Campionato mondiale di calcio 1970









































































Campionato mondiale di calcio 1970
Copa Mundial de Fútbol de 1970

Logo della competizione
Competizione

Campionato mondiale di calcio
Sport

Football pictogram.svg Calcio
Edizione

Date
31 maggio - 21 giugno 1970
Luogo

Messico Messico
(5 città)
Partecipanti
16 (71 alle qualificazioni)
Impianto/i
5 stadi
Risultati
Vincitore

Brasile Brasile
(3º titolo)
Secondo

Italia Italia
Terzo

Germania Ovest Germania Ovest
Quarto

Uruguay Uruguay
Statistiche
Miglior marcatore

Germania Ovest Gerd Müller (10)
Incontri disputati
32
Gol segnati
95 (2,97 per incontro)
Pubblico
1 673 975
(52 312 per incontro)

Brazil 1970.JPG
La formazione brasiliana che si aggiudicò definitivamente nel 1970 la Coppa Jules Rimet, vincendola per la terza volta.
Cronologia della competizione






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1966

1974
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Il campionato mondiale di calcio 1970 o Coppa del mondo Jules Rimet del 1970 (noto anche come Mexico '70) è stata la nona edizione del campionato mondiale di calcio per squadre nazionali maggiori maschili, organizzato dalla FIFA ogni quattro anni.


Si tenne in Messico dal 31 maggio al 21 giugno 1970 e fu l'ultima edizione del campionato del mondo a chiamarsi "Coppa del mondo Jules Rimet". Infatti fu vinta dal Brasile che, battendo in finale l'Italia, se la aggiudicò definitivamente, avendola vinta per 3 volte. Dall'edizione successiva (1974) il campionato del mondo prese il nome di "Coppa del mondo FIFA". Fu anche la prima edizione del campionato mondiale ad essere trasmessa dalla televisione a colori, grazie alla diffusione del satellite: 50 Stati poterono seguire l'evento.


Inoltre, per la prima volta, l'arbitro formalizzò le sanzioni disciplinari a carico dei giocatori tramite i cartellini: il giallo per l'ammonizione e il rosso per l'espulsione. E l'Adidas Telstar divenne il primo pallone ufficiale dei Mondiali: era la classica palla con 12 pentagoni neri e 20 esagoni bianchi. Presente già nell'Europeo 1968, al posto del classico pallone di cuoio scuro, fu scelto poiché il disegno e i colori ne facilitavano la visibilità nelle televisioni in bianco e nero. Fu, infine, il primo torneo mondiale in cui furono concesse due sostituzioni a partita: la prima squadra ad avvalersene fu l'Unione Sovietica nel match inaugurale.




Indice






  • 1 Assegnazione


  • 2 Le squadre qualificate


  • 3 Squadre partecipanti


  • 4 Sorteggio dei gruppi


  • 5 Stadi


  • 6 Formula


  • 7 Presentazione


    • 7.1 Introduzione


    • 7.2 Il cammino verso il campionato del mondo




  • 8 Fase finale


    • 8.1 Fase a gruppi


      • 8.1.1 Gruppo 1


      • 8.1.2 Gruppo 2


      • 8.1.3 Gruppo 3


      • 8.1.4 Gruppo 4




    • 8.2 Quarti di finale


    • 8.3 Semifinali


    • 8.4 Finale terzo posto


    • 8.5 Finale




  • 9 Convocazioni


  • 10 Le partite


    • 10.1 Fase a gruppi


      • 10.1.1 Gruppo 1


        • 10.1.1.1 Classifica


        • 10.1.1.2 Risultati




      • 10.1.2 Gruppo 2


        • 10.1.2.1 Classifica


        • 10.1.2.2 Risultati




      • 10.1.3 Gruppo 3


        • 10.1.3.1 Classifica


        • 10.1.3.2 Risultati




      • 10.1.4 Gruppo 4


        • 10.1.4.1 Classifica


        • 10.1.4.2 Risultati






    • 10.2 Fase ad eliminazione diretta


      • 10.2.1 Albero della fase ad eliminazione diretta


      • 10.2.2 Quarti di finale


      • 10.2.3 Semifinali


      • 10.2.4 Finale 3º posto


      • 10.2.5 Finale






  • 11 Classifica marcatori


  • 12 Note


  • 13 Bibliografia


  • 14 Voci correlate


  • 15 Altri progetti


  • 16 Collegamenti esterni





Assegnazione |


Il Messico venne scelto come Paese ospitante in seguito ad una votazione tenutasi a Tokio il giorno 8 ottobre 1964; in lizza c'era anche l'Argentina[1].



Le squadre qualificate |


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Lo stesso argomento in dettaglio: Qualificazioni al campionato mondiale di calcio 1970.



Le nazioni qualificate, in blu


Le qualificazioni al campionato mondiale di calcio di Messico 1970 videro l'iscrizione di settantatré squadre nazionali, mentre il torneo finale ne prevedeva la partecipazione di sole sedici. Essendo già qualificate di diritto il Messico, paese organizzatore, e l'Inghilterra, campione in carica, erano disponibili solo quattordici posti. Questi sarebbero stati come al solito assegnati alle selezioni nazionali vincitrici dei vari raggruppamenti di qualificazione.


Furono assegnati nove posti alla zona UEFA, uno di questi però già occupato dai campioni in carica. Tra le squadre presenti alla manifestazione figurò l'Italia, fresca campione d'Europa ma non la Jugoslavia, finalista perdente, qui arrivata seconda nel gruppo 6 alle spalle del Belgio, che tornava invece dopo sedici anni. Non mancarono neanche la Germania Ovest e l'URSS, rispettivamente la seconda e la quarta classificata di quattro anni prima, ma lo stesso non si poté dire per il Portogallo di Eusébio, terzo in Inghilterra ma ora giunto addirittura ultimo nel gruppo 1, che fu vinto invece dalla Romania. Questa nazione ebbe nuovamente accesso alla fase finale dopo un'assenza che durava dall'edizione del 1938; tornarono dopo un'assenza più o meno lunga anche la Svezia, la cui ultima partecipazione risaliva invece al mondiale di casa, e la Cecoslovacchia, la cui ultima presenza era datata 1962 e avvenne dopo aver vinto lo spareggio con l'Ungheria; tornò invece la Bulgaria, alla terza partecipazione consecutiva.


Un'altra sorpresa arrivò dal CONMEBOL, dove il Perù, assente dal 1930, si qualificò a spese dell'Argentina, per il resto giunsero in Messico i campioni continentali dell'Uruguay ed il sempre presente Brasile. Prima partecipazione assoluta per le altre tre squadre: drammatica la qualificazione di El Salvador per il Nord e Centro America, che scatenò indirettamente una guerra dopo il confronto con l'Honduras, mentre in Asia e Oceania la rivelazione dell'edizione precedente, la Corea del Nord, si rifiutò di giocare con Israele, e alla fine fu proprio quest'ultima squadra a rappresentare i due continenti. Le squadre africane pretesero invece un girone solo per loro al posto di quello con anche Asia ed Oceania di quattro anni prima, che causò molti ritiri; dalle qualificazioni giunse quindi il Marocco.



Squadre partecipanti |




























































































































































Pr.
Squadra
Data di qualificazione certa
Confederazione
Partecipante in quanto
Partecipazioni precedenti al torneo
Ultima presenza
1
Messico Messico
8 ottobre 1964 CONCACAF Rappresentativa della nazione organizzatrice della fase finale 6 (1930, 1950, 1954, 1958, 1962, 1966)
Inghilterra 1966
2
Inghilterra Inghilterra
30 luglio 1966 UEFA Paese detentore del titolo 5 (1950, 1954, 1958, 1962, 1966)
Inghilterra 1966
3
Belgio Belgio
25 giugno 1969 UEFA Vincitrice del Gruppo 6 (UEFA) 4 (1930, 1934, 1938, 1954)
Svizzera 1954
4
Uruguay Uruguay
10 agosto 1969 CONMEBOL Vincitrice del Gruppo 3 (CONMEBOL) 5 (1930, 1950, 1954, 1962, 1966)
Inghilterra 1966
5
Brasile Brasile
31 agosto 1969 CONMEBOL Vincitrice del Gruppo 2 (CONMEBOL) 8 (1930, 1934, 1938, 1950, 1954, 1958, 1962, 1966)
Inghilterra 1966
6
Perù Perù
31 agosto 1969 CONMEBOL Vincitrice del Gruppo 1 (CONMEBOL) 1 (1930)
Uruguay 1930
7
El Salvador El Salvador
8 ottobre 1969 CONCACAF Vincitrice della finale CONCACAF Esordiente
8
Svezia Svezia
15 ottobre 1969 UEFA Vincitrice del Gruppo 5 (UEFA) 4 (1934, 1938, 1950, 1958)
Svezia 1958
9
Germania Ovest Germania Ovest
22 ottobre 1969 UEFA Vincitrice del Gruppo 7 (UEFA) 6 (1934, 1938, 1954, 1958, 1962, 1966)
Inghilterra 1966
10
Marocco Marocco
26 ottobre 1969 CAF Vincitrice del Terzo Turno CAF Esordiente
11
URSS URSS
4 novembre 1969 UEFA Vincitrice del Gruppo 4 (UEFA) 3 (1958, 1962, 1966)
Inghilterra 1966
12
Romania Romania
16 novembre 1969 UEFA Vincitrice del Gruppo 1 (UEFA) 3 (1930, 1934, 1938)
Francia 1938
13
Italia Italia
22 novembre 1969 UEFA Vincitrice del Gruppo 3 (UEFA) 6 (1934, 1938, 1950, 1954, 1962, 1966)
Inghilterra 1966
14
Cecoslovacchia Cecoslovacchia
3 dicembre 1969 UEFA Vincitrice del Gruppo 2 (UEFA) 5 (1934, 1938, 1954, 1958, 1962)
Cile 1962
15
Bulgaria Bulgaria
7 dicembre 1969 UEFA Vincitrice del Gruppo 8 (UEFA) 2 (1962, 1966)
Inghilterra 1966
16
Israele Israele
14 dicembre 1969 AFC Vincitrice della finale AFC e OFC Esordiente


Sorteggio dei gruppi |




L'Adidas Telstar, il pallone ufficiale della manifestazione.


Il sorteggio dei gironi si svolse il 10 gennaio 1970 a Città del Messico. Erano presenti quattro urne[2]:




  • America

    • Messico

    • Brasile

    • Perù

    • Uruguay




  • Europa 1

    • Germania Ovest

    • Inghilterra

    • Italia

    • Unione Sovietica




  • Europa 2

    • Belgio

    • Bulgaria

    • Cecoslovacchia

    • Svezia




  • Resto del mondo

    • Romania

    • Marocco

    • Israele

    • El Salvador




In realtà Messico e Inghilterra vennero inserite direttamente nei gruppi 1 e 3, per il resto la suddivisione si basava su criteri puramente geografici[3]: l'urna "Europa 1" raccoglieva le nazionali europee che si erano meglio piazzate nell'ultima edizione, mentre tra le altre cinque compagini continentali la Romania pagò l'assenza di trentadue anni venendo messa con il "Resto del mondo". Fu infine accolta la raccomandazione del Marocco di non essere inserito nello stesso gruppo di Israele[4]: la nazionale africana si era infatti ritirata proprio per questo motivo dal recente torneo dei giochi olimpici disputato a Città del Messico.


La composizione dei gironi che uscì dalle urne fu la seguente:




  • Gruppo 1 (Città del Messico): Messico Messico, URSS URSS, Belgio Belgio, El Salvador El Salvador


  • Gruppo 2 (Puebla e Toluca): Uruguay Uruguay, Italia Italia, Svezia Svezia, Israele Israele


  • Gruppo 3 (Guadalajara): Brasile Brasile, Inghilterra Inghilterra, Cecoslovacchia Cecoslovacchia, Romania Romania


  • Gruppo 4 (León): Perù Perù, Germania Ovest Germania Ovest, Bulgaria Bulgaria, Marocco Marocco



Stadi |


L'organizzazione selezionò cinque stadi in cinque diverse città per ospitare le partite della Coppa del Mondo, considerando anche sedi alternative nello stato di Hidalgo e nella città portuale di Veracruz. Le partite di ogni gruppo furono concentrate in una sola città, ad eccezione delle partite del gruppo 2 (quello dell'Italia), con Puebla e Toluca. A parte lo stadio Luis Dosal, tutti gli altri stadi erano di recente costruzione, in quanto il Messico si preparava ad ospitare sia la Coppa del Mondo che i Giochi olimpici estivi del 1968.


L'altitudine e l'importanza dell'acclimatamento furono fattori giustamente presi in considerazione dalle squadre partecipanti. Di conseguenza, a differenza del precedente torneo giocato in Inghilterra, la maggior parte delle squadre arrivò nella regione con largo anticipo, per prepararsi a dovere. Alcune compagini avevano già sperimentato le condizioni locali durante il torneo calcistico delle Olimpiadi estive del 1968. Ad un'altitudine superiore a 2.660 metri (8.730 piedi) sul livello del mare, Toluca era la sede di gioco più alta; Guadalajara invece la più bassa a 1.500 m (4.920 piedi).


Dei 5 stadi utilizzati per le 32 partite giocate, quello con maggiore capienza ed anche più utilizzato, fu lo stadio Azteca a Città del Messico. Sul suo terreno di gioco vennero ospitate 10 partite totali, compresa la finalissima e la finale per il terzo posto, e tutte le partite del Gruppo 1 (quelle della squadra di casa). Lo stadio Jalisco di Guadalajara ospitò 8 partite, comprese tutte le partite del Gruppo 3 e una semifinale. l'Estadio Nou Camp di León ospitò 7 partite, ossia tutte quelle del Gruppo 4 e una partita dei quarti di finale. L'Estadio Luis Dosal di Toluca ospitò 4 partite e l'Estadio Cuauhtémoc di Puebla 3 partite, unico stadio dei 5 utilizzati per il torneo a non ospitare scontri ad eliminazione diretta.


















































Città del Messico

Stadio Azteca

19°18′10″N 99°09′02″W / 19.302778°N 99.150556°W19.302778; -99.150556 (Stadio Azteca)
Capienza: 107 247

Panorama Estadio Azteca football game Club America.jpg

Guadalajara



Mappa di localizzazione: Messico

Guadalajara

Guadalajara



León

León



Città del Messico

Città del Messico



Puebla

Puebla



Toluca

Toluca



Campionato mondiale di calcio 1970 (Messico)



Puebla

Stadio Jalisco

Estadio Cuauhtémoc

20°42′18″N 103°19′41.3″W / 20.705°N 103.328139°W20.705; -103.328139 (Stadio Jalisco)

19°04′41″N 98°09′52″W / 19.078056°N 98.164444°W19.078056; -98.164444 (Estadio Cuauhtémoc)
Capienza: 71 100
Capienza: 35 563

Estadio jalisco.jpg

El Estadio Cuauhtémoc.jpg

León

Toluca

Estadio Nou Camp

Estadio Luis Dosal

21°06′55.96″N 101°39′27.88″W / 21.115544°N 101.657744°W21.115544; -101.657744 (Estadio Nou Camp)

19°17′14.23″N 99°40′00.46″W / 19.287286°N 99.666794°W19.287286; -99.666794 (Estadio Luis Dosal)
Capienza: 23 609
Capienza: 26 900

EstadioLeon.jpg

Nemesio diez.JPG


Formula |


Nel mondiale 1970 la fase a gironi si compone di quattro gruppi: 1, 2, 3 e 4. Le prime due classificate di ciascun girone accedono alla fase seguente; in caso di parità in classifica, i criteri seguiti sono:



  1. Differenza reti

  2. Maggior numero di gol segnati

  3. Sorteggio


L'albero della fase a eliminazione diretta è organizzato come segue:



  • Quarti di finale

    • 1ª classificata girone 1 - 2ª classificata girone 2 (quarto A)

    • 2ª classificata girone 1 - 1ª classificata girone 2 (quarto B)

    • 1ª classificata girone 3 - 2ª classificata girone 4 (quarto C)

    • 2ª classificata girone 3 - 1ª classificata girone 4 (quarto D)



  • Semifinali

    • Vincente quarto A - vincente quarto C

    • Vincente quarto B - vincente quarto D




Le squadre vincitrici delle semifinali si contendono il titolo, mentre le perdenti disputano la finale per il 3º e 4º posto.



Presentazione |



Introduzione |




Juanito, la mascotte di México '70.


Il nono campionato mondiale di calcio, giocato in Messico dal 31 maggio al 21 giugno del 1970, presentava alcune novità: innanzitutto erano presenti tutte le squadre che lo avevano vinto almeno una volta (ciò era già accaduto nell'edizione del 1950 giocata in Brasile e in quella del 1954 che si tenne in Svizzera, dove c'erano le uniche vincitrici di allora, Uruguay e Italia; in questo momento il loro numero era però salito a cinque). Anzi, tre di queste, Brasile, Italia e Uruguay, lo avevano già vinto per due volte. Ad esse si aggiungevano i campioni uscenti dell'Inghilterra, che avevano vinto quattro anni prima in casa di fronte alla Regina Elisabetta, battendo la Germania Ovest grazie a un gol dubbio; c'erano infine gli stessi tedeschi occidentali, trionfatori nel 1954 in Svizzera. Comunque sia, in semifinale arrivavano proprio tutte le tre squadre bi-campioni del mondo, con un'alta probabilità quindi che la Coppa Rimet potesse trovare un padrone definitivo proprio qui: sarebbe stata infatti assegnata alla prima Nazionale vittoriosa per tre volte, anche non consecutive.


Altra novità fu l'introduzione dei cartellini colorati per segnalare le ammonizione e le espulsioni; tale strumento, voluto dall'arbitro della "Battaglia di Santiago", Ken Aston, non venne però mai utilizzato in questo torneo[5]. Infine ci fu l'introduzione delle sostituzioni dei "giocatori di movimento"[6]: fino all'edizione precedente era infatti possibile la sola sostituzione del portiere in caso d'infortunio.



Il cammino verso il campionato del mondo |





Gianni Rivera e Sandro Mazzola: i due diedero vita alla famosa "staffetta" voluta dal commissario tecnico Ferruccio Valcareggi


Come avrebbe ricordato Gigi Riva molti anni dopo, questa edizione del campionato del mondo non si distinse per particolari novità tattiche, ma solo come campo di confronto tra quattro scuole la cui tradizione si era cristallizzata nel tempo: quella sudamericana, di carattere più difensivista, rappresentata dall'Uruguay, quella brasiliana, fatta di ritmo, fantasia e tecnica, che vedeva in Pelé il suo miglior interprete, infine quella europea; c'era la versione più atletica, impersonata dagli inglesi, campioni uscenti, e dai tedeschi, che ancora non avevano digerito la sconfitta del 1966 a Wembley, e c'era infine quella più tattica del gioco all'italiana, basata su una difesa attenta e su veloci contropiede. Outsider di lusso l'URSS, che già si era ben comportata all'ultimo mondiale e che ben figurava da anni nelle manifestazioni continentali (aveva infatti già vinto il Campionato europeo del 1960; arrivò poi seconda dietro la Spagna nell'edizione 1964 e fu superata dall'Italia in semifinale all'Europeo 1968 solo per sorteggio). Pochi dubbi tuttavia sul fatto che a disputarsi il titolo sarebbero state, alla fine, le "solite note".


In particolare l'Italia guardava a questa edizione del Mondiale con rinnovata speranza: sebbene mai nel dopoguerra la Nazionale avesse passato il primo turno di qualificazione, le squadre di club italiane avevano conseguito prestigiose vittorie nelle competizioni europee e in quelle intercontinentali.[7] Da un lato quattro anni prima in Inghilterra la Nazionale azzurra era stata sorprendentemente eliminata al primo turno dei mondiali dalla Corea del Nord, dall'altro due anni dopo aveva raggiunto con merito il primato continentale. Ma nel 1958 gli azzurri erano stati addirittura esclusi dal campionato in Svezia perché nella fase di qualificazione persero a Belfast la partita decisiva contro l'Irlanda del Nord.


A dar fiducia alle speranze azzurre, oltre al recente titolo europeo, vi era una generazione di giovani calciatori già assurti alle glorie in campo continentale e mondiale con i loro club: su tutti Gianni Rivera, campione d'Europa e del mondo con il Milan nell'ultimo anno, oltre che Pallone d'oro 1969, e Sandro Mazzola, due volte campione d'Europa con l'Inter, altrettante volte vincitore della Coppa Intercontinentale. Proprio in Messico il commissario tecnico Ferruccio Valcareggi inventò la celebre "staffetta" tra i due giocatori[8]: primo tempo per Mazzola, poi sarebbe entrato Rivera. Questo almeno a partire dalla terza partita, quella pareggiata con Israele, mentre non venne utilizzata nella finale della manifestazione, che vide il milanista in campo solo negli istanti finali (i famosi "sei minuti di Rivera"). C'era infine Gigi Riva, cannoniere principe del campionato italiano, che coi suoi gol aveva sospinto il Cagliari a vincere l'ultimo torneo appena concluso. Mancino naturale (tanto che il suo allenatore al Cagliari, Manlio Scopigno, sosteneva che il suo piede destro gli fosse utile solo per salire sul tram), per la sua potenza di tiro Gianni Brera coniò per lui il soprannome di Rombo di Tuono.[7]



Fase finale |



Fase a gruppi |


La prima fase rispettò, sostanzialmente, i pronostici.



Gruppo 1 |


Nel gruppo uno, che giocava a Città del Messico, erano state inserite il Messico, l'URSS, il Belgio ed El Salvador.


Qui i padroni di casa inaugurarono la manifestazione il 31 maggio pareggiando per 0-0 contro i sovietici, e furono così entrambe superate dai belgi, vittoriosi sui salvadoregni per 3-0. Nella seconda giornata i Diavoli Rossi vennero però sonoramente battuti dall'URSS (4-1) grazie anche alla doppietta di Anatolij Byšovec, e pure il Messico vinse con ampio margine (4-0) contro i colleghi di confederazione. Si arrivò quindi all'ultimo turno con El Salvador, senza più speranze di passaggio, che perse anche contro i sovietici (2-0, con altri due gol di Byšovec), mentre i messicani, sospinti da 105.000 spettatori, ebbero ragione sui belgi ancora in corsa segnando una rete su calcio di rigore ad inizio partita.


Passarono così alla fase ad eliminazione diretta l'URSS e il Messico; le due nazionali terminarono con gli stessi punti e identica differenza reti, ma i padroni di casa finirono al secondo posto per il minor numero di gol segnati e persero quindi il diritto di giocare nella capitale.



Gruppo 2 |


Nel gruppo due, che giocava a Puebla e Toluca, erano state inserite l'Uruguay, l'Italia, la Svezia e Israele.


Nella prima giornata si registrarono le vittorie di Uruguay (2-0 su Israele) e Italia (1-0 sulla Svezia, con una "ciabattata" di Angelo Domenghini, come scrisse Gianni Brera[9]), invece i due incontri del secondo turno terminarono in pareggio. Si arrivò quindi a due partite dalla fine con tutte le squadre più o meno in lizza per la qualificazione: se però la Celeste fu battuta 1-0 dagli scandinavi, gli Azzurri portarono invece a casa un altro 0-0, stavolta contro Israele. Quest'ultimo incontro causò indirettamente le proteste dell'ambasciata etiope verso l'Italia: durante la telecronaca Nicolò Carosio fu accusato, peraltro ingiustamente, di aver pronunciato un insulto razziale nei confronti del guardalinee dello stato africano in occasione di un gol annullato alla nazionale "di casa"[10]. L'episodio, mai del tutto chiarito, portò comunque all'avvicendamento dello stesso Carosio con Nando Martellini.


In base a questi risultati l'Italia si qualificò come prima, mentre l'Uruguay passò come seconda grazie alla miglior differenza reti sulla Svezia. Questo girone, nonostante l'esiguo numero di gol segnati (appena sei in altrettante gare) si rivelò il più competitivo, avendo espresso due delle quattro semifinaliste.



Gruppo 3 |


Nel gruppo tre, che giocava a Guadalajara, erano state inserite il Brasile, l'Inghilterra, la Cecoslovacchia e la Romania.


Data l'assenza nel sorteggio di criteri di "merito" erano presenti in questo girone due big quali Brasile e Inghilterra, la cui qualificazione alla fase successiva non fu mai messa veramente in discussione. L'arrivo in Messico del capitano dei campioni in carica, Bobby Moore, fu però ritardato dall'arresto di cui fu vittima a Bogotà: il calciatore venne infatti accusato di un furto in una gioielleria, dal quale fu però in seguito completamente scagionato[11].


Le due squadre vinsero comunque all'esordio, 1-0 gli inglesi sulla Romania e 4-1 i sudamericani contro la Cecoslovacchia: la squadra europea passò addirittura in vantaggio, ma in seguito segnarono Rivelino, Pelé e due volte Jairzinho. Nella seconda giornata i brasiliani batterono gli inglesi grazie ad un'altra rete di Jairzinho, tuttavia la partita è ricordata anche oggi per lo spettacolare intervento di Gordon Banks (talvolta indicato come "parata del secolo"[12]) che negò a Pelé un gol praticamente fatto. Intanto i romeni vinsero il loro incontro per 2-1, ma vennero battuti nell'ultimo turno dal Brasile per 3-2, grazie ad una doppietta di Pelé e altro gol di Jairzinho; nuova sconfitta infine per i cecoslovacchi, che persero anche contro i campioni in carica per 1-0.


Risultato: Brasile primo a sei punti, Inghilterra seconda a quattro.



Gruppo 4 |


Nel gruppo quattro, che giocava a León, erano state inserite il Perù, la Germania Ovest, la Bulgaria ed il Marocco.


Anche qui fu chiaro fin dall'inizio quali fossero le squadre candidate al passaggio ai quarti: nella prima giornata vinsero sia il Perù (3-2 contro la Bulgaria, ma gli europei si erano portati sul 2-0 all'inizio del secondo tempo), sia la Germania Ovest (2-1 contro l'esordiente Marocco, ma anche qui avversari subito in gol e vittoria arrivata con le reti di Uwe Seeler e di Gerd Müller). Un po' più agevole il secondo turno, con le due squadre che si scambiano gli avversari: al 3-0 dei sudamericani risposero i tedeschi con un 5-2, ottenuto nuovamente in rimonta.


Si arrivò quindi alle ultime due gare, utili solo per la classifica: la Germania Ovest liquidò con una tripletta di Müller un Perù parimente qualificato, mentre l'altro incontro terminò 1-1.



Quarti di finale |


L'equilibrio del torneo continuò anche nei quarti di finale, che si giocarono il 14 giugno alle 12:00 locali: a León ci fu la riedizione dell'ultima finale mondiale, ma questa volta vinse la Germania Ovest: sotto per 2-0 fino al 68' i tedeschi ribaltarono la gara nei tempi supplementari ed eliminarono l'Inghilterra grazie alle reti di Franz Beckenbauer, di Uwe Seeler e di Gerd Müller. A Guadalajara il Brasile ebbe invece ragione, sia pure con qualche difficoltà, sul Perù, superato per 4-2: per i Verde-oro segnarono Rivelino, Tostão due volte e Jairzinho; da segnalare il quinto gol nella manifestazione per Teófilo Cubillas. Nel frattempo a Città del Messico l'Uruguay eliminò l'URSS con una rete al 116' di gioco, mentre a Toluca il Messico, passato in vantaggio in avvio di partita, venne sconfitto per 4-1 dall'Italia: gli Azzurri sbloccarono il loro attacco e batterono i padroni di casa grazie a un'autorete, a due gol di Gigi Riva e ad uno del Pallone d'oro Gianni Rivera. Quest'ultimo giocatore entrò spesso all'inizio del secondo tempo a causa della celebre "staffetta" con Sandro Mazzola (Rivera era però solo alla seconda presenza nella manifestazione).



Semifinali |






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Lo stesso argomento in dettaglio: Partita del secolo.

Furono le semifinali, che furono giocate il 17 giugno, a costituire il vero "clou" della manifestazione: l'incontro tra Italia e Germania Ovest, giocato nell'Estadio Azteca della capitale, fu non a caso ribattezzato "partita del secolo". La gara iniziò con il gol di Roberto Boninsegna, e il risultato si mantenne immutato fino al novantesimo, quando i tedeschi raggiunsero il pareggio con il del difensore Karl-Heinz Schnellinger; nel frattempo Franz Beckenbauer rimediò una lussazione alla spalla, e fu costretto a giocare con un braccio al collo. Ai tempi supplementari Gerd Müller portò in vantaggio i tedeschi, che vennero raggiunti grazie ad un'altra rete di un difensore, Tarcisio Burgnich. A questo punto Azzurri in vantaggio per merito di Gigi Riva, poi nuovamente Müller, infine Gianni Rivera fissò il risultato sul definitivo 4-3.


Gianni Brera, su Il Giorno del 18 giugno 1970, scrisse:


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«I tedeschi sono battuti. Beckenbauer con braccio al collo fa tenerezza ai sentimentali (a mi nanca on pò). Ben sette gol sono stati segnati. Tre soli su azione degna di questo nome: Schnellinger, Riva, Rivera. Tutti gli altri, rimediati. Due autogol italiani. Un autogol tedesco (Burgnich). Una saetta di Boninsegna ispirata da un rimpallo fortunato.

Come dico, la gente si è tanto commossa e divertita. Noi abbiamo rischiato l'infarto, non per scherzo, non per posa. Il calcio giocato è stato quasi tutto confuso e scadente, se dobbiamo giudicarlo sotto l'aspetto tecnico-tattico. Sotto l'aspetto agonistico, quindi anche sentimentale, una vera squisitezza, tanto è vero che i messicani non la finiscono di laudare (in quanto di calcio poco ne san masticare, pori nan).

I tedeschi meritano l'onore delle armi. Hanno sbagliato meno di noi ma il loro prolungato errore tattico è stato fondamentale. Noi ne abbiamo commesse più di Ravetta, famoso scavezzacollo lombardo. Ci è andata bene. Siamo stati anche bravi a tentare sempre, dopo il grazioso regalo fatto a Burgnich (2-2). L'idea di impiegare i dioscuri Mazzola e Rivera è stata un po' meno allegra che nell'amichevole con il Messico. Effettivamente Rivera va tolto dalla difesa. Io non ce l'ho affatto con il biondo e gentile Rivera, maledetti: io non posso vedere il calcio a rovescio: sono pagato per fare questo mestiere. Vi siete accorti o no del disastro che Rivera ha propiziato nel secondo tempo?»


(Gianni Brera, Il Giorno, giovedì 18 giugno 1970)

Nell'altra semifinale il Brasile, dopo essere andato in svantaggio, sconfisse l'Uruguay per 3-1; questo grazie anche al sesto gol di Jairzinho in altrettante gare.



Finale terzo posto |


La finale per il terzo posto si disputò il 20 giugno a Città del Messico e vedeva opposte le semifinaliste perdenti, ovvero la Germania Ovest e l'Uruguay: vinsero i tedeschi grazie al gol di Wolfgang Overath al ventiseiesimo minuto di gioco.



Finale |






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Lo stesso argomento in dettaglio: Finale del campionato mondiale di calcio 1970.

Avendo Italia e Brasile vinto due Coppa Rimet a testa, il trofeo sarebbe stato definitivamente assegnato domenica 21 giugno allo Stadio Azteca. Gli azzurri non partivano come favoriti a causa della stanchezza accumulata nella semifinale prolungatasi ai tempi supplementari; la situazione era anche aggravata dal grande caldo tropicale e dall'orario di inizio della partita, fissato per mezzogiorno.[13] L'avversario era inoltre considerato la più forte squadra di tutti i tempi: il Brasile di Pelé che, oltre all'asso del Santos, schierava campioni come Jairzinho, Carlos Alberto Torres e Tostão. La tifoseria locale sosteneva i brasiliani, poiché l'Italia aveva eliminato i padroni di casa nei quarti.


Nel primo tempo, al gol iniziale di Pelé (con un formidabile stacco di testa, in anticipo aereo, su Tarcisio Burgnich) l'Italia rispose trovando il pareggio al 37' con Roberto Boninsegna che, sfruttando una indecisione della difesa carioca, rimise in parità le sorti dell'incontro. Nell'occasione l'attaccante dovette anticipare con decisione anche il suo compagno di reparto Gigi Riva.


Il secondo tempo, però, premiò il calcio compassato dei brasiliani; l'altitudine, il caldo e la stanchezza accumulata bloccarono gli azzurri, incapaci di reagire al palleggio dei sudamericani, che passarono per altre tre volte con Gérson, Jairzinho e Carlos Alberto. L'ingresso in campo di Gianni Rivera a tempo quasi scaduto (i sei minuti di Rivera) servì solo a riaccendere le polemiche più che a riequilibrare una gara ormai dominata dagli avversari.


Il trofeo andò quindi al Brasile. Al ritorno in patria, a Fiumicino, i giocatori azzurri furono accolti con un'ovazione, mentre a Ferruccio Valcareggi e all'accompagnatore Walter Mandelli vennero riservati insulti e un nutrito lancio di pomodori[14].



Convocazioni |






Magnifying glass icon mgx2.svg
Lo stesso argomento in dettaglio: Convocazioni per il campionato mondiale di calcio 1970.


Le partite |



Fase a gruppi |



Gruppo 1 |



Classifica |































































Pos.
Squadra

Pt

G

V

N

P

GF

GS

DR
1.
URSS URSS
5 3 2 1 0 6 1 +5
2.
Messico Messico
5 3 2 1 0 5 0 +5
3.
Belgio Belgio
2 3 1 0 2 4 5 -1
4.
El Salvador El Salvador
0 3 0 0 3 0 9 -9


Risultati |

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Città del Messico
31 maggio 1970, ore 12:00

Messico Messico

0 – 0
referto


URSS URSS

Estadio Azteca (107.000 spett.)


Arbitro: 
Germania Ovest Tschenscher















Città del Messico
3 giugno 1970, ore 16:00

Belgio Belgio

3 – 0
referto


El Salvador El Salvador

Estadio Azteca (92.000 spett.)


Arbitro: 
Romania Rădulescu






















Città del Messico
6 giugno 1970, ore 16:00

URSS URSS

4 – 1
referto


Belgio Belgio

Estadio Azteca (59.000 spett.)


Arbitro: 
Svizzera Scheurer






















Città del Messico
7 giugno 1970, ore 12:00

Messico Messico

4 – 0
referto


El Salvador El Salvador

Estadio Azteca (103.000 spett.)


Arbitro: 
Egitto Kandil






















Città del Messico
10 giugno 1970, ore 16:00

URSS URSS

2 – 0
referto


El Salvador El Salvador

Estadio Azteca (89.000 spett.)


Arbitro: 
Cile Díaz






















Città del Messico
11 giugno 1970, ore 16:00

Messico Messico

1 – 0
referto


Belgio Belgio

Estadio Azteca (105.000 spett.)


Arbitro: 
Argentina Coerezza












Gruppo 2 |



Classifica |































































Pos.
Squadra

Pt

G

V

N

P

GF

GS

DR
1.
Italia Italia
4 3 1 2 0 1 0 +1
2.
Uruguay Uruguay
3 3 1 1 1 2 1 +1
3.
Svezia Svezia
3 3 1 1 1 2 2 0
4.
Israele Israele
2 3 0 2 1 1 3 -2


Risultati |












Puebla
2 giugno 1970, ore 16:00

Uruguay Uruguay

2 – 0
referto


Israele Israele

Estadio Cuauhtémoc (20.000 spett.)


Arbitro: 
Scozia Davidson






















Toluca
3 giugno 1970, ore 16:00

Italia Italia

1 – 0
referto


Svezia Svezia

Estadio Luis Dosal (14.000 spett.)


Arbitro: 
Inghilterra Taylor



















Puebla
6 giugno 1970, ore 16:00

Uruguay Uruguay

0 – 0
referto


Italia Italia

Estadio Cuauhtémoc (30.000 spett.)


Arbitro: 
Germania Est Glöckner















Toluca
7 giugno 1970, ore 12:00

Israele Israele

1 – 1
referto


Svezia Svezia

Estadio Luis Dosal (10.000 spett.)


Arbitro: 
Etiopia Tarekegn






















Puebla
10 giugno 1970, ore 16:00

Svezia Svezia

1 – 0
referto


Uruguay Uruguay

Estadio Cuauhtémoc (18.000 spett.)


Arbitro: 
Stati Uniti Landauer



















Toluca
11 giugno 1970, ore 16:00

Italia Italia

0 – 0
referto


Israele Israele

Estadio Luis Dosal (10.000 spett.)


Arbitro: 
Brasile De Moraes





Gruppo 3 |



Classifica |































































Pos.
Squadra

Pt

G

V

N

P

GF

GS

DR
1.
Brasile Brasile
6 3 3 0 0 8 3 +5
2.
Inghilterra Inghilterra
4 3 2 0 1 2 1 +1
3.
Romania Romania
2 3 1 0 2 4 5 -1
4.
Cecoslovacchia Cecoslovacchia
0 3 0 0 3 2 7 -5


Risultati |












Guadalajara
2 giugno 1970, ore 16:00

Inghilterra Inghilterra

1 – 0
referto


Romania Romania

Estadio Jalisco (50.560 spett.)


Arbitro: 
Belgio Loraux






















Guadalajara
3 giugno 1970, ore 16:00

Brasile Brasile

4 – 1
referto


Cecoslovacchia Cecoslovacchia

Estadio Jalisco (52.897 spett.)


Arbitro: 
Uruguay Barreto






















Guadalajara
6 giugno 1970, ore 16:00

Romania Romania

2 – 1
referto


Cecoslovacchia Cecoslovacchia

Estadio Jalisco (56.818 spett.)


Arbitro: 
Messico De Leo






















Guadalajara
7 giugno 1970, ore 12:00

Brasile Brasile

1 – 0
referto


Inghilterra Inghilterra

Estadio Jalisco (66.834 spett.)


Arbitro: 
Israele Klein






















Guadalajara
10 giugno 1970, ore 16:00

Brasile Brasile

3 – 2
referto


Romania Romania

Estadio Jalisco (50.804 spett.)


Arbitro: 
Austria Marschall






















Guadalajara
11 giugno 1970, ore 16:00

Inghilterra Inghilterra

1 – 0
referto


Cecoslovacchia Cecoslovacchia

Estadio Jalisco (49.262 spett.)


Arbitro: 
Francia Machin












Gruppo 4 |



Classifica |































































Pos.
Squadra

Pt

G

V

N

P

GF

GS

DR
1.
Germania Ovest Germania Ovest
6 3 3 0 0 10 4 +6
2.
Perù Perù
4 3 2 0 1 7 5 +2
3.
Bulgaria Bulgaria
1 3 0 1 2 5 9 -4
4.
Marocco Marocco
1 3 0 1 2 2 6 -4


Risultati |












León
2 giugno 1970, ore 16:00

Perù Perù

3 – 2
referto


Bulgaria Bulgaria

Estadio Nou Camp (13.765 spett.)


Arbitro: 
Italia Sbardella






















León
3 giugno 1970, ore 16:00

Germania Ovest Germania Ovest

2 – 1
referto


Marocco Marocco

Estadio Nou Camp (12.942 spett.)


Arbitro: 
Paesi Bassi van Ravens






















León
6 giugno 1970, ore 16:00

Perù Perù

3 – 0
referto


Marocco Marocco

Estadio Nou Camp (13.537 spett.)


Arbitro: 
URSS Bakhramov






















León
7 giugno 1970, ore 12:00

Germania Ovest Germania Ovest

5 – 2
referto


Bulgaria Bulgaria

Estadio Nou Camp (12.710 spett.)


Arbitro: 
Spagna Ortiz






















León
10 giugno 1970, ore 16:00

Germania Ovest Germania Ovest

3 – 1
referto


Perù Perù

Estadio Nou Camp (17.875 spett.)


Arbitro: 
Messico Elizalde






















León
11 giugno 1970, ore 16:00

Bulgaria Bulgaria

1 – 1
referto


Marocco Marocco

Estadio Nou Camp (12.299 spett.)


Arbitro: 
Portogallo Saldanha












Fase ad eliminazione diretta |



Albero della fase ad eliminazione diretta |




































































































































































Quarti di finale

Semifinali

Finale












14 giugno- 12:00








 URSS URSS
 0

17 giugno- 16:00

 Uruguay Uruguay (dts)
 1
 

 Uruguay Uruguay
 1

14 giugno- 12:00

 
 Brasile Brasile
 3
 

 Brasile Brasile
 4


21 giugno- 12:00

 Perù Perù
 2
 

 Brasile Brasile
 4

14 giugno- 12:00

 
 Italia Italia
 1

 Italia Italia
 4

17 giugno- 16:00


 Messico Messico
 1
 

 Italia Italia (dts)
 4
Finale 3º posto

14 giugno- 12:00

 
 Germania Ovest Germania Ovest
 3
 


 Germania Ovest Germania Ovest (dts)
 3
 Germania Ovest Germania Ovest
 1



 Inghilterra Inghilterra
 2
 
 Uruguay Uruguay
 0




20 giugno- 16:00




Quarti di finale |













León
14 giugno 1970, ore 12:00

Germania Ovest Germania Ovest

3 – 2
(d.t.s.)
referto


Inghilterra Inghilterra

Estadio Nou Camp (23.357 spett.)


Arbitro: 
Argentina Coerezza






















Guadalajara
14 giugno 1970, ore 12:00

Brasile Brasile

4 – 2
referto


Perù Perù

Stadio Jalisco (54.270 spett.)


Arbitro: 
Belgio Loraux






















Toluca
14 giugno 1970, ore 12:00

Italia Italia

4 – 1
referto


Messico Messico

Stadio Luis Dosal (26.851 spett.)


Arbitro: 
Svizzera Scheurer






















Città del Messico
14 giugno 1970, ore 12:00

Uruguay Uruguay

1 – 0
(d.t.s.)
referto


URSS URSS

Estadio Azteca (24.550 spett.)


Arbitro: 
Paesi Bassi van Ravens












Semifinali |













Guadalajara
17 giugno 1970, ore 16:00

Brasile Brasile

3 – 1
referto


Uruguay Uruguay

Stadio Jalisco (51.261 spett.)


Arbitro: 
Spagna Ortiz






















Città del Messico
17 giugno 1970, ore 16:00

Italia Italia

4 – 3
(d.t.s.)
referto


Germania Ovest Germania Ovest

Estadio Azteca (102.444 spett.)


Arbitro: 
Messico Yamasaki












Finale 3º posto |













Città del Messico
20 giugno 1970, ore 16:00

Germania Ovest Germania Ovest

1 – 0
referto


Uruguay Uruguay

Estadio Azteca (104.403 spett.)


Arbitro: 
Italia Sbardella












Finale |






Magnifying glass icon mgx2.svg
Lo stesso argomento in dettaglio: Finale del campionato mondiale di calcio 1970.












Città del Messico
21 giugno 1970, ore 12:00 (UTC -6)

Brasile Brasile

4 – 1
referto


Italia Italia

Estadio Azteca (107.412 spett.)


Arbitro: 
Germania Est Rudi Glöckner












Classifica marcatori |


10 reti



  • Germania Ovest Gerd Müller

7 reti



  • Brasile Jairzinho

5 reti



  • Perù Teófilo Cubillas

4 reti




  • Brasile Pelé


  • URSS Anatolij Byšovec


3 reti




  • Brasile Rivelino


  • Germania Ovest Uwe Seeler


  • Italia Gigi Riva


2 reti




  • Belgio Raoul Lambert


  • Belgio Wilfried Van Moer


  • Brasile Tostão


  • Cecoslovacchia Ladislav Petráš


  • Italia Roberto Boninsegna


  • Italia Gianni Rivera


  • Messico Javier Valdivia


  • Perù Alberto Gallardo


  • Romania Florea Dumitrache


1 rete










  • Brasile Carlos Alberto


  • Brasile Clodoaldo


  • Brasile Gérson


  • Bulgaria Hristo Bonev


  • Bulgaria Dinko Dermendzhiev


  • Bulgaria Todor Kolev


  • Bulgaria Asparuh Nikodimov


  • Bulgaria Dobromir Žečev


  • Germania Ovest Franz Beckenbauer


  • Germania Ovest Reinhard Libuda


  • Germania Ovest Wolfgang Overath


  • Germania Ovest Karl-Heinz Schnellinger


  • Inghilterra Allan Clarke


  • Inghilterra Geoff Hurst


  • Inghilterra Alan Mullery


  • Inghilterra Martin Peters


  • Israele Mordechai Spiegler


  • Italia Tarcisio Burgnich


  • Italia Angelo Domenghini







  • Marocco Maouhoub Ghazouani


  • Marocco Mohammed Houmane


  • Messico Juan Ignacio Basaguren


  • Messico Javier Fragoso


  • Messico José Luis González


  • Messico Gustavo Peña


  • Perù Roberto Challe


  • Perù Héctor Chumpitaz


  • Romania Emerich Dembrovschi


  • Romania Alexandru Neagu


  • Svezia Ove Grahn


  • Svezia Tom Turesson


  • URSS K'akhi Asatiani


  • URSS Vitalij Chmel'nyc'kyj


  • Uruguay Luis Cubilla


  • Uruguay Víctor Espárrago


  • Uruguay Ildo Maneiro


  • Uruguay Juan Mujica





Autoreti



  • Messico Gustavo Peña (1)


Note |




  1. ^ (EN) FIFA World CupTM host announcement decision (PDF), in fifa.com. URL consultato il 1º ottobre 2018.


  2. ^ Storia dei sorteggi della fase finale dei Mondiali #3 (Inghilterra 1966 - Argentina 1978), in simonesalvador.blogspot.com. URL consultato il 30 luglio 2018.


  3. ^ FIFA World Cup: seeded teams 1930-2010 (PDF), in fifa.com. URL consultato il 2 ottobre 2018.


  4. ^ Quando il sorteggio si fece nel secchiello per lo champagne, in carotenuto.blogautore.repubblica.it. URL consultato il 30 luglio 2018.


  5. ^ I cartellini gialli e rossi: una storia che risale al Mondiale del 1970, in mondiali.it. URL consultato il 29 luglio 2018.


  6. ^ Boninsegna: «Nel 70 con Rivera in campo avremmo vinto noi», in ilgiornale.it. URL consultato il 3 ottobre 2018.


  7. ^ ab Bortolotti, p. 169.


  8. ^ 1970: Pelé padrone della Rimet, l'Italia nella leggenda e nel caos-staffetta, in sportmediaset.mediaset.it. URL consultato il 3 ottobre 2018.


  9. ^ Accadde allora, fu incredibile, in repubblica.it. URL consultato il 3 ottobre 2018.


  10. ^ E Carosio non disse mai «quel negro...» al guardalinee etiope, in corriere.it. URL consultato il 3 ottobre 2018.


  11. ^ La Storia della Coppa del Mondo: 1970, in goal.com. URL consultato il 3 ottobre 2018.


  12. ^ Banks e la parata del secolo, in carotenuto.blogautore.repubblica.it. URL consultato il 5 ottobre 2018.


  13. ^ (EN) Kraba, Milile: The Story Has Been Told, p.82. Xlibris Corporation, 2010. ISBN 1453566104


  14. ^ La storia del Mondiale: il 1970 La partita del secolo, in iltirreno.gelocal.it. URL consultato il 5 ottobre 2018.



Bibliografia |



  • Adalberto Bortolotti, I campionati mondiali, in AA.VV., Enciclopedia dello Sport - Calcio, Roma, Treccani, 2002.


Voci correlate |



  • Il mondo ai loro piedi

  • Partita del secolo



Altri progetti |



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Collegamenti esterni |



  • 1970 FIFA World Cup Messico - fifa.com, su fifa.com.

  • Statistiche, schede e tabellini su TM.it, su transfermarkt.it.

  • (EN) World Cup 1970 su RSSSF.com


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Controllo di autorità
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