Decca
1956

Jussi Björling, Victoria de los Ángeles, Robert Merrill, Lucine Amara, Giorgio Tozzi, John Reardon

Thomas Beecham

RCA


Giuseppe Di Stefano, Maria Callas, Rolando Panerai, Anna Moffo, Nicola Zaccaria, Manuel Spatafora

Antonino Votto

EMI
1957

Gianni Poggi, Antonietta Stella, Renato Capecchi, Bruna Rizzoli, Giuseppe Modesti, Guido Mazzini

Francesco Molinari Pradelli

Philips
1959

Carlo Bergonzi, Renata Tebaldi, Ettore Bastianini, Gianna D'Angelo, Cesare Siepi, Renato Cesari

Tullio Serafin
Decca
1961

Richard Tucker, Anna Moffo, Robert Merrill, Mary Costa, Giorgio Tozzi, Philip Maero

Erich Leinsdorf
RCA


Gianni Poggi, Renata Scotto, Tito Gobbi, Jolanda Meneguzzer, Giuseppe Modesti, Giorgio Giorgetti

Antonino Votto

Deutsche Grammophon
1962

Nicolai Gedda, Mirella Freni, Mario Sereni, Mariella Adani, Ferruccio Mazzoli, Mario Basiola jr.

Thomas Schippers
EMI
1972

Luciano Pavarotti, Mirella Freni, Rolando Panerai, Elizabeth Harwood, Nicolai Ghiaurov, Gianni Maffeo

Herbert von Karajan
Decca
1978

José Carreras, Katia Ricciarelli, Ingvar Wixell, Ashley Putnam, Robert Lloyd, Håkan Hagegård

Colin Davis
Philips
1979

Alfredo Kraus, Renata Scotto, Sherrill Milnes, Carol Neblett, Paul Plishka, Matteo Manuguerra

James Levine
EMI
1987

José Carreras, Barbara Hendricks, Gino Quilico, Angela Maria Blasi, Francesco Ellero d'Artegna, Richard Cowan

James Conlon

Erato
1988

Jerry Hadley, Angelina Rèaux, Thomas Hampson, Barbara Daniels, Paul Plishka, James Busterud

Leonard Bernstein

Deutsche Grammophon
1994

Richard Leech, Kiri Te Kanawa, Alan Titus, Nancy Gustafson, Roberto Scandiuzzi, Gino Quilico

Kent Nagano
Erato
1995

Roberto Alagna, Leontina Vaduva, Thomas Hampson, Ruth Ann Swenson, Samuel Ramey, Simon Keenlyside

Antonio Pappano
EMI
1998

Roberto Alagna, Angela Gheorghiu, Simon Keenlyside, Elisabetta Scano, Ildebrando D'Arcangelo, Roberto De Candia

Riccardo Chailly
Decca


DVD & BLU-RAY parziale |



























Anno
Cast (Rodolfo, Mimì, Marcello, Musetta)
Direttore
Etichetta
1977

Luciano Pavarotti, Renata Scotto, Ingvar Wixell, Maralin Niska

James Levine

Deutsche Grammophon
1982

José Carreras, Teresa Stratas, Richard Stilwell, Renata Scotto

James Levine
Pioneer
2012

Piotr Beczała, Anna Netrebko, Massimo Cavalletti, Nino Machaidze

Daniele Gatti
Deutsche Grammophon


Note |




  1. ^ Giuseppe Barigazzi, Sì. Mi chiamano Mimì..., in La Scala racconta: Nuova edizione riveduta e ampliata a cura di Silvia, Hoepli, 2014.


  2. ^ Remo Giazotto, Puccini in casa Puccini, LIM, p. 89.


  3. ^ Budden, 2005, pp. 152-153, 168.


  4. ^ Budden, 2005, pp. 170-171.


  5. ^ Budden, 2005, pp. 155-157.



Bibliografia |




  • Carollina Fabinger, La Bohème. Una piccola storia sull'immortalità dell'amore e dell'amicizia, Milano, Nuages, 2009, ISBN 978-88-86178-89-1. (libro per bambini)

  • Julian Budden, Puccini, traduzione di Gabriella Biagi Ravenni, Roma, Carocci Editore, 2005, ISBN 88-430-3522-3.



Altri progetti |



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Collegamenti esterni |



  • Discografia, su opera.stanford.edu.


  • Programma di sala, con libretto e note, per l'allestimento 2011 al Teatro La Fenice di Venezia

  • Teatro Regio di Torino, su teatroregio.torino.it.


  • Scheda dell'opera "La Bohème" , completa di libretto, trama ed estratti video




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