Nittimene
Nella mitologia romana, Nittimene (chiamata anche Nyctimene o Nictímene) era la figlia di Nitteo, il re di Lesbo. Sedotta dal padre, fu trasformata da Atena in una civetta e scelta come animale a lei sacro.[1]
La sua storia - e l'unica fonte a cui possiamo fare riferimento - viene raccontata da Coronea nel II Libro delle Metamorfosi ovidiane (II.589-595)[2]:
.mw-parser-output .citazione-table{margin-bottom:.5em;font-size:95%}.mw-parser-output .citazione-table td{padding:0 1.2em 0 2.4em}.mw-parser-output .citazione-lang{vertical-align:top}.mw-parser-output .citazione-lang td{width:50%}.mw-parser-output .citazione-lang td:first-child{padding:0 0 0 2.4em}.mw-parser-output .citazione-lang td:nth-child(2){padding:0 1.2em}
(LA) «Quid tamen hoc prodest, si diro facta volucris | (IT) «Ma che cosa conta ormai tutto questo, |
(Ovidio, Le metamorfosi, II.589-595) |
Indice
1 Curiosità
2 Note
3 Bibliografia
4 Voci correlate
Curiosità |
- Oltre ad essere legato ad una specie di pipistrelli (Nyctimene), il nome di Nyctimene è stato dato anche ad un asteroide (2150 Nyctimene).
Note |
^ P.B. Marzolla, p. 682
^ P.B.Marzolla, Metamorfosi di Ovidio 1979, p. 161
Bibliografia |
- P.B.Marzolla, Metamorfosi di Ovidio, Einaudi, 1979, p. 161.
Voci correlate |
- Nitteo