Asiago Hockey 1935
Asiago Hockey 1935 Hockey su ghiaccio | ||||
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Stellati | ||||
Segni distintivi | ||||
Uniformi di gara
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Colori sociali | Giallo, rosso | |||
Simboli | Leone | |||
Dati societari | ||||
Città | Asiago | |||
Paese | Italia | |||
Confederazione | IIHF | |||
Federazione | FISG | |||
Campionato | Alps Hockey League | |||
Fondazione | 1935 | |||
Presidente | Piercarlo Mantovani | |||
Allenatore | Ron Ivany | |||
Capitano | Federico Benetti | |||
Squadre affiliate | Hockey Club Roana AS Hockey Pergine | |||
Impianto di gioco | Hodegart (circa 3.000 posti) | |||
Sito web | www.asiagohockey.it | |||
Palmarès | ||||
Scudetti | 5 | |||
Titoli nazionali | 2 Serie B 1 Serie C | |||
Trofei nazionali | 3 Coppe Italia 3 Supercoppe italiane | |||
Trofei internazionali | 1 Alps Hockey League | |||
Si invita a seguire lo schema del Progetto Hockey su ghiaccio |
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«Ad Asiago l'hockey è nel DNA della gente ed Asiago vive sui ritmi che l'hockey detta[1]» |
(Andrea Gios, ex sindaco di Asiago, ex capitano dell'Asiago Hockey e presidente della FISG) |
L'Asiago Hockey 1935, già Hockey Club Asiago e Asiago Hockey Associazione Sportiva, è una squadra di hockey su ghiaccio di Asiago.
Asiago, per numero di scudetti vinti, è il quarto centro hockeystico d'Italia ed è la terza squadra per numero di presenze in serie A. È inoltre tra le più antiche società di hockey su ghiaccio italiane ed è la seconda squadra per numero di finali playoff disputate.
Nella sua storia l'Asiago ha disputato 13 finali scudetto (considerando anche il girone finale della stagione 1951-52), vincendone cinque. Otto i terzi posti. Vanta anche due finali playoff di Alps Hockey League con la vittoria di un titolo nella competizione internazionale. Nella bacheca stellata anche 3 coppe Italia e 3 supercoppe italiane.
Le partecipazioni ai gironi di Continental Cup sono invece 7 (record per le squadre di club italiane), con la Super Final raggiunta per tre volte.
Tra le squadre della Serie A è poi la formazione che vanta il maggior numero di presenze consecutive recenti nel massimo livello del campionato italiano.
Indice
1 Storia
1.1 La fondazione
1.2 Gli esordi e la prima finale
1.3 Il ritorno in serie A
1.4 Gli anni ottanta e novanta
1.5 Gli anni 2000 e il primo scudetto
1.6 I due scudetti consecutivi e la prima SuperFinal di Continental Cup
1.6.1 Nuova denominazione
1.7 Il quarto scudetto
1.8 Verso il quinto titolo e la conquista della AHL
1.8.1 Il quinto titolo
1.8.2 Iscrizione in AHL
1.8.3 La vittoria della Alps Hockey League
1.9 Ultima stagione
2 Colori e simboli
3 Denominazioni e sponsorizzazioni
4 Squadre affiliate
4.1 Giovanili
4.2 Farm Team
5 Palaghiaccio
6 Palmarès
6.1 Competizioni nazionali
6.2 Competizioni internazionali
7 Onorificenze
8 Cronistoria
8.1 Campionati nazionali
9 Competizioni europee
10 Roster stagione 2018/2019
11 Roster delle stagioni precedenti
12 Giocatori
12.1 Maglie ritirate
12.2 Vivaio
12.3 Record di punti
12.4 Stranieri dell'Asiago
13 Allenatori
14 Presidenti
15 Tifo organizzato
15.1 Gruppi ultras
16 Note
17 Bibliografia
18 Voci correlate
19 Collegamenti esterni
Storia |
«Ad Asiago si cresce a pane ed hockey[2]» |
(Luca Rigoni) |
La fondazione |
La società fu fondata su iniziativa di Edoardo Carli nel 1935 (che già l'anno precedente si era mosso con l'idea di costituirla) come Asiago Hockey Club, compagine inglobata sotto l'egida dell'Unione Sportiva Asiaghese, una società nata nel 1924 (in pieno periodo di ricostruzione, dopo la devastazione di Asiago della Grande guerra) dalla fusione dello Sci Club Asiago con la Pro Asiago (con l'obiettivo di curare sia gli sport invernali che l'atletica leggera)[3]. Primo allenatore sarà Giuseppe Timpano, ex atleta dei Diavoli Rossoneri.
Gli esordi e la prima finale |
La prima partita si giocò già nel febbraio 1935 mentre il primo incontro ufficiale ebbe luogo nel gennaio 1936, quando l'Asiago sfidò la compagine del GUF Padova, formata da studenti universitari.
L'esordio in un campionato avverrà nella stagione 1938[Non chiaro / Senza fonte: forse esordì prima], quando disputò le eliminatorie per la serie B, venendo eliminata per mano del Nord Torino, con la squadra che giocava con un'inedita casacca color nero (con una grande A disegnata sul petto). L'incontro contro i torinesi, giocato il 6 febbraio 1938 dalla squadra che allora era denominata (per imposizione fascista) Associazione Disco Asiago, fu la partita inaugurale della nuova pista di Asiago[4] che si trovava dove ora sorge il campo da calcio "Zotti", ma che comunque venne dopo poco abbandonata a causa dell'eccessivo irraggiamento solare[5]. L'Asiago riuscì poi ad accedere alla serie B nella stagione 1940, e colse un sorprendente terzo posto[6].
Complici anche gli eventi bellici (dal 1939 al 1946 il campionato maggiore non viene disputato, salvo la stagione 1941), la prima volta dell'Asiago in Serie A è del 1947 (prima di quel campionato la A era disputata generalmente da poche squadre) e vi rimarrà per 7 anni, disputando, tra l'altro, nella stagione 1951/52 la prima finale scudetto della sua storia, persa nel girone finale giocato contro Milano-Inter, Diavoli Rosso-Neri ed Auronzo.
Retrocederà in serie B nella stagione 1953/54 dopo aver perso lo spareggio col Torino.
Il ritorno in serie A |
Il ritorno nella massima serie sfuggirà agli stellati in più occasioni: dopo la retrocessione l'Asiago vincerà per due volte consecutive la serie B, ma avrà la peggio negli spareggi promozione e in seguito scenderà addirittura in serie C (allora chiamato Torneo di Promozione), mancando la risalita nel campionato cadetto più volte, sempre a causa degli spareggi promozione.
Il ritorno in A avverrà dopo 16 anni, nel 1970: da allora la squadra ha sempre militato nella massima divisione del campionato nazionale, eccezion fatta per la stagione 1976/77 quando venne retrocessa d'ufficio in serie B -in seguito denominata anche serie A2- per la mancanza di una pista artificiale (il pala Hodegart venne costruito proprio in quell'anno). Nella stagione precedente (1968/69) merita menzione l'arrivo ad Asiago del primo straniero in assoluto con la maglia giallorossa, il canadese Jerry Hudson, mentre in quella stagione è da ricordare che l'Asiago, in testa alla classifica del campionato di B, si fece raggiungere, anche a causa di un 5-0 inflitto a tavolino durante il campionato, proprio all'ultima giornata del girone finale dal Turbine Milano (vittorioso sui giallorossi per 3-2). Venne così inizialmente programmato uno spareggio da disputarsi a Bolzano, ma successivamente la Federazione, intenzionata ad incrementare il numero di squadre nella massima serie, decise di assegnare il titolo di serie B ex aequo e di promuovere entrambe le squadre in serie A. Durante l'estate tuttavia il Turbine cedette i diritti sportivi ai Diavoli Milano, compagine che ritornò così nella massima serie assieme all'Asiago.
In concomitanza con la promozione dell'Asiago, un'altra squadra dell'Altopiano, l'Hockey Trok Camporovere, ritornerà in serie B dopo aver vinto a sua volta il campionato di serie C, dopo la retrocessione patita l'anno precedente (mancando così il derby con l'Asiago).
All'epoca esistevano infatti sull'Altopiano 4 distinte squadre di hockey su ghiaccio: oltre all'Asiago Hockey e all'Hockey Trok Camporovere (dell'omonima frazione di Roana, Trok era invece il nome del laghetto dove si disputavano le partite), vi erano anche l'HC Gallio di Gallio (società dove hockeysticamente crebbe Lucio Topatigh) e l'HC Canove, altra squadra del Comune di Roana (frazione Canove). Tutte queste società poi uniranno le forze per confluire proprio nell'Asiago.
Gli anni ottanta e novanta |
Dopo due terzi posti nelle stagioni 1981/82 e 1982/83, la seconda finale scudetto (la prima dall'introduzione dei playoff), persa contro il milionario Merano, è del 1985/86. È l'anno dell'arrivo tra gli asiaghesi dei talenti di Dale Derkatch, Santino Pellegrino e Mario Simioni con oltre 300 punti segnati complessivamente: i meranesi sono vittoriosi in casa all'andata 7 a 3, risposta dell'Asiago che all'Hodegart vinse per 5 a 2 e spareggio a Merano il 20 febbraio 1986: al 14' del secondo tempo Topatigh segna la rete del 4 a 2 per l'Asiago, poi però la svolta con gli altoatesini che chiudono la frazione avanti per 6 a 4 ed alla fine si aggiudicano la gara per 10 a 6 e vincono il loro primo scudetto.
A seguito degli ottimi risultati ottenuti, nel 1987 il CONI insignì l'Asiago di un'importante riconoscenza concessa a poche altre realtà sportive: la Stella d'oro al Merito Sportivo.
Tre anni dopo (stagione 1988/89) contro ogni pronostico l'Asiago esce in semifinale a causa del Fassa, mentre la terza finale (anch'essa persa), che l'Asiago conquista trascinato dalle stelle Ken Yaremchuk, Cliff Ronning, Santino Pellegrino e Mario Simioni, è della stagione successiva (1989/90), aggiudicatasi dal Bolzano dopo un'interminabile serie di rigori (ben 27) nella decisiva gara-3 (gol decisivo di Bruno Zarrillo). Yaremchuk, Ronning, Pellegrino e Simioni in quella stagione misero a segno qualcosa come 494 punti[7].
L'anno successivo, nel 1991, la compagine settecomunigiana si aggiudicherà il suo primo trofeo, ai danni dei cugini dell'Alleghe: la coppa Italia, competizione che fino ad allora era stata proposta solamente altre 2 volte. Nel 1991/92 ai playoff scudetto l'Asiago si sbarazza del Bolzano nei quarti, mentre in semifinale ha la peggio con i Devils Milano ma solo dopo la decisiva gara-5; terminerà il campionato al terzo posto battendo l'Alleghe 2-1 nella serie.
Nello stesso anno nasce l'Alpenliga, torneo cui prendono parte squadre di club italiane, austriache e slovene e che si svolge contemporaneamente al campionato nazionale. L'Asiago si qualifica secondo nel rispettivo girone, dietro ai fortissimi Devils Milano di Silvio Berlusconi, a pari punti col Bolzano, ma accederanno alle semifinali gli altoatesini grazie ad una migliore differenza reti. Tuttavia, ben tre giocatori dell'Asiago si distingueranno nel corso del torneo per essersi piazzati nei primi 4 posti dei migliori marcatori: al primo e al secondo posto Mario Simioni e John Tucker, rispettivamente con 55 (26+29) e 51 punti (17+34) ed al quarto posto Patrick Micheletti con 46 punti (23+23)[9]. L'Alpenliga si disputò ancora per qualche anno prima di scomparire e dar luogo all'Interliga. L'ultima edizione ebbe luogo nella stagione 1998-1999, al termine della quale le squadre italiane (che già avevano saltato l'edizione 1997-1998) si ritirarono definitivamente. In quella edizione l'Asiago per un solo punto non riuscì a qualificarsi al girone finale[10].
In campionato invece, la stagione 1997/98 sembra indirizzata verso una finale Bolzano-Asiago, ma nei playoff il Vipiteno, finito nel relegation round e che nei quarti deve sfidare l'Asiago piazzatosi invece secondo in classifica, rompe il patto di gentlemen agreement violando l'accordo tra le società e gioca con dieci transfer-card (anziché quattro) rinforzando di molto la squadra e battendo così l'Asiago (arriverà poi sino alla finale).
Gli anni 2000 e il primo scudetto |
«La mia più grande soddisfazione è quella di aver vinto lo scudetto con l'Asiago nel 2001: ricordo di essermi rotto il legamento crociato dopo 7 minuti dall'inizio dell'incontro ma la voglia di vincere era talmente tanta che non ho pensato al dolore ed ho continuato a giocare e mi sono inoltre preso la responsabilità di tirare il primo rigore della serie.» |
(Lucio Topatigh) |
Nella stagione 1999/00 l'Asiago, partito coi favori del pronostico, si deve nuovamente arrendere al Bolzano in finale nonostante il dominio assoluto del campionato (stabilendo un record assoluto di 40 vittorie consecutive, andando a vincere tutte le partite della regular season - meno la seconda giornata, dove perse 6-5 a Vipiteno - oltre che della seconda fase, dei quarti di finale e delle semifinali, e cancellò così i precedenti record dei mitici Devils Milano di Ted Sator). La striscia di vittorie consecutive si protrasse dall'8 ottobre 1999 al 30 marzo 2000. Vinse anche con una schiacciante vittoria per 10-0 nella serie di finale scudetto (record nella storia dei playoff) ma il Bolzano riuscì a spuntarla vincendo di misura le prime due partite della serie (la seconda solo all'overtime) e battendo l'Asiago 5-2 nella decisiva gara-4.
Lo scudetto (il primo della storia altopianese) verrà comunque conquistato l'anno venturo (2000/01) contro il Milano (segnano ai rigori, nella decisiva gara-4, Lucio Topatigh -con il legamento del ginocchio rotto- Giorgio De Bettin, Patrick Deraspe ed Alexandr Galchenyuk), stessa compagine alla quale strappa, nello stesso anno, la seconda coppa Italia (ancora una volta rete decisiva ai rigori del bielorusso Alexandr Galchenyuk). Si aprirà proprio in questi anni un acceso confronto agonistico tra la squadra dell'Altopiano e la formazione meneghina che si contenderanno il dominio del campionato nei successivi 5 anni.
Nella stagione seguente l'Asiago gioca la Continental Cup, mancando per un solo gol la finale di Zurigo[11] che sembrava ormai conquistata: l'Asiago nell'ultima partita del girone doveva battere con almeno due reti di scarto gli svizzeri del Lugano, in vantaggio per 3-1 si fece rimontare negli ultimi 15 secondi di gioco del secondo tempo, tornò in vantaggio nel terzo drittel, ma per tentare di raggiungere il 5-3 Laporte, allenatore stellato, tolse il portiere e l'Asiago subì la rete a porta vuota. François Gravel ed Eric Houde vennero comunque nominati rispettivamente miglior portiere e miglior attaccante del torneo. La regular season viene invece vinta, ma il Milano ha la meglio sugli stellati nella semifinale dei playoff scudetto. Conquisterà comunque la terza coppa Italia.
Nelle stagioni 2002/03 e 2003/04 l'Asiago giunge altre due volte in finale (disputando quindi ben 4 finali scudetto in cinque anni), ma viene sconfitto in entrambe le occasioni, in 6 gare, dal Milano. Parteciperà anche in queste due occasioni alla Continental Cup (con François Gravel nominato nuovamente miglior portiere nell'edizione 2002/03). Sempre nel 2003 perde ai rigori, nuovamente contro i Vipers di Milano, anche la finale della coppa Italia (errore di Richard Laplante per l'Asiago e gol decisivo del milanese Patrice Lefebvre). Terminerà ancora una volta (la terza consecutiva) il campionato regolare in testa alla classifica, stabilendo tra l'altro, nella partita disputata contro il Renon il 22 gennaio del 2002 un record per l'hockey su ghiaccio europeo: ben 3 reti in inferiorità numerica segnate in appena 45" di gioco[12].
Nel 2003 vince a Milano la prima Supercoppa italiana, ottenendo così la rivincita delle sconfitte patite il biennio precedente per la conquista del trofeo. Nella successiva stagione 2004/05 invece, complice il lockout in NHL, la squadra si rinforza ulteriormente grazie agli ingaggi di giocatori del calibro di Rico Fata[13], Mathieu Dandenault (tre Stanley Cup vinte), Stephane Quintal (più di 1000 partite in NHL)[14] e Fernando Pisani[15], ma esce in semifinale contro il Cortina trascinato da Matt Cullen e si piazza al terzo posto.
La stagione 2007/08 si apre tragicamente per l'Asiago: il 27 settembre 2007, durante la prima partita di campionato, il giocatore italo-canadese Darcy Robinson, difensore di stecca destra, muore sul ghiaccio per un improvviso attacco di cuore[16]. Per decisione di Lega e Federazione vengono immediatamente sospese tutte le partite della serie A e, dopo il suo decesso, la società asiaghese ha deciso di ritirare il suo numero, il 5. Nel corso dello stesso campionato, il 19 febbraio 2008, giocando il match Pontebba-Asiago, l'hockeysta italiano più rappresentativo di sempre, il falco Lucio Topatigh, che ha iniziato (e poi concluso) la sua carriera proprio con gli Stellati, all'età di quasi 43 anni ha raggiunto un record mai battuto prima disputando la partita numero 1000 nella massima serie[17]. Le sue presenze nel massimo campionato con la maglia dell'Asiago ammontano a 405[18].
I due scudetti consecutivi e la prima SuperFinal di Continental Cup |
Nella stagione 2009/10, dopo un periodo di 4 anni dove la squadra ha attraversato una fase di transizione nella quale si è preferito dar maggior visibilità ai giovani provenienti dal vivaio societario (dovuto anche al fatto che la Lega impose lo schieramento di un massimo di 8 giocatori stranieri, mentre negli anni precedenti non vi era alcun limite di tesseramento), l'HC Asiago è tornato, senza i favori del pronostico[19][20], a disputarsi una nuova finale scudetto, questa volta contro l'SV Renon, vincendo il titolo senza perdere nessuna partita della serie best of seven.
Lo scudetto conquistato dall'HC Asiago bissa il successo ottenuto 3 giorni prima dalla squadra giovanile, l'Amatori Asiago (ora HC Roana), vittorioso sui Black Angels Milano nella finale disputata a Roma. Pochi giorni dopo altri successi arrivano anche dalla squadra di in-line della città, gli Asiago Vipers, che conquistano il settimo scudetto consecutivo e si affermano a livello nazionale con le squadre giovanili.
La stagione successiva (2010/11) si apre con una sconfitta per gli stellati: il Renon si aggiudica infatti la Supercoppa Italiana vincendo all'Hodegart con il risultato di 0-3, sconfitta dovuta anche ad una preparazione della squadra incentrata soprattutto sulla partecipazione (per la quarta volta nella sua storia) alla semifinale di Continental Cup. La finale di Minsk sfugge però all'Asiago solo dopo i tiri di rigore ad oltranza (quattordici serie) contro la squadra danese dello SønderjyskE Vojens, allenata dall'ex Mario Simioni. Dopo questi insuccessi e dopo aver fallito l'accesso alla final four di coppa Italia, viene sollevato dall'incarico uno dei protagonisti di miracle on ice, l'head coach John Harrington, e al suo posto viene chiamato John Tucker, già sulla panchina asiaghese durante i playoff l'anno precedente a causa dell'impegno con la nazionale slovena (di cui era allenatore) di coach Harrington. La squadra guidata da Tucker riesce a centrare nuovamente la finale che l'Asiago vince contro il Val Pusteria, rimontando la serie dallo 0-2 al 4-2 (gol decisivo in gara-6 con la rete della sudden death di Ralph Intranuovo dopo ben 31' di overtime) e dopo aver anche ribaltato la serie best of seven che la vedeva sotto di 3 gare ad 1 nella semifinale giocata contro il Bolzano, nonostante le numerose assenze (durante gara-2 tre giocatori dell'Asiago finiscono all'ospedale di Bolzano). L'Asiago vince così il secondo scudetto consecutivo, pochi giorni dopo che anche l'under 18 dell'Asiago è riuscita a laurearsi campione d'Italia, vincendo per 5-2 a Canazei contro l'H.C. Fassa[21].
La stagione seguente si è aperta con la Supercoppa giocata a Brunico: l'Asiago, passato in vantaggio con una rete di Stefano Marchetti, è uscito sconfitto per 3-1. Per la squadra allenata da John Tucker si trattava della quinta partecipazione alla competizione che veniva disputata per la decima volta. La squadra tuttavia, come la stagione precedente puntava tutto sulla Continental Cup[22]: questa volta l'Asiago è riuscito a centrare l'obiettivo vincendo il girone di semifinale giocato ad Herning, in Danimarca, e per la prima volta nella sua storia è riuscito ad accedere alla fase finale del torneo. La Super Final di Continental Cup si è disputata a Rouen, in Francia, dove l'HC Asiago ha affrontato i padroni di casa (Dragons de Rouen) qualificati di diritto in qualità di squadra ospitante; i bielorussi dello Junost Minsk, detentori del titolo; e gli ucraini del Donbass Donetsk (futura squadra di KHL), vincitori del girone E tenutosi proprio a Donec'k. L'approccio alla finale è stato poco convincente da parte degli stellati, che hanno perso tutti e tre gli incontri disputati. Il titolo è andato invece alla squadra di casa che ha vinto la coppa grazie ad un maggior numero di reti segnate rispetto alle altre due avversarie (le tre squadre hanno infatti chiuso la Super Final con gli stessi punti, e con la stessa differenza reti per quanto riguarda i vincitori di Rouen e i campioni uscenti di Minsk). A causa di tale rendimento e a seguito dell'esclusione dalla final-four di coppa Italia e della mancata qualificazione al primo gruppo nella seconda fase del campionato, il 6 febbraio viene esonerato dall'incarico tecnico John Tucker e la panchina viene affidata a John Parco (già vice-allenatore, allenatore delle giovanili e membro dello staff tecnico della nazionale)[23]. Tuttavia il cambio di gestione tecnica non porta i cambiamenti sperati e l'Asiago, accreditato dagli addetti ai lavori come favorito per la conquista del titolo[24][25] termina la stagione addirittura all'ottavo posto.
Nuova denominazione |
Dopo aver cambiato denominazione sul finire degli anni '10 (da Asiago Hockey Associazione Sportiva in Hockey Club Asiago) pochi anni dopo, il 19 luglio 2012, l'Hockey Club Asiago assume la nuova denominazione in Asiago Hockey 1935[26] (stesso nome della società che, dal 2009, si occupava del settore giovanile, della serie C e del settore femminile). Nuovo presidente sarà l'architetto Enrico Vescovi che succede all'avvocato Piercarlo Mantovani. Mario Lievore (già vicepresidente federale) verrà invece nominato presidente onorario. Il cambio di denominazione si era reso necessario a seguito delle norme dettate dalla FISG che imponevano l'assunzione di una nuova forma giuridica in società di capitali (Società a responsabilità limitata o Società per azioni)[27] da parte delle squadre italiane. All'acquisto di quote della nuova società, tra gli altri, hanno partecipato anche i cugini dell'inline, gli Asiago Vipers[28].
Il quarto scudetto |
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Nella stagione 2012/13 l'Asiago parte, come tre anni prima, con gli sfavori del pronostico. La squadra infatti, complici numerosi problemi difensivi, sembra non convincere, finendo la stagione regolare relegata nel relegation round e non riuscendo a classificarsi per la final four di coppa Italia. Tuttavia, con il roster al completo, l'Asiago ingrana ed inizia a collezionare diversi risultati positivi che gli consentono di chiudere al primo posto la classifica nel relegation che vale il sesto posto assoluto. L'Asiago deve quindi affrontare nei playoff la terza classificata, i campioni in carica del Bolzano, che vengono sorprendentemente battuti piuttosto agevolmente. Nelle semifinali si ripete invece lo scontro degli ultimi anni, quello contro il Val Pusteria, team favorito in partenza anche per l'aver vinto la regular season per la terza volta consecutiva. Altrettanto sorprendentemente l'Asiago piega gli altoatesini, soprattutto grazie all'esplosione della prima linea (composta da Bentivoglio, Ulmer e Di Domenico) che appare la linea più forte del campionato, tanto da avere in Bentivoglio il top scorer della serie A (che all'Asiago mancava dai tempi di Lucio Topatigh). Sconfitti nettamente i lupi gialloneri (serie conclusasi 4-0 per l'Asiago, con 23 gol realizzati e 7 subiti), l'Asiago ottiene quindi la sua nona finale playoff, la terza in quattro anni. Dopo aver battuto campioni e vicecampioni d'Italia, in finale l'Asiago sfida il Valpellice, squadra alla sua prima finale scudetto e che solo 7 anni prima era farm-team proprio dell'Asiago[29] ma che comunque aveva vinto, pochi mesi prima della finale, il suo primo trofeo, la coppa Italia. La serie si chiude a gara-5 nel palaghiaccio olimpico di Torre Pellice dove l'Asiago batte i padroni di casa per 6-5 all'overtime, le quattro vittorie degli stellati contro la sola vittoria del Valpellice ottenuta in gara-3 regalano così all'Asiago il suo quarto titolo, terzo in quattro anni.
Al termine dei playoff, in sole 15 partite la prima linea dell'Asiago metterà a segno ben 110 punti, nonostante la defezione per un paio di partite del centro Layne Ulmer.
La stagione trionfale della società giallorossa si è inoltre conclusa con tutte le squadre giovanili dell'Asiago piazzatesi entro i primi 4 posti dei rispettivi campionati, con la under-14 che ha anche vinto il titolo battendo nella gara decisiva il Val Pusteria per 8-0 fuori casa. Tali prestazioni hanno confermato la solidità del vivaio asiaghese oltre che l'attestare la struttura societaria come una delle migliori del panorama nazionale[30].
Verso il quinto titolo e la conquista della AHL |
La stagione 2013/14 (la cinquantesima nel massimo livello del campionato italiano per l'Asiago) ha visto gli stellati partire in quarta, andando a conquistare subito la vetta della classifica e andando anche a vincere dapprima la supercoppa italiana (nel match disputato contro il Valpellice) e poco dopo il girone di semifinale di Continental Cup giocato in casa, dove l'Asiago ha battuto agevolmente i campioni britannici in carica, quelli kazaki e i vincitori del secondo livello del campionato russo. In coppa Italia è uscito invece in semifinale. Successivamente ha giocato, per la seconda volta nella sua storia, la SuperFinal di Continental Cup (giocata ancora una volta a Rouen), dove, dopo un ottimo esordio (6-0 ai padroni di casa dei Dragons de Rouen), niente ha potuto contro i campioni norvegesi dello Stavanger Oilers (in procinto di iscriversi in KHL) e i fortissimi ucraini del Donbass Donetsk (già incontrati due anni prima e che si trovavano al momento terzi in classifica in Kontinental Hockey League). Dopo la finale europea, anche a causa di numerosi infortuni e delle molte partite da recuperare, la squadra ha perso la testa della classifica e nel mese di febbraio anche il suo giocatore più rappresentativo, il fuoriclasse Chris DiDomenico (che si trovava in testa alla classifica dei top scorer), intenzionato a giocare in un campionato di maggior visibilità come quello svizzero[31]. L'Asiago termina quindi la stagione regolare al secondo posto, e dopo aver perso la sfida col Val Pusteria nel primo turno dei playoff, in questa stagione rivoluzionati, passa il secondo turno contro il Vipiteno ed accede così alla semifinale, dove incontra il Renon che però ha la meglio sugli stellati, che, oltre alla stanchezza per le numerose gare in più disputate rispetto agli avversari, si deve scontrare con il goalie della squadra altoatesina, l'ex NHL Chris Mason, barriera insuperabile che permette alla squadra di Collalbo di giocarsi la sua quinta finale scudetto. L'Asiago termina quindi il campionato al 3º posto.
Il quinto titolo |
Nella stagione 2014/15 l'Asiago, dopo aver disputato un'ottima prima parte del campionato (raggiungendo il primo posto in classifica, ma non vincendo la regular season a causa della classifica avulsa) e dopo aver dominato la seconda fase del torneo, chiusa al primo posto dopo aver vinto quasi tutte le partite disputate contro le più forti squadre del torneo (inserite nel master round), incrociò ai quarti di finale l'HC Eppan, che aveva eliminato nello spareggio per l'accesso ai playoff il Cortina, e che si trovava così a disputare, per la prima volta nella propria storia, i playoff scudetto. La squadra altoatesina raggiunse i quarti allenata da Patrice Lefebvre, ex giocatore dei Milano Vipers che aveva affrontato più volte l'Asiago nelle finali scudetto di tre lustri prima. Dopo una tiratissima serie, arrivata addirittura a gara-7, l'Asiago riuscì ad avere la meglio e ad accedere alla sedicesima semifinale playoff della sua storia, dove affrontò i meneghini del Milano Rossoblu, eredi diretti proprio dei Vipers, tornati da poco in serie A. Al contrario dei pirati gialloblu, i milanesi vennero liquidati in sole 4 gare e l'Asiago tornò quindi, dopo un solo anno, a disputarsi una nuova finale scudetto, la decima della propria storia nei playoff. In finale l'Asiago incontrerà il Renon (già incontrato nella finale del 2010) campione d'Italia in carica e detentore anche dell'ultima coppa Italia. La serie è tiratissima, tanto che si deve andare a gara-7, dopo che l'Asiago spreca la possibilità di vincere il titolo a Collalbo, essendosi portato in vantaggio (3-2) nella serie. Il 9 aprile 2015, vincendo per 4 a 2 la settima partita di finale, i vicentini scuciono lo scudetto dalle maglie del Renon e si laureano per la quinta volta campioni d'Italia.
Iscrizione in AHL |
La stagione 2015-16 si è aperta con la conquista della terza supercoppa. Successivamente l'Asiago ha disputato (in casa) il girone di semifinale di Continental Cup, arrivando a qualificarsi (assieme al team danese dell'Herning Blue Fox, allenato dall'ex Mario Simioni) per la terza volta nella propria storia alla finale che, per l'ennesima volta, l'IIHF assegnò alla città francese di Rouen nonostante la candidatura delle altre finaliste tra cui anche Asiago. Subito dopo l'Asiago andò a disputare il turno preliminare di coppa Italia, giocando contro il Vipiteno che, nel draft, aveva scelto di sfidare proprio l'Asiago: grazie ad una schiacciante superiorità (punteggio totale di 12 reti a 5 per i giallorossi) la squadra di Lefebvre si qualificò per la FinalFour, uscendo però di misura nel match di semifinale giocato a Brunico contro i padroni di casa.
Nei primi giorni di gennaio l'Asiago volò quindi in Francia per disputare la SuperFinal continentale, dove però scese sul ghiaccio poco aggressivo, atteggiamento che costò ai giallorossi due sconfitte nelle prime due partite di finale, a nulla valse la vittoria nell'ultima partita in programma: nonostante lo stesso punteggio finale di altre due compagini, il team altopianese nella competizione europea (obiettivo stagionale della dirigenza) si qualificò al quarto ed ultimo posto a seguito della classifica avulsa.
In campionato, dopo aver superato solo alla settima gara il Valpellice (sesta classificata) nei quarti di finale, l'Asiago sfida il ValPusteria alle semifinali, dove però perde per ben 3 turni (per squalifica) il suo centravanti più pericoloso, Sean Bentivoglio. Dovrà inoltre giocare tutti i playoff prima col terzo portiere e poi con il secondo: Chris Carrozzi salterà infatti tutta la serie per motivi mai specificati. In semifinale gli stellati non decollano (tranne in gara 2 dove però la squadra altopianese perde all'overtime, complici alcune sviste arbitrali) e devono cedere il passo al team di Brunico che vince 4 partite su 4. L'Asiago si classifica quindi al terzo posto finale.
Al termine della stagione, nuove nubi si addensano attorno all'hockey italiano, sempre più in difficoltà: sarà l'incentivo per istituire, assieme ad alcune compagini straniere, un nuovo campionato, denominato Alps Hockey League che sostituisce quindi la massima serie del campionato italiano pur continuando ad assegnare il titolo di Campione d'Italia. Inizialmente l'Asiago (assieme all'altra storica formazione veneta, il Cortina) si oppone all'istituzione della nuova Lega, ma, ricevute garanzie sul livello del campionato e sull'assegnazione dello scudetto[32], anche la dirigenza stellata si iscrive al nuovo torneo dove confluisce la quasi totalità delle compagini uscenti dalla vecchia Serie A.
Il debutto nel campionato di AHL è negativo per gli stellati che, pur partiti coi favore dei pronostici (anche i media austriaci davano infatti la squadra allenata da Tom Barrasso favorita per la vittoria finale) non riescono a fare buon gioco e si ritrovano nella parte bassa della classifica. A metà campionato vi è però una svolta e l'Asiago colleziona 13 vittorie consecutive che gli permetteranno di rientrare nelle prime sei posizioni della graduatoria che garantiscono l'entrata nei playoff. L'Asiago rientra anche tra le prime formazioni italiane in classifica e ciò gli consentirà di potersi giocare la final four per l'assegnazione del titolo di campione d'Italia (la Federazione decise di utilizzare questa nuova formula per assegnare lo scudetto proprio a seguito della nascita della AHL). Viene scelta come sede di finale proprio la pista dell'Hodegart (ancora prima che l'Asiago fosse sicuro di potersi giocare la final four): in semifinale gli stellati se la devono vedere con la seconda classificata, ossia il Val Pusteria, formazione contro cui l'Asiago gioca a gran ritmo e che batte per 3-1. Nella finalissima l'Asiago si scontra con l'altro quotato team altoatesino, i campioni in carica del Renon. Passato in vantaggio per 2-0, l'Asiago si fa prima rimontare e poi va sotto per 2-3. Non basta il forcing finale e, complice anche la sfortuna (palo interno di Casetti), la partita termina con questo punteggio laureando per la seconda volta consecutiva campione d'Italia la formazione del Renon.
La vittoria della Alps Hockey League |
Il secondo anno di AHL - Serie A vede l'Asiago dominare in lungo e in largo il campionato sovranazionale (stabilendo anche il record di 17 vittorie consecutive) che chiude matematicamente al primo posto con una giornata di anticipo e si classifica senza problemi alla Final Four Scudetto (verrà sorteggiata ancora una volta la pista dell'Hodegart) ma questa volta, nuovamente contro il Val Pusteria, i brunicensi avranno la meglio (nonostante il divario in classifica di 20 punti) e l'Asiago, incapace di reagire, uscirà così di scena dalla finale scudetto. Nel torneo europeo l'Asiago sceglierà, contro i pronostici, di sfidare nei quarti di finale l'ostico Vipiteno (classificatosi ottavo ma che nella final four scudetto aveva dato filo da torcere al Renon), anziché la seconda squadra di Salisburgo (considerata dagli addetti ai lavori più abbordabile, ma che avrebbe costretto la squadra a una trasferta più lunga). L'Asiago supererà tuttavia il turno senza difficoltà (dove però perderà l'assistente capitano Matteo Tessari sino al termine della stagione), andandosi quindi a scontrare in semifinale, ancora una volta, col Val Pusteria: il team vicentino avrà la meglio, vincendo tutte le partite della serie che risulteranno comunque combattute in particolare grazie alle rimonte sul finale di tempo degli avversari. L'Asiago quindi, senza perdere nemmeno un incontro nei primi due turni dei playoff, approderà per il secondo anno consecutivo in finale di AHL, dove si ripeterà la sfida della prima edizione contro il Renon. Gara-1 di finale è dominata dagli stellati (che vincono 3-0 ed ottengono l'undicesima vittoria consecutiva) mentre gara-2 l'Asiago la recupera solo a 40 secondi dalla sirena finale (segnando con Nigro il gol del 2-2 con sei uomini di movimento) ma poi, complice l'inferiorità numerica fischiata nell'overtime e un contestatissimo fallo sul portiere, i giallorossi subiranno il gol della sudden death che porterà la serie in pareggio. Gara-3 verrà nuovamente vinta, come il precedente turno fra le mura amiche, in maniera autoritaria (5-1) dagli stellati, capaci di passare velocemente sul 2-0 grazie a un doppio power play di 5 contro 3. Nonostante il match incanalato già prima di metà gara sulla vittoria giallorossa, la partita sarà fino all'ultimo istante molto tesa (si conteranno in totale 58 minuti di penalità fischiati). Gara-4 è giocata sull'equilibrio, nel secondo drittel il Renon non riesce a sfruttare 4 minuti consecutivi di power play di cui 2 pieni in 5 contro 3 ed il risultato resterà sempre di reti bianche, sarà un nuovo power play tuttavia a sbloccare, nel terzo periodo, la partita, col Renon che dopo aver segnato si porterà poi sul 2-0 con l'uomo lanciato solo verso Cloutier a causa di un cambio stellato errato. L'Asiago giocherà già dai 5 minuti dalla fine con l'uomo di movimento in più ma il risultato non cambierà più e la sirena decreterà il nuovo pareggio nella serie. Gara-5 si gioca in sostanziale equilibrio, è comunque l'Asiago a segnare per primo e a chiudere il primo tempo in vantaggio, nel secondo tempo pareggiano gli ospiti poi in avvio di terzo drittel ancora in gol l'Asiago (in power play) col risultato che non cambierà più: 2-1 il punteggio finale e 3-2 la serie. In gara-6 l'Asiago ha quindi la possibilità di conquistare il titolo: a Collalbo la partita si gioca come sempre sull'equilibrio, ma a metà del primo tempo i padroni di casa passano con Thomas Spinell, l'Asiago non riesce a reagire e il risultato resta fermo sull'1-0. Nel periodo centrale però gli stellati trovano quasi subito la rete del pareggio con Anthony Bardaro (votato miglior giocatore della Lega) e subito dopo il 2-1 con Anthony Nigro (in 5 vs 3). L'Asiago gioca meglio ma poi incappa in 4 minuti di penalità (fischiati a Simone Olivero): il Renon preme ma Cloutier è insuperabile, poi è l'Asiago a tornare sotto e trova pure la rete dell'1-3 che però viene inspiegabilmente annullata dopo aver visto le immagini tv da parte degli arbitri. Il terzo tempo si apre con l'assenza di Fabrizio Pace (a causa di una ferita) e a seguito anche dell'assenza (dai quarti di finale) di Matteo Tessari, gli stellati sono costretti a giocare l'ultimo tempo senza 4 linee d'attacco. I primi minuti scorrono via veloci, poi a 13':16" dalla fine i gemelli Ahlströhm confezionano il pareggio. Subito dopo viene fischiata una dubbia penalità a Scandella (stecca alta) e poi un'altra penalità a Bardaro consegnando 40" di 5 vs 3 per i bolzanini che non lo riescono però a sfruttare anche grazie alla solita reattività di Cloutier, non viene poi fischiato un fallo sullo stesso Scandella in zona offensiva e in contropiede il Renon segna in power play semplice (con l'ex Andreas Lutz) tornando a condurre. Sul finale l'Asiago preme tantissimo ma il pareggio non arriva, a un minuto dal termine viene schierato anche il sesto uomo di movimento ma senza successo e la serie viene riportata in pareggio. Serve la settima partita quindi per decidere chi si aggiudicherà la seconda edizione della AHL. L'Asiago parte velocissimo e dopo pochi secondi è già in vantaggio con una rete di Stevan, il 2-0 arriva invece con una gran giocata di Nigro. Il Renon prova a reagire e Borgatello accorcia quasi subito con un tiro che nel traffico sorprende Cloutier sul primo palo. Il Renon cerca il pari ma è invece l'Asiago ad allungare ancora grazie a un tiro sporco di Scandella deviato da Marco Rosa. Il primo drittel termina così sul 3-1. Nel secondo periodo il Ritten accorcia con Lutz ma gli arbitri controllano le immagini per evidente stecca alta di Edoardo Caletti ma i capi arbitri, non potendo vedere le immagini che da sopra la porta, assegnano il gol. L'Asiago non ci sta e trova subito il 4-2 (con Marco Magnabosco), il doppio vantaggio dura però poco in quanto, complice la difesa stellata distratta, il Renon segna una dopo l'altra (Thomas Spinell in power play e poi Tommaso Traversa) due reti pareggiando il match. Il pareggio non dura a lungo che ancora Magnabosco conferma l'ottima prestazione della terza linea riportando avanti i suoi: 5-4. In seguito un brutto fallo di Traversa costa 4 minuti di penalità al giocatore ospite e a 6" dallo scadere della stessa Stevan in rebound allunga ancora e la seconda frazione di gioco si chiude con un pirotecnico 6-4. Il terzo tempo scorre sino ai 3:32 dalla fine quando il Renon segna ancora con evidente stecca alta: gli arbitri osservano anche questa volta le immagini e non potendo rivedere l'azione dal basso assegnano nuovamente la rete. Si riprendere tra le proteste ma dopo dieci secondi, direttamente dall'ingaggio, Conci fa secco Killeen: 7-5. Gli ospiti tolgono il portiere ma oramai non c'è più tempo e l'Asiago vince la Alps Hockey League tra i festeggiamenti dell'Hodegart.
Ultima stagione |
L'anno successivo l'Asiago si concentra solo sul campionato, non concedendo la vittoria del campionato di AHL alcuna partecipazione ad altre coppe o trofei. La partenza non è delle migliori, in quanto vede, a stagione in corso, il coach Tom Barrasso decidere di avvalersi di una clausola contrattuale che gli consentiva di lasciare gli stellati in caso di offerte più vantaggiose, Barasso decide infatti di andare nel Regno Unito, allo Sheffield Steelers[33] lasciando così la squadra, con una lettera d'addio, improvvisamente senza allenatore. Poco dopo arriverà sulla panchina Scott Beattie, che però a sua volta lascerà Asiago dopo appena 17 giorni dal suo arrivo, creando malumori in casa giallorossa. Sarà quindi l'allenatore di lunga data (il suo esordio da allenatore è addirittura della stagione 1979-80, tra l'altro vittoriosa, alla guida del Gardena) Ron Ivany a prendere in mano il team vicentino, team che si troverà ad inizio gennaio al quarto posto in classifica tra le squadre italiane iscritte in AHL: ciò garantirà all'Asiago l'accesso alle semifinali scudetto, titolo che in questa stagione non viene più attribuito mediante la disputa di una Final Four, ma con un meccanismo diverso. L'Asiago sfida quindi in semifinale la prima in classifica, che sono ancora una volta i rivali del Val Pusteria. L'accesso alla finale prevede una doppia sfida, con l'andata da giocarsi ad Asiago ed il ritorno a Brunico, sono altresì possibili i pareggi tra le due squadre, infatti l'accesso alla finale è determinato con un sistema a punteggi (che non prevede comunque la possibilità di un doppio pareggio). Gara-1 termina proprio in parità, venendo giocata molto bene dall'Asiago (sconfitto sia all'andata che al ritorno dal ValPusteria nel torneo di AHL): l'Asiago si porta in vantaggio nel secondo drittel, poi nel terzo periodo subisce il pari ed il sorpasso dagli ospiti che colpiscono in ambedue le occasioni in superiorità numerica. Gli stellati soffrono le troppe penalità, ma appena rientrato Matteo Tessari dai due minuti fischiategli per cross-checking a pochi minuti dal termine, coach Ivany tenta la carta del sesto uomo di movimento, e a 17 secondi dalla sirena Marco Rosa trova il gol con un tiro dalla distanza, portando nel definitivo pareggio la gara. Asiago e ValPusteria conquistano quindi 1 punto a testa nella prima sfida. Tutto si decide in gara-2, da giocarsi al Lungo Rienza di Brunico. La sfida si apre con un buon equilibrio ed il primo tempo termina sullo 0-0 senza il predominio da parte di alcuna squadra. Nel secondo drittel l'Asiago riesce a superare 4 minuti consecutivi di inferiorità, poi la svolta del match: segna in mischia prima Alex Gellert, subito dopo lo 0-2 è messo a segno da Marco Rosa che raddoppia (in powerplay) con una grande azione personale. Nel terzo drittel il ValPusteria prova inutilmente a impensierire Cloutier e la marcatura dei padroni di casa arriva solo a 3 minuti dal termine, quando Phil Pietroniro lascia, per la terza volta nella serata, la squadra in inferiorità numerica. La difesa stellata non lascerà però altri spazi e i due punti conquistati portano l'Asiago in finale scudetto, superando ancora una volta i brunicensi in una sfida dove i favoriti erano proprio i gialloneri, che stavano dominando il campionato di AHL. In finale l'Asiago ritrova quindi il Renon: gara-1 viene giocata in casa, e sono gli ospiti ad andare immediatamente in vantaggio, risultato sul quale si chiude anche il primo tempo. Nel secondo drittel gli stellati premono trovando sia la via del pareggio che quella del vantaggio e la partita viene così ribaltata. Sul 2-1 inizia il terzo drittel, il Renon pareggia e subito dopo torna nuovamente a condurre, complice un Cloutier (ex della partita) non molto reattivo. Ma l'Asiago non demorde e pareggia ancora i conti, ma in seguito con un altro tiro dalla distanza i Rittner Buam colgono anche la quarta rete. A nulla serve il forcing finale dell'Asiago, e la partita termina sul 3-4. In gara-2, disputata il giorno successivo (la quarta partita in 5 giorni), ci si gioca il titolo: l'Asiago a Collalbo è costretto a vincere ma parte male, cadendo in due penalità ravvicinate ... poi però al primo tiro in porta i giallorossi trovano il vantaggio con Naclerio ma dopo tre minuti Markus Spinell pareggia. L'Asiago non ci sta e dopo 22 secondi torna a condurre (gol di Bardaro). Il primo tempo termina con un palo dei padroni di casa ma con l'Asiago avanti 1-2. Nel secondo periodo l'Asiago mostra la suo maggiore cinismo e sigla immediatamente l'1-3 (con Tessari dopo 35"). Nei minuti successivi l'Asiago schiaccia i padroni di casa che però vanno in rete in powerplay, ma il gol viene annullato per stecca alta. Al giro di boa però Cloutier regala il disco al Renon che con Dan Tudin accorcia, pochissimo dopo però Bardaro in powerplay segna ancora. Sul finale di frazione il Renon coglie un palo e una traversa mentre l'Asiago sbaglia un gol a porta vuota con Michele Marchetti. Il secondo tempo termina quindi sul 2-4. In avvio di terzo drittel il Renon prova a partire in pressing ma un bel tiro di Eriksson viene neutralizzato da Cloutier, dall'altra parte è Tragust ad evitare per due volte la capitolazione. Nel proseguo l'Asiago vince tutti gli ingaggi e Magnabosco con una bella azione personale sigla il 2-5 a 9 minuti dalla fine, due minuti dopo è Rosa (in pp) ad allungare ancora. Il match termina a ritmi più lenti sul 2-6, ma a seguito del nuovo regolamento serve l'overtime per assegnare l'85º scudetto. Il tempo supplementare corre via veloce, a 4 minuti dal termine Naclerio coglie il palo per l'Asiago mentre un minuto dopo, al 17:06 dell'overtime , il lettone Oleg Sislannikovs riesce a segnare il gol della sudden death. Per il macchiavellico regolamento il Renon perde la partita 3-6 ma si aggiudica lo scudetto.
Colori e simboli |
Nonostante la casacca abbia subito nel corso degli anni numerose variazioni, l'uniforme di gioco tradizionale dell'HC Asiago, introdotta nel 1985, è una maglia gialla (blu o rossa in trasferta) costellata di stelle bianche (da qui il soprannome di stellati). I pantaloni sono normalmente in tinta con la maglia stessa oppure neri. La prima maglia dell'Asiago fu invece una divisa rossonera acquistata dai Diavoli Milano.
Oltre alla maglia stellata, in passato l'Asiago ha giocato anche con[Si indicano solo alcune variazioni di maglia note, manca la fonte per elencarne eventuali altre] maglia granata (periodo sponsorizzazione Despar); nera (con inserti giallo-rossi) (periodo sponsorizzazione Velo Dalbrenta); maglia arancio-nera (epoca sponsor Laverda) ed anche con casacca bianco-verde (periodo sponsorizzazione Caoduro e, più di recente, Gran Moravia). Più di recente (anni 2000) l'Asiago ha giocato anche alcune stagioni con una maglia in prevalenza bianca.
L'emblema storico che rappresenta la squadra è la spatola di una stecca da hockey con la scritta dell'anno di fondazione (1935), simbolo ripreso dalla stagione 2012-13 quando l'Asiago assunse la nuova denominazione (in precedenza l'emblema usato era l'effigie di un leone).
Denominazioni e sponsorizzazioni |
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La squadra nel corso degli anni ha cambiato più volte la denominazione ufficiale, legandola di volta in volta ai diversi sponsor. Negli anni '70 l'Asiago fu sponsorizzato dalla Laverda, azienda vicentina produttrice di macchine agricole e delle omonime motociclette e in seguito dalla Despar (società olandese della grande distribuzione) mentre negli anni '80 si ricordano le sponsorizzazioni Velo Dalbrenta e Finestre Schüco[Manca la fonte del preciso periodo di sponsorizzazione di queste aziende e non è chiaro se in questi anni vi furono eventuali altre sponsorizzazioni] e poi la collaborazione con EuroTv Telepadova (in seguito Italia 7), nata nel campionato 1985/86, che fu anche l'anno della prima finale playoff giocata dall'Asiago. Successivamente il main sponsor sarà la Caoduro (col quale vinse il primo trofeo della propria storia, la coppa Italia nel 1991), altra azienda vicentina, leader nella produzione di coperture trasparenti, mentre, dalla stagione 1993/94 e per i successivi 16 anni, sino al campionato 2008/09, la squadra fu sponsorizzata dal gruppo Unicomm della famiglia scledense Cestaro, prima col marchio A&O e poi (nelle ultime due stagioni e mezzo) Emisfero. Dal torneo 2009/10 al 2013/14 lo sponsor è stato invece la Migross, altra azienda (questa volta veronese) operante nel settore della grande distribuzione, tranne la parentesi della Continental Cup giocata nel 2013-14 allorquando l'Asiago fu sponsorizzato dalla Gran Moravia (azienda vicentina produttrice di prodotti caseari) appositamente per questa manifestazione. Nella stagione 2014-2015, dopo aver giocato di fatto la prima parte della stagione senza sponsor (usando le maglie dell'anno precedente), lo sponsor principale divenne (per una sola giornata) la locale Rigoni di Asiago (che in precedenza aveva già sponsorizzato anche la maglia della Nazionale) e per il prosieguo della stagione il Consorzio fra i Caseifici dell'Altopiano di Asiago. Entrambi gli sponsor tuttavia non legarono ufficialmente il proprio nome alla squadra. L'anno successivo gli stellati giocarono ancora senza main sponsor, eccezion fatta per le partite di Continental Cup e di playoff, dove la squadra, nella competizione europea, come nell'ultima edizione da essa disputata, quella del 2013/14, giocò con sponsorizzazione Gran Moravia mentre nei playoff con sponsorizzazione Brazzale (azienda dello stesso marchio Gran Moravia). Nelle ultime stagioni lo sponsor principale dell'Asiago è tornato ad essere quello della Migross supermercati.
Squadre affiliate |
Il 19 settembre 2009 nasce da una costola dell'HC Asiago l'Asiago Hockey 1935, società che si stacca dalla prima squadra per occuparsi esclusivamente del settore giovanile, della serie C e del settore femminile[34]. Dal luglio 2012, il nome della nuova società sarà assunto anche dalla società principale.
La squadra giovanile dell'Asiago, l'Amatori Asiago, dalla stagione 2010/11 assume invece la nuova denominazione in HC Roana. In passato l'Amatori Asiago ha disputato anche alcuni campionati di serie A2.
Giovanili |
L'Asiago partecipa ai campionati giovanili con le rappresentative che vanno dalla under-8 alla under-20[35].
Farm Team |
«Mi sono reso conto che Asiago è una realtà hockeystica molto particolare, perché è un posto lontano da tutti» |
(Martin Pavlu) |
Nella stagione 2005/06 il farm team dell'Asiago fu il Valpellice mentre, dopo alcuni anni di collaborazione ad opera dell'A.S. Hockey Pergine[36] di Pergine Valsugana, nel 2010 e nel 2011 il farm team dell'HC Asiago è stato l'HC Feltreghiaccio[37] di Feltre. Nella stagione 2011/2012 il farm-team è stato invece l'EV Bozen 84[38][39], la seconda squadra di Bolzano. Dopo un anno senza farm team (vi fu soltanto un accordo col Merano -farm team del Val Pusteria- per la cessione in prestito del giovane portiere Marozzi) dalla stagione 2013/14 è stato siglato un nuovo accordo di collaborazione con l'ASH Pergine.
Palaghiaccio |
Il palaghiaccio di Asiago, noto come Pala Hodegart (spesso erroneamente chiamato Odegar), è lo stadio del ghiaccio di Asiago nel quale vengono disputate le partite dell'Asiago Hockey a partire dalla stagione 1977/78. Proprio a causa della mancanza di un palazzetto l'Asiago nel 1976 venne retrocesso d'ufficio in serie B, campionato che comunque verrà subito vinto, con l'Asiago pronto per disputare nuovamente la serie A all'Hodegart costruito a tempo record.
Prima della costruzione del palaghiaccio, a partire dalla fine degli anni '40, le partite venivano infatti disputate sui campi da tennis ghiacciati della località "Millepini", mentre dal 1935 al 1950 si disputavano sul Lago Lumera (dal 1938 alcune partite vennero disputate su una pista realizzata sull'attuale campo da calcio "Zotti", denominata dagli appassionati "fossa dei serpenti", poi abbandonata per l'eccessivo irraggiamento solare), su una pista di metri 55x25. Le partite al Lumera venivano giocate tuttavia solo quando lo strato di ghiaccio era sufficientemente spesso, in alternativa infatti i giocatori si ritrovavano in altre località dove il ghiaccio era sufficientemente solido da permettere di giocare
Nel 1980 iniziano i lavori per la palazzina d'ingresso mentre nel 1985 quelli per la copertura in legno lamellare, ultimata l'anno seguente. Nel 1991 vengono costruite le attuali tribune e gli spogliatoi mentre nel 1996 hanno inizio i lavori di costruzione dell'11° capriata del tetto e per la chiusura perimetrale dell'impianto. Negli anni Duemila vengono costruite le nuove balaustre con i cristalli e quindi una serie di completamenti ed abbellimenti della palazzina d'ingresso (come la "sala VIP", molto frequentata da personaggi illustri come Roberto Baggio).
Il palaghiaccio, che consta di una capacità di circa 3.000 posti (di cui 2.200 a sedere), sorge sul piazzale della ex stazione di Asiago della soppressa Ferrovia Rocchette-Asiago, a pochi passi dal centro cittadino, pressappoco nel luogo nel quale vi era la rimessa locomotive.
L'Hodegart sorge sull'omonima località, e lo stesso termine Hodegart deriva dal cimbro Hodegart, cioè orto (gart) di Höðr (Hoder), spirito della mitologia norrena (la presenza di toponimi di origine norrenica non è rara sull'Altopiano dei Sette Comuni).
Palmarès |
Competizioni nazionali |
Scudetti: 5
2000-01, 2009-10, 2010-11, 2012-13 e 2014-15
Coppe Italia: 3
1991, 2000-01 e 2001-02
Supercoppe italiane: 3
2003, 2013 e 2015
- Serie B: 2
1954-55 e 1976-77
- Serie C: 1
- 1967-68
Competizioni internazionali |
Alps Hockey League: 1
- 2017-18
Onorificenze |
Stella d'oro al Merito Sportivo: 1987
Cronistoria |
Dalla stagione 1983/84 (anno di introduzione dei playoff nel campionato italiano) i piazzamenti in campionato tengono conto della posizione al termine degli stessi e non della posizione in regular season.
Cronistoria dell'HC Asiago | |||||
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Campionati nazionali |
Partecipazioni nelle diverse serie del campionato italiano su 74 delle 85 edizioni cui l'Asiago ha preso parte. Vengono conteggiate anche le presenze in AHL (campionato transfrontaliero istituito nel 2016/17 ma valevole anche per l'assegnazione del titolo di Campione d'Italia).
Dati aggiornati alla stagione 2018/19
Livello | Categoria | Partecipazioni | Debutto | Ultima stagione |
---|---|---|---|---|
1º | Serie A | 55 | 1947-1948 | 2018-2019 |
2º | Serie B | ? | 1938 | 1976-1977 |
3º | Serie C | ? | ? | 1967-1968 |
Competizioni europee |
Tabella riassuntiva degli incontri nelle coppe europee disputati dall'HC Asiago.
La tabella tien conto delle sfide nelle coppe europee e non considera gli incontri in altre competizioni internazionali a carattere di campionato come ad esempio l'Alpenliga, il Torneo Sei Nazioni o la Alps Hockey League.
Stagione | Competizione | Città | Round | Club | Risultato |
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2001-2002 | IIHF Continental Cup | Asiago | Semifinali – Gruppo N | Keramin Minsk | 5-2 |
2001-2002 | IIHF Continental Cup | Asiago | Semifinali – Gruppo N | HCJ Milano Vipers | 2-2 |
2001-2002 | IIHF Continental Cup | Asiago | Semifinali – Gruppo N | HC Lugano | 4-4 |
2002-2003 | IIHF Continental Cup | Asiago | Semifinali – Gruppo K | Keramin Minsk | 3-3 |
2002-2003 | IIHF Continental Cup | Asiago | Semifinali – Gruppo K | HDD Olimpija Ljubljana | 3-2 |
2002-2003 | IIHF Continental Cup | Asiago | Semifinali – Gruppo K | Mikkelin Jukurit | 1-2 |
2003-2004 | IIHF Continental Cup | Rouen | Semifinali – Gruppo G | Hockey Club Amiens Somme | 2-3 |
2003-2004 | IIHF Continental Cup | Rouen | Semifinali – Gruppo G | Amsterdamsche Hockey | 0-6 |
2003-2004 | IIHF Continental Cup | Rouen | Semifinali – Gruppo G | Rouen Hockey Élite 76 | 0-4 |
2010-2011 | IIHF Continental Cup | Asiago | Semifinali – Gruppo E | Sokil Kyiv | 4-3 dtr |
2010-2011 | IIHF Continental Cup | Asiago | Semifinali – Gruppo E | SC Miercurea Ciuc | 6-1 |
2010-2011 | IIHF Continental Cup | Asiago | Semifinali – Gruppo E | SønderjyskE Ishockey | 3-4 dtr |
2011-2012 | IIHF Continental Cup | Herning | Semifinali – Gruppo D | Sheffield Steelers | 4-3 dtr |
2011-2012 | IIHF Continental Cup | Herning | Semifinali – Gruppo D | Dunaújvárosi Acélbikák | 3-2 |
2011-2012 | IIHF Continental Cup | Herning | Semifinali – Gruppo D | Herning Blue Fox | 2-3 dts |
2011-2012 | IIHF Continental Cup | Rouen | SuperFinal | Rouen Hockey Élite 76 | 0-6 |
2011-2012 | IIHF Continental Cup | Rouen | SuperFinal | HK Donbas | 2-6 |
2011-2012 | IIHF Continental Cup | Rouen | SuperFinal | Junost Minsk | 1-4 |
2013-2014 | IIHF Continental Cup | Asiago | Semifinali – Gruppo D | Yertis Pavlodar | 3-1 |
2013-2014 | IIHF Continental Cup | Asiago | Semifinali – Gruppo D | Toros Neftekamsk | 6-2 |
2013-2014 | IIHF Continental Cup | Asiago | Semifinali – Gruppo D | Nottingham Panthers | 3-2 |
2013-2014 | IIHF Continental Cup | Rouen | SuperFinal | Rouen Hockey Élite 76 | 6-0 |
2013-2014 | IIHF Continental Cup | Rouen | SuperFinal | HK Donbas | 1-5 |
2013-2014 | IIHF Continental Cup | Rouen | SuperFinal | Stavanger Oilers | 2-7 |
2015-2016 | IIHF Continental Cup | Asiago | Semifinali – Gruppo D | Herning Blue Fox | 1-2 dtr |
2015-2016 | IIHF Continental Cup | Asiago | Semifinali – Gruppo D | Yertis Pavlodar | 3-2 |
2015-2016 | IIHF Continental Cup | Asiago | Semifinali – Gruppo D | HK Mogo | 4-0 |
2015-2016 | IIHF Continental Cup | Rouen | SuperFinal | Rouen Hockey Élite 76 | 2-4 |
2015-2016 | IIHF Continental Cup | Rouen | SuperFinal | Herning Blue Fox | 0-4 |
2015-2016 | IIHF Continental Cup | Rouen | SuperFinal | GKS Tychy | 4-2 |
Roster stagione 2018/2019 |
Roster aggiornato al 23/01/2019
# | Naz. | Giocatore | Data di Nascita | Luogo di Nascita | Altezza (cm) | Peso (kg) | Ruolo | Stecca (Presa) |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
29 | Frédéric Cloutier | 14/05/1981 | St-Honoré | 183 | 82 | Portiere | Destra | |
30 | Andrea Longhini | 08/09/2000 | Asiago | 184 | 80 | Portiere | Sinistra | |
17 | Lorenzo Casetti | 14/09/1993 | Trento | 190 | 80 | Difensore | Sinistra | |
2 | Francesco Forte | 18/04/1999 | Asiago | 177 | 67 | Difensore | Sinistra | |
65 | Alex Gellert | 15/09/1989 | Milano | 185 | 82 | Difensore/Ala destra | Destra | |
15 | Enrico Miglioranzi (A) | 08/10/1991 | Padova | 183 | 82 | Difensore | Sinistra | |
37 | Phil Pietroniro | 27/05/1994 | Prescott | 185 | 86 | Difensore | Destra | |
28 | Robbie Bina → | 04/01/1983 | Grand Forks | 173 | 82 | Difensore | Destra | |
22 | Daniel Cortese | 06/03/2001 | Asiago | 190 | 93 | Difensore | Sinistra | |
7 | Alessandro Scalzeri | 13/01/2000 | Thiene | 177 | 71 | Difensore | Sinistra | |
81 | Anthony Bardaro | 18/09/1992 | Delta | 178 | 80 | Centro | Destra | |
55 | Federico Benetti (C) | 08/06/1986 | Asiago | 170 | 75 | Ala destra | Destra | |
54 | Davide Conci | 20/03/1996 | Trento | 180 | 80 | Ala sinistra | Sinistra | |
13 | Davide Dal Sasso | 13/02/1997 | Asiago | 180 | 65 | Attaccante | Sinistra | |
77 | Jozef Foltin | 24/10/1997 | Dolný Kubín | 185 | 82 | Ala sinistra | Sinistra | |
95 | Marco Magnabosco | 12/08/1995 | Asiago | 167 | 70 | Ala destra | Destra | |
12 | Simone Olivero | 06/04/1995 | Torino | 185 | 75 | Ala sinistra | Sinistra | |
88 | Fabrizio Pace | 11/10/1995 | Torino | 175 | 72 | Attaccante | Sinistra | |
47 | Chad Pietroniro | 08/07/1996 | Prescott | 175 | 77 | Centro/Difensore | Destra | |
91 | Marco Rosa | 15/01/1982 | Scarborough | 180 | 83 | Centro | Sinistra | |
16 | Michele Stevan | 11/03/1993 | Asiago | 181 | 79 | Ala | Sinistra | |
14 | Matteo Tessari (A) | 30/07/1989 | Asiago | 184 | 82 | Centro | Sinistra | |
68 | Michele Marchetti | 27/09/1994 | Trento | 185 | 83 | Ala sinistra | Sinistra | |
23 | Mark Naclerio | 04/04/1992 | Milford | 183 | 84 | Centro | Sinistra | |
22 | Marek Vankus | 27/05/1999 | Dolný Kubín | 186 | 79 | Centro | Sinistra | |
51 | Edoardo Lievore | 21/07/1999 | Asiago | 184 | 81 | Attaccante | Sinistra |
→ dal 11/2018
- Capo allenatore: Tom Barrasso fino al 09/10/2018; Scott Beattie dal 12/10/2018 al 29/10/2018; Ron Ivany dal 06/11/2018
Roster delle stagioni precedenti |
1935 · |
Giocatori |
Maglie ritirate |
# 5 Darcy Robinson |
- Il difensore di stecca destra Darcy Robinson è deceduto il 27 settembre 2007 durante la prima partita di campionato per un improvviso attacco di cuore. La società decise in seguito di ritirarne il numero di maglia e di esporre all'entrata dello stadio una grande maglia giallorossa recante il suo numero, il 5.
- L'attaccante Lucio Topatigh, cresciuto nell'Asiago, nel 2015 è stato inserito nella Hall of Fame della IIHF (prestigiosa onorificenza concessa soltanto ad un altro giocatore di scuola italiana), da qui l'intenzione della società di ritirarne il numero (con una cerimonia organizzata il 28 dicembre 2014, pochi giorni dopo l'annuncio del premio dato dalla Federazione internazionale).
Vivaio |
Tra i numerosi giocatori usciti dal vivaio asiaghese vanno ricordati:
Michele Strazzabosco, primo giocatore di scuola italiana ad essere stato convocato per un training camp da una squadra della National Hockey League[41].
Lucio Topatigh, universalmente considerato il più forte giocatore di scuola italiana di sempre,[42] secondo giocatore della storia dell'hockey italiano a venir inserito nella Hall of Fame della IIHF[43].
Record di punti |
Dati aggiornati al termine della stagione 2015/16.[7]
N.B.: Sono escluse dalle statistiche le presenze durante i playoff scudetto e nelle competizioni sia nazionali che internazionali - in grassetto i giocatori ancora nel roster dell'Asiago.
I dati non sono completi ma si basano solo sui campionati più recenti.
Naz. | Giocatore | PG | G | A | TP |
---|---|---|---|---|---|
Mario Simioni | 284 | 390 | 343 | 733 | |
Santino Pellegrino | 241 | 313 | 315 | 628 | |
Lucio Topatigh | 340 | 203 | 256 | 459 | |
John Parco | 332 | 143 | 192 | 335 | |
Layne Ulmer | 266 | 148 | 177 | 325 | |
Dave Borrelli | 316 | 128 | 189 | 317 | |
Sean Bentivoglio | 203 | 99 | 207 | 306 | |
Giorgio De Bettin | 276 | 113 | 178 | 291 | |
Luca Rigoni | 492 | 106 | 181 | 287 | |
Tom Ross | 90 | 131 | 146 | 277 |
PG: partite giocate con l'Asiago Hockey nel campionato italiano (playoff e competizioni nazionali ed internazionali esclusi)
G: goal
A: assist
TP: totale punti
Stranieri dell'Asiago |
Di seguito l'elenco dei 241 giocatori stranieri che sono stati ingaggiati dall'Asiago Hockey a partire dalla stagione 1968/69.
Dati aggiornati al 07/09/2018
# | Nazionalità | Giocatori |
---|---|---|
175 | Canada | Jerry Hudson, Larry Hutchinson, Jerry Lacasse, Mike Hubbert, Bob Read, Mario Pugliese, Larry Israelson, Dave Jack, Ric Jordan, Steve Cupolo, Wayne Bianchin, Frank Gallo, Tom Milani, John Bellio, Bob De Piero, Santino Pellegrino, Cary Farelli, Kim Gellert, Nick Sanza, Dale Derkatch, Mario Simioni, Hilton Ruggles, Angelo Catenaro, Tim Krug, Blaine Stoughton, Bob Sullivan, Albert Di Fazio, James Camazzola, Taylor Hall, Mitch Lamoreaux, Perry John Turnbull, Tom McCarthy, Mike Zanier, Mark Cupolo, Cliff Ronning, Ken Yaremchuk, Mario Brunetta, Greg Hawgood, Doug Wickenheiser, Mario Cerri, Tim Armstrong, Antonio Armando Savarin, Steve Graves, Ken Linseman, Mark Montanari, Ray Podloski, John Parco, John Tucker, Marco Iannuzzi, Emanuele Butera, Frank Di Muzio, Jason Cirone, Angelo Maggio, Tony Cimellaro, Mark Kaufmann, Bruno Campese, Domenic Amodeo, Andy Rymsha, Dave Doucette, Daniel Del Monte, Mario Nobili, Chris Longo, Trevor Sim, Frank Pietrangelo, Francesco De Santis, Gino Pulente, John Wynne, Joe Ciccarello, Kevin Miehm, Sandro Pisani, Jason Trinetti, Frederic Teeder Wynne, Jason Elders, Jean Baptiste Dell'Olio, Kim Maier, Mike Torchia, Brett Colborne, Christian Proulx, John Bossio, Agostino Casale, Trevor Gallant, Anthony Iob, Michel Mongeau, Dominic Perna, Reginald Savage, Carmine Vani, François Gravel, Chad Biafore, Dave Craievich, Patrick Deraspe, Eric Lecompte, Steve Palmer, Mike Burman, Martin Gendron, Eric Houde, David Di Gironimo, Dany Bousquet, Mark Coletta, Richard Laplante, Michael De Angelis, Domenic Parlatore, Adam Colagiacomo, Matthieu Descoteaux, Giulio Scandella, Jeff Ricciardi, Maurizio Bortolussi, Adam Russo, Mathieu Dandenault, Stephane Quintal, David Cooper, Franco Narcisi, Fernando Pisani, Rico Fata, Daniel Gauthier, Scott Ricci, Darcy Robinson, Kyle Rossiter, Jason Tessier, Carter Trevisani, Pat Iannone, Jordan Bianchin, Jonathan Pittis, Nick Romano, Ryan Robinson, Mike D'Alessandro, Nathan Forster, Matthew Iannetta, Chris Leinweber, Daniel Bellissimo, Trevor Johnson, Dave McIsaac, Nick Plastino, Dave Borrelli, Francesco DeFrenza, Chris Stanley, Luciano Aquino, Ryan Menei, Daniel Pegoraro, Ralph Intranuovo, Layne Ulmer, Vince Bellissimo, Michael Henrich, Andrew Perugini, Adam Henrich, Anthony Grieco, Drew Fata, Matthew MacDonald, Julian Zamparo, Sean Bentivoglio, Jason Pitton, Josh Tordjman, Vincenzo Marozzi, Dan Sullivan, Davide Nicoletti, Paul Zanette, Chris DiDomenico, Tyler Plante, Jeremy Rebek, André Signoretti, Marc Zanette, Nick Ross, Scott Hotham, Taylor Carnevale, Anthony Nigro, Mike Sullivan, Chris Carrozzi, Anthony Luciani, Frédéric Cloutier, Krystofer Kolanos, Alex Gellert, Phil Pietroniro, Chad Pietroniro, Anthony Bardaro, Marco Rosa, Stephen Pietrobon |
27 | Stati Uniti | Patrick DeMarchi, Mark Stuckey, Dave Tomassoni, Tom Ross, Guido Tenisi, Gerard Ciarcia, Patrick Micheletti, David Franzosa, Tony Szabo, Greg Burke, Michael Kelleher, Kent Salfi, Cory Laylin, Joe Bianchi, Tony Tuzzolino, Mike Omicioli, Drew Omicioli, Cliff Loya, Damian Surma, Matt De Marchi, Joe Zappala, John Vigilante, Jeff Lerg, Kevin DeVergilio, Colin Long, Mark Naclerio, Robbie Bina |
8 | Finlandia | Lasse Oksanen, Tommy Grönlund, Mika Kortelainen, Marko Kuikka, Veli Pekka Hard, Lauri Kinos, Henri Laurila, Mika Lehtinen |
5 | Russia | Igor Stelnov, Vyacheslav Uvayev, Alexander Yudin, Sergei Ivanov, Oleg Maltsev |
4 | Svezia | Jens Hellgren, Mikael Tjälldén, Stefan Bergkvist, Calle Bergström |
4 | Svizzera | Marco Streit, Didier Schafer, Flavio Streit, Claudio Isabella |
4 | Slovenia | Ivo Jan, Albin Felc, Gorazd Hiti, Sabahudin Kovačevič |
4 | Rep. Ceca | Ladislav Benýšek, Adam Sedlák, Radovan Gabri[44], Aleš Sova |
3 | Lettonia | Vadims Romanovskis, Vitalijs Galuzo, Aigars Cipruss |
2 | Slovacchia | Jozef Foltin[45], Marek Vankus[46] |
1 | Cecoslovacchia | Dušan Pašek |
1 | Ucraina | Aleksander Vasylevsky |
1 | Bielorussia | Alexander Galchenyuk |
1 | Ungheria | Levente Szuper |
1 | Jugoslavia | Mustafa Bešić |
Allenatori |
|
Presidenti |
|
Tifo organizzato |
I tifosi dell'Asiago vivono un'accesa rivalità soprattutto con le squadre del Cortina, Milano, Bolzano e, più di recente, Val Pusteria, per ragioni storiche e campanilistiche. Infatti per la vicinanza geografica e per un rapporto d'amicizia con l'Alleghe Hockey vi è una rivalità con l'altra importante squadra veneta, il Cortina; mentre, soprattutto per le sfide scudetto del passato, vi è una rivalità con il Milano e con le due squadre altoatesine (col Val Pusteria dagli ultimi anni).
Il cuore del tifo organizzato della squadra vicentina è la "Curva Sud", ritrovo dei tifosi più accesi. A seguire le partite dell'Asiago vi è anche un buon numero di sostenitori (stimabile nel 60% degli spettatori)[47] che salgono sull'Altopiano dalla pianura veneta.
Gruppi ultras |
Inferno Giallorosso: risiedevano in Curva Sud. Fu il primo gruppo di tifo organizzato ad Asiago.
Slegar Commando Asiago: fondati nel 1989 e sciolti nel 1999. Risiedevano in Curva Sud.
Cimbri Armati: fondati nel 1999 e sciolti nel 2014. Risiedevano in Curva Sud.
Guardiani dell'Odegar: fondati nell'estate 2014 a seguito dello scioglimento dei Cimbri Armati. Risiedono in Curva Sud.
Lusiana Giallorossa: nati nel 2009 da una costola dei Cimbri Armati, costituiti essenzialmente da ragazzi provenienti dalla zona sud dell'Altopiano, risiedono in Curva Sud.
Ragazzacce: risiedevano in Curva Sud.
Valstagna Ultrà: risiedevano in Curva Sud.
Guardoni dell'Odegar: nati nel 2015 tra la tribuna stampa dello stadio e Facebook.
Ignorant Ledis: gruppo di ragazze nato nella primavera del 2016 e ufficiale dal settembre dello stesso anno. Risiedono in Curva Sud.
Note |
^ L'Asiago s'è presentato, su hockeytime.net. URL consultato il 19 agosto 2011.
^ Intervista a Capitan Rigoni
[collegamento interrotto], su icehockeyonline.net. URL consultato il 1º gennaio 2012.
^ La storia dell'U.S. Asiago Sci “scritta da Edoardo Carli nel 1942”
[collegamento interrotto], su usasiago.com. URL consultato il 23 aprile 2011.
^ La squadra del Nord Torino ad Asiago, su archiviolastampa.it. URL consultato il 9 gennaio 2014.
^ Paolo Pozzato, Ruggero Dal Molin, Vittorio Corà e Francesco Zambon, L'Altopiano ritrovato. L'Altopiano dei Sette Comuni nelle immagini inedite dell'archivio Francesco Zambon, Itinera Progetti.
^ 78 anni di storia: dal 1935 a questo mondiale (PDF), su asiagohockey.it. URL consultato il 10 gennaio 2014.
^ ab Fonte dei dati eliteprospects.com: molto probabilmente, trattandosi di dati non recenti, non sono completi ma parziali.
^ (EN) Bill Meltzer, Italian icon Topatigh says goodbye, su nhl.com, 19 marzo 2008. URL consultato il 10 gennaio 2010.
^ (FR) Alpenliga 1991/92, su hockey365.celeonet.fr. URL consultato il 9 aprile 2011.
^ (FR) Alpenliga 1998/99, su hockey365.celeonet.fr. URL consultato il 9 aprile 2011 (archiviato dall'url originale il 1º aprile 2012).
^ (FR) Coupe Continentale 2001/02, su hockey365.celeonet.fr. URL consultato il 23 giugno 2010.
^ Storia Asiago Hockey, su asiagohockey.it. URL consultato il 3 aprile 2010 (archiviato dall'url originale il 2 marzo 2010).
^ (EN) Legends of hockey: Rico Fata, su legendsofhockey.net. URL consultato il 13 aprile 2010.
^ Asiago: ingaggiati dalla NHL Mathieu Dandenault e Stephane Quintal, su hockeytime.net. URL consultato il 13 aprile 2010.
^ (EN) NHL career stats: Fernando Pisani, su tsn.ca. URL consultato il 13 aprile 2010.
^ Robinson è morto di malattia, su gazzettahockey.it. URL consultato il 9 aprile 2011.
^ 1000 di questi giorni (PDF), su asiagohcrovigo.altervista.org. URL consultato il 10 gennaio 2010.
^ Dati eliteprospects.com probabilmente parziali
^ Al via la sfida finale tra Ritten Sport e Asiago, su rittensport.it. URL consultato il 16 aprile 2010.
^ L'Odegar saluta la serie A1 2009/10, su gazzettahockey.it. URL consultato il 17 aprile 2010.
^ U18, Div 2 – Asiago batte Fassa ed è campione, su hockeytime.net. URL consultato il 17 aprile 2011.
^ Bentivoglio e Lerg trascinano l'Asiago nel debutto di Continental, su hockeytime.net. URL consultato il 27 novembre 2011.
^ Asiago e Tucker si separano
[collegamento interrotto], su asiagohockey.it, 6 febbraio 2012. URL consultato il 6 febbraio 2012.
^ Intervista a Thomas Laconi di “Tutto l'hockey minuto per minuto”
[collegamento interrotto], su icehockeyonline.net. URL consultato il 10 marzo 2012.
^ Il campionato secondo Michele Bolognini, su icehockeyonline.net. URL consultato il 10 marzo 2012 (archiviato dall'url originale il 2 aprile 2015).
^ Costituita la Asiago Hockey 1935 srl
[collegamento interrotto], su radioasiago.it. URL consultato il 21 luglio 2012.
^ È nato l'Asiago srl, su hockeytime.net. URL consultato il 26 luglio 2012.
^ Asiago fa la conta. Pronta al varo la nuova società, su ilgiornaledivicenza.it. URL consultato il 21 luglio 2012.
^ Verso la supersfida Valpe-Asiago: il racconto del ghiaccio parte nel 1941, su ecodelchisone.it. URL consultato il 26 marzo 2013.
^ Asiago, uno scudetto costruito a tavolino. La ricetta del terzo trionfo in 4 anni: struttura societaria, cura del vivaio, sforzi mirati solo ai playoff, su altoadige.gelocal.it. URL consultato il 14 aprile 2013 (archiviato dall'url originale il 10 giugno 2015).
^ Chris DiDomenico dall'Asiago al Langnau, asiagohockey.it, 15 febbraio 2014. URL consultato il 15 febbraio 2014.
^ http://corrierealpi.gelocal.it/sport/2016/03/26/news/transfrontaliero-c-e-l-ok-ma-con-qualche-distinguo-1.13191129
^ Pazzesco ad Asiago! Coach Barrasso lascia i campioni della Alps Hockey League!, su bassanosport.com, 9 ottobre 2018. URL consultato il 9 ottobre 2018.
^ Le società stellate presentano le proprie squadre d'eccellenza (PDF), su asiagohockey.it. URL consultato il 7 agosto 2011 (archiviato dall'url originale il 24 dicembre 2010).
^ Elenco news giovanili, su asiagohockey.it. URL consultato il 30 dicembre 2011 (archiviato dall'url originale il 20 dicembre 2011).
^ A2 – Arriva il Pergine!, su hockeytime.net, 6 maggio 2011. URL consultato il 6 maggio 2011.
^ Ufficiale: Feltreghiaccio sarà FARMTEAM dell'Asiago Hockey, su feltreghiaccio.it, 29 luglio 2009. URL consultato il 9 aprile 2010.
^ Ralph Intranuovo diventerà un "White Weasel", su sportnews.bz, 9 agosto 2011. URL consultato il 9 agosto 2011 (archiviato dall'url originale il 10 giugno 2015).
^ L'Asiago s'è presentato, su hockeytime.net, 19 agosto 2011. URL consultato il 19 agosto 2011.
^ Chiude la stagione regolare al primo posto a pari merito col Val Pusteria, ma verrà classificato secondo in virtù della classifica avulsa
^ Michele Strazzabosco entra nella storia, hockeytime.net, 20 settembre 2006. URL consultato il 28 agosto 2013.
^ (EN) Bill Meltzer, Italian icon Topatigh says goodbye, su nhl.com, 19 marzo 2008. URL consultato il 10 gennaio 2010.
^ Hall of Fame Class of 2015, iihf.com.
^ Giocatore cresciuto nelle giovanili dell'Asiago oltre che dell'MHK Dolny Kubin
^ Giocatore cresciuto nelle giovanili dell'Asiago oltre che dell'MHC Martin
^ Giocatore cresciuto nelle giovanili dell'Asiago oltre che dell'MHK Dolny Kubin e dell'HK 32 Liptovsky Mikulas
^ Il Giornale di Vicenza - Home - Sport - Asiago Hockey
Bibliografia |
- Paolo Pozzato, Ruggero Dal Molin, Vittorio Corà e Francesco Zambon, L'Altopiano ritrovato. L'Altopiano dei Sette Comuni nelle immagini inedite dell'archivio Francesco Zambon, Itinera Progetti.
Voci correlate |
- Pala Hodegart
- Asiago Vipers
- Asiago
- Campionato italiano di hockey su ghiaccio
- Nazionale di hockey su ghiaccio maschile dell'Italia
Collegamenti esterni |
- Sito ufficiale, su asiagohockey.it.
- Sito Pala Hodegart, su palaghiaccioasiago.it.
- Eliteprospects.com team info, su eliteprospects.com.
- Eurohockey.net team info, su eurohockey.net.
- Hockeydb.com team info, su hockeydb.com.
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