Psicologo






Una vignetta del 1966 che raffigura uno psicologo nel suo studio.


Lo psicologo è un professionista sanitario che svolge attività di prevenzione, diagnosi, intervento, promozione della salute, abilitazione-riabilitazione, sostegno e consulenza (counseling) in ambito psicologico, rivolte al singolo individuo, alla coppia, al gruppo e altri organismi sociali o comunità[1][2].


Lo psicologo studia, valuta e tratta gli stati mentali normali e anormali dei processi cognitivi, emotivi, sociali e comportamentali osservando, interpretando e registrando come gli individui si relazionano tra loro e nei loro contesti[3].





Wilhelm Wundt (seduto) e colleghi in un laboratorio di psicologia, il primo del suo genere.


Sono specifici della professione di psicologo tutti gli strumenti e le tecniche conoscitive e di intervento relative a processi psichici (relazionali, emotivi, cognitivi, comportamentali) basati sull'applicazione di principi, conoscenze, modelli o costrutti psicologici[4].




Indice






  • 1 Attività professionale


  • 2 Caratteristiche della figura professionale


    • 2.1 Italia


      • 2.1.1 Controversie con altre professioni


        • 2.1.1.1 Legislazione a tutela della professione








  • 3 Note


  • 4 Voci correlate





Attività professionale |


L'attività dello psicologo può inserirsi all'interno di due categorie generali: quella applicativa, che include gli psicologi che esercitano la loro professione e quella orientata alla ricerca o all'insegnamento che include "scienziati" o "studiosi". All'interno di queste due categorie vi sono psicologi specializzati in uno o più particolari settori: clinico, cognitivo, dell'età evolutiva, dinamico, forense, lavorativo, neuropsicologico, sessuologico, scolastico, sociale e in numerosi altri ambiti. Raggiungendo un pubblico molto diversificato: bambini, adolescenti, adulti, anziani, coppie, imprese e organizzazioni. Possono esercitare indipendentemente, nella propria attività privata o all'interno di istituzioni, associazioni, amministrazioni ecc. Spesso collaborano con altri professionisti del settore sociale e sanitario (assistenti sociali, logopedisti, psichiatri, pedagoghi e così via).



Caratteristiche della figura professionale |




Lo psicologo David Lewis misura le risposte di un soggetto a uno spot televisivo dei primi anni '80 usando un dispositivo EEG appositamente modificato.


In molti paesi del mondo per poter esercitare la professione di psicologo è necessario essere in possesso di un idoneo titolo di studio, aver svolto dei tirocini professionali nonché appartenere ad un ordine professionale / essere iscritto ad un albo/board di natura pubblicistica: tuttavia, la regolamentazione relativa all'abilitazione professionale è diversa da nazione a nazione.


Diversi ordinamenti prevedono inoltre la possibilità che la professione possa essere esercitata sia in forma individuale che associata.
All'interno dell'Unione europea valgono le regole della Direttiva 2005/36/CE che disciplina la libera circolazione dei professionisti[5].



Italia |


In Italia, la professione di Psicologo è una professione sanitaria, ordinata dallo Stato con specifiche previsioni legislative[6].
Per la Legge Italiana istitutiva della professione (L. 18/02/89, n. 56 "Ordinamento della professione di psicologo")[7], la professione di Psicologo comprende "l'uso degli strumenti conoscitivi e di intervento per la prevenzione, la diagnosi, le attività di abilitazione-riabilitazione e di sostegno in ambito psicologico rivolte alla persona, al gruppo, agli organismi sociali e alle comunità. Comprende altresì le attività di sperimentazione, ricerca e didattica in tale ambito".


Per diventare psicologo è necessario essere laureati (laurea V.O. in psicologia, o laurea magistrale di classe LM-51) e superare un Esame di Stato (suddiviso in 4 prove) dopo aver completato un tirocinio di 12 mesi. Occorre poi obbligatoriamente iscriversi all'Albo professionale se si intende svolgere la relativa attività.


Nell'Albo professionale dell'Ordine degli psicologi sono istituite la sezione A e la sezione B:



  1. agli iscritti nella sezione A spetta il titolo professionale di "Psicologo";

  2. agli iscritti nella sezione B spetta il titolo professionale di "Psicologo iunior", a cui è possibile accedere dopo il conseguimento della laurea Triennale di ambito psicologico (classe L-24), lo svolgimento di tirocinio semestrale e specifico Esame di Stato. Gli iscritti della Sezione B hanno alcune limitazioni in merito alle attività professionali da loro svolgibili autonomamente, delineate dalla L.170/2003.


Lo psicologo si occupa di una serie di interventi in diversi ambiti professionali (sperimentali, educativi, psicosociali, organizzativi, neuropsicologici, di psicologia applicata, etc.); si occupa anche di consulenza psicologica (counselling), psicopatologia e psicologia clinica, intervenendo nelle situazioni, personali e relazionali, che generano sofferenza e disagio.


La qualifica di psicologo non abilita però all'esercizio della Psicoterapia; il ruolo professionale di Psicoterapeuta è aperto a psicologi e medici, che abbiano conseguito requisiti formativi supplementari (specializzazione post-lauream quadriennale, in una scuola pubblica o privata riconosciuta dal MIUR, e conseguente "annotazione" sull'Albo).


Allo stato attuale (dicembre 2017) in Italia sono presenti oltre 105.000 psicologi, nella quasi totalità iscritti alla Sezione A dell'Albo (gli iscritti all'Albo B sono circa 280)[8].



Controversie con altre professioni |


Possono verificarsi possibili sovrapposizioni tra lo psicologo e altre figure professionali le cui competenze ed eventuali riconoscimenti dipendono dalla legislazione delle varie nazioni. Alcune sovrapposizioni riguardano soprattutto il counselor e il mediatore familiare.


In Italia il counselor è figura di natura privatistica, non corrispondente a percorsi universitari, non ordinistica e priva di univoca formazione (non è necessaria la laurea); il parere del Consiglio Nazionale dell'Ordine degli Psicologi, anche sulla base di Sentenze di Cassazione, è che il "counseling" esercitato da non psicologi rischi di sovrapporsi indebitamente agli atti professionali tipici e riservati agli Psicologi[9].



Legislazione a tutela della professione |

L'art. 348 del codice penale italiano prevede e punisce chiunque eserciti una professione per l'esercizio della quale è prevista l'ammissione ed iscrizione a speciali albi o elenchi, senza esserne stato abilitato a norma di legge. Nel caso della figura dello psicologo sono state emanate diverse Sentenze per una maggiore tutela della professione. Soprattutto al fine di discernere le pratiche del professionista psicologo da diverse altre figure che possono incorrere nel reato di esercizio abusivo della professione. Segue un elenco di alcune di queste sentenze.


  • Sentenza Corte di Cassazione n.39339/2017[10]:


  1. «Costituisce esercizio abusivo di professione: l’attività [...] che [...] intrattenga approfonditi colloqui su aspetti intimi della vita dei pazienti, per diagnosticare problematiche psicologiche eventualmente all'origine dei disturbi da loro lamentati»[11].

  2. «Costituisce esercizio abusivo di professione chi tratta soggetti affetti da disturbi psicologici (ansia, fobie, depressioni) con colloqui e anamnesi per collegare cause psicologiche e disturbi fisici[12] o con consulenze per problemi caratteriali e relazionali, sostenute da percorsi terapeutici, sedute, colloqui e pratiche ipnotiche[13] o con la rievocazione delle esperienze passate[14]».

  3. Infine, «può qualificarsi come esercizio abusivo della professione di psicologo l’attività psicoterapeutica teleologicamente orientata, che prescinde dalle modalità con cui l’attività si esplica e richiede che essa abbia come presupposto la diagnosi e come obbiettivo la cura di disturbi psichici. [...] Non è necessario che il soggetto non qualificato si avvalga di una delle metodologie proprie della professione psicoterapeutica, ma è sufficiente che la sua azione incida sulla sfera psichica del paziente con lo scopo di indurne una modificazione, che potrebbe risultare dannosa».


  • Sentenza del 17/11/2015 TAR Lazio[15]: «la gradazione del disagio psichico presuppone una competenza diagnostica pacificamente non riconosciuta ai counselors e che il disagio psichico, anche fuori da contesti clinici, rientra nelle competenze della professione sanitaria dello psicologo».

  • Sentenza Corte di Cassazione n. 767/2006[16]: è riservata agli psicologi qualsiasi attività in cui l’aspetto di valutazione psicologica è così evidente (come controllo dell’ansia, dell’aggressività, della socievolezza, della leadership) da poter essere definita come una vera e propria attività di diagnosi psicologica o di valutazione attitudinale.

  • Sentenza Corte di Cassazione n. 17702/2004[17]: «l'attività di dialogo con i propri clienti, volta a chiarire gli eventuali disturbi di natura psicologica ed anche a fornire consigli [...] costituisce un'attività di diagnosi e di terapia che, nonostante la genericità delle indicazioni contenute nella legge professionale 18 febbraio 1989, n. 56, è certamente intimamente connessa alla professione di psicologo, costituendo espressione della specifica competenza e del patrimonio di conoscenze della psicologia».


Note |




  1. ^ Consiglio Nazionale Ordine Psicologi, La professione di psicologo: declaratoria, elementi caratterizzanti ed atti tipici (PDF), su psy.it, 5 giugno 2015, p. 3. URL consultato il 13 settembre 2018.


  2. ^ Definizione e significato di Psicologo, su dizionari.corriere.it. URL consultato il 28 maggio 2017.


  3. ^ U.S. Department of Labor, Bureau of Labor Statistics, Occupational Outlook Handbook: Psychologists


  4. ^ Consiglio Nazionale Ordine Psicologi, Codice deontologico degli psicologi italiani, su psy.it. URL consultato il 4 novembre 2018.
    «Capo I, art. 21».



  5. ^ http://www.ordinepsicologilazio.it/psicologi/il-riconoscimento-del-titolo-di-psicologo-allestero


  6. ^ L.56/9, L.170/2003, "Legge Lorenzin".


  7. ^ Art. 1 della Legge 56/89.


  8. ^ Consiglio Nazionale dell'Ordine degli Psicologi


  9. ^ http://www.psy.it/allegati/promozione-e-prevenzione.pdf


  10. ^ Abuso della professione di psicologo: Sentenza n° 39339 del 2017 (PDF), su aupi.it. URL consultato il 27 giugno 2018.


  11. ^ Sez. 6, n° 16562 del 15/03/2016; Sez. 6, n. 17702 del 03/03/2004, Rv. 228472


  12. ^ Sez. 6, n. 20099 del 19/04/2016


  13. ^ Sez. 2, n. 43328 del 15/11/2011, Rv. 251375; Sez. 3, n.4 Corte di Cassazione - copia non ufficiale 22268 del 24/04/2008, Rv. 240257


  14. ^ Sez. 6, n. 14408 del 23/03/2011


  15. ^ Sentenza del 17/11/2015 TAR LAZIO (PDF), su psy.it. URL consultato il 27 giugno 2018.


  16. ^ Ordine degli Psicologi. Consiglio Regionale del Veneto (PDF), su ordinepsicologiveneto.it. URL consultato il 27 giugno 2018.


  17. ^ Cass. n. 17702/2004, su brocardi.it. URL consultato il 27 giugno 2018.



Voci correlate |



  • Psicoterapeuta

  • Albo professionale

  • Libero professionista

  • Ordine nazionale degli psicologi


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