Mauritius













































































































































Mauritius












Mauritius – Bandiera

Mauritius - Stemma

(dettagli)

(dettagli)

Stella Clavisque Maris Indici
(«Stella e chiave dell'Oceano Indiano»)



Mauritius - Localizzazione

Dati amministrativi
Nome completo
Repubblica di Mauritius
Nome ufficiale
Republic of Mauritius
République de Maurice

Lingue ufficiali

francese
inglese
Altre lingue

creolo mauriziano

Capitale

Port Louis  (135 371 ab. / 1996)
Politica

Forma di governo

Repubblica parlamentare

Presidente

Barlen Vyapoory (ad interim)
Primo ministro

Pravind Jugnauth
Indipendenza
Dal Regno Unito il 12 marzo 1968
Superficie

Totale
1.860 km² (168º)
% delle acque
0,05%
Popolazione

Totale
1.299.172 ab. (2012) (150º)

Densità
644 ab./km²
Tasso di crescita
0,705% (2012)[1]

Nome degli abitanti
mauriziani
Geografia

Continente

Africa
Confini
Nessuno

Fuso orario

UTC+4
Economia

Valuta

Rupia mauriziana

PIL (nominale)
11 466[2] milioni di $ (2012) (126º)

PIL pro capite (nominale)
8 850 $ (2012) (70º)

PIL (PPA)
19 983 milioni di $ (2012) (126º)

PIL pro capite (PPA)
15 424 $ (2012) (66º)

ISU (2011)
0,728 (alto) (77º)

Fecondità
1,5 (2010)[3]
Varie
Codici ISO 3166

MU, MUS, 480

TLD
.mu

Prefisso tel.
+230

Sigla autom.
MS

Inno nazionale

Motherland

Festa nazionale
1º febbraio abolizione schiavitù, 12 marzo Giorno dell'Indipendenza

Mauritius - Mappa

 

Coordinate: 20°12′S 57°30′E / 20.2°S 57.5°E-20.2; 57.5


La Repubblica di Mauritius, in italiano più correttamente Maurizio[4][5][6][7] (in inglese Republic of Mauritius, IPA: /məˑrɪʃ(ⁱ)əs/; in francese République de Maurice) è un Paese insulare dell'Africa; si trova nell'Oceano Indiano sud-occidentale 550 km a est del Madagascar.
Oltre all'isola principale omonima, comprende anche le Agalega, Cargados Carajos e Rodrigues.


Tutto l'arcipelago facente capo alla repubblica di Mauritius fa geograficamente parte delle isole Mascarene, che comprende anche il territorio francese d'oltremare di Riunione, circa 200 km a sudovest.


Mauritius non ha una lingua ufficiale; tuttavia, essendo una ex colonia del Regno Unito, da cui ottenne l'indipendenza nel 1968, la lingua utilizzata negli atti parlamentari è l'inglese, benché quella maggiormente parlata sia il creolo mauriziano, largamente basata sul francese con influssi inglesi, africani del sud e indiani.
Poco meno del 4 per cento della popolazione è invece francofona pura.


Non esiste una religione di Stato, ma quella maggiormente praticata è l'induismo, da più della metà della popolazione, al 70% circa di origine indiana discendente da lavoratori lì inviati sotto l'impero britannico in regime di servitù debitoria.
Si tratta dell'unico Paese africano a maggioranza induista.






Indice






  • 1 Storia


  • 2 Geografia


    • 2.1 Morfologia


      • 2.1.1 Le terre colorate




    • 2.2 Idrografia


    • 2.3 Clima


    • 2.4 Demografia


    • 2.5 Lingue


    • 2.6 Religione




  • 3 Ordinamento dello Stato


    • 3.1 Suddivisione amministrativa


    • 3.2 Istituzioni




  • 4 Economia


  • 5 Fuso orario


  • 6 Ambiente


    • 6.1 Flora


    • 6.2 Fauna


    • 6.3 Aree naturali protette




  • 7 Cultura


    • 7.1 Musica


    • 7.2 Letteratura


    • 7.3 Patrimoni dell'umanità




  • 8 Sport


    • 8.1 Pugilato




  • 9 Ricorrenze nazionali


  • 10 Tradizioni


    • 10.1 Filatelia


    • 10.2 Gastronomia




  • 11 Galleria d'immagini


  • 12 Note


  • 13 Bibliografia


  • 14 Voci correlate


  • 15 Altri progetti


  • 16 Collegamenti esterni





Storia |


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Lo stesso argomento in dettaglio: Storia di Mauritius.



Port Louis ai primi del Novecento


L'isola era già nota ai Malesi e agli Arabi almeno dal X Secolo; gli Arabi la chiamavano Dina Arobi. I Portoghesi la scoprirono nel 1505, battezzandola con il nome di Ilha do Cerne ("isola del cigno"), ma rimase disabitata fino al primo insediamento olandese, nel 1598. Furono gli Olandesi a darle il nome di Mauritius, in onore del principe Maurizio di Nassau. Cicloni e altri eventi climatici sfavorevoli portarono, alcuni decenni dopo, gli olandesi ad abbandonarla.


Nel 1715 i francesi ne presero possesso, ribattezzandola Île de France. Conquistata dai britannici nel dicembre del 1810, Mauritius ritornò al suo nome olandese. Il 1º febbraio 1835 l'amministrazione abolì la schiavitù. Nel 1965, i britannici sottrassero a Mauritius le Isole Chagos, che divennero parte del Territorio britannico dell'Oceano Indiano. In seguito, il governo di Mauritius sostenne che questa operazione fosse illegale, secondo le leggi internazionali, rivendicando il possesso delle Chagos.


La nazione raggiunse l'indipendenza il 12 marzo 1968, e divenne repubblica nell'ambito del Commonwealth nel 1992. L'isola è da sempre una democrazia stabile, con elezioni libere e regolari, nel rispetto dei diritti umani, e attrae ingenti investimenti dall'estero. Possiede uno dei più alti PIL pro-capite di tutta l'Africa.



Geografia |



Morfologia |




Immagine di Mauritius dal satellite


Fa parte delle Isole Mascarene, un arcipelago di origine vulcanica, probabilmente appartenente a una catena sommersa, che comprende tra l'altro, anche le isole Seychelles e Réunion. Mauritus si formò, insieme con la vicina Rodrigues, circa 8-10 milioni di anni fa. Misura 58 km da nord a sud e 47 km da est a ovest, e si trova a 900 km dal Madagascar, alla stessa latitudine di Harare, capitale dello Zimbabwe, e di Rio de Janeiro. La nazione di Mauritius include l'isola principale, Rodrigues e numerosi atolli corallini.


L'isola è caratterizzata da un altopiano centrale il cui punto più alto si trova a sudovest, il Piton de la Petite Rivière Noire, 828 m s.l.m. Verso nord, l'altopiano digrada dolcemente; verso sud, invece, la discesa verso la costa è ripida. L'isola è ricca delle tracce di un'attività vulcanica passata: due esempi sono il cratere Curepipe, e il lago vulcanico, il Grand Bassin. Quando giunsero i coloni, il terreno era punteggiato da ciottoli lavici; nel tempo sono stati raccolti per lasciar spazio alle coltivazioni, e sono ammonticchiati qua e là in piramidi, soprattutto nei pressi dei campi di canna da zucchero.


Mauritius è nota per la sua eccezionale bellezza naturalistica. Nel suo diario di viaggio, Seguendo l'Equatore, Mark Twain annotò che "Si ha l'impressione che sia stata creata prima Mauritius e poi il paradiso, e che il paradiso sia stato copiato da Mauritius". È circondata dalla barriera corallina, che, nel corso del tempo ha prodotto la caratteristica sabbia bianca delle sue spiagge.



Le terre colorate |




Le terre colorate di Chamarel






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Lo stesso argomento in dettaglio: Terre dei sette colori.

Chamarel si trova nel centro dell'isola, sul versante sud-occidentale. Le morbide ondulazioni delle terre dei sette colori presentano un ampio spettro di tonalità, dal giallo al viola, a seconda dell'incidenza dei raggi solari.


Dato il carattere vulcanico dell'isola, le terre colorate sono probabilmente dovute alla presenza di rocce vulcaniche raffreddatesi a diverse temperature la cui trasformazione nel corso degli anni ha prodotto le attuali sabbie colorate.



Idrografia |


Il fiume più lungo dell'isola è la Grande Rivière, a sud-est, lungo 39,4 km.



Clima |


Il clima dell'isola è tropicale, con venti che soffiano da sud-est; l'inverno, caldo e secco, va da maggio a novembre; l'estate è calda e umida. Il fenomeno dei cicloni è piuttosto frequente da novembre ad aprile.


La più grande e importante città dell'isola è la capitale, Port Louis, situata nel nord-ovest. Altre città rilevanti sono Curepipe, Vacoas, Phoenix, Quatre Bornes, Goodlands, Rose-Hill e Beau-Bassin.




Veduta aerea sulla parte sud-occidentale



Demografia |



Lingue |


Le due lingue ufficiali sono l'inglese e il francese, con il francese che rappresenta la lingua più diffusa, benché la Francia abbia perso il controllo dell'isola quasi 200 anni fa. Gli abitanti usano spesso anche un idioma creolo basato principalmente sul francese, con influssi derivanti dall'inglese, dal portoghese, dal malgascio e dall'hindi.


La forma scritta del creolo si è sviluppata a partire dalla fine degli anni Sessanta: essendo basata sulla pronuncia, assomiglia ben poco al francese. I discendenti di quei lavoratori indiani che furono portati nell'isola dai britannici, che oggi costituiscono il 70% circa della popolazione, parlano anche varie lingue asiatiche, fra cui l'hindi, l'urdu, il telugu e altre. Per il resto, gli abitanti sono di origine francese, africana o mista, e si contano anche circa 30.000 cinesi originari di Hakka e di Canton.



Religione |


La cultura religiosa di Mauritius riflette sia i diversi trascorsi coloniali, sia la natura cosmopolita della sua società. In città come la capitale Port Louis si trovano, a poca distanza, moschee, chiese cristiane, pagode e un cimitero ebraico. Nel corso dell'anno si alternano feste religiose corrispondenti a diversi culti, le induiste Divali, o "festa delle luci, e la Cavedee, il Natale cristiano e l'ʿĪd al-fitr islamica.


Secondo il censimento del 2011 del locale ufficio nazionale di statistica, l'Induismo riguarda il 49% della popolazione, il Cristianesimo il 32%, l'Islam il 17% e il Buddhismo lo 0,4%[8].



Ordinamento dello Stato |



Suddivisione amministrativa |






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Lo stesso argomento in dettaglio: Distretti di Mauritius.

L'isola è suddivisa in nove distretti.


Oltre all'isola principale, Mauritius ha le seguenti dipendenze:




  • Rodrigues, un'isola molto popolata, che un tempo costituiva il decimo distretto, ora autonoma;


  • Agalega e Saint Brandon;


  • Nazareth Bank, Soudan Banks, Saya de Malha Bank, Hawkins Bank, gruppi di scogli posti al largo di Mauritius.


Territori rivendicati da Mauritius:




  • Arcipelago delle Chagos, appartenente al Regno Unito come parte del Territorio britannico dell'Oceano Indiano;

  • Isola Tromelin, Isola Bassas da India, Isola Europa, Isole Gloriose e Isola Juan de Nova, appartenenti alla Francia.



Istituzioni |


.mw-parser-output .chiarimento{background:#ffeaea;color:#444444}.mw-parser-output .chiarimento-apice{color:red}Mauritius è l'unico stato africano che, secondo "Freedom House", possiede un sistema politico e delle istituzioni pienamente democratiche[senza fonte].



Economia |


Dall'indipendenza, ottenuta nel 1968, le isole Mauritius hanno mantenuto un tasso di crescita economica annuo intorno al 5%-6%. Questo notevole risultato ne ha fatto il secondo paese africano come PIL pro capite dopo la Guinea Equatoriale.[9]


L'economia è basata principalmente sull'agricoltura, con i settori industriale, finanziario, turistico e tessile in continua crescita. L'agricoltura è basata principalmente sulla produzione di canna da zucchero, con oltre il 60% della superficie coltivabile dedicato a questa attività; l'esportazione contribuisce per il 25% alle entrate del Paese[10]. Altre importanti coltivazioni dell'isola sono il tè e la vaniglia. Tra i prodotti locali esistono anche alcuni rhum.


La distribuzione della ricchezza fra i cittadini è molto più equilibrata di quanto non avvenga nella maggioranza dei paesi africani, fattore che ha influito positivamente sull'aumento delle aspettative di vita e la riduzione della mortalità infantile.


La strategia economica dei governi recenti punta molto sugli investimenti esteri, in tutti i settori. I principali interlocutori commerciali dell'isola sono la Francia e il Regno Unito, dove risiedono molti stabilimenti: per esempio, nel ramo tessile vengono prodotti a Mauritius indumenti di marchi famosi come Lacoste e Ralph Lauren, ma anche italiani (Nino Cerruti, Diesel e Gas).


Il 4 aprile 2005, il Primo Ministro Pravind Jugnauth ha annunciato che nell'arco di 4 anni Mauritius sarebbe diventato un porto franco. Le tasse su molti prodotti sono già state notevolmente ridotte o addirittura eliminate. In questo modo il governo si propone di attirare un volume di turismo ancora maggiore di quello odierno e, contemporaneamente, di aumentare il potere d'acquisto dei propri cittadini. Sempre in quest'ottica di sviluppo si può leggere il progetto di estendere all'intera isola la copertura Wi-Fi per l'accesso a Internet, già oggi disponibile sul 60% del territorio. Il volume del turismo, attualmente stabile intorno ai 700.000 visitatori annui, secondo gli attuali progetti potrebbe raddoppiare.



Fuso orario |


Tra Mauritius e l'Italia ci sono +3 ore quando in Italia vige l'ora solare, +2 ore quando in Italia vige quella legale.



Ambiente |




Immagine subacquea



Flora |


Mauritius è ricca di vegetazione endemica (circa una specie su tre); la sua vegetazione originaria, però, è in grave pericolo a causa dell'introduzione di piante e animali estranei e delle monocolture. Per osservare la vegetazione autoctona di Mauritius, ormai, è necessario visitare l'orto botanico di Pamplemousses, primo giardino botanico tropicale creato nel mondo. L'istituto Mauritius Wildlife Appeal Fund (MWAF) sta cercando di delimitare aree protette in cui ripristinare l'ecosistema originale di Mauritius.


L'isola ospita diverse specie endemiche di palme (Acanthophoenix rubra, Dictyosperma album, Hyophorbe amaricaulis, Hyophorbe lagenicaulis, Hyophorbe vaughanii, Latania loddigesii, Tectiphiala ferox), che un tempo formavano estese foreste, attualmente pressoché scomparse. Alcune delle specie succitate sopravvivono, con piccole popolazioni, solo su alcune delle isole minori.[11]


Le spiagge di Mauritius ospitano la casuarina, alberi alti e sottili simili a pini, ed eucalipti (importati). Altre piante spettacolari sono il banano gigante indiano e il flamboyant. Si coltiva l'anturio, un fiore decorativo importato dal Sudamerica.


Un'altra pianta endemica è il tambalacoque (Sideroxylon grandiflorum) o albero dei dodo, associata al noto animale estinto.



Fauna |






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Lo stesso argomento in dettaglio: Fauna di Mauritius.



Il dodo, estinto, è l'animale più celebre di Mauritius


Fra i mammiferi che popolano l'isola si possono citare la mangusta e il sambar di Giava (Rusa timorensis), importato dagli Olandesi per essere usato come preda nelle battute di caccia. Nella zona del Rivière Noire si trovano anche maiali selvatici e macachi.


Numerosissimi sono gli uccelli, sebbene anche in questo caso molte specie siano in pericolo. Il gheppio di Mauritius (Falco punctatus) è un esempio di specie a rischio; il Mauritius Kestrel Conservation Program, fondato nel 1973, sta cercando di salvare la specie. Viene protetto dal MWAF invece il parrocchetto di Mauritius (Psittacula eques). Sono in pericolo anche la colomba rosata (Nesoenas mayeri, la coracina di Mauritius (Coracina typica), il bulbul di Mauritius (Hypsipetes olivaceus), il pigliamosche del paradiso delle Mascarene (Terpsiphone bourbonnensis), l'occhialino olivaceo di Mauritius (Zosterops chloronothos). Sono già estinti, oltre al celebre dodo (Raphus cucullatus), il piccione blu di Mauritius (Alectroenas nitidissimus) e il gufo di Mauritius (Mascarenotus sauzieri). Fra le specie introdotte si possono infine citare il tessitore fiammante del Madagascar (Foudia madagascariensis), la maina indiana (Gracula religiosa), la maina comune (Acridotheres tristis), il tessitore gendarme (Ploceus cucullatus) e il bulbul dai mustacchi rossi (Pycnonotus jocosus).


Tra i rettili merita di essere ricordato l'estinto boa fossorio di Round Island (Bolyeria multocarinata).


Le acque intorno a Mauritius, con la loro barriera corallina, pullulano di vita; dalle specie che vivono nel reef (pesce pagliaccio, pesce pulitore, gamberetto delle attinie), alle diverse specie di mante (Manta birostris, Aetobatus narinari, Torpedo pantheri, Taeniura lymma e Taeniura melanospilos), gli squali (squalo nutrice e pinna bianca) e le murene, oltre a qualche tartaruga marina (Caretta caretta e Chelonia mydas) e agli innumerevoli invertebrati.



Aree naturali protette |






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Lo stesso argomento in dettaglio: Aree naturali protette di Mauritius.

La più grande area naturale protetta di Mauritius è il parco nazionale Black River Gorges, attorno all'area della Rivière Noire, di oltre 6 574 ettari[12] Altri parchi nazionali sono il Parco nazionale Bras d'Eau, istituito nel 2011[13] e il Parco nazionale delle Isole minori[14] che raggruppa alcune isole e isolotti che sorgono al largo delle coste dell'isola madre, tra cui Île aux Flamants, Île aux Fouquets, Île aux Fous, Île aux Oiseaux, Île aux Vacoas, Île d'Ambre, Rocher aux Pigeons e Rocher des Oiseaux. Altre riserve sono Le Pouce, Île Ronde, Île aux Serpents, Île aux Aigrettes, Île Cocos, Île aux Sables, Coin de Mire, Île aux Mariannes, Île Plate, Îlot Gabriel e Bois Sec. Vi sono poi una certa quantità di riserve naturali inaccessibili al pubblico, che vengono utilizzate per i programmi di conservazione delle specie.



Cultura |



Musica |


Il genere musicale tipico dell'isola, a cui corrisponde una forma di ballo specifica, è la sega. Sebbene alla sega venga in genere attribuita un'origine africana, non vi sono paralleli evidenti con il continente né per quanto concerne il tipo di danza (caratterizzata da frenetici ma sensuali movimento del bacino) né la strumentazione usata (che include un tamburo noto come ravane). La sega viene spesso ballata negli hotel, come spettacolo per i turisti, ma ha un forte radicamento nella cultura anche moderna dell'isola, e alcune sue varianti sono legate all'impegno politico, soprattutto di sinistra (la cosiddetta sega engagé). Nelle aree interne, dove predominano le etnie indiane, c'è anche una forte tradizione di canzoni bhojpuri.



Letteratura |


La letteratura mauriziana è stata a lungo tradizionalista, e ispirata a quella francese. L'opera letteraria mauriziana più celebre in assoluto è Paolo e Virginia (Paul et Virginie, 1778) di Jacques-Henri Bernardin de Saint-Pierre, un romanzo romantico che appartiene alla storia della letteratura mondiale. Ancora in francese scrissero nel XX secolo autori come Loïs Masson (L'étoil et la Clef), Malcolm de Chazal (Petrusmok), Yvan Lagesse, Khal Torabully, semiologo creatore della coolitude e poeta, ed altri. La letteratura in lingua creola mauriziana fu sostanzialmente fondata dall'opera pionieristica di Charles Bassaic (fine del XIX secolo), ma ha conosciuto un vero sviluppo solo a partire dagli anni Settanta, con autori come René Asgarally (Quand Montagne Pren Difé), Ramesh Ramdoyal (Le Mare Mo Mémoire) e Dev Virahsawmy (La Fimé de Lizié). Alla letteratura in lingua francese e creola si affiancano anche tradizioni minori, per esempio in hindi (un autore mauriziano molto apprezzato anche in India è Abhimanyu Unnuth). Per quanto concerne Mauritius e la storia della letteratura, si può anche ricordare che Baudelaire scrisse in Mauritius la sua prima poesia, mentre Joseph Conrad in uno dei suoi viaggi, approdando sull'isola, vi trovò lo spunto per alcuni suoi racconti, tra cui Un colpo di fortuna.



Patrimoni dell'umanità |


Due dei beni delle Mauritius sono stati inseriti nella Lista dei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO:




  • Aapravasi Ghat (2006)


  • paesaggio culturale di Le Morne Brabant (2008).



Sport |


Gli sport maggiormente seguiti a Mauritius sono il calcio e il pugilato, spesso vengono fatte anche gare di ballo.



Pugilato |


È nel pugilato che si registra la prima medaglia olimpica del paese: la medaglia di bronzo, nei pesi gallo, conquistata da Bruno Julie a Pechino 2008.



Ricorrenze nazionali |


















Data
Nome
Significato
1º febbraio
Abolizione della Schiavitù
commemorazione per l'abolizione dello Schiavismo, nel 1835
12 marzo
Independence Day: Giorno dell'Indipendenza
Festa nazionale: Giorno dell'indipendenza dal Regno Unito, nel 1968


Tradizioni |



Filatelia |





Post Office del 1847


Mauritius fu la quinta nazione al mondo a emettere francobolli; i primi due tipi, il Red Penny e il Blue Penny, sono del 1847 e sono fra i più rari e costosi del mondo. Le prime edizioni portavano infatti la scritta "Post Office", un errore di stampa per "Post Paid". Ritirati dal mercato non appena ci si accorse dell'errore, oggi sono venduti al prezzo di centinaia di migliaia di dollari.


Pur essendosi estinto già nel 1681, il dodo rimane una sorta di simbolo del Paese: appare sullo stemma ufficiale di Mauritius, e viene usato come modello per moltissimi loghi, gadget e altre rappresentazioni.



Gastronomia |


Le maggiori tradizioni culinarie si ritrovano nella tradizione gastronomica dell'isola: dai piatti della cucina creola, dai sapori forti e speziati, alle prelibatezze della cucina francese, fino alle zuppe della tradizione cinese, mentre la presenza dell'Oceano Indiano garantisce un vasto assortimento di pesci e crostacei. Analogamente alla religione, la cucina è un misto di cucina Desi, creola, cinese e francese (ma il piatto più comune è comunque il cari poule, il pollo al curry di evidente origine indiana).



Galleria d'immagini |




Note |




  1. ^ (EN) Population growth rate, in CIA World Factbook. URL consultato il 28 febbraio 2013.


  2. ^ Dati dal Fondo Monetario Internazionale, ottobre 2013


  3. ^ Tasso di fertilità nel 2010, su data.worldbank.org. URL consultato il 12 febbraio 2013.


  4. ^ Maurizio, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 15 marzo 2011. URL consultato l'11 marzo 2017.


  5. ^ Grande atlante del Mondo De Agostini, tavv. 22, Istituto Geografico De Agostini, 1995 Novara.


  6. ^ Nuova enciclopedia universale Rizzoli-Laruosse, vol. XII, pp 657-660


  7. ^
    Bruno Migliorini et al., Scheda sul lemma "Maurizio", in Dizionario d'ortografia e di pronunzia, Rai Eri, 2007, ISBN 978-88-397-1478-7.



  8. ^ 2011. Housing and Population Census. Republic of Mauritius, Volume II: Demographic and Fertility Characteristics (PDF), Republic of Mauritius - Ministry of Finance and Economic Develpment - Statistics Mauritius, p. 68-74. URL consultato il 10 settembre 2013 (archiviato dall'url originale il 16 ottobre 2013).


  9. ^ Che ricava la maggior parte dei suoi guadagni dall'esportazione di petrolio.


  10. ^ Questa attività ha subito notevoli danni in seguito a un periodo di eccezionale siccità verificatosi nel 1999.


  11. ^ (EN) Ludwig N., Lavergne C., Sevathian J.-C., Notes on the Conservation Status of Mauritian Palms (PDF), in Mauritian Palms, vol. 54, nº 2, 2010, pp. 77-93.


  12. ^ (EN) Black River Gorges National Park] - official site, su npcs.govmu.org. URL consultato il 21 ottobre 2016.


  13. ^ (EN) Bras D'Eau National Park, in World Database on Protected Areas. URL consultato il 21 ottobre 2016.


  14. ^ (EN) Islet National Park, in World Database on Protected Areas. URL consultato il 21 ottobre 2016.



Bibliografia |




  • Gerald Durrell, Golden Bats & Pink Pigeons.


  • Claude Michel, Birds of Mauritius.


  • France Staub, Fauna of Mauritius and Associated Flora.


  • Khal Torabully, Coolitude: An Anthology of the Indian Labour Diaspora (with Marina Carter, Anthem Press, London, 2002) ISBN 1-84331-003-1

  • Dodd, Jan and Madeleine Philippe, Lonely Planet Mauritius Reunion & Seychelles, Lonely Planet Publications, 2004. ISBN 1-74059-301-4



Voci correlate |



  • Isola dei Cervi

  • Multietnicità in Mauritius



Altri progetti |



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Collegamenti esterni |



  • Sito ufficiale di Mauritius, su govmu.org.

  • (EN) Mautitius UK Connection

  • (EN) Cultura di Mauritius presso il sito ufficiale dell'ambasciata Mauriziana in Germania


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