Campionato mondiale di calcio 1990
Campionato mondiale di calcio 1990 Coppa del mondo FIFA del 1990 | |||||
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Competizione | Campionato mondiale di calcio | ||||
Sport | Calcio | ||||
Edizione | 14ª | ||||
Date | 8 giugno - 8 luglio 1990 | ||||
Luogo | Italia (12 città) | ||||
Partecipanti | 24 (106 alle qualificazioni) | ||||
Impianto/i | 12 stadi | ||||
Risultati | |||||
Vincitore | Germania Ovest (3° titolo) | ||||
Secondo | Argentina | ||||
Terzo | Italia | ||||
Quarto | Inghilterra | ||||
Statistiche | |||||
Miglior giocatore | Salvatore Schillaci | ||||
Miglior marcatore | Salvatore Schillaci (6) | ||||
Incontri disputati | 52 | ||||
Gol segnati | 115 (2,21 per incontro) | ||||
Pubblico | 2 517 348 (48 411 per incontro) | ||||
La Germania Ovest campione del mondo per la terza volta nella sua storia | |||||
Cronologia della competizione | |||||
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Il campionato mondiale di calcio 1990 o Coppa del Mondo FIFA del 1990 (noto anche come Italia '90) è stata la quattordicesima edizione del campionato mondiale di calcio per squadre nazionali maggiori maschili organizzato dalla FIFA ogni quattro anni. Si svolse in Italia dall'8 giugno all'8 luglio 1990 e si concluse con la vittoria della Germania Ovest che batté in finale l'Argentina per 1-0.
Tra i campionati mondiali a 24 squadre (compresi, quindi, il precedente e il successivo) questo ha fatto registrare la più bassa media-gol: 115 gol in 52 incontri, per una media di 2,21 a partita. Tale media risulta anche la più bassa fra tutte le edizioni del campionato del mondo disputate fino al 2018.
Indice
1 Storia
2 Squadre partecipanti
3 Convocazioni
4 Stadi
5 Qualificazioni
6 Fase finale
6.1 Struttura del torneo
6.2 Fase a gruppi
6.3 Ottavi di finale
6.4 Quarti di finale
6.5 Semifinali
6.6 Finali
7 Le partite
7.1 Fase a gruppi
7.1.1 Gruppo A
7.1.1.1 Classifica
7.1.1.2 Risultati
7.1.2 Gruppo B
7.1.2.1 Classifica
7.1.2.2 Risultati
7.1.3 Gruppo C
7.1.3.1 Classifica
7.1.3.2 Risultati
7.1.4 Gruppo D
7.1.4.1 Classifica
7.1.4.2 Risultati
7.1.5 Gruppo E
7.1.5.1 Classifica
7.1.5.2 Risultati
7.1.6 Gruppo F
7.1.6.1 Classifica
7.1.6.2 Risultati
7.1.7 Raffronto delle terze classificate
7.2 Fase a eliminazione diretta
7.2.1 Albero della fase a eliminazione diretta
7.2.2 Ottavi di finale
7.2.3 Quarti di finale
7.2.4 Semifinali
7.2.5 Finale 3º- 4º posto
7.2.6 Finale 1º- 2º posto
8 Classifica marcatori
9 Statistiche
9.1 Capocannoniere e miglior giocatore del torneo
9.2 Reti segnate
9.2.1 Gol più veloce
9.2.2 Gol più lento
9.2.3 Triplette
9.2.4 Doppiette
9.2.5 Primo gol
9.2.6 Ultimo gol
9.3 Miglior attacco
9.4 Miglior difesa
9.5 Peggior attacco
9.6 Peggior difesa
10 Prime e ultime volte
10.1 Prime volte
10.2 Ultime volte
11 Note
12 Bibliografia
13 Altri progetti
14 Collegamenti esterni
Storia |
Nel maggio 1984, ancor prima che si disputassero gli Europei di Francia, la FIFA commissionò all'Italia l'organizzazione del Mondiale 1990.[1] Il Bel Paese, che vinse la concorrenza dell'Unione Sovietica, aveva già ospitato la manifestazione nel 1934 la quale si era conclusa - peraltro - con la vittoria della rappresentativa locale.[2] In vista dell'evento, il comitato organizzatore (guidato da Luca Cordero di Montezemolo, manager della Ferrari) si mosse già nel 1987.[3][4]
Questa edizione del Mondiale fu una delle più avanzate tecnologicamente: dalla cittadella televisiva comprendente l'IBC ai Centri e alle Sale Stampa di tutte le 12 città, alle tribune stampa degli stadi, alla carrozza stampa e conferenze delle ferrovie, ovunque furono messe a disposizione tecnologie informatiche e della comunicazione all'avanguardia, con oltre 40 000 accreditati e 28 miliardi di contatti televisivi.[5]
La FIGC dovette però affrontare la questione degli stadi, la maggior parte dei quali risultò inadeguata.[6] Parte di essi venne riammodernata, mentre altri furono costruiti appositamente.[5][7] Non mancarono polemiche e inchieste al riguardo[8], dovendosi registrare costi elevati e ben 24 morti sul lavoro.[5][9] Si segnalarono anche 678 infortuni.[5][10]
Inno ufficiale dell'evento fu To Be Number One di Giorgio Moroder Project, musicata da Giorgio Moroder con testo di Tom Whitlock, la cui versione italiana Un'estate italiana (nota anche come Notti magiche) fu interpretata da Gianna Nannini e Edoardo Bennato che ne scrissero anche il testo[11]. Un altro brano diffuso sull'onda del mondiale, soprattutto in Germania era la canzone "Go get the Cup" interpretata da David Hanselmann[12], usata da ARD Das Erste nei programmi calcistici durante i mondiali[13]. Mascotte ufficiale della manifestazione fu Ciao: la stilizzazione di un calciatore, composto da elementi cubici di colore verde, bianco e rosso, che abbozzava un palleggio e che, scomposto e ricomposto, formava la parola "Italia". Il nome della mascotte fu deciso, in una sorta di referendum settimanale, direttamente dagli scommettitori del Totocalcio tra una rosa di cinque nomi (Amico, Beniamino, Bimbo, Ciao, Dribbly).[14]
Durante la cerimonia di apertura, modelli da tutti i continenti presenti al Mondiale sfilarono con capi disegnati da alcuni grandi stilisti italiani: l'America con Valentino in rosso (il colore preferito dello stilista), l'Africa con Missoni in nero, l'Asia con Mila Schön in giallo, e l'Europa con Gianfranco Ferré in verde. Come musiche, all'inizio della cerimonia Bennato e la Nannini cantarono Un'estate italiana, poi la band Giorgio Moroder Project reinterpretò cinque brani sempre abbinati ai continenti (We Are the World di USA for Africa, Pata Pata di Miriam Makeba, Hand in Hand dei Koreana (già canzone ufficiale dei Giochi Olimpici di Seul 1988), Forbidden Colours di Ryūichi Sakamoto, e All You Need Is Love dei Beatles) per concludere con To Be Number One. Alla fine della cerimonia, fu mostrato un concerto di un'orchestra diretta da Riccardo Muti.
Squadre partecipanti |
UEFA (14 squadre)
| CONMEBOL (4 squadre)
CONCACAF (2 squadre)
AFC (2 squadre)
CAF (2 squadre)
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N.B.: Italia qualificata d'ufficio come Nazione ospitante, Argentina qualificata d'ufficio come campione del mondo in carica.
Convocazioni |
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Stadi |
Gli stadi scelti per ospitare il campionato mondiale di calcio 1990 furono 12 in 12 città:
Bari | Bologna | Cagliari | Firenze |
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Stadio San Nicola | Stadio Renato Dall'Ara | Stadio Sant'Elia | Stadio Comunale |
41°05′05.05″N 16°50′24.26″E / 41.084736°N 16.840072°E41.084736; 16.840072 (Stadio San Nicola) | 44°29′32.33″N 11°18′34.8″E / 44.492314°N 11.309667°E44.492314; 11.309667 (Stadio Renato Dall'Ara) | 39°11′57.82″N 9°08′05.83″E / 39.199394°N 9.134953°E39.199394; 9.134953 (Stadio Sant'Elia) | 43°46′50.96″N 11°16′56.13″E / 43.780822°N 11.282258°E43.780822; 11.282258 (Stadio Artemio Franchi) |
Capienza: 56 875[15] | Capienza: 37 825[15] | Capienza: 40 117[15] | Capienza: 41 300[15] |
Genova | Roma Milano Napoli Torino Bari Verona Firenze Cagliari Bologna Udine Palermo Genova | Palermo | |
Stadio Luigi Ferraris | Stadio La Favorita | ||
44°24′59.15″N 8°57′08.74″E / 44.416431°N 8.952428°E44.416431; 8.952428 (Stadio Luigi Ferraris) | 38°09′09.96″N 13°20′32.19″E / 38.152767°N 13.342275°E38.152767; 13.342275 (Stadio Renzo Barbera) | ||
Capienza: 35 921[15] | Capienza: 36 982[15] | ||
Milano | Napoli | ||
Stadio Giuseppe Meazza | Stadio San Paolo | ||
45°28′40.89″N 9°07′27.14″E / 45.478025°N 9.124206°E45.478025; 9.124206 (Stadio Giuseppe Meazza) | 40°49′40.68″N 14°11′34.83″E / 40.827967°N 14.193008°E40.827967; 14.193008 (Stadio San Paolo) | ||
Capienza: 76 398[15] | Capienza: 74 090[15] | ||
Roma | Torino | Udine | Verona |
Stadio Olimpico | Stadio delle Alpi | Stadio Friuli | Stadio Marcantonio Bentegodi |
41°56′01.99″N 12°27′17.23″E / 41.933886°N 12.454786°E41.933886; 12.454786 (Stadio Olimpico (Roma)) | 45°06′34.42″N 7°38′28.54″E / 45.109561°N 7.641261°E45.109561; 7.641261 (Stadio delle Alpi) | 46°04′53.77″N 13°12′00.49″E / 46.081603°N 13.200136°E46.081603; 13.200136 (Stadio Friuli) | 45°26′07.28″N 10°58′07.13″E / 45.435356°N 10.968647°E45.435356; 10.968647 (Stadio Marcantonio Bentegodi) |
Capienza: 80 258[15] | Capienza: 67 411[15] | Capienza: 38 685[15] | Capienza: 40 976[15] |
Qualificazioni |
Il sorteggio per determinare la composizione dei gruppi eliminatori si svolse a Zurigo (Svizzera) il 12 dicembre 1987, alla presenza di vari personaggi sportivi e dello spettacolo: Pelé, Michel Platini, Luciano Pavarotti, Adriano Celentano e Gianna Nannini.[16][17] Alla fase di qualificazione furono ammesse 112 Nazionali.[18] Gli incontri si svolsero dall'inizio del 1988 all'autunno 1989, terminando con i vari spareggi.[19][20][21]
La fase eliminatoria riservò delle sorprese, tra cui l'eliminazione della Francia reduce da due semifinali mondiali consecutive.[22] L'Inghilterra si qualificò da imbattuta e senza subire alcun gol, al pari delle altre potenze europee.[23] L'Italia e l'Argentina, esentate dagli impegni eliminatori, si prepararono tramite le amichevoli e i rispettivi tornei continentali.[24]
In Sudamerica superarono il turno l'Uruguay e il Brasile, vittima di un episodio che ebbe discreta eco: durante la gara contro il Cile il portiere andino Rojas finse di essere stato colpito da un petardo e si accasciò a terra, provvedendo di nascosto a incidersi il sopracciglio con un minuscolo bisturi. Il sangue fece sospendere la partita, ma la truffa venne scoperta e il Cile fu squalificato dai mondiali in Italia e anche da quelli di Stati Uniti 1994. Successivamente il trentaduenne Rojas venne squalificato a vita dalla FIFA.[25] La Colombia dovette aspettare lo spareggio con Israele per la certezza della qualificazione.
In Africa Egitto e Camerun la spuntarono nelle due finali su Algeria e Tunisia; in Nord e Centro America la Costa Rica approfittò dell'esclusione del Messico – colpito da una squalifica biennale, in origine applicata alla sola nazionale giovanile (che nel 1988 schierò giocatori oltre il limite di età consentito nelle qualificazioni al mondiale Under-20 del 1989 in Arabia Saudita), ma in seguito estesa dalla FIFA a tutte le competizioni internazionali[26] – per accedere al girone finale, dove, insieme agli Stati Uniti, superò il turno eliminando Trinidad e Tobago, Guatemala ed El Salvador. In Asia uscirono vincitori Corea del Sud ed Emirati Arabi Uniti, ai danni Qatar, Cina, Arabia Saudita e Corea del Nord.
Il sorteggio della fase finale ebbe luogo al PalaLottomatica di Roma sabato 9 dicembre 1989.[27] L'evento fu trasmesso in diretta televisiva, con Pippo Baudo e Sophia Loren a condurre la serata[28]: tra i vari ospiti, oltre ad ex calciatori, figurò Luciano Pavarotti.[28] All'Italia testa di serie a Roma (le cui avversarie furono estratte da Bruno Conti[28]) capitarono Austria, Cecoslovacchia e Stati Uniti (oltre alla capitale, fu Firenze ad ospitare gli incontri); all'Argentina (a Napoli, altre gare a Bari) toccarono in sorte l'URSS, finalista dell'europeo 1988 e campione olimpico a Seul 1988, la Romania e il Camerun; il Brasile, campione della Copa América 1989 (Torino e Genova), trovò Scozia, Svezia e Costa Rica; la Germania (Milano e Bologna) fu estratta con Jugoslavia, Colombia e Emirati Arabi Uniti; il gruppo E (testa di serie a Verona, altre gare a Udine) presentava Spagna, Belgio, Corea del Sud e Uruguay. Infine, il gruppo di Palermo e Cagliari mise l'Inghilterra di fronte a Irlanda, Paesi Bassi (campione d'Europa in carica) ed Egitto.[29][30]
Fase finale |
Struttura del torneo |
Come nella precedente edizione, le 24 squadre nazionali vennero suddivise in 6 gironi da 4 squadre ciascuna. Le 2 migliori squadre per girone e le 4 migliori terze accedevano poi alla fase ad eliminazione diretta, che constava di ottavi di finale, quarti, semifinali, e finali per il primo e per il terzo posto.
Gli stadi selezionati per ospitare il mondiale italiano furono 12 e vennero sistemati per ospitare le partite, in ambito geografico a gruppi di 2. Così, per esempio, le 6 partite del gruppo A dell'Italia si giocarono fra gli stadi di Roma e Firenze; il gruppo C, col Brasile testa di serie, giocò le partite negli stadi di Torino e di Genova; il gruppo D, con la Germania Ovest testa di serie, negli stadi di Milano e Bologna. In questo contesto è utile ricordare anche, che la testa di serie di ogni girone giocò i suoi 3 match nello stadio principale e più capiente, mentre le altre 3 nazionali disputarono 2 partite nel secondo stadio, e la terza partita in "casa" della testa di serie. La vincente del girone poi, aveva inoltre diritto a giocare il primo incontro a eliminazione diretta (ottavo di finale) nello stadio principale del suo girone.
Furono applicate 2 deroghe a questo sistema geografico. La prima fu relativa al match d'esordio dei mondiali che come di consueto, vedeva sfidarsi i campioni del mondo in carica contro un'altra formazione del proprio girone: in questo caso l'Argentina affrontò il Camerun a Milano, sede della cerimonia di apertura dei campionati, invece che a Napoli dove avrebbe poi giocato le successive 2 partite e che era sede, insieme a Bari, delle partite del gruppo B. La seconda deroga riguardò invece un ottavo di finale: l'Inghilterra, che aveva giocato le sue partite del girone F a Cagliari, e nonostante avesse anche vinto lo stesso, per il primo incontro della fase ad eliminazione diretta fu dirottata a Bologna, in quanto entrambi gli stadi sedi delle partite del succitato girone (Cagliari e Palermo) erano troppo piccoli per ospitare incontri della seconda fase.
Fase a gruppi |
L'Argentina, al debutto a San Siro, era opposta al Camerun, tornato al Mondiale dopo quello spagnolo. Di quella squadra facevano parte il trentottenne Milla (che però partì come riserva), il portiere N'Kono, il libero Kundé (tutti già presenti in Spagna nel 1982) e altri giocatori poco conosciuti al grande pubblico.
L'Argentina del contestato Maradona apparì nervosa; gli africani restarono in 10 per l'espulsione di André Kana-Biyik. Al 66' di gioco, su un cross in area, François Omam-Biyik colpì di testa il pallone: la conclusione non fu potente, ma l'estremo difensore argentino Pumpido si fece sfuggire il pallone, che terminò in rete. Il Camerun resistette anche in nove (espulso nel finale Massing per un fallo su Caniggia lanciato a rete) e colse la vittoria.
Il giorno dopo toccò all'Italia, opposta, in un Olimpico gremito, all'Austria. Nel primo tempo gli azzurri colsero solo un palo esterno dalla distanza con Ancelotti; nella ripresa la nazionale azzurra intensificò gli attacchi, impegnando il portiere Lindenberger in almeno due occasioni, con Donadoni e De Agostini. Al 75' Azeglio Vicini sostituì Carnevale con lo juventino Schillaci: passarono appena quattro minuti e su un cross di Gianluca Vialli fu proprio il nuovo entrato a realizzare di testa il decisivo 1-0.
Il giorno dopo i cecoslovacchi risposero con un secco 5-1 agli Stati Uniti. Anche la Germania Ovest si mise particolarmente in mostra vincendo 4-1 sulla quotata Jugoslavia con una rete di Völler, due di Matthäus e una di Klinsmann; il Brasile di Lazaroni batté invece la Svezia per 2-1 con due reti di Careca. I Paesi Bassi pareggiarono con l'Egitto: dopo essere passati in vantaggio con Kieft, vennero raggiunti a sette minuti dalla fine da un rigore trasformato da Abdelghani. Anche l'Eire, al debutto ai Mondiali, fermò sul pari i cugini inglesi: al gol di Lineker rispose nella ripresa Sheedy. La Spagna di Luis Suárez chiuse a reti inviolate con l'Uruguay, e Rubén Sosa sbagliò un rigore per i sudamericani.
Il 13 giugno l'Argentina, chiamata a riscattarsi dopo la sconfitta inaugurale, batté al San Paolo l'URSS. Prima del vantaggio argentino, fu negato un rigore ai sovietici per un fallo di mano di Maradona in area, e subito dopo il portiere biancoceleste Pumpido si scontrò accidentalmente con Serrizuela fratturandosi tibia e perone, venendo quindi sostituito da Sergio Goycochea: per l'Argentina sarà la svolta del Mondiale.[31] L'Argentina vinse 2-0, con reti di Troglio e Burruchaga ed i sovietici di Valeri Lobanovski, vicecampioni all'Europeo 1988, già sconfitti dai rumeni, finirono al quarto posto del girone, nonostante l'ultima vittoria contro il già qualificato Camerun.
Il giorno dopo, sempre a Roma, tornò in campo l'Italia, opposta agli statunitensi, già battuti dalla Cecoslovacchia. Dopo 11 minuti di gioco l'Italia passò in vantaggio: su assist di Donadoni, Giannini entrò in area e superò Meola. Al 32' Vialli calciò sul palo un rigore, mentre al 68' furono i nordamericani ad andare vicini al gol su una punizione di Murray deviata da Zenga, il quale si superò anche sul tap-in successivo di Vermes. Finì 1-0 e la Nazionale azzurra poté considerare archiviato il primo turno, così come la Cecoslovacchia che batté l'Austria. Tuttavia, sarebbe dovuto risultare decisivo battere la Cecoslovacchia, la quale poteva contare su una migliore differenza reti, per concludere il girone al primo posto, piazzamento prezioso per continuare a giocare all'Olimpico ed evitare incroci rischiosi (come un eventuale quarto di finale contro i tedeschi).
Continuò la sua corsa la Germania Ovest: con cinque gol agli Emirati Arabi, la qualificazione fu assicurata. Nel gruppo F si chiusero sullo 0-0 gli incontri tra Inghilterra e Paesi Bassi e tra Irlanda ed Egitto, con tutte le squadre ancora a 2 punti con una partita ancora da giocare e in corsa per la qualificazione. Il Brasile, che vinse 1-0 sulla Costa Rica, ed il Camerun, che batté, con una doppietta di Milla, la Romania, vincendo anche il gruppo, ottennero il passaggio agli ottavi; e così anche il Belgio, che superò 3-1 i sudcoreani.
L'Italia batté quindi la Cecoslovacchia nel terzo incontro. All'Olimpico aprì le marcature Schillaci, che deviò in porta un tiro da fuori area di Giannini, e raddoppiò nella ripresa Roberto Baggio dopo una serie di dribbling. Nel gruppo B, oltre al Camerun (primo nonostante la sconfitta subita contro l'URSS), andarono avanti anche Argentina e Romania, che chiusero l'ultima gara con un utile 1-1. Nel gruppo C, a sorpresa, emerse la Costa Rica di Milutinović, che batté in rimonta 2-1 la Svezia a Genova, con reti di Flores e Medford, e decisive parate di Conejo.
Nel gruppo D, insieme ai tedeschi, passarono la Jugoslavia e la Colombia, che agguantò la qualificazione con un gol allo scadere di Rincon contro i tedeschi. Anche la situazione del gruppo E si risolse al 90': un colpo di testa di Daniel Fonseca eliminò i sudcoreani, consentendo all'Uruguay di passare al turno insieme a Spagna e Belgio. Nell'equilibrato gruppo F, infine, la spuntò l'Inghilterra, che batté 1-0 l'Egitto con un gol di Wright e passò insieme ad Irlanda e Paesi Bassi, le cui posizioni in classifica furono stabilite mediante sorteggio, a favore degli irlandesi.
Ottavi di finale |
Gli ottavi iniziarono sabato 23 giugno con la vittoria del Camerun per 2-1 sulla Colombia. Dopo 105 minuti di parità, la gara si accese nel secondo tempo supplementare. A Napoli fu ancora Roger Milla a timbrare lo storico accesso di una squadra africana ai quarti, con una doppietta in quattro minuti ai danni del portiere colombiano Higuita; il gol della bandiera per i sudamericani lo firmò Redin. In serata, una tripletta di Tomáš Skuhravý e un gol di Luboš Kubík consentirono alla Cecoslovacchia di battere 4-1 la Costa Rica.
Domenica 24 giugno si disputarono due gare molto attese: Brasile-Argentina nel pomeriggio, Germania Ovest-Paesi Bassi in serata. Buona parte della sfida fra le due squadre sudamericane fu caratterizzata da un assedio brasiliano: Careca, dopo due minuti, seminò mezza difesa argentina, ma fu bloccato da Goycochea; al 18' Dunga colpì il palo, al 52' fu Alemão a cogliere il montante, al 64' ancora Careca mancò il vantaggio di testa. Maradona, più volte colpito dalla difesa brasiliana, a dieci minuti dalla fine,[32] seminando gli avversari, allargò al limite dell'area per Caniggia, che dribblò anche Taffarel per segnare a porta vuota. Vinse l'Argentina per una rete a zero.
A Milano la Germania Ovest superò i Paesi Bassi. Dopo 21 minuti Völler falciò il portiere Hans van Breukelen: dall'episodio nacque un violento battibecco tra l'attaccante tedesco allora in forza alla Roma e il milanista Rijkaard: l'arbitro espulse entrambi, e all'uscita dal campo l'olandese fu colto dalle tv nell'atto di sputare addosso a Völler. Al 52', su cross di Buchwald, Klinsmann segnò, centrando poi un palo alla mezz'ora della ripresa; all'82' Brehme firmò il raddoppio da fuori area. Un rigore di Koeman all'88' servì solo ad accorciare le distanze.
Il giorno seguente, affermazione ai rigori dell'Irlanda sulla Romania (decisiva la parata di Bonner sul tiro di Timofte); gli irlandesi raggiunsero i quarti di finale senza mai né vincere né perdere entro i tempi regolamentari. In serata toccò all'Italia, impegnata all'Olimpico contro l'Uruguay: la gara si risolse nella ripresa a favore dei padroni di casa, grazie ad un tiro di Schillaci e ad un colpo di testa di Serena su punizione di Giannini.
Gli ottavi terminarono il giorno dopo. A Verona, la Jugoslavia e la Spagna si annullarono fino ad un quarto d'ora dalla fine. Poi Stojković portò in vantaggio gli slavi dopo la torre di Kataneć; gli spagnoli pareggiarono immediatamente con l'attaccante Salinas, ma nei supplementari ancora Stojković fu decisivo su punizione per il 2-1 finale. A Bologna, l'Inghilterra soffrì contro il Belgio. Ma ad un minuto dai rigori, fu Platt, in semirovesciata, a mandare avanti i Leoni.[32]
Quarti di finale |
I quarti di finale presentarono sei squadre europee, una sudamericana e un'africana. A Firenze, l'Argentina fu opposta alla Jugoslavia. Gli slavi restarono in dieci alla mezz'ora, a causa dell'espulsione di Šabanadžović; il risultato rimase però sullo 0-0 per 120 minuti e si procedette ai rigori. Stojković colpì la traversa; Maradona si vide respingere il tiro da Tomislav Ivković. Troglio sembrò condannare la sua squadra, cogliendo il palo. Ma Goycochea, parando i rigori di Brnović e Hadžibegić, guidò i sudamericani in semifinale.[33][34]
L'Italia, la stessa sera, fu opposta al sorprendente Eire di Jackie Charlton. Vicini riconfermò Baggio e Schillaci in attacco. Dopo trentasette minuti ancora Schillaci, su una respinta successiva a un tiro di Donadoni, appoggiò in rete il pallone dell'uno a zero. Il risultato non cambiò più, nonostante una traversa su punizione ancora di Schillaci.[33] L'Italia passò alle semifinali. Il giorno dopo, la Germania Ovest eliminò la Cecoslovacchia. Lothar Matthäus trasformò al 25' il calcio di rigore che decise la partita, poi fu il difensore Ivan Hašek a salvare per tre volte la propria porta; l'unico pericolo per i tedeschi arrivò da una punizione di Michal Bílek ed i cecoslovacchi, in dieci nel finale per l'espulsione di Ľubomír Moravčík, fecero ritorno in patria.
A Napoli fu quindi il turno del Camerun, opposto agli inglesi. Al 25' Platt schiacciò in rete un cross di Stuart Pearce; la reazione degli africani arrivò con l'ingresso di Milla, tenuto in panchina nel primo tempo, e dopo un fallo in area su di lui al 63' Kunde pareggiò su rigore; cinque minuti dopo fu Eugène Ekéké a portare in vantaggio i suoi grazie ad un assist dello stesso Milla. A nove minuti dalla fine Lineker trasformò però il rigore del pari dopo il fallo di Massing; ai supplementari fece il bis dagli undici metri con il fallo di N'Kono, fissando il risultato sul 3-2.
Semifinali |
Si giunse così alle semifinali: Italia-Argentina e Germania Ovest-Inghilterra. L'Italia abbandonò la sede di Roma per scendere a Napoli dove Maradona era un idolo incontrastato. In campo tornò Vialli al fianco di Schillaci. Il gol arrivò al 17': su un tiro di Vialli non trattenuto da Goycochea irruppe Schillaci, abile a portare in vantaggio la sua squadra. Nel secondo tempo, al 68', un cross di Olarticoechea permise a Caniggia di realizzare di testa la rete del pareggio: dopo 518 minuti terminò così l'imbattibilità di Walter Zenga. L'ingresso di Baggio (che nei supplementari sfiorò il gol su punizione) e Serena al posto di Giannini e di Vialli non smossero il punteggio dall'1-1 e si andò ai rigori. L'Argentina li segnò tutti, mentre Goycochea neutralizzò i tiri di Donadoni e Serena, sancendo un approdo in finale che ad una sudamericana in Europa mancava da 32 anni (il Brasile in Svezia nel 1958).[33]
Da notare che durante i tempi supplementari l'arbitro francese Michel Vautrot si distrasse, aggiungendo otto minuti al tempo regolamentare. In seguito l'arbitro ammise di essersi dimenticato di guardare il suo orologio.[35]
Il giorno dopo, nell'altra semifinale, a Torino, si affrontarono Germania Ovest e Inghilterra. Le due reti arrivarono al 60', quando una punizione di Brehme fu deviata in modo decisivo dall'inglese Paul Parker, e all'80', quando Lineker approfittò della confusione in area tedesca pareggiando e rinviando il verdetto ai rigori, ai quali si arrivò dopo due pali di Waddle e Buchwald. Dal dischetto sbagliarono gli inglesi Pearce e Waddle. La Germania Ovest avrebbe affrontato a Roma in finale l'Argentina. L'Inghilterra invece avrebbe incontrato a Bari i padroni di casa italiani per la finale che avrebbe stabilito il 3º e 4º posto.
Finali |
Nella finale per il terzo posto a Bari un'Italia rimaneggiata passò in vantaggio con Baggio al 72', calciando la palla sotto la traversa da pochi metri; fu raggiunta da Platt dieci minuti dopo su cross di Dorigo, ma vinse grazie a un rigore causato da un fallo di Parker e trasformato da Schillaci. L'attaccante italiano divenne capocannoniere con 6 reti mentre Shilton, a 41 anni, pose fine alla sua carriera internazionale. L'Italia ottenne il terzo posto in assoluto, mentre l'Inghilterra, al suo miglior risultato mondiale da 24 anni a quella parte, si aggiudicò il premio fair-play e nel dopogara, sia i calciatori in campo che i tifosi italiani e inglesi sugli spalti festeggiarono in maniera molto corretta l'epilogo del Mondiale cinque anni dopo la strage dell'Heysel.
Il giorno dopo, a Roma, furono di scena Argentina e Germania Ovest, per un replay della finale di quattro anni prima in Messico.
Il pubblico italiano presente allo stadio Olimpico, condizionato dalla sconfitta in semifinale e per le antipatie che Maradona si era attirato militando nel campionato di calcio italiano con taluni atteggiamenti, fischiò l'esecuzione dell'inno nazionale argentino. L'episodio suscitò la rabbia di Maradona, che consapevole di essere ripreso ripeté due volte hijos de puta ("figli di puttana") all'indirizzo dei tifosi italiani.[36]
Sotto il profilo del gioco la partita fu deludente.[36] A inizio ripresa i tedeschi protestano per un intervento falloso di Goycoechea su Augenthaler in area di rigore, non sanzionato.[37]
L'equilibrio si ruppe a sette minuti dal termine, quando l'arbitro Edgardo Codesal Méndez, dopo aver ignorato anche un fallo in area tedesca subìto dall'argentino Dezotti, concesse un calcio di rigore ai teutonici per un intervento di Sensini su Völler, analogo al contatto precedentemente non fischiato; questi episodi e le relative decisioni arbitrali furono oggetto di dure contestazioni da parte dei giocatori sudamericani: Maradona venne ammonito e l'Argentina rimase in nove contro 11 per l'espulsione di Dezotti dovuta alle vibranti proteste (al 65' Monzón era stato espulso per un duro intervento su Jürgen Klinsmann).
Dopo una lunga interruzione, Brehme trasformò il calcio di rigore. L'assalto finale della squadra argentina, in netta inferiorità numerica, non modificò il risultato.
Il mondiale italiano terminò, dunque, con la Germania Ovest campione per la terza volta e al suo ultimo atto ufficiale con tale nome; tre mesi dopo avvenne la riunificazione con la Germania Est e da quel momento la squadra (con il titolo sportivo degli occidentali) si chiamò solo Germania.
Le partite |
Fase a gruppi |
Gruppo A |
Classifica |
Pos. | Squadra | Pt | G | V | N | P | GF | GS | DR |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
1. | Italia | 6 | 3 | 3 | 0 | 0 | 4 | 0 | +4 |
2. | Cecoslovacchia | 4 | 3 | 2 | 0 | 1 | 6 | 3 | +3 |
3. | Austria | 2 | 3 | 1 | 0 | 2 | 2 | 3 | −1 |
4. | Stati Uniti | 0 | 3 | 0 | 0 | 3 | 2 | 8 | −6 |
Risultati |
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Roma 9 giugno 1990, ore 21:00 UTC+1 | Italia | 1 – 0 referto | Austria | Stadio Olimpico (73 303 spett.)
| ||||||
|
Firenze 10 giugno 1990, ore 17:00 UTC+1 | Stati Uniti | 1 – 5 referto | Cecoslovacchia | Stadio Comunale (33 266 spett.)
| ||||||
|
Roma 14 giugno 1990, ore 21:00 UTC+1 | Italia | 1 – 0 referto | Stati Uniti | Stadio Olimpico (73 423 spett.)
| ||||||
|
Firenze 15 giugno 1990, ore 17:00 UTC+1 | Austria | 0 – 1 referto | Cecoslovacchia | Stadio Comunale (38 962 spett.)
| ||||||
|
Roma 19 giugno 1990, ore 21:00 UTC+1 | Italia | 2 – 0 referto | Cecoslovacchia | Stadio Olimpico (73 303 spett.)
| ||||||
|
Firenze 19 giugno 1990, ore 21:00 UTC+1 | Austria | 2 – 1 referto | Stati Uniti | Stadio Comunale (34 857 spett.)
| ||||||
|
Gruppo B |
Classifica |
Pos. | Squadra | Pt | G | V | N | P | GF | GS | DR |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
1. | Camerun | 4 | 3 | 2 | 0 | 1 | 3 | 5 | −2 |
2. | Romania | 3 | 3 | 1 | 1 | 1 | 4 | 3 | +1 |
3. | Argentina | 3 | 3 | 1 | 1 | 1 | 3 | 2 | +1 |
4. | URSS | 2 | 3 | 1 | 0 | 2 | 4 | 4 | 0 |
Risultati |
Milano 8 giugno 1990, ore 18:00 UTC+1 | Argentina | 0 – 1 referto | Camerun | Stadio Giuseppe Meazza (74 500 spett.)
| ||||||
|
Bari 9 giugno 1990, ore 17:00 UTC+1 | URSS | 0 – 2 referto | Romania | Stadio San Nicola (42 907 spett.)
| ||||||
|
Napoli 13 giugno 1990, ore 21:00 UTC+1 | Argentina | 2 – 0 referto | URSS | Stadio San Paolo (55 759 spett.)
| ||||||
|
Bari 14 giugno 1990, ore 17:00 UTC+1 | Camerun | 2 – 1 referto | Romania | Stadio San Nicola (38 687 spett.)
| ||||||
|
Napoli 18 giugno 1990, ore 21:00 UTC+1 | Argentina | 1 – 1 referto | Romania | Stadio San Paolo (52 733 spett.)
| ||||||
|
Bari 18 giugno 1990, ore 21:00 UTC+1 | Camerun | 0 – 4 referto | URSS | Stadio San Nicola (37 307 spett.)
| ||||||
|
Gruppo C |
Classifica |
Pos. | Squadra | Pt | G | V | N | P | GF | GS | DR |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
1. | Brasile | 6 | 3 | 3 | 0 | 0 | 4 | 1 | +3 |
2. | Costa Rica | 4 | 3 | 2 | 0 | 1 | 3 | 2 | +1 |
3. | Scozia | 2 | 3 | 1 | 0 | 2 | 2 | 3 | −1 |
4. | Svezia | 0 | 3 | 0 | 0 | 3 | 3 | 6 | −3 |
Risultati |
Torino 10 giugno 1990, ore 21:00 UTC+1 | Brasile | 2 – 1 referto | Svezia | Stadio delle Alpi (62 628 spett.)
| ||||||
|
Genova 11 giugno 1990, ore 17:00 UTC+1 | Costa Rica | 1 – 0 referto | Scozia | Stadio Luigi Ferraris (30 867 spett.)
| ||||||
|
Torino 16 giugno 1990, ore 17:00 UTC+1 | Brasile | 1 – 0 referto | Costa Rica | Stadio delle Alpi (58 007 spett.)
| ||||||
|
Genova 16 giugno 1990, ore 21:00 UTC+1 | Svezia | 1 – 2 referto | Scozia | Stadio Luigi Ferraris (31 823 spett.)
| ||||||
|
Torino 20 giugno 1990, ore 21:00 UTC+1 | Brasile | 1 – 0 referto | Scozia | Stadio delle Alpi (62 502 spett.)
| ||||||
|
Genova 20 giugno 1990, ore 21:00 UTC+1 | Svezia | 1 – 2 referto | Costa Rica | Stadio Luigi Ferraris (30 223 spett.)
| ||||||
|
Gruppo D |
Classifica |
Pos. | Squadra | Pt | G | V | N | P | GF | GS | DR |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
1. | Germania Ovest | 5 | 3 | 2 | 1 | 0 | 10 | 3 | +7 |
2. | Jugoslavia | 4 | 3 | 2 | 0 | 1 | 6 | 5 | +1 |
3. | Colombia | 3 | 3 | 1 | 1 | 1 | 3 | 2 | +1 |
4. | Emirati Arabi Uniti | 0 | 3 | 0 | 0 | 3 | 2 | 11 | −9 |
Risultati |
Bologna 9 giugno 1990, ore 17:00 UTC+1 | Emirati Arabi Uniti | 0 – 2 referto | Colombia | Stadio Renato Dall'Ara (30 791 spett.)
| ||||||
|
Milano 10 giugno 1990, ore 21:00 UTC+1 | Germania Ovest | 4 – 1 referto | Jugoslavia | Stadio Giuseppe Meazza (74 765 spett.)
| ||||||
|
Bologna 14 giugno 1990, ore 17:00 UTC+1 | Jugoslavia | 1 – 0 referto | Colombia | Stadio Renato Dall'Ara (32 257 spett.)
| ||||||
|
Milano 15 giugno 1990, ore 21:00 UTC+1 | Germania Ovest | 5 – 1 referto | Emirati Arabi Uniti | Stadio Giuseppe Meazza (71 169 spett.)
| ||||||
|
Milano 19 giugno 1990, ore 17:00 UTC+1 | Germania Ovest | 1 – 1 referto | Colombia | Stadio Giuseppe Meazza (72 510 spett.)
| ||||||
|
Bologna 19 giugno 1990, ore 17:00 UTC+1 | Jugoslavia | 4 – 1 referto | Emirati Arabi Uniti | Stadio Renato Dall'Ara (27 833 spett.)
| ||||||
|
Gruppo E |
Classifica |
Pos. | Squadra | Pt | G | V | N | P | GF | GS | DR |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
1. | Spagna | 5 | 3 | 2 | 1 | 0 | 5 | 2 | +3 |
2. | Belgio | 4 | 3 | 2 | 0 | 1 | 6 | 3 | +3 |
3. | Uruguay | 3 | 3 | 1 | 1 | 1 | 2 | 3 | −1 |
4. | Corea del Sud | 0 | 3 | 0 | 0 | 3 | 1 | 6 | −5 |
Risultati |
Verona 12 giugno 1990, ore 17:00 UTC+1 | Belgio | 2 – 0 referto | Corea del Sud | Stadio Marcantonio Bentegodi (32 790 spett.)
| ||||||
|
Udine 13 giugno 1990, ore 17:00 UTC+1 | Uruguay | 0 – 0 referto | Spagna | Stadio Friuli (35 713 spett.)
|
Verona 17 giugno 1990, ore 21:00 UTC+1 | Belgio | 3 – 1 referto | Uruguay | Stadio Marcantonio Bentegodi (33 759 spett.)
| ||||||
|
Udine 17 giugno 1990, ore 21:00 UTC+1 | Corea del Sud | 1 – 3 referto | Spagna | Stadio Friuli (32 733 spett.)
| ||||||
|
Verona 21 giugno 1990, ore 17:00 UTC+1 | Belgio | 1 – 2 referto | Spagna | Stadio Marcantonio Bentegodi (35 950 spett.)
| ||||||
|
Udine 21 giugno 1990, ore 17:00 UTC+1 | Corea del Sud | 0 – 1 referto | Uruguay | Stadio Friuli (29 039 spett.)
| ||||||
|
Gruppo F |
Classifica |
Pos. | Squadra | Pt | G | V | N | P | GF | GS | DR |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
1. | Inghilterra | 4 | 3 | 1 | 2 | 0 | 2 | 1 | +1 |
2. | Irlanda[38] | 3 | 3 | 0 | 3 | 0 | 2 | 2 | 0 |
3. | Paesi Bassi[38] | 3 | 3 | 0 | 3 | 0 | 2 | 2 | 0 |
4. | Egitto | 2 | 3 | 0 | 2 | 1 | 1 | 2 | −1 |
Risultati |
Cagliari 11 giugno 1990, ore 21:00 UTC+1 | Inghilterra | 1 – 1 referto | Irlanda | Stadio Sant'Elia (35 238 spett.)
| ||||||
|
Palermo 12 giugno 1990, ore 21:00 UTC+1 | Paesi Bassi | 1 – 1 referto | Egitto | Stadio La Favorita (23 000 spett.)
| ||||||
|
Cagliari 16 giugno 1990, ore 21:00 UTC+1 | Inghilterra | 0 – 0 referto | Paesi Bassi | Stadio Sant'Elia (35 267 spett.)
|
Palermo 17 giugno 1990, ore 17:00 UTC+1 | Irlanda | 0 – 0 referto | Egitto | Stadio La Favorita (33 288 spett.)
|
Cagliari 21 giugno 1990, ore 21:00 UTC+1 | Inghilterra | 1 – 0 referto | Egitto | Stadio Sant'Elia (34 959 spett.)
| ||||||
|
Palermo 21 giugno 1990, ore 21:00 UTC+1 | Irlanda | 1 – 1 referto | Paesi Bassi | Stadio La Favorita (33 288 spett.)
| ||||||
|
Raffronto delle terze classificate |
Pos. | Squadra | Pt | G | V | N | P | GF | GS | DR |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
1. | Argentina | 3 | 3 | 1 | 1 | 1 | 3 | 2 | +1 |
2. | Colombia | 3 | 3 | 1 | 1 | 1 | 3 | 2 | +1 |
3. | Paesi Bassi | 3 | 3 | 0 | 3 | 0 | 2 | 2 | 0 |
4. | Uruguay | 3 | 3 | 1 | 1 | 1 | 2 | 3 | -1 |
5. | Austria | 2 | 3 | 1 | 0 | 2 | 2 | 3 | -1 |
6. | Scozia | 2 | 3 | 1 | 0 | 2 | 2 | 3 | -1 |
Fase a eliminazione diretta |
Albero della fase a eliminazione diretta |
Ottavi di finale | Quarti di finale | Semifinali | Finale | |||||||||||
| | | | | | | | | | | | | | |
24 giugno - 17:00 | | | | | | | ||||||||
1C. Brasile | 0 | |||||||||||||
30 giugno - 17:00 | ||||||||||||||
3B. Argentina | 1 | | ||||||||||||
Argentina | 0(3) | |||||||||||||
26 giugno - 17:00 | ||||||||||||||
| Jugoslavia | 0(2) | | |||||||||||
1E. Spagna | 1 | |||||||||||||
3 luglio - 20:00 | ||||||||||||||
2D. Jugoslavia | 2 | | ||||||||||||
Argentina | 1(4) | |||||||||||||
25 giugno - 17:00 | ||||||||||||||
| Italia | 1(3) | | |||||||||||
2F. Irlanda | 0(5) | |||||||||||||
30 giugno - 21:00 | ||||||||||||||
2B. Romania | 0(4) | | ||||||||||||
Irlanda | 0 | |||||||||||||
25 giugno - 21:00 | ||||||||||||||
| Italia | 1 | | |||||||||||
1A. Italia | 2 | |||||||||||||
8 luglio - 20:00 | ||||||||||||||
3E. Uruguay | 0 | | ||||||||||||
Argentina | 0 | |||||||||||||
23 giugno - 21:00 | ||||||||||||||
| Germania Ovest | 1 | ||||||||||||
2A. Cecoslovacchia | 4 | |||||||||||||
1º luglio - 17:00 | ||||||||||||||
2C. Costa Rica | 1 | | ||||||||||||
Cecoslovacchia | 0 | |||||||||||||
24 giugno - 21:00 | ||||||||||||||
| Germania Ovest | 1 | | |||||||||||
1D. Germania Ovest | 2 | |||||||||||||
4 luglio - 20:00 | ||||||||||||||
3F. Paesi Bassi | 1 | | ||||||||||||
Germania Ovest | 1(4) | |||||||||||||
23 giugno - 17:00 | ||||||||||||||
| Inghilterra | 1(3) | | Finale 3° posto | ||||||||||
1B. Camerun | 2 | |||||||||||||
1º luglio - 21:00 | 7 luglio - 20:00 | |||||||||||||
3D. Colombia | 1 | | ||||||||||||
Camerun | 2 | Italia | 2 | |||||||||||
26 giugno - 21:00 | ||||||||||||||
| Inghilterra | 3 | | Inghilterra | 1 | |||||||||
1F. Inghilterra | 1 | |||||||||||||
2E. Belgio | 0 | | ||||||||||||
Ottavi di finale |
Napoli 23 giugno 1990, ore 17:00 UTC+1 | Camerun | 2 – 1 (d.t.s.) referto | Colombia | Stadio San Paolo (50 026 spett.)
| ||||||
|
Bari 23 giugno 1990, ore 21:00 UTC+1 | Cecoslovacchia | 4 – 1 referto | Costa Rica | Stadio San Nicola (47 673 spett.)
| ||||||
|
Torino 24 giugno 1990, ore 17:00 UTC+1 | Brasile | 0 – 1 referto | Argentina | Stadio delle Alpi (61 381 spett.)
| ||||||
|
Milano 24 giugno 1990, ore 21:00 UTC+1 | Germania Ovest | 2 – 1 referto | Paesi Bassi | Stadio Giuseppe Meazza (74 559 spett.)
| ||||||
|
Genova 25 giugno 1990, ore 17:00 UTC+1 | Irlanda | 0 – 0 (d.t.s.) referto | Romania | Stadio Luigi Ferraris (31 818 spett.)
| ||||||
|
Roma 25 giugno 1990, ore 21:00 UTC+1 | Italia | 2 – 0 referto | Uruguay | Stadio Olimpico (73 303 spett.)
| ||||||
|
Verona 26 giugno 1990, ore 17:00 UTC+1 | Spagna | 1 – 2 (d.t.s.) referto | Jugoslavia | Stadio Marcantonio Bentegodi (35 500 spett.)
| ||||||
|
Bologna 26 giugno 1990, ore 21:00 UTC+1 | Inghilterra | 1 – 0 (d.t.s.) referto | Belgio | Stadio Renato Dall'Ara (34 520 spett.)
| ||||||
|
Quarti di finale |
Firenze 30 giugno 1990, ore 17:00 UTC+1 | Argentina | 0 – 0 (d.t.s.) referto | Jugoslavia | Stadio Comunale (38 971 spett.)
| ||||||
|
Roma 30 giugno 1990, ore 21:00 UTC+1 | Italia | 1 – 0 referto | Irlanda | Stadio Olimpico (73 303 spett.)
| ||||||
|
Milano 1º luglio 1990, ore 17:00 UTC+1 | Germania Ovest | 1 – 0 referto | Cecoslovacchia | Stadio Giuseppe Meazza (73 347 spett.)
| ||||||
|
Napoli 1º luglio 1990, ore 21:00 UTC+1 | Inghilterra | 3 – 2 (d.t.s.) referto | Camerun | Stadio San Paolo (55 205 spett.)
| ||||||
|
Semifinali |
Napoli 3 luglio 1990, ore 20:00 UTC+1 | Italia | 1 – 1 (d.t.s.) referto | Argentina | Stadio San Paolo (59 978 spett.)
| |||||||||
|
Torino 4 luglio 1990, ore 20:00 UTC+1 | Germania Ovest | 1 – 1 (d.t.s.) referto | Inghilterra | Stadio delle Alpi (62 628 spett.)
| |||||||||
|
Finale 3º- 4º posto |
Bari 7 luglio 1990, ore 20:00 UTC+1 | Italia | 2 – 1 referto | Inghilterra | Stadio San Nicola (51 426 spett.)
| ||||||
|
Finale 1º- 2º posto |
Roma 8 luglio 1990, ore 20:00 UTC+1 | Germania Ovest | 1 – 0 referto | Argentina | Stadio Olimpico (73 603 spett.)
| ||||||
|
Classifica marcatori |
- 6 reti
Salvatore Schillaci
- 5 reti
Tomáš Skuhravý
- 4 reti
Roger Milla
Lothar Matthäus
Gary Lineker
Míchel
- 3 reti
Andreas Brehme
Jürgen Klinsmann
Rudi Völler
David Platt
- 2 reti
Claudio Caniggia
Careca
Müller
Michal Bílek
Bernardo Redín
Roberto Baggio
Davor Jozić
Darko Pančev
Dragan Stojković
Gavril Balint
Marius Lăcătuș
- 1 rete
|
|
Statistiche |
Capocannoniere e miglior giocatore del torneo |
Salvatore Schillaci; 6 reti.
Reti segnate |
115 (2,2/per partita)
Gol più veloce |
Safet Sušić (Jugoslavia-Emirati Arabi Uniti; 5º).
Gol più lento |
Durante i tempi regolamentari
Freddy Rincón (Germania Ovest-Colombia; 90º).
Daniel Fonseca (Corea del Sud-Uruguay; 90º).
Durante i tempi supplementari
David Platt (Inghilterra-Belgio; 119º).
Triplette |
Tomáš Skuhravý (Cecoslovacchia-Costa Rica)
Míchel (Spagna-Corea del Sud)
Doppiette |
Careca (Brasile-Svezia)
Roger Milla (Camerun-Romania e Camerun-Colombia)
Lothar Matthäus (Germania Ovest-Jugoslavia)
Rudi Völler (Germania Ovest-Emirati Arabi Uniti)
Gary Lineker (Inghilterra-Camerun)
Darko Pančev (Jugoslavia-Emirati Arabi Uniti)
Dragan Stojković (Spagna-Jugoslavia)
Marius Lăcătuș (URSS-Romania)
Primo gol |
François Omam-Biyik (Argentina-Camerun, gara inaugurale, 8 giugno, 67º)
Ultimo gol |
Andreas Brehme (Germania Ovest-Argentina, finale 1º e 2º posto, 8 luglio, 84º)
Miglior attacco |
Germania Ovest; 15 reti segnate.
Miglior difesa |
Italia (7 partite giocate); 2 reti subite, Brasile (4 partite giocate); 2 reti subite.
Peggior attacco |
Corea del Sud, Egitto; 1 rete segnata.
Peggior difesa |
Emirati Arabi Uniti; 11 reti subite.
Prime e ultime volte |
Prime volte |
- Il primo sistema HDTV digitale, sviluppato in consorzio da RAI, Telettra, RTVE e Politecnico di Madrid nell'ambito del progetto europeo EU-256, venne dimostrato durante i Mondiali di Calcio Italia 1990. In otto sale di visione italiane e una spagnola vennero diffuse le immagini in alta definizione riprese sui campi di calcio con i sistemi HDTV 1125/60i/16:9 e 1250/50i/16:9 e trasmesse via satellite Olympus-F1, dalla posizione 19° Ovest.
- Per la prima volta entrambe le semifinali furono decise ai tiri di rigore.
- Per la prima volta una squadra africana riesce a raggiungere i quarti di finale della Coppa del Mondo: l'impresa è riuscita al Camerun[39], imitato nel 2002 dal Senegal e nel 2010 dal Ghana.
- Per la prima volta si rese necessario un sorteggio per stabilire la posizione finale nella classifica di un girone, dato che l'Irlanda ed i Paesi Bassi si classificarono con lo stesso punteggio e le stesse cifre nel gruppo F: l'Irlanda conquistò così il secondo posto mentre i Paesi Bassi furono terzi. Entrambe si qualificarono al turno successivo, in quanto i Paesi Bassi furono ammessi come una delle quattro migliori terze.
- È il primo mondiale per Costa Rica, Emirati Arabi Uniti e Irlanda.
- Questa Coppa del Mondo è stata la prima (e, fino ad ora, l'unica) in cui due squadre europee (Scozia e Svezia) furono battute ed eliminate da una formazione centroamericana: la Costa Rica, che vinse 1-0 contro gli scozzesi e 2-1 contro gli scandinavi.
Un'estate italiana fu la prima canzone ufficiale di un mondiale.- Per la prima volta, venne introdotta la tradizione delle bandiere dei paesi che giocano il match (in questo mondiale erano fatte con fiori verniciati su una base di legno) e la bandiera gialla del Fair Play, caricata da quattro ragazzi (che all'epoca aveva la scritta "Fair Play Please") in campo durante il pre-partita.
- Nella sola finale molte cose accaddero per la prima volta:
- per la prima volta una nazionale raggiunse tre finali consecutivamente: fu la Germania Ovest, che fu già finalista nel 1982 e nel 1986, uscendone sconfitta. L'impresa fu ripetuta dal Brasile nelle tre edizioni successive (1994, 1998 e 2002), con più fortuna: fu vincitore due volte su tre;
- c'è stata la prima riedizione, tra l'altro consecutiva, di una finale precedente: già nel 1986 Argentina e Germania furono opposte in finale, anche se quella volta la vittoria andò ai sudamericani, le due nazionali si riaffrontarono nuovamente in finale nel 2014 (con vittoria dei tedeschi) mentre un'altra riedizione di una finale ci sarebbe stata nel 1994, quando si confrontarono Brasile ed Italia, come già avvenuto nel 1970 (in entrambi i casi uscì vittorioso il Brasile);
- Pedro Monzón dell'Argentina divenne il primo giocatore espulso in una finale di Coppa del Mondo. Fu poco dopo seguito dal suo compagno di squadra Gustavo Dezotti;
- per la prima volta, la squadra sconfitta non andò a segno: la Germania Ovest vinse grazie ad un rigore, per poco non parato da Sergio Goycochea, trasformato all'84º minuto da Andreas Brehme e assegnato per un fallo su Rudi Völler. Di conseguenza, il tedesco Bodo Illgner divenne il primo portiere a non subire reti in una finale.
- per la prima volta una finale tra una squadra sudamericana e una europea si conclude con la vittoria di quest'ultima; nelle precedenti cinque occasioni infatti la vittoria aveva sempre arriso ai sudamericani (1958-1962-1970: Brasile vittorioso rispettivamente sulla Svezia, sulla Cecoslovacchia e sull'Italia; 1978-1986: Argentina vittoriosa rispettivamente sui Paesi Bassi e sulla Germania Ovest), tale impresa sarà poi ripetuta otto anni dopo dalla Francia vittoriosa in finale contro il Brasile e nel 2014 sempre dalla stessa Germania sull'Argentina.
- Per la prima volta in un Mondiale la partita inaugurale e la finale si conclusero con la sconfitta della stessa squadra, entrambe per 0-1 (Argentina-Camerun e Argentina-Germania Ovest)
Ultime volte |
- Questa Coppa del Mondo fu l'ultima in cui fu permesso ai portieri di ricevere tra le mani i retropassaggi dei propri compagni di squadra. La regola del retropassaggio verrà messa in atto in un campionato del mondo a partire dall'edizione di Stati Uniti 1994, per rendere più difficile alle squadre perdere tempo — anche se in realtà fu introdotta il 1º luglio 1992 e applicata per la prima volta durante il torneo olimpico di Barcellona 1992.
- Questa fu l'ultima coppa del mondo in cui furono presenti 4 nazionali, di lì a breve scioltesi come entità politiche: nell'ottobre 1990 avvenne la riunificazione tra Germania Ovest e Germania Est, e i 3 titoli mondiali conquistati dagli occidentali nelle edizioni di Svizzera 1954, Germania Ovest 1974 e Italia 1990 saranno riconosciuti alla nuova Germania unita; l'URSS si dissolse nel 1991 dando vita alla Russia e ad altre 14 diverse nazionali — anche se 11 di queste confluirono inizialmente, sul piano sportivo, nella CSI che prese parte al campionato d'Europa 1992 —; a un simile percorso andò incontro la Jugoslavia, che dal 1992 si smembrò gradualmente in Croazia, Slovenia, Bosnia ed Erzegovina, Macedonia del Nord, Serbia e Montenegro (queste ultime due, inizialmente ancora unite dal vecchio nome di Jugoslavia fino al 2002, e poi da quello di Serbia e Montenegro fino alla separazione del 2006); infine la Cecoslovacchia si divise nel 1993 in Rep. Ceca e Slovacchia — seppur continuarono a giocare pro tempore come un unico paese fino alle qualificazioni ai mondiali 1994.
- Questa è stata anche l'ultima edizione dei mondiali in cui una vittoria nel girone eliminatorio valeva 2 punti. Il gioco poco offensivo spinse la FIFA a introdurre la regola dei 3 punti in occasione dei mondiali del 1994.
- Questa è stata l'ultima coppa del mondo in cui gli arbitri indossavano principalmente la tradizionale casacca nera: a partire dal 1994, gli arbitri possono scegliere altri colori per evitare di confondersi con le squadre in campo; questa regola viene seguita dal 1994, sebbene il nero sia diventato un'opzione dal 1998. Una casacca rossa di riserva, comunque, esisteva già nei mondiali precedenti, e fu indossata nelle due partite in cui la Scozia indossava le tradizionali casacche color blu scuro, per evitare confusione tra colori.
- Per l'ultima volta i giocatori di un campionato mondiale ebbero soltanto un numero stampato sul retro delle maglie. Essi avrebbero infatti avuto anche il nome sulla schiena, scritto sopra il numero, e anche quest'ultimo riportato in piccolo sul petto, a partire dal 1994 — i numeri sul busto erano già stati sperimentati nel campionato mondiale di calcio Under-20 1991 in Portogallo.
- Questa è stata anche l'ultima edizione dei mondiali in cui le nazionali potevano convocare per le partite ufficiali fino a un massimo di 16 calciatori (11 titolari più 5 riserve), con la conseguenza che 6 calciatori della rosa finivano in tribuna. Dalla successiva edizione dei mondiali, ciascuna squadra poteva convocare per le partite tutta la rosa a disposizione (11 titolari più 11 riserve), inaugurando così il fenomeno della "panchina lunga".
Note |
^ Giuseppe Smorto, Bearzot: "Premiati i nostri risultati", in la Repubblica, 20 maggio 1984, p. 37.
^ Giuseppe Smorto, Mondiali '90 all'Italia, bocciati i sovietici, in la Repubblica, 20 maggio 1984, p. 37.
^ Ecco i manager di Italia '90, in la Repubblica, 31 marzo 1987, p. 48.
^ Vittoria Sivo, Il Mundial '90 da gioco a business, in la Repubblica, 17 luglio 1987, p. 14.
^ abcd Stefano Tamburini, Italia '90, il Grande sperpero e il conto è ancora da pagare, su messaggeroveneto.gelocal.it, 9 aprile 2014.
^ Domenico Rocca, La grande abbuffata, su rivistacontrasti.it, 22 settembre 2017.
^ Fabrizio Bocca, Dal Delle Alpi al progetto Cagliari il check up stadi boccia l'Italia, su repubblica.it, 1º maggio 2009.
^ Alberto Stabile, Mondiali '90, in la Repubblica, 25 aprile 1989, p. 1.
^ Commissione d'inchiesta sull'affare dei Mondiali, in la Repubblica, 8 marzo 1991, p. 18.
^ Storia proibita degli anni '80. Il Calcio degli scandali, History channel, a 45 min 25 s.
^ "Un'estate italiana": Bennato e la Nannini la cantano per "Italia '90", marcoliberti.it, 13 giugno 2012. URL consultato il 3 luglio 2014.
^ www.davidhanselmann.de - BIO
^ Triumvirat - David Hanselmann
^ Mascotte 90, ridotti a 5 i nomi scelti, in Stampa Sera, 24 marzo 1989, p. 17.
^ abcdefghijkl Italia 90 (album figurine), Panini, 1990, pp. 2-5.
^ Sorteggio per Italia '90 con Celentano e Pavarotti, in la Repubblica, 26 novembre 1987, p. 24.
^ Fabrizio Bocca, Al centro del calcio, in la Repubblica, 12 dicembre 1987, p. 25.
^ 112 squadre nell'urna Il traguardo è Italia '90, in la Repubblica, 11 dicembre 1987, p. 26.
^ Gianni Mura, Ma sono solo partite..., in la Repubblica, 13 dicembre 1987, p. 24.
^ Fabrizio Bocca, E ora tre anni pieni di gol, in la Repubblica, 13 dicembre 1987, p. 24.
^ Fabrizio Bocca, Olanda e Germania insieme, ma il cammino è ancora lungo, in la Repubblica, 13 dicembre 1987, p. 24.
^ È in arrivo il Camerun, in la Repubblica, 19 novembre 1989, p. 26.
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^ abc Curzio Maltese, Grande show prima dei nomi, in La Stampa, 9 dicembre 1989, p. 17.
^ Viaggio intorno alla Coppa, in la Repubblica, 10 dicembre 1989, p. 1.
^ Marco E. Ansaldo, Farà caldo sulle isole, in la Repubblica, 10 dicembre 1989, p. 4.
^ (ES) Julio Macías, Quién es quién en la Selección Argentina. Diccionario sobre los futbolistas internacionales (1902-2010), Buenos Aires, Corregidor, 2011, p. 332, ISBN 978-950-05-1932-8.
^ ab Bortolotti, p. 184.
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^ Andrea Schianchi, L'errore di D10, in SportWeek, 28 giugno 2014, 30-31.
^ (PT) Destaques da Copa de 1990, copadomundo.uol.com.br. URL consultato il 24 gennaio 2015.
^ ab Bortolotti, p. 186.
^ 8 LUGLIO 1990: “HIJOS DE PUTA”, Calcio Romantico.
^ ab Classifica determinata per sorteggio
^ Mondiali di Calcio - Italia 1990, mondialicalcio.altervista.org. URL consultato il 3 luglio 2014.
Bibliografia |
- Adalberto Bortolotti, I campionati mondiali, in Enciclopedia dello Sport – Calcio, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2002.
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Collegamenti esterni |
- (EN) 1990 FIFA World Cup Italy, su fifa.com.
- Coppa del Mondo 1990, su transfermarkt.it.
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