Coppa del Mondo di rugby
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Coppa del Mondo di rugby Rugby World Cup | |
---|---|
Sport | Rugby a 15 |
Tipo | A squadre nazionali |
Federazione | World Rugby |
Organizzatore | World Rugby |
Titolo | Campione del mondo |
Cadenza | quadriennale |
Partecipanti | 20 squadre |
Sito Internet | rugbyworldcup.com |
Storia | |
Fondazione | 1987 |
Detentore | Nuova Zelanda |
Record vittorie | Nuova Zelanda (3) |
Ultima edizione | Coppa del Mondo di rugby 2015 |
Prossima edizione | Coppa del Mondo di rugby 2019 |
La Coppa William Webb Ellis | |
La Coppa del Mondo di rugby (ingl. Rugby World Cup) è la massima competizione internazionale di rugby XV per squadre nazionali maschili, ed è organizzata dal World Rugby.
Istituita nel 1985, vide la sua prima edizione nel 1987 con la Nuova Zelanda come vincitrice.
Da allora la sua fase finale si svolge a cadenza quadriennale. Il vincitore del torneo si fregia del titolo di campione del mondo per il quadriennio successivo alla vittoria.
Si sono tenute otto edizioni del torneo; campione in carica è la Nuova Zelanda, che ha vinto l'edizione più recente, quella del 2015, organizzata da Inghilterra e Galles. Gli All Blacks sono la squadra più titolata con tre vittorie. Seguono Australia e Sudafrica che hanno vinto il torneo due volte. L'unica formazione dell'Emisfero Nord ad avere conquistato il trofeo è l'Inghilterra.
Dal 1991 esiste anche una Coppa del Mondo femminile, sempre sotto la giurisdizione dell'IRB.
Il trofeo in palio è la Coppa William Webb Ellis, intitolata all'allievo inglese della Rugby School cui la leggenda del rugby attribuisce romanticamente la paternità della disciplina.
Indice
1 Storia
1.1 Prima della Coppa del Mondo
1.2 Prime proposte
1.3 Anni 80: verso la prima edizione
1.4 Anni '90
1.5 Anni 2000
1.6 Anni 2010
2 Qualificazioni
3 Edizioni
3.1 Medagliere
4 Partecipazioni e prestazioni delle nazionali partecipanti
5 Statistiche giocatori
5.1 Complessive
5.1.1 Maggiori realizzatori di punti
5.1.2 Maggiori realizzatori di mete
5.2 Per edizione
5.2.1 Maggiori realizzatori di punti
5.2.2 Maggiori realizzatori di mete
6 Note
7 Bibliografia
8 Voci correlate
9 Altri progetti
Storia |
Prima della Coppa del Mondo |
Fino alla fine degli '80 il calendario internazionale del rugby di alto livello era scandito principalmente dai tour, ovvero visite ufficiali di una nazionale in un altro paese. Unico torneo che coinvolgeva le nazionali più forti del panorama rugbstico mondiale è stato per oltre un secolo il 5 nazioni (Home championship fino al 1910), che comunque vedeva la partecipazione solo delle maggiori cinque squadre europee. Esistevano altri tornei internazionali (come la Coppa FIRA) che tuttavia erano limitati ad una sola aerea geografica e per di più non vedevano prendervi parte le formazioni più quotate.
Prima del 1987 la cosa più simile ad una coppa del mondo di rugby potrebbero essere considerati i tornei olimpici del 1900, 1908, 1920 e 1924. Tuttavia questi tornei vedevano al via poche nazionali (massimo 4) e le formazioni schierate erano composte da giocatori di seconda fascia. Tutti questi incontri non sono riconosciuti come test match ufficiali.
Prime proposte |
Il primo ad ideare una competizione mondiale di rugby, simile a quella disputata per il calcio, fu l'australiano Harold Tolhurst (giocatore e poi arbitro). Egli propose più volte la sua idea fin dai primi anni '50[1] ma la sua proposta non fu mai presa in considerazione e nel 1968 l'International Rugby Board escluse pubblicamente la possibilità della creazione della coppa del mondo,[1] temendo uno spostamento del gioco verso il professionismo.
La proposta tuttavia venne nuovamente rilanciata da Bill McLaughlin, presidente dell'Australian Rugby Union, nel 1979. La sua idea era quella di organizzare un torneo mondiale di rugby per nazionali nel 1988 in occasione dei festeggiamenti per il bicentenario dell'Australia.[1]
Anni 80: verso la prima edizione |
Nel 1982 Neil Durden-Smith propose nuovamente l'idea all'IRB, che ne discusse in una riunione del marzo 1983, la proposta venne bocciata nonostante il parere favorevole di alcuni dirigenti, segno che qualcosa nel mondo del rugby si stava muovendo. A conferma che ormai l'opinione comune stava cambiando fu il fatto che appena tre mesi dopo la riunione ci fu un nuovo meeting in cui l'Australia ribadiva la propria volontà di istituire il torneo e di candidarsi per organizzare la prima edizione.[1] Nel marzo dell'anno seguente anche la federazione della Nuova Zelanda si disse favorevole al progetto, in seguito a questo evento l'IRB commissionò uno studio di fattibilità e le due nazioni oceaniane si candidarono insieme per l'organizzazione.[1]
A convincere definitivamente l'IRB fu la minaccia portata dall'imprenditore televisivo australiano Rupert Murdoch. Egli infatti si era fatto promotore del progetto di un circuito professionistico del rugby XV[2], che prevedeva l'istituzione di un campionato del mondo fuori dall'orbita IRB, al quale avrebbero dovuto partecipare le squadre dell'allora Cinque Nazioni più le due oceaniane, più il Sudafrica sotto falso nome, per via del bando internazionale cui tale Paese era sottoposto per via della sua politica di apartheid[3].
L'IRB decise quindi di anticipare il progetto di Murdoch, grazie all'attivismo di due dirigenti della federazione neozelandese e al presidente di quella australiana, Nicholas Shehadie, ex internazionale per gli Wallabies e già sindaco di Sydney, nonché proprietario di una rete televisiva. I tre propugnarono l'idea di un torneo internazionale ufficiale e trovarono subito l'appoggio del presidente della federazione francese, Albert Ferrasse[3]. La proposta congiunta venne presentata a un vertice dell'IRB a Parigi nel marzo 1985 e, nonostante l'iniziale contrarietà delle federazioni irlandese e scozzese, tuttavia superata dal rischio di un nuovo terremoto dopo quello del Rugby League, il 22 marzo 1985 fu ufficializzata l'istituzione della Coppa del Mondo, la cui prima edizione fu affidata congiuntamente alle due federazioni che se ne erano fatte originariamente promotrici, Australia e Nuova Zelanda[3] e messa in calendario per il 1987.
Mancando il tempo per organizzare tornei di qualificazione, si decise, una tantum, di invitare le 14 squadre da affiancare ai due Paesi organizzatori. Fu deciso di convocare d'ufficio le squadre del Cinque Nazioni (Francia, Galles, Inghilterra, Irlanda, Scozia); per quanto riguarda il resto d'Europa, Italia (in procinto di affiliarsi all'IRB) e Romania, le due Nazionali più quotate dopo le cinque citate; l'Argentina per l'America del Sud e Canada e Stati Uniti per quella del Nord. L'Africa, stante il bando internazionale del Sudafrica, fu rappresentata dallo Zimbabwe, mentre l'Asia lo fu dal Giappone; le altre due squadre oceaniane furono Figi e Tonga. L'Unione Sovietica declinò l'invito del Board.
La formula del torneo era molto semplice. Le sedici squadre furono divise in quattro gironi da quattro squadre; le prime due di ogni gruppo si sarebbero qualificate per la fase ad eliminazione diretta, composta da quarti di finale, semifinale e finale. Fu prevista anche la finale per il terzo posto. La manifestazione prese il via il 22 maggio 1987 e la prima partita vide i padroni di casa della Nuova Zelanda opposti all'Italia. In quella partita, vinta nettamente dagli All Blacks, John Kirwan realizzò una meta percorrendo oltre 70 metri e dribblando 11 giocatori azzurri. L'edizione fu un grande successo di pubblico, e proprio gli All Blacks vinsero la finale di Eden Park davanti a quasi 50.000 spettatori contro la Francia. Terzo il Galles che vinse di misura sull'Australia nella finale di consolazione.
Anni '90 |
La coppa del 1991 fu assegnata nominalmente alla Gran Bretagna, tuttavia per una politica di accordo tra le federazioni furono disputate partite anche in Irlanda e in Francia. La formula del torneo rimase invariata ma per la prima volta furono disputate delle qualificazioni, questo consentì di aumentare il numero di squadre iscritte al torneo a 33; dalle qualificazioni vennero esentate le squadre che avevano raggiunto i quarti di finale nella precedente edizione (in pratica le prime due di ogni gruppo). Grande sorpresa della manifestazione fu la squadra delle Samoa Occidentali che riuscì a superare la prima fase eliminando Galles ed Argentina, prima di arrendersi contro la Scozia. Nella prima semifinale del torneo si registra la prima, inaspettata, sconfitta della Nuova Zelanda (dopo 10 vittorie consecutive nel torneo) ad opera dei vicini di casa australiani. Proprio i wallabies riusciranno a portarsi a casa la loro prima coppa, vincendo contro i padroni di casa inglesi in finale per 12-6 a Twickenham.
Il Sudafrica fu riammesso al rugby internazionale nel 1992 e per festeggiare la fine del regime razzista alla federazione sudafricana venne assegnato il torneo del 1995 senza che ci fossero altre candidate. Il numero di squadre iscritte aumentò ancora a 52 e questa edizione verrà probabilmente ricordata per due eventi: il primo è l'emergere di Jonah Lomu come stella del rugby. Il neozelandese infatti stupirà il mondo con la sua eccezionale velocità e potenza fisica, vincendo la classifica dei marcatori di mete con 7 realizzazioni in 6 partite (a pari merito con Marc Ellis). Il secondo è la consegna finale del trofeo; in uno dei momenti più emozionanti nella storia dello sport, il presidente Nelson Mandela, indossando una maglia degli Springboks e un abbinato cappellino da baseball, consegnò il trofeo nelle mani del capitano della squadra, l'Afrikaner François Pienaar. Questo gesto venne visto come un segno della riconciliazione tra le due comunità, bianca e nera, del Sudafrica. Ai fini statistici si segnala che proprio la finale è stata anche la prima partita della storia della coppa del mondo a richiedere la disputa dei tempi supplementari.
L'edizione del 1999 fu assegnata al Galles, tuttavia data la scarsità di impianti del piccolo paese britannico la Welsh Rugby Union dislocò alcune partite in Inghilterra, Irlanda, Scozia e perfino Francia. La formula del torneo venne in piccola parte mutata per via dell'ampliamento a 20 squadre, ma sempre in gruppi da 4. Aumenta anche il numero di squadre iscritte alle qualificazioni (65). Jonah Lomu si conferma la superstar del rugby mondiale stabilendo due record, realizza 8 mete in una sola edizione (vincendo la classifica dei migliori marcatori di mete per la seconda volta consecutiva) e arriva a 15 mete totali nella storia della coppa, ma nonostante la sua presenza i neozelandesi vengono sorprendentemente fermati in semifinale dalla Francia e si dovranno accontentare del quarto posto avendo perso anche la finale di consolazione col Sudafrica. La vittoria finale va agli australiani che in finale sconfiggono i francesi, con questa vittoria gli australiani diventano i primi ad aver vinto due volte il trofeo e cinque suoi giocatori (Crowley, Eales, Horan, Kearns e Little) diventarono i primi ad aver vinto due volte la coppa.
Anni 2000 |
La Coppa del Mondo 2003 fu assegnata congiuntamente all'Australia e alla Nuova Zelanda, tuttavia quest'ultimo paese fu estromesso dall'organizzazione a causa di alcuni dissapori tra la NZRUF e l'IRB legati sostanzialmente a questioni economiche sulla ripartizione degli introiti. Altro motivo di disaccordo fu la decisione della NZRFU di non sospendere il campionato nazionale per la durata della coppa, come invece era stato richiesto dall'IRB. Le squadre restano sempre 20, ma in 4 gruppi da 5, con le prime 2 qualificate ai quarti. Questa edizione della coppa ha visto per la prima (e tuttora unica) volta la vittoria di una squadra europea e dell'emisfero nord, ovvero l'Inghilterra. La finale del torneo ha visto il XV della Rosa contrapposto ai padroni di casa e campioni in carica dell'Australia ed è ricordata per essere stata decisa a 21 secondi dalla fine dei tempi supplementari da un drop goal di Jonny Wilkinson. Lo stesso Wilkinson in quella edizione del torneo mise a segno 8 drop, superando il precedente record di Jannie de Beer (6 nel 1999).
La coppa del mondo del 2007 si disputò in Francia (con partite anche in Galles e Scozia) e la vittoria finale andò alla selezione sudafricana, che divenne la seconda squadra ad aver vinto due volte la coppa (e Os du Randt divenne il sesto giocatore a riuscire nell'impresa dopo i cinque australiani del 1999). In questo torneo il sudafricano Bryan Habana eguagliò il record di 8 mete di Lomu. Grande sorpresa del torneo è la nazionale Argentina, che sconfigge i francesi nell'incontro di apertura ed arriva alle semifinali (prima squadra esterna al Sei Nazioni o al Tri Nations a riuscire nell'impresa) chiudendo poi al terzo posto battendo nuovamente i padroni di casa nella finale di consolazione. La performance della squadra allenata da Marcelo Loffreda e guidata dalla stella Felipe Contepomi sarà determinante per convincere l'IRB ad ammettere i Pumas nel Tri Nations, con effetto a partire dal 2012. Questo torneo è quello con la più alta affluenza di pubblico negli stadi (una media di 47.367 spettatori per partita) e con il più alto numero di iscritte alle qualificazioni (91), anche se, tra ammesse di diritto e vincitrici di eliminatorie e continentali, vi sono tutte le squadre del 2003 tranne il Portogallo, che ha conquistato la sua prima presenza al mondiale ovale battendo l'Uruguay.
Anni 2010 |
L'edizione del 2011 fu disputata in Nuova Zelanda, nonostante la candidatura del Giappone fosse stata valutata come la migliore nelle prime fasi del processo di assegnazione. Per una singolare coincidenza le ultime due partite (la finale per il bronzo e la finalissima) furono le medesime della precedente edizione neozelandese del torneo (la prima, nel 1987). Come 24 anni prima gli All Blacks si aggiudicarono il titolo sconfiggendo i francesi (stavolta di misura per 8-7) mentre stavolta a prendere il bronzo furono gli australiani sui gallesi. I neozelandesi diventarono pertanto la terza squadra a vincere due volte il torneo e la prima a vincere due volte in casa. Per i francesi invece il poco invidiabile record negativo di aver perso la terza finale su tre disputate.
La coppa del 2015 fu disputata in Inghilterra (con alcune partite in Galles), la candidatura inglese riuscì a prevalere su quelle sudafricana ed italiana. Per la prima volta nella storia il numero di squadre iscritte alle qualificazioni vede una diminuzione, passando da 91 delle precedenti due edizioni a 84, inoltre per una curiosa coincidenza, le qualificate al torneo sono le stesse del 2003. In questo torneo la Nuova Zelanda divenne la prima squadra al mondo a vincere la sua terza coppa nonché la seconda consecutiva, battendo gli australiani; entrambe le squadre divennero inoltre le prime ad aver disputato quattro volte la finale. In questa occasione ben 13 giocatori (tra cui il capitano Richie McCaw, Dan Carter e Ma'a Nonu) raggiunsero il record di due mondiali vinti. In questo torneo Bryan Habana eguagliò il record di 15 mete in coppa del mondo di Lomu e Julian Savea diventa il terzo uomo a marcare 8 mete in una singola edizione del torneo (come gli stessi Lomu nel 1999 e Habana nel 2007).
Il torneo del 2019 verrà organizzato dal Giappone, per la prima volta la coppa uscirà dai confini tradizionali del mondo del rugby.
Il nome del paese organizzatore dell'edizione 2023 è stato annunciato il 15 novembre 2017, con la vittoria della candidatura francese su quelle di sono Irlanda e Sudafrica, mentre l'Italia ha in precedenza ritirato la sua candidatura. Il World Rugby sta valutando un ampliamento del torneo a partire dall'edizione del '23.
Qualificazioni |
Nella prima edizione, 9 paesi furono invitati a partecipare alla competizione dall'IRB in aggiunta ai 7 membri allora effettivi del Board, già qualificati di diritto (il Sud Africa fu escluso per l'Apartheid). Dall'edizione 1991 alcune squadre devono sostenere dei turni di qualificazione, le cui regole cambiano ad ogni edizione ed a seconda del continente. Solitamente le squadre che raggiungevano i quarti di finale erano qualificate di automaticamente all'edizione successiva del trofeo, tranne nel 1999, quando solo le semifinaliste ed il Galles padrone di casa ebbero tale privilegio. Inoltre, durante le qualificazioni, le squadre più forti entrano in gioco solo negli ultimi turni.
Nel 2003 e nel 2007 le squadre che avevano raggiunto i quarti di finale all'edizione precedente erano automaticamente qualificate, mentre i rimanenti 12 posti furono suddivisi tra i vari continenti in queste proporzioni:
- Europa: 3 posti
- Americhe: 3 posti
- Oceania: 2 posti
- Africa: 1 posto
- Asia: 1 posto
I rimanenti due posti furono assegnati da spareggi di ripescaggio tra le prime escluse dei vari continenti.
Per il 2011, l'IRB ha apportato alcune modifiche alle qualificazioni. Le prime 3 classificate di ciascun girone della prima fase dell'edizione precedente sono qualificate di diritto, mentre i rimanenti 8 posti sono assegnati dopo tornei di qualificazione continentali, con le seguenti proporzioni (tra parentesi le squadre già qualificate):
- Europa: 2 posti (Georgia e Russia)
- Americhe: 2 posti (Canada e Stati Uniti)
- Oceania: 1 posto (Samoa)
- Africa: 1 posto (Namibia)
- Asia: 1 posto (Giappone)
Il posto rimanente è stato assegnato tramite play-off alla Romania.
Anche per l'edizione 2015 l'IRB ha mantenuto le stesse proporzioni continentali.
Per il 2019 invece, a causa della mancata qualificazione anticipata di Figi, Samoa e Tonga, il World Rugby ha riorganizzato parzialmente le qualificazioni:
- Europa: 1 posto (Russia)
- Americhe: 2 posti (Uruguay e Stati Uniti)
- Oceania: 2 posti (Figi e Tonga)
- Africa: 1 posto
Due posti sono invece assegnati coi play-off: il primo è andato a Samoa, il secondo sarà deciso a novembre 2018 in un gironcino da disputarsi a Marsiglia, composto da Canada, Germania, Hong Kong, e Kenya.
Edizioni |
Anno | Paese ospitante | Finale | Finale per il 3º posto | ||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Campione | Punteggio | Finalista | 3ª classificata | Punteggio | 4ª classificata | ||||
1987 | Nuova Zelanda (con Australia) | Nuova Zelanda | 29 - 9 | Francia | Galles | 22 - 21 | Australia | ||
1991 | Inghilterra (con Galles, Scozia, Irlanda, Francia) | Australia | 12 - 6 | Inghilterra | Nuova Zelanda | 13 - 6 | Scozia | ||
1995 | Sudafrica | Sudafrica | 15 - 12 | Nuova Zelanda | Francia | 19 - 9 | Inghilterra | ||
1999 | Galles (con Inghilterra, Scozia, Irlanda, Francia) | Australia | 35 - 12 | Francia | Sudafrica | 22 - 18 | Nuova Zelanda | ||
2003 | Australia | Inghilterra | 20 - 17 | Australia | Nuova Zelanda | 40 - 14 | Francia | ||
2007 | Francia (con Galles e Scozia) | Sudafrica | 15 - 6 | Inghilterra | Argentina | 34 - 10 | Francia | ||
2011 | Nuova Zelanda | Nuova Zelanda | 8 - 7 | Francia | Australia | 21 - 18 | Galles | ||
2015 | Inghilterra (con Galles) | Nuova Zelanda | 34 - 17 | Australia | Sudafrica | 24 - 13 | Argentina | ||
2019 | Giappone | ||||||||
2023 | Francia |
Medagliere |
Squadra | Campione | 2º posto | 3º posto | 4º posto |
---|---|---|---|---|
Nuova Zelanda | 3 | 1 | 2 | 1 |
Australia | 2 | 2 | 1 | 1 |
Sudafrica | 2 | 0 | 2 | 0 |
Inghilterra | 1 | 2 | 0 | 1 |
Francia | 0 | 3 | 1 | 2 |
Galles | 0 | 0 | 1 | 1 |
Argentina | 0 | 0 | 1 | 1 |
Scozia | 0 | 0 | 0 | 1 |
Partecipazioni e prestazioni delle nazionali partecipanti |
Al 2015 solo quattro Nazionali hanno sempre acceduto almeno ai quarti di finale: Australia, Francia, Nuova Zelanda e Sudafrica (quest'ultima a partire dalla Coppa del Mondo di rugby 1995, la prima edizione cui fu ammessa).
L'URSS, invitata alla prima edizione del 1987, declinò per motivi politici, e non prese parte alle qualificazioni alla Coppa del Mondo di rugby 1991; dei Paesi che la costituivano, gli unici a essersi qualificati alla Coppa, al 2019 sono la Georgia e la Russia.
11 nazioni hanno sempre preso parte al Mondiale: quelle del 6 Nazioni, quelle del The Rugby Championship (tranne il Sudafrica), Canada e Giappone. La Romania, dopo aver conquistato sul campo il pass per il 2019, è stata squalificata per delle naturalizzazioni irregolari, saltando per la prima volta l'evento.
Nazionale | Presenze | 1987 | 1991 | 1995 | 1999 | 2003 | 2007 | 2011 | 2015 | 2019 | 2023 | Vittorie |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Nuova Zelanda | 8 | 1ª | 3ª | 2ª | 4ª | 3ª | QF | 1ª | 1ª | Q | — | 3 |
Australia | 8 | 4ª | 1ª | QF | 1ª | 2ª | QF | 3ª | 2ª | Q | — | 2 |
Sudafrica | 6 | 1ª | 3ª | QF | 1ª | QF | 3ª | Q | — | 2 | ||
Inghilterra | 8 | QF | 2ª | 4ª | QF | 1ª | 2ª | QF | 1T | Q | — | 1 |
Francia | 8 | 2ª | QF | 3ª | 2ª | 4ª | 4ª | 2ª | QF | Q | Q | — |
Galles | 8 | 3ª | 1T | 1T | QF | QF | 1T | 4ª | QF | Q | — | — |
Argentina | 8 | 1T | 1T | 1T | QF | 1T | 3ª | QF | 4ª | Q | — | — |
Scozia | 8 | QF | 4ª | QF | QF | QF | QF | 1T | QF | Q | — | — |
Irlanda | 8 | QF | QF | QF | 2T | QF | 1T | QF | QF | Q | — | — |
Canada | 8 | 1T | QF | 1T | 1T | 1T | 1T | 1T | 1T | Q | — | — |
Italia | 8 | 1T | 1T | 1T | 1T | 1T | 1T | 1T | 1T | Q | — | — |
Romania | 8 | 1T | 1T | 1T | 1T | 1T | 1T | 1T | 1T | — | — | — |
Giappone | 8 | 1T | 1T | 1T | 1T | 1T | 1T | 1T | 1T | Q | — | — |
Figi | 7 | QF | 1T | — | 2T | 1T | QF | 1T | 1T | Q | — | — |
Samoa | 7 | – | QF | 2T | 1T | 1T | 1T | 1T | 1T | Q | — | — |
Tonga | 7 | 1T | — | 1T | 1T | 1T | 1T | 1T | 1T | Q | — | — |
Stati Uniti | 7 | 1T | 1T | — | 1T | 1T | 1T | 1T | 1T | Q | — | — |
Namibia | 5 | — | — | — | 1T | 1T | 1T | 1T | 1T | Q | — | — |
Georgia | 4 | — | — | 1T | 1T | 1T | 1T | Q | — | — | ||
Uruguay | 3 | — | — | — | 1T | 1T | — | — | 1T | Q | — | — |
Zimbabwe | 2 | 1T | 1T | — | — | — | — | — | — | — | — | — |
Russia | 1 | — | — | — | — | 1T | — | Q | — | — | ||
Portogallo | 1 | — | — | — | — | — | 1T | — | — | — | — | — |
Spagna | 1 | — | — | — | 1T | — | — | — | — | — | — | — |
Costa d'Avorio | 1 | — | — | 1T | — | — | — | — | — | — | — | — |
URSS | — | R | — |
Statistiche giocatori |
Complessive |
|
Giocatore | Periodo | Punti |
---|---|---|
Jonny Wilkinson | 1999-2011 | 277 |
Gavin Hastings | 1987-1995 | 227 |
Michael Lynagh | 1987-1995 | 195 |
Dan Carter | 2003-2015 | 191 |
Grant Fox | 1987-1991 | 170 |
Andrew Mehrtens | 1995-1999 | 163 |
Chris Paterson | 1999-2011 | 140 |
Frédéric Michalak | 2003-2015 | 136 |
Gonzalo Quesada | 1999-2003 | 135 |
Matthew P. Burke | 1995-2003 | 125 |
Felipe Contepomi | 1999-2011 | |
Nicky Little | 1999-2011 |
Maggiori realizzatori di mete |
Giocatore | Periodo | Mete |
---|---|---|
Bryan Habana | 2007-2015 | 15 |
Jonah Lomu | 1995-1999 | |
Drew Mitchell | 2007-2015 | 14 |
Doug Howlett | 2003-2007 | 13 |
Adam Ashley-Cooper | 2007-2015 | 11 |
Vincent Clerc | 2007-2011 | |
Chris Latham | 1999-2007 | |
Joe Rokocoko | 2003-2007 | |
Rory Underwood | 1987-1995 | |
David Campese | 1987-1995 | 10 |
Brian Lima | 1991-2007 |
Per edizione |
|
Edizione | Giocatore | Punti |
---|---|---|
1987 | Grant Fox | 123 |
1991 | Ralph Keyes | 68 |
1995 | Thierry Lacroix | 112 |
1999 | Gonzalo Quesada | 102 |
2003 | Jonny Wilkinson | 113 |
2007 | Percy Montgomery | 105 |
2011 | Morné Steyn | 62 |
2015 | Nicolás Sánchez | 97 |
Maggiori realizzatori di mete |
Edizione | Giocatore | Mete |
---|---|---|
1987 | Craig Green John Kirwan | 6 |
1991 | David Campese Jean-Baptiste Lafond | 6 |
1995 | Jonah Lomu Marc Ellis | 7 |
1999 | Jonah Lomu | 8 |
2003 | Doug Howlett Mils Muliaina | 7 |
2007 | Bryan Habana | 8 |
2011 | Chris Ashton Vincent Clerc | 6 |
2015 | Julian Savea | 8 |
Note |
^ abcde The History of RWC., worldcupweb.com. URL consultato il 29 giugno 2010.
^ Sesta nazione, pag. 129
^ abc Ravagnani, pag. 231
Bibliografia |
- Gianluca Barca, Gian Franco Bellè (a cura di), La sesta nazione. Ottant'anni di storia della Federazione Italiana Rugby, Parma, Grafiche Step, 2008, ISBN 1-01-000003530-7.
- Luciano Ravagnani, Pierluigi Fadda, Rugby. Storia del Rugby Mondiale dalle origini a oggi, 2ª ed., Milano, Vallardi, 2007 [1992], ISBN 88-87110-92-1.
- Fabrizio Zupo, Inseguendo il paradiso del rugby, Roma, Editrice Nutrimenti, 2007, ISBN 88-88389-85-7.
Voci correlate |
- Coppa del Mondo di rugby femminile
Altri progetti |
Altri progetti
- Wikimedia Commons
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