Pomigliano d'Arco




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Nota disambigua.svgDisambiguazione – "Pomigliano" rimanda qui. Se stai cercando il comune anticamente denominato "Pomigliano d'Atella", vedi Frattaminore.






































































































Pomigliano d'Arco
comune



Pomigliano d'Arco – Stemma Pomigliano d'Arco – Bandiera
Pomigliano d'Arco – Veduta
Localizzazione
Stato
Italia Italia
Regione
Regione-Campania-Stemma.svg Campania
Città metropolitana
Provincia di Napoli-Stemma.svg Napoli
Amministrazione
Sindaco
Raffaello Russo (Forza Italia, UdC, Fratelli d'Italia - Alleanza Nazionale, Liste civiche) dal 13-4-2010 (2º mandato)
Territorio
Coordinate
40°55′N 14°24′E / 40.916667°N 14.4°E40.916667; 14.4 (Pomigliano d'Arco)Coordinate: 40°55′N 14°24′E / 40.916667°N 14.4°E40.916667; 14.4 (Pomigliano d'Arco)
Altitudine 36 m s.l.m.
Superficie 11,71 km²
Abitanti 39 454[1](07-2018)
Densità 3 369,26 ab./km²
Frazioni Castello, Ciccarelli, , Feudo, Fornaro, Guadagni, Masseria Guadagni, Papaccio, Masseria Tavolone
Comuni confinanti
Acerra, Casalnuovo di Napoli, Castello di Cisterna, Sant'Anastasia,Somma Vesuviana
Altre informazioni
Cod. postale 80038
Prefisso 081
Fuso orario UTC+1
Codice ISTAT
063057
Cod. catastale G812
Targa NA
Cl. sismica zona 2 (sismicità media)
Nome abitanti pomiglianesi
Patrono san Felice
Giorno festivo 14 gennaio
Cartografia

Mappa di localizzazione: Italia

Pomigliano d'Arco

Pomigliano d'Arco



Pomigliano d'Arco – Mappa
Posizione del comune di Pomigliano d'Arco nella città metropolitana di Napoli
Sito istituzionale



Scorcio da un tetto


Pomigliano d'Arco è un comune italiano di 39 454 abitanti della città metropolitana di Napoli in Campania.


È noto per il suo polo industriale tra i più grandi ed influenti del sud Italia. Nell'area industriale è presente, tra gli altri, lo stabilimento Gian Battista Vico di Fiat Chrysler Automobiles, il centro Elasis (sempre Fiat), lo stabilimento dell'Alenia Aermacchi e quello dell'Avio, oltre ad aver ospitato negli anni sessanta il primo aeroporto della Campania.




Indice






  • 1 Geografia fisica


    • 1.1 Territorio


    • 1.2 Clima




  • 2 Storia


    • 2.1 Onorificenze




  • 3 Monumenti e luoghi d'interesse


    • 3.1 Architetture religiose


    • 3.2 Architetture civili


    • 3.3 Aree naturali




  • 4 Società


    • 4.1 Evoluzione demografica


    • 4.2 Etnie e minoranze straniere




  • 5 Cultura


    • 5.1 Università


    • 5.2 Musei


    • 5.3 Musica




  • 6 Economia


    • 6.1 Industria




  • 7 Infrastrutture e trasporti


    • 7.1 Strade


    • 7.2 Ferrovie




  • 8 Amministrazione


  • 9 Sport


    • 9.1 Calcio


    • 9.2 Altri sport




  • 10 Galleria d'immagini


  • 11 Note


  • 12 Voci correlate


  • 13 Altri progetti


  • 14 Collegamenti esterni





Geografia fisica |



Territorio |


Pomigliano d'Arco è posizionata 12 km a est di Napoli[2] e a nord del Vesuvio, si estende su un territorio del tutto pianeggiante e fertile. Fa parte del territorio comunale anche la Masseria Cutinelli, un'exclave posta all'interno del comune di Sant'Anastasia.
La città presenta una zona storica ed una zona più nuova sviluppatasi negli anni sessanta e settanta in conseguenza della forte attrattiva che suscitava il polo industriale, che si andava in quegli anni completando.




Scorcio di Via Libertà, nei pressi della sede del comando di Polizia Locale



Clima |


Il clima è molto umido, a causa del terreno su cui è insediata la città, che un tempo accoglieva paludi e acquitrini. La zona è spesso battuta dai venti che arrivano dall'appennino e dalle gole dell'avellinese.
La stazione meteorologica più vicina è quella di Napoli Capodichino.


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Lo stesso argomento in dettaglio: Stazione meteorologica di Napoli Capodichino.


Storia |


Salvatore Cantone, il massimo storico di Pomigliano d'Arco, nei suoi “Cenni Storici” fa risalire l'origine del paese all'età romana, allorquando Q. Fabio Labeone, spedito sul luogo dal senato romano, quale arbitro in una controversia di confini tra Napoli e Nola, devolse alla repubblica il territorio conteso, che per questo divenne “Campo Romano”. A guardia di esso, Roma pose dei coloni, tra i quali vi erano i “Pomilii” a cui certo si deve il nome Pomigliano. Il Cantone, dunque, come del resto già Vittorio Imbriani, esclude che il nome “Pomigliano” sia di matrice spagnola pomi e llano (pianura dei pomi), come pure suggerisce lo stemma, giacché il paese è più antico della dominazione spagnola. L'altra metà del nome, d'Arco, allude alla collocazione del paese rispetto agli archi dell'acquedotto Claudio, che portava da Serino a Baia “Piscina Mirabile”, immenso serbatoio d'acqua per i bisogni della flotta romana.


Con le espressioni “intus arcora” e “foris arcora”, infatti si era soliti collocare le località ai piedi del Monte Somma, alludendo evidentemente al fatto che esse fossero di qua o al di là dell'acquedotto suddetto. Con la diffusione del Cristianesimo i padri si raccolsero intorno ad una chiesa dedicata a San Felice, circondando il borgo di mura e baluardi, ancora visibili sulla fine del 1700. Fuori il circuito delle mura fu eretta poi un'altra chiesa, quella della Santa Croce, affidata ai padri greci di San Basilio; intorno ad essa sorse un altro gruppetto di case che andò a costituire il borgo Santa Croce.


Con l'introduzione, nell'Alto Medioevo, del regime feudale, Pomigliano fu anch'esso costituito in feudo. Nel feudo il barone aveva suoi ufficiali per l'esazione dei suoi diritti. Il suo rappresentante maggiore era il “governatore”, che risiedeva nel castello o palazzo baronale, in piazza del Mercato.


Il Cantone, con uno sforzo titanico, ricostruiva nei suoi “Cenni Storici”[3] l'elenco dei vari signori che si susseguirono, accompagnando i singoli talvolta di aneddoti curiosi e simpatici; così ricorda le conseguenze che la città patì per mano dei Francesi di Carlo VIII (ben trecento pomiglianesi furono massacrati in modo orrendo), nonché le numerose eruzioni vesuviane, come quella del 1631, che gravi danni arrecò alle strade e all'acquedotto (detto del Carmignano). Ma pure lo storico annota la visita a Pomigliano del Re Carlo di Borbone, che nel gennaio del 1735 si fermò a pranzo in città con tutto il suo seguito, per proseguire verso Nola.


L'avvento dei Giacobini, al quale i pomiglianesi si opposero fieramente, lasciò lutti e incendi, malgrado la fine della fase feudale. Nel 1836 il paese fu quindi decimato da un'epidemia di colera; le salme furono inumate parte nel cimitero di Napoli, parte in quello di Afragola. Per codesto motivo si stabilì di realizzare a Pomigliano un cimitero, alla cui costruzione fa cenno Paolo Emilio Imbriani in memorabili versi endecasillabi.


“ ... Nella solinga


ed ascondita via che dalle rose,


dilettanza di vergini si noma,


levasi a manca, ahi, delle rose invece


il funereo cipresso; e il cimitero


adombra. Io riposarmi ebbi in costume


sotto il rezzo de' pampini e de' pioppi,


quando affannato in giovanili corse


dal cammino avea requie


e pace avrommi io là, negata


altrove..."


La restaurazione post-napoleonica, decisa dal Congresso di Vienna, riportando sul trono i deposti sovrani, divenne sinonimo di reazione. Nelle Due Sicilie i Borbone si abbandonarono a repressione e vendetta; non restava che la cospirazione nell'ambito delle società segrete, da qui si originarono i moti del '20-'21 e del '48.


A questi ultimi eventi prese parte anche Carlo Poerio, che, però, tradito da un suo compaesano, Mauro Colella, finì per essere tratto in arresto. In quei concitati momenti anche parecchi patrioti pomiglianesi furono arrestati, tra questi era il dottore Carmine Guadagno, che non riuscì a sopravvivere alla prigionia. L'impresa dei Mille, infine, segnò la fine delle Due Sicilie. Una ristretta classe dirigente (Destra e Sinistra Storica) di origine aristocratico-borghese si accollò il difficile compito di traghettare il paese verso l'effettiva unità nazionale. Un importante contributo alla vita politica del tempo recarono le due massime glorie del tempo: Felice Toscano e Vittorio Imbriani. Il Toscano era nato a Pomigliano d'Arco nel 1819; nelle sue vene scorreva sangue carbonaro: sua madre, infatti, Maria Giuseppa Guadagno era sorella del celebre patriota Carmine Guadagno. Compì i suoi studi nel seminario di Nola al tempo del suo massimo splendore; poi, a Napoli, frequentò la scuola del filoso Luigi Palmieri, concludendo la sua formazione nella Reale Università di Napoli. Nella Capitale aprì uno studio privato di filosofia che in breve fu tra i più rinomati e affollati. Attese nel frattempo alla pubblicazione dei suoi scritti, tra i quali meritano di essere ricordati: un “Corso elementare di filosofia” e un “Corso di filosofia del diritto”.


Con l'Unità d'Italia, il Toscano fu nominato prima professore di filosofia del prestigioso Liceo-Ginnasio “Vittorio Emanuele II” di Napoli, poi docente pareggiato di Filosofia del diritto nell'Ateneo napoletano. Infine fu nominato Preside nel liceo di Campobasso, ma per ragioni di salute rinunziò all'incarico e all'insegnamento statale. Riversò piuttosto le sue energie nell'agone politico, esercitando il mandato di Sindaco della città di Pomigliano. Le sue vicende, allora, si intrecciano con quelle di Vittorio Imbriani, napoletano di nascita, figlio di P.Emilio e Carlotta Poerio (sorella del poeta Alessandro e del patriota Carlo). Nel 1849 seguì suo padre in esilio a Genova; qualche mese dopo la famiglia si trasferì prima a Nizza, poi riparò a Torino ove v'erano altri esuli, tra cui Francesco De Sanctis e Bertrado Spaventa. Vittorio frequentò le lezioni del De Sanctis al politecnico federale di Zurigo, poi si trasferì a Berlino, per perfezionarsi negli studi filosofici; da qui però si allontanò per evitare di essere sottoposto a processo per aver partecipato ad alcuni duelli di pistola (nell'ultimo dei quali riportò una grave ferita), riparando a Parigi, ove si affiliò alla Massoneria. Frattanto fu nominato docente di letteratura tedesca presso l'Università di Napoli, alternando l'attività di saggista a quella di giornalista.


Allo scoppio della terza guerra d'indipendenza si arruolò, ma venne fatto prigioniero a Bezzecca dagli Austriaci. Circolarono sui giornali voci della sua morte. Al ritorno a Napoli si rituffò nell'attività di scrittore, nelle polemiche e nei duelli. Nel 1872 si stabilì a Pomigliano in una proprietà (in Via Pigna) di sua nonna paterna (Caterina De Falco); qui fu nominato Sindaco (ma si dimise dopo pochi mesi) e consigliere provinciale. A Milano sposò Gigia Rosnati, da cui nacquero Paolo E. II e Carlotta che perirono entro pochi mesi dalla nascita. Fu nominato professore di Estetica, ma non poté mai salire in cattedra perché ammalatosi di atassia locomotrice. Continuò, pur tra atroci sofferenze, a studiare e a scrivere. Morì il primo gennaio 1886. I suoi resti mortali e quelli di tutti i suoi familiari riposano nel cimitero vecchio di Pomigliano d'Arco, e precisamente nella cappella gentilizia di famiglia, oggi monumento nazionale per decreto del Presidente della Repubblica.



Onorificenze |











Titolo di Città - nastrino per uniforme ordinaria
Titolo di Città
«Decreto del Presidente della Repubblica[4]»
— 9 gennaio 1974


Monumenti e luoghi d'interesse |



Architetture religiose |




San Felice in processione a Pomigliano d'Arco (2012)




Teca di San Felice, Pomigliano d'Arco




Pomigliano, Chiesa di San Felice



  • La Chiesa Del Carmine, situata in Piazza Municipio, è insieme alla chiesa di San Felice, una delle principali del paese. All'interno racchiude preziose testimonianze della storia della zona: vi sono presenti una figura lignea raffigurante La Madonna del Parto, molto cara ai pomiglianesi, e una tela de La Madonna della Cintola col Bambino risalente al XVI secolo. La chiesa era parte di un convento poi adibito a sede comunale

  • La Chiesa di San Felice in Pincis è la chiesa principale di Pomigliano d'Arco, dedicata al santo patrono. Si trova nel centro storico, sul corso principale. La chiesa ospita alcune opere importanti: l'affresco più antico è del cinquecento. È dotata di campanile, posto dietro alla cupola principale, antichissimo (del XV secolo), costruito in tufo e pietra locale.[5]




Taverna d' o Passo - Stato Attuale



Architetture civili |



  • Le Taverne: nel XVIII secolo, con lo svilupparsi dell'abitato, il paese assume sempre più importanza per i mercanti di passaggio. Le taverne sorgevano nel centro cittadino ed erano delle locande, alcune adibite a dogana locale per chi proseguiva per Napoli o Acerra. La più importante è stata la Taverna d'o Passo che è possibile riconoscere in Piazzetta Garibaldi, con 7 archi a tutto sesto (di cui due ciechi) e alcuni elementi barocchi.[6]

  • Palazzo del Municipio, situato nell'omonima piazza, era in origine un Convento collegato alla chiesa del Carmine.

  • Il Palazzo Baronale, situato in Piazza Municipio, fu ricostruito a metà del Seicento da Diomede Carafa, feudatario del casale a causa di un violento incendio. Nel 1735 Carlo III di Borbone, durante un viaggio verso Nola, vi soggiornò alcuni giorni. .mw-parser-output .chiarimento{background:#ffeaea;color:#444444}.mw-parser-output .chiarimento-apice{color:red}
    A memoria di tale episodio, nel centro del paese, in Piazza Mercato, fu eretto un piccolo monumento costituito da una colonna di marmo sormontata da una scultura raffigurante un cesto con alcuni pomi.[7][Pare? La fonte è descrittiva, dove sta scritto?] Nei secoli successivi la colonna con i pomi fu inserita anche nello stemma comunale. È sede del Comando di Polizia Locale.

  • La torre dell'orologio, situata lungo il Corso Vittorio Emanuele, faceva parte di un palazzo con chiesa annessa risalente alla fine del Settecento. Tale chiesa, realizzata probabilmente per un voto a San Rocco, sembra non esser mai stata consacrata. Nel 1844 fu abbattuta la parte del palazzo che costituiva la chiesa ed al suo posto fu costruita l'attuale torre. In tale occasione sulla nuova facciata fu posto l'orologio rimosso dalla Chiesa di San Felice. Fino a tutta la metà del ventesimo secolo la struttura fu adibita a forno pubblico. La Torre dell'orologio è la sede della Biblioteca Comunale.



Aree naturali |




Parco Pubblico


Il parco pubblico "Papa Giovanni Paolo II" di Pomigliano d'Arco è tra i più estesi del sud-Italia, con i suoi circa 67.000 m². Nel passato, per lungo tempo, il suo territorio è stato adibito a vasca meteorica, soprattutto raccoglieva acqua pluviale proveniente dalle colline del Monte Somma, arginando di fatto eventuali allagamenti, successivamente a luogo di deposito di rifiuti. Al suo interno trovò spazio finanche un Campo da Rugby. Più tardi, dopo 4 anni circa di lavori è stato adibito a parco pubblico per ospitare manifestazioni ed eventi, anche di provata importanza, quali i concerti Lucio Dalla, Pino Daniele, Max Gazzè, Samuele Bersani, Noa ed il "Pomigliano Jazz Festival". Facilmente raggiungibile, grazie alla vicinanza degli svincoli di autostrade e statali, nonché grazie all'ottima posizione nel centro della città, il parco pubblico è diventato ben presto punto di riferimento non solo per la stessa città di Pomigliano d'Arco ma anche per le cittadine limitrofe che hanno trovato in questa struttura un punto di ritrovo. All'interno del parco pubblico vi sono prati, panchine, giardini a tema, percorsi ginnici, parco giochi per bimbi ed anche un ampio palco per le manifestazioni. Nel 2003 il Parco è entrato a far parte dell'"Archivio Europeo degli Spazi Pubblici Urbani". Nel 2005 il Parco è stato intitolato a "Papa Giovanni Paolo II".



Società |



Evoluzione demografica |


Abitanti censiti[8]






Etnie e minoranze straniere |


Al 31 dicembre 2017 a Pomigliano d'Arco risultano residenti 960 cittadini stranieri, pari all'2,41%[9] della popolazione del comune. Le nazionalità più numerose sono:[10]




  • Bielorussia: 189


  • Marocco: 174


  • Romania: 119


  • Ucraina: 111


  • Polonia: 71



Cultura |



Università |


La città ha ospitato per anni, nella prestigiosa sede di Palazzo dell'Orologio, la sede didattica del corso di laurea in Turismo per i beni culturali dell'Università degli Studi "Suor Orsola Benincasa" di Napoli, appartenente alla classe 39 (Scienze del turismo) e afferente alla facoltà di Lettere.



Musei |


Il museo della Memoria è stato inaugurato nell'Aprile 2004 ed è situato nell'antico rifugio antiaereo di Piazza Mercato.




Un'introvabile immagine di Vincenzo Pirozzi.


Intitolato a Vincenzo Pirozzi, martire delle Fosse Ardeatine, è diviso in due aree complessivamente di 600 metri. Proprio una di queste aree è destinata alle gallerie per mostre e testimonianze sulla resistenza rese tramite video, foto, documenti in vere e proprie manifestazioni; l'altra area del museo è destinata a conferenze e manifestazioni di carattere multimediale e generale ed è sede di una biblioteca.



Musica |




Pomigliano Jazz Festival - Edizione 2005






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Lo stesso argomento in dettaglio: Pomigliano Jazz Festival.

  • Ogni anno, dal 1996 in estate si svolge un festival jazz di respiro internazionale, il Pomigliano Jazz Festival nel parco pubblico "Giovanni Paolo II". Le prime quindici edizioni del Pomigliano Jazz Festival si sono tenute a luglio, dalla sedicesima (2011) a settembre.





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Lo stesso argomento in dettaglio: E' Zezi.


  • Nel 1975 a Pomigliano d'Arco si formò il gruppo musicale Zezi Gruppo Operaio. Il gruppo musicale, ancora in attività, ha visto l'avvicendamento di più di duecento musicisti intorno allo zoccolo duro dei fondatori (Angelo e Antonio de Falco, Pasquale Terracciano, Massimo Mollo, Matteo D'Onofrio e Marcello Colasurdo).

  • Pomigliano Danza: unica scuola comunale di danza in tutto il Sud Italia, la Pomigliano Danza ha come obiettivi la valorizzazione e la promozione dell'arte e della cultura della danza. L'Associazione è stata costituita dal Comune di Pomigliano d'Arco nel 2004 ed ha in gestione la Scuola Comunale di Danza che ha i locali in via Carmine Guadagno.



Economia |



Industria |



  • Alfa Romeo Avio: nel 1938 l'Istituto per la Ricostruzione Industriale incaricò l'Alfa Romeo di fondare nel Sud un Centro Industriale Aeronautico. La scelta ricadde su Pomigliano d'Arco. Lì avrebbero dovuto sorgere tre centri di produzione: motori, strutture complete, leghe leggere e, in più, un aeroporto. In un primo tempo, per vari motivi fu completato solo il primo centro, quando l'Italia si preparava ad entrare in guerra. Si trattava del complesso industriale tra i più grandi e moderni in Europa. Questo centro industriale a Pomigliano d'Arco consentì di dare una risposta ai notevoli problemi sociali. Fu attuata una politica di garanzia per i lavoratori: per i dipendenti locali dell'Alfa Romeo, furono costruite circa cinquecento abitazioni in un rione chiamato, non a caso, Palazzine. Per i dipendenti non locali invece, fu costruito invece un albergo di circa settecento posti; vennero costruiti anche altri edifici ubicati intorno al Centro e ci fu così una grossa urbanizzazione. Grazie all'opera dell'ingegnere Ugo Gobbato si diede vita ad un Centro Aeronautico tecnologicamente all'avanguardia, in grado di produrre motori per l'epoca tecnologicamente molto evoluti. Nel 1942 ebbe inizio la produzione della serie di motori Daimler, tra i più usati dalle società tedesche. Nel 1943 il complesso aeronautico venne ultimato con gli altri due centri. Poco dopo, due bombardamenti distrussero la città insieme allo stabilimento Alfa Romeo. La produzione dei motori di aeroplani ricominciò soltanto nel 1952, quando venne completata la ricostruzione della città e dello stabilimento. È a partire da quegli anni che l'Alfa Romeo iniziò le sue accreditate associazioni con i più qualificati gruppi della motoristica aeronautica.

  • Aerfer: nel frattempo Finmeccanica aveva fondato, in una parte del Centro Aeronautico, le "Officine di Costruzioni Aeronautiche e Ferroviarie Aerfer". Inizialmente si realizzarono veicoli ferroviari e autofilotranviari. Tuttavia l'Aerfer operò per la produzione su commessa di parti di aviogetti da combattimento per l'aeronautica statunitense e della NATO. Proprio dall'esperienza di costruzione di queste parti, a partire dalla seconda metà degli anni cinquanta, lo stabilimento di Pomigliano cominciò ad essere sede dello sviluppo e della realizzazione di nuovi prototipi da caccia leggeri, i cui progetti erano stati sostenuti finanziariamente dagli Stati Uniti d'America. Dieci anni dopo, Aerfer inizia la sua collaborazione con la società americana di Long Beach. La collaborazione con queste società imponeva ad Aerfer un miglioramento delle competenze progettuali tecnologicamente produttive, che tuttora costituiscono un patrimonio cognitivo radicato di grande valore per l'impresa. Proprio in questi anni l'aeroporto di Pomigliano lasciò il posto alla tipica fabbrica fordista che si fonda su processi scientifici di divisione del lavoro, meccanizzati grazie alla divisione spinta del lavoro e alla meccanizzazione, sull'uso di manodopera non specializzata.


  • Aeritalia: nel 1969 Aerfer si fuse con la sezione aeronautica della FIAT per dare vita ad Aeritalia. Negli anni settanta Aeritalia firmò un accordo con l'azienda Boeing per lo studio congiunto di un velivolo di linea ad atterraggio e decollo corti. Successivamente modificò la propria struttura organizzativa e nel 1978 si sviluppò la collaborazione tra Aeritalia e Boeing per il programma 767 che verrà poi prodotto agli inizi del successivo decennio.


  • Alenia Aeronautica: l'Alenia si formò con l'unione di Aeritalia e Selenia ed Alfa Romeo Avio cambiò in Fiat Avio. Entrambi sono importanti per la produzione di veicoli aeronautici.






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Lo stesso argomento in dettaglio: Stabilimento Alfa Romeo di Pomigliano d'Arco.


  • Alfa Romeo - Fiat: lo stabilimento per la fabbricazione di automobili fu realizzato in tempi molto rapidi e già agli inizi degli anni settanta il modello dell'Alfasud fu presentato al Salone dell'automobile di Torino. La commercializzazione delle prime serie diede enormi frutti; infatti le vendite in quegli anni ammontarono a circa settantamila veicoli. Nel 1986 Finmeccanica fu costretta a vendere le quote Alfa Romeo a Fiat per motivi finanziari. Lo stabilimento Fiat-Alfa Romeo è ricordato per la produzione dei modelli Alfa 33, 155, 145, 146, 147, 156 e 159 nonché l'Alfa Romeo GT e tuttora continua ad avere successo in campo nazionale ed internazionale.


  • Elasis è il centro di ricerca Fiat del mezzogiorno. Nato nel 1988 a Pomigliano d'Arco, sul sedime del vecchio aeroporto ormai chiuso, nel giro di pochi anni è diventata una delle realtà tecnico-scientifiche di riferimento della ricerca e sviluppo nel settore Automotive ed una delle più importanti società europee di ingegneria avanzata. Prevede un organico di circa 800 addetti.



Infrastrutture e trasporti |



Strade |




Via Nazionale Delle Puglie - Strada principale per Pomigliano d'Arco, provenienza Casalnuovo di Napoli




  • Napoli-Canosa autostrada dei due mari Uscita di Pomigliano d'Arco.

  • Strada statale 7 bis di Terra di Lavoro


Attraversa tutto il territorio comunale dalla frazione Tavernanova di Casalnuovo di Napoli fino a Castello di Cisterna.




  • Strada statale 162 dir del Centro Direzionale da nord verso sud, lungo tutto il confine con Castello di Cisterna, separa di fatto i due comuni.

  • Attraverso il Raccordo ASI nella zona industriale accede all'Asse Mediano.



Ferrovie |






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Lo stesso argomento in dettaglio: Stazione di Pomigliano d'Arco, Stazione di Pratola Ponte e Diramazione Pomigliano d'Arco-Acerra.



  • Stazione di Pomigliano d'Arco sulla linea Napoli - Baiano della Circumvesuviana. Principale stazione di Pomigliano d'Arco.


  • Stazione di Pratola Ponte sulla linea Napoli - Baiano della Circumvesuviana. Serve la frazione Pratola.

  • Stazione di Parco Piemonte sulla linea Napoli - Baiano della Circumvesuviana. Serve il rione Parco Piemonte al confine con Casalnuovo.

  • Stazione di Pomigliano d'Arco Alfa-Lancia 2 sulla diramazione Pomigliano d'Arco-Acerra della linea Napoli - Baiano della Circumvesuviana. Stazione dedicata ai dipendenti dello Stabilimento Fiat "Giambattista Vico".

  • Stazione di Pomigliano d'Arco Alfa-Lancia 4 sulla diramazione Pomigliano d'Arco - Acerra della linea Napoli - Baiano della Circumvesuviana. Stazione dedicata ai dipendenti dello Stabilimento Fiat "Giambattista Vico".



Amministrazione |










































































































































































































































































































































































































































































































































































































































Periodo
Primo cittadino
Partito
Carica
Note

1806

1807
Alessandro Pulcrano
-

Sindaco


1807

1808
Pasquale Palmese
-

Sindaco


1808

1808
Nicola Terracciano
-

Sindaco


1809

1811
Carmine De Falco
-

Sindaco


1811

1812
Domenico De Falco
-

Sindaco


1812

1814
Gioacchino Cutinelli
-

Sindaco


1814

1819
Pietrantonio De Falco
-

Sindaco


1819

1821
Gioacchino Cutinelli
-

Sindaco


1821

1827
Federico Antignano
-

Sindaco


1827

1833
Pasquale Pipola
-

Sindaco


1833

1838
Gioacchino Cutinelli
-

Sindaco


1838

1844
Gennaro Coppola
-

Sindaco


1844

1847
Giovanni Terracciano
-

Sindaco


1847

1849
Pasquale Primicile Carafa
-

Sindaco


1849

1852
Tommaso d'Ascoli
-

Sindaco


1852

1853
Francesco Musoni
-

Sindaco


1853

maggio 1857
Francesco De Cicco
-

Sindaco


maggio 1857

gennaio 1860
Francesco Sepe
-

Sindaco


gennaio 1860

agosto 1860
Pasquale Gaudiosi
-

Sindaco


agosto 1860

ottobre 1861
Gioacchino Toscani
-

Sindaco


ottobre 1861

settembre 1862
Pasquale Gaudiosi
-

Sindaco


settembre 1862

gennaio 1863
Pasquale Gaudiosi
-

Regio Delegato


gennaio 1863

febbraio 1863
Ferdinando Antignani
-

Assessore anziano facente funzioni di Sindaco


febbraio 1863

settembre 1864
Francesco De Cicco
-

Sindaco


settembre 1864

maggio 1866
Pasquale Primicile Carafa
-

Sindaco


maggio 1866

novembre 1871
Salvatore Coppola
-

Sindaco


novembre 1871

dicembre 1875
Pasquale De Falco
-

Sindaco


gennaio 1876

luglio 1876

Vittorio Imbriani

Partito Radicale Italiano

Sindaco


luglio 1876

maggio 1879
Salvatore Coppola
Liberale

Sindaco


maggio 1879

maggio 1880
"Abate" Felice Toscano
-

Sindaco


maggio 1880

ottobre 1880
Luigi Codelli
-

Regio Delegato


ottobre 1880

aprile 1884
Ferdinando Antignani
Liberale

Sindaco


aprile 1884

agosto 1887
Salvatore Coppola
Liberale

Sindaco


ottobre 1888

agosto 1892
Pasquale Aracri
Liberale

Sindaco


settembre 1892

luglio 1895
Luigi Caruso
Liberale

Sindaco


settembre 1895

febbraio 1906
Antonino Cantone
Liberale

Sindaco


marzo 1906

aprile 1915
Ercole Cantone
Liberale

Sindaco


aprile 1915

settembre 1916
Gaspare Siciliano
Liberale

Sindaco


ottobre 1916

giugno 1921
Ercole Cantone
Liberale

Sindaco


giugno 1921

ottobre 1925
Per quattro anni si avvicendarono alla carica di Sindaco , Assessori e Consiglieri Anziani
-

-


ottobre 1925

luglio 1927
Eugenio Lombardi
-

Commissario Prefettizio


luglio 1927

marzo 1929
Eugenio Lombardi
-

Podestà


aprile 1929

luglio 1930
Giuseppe Ruggiero
-

Commissario Prefettizio


luglio 1930

dicembre 1937
Elia Savelli
-

Podestà


dicembre 1937

gennaio 1938
Francesco Caccia
-

Commissario Prefettizio


gennaio 1938

febbraio 1938
Pietro De Cicco
-

Commissario Prefettizio


febbraio 1938

agosto 1939
Pietro De Cicco
-

Podestà


agosto 1939

marzo 1940
Bernardo Giannuzzi Savelli
-

Commissario Prefettizio


settembre 1943

ottobre 1943
Ferdinando Spanò
PNF

Podestà


ottobre 1943

dicembre 1943
Ferdinando Quagliata
Nominato dal Comando degli Alleati

Commissario Prefettizio


dicembre 1943

maggio 1944
Ercole Cantone
Nominato dal Comando degli Alleati

Commissario Prefettizio


maggio 1944

ottobre 1945
Ercole Cantone
Sindaco con nomina prefettizia

Sindaco


ottobre 1945

aprile 1946
Salvatore Terracciano
Sindaco con nomina prefettizia del Comitato di Liberazione

Sindaco


aprile 1946

marzo 1949
Ercole Cantone
"Cavallo Sfrenato" (Liberali)

Sindaco


marzo 1949

giugno 1956
Andrea Pranzataro
"Cavallo Sfrenato" (Liberali)

Sindaco


giugno 1956

febbraio 1961
Carlo Leone

Democrazia Cristiana

Sindaco


febbraio 1961

agosto 1962
Marcello Riccardo
-

Commissario Prefettizio


settembre 1962

dicembre 1966
Carmine Savella

Democrazia Cristiana

Sindaco


ottobre 1966

dicembre 1971
Angelo Caprioli

Democrazia Cristiana

Sindaco


dicembre 1971

febbraio 1974
Carmine Savella

Democrazia Cristiana

Sindaco


marzo 1974

luglio 1975
Antonio Giudicepietro
-

Commissario Prefettizio


luglio 1975

marzo 1980
Francesco Testa
PDSI

Sindaco


marzo 1980

aprile 1985

Lello Russo

Partito Socialista Italiano

Sindaco


aprile 1985

marzo 1986

Lello Russo

Partito Socialista Italiano

Sindaco


marzo 1986

aprile 1987
Giovanni De Falco

Partito Socialista Italiano

Sindaco


aprile 1987

aprile 1990

Lello Russo

Partito Socialista Italiano

Sindaco


aprile 1990

aprile 1992

Lello Russo

Partito Socialista Italiano

Sindaco


aprile 1992

luglio 1992

Salvatore Ilardi

Partito Socialista Italiano

Sindaco


luglio 1992

dicembre 1992

Salvatore Sanseverino

Partito Socialista Italiano

Sindaco


dicembre 1992

agosto 1993
Francesco Testa

Partito Socialista Italiano

Sindaco


agosto 1993

dicembre 1995

Commissione Prefettizia
-

Commissione Prefettizia


dicembre 1995

maggio 2000

Michele Caiazzo
PDS - CentroSinistra

Sindaco


maggio 2000

aprile 2005

Michele Caiazzo
DS - CentroSinistra

Sindaco


aprile 2005

aprile 2010

Antonio Della Ratta
PD - CentroSinistra

Sindaco


aprile 2010

maggio 2015

Lello Russo
PdL - CentroDestra

Sindaco


maggio 2015
in carica

Lello Russo
FI - Centrodestra

Sindaco



Sport |


A Pomigliano sono presenti una piscina comunale, un campo da rugby, un palazzetto dello sport e tre centri sportivi.



Calcio |




Un incontro casalingo del Pomigliano






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Lo stesso argomento in dettaglio: Associazione Sportiva Dilettantistica Calcio Pomigliano.

L'Associazione Sportiva Pomigliano è la maggiore società calcistica di Pomigliano d'Arco. Milita attualmente in Serie D.


Lo Stadio che ospita gli avvenimenti calcistici della squadra è l'Ugo Gobbato, che ha una capienza di poco più di duemila spettatori.



Altri sport |


Diversi sono gli altri sport diffusi nella cittadina. Tra questi, il rugby, il calcio a 5, il basket, il nuoto, l'atletica e la pallavolo.



Galleria d'immagini |




Note |




  1. ^ Dato Istat - Popolazione residente al luglio 2018.


  2. ^ Geografia e territorio


  3. ^ S. Cantone, Cenni Storici di Pomigliano d'Arco, Nola, A.Gallina, 1923.


  4. ^ ACS - Ufficio araldico - Fascicoli comunali, su dati.acs.beniculturali.it.


  5. ^ tutte le informazioni prese da Copia archiviata, su piazzacomune.it. URL consultato il 23 dicembre 2009 (archiviato dall'url originale il 24 settembre 2015).


  6. ^ informazioni prese da http://www.piazzacomune.it/Default.asp?Id=1928
    [collegamento interrotto]



  7. ^ Pare che per allietare il soggiorno del sovrano la popolazione gli portasse in dono numerose ceste piene di frutta


  8. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 12-12-2018.


  9. ^ Considerando i cittadini di Pomigliano D'Arco 39.819 (Istat 31 Dicembre 2017)


  10. ^ Dati Istat - Popolazione straniera residente al 31/12/2017



Voci correlate |



  • Stabilimento Alfa Romeo di Pomigliano d'Arco

  • Stazione di Pomigliano d'Arco

  • Fabbrica Italia Pomigliano

  • Diramazione Pomigliano d'Arco-Acerra

  • Ferrovia Napoli-Nola-Baiano

  • Ferrovia Circumvesuviana

  • Alfa Romeo Alfasud

  • Ugo Gobbato

  • Elasis



Altri progetti |



Altri progetti


  • Wikimedia Commons



  • Collabora a Wikimedia CommonsWikimedia Commons contiene immagini o altri file su Pomigliano d'Arco


Collegamenti esterni |



  • Sito ufficiale del Comune di Pomigliano d'Arco, su comune.pomiglianodarco.gov.it.

  • Informazioni utili da comuni-italiani.it, su comuni-italiani.it.


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