Calcio Catania
Calcio Catania Calcio | ||||
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Etnei, Rossazzurri | ||||
Segni distintivi | ||||
Uniformi di gara
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Colori sociali | Rosso, azzurro | |||
Simboli | Elefante (o Liotru) | |||
Inno | Alè Catania Giuseppe Castiglia | |||
Dati societari | ||||
Città | Catania | |||
Nazione | Italia | |||
Confederazione | UEFA | |||
Federazione | FIGC | |||
Campionato | Serie C | |||
Fondazione | 1946 | |||
Proprietario | Antonino Pulvirenti (attraverso UAD Finaria) | |||
Presidente | Davide Franco | |||
Allenatore | Walter Novellino | |||
Stadio | Stadio Angelo Massimino (21.000[1] posti) | |||
Sito web | www.calciocatania.it | |||
Palmarès | ||||
Titoli nazionali | 1 campionato di Serie B | |||
Stagione in corso | ||||
Si invita a seguire il modello di voce |
Il Calcio Catania, o più semplicemente Catania, è una società calcistica italiana con sede nella città di Catania. Milita in Serie C.
L'attuale società, fondata il 24 settembre 1946, ha stessi colori sociali e simboli, ma titolo sportivo e numero di matricola federale diversi rispetto a quelli dell'Associazione Fascista Calcio Catania fondata nel 1929 e sciolta nel 1943. Benché l'odierna dirigenza del sodalizio etneo non si richiami esplicitamente al club suo antesignano e diverse fonti catanesi calcolino per i due club statistiche separate (ma accostate), l'almanacco Panini e la rivista Calcio 2000 pongono le due compagini in continuità e approfondite ricerche storiche hanno testimoniato una tradizione sportiva comune.[2][3]
Il club fu promosso per la prima volta in Serie A nel 1953-1954. I colori sociali sono il rosso (che rappresenta la lava dell'Etna) e l'azzurro (che rappresenta il colore del mare) mentre il suo simbolo è rappresentato dall'elefante, simbolo anche di Catania. I soprannomi più noti del club, sono gli Etnei e i Rossazzurri. Dal 28 novembre 1937[4] disputa le partite interne presso lo Stadio Angelo Massimino.[1]
Gli etnei hanno disputato 17 campionati italiani di massima serie, ottenendo come migliore piazzamento l'ottavo posto negli anni 1961, 1964, 1965 e 2013. Ha inoltre preso parte a 34 campionati di Serie B, 11 di Serie C, 1 di Serie D e 1 di Eccellenza. Secondo la classifica stilata mensilmente dall'IFFHS, invece, il più alto piazzamento mai ottenuto dalla squadra in questa classifica è stato il 174º posto, nel 2008. Inoltre il Catania è al 10º posto nella classifica perpetua della Serie B, 22º posto su 65 nella classifica perpetua della Serie A e al 24º nel ranking della tradizione sportiva in Italia, che tiene conto di tutte le squadre di calcio che hanno militato nella massima serie nazionale almeno una volta.
Nella sua storia, il Catania ha vinto: un campionato di Serie B (nel 1953-1954), una Prima Divisione (nel 1933-1934), cinque campionati di Serie C (nel 1938-1939, 1942-1943, 1947-1948, 1948-1949 e nel 1974-1975), un campionato di Serie C1 (nel 1979-1980), una Serie C2 (stagione 1998-1999) e una Serie D (nel 1994-1995). Vanta inoltre una semifinale in Coppa Italia nell'edizione 2007-2008 una Coppa delle Alpi vinta e una finale nell'edizione 1964.
Risulta essere la seconda squadra della Sicilia e la prima del Mezzogiorno d'Italia per il maggior numero di presenze nella massima categoria nazionale tra quelle che non rappresentano capoluoghi di regione, al contempo la più importante.
Indice
1 Storia
1.1 Le origini: ASEF Pro Patria e Unione Sportiva Catanese
1.2 Dalla fondazione agli anni quaranta
1.3 La rifondazione del 1946
1.4 Gli anni cinquanta-sessanta
1.5 L'era Massimino
1.6 Gli anni duemila: da Gaucci a Pulvirenti
1.7 Gli anni duemiladieci: i nuovi tre record consecutivi e le retrocessioni
2 Cronistoria
3 Colori e simboli
3.1 Colori
3.2 Simboli ufficiali
3.2.1 Stemma
3.2.2 Inno
3.2.3 Mascotte
4 Strutture
4.1 Stadio
4.2 Centro di allenamento
5 Società
5.1 Organigramma societario
5.2 Sponsor
5.3 Impegno nel sociale
5.4 Settore giovanile
5.5 Femminile
6 Il Catania nella cultura di massa
7 Allenatori e presidenti
8 Calciatori
8.1 Capitani
8.2 Il Catania e le Nazionali di calcio
8.3 Vincitori di titoli
9 Palmarès
9.1 Competizioni nazionali
9.2 Competizioni interregionali
9.3 Altri piazzamenti
10 Statistiche e record
10.1 Partecipazione ai campionati
10.2 Partecipazione alle coppe nazionali
10.3 Partecipazione alle coppe internazionali
10.4 Statistiche di squadra
10.5 Statistiche individuali
11 Tifoseria
11.1 Storia
11.2 Gemellaggi e rivalità
12 Organico
12.1 Rosa
12.2 Staff tecnico
13 Note
14 Bibliografia
15 Voci correlate
16 Altri progetti
17 Collegamenti esterni
Storia |
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Le origini: ASEF Pro Patria e Unione Sportiva Catanese |
La prima società sportiva della provincia di Catania venne fondata il 19 giugno 1908 su impulso di un comitato cittadino con la denominazione Associazione Sportiva pro Educazione Fisica; essa rappresentava la provincia catanese ed era finanziata dal comune etneo.[5]
L'8 novembre dell'anno medesimo, la polisportiva, presieduta dal cav. Francesco Sturzo d'Altobrando, creò la sezione calcistica con il nome di Pro Patria, con maglia rosso-verde, e affidata al barone Gaetano Ventimiglia.[6] La Pro Patria, le cui attività furono pressoché di natura episodica, nel 1910 si staccò dall'ASEF e si costituì come Unione Sportiva Catanese, con maglia bianco-verde. In quel periodo furono organizzati i primi campionati amatoriali e l'amministrazione comunale provvedette ad adibire Piazza Esposizione (oggi nota come Piazza Verga) a campo da calcio, costruendo due tribune da 2.500 posti ciascuna.[5]
Terminato il primo conflitto mondiale, negli anni venti si iniziò con i campionati ufficiali: le formazioni cittadine di punta furono la ricostituita U.S. Catanese e la Juventus Catania F.C., in maglia grigio-verde. Nel 1920 la Catanese partecipò all'unica edizione della Coppa Federale Siciliana, nel 1927 al Campionato Catanese (vinto nel 1928-29).
Dalla fondazione agli anni quaranta |
Il 27 giugno 1929, con l'avvento del professionismo nel calcio, ebbe luogo la fondazione della Società Sportiva Catania[7], prima formazione a portare lo stesso nome della città e ad adottare stabilmente colori rosso-azzurri, predominanti nel gonfalone comunale[7] (anche se la U.S. Catanese, sciolta all'indomani della nascita della S.S. Catania portava nel nome già un chiaro riferimento alla città e aveva indossato per un periodo maglie blu e rosse).
La squadra partì dal campionato di Seconda Divisione nella stagione calcistica 1929-1930; ammessa d'ufficio in Prima Divisione la stagione successiva, nel campionato 1933-1934 si piazzò al secondo posto in classifica e ottenne il suo primo approdo in Serie B.[5] Nel suo primo campionato fra i cadetti, la squadra giunse terza in classifica, lottando fino a tre giornate dalla fine per la promozione in Serie A.[5] Tuttavia alla terzultima giornata gli etnei pareggiarono, secondo alcuni volontariamente[5], contro il Genova 1893 capolista, ottenendo la matematica certezza della permanenza in Serie B.[5] All'epoca era presidente il duca Vespasiano Trigona di Misterbianco, che aveva portato a Catania il tecnico ungherese Géza Kertész e Amedeo Biavati, futuro campione del mondo con l'Italia.[5]
La società cambiò denominazione in Associazione Fascista Calcio Catania, che nella stagione 1936-1937 retrocesse in Serie C. Nel 1937 venne inaugurato lo Stadio Angelo Massimino all'epoca denominato Cibali, dal nome del quartiere in cui sorge.[6]
Con la guerra, nel 1943 l'attività venne sospesa e poco dopo l'AFC Catania venne sciolta perché legata al regime fascista. Nel 1945, al momento della ripresa dei campionati nazionali, venne offerta la possibilità d'affiliazione al campionato di Serie B, ma a causa di un debito di poche centinaia di migliaia di lire la vecchia società non fu ricostituita; ne andarono quindi persi i titoli federali.[6]
La rifondazione del 1946 |
Lo scioglimento dell'AFC Catania portò a un brusco salto all'indietro l'intero calcio catanese. Dopo il risultato ottenuto nel campionato del 1945-1946 cui erano state iscritte due diverse società, la Virtus Catania e la Catanese Elefante (rispettivamente penultima e ultima) i tifosi catanesi richiesero a gran voce il ritorno di un'unica compagine che li rappresentasse.
La nuova società, venne fondata il 24 settembre 1946, in Via Costarelli (sede della delegazione provinciale del CONI), alle ore 21, dieci soci appartenenti alle due squadre fondarono ufficialmente il Club Calcio Catania[8]. Fu designato come commissario straordinario provvisorio il ragionier Angelo Vasta[8]; fu in seguito eletto presidente Santi Manganaro Passanisi.[6]
Dopo tre anni in Serie C, arrivò la promozione in B al termine del campionato 1948-49. In questa stagione infatti, nonostante la sconfitta nello spareggio finale contro l'Avellino, un caso di illecito sportivo penalizzò la squadra irpina spalancando le porte della Serie B alla società rossazzurra.[6]
Gli anni cinquanta-sessanta |
In Serie B il Catania disputò campionati di primo livello; nella stagione 1952-1953 il Catania sfiorò la promozione in massima serie, che arrivò la stagione successiva. Tuttavia, la permanenza in Serie A dei rossoazzurri durò appena una stagione: la squadra ottenne un buon 12º posto, ma a causa di un controverso caso d'illecito sportivo venne retrocesso in Serie B.[6] Seguirono dei campionati di B interlocutori; di rilievo solo la stagione 1956-57, in cui il Catania sfiorò la promozione perdendola solo all'ultima giornata a causa di una sconfitta contro il Modena.[6]
Il ritorno in A avvenne nella stagione 1959-60 dopo aver conseguito il terzo posto.[6] Tra il 1960 e il 1966 il Catania, presieduto da Ignazio Marcoccio e allenato da Carmelo Di Bella, disputò sei stagioni consecutive nella massima serie, ottenendo per tre volte l'ottavo posto.[6]
L'era Massimino |
Nel 1969, proprietario del club etneo divenne Angelo Massimino, il cui periodo di presidenza sarà il più lungo della storia della società. Dopo la risalita in Serie A avvenuta nella stagione 1969-1970 tra i cadetti dopo un terzo posto, il successivo campionato in massima serie fu disastroso e si piazzò all'ultimo posto. Un'ulteriore discesa di categoria avvenne nella stagione 1973-1974, disputando numerosi campionati di Serie C.
Il ritorno in Serie B avvenne nella stagione 1979-1980, e, dopo due interlocutori campionati tra i cadetti, nella stagione 1982-1983 il Catania ottenne la sua quarta promozione in Serie A al termine di una stagione sofferta. Arrivata a pari punti con Como e Cremonese, la squadra rossazzurra dovette disputare gli spareggi-promozione, vinti coi primi per 1-0 e pareggiati coi secondi per 0-0.
Così come accaduto tredici stagioni prima, la permanenza in Serie A del club rossazzurro durò una sola stagione e perciò retrocedette nuovamente tra i cadetti; da quel momento incominciò un declino che porterà la squadra nuovamente in Serie C1 nel 1987-1988. Dopo alterne vicende, ci vollero 15 anni per tornare nelle categorie superiori.
Dopo sei campionati di Serie C1, nel 1993 il Catania Calcio venne inizialmente radiato dalla FIGC per inadempienze finanziarie, ma la battaglia legale che seguì stabilì che la società non fallì né fu radiata e dovette ripartire (in ritardo) dall'Eccellenza Sicilia. Ripescati il primo anno, vittoriosi il secondo anno nel Campionato Nazionale Dilettanti 1994-1995 dopo un testa a testa con il Milazzo, battuto nel girone di ritorno in trasferta per 2-1 con le reti di Maurizio Pellegrino e Domenico Crisafulli. Nel 1996 il presidente Angelo Massimino morì in un incidente stradale. Il Catania riconquistò la Serie C1 al termine della stagione 1998-1999, ancora una volta dopo un altro testa a testa sempre contro una compagine peloritana, il Messina. Il Catania era guidato in panchina da Piero Cucchi.
Gli anni duemila: da Gaucci a Pulvirenti |
Nel 2000 si registra l'avvento dei Gaucci al vertice della società: patron divenne Luciano Gaucci, presidente suo figlio Riccardo.[9] Coi Gaucci, il Catania sfiora la promozione in Serie B nella stagione 2000-2001, che ottiene invece nella stagione 2001-2002.
A tre giornate dalla fine del campionato di Serie B 2003-2004, i Gaucci cedono la società all'imprenditore Antonino Pulvirenti. Affidato a Pietro Lo Monaco il ruolo di amministratore delegato, con la nuova proprietà, il Catania dopo un discreto campionato nella stagione 2004-2005, la stagione successiva, allenato da Pasquale Marino, ottiene un secondo posto in classifica che le permette di tornare in Serie A dopo 23 anni.
Dopo la promozione in Serie A, alla terza giornata di ritorno, il 2 febbraio, il Catania affronta il Palermo e, alla fine della partita, all'esterno dello stadio incominciano degli scontri tra alcune persone a volto coperto e la polizia, che causano la morte dell'ispettore di polizia Filippo Raciti.[10] A seguito di tali scontri, dopo una breve sospensione del campionato, il Calcio Catania viene punito con l'obbligo di giocare le partite casalinghe a porte chiuse e in campo neutro.[11] In questa stagione il Catania si salva all'ultima giornata vincendo a Bologna contro il Chievo (2-0).[12]
Nella stagione 2007-2008, eliminando Triestina, Milan e Udinese, il Catania raggiunge per la prima volta la semifinale di Coppa Italia.[13] In campionato si salva solo all'ultima giornata.[14]
Nel 2008-2009, durante il quale Giuseppe Mascara e Marco Biagianti sono convocati in nazionale, il Catania festeggia un altro record, quello dei punti conquistati in Serie A (43) da quando la vittoria è premiata con tre punti, superando il precedente record di 41 punti della stagione 2006-2007.[15]
La permanenza in Serie A della squadra siciliana proseguirà per altre stagioni.
Gli anni duemiladieci: i nuovi tre record consecutivi e le retrocessioni |
Nella nuova e neonata Serie A 2010-2011 il Catania sceglie come allenatore Marco Giampaolo, che però sarà esonerato nel mese di gennaio, a seguito di alcuni risultati negativi, e sostituito da Diego Simeone. Nel seguito del campionato, il Catania, sotto la guida di Simeone, migliora le sue prestazioni e raggiunge il traguardo della salvezza con due giornate di anticipo contro il Brescia. Particolarmente importante è la vittoria in casa nel derby contro il Palermo per 4-0. Il 15 maggio, alla penultima giornata, con la vittoria all'ultimo minuto contro la Roma sempre in casa (che ha sancito la non partecipazione dei giallorossi ai preliminari e alla Champions League 2011-2012), il Catania raggiunge il tredicesimo posto con 46 punti (di cui 24 fatti da Simeone in 18 partite) e stabilisce il suo nuovo record in Serie A battendo quello di Siniša Mihajlović che la stagione precedente era riuscito ad arrivare tredicesimo con 45 punti.
Nel mese di giugno seguente Simeone rescinde il contratto e per l'anno 2011-2012 la società etnea sceglie Vincenzo Montella; gli etnei otterranno la salvezza a fine campionato, ma stabilendo un altro record: dopo essere arrivati 11º in campionato nella classifica finale, si trovano a quota 48 punti. Tra i risultati più importanti si hanno nuovamente una vittoria contro il Palermo e dei pareggi contro la Juventus e il Milan. Il 4 giugno il Catania annuncia di aver trovato un accordo di massima per l'interruzione del rapporto con l'allenatore campano.
L'annata 2012-2013 è particolarmente positiva: la compagine rossoazzurra, scegliendo Rolando Maran come tecnico, conclude il campionato di Serie A all'ottavo posto, uguagliando il risultato dei campionati 1960-61 e 1964-65, con 12 vittorie casalinghe (miglior risultato di sempre in Serie A) e 56 punti, nuovo record di punti assoluto del club in massima serie.
La società etnea, per la stagione 2013-2014, vuole puntare sul blocco del buon campionato precedente, ma dopo aver disputato un campionato di bassa classifica, l'11 maggio, malgrado la vittoria per 2-1 a Bologna, retrocede con un turno d'anticipo a causa del terzultimo posto in graduatoria, esattamente dopo 8 anni consecutivi nella massima serie italiana di calcio.[16]
Nella successiva stagione della Serie B 2014-2015 il Catania, essendo tra i più quotati per la risalita, non va oltre la salvezza con il quindicesimo posto finale in classifica: il 23 giugno 2015 sono tratti in arrestato sette dirigenti del club etneo (tra cui il presidente Antonino Pulvirenti, l'amministratore delegato Pablo Cosentino e l'ex direttore sportivo Daniele Delli Carri), con l'accusa di aver combinato i risultati di alcune partite del campionato che si era appena concluso per consentire alla squadra di vincere ed evitare la retrocessione.[17]
In seguito a questi episodi, confermati dalla piena confessione fornita dal presidente Pulvirenti, il 29 agosto 2015, con sentenza definitiva di secondo grado della Corte d'Appello Federale della FIGC, il Catania è declassato in Lega Pro con una penalizzazione di 9 punti, che divengono 10 per irregolarità amministrativa.
Nella stagione di Lega Pro 2015-2016 il Catania incomincia nel migliore dei modi, inanellando 3 vittorie nelle prime 3 giornate e azzerando la penalizzazione. Nel girone di ritorno la squadra cala vertiginosamente, fino a ritrovarsi nelle zone basse della classifica. La salvezza arriva all'ultima giornata con la vittoria sulla Fidelis Andria per 2-1 e il pareggio del Monopoli a Matera. Grazie a questi risultati il Catania chiude il campionato a pari punti con il Monopoli, ma in vantaggio negli scontri diretti, mandando così ai play-out il Monopoli.
Il 9 giugno 2016 il club richiama l'ex amministratore delegato Pietro Lo Monaco a ricoprire la carica che aveva lasciato qualche anno prima.
Nella stessa estate l'imprenditore messicano Jorge Vergara, proprietario dell'importante Gruppo Omnilife e del club più popolare del Messico, il Guadalajara, manifesta interesse verso l'acquisizione del Catania. Il 1º luglio 2016 Vergara, insieme con altri dirigenti del Gruppo Omnilife, visita l'imponente Centro Sportivo di Torre del Grifo e incontra i dirigenti rossazzurri per avviare la trattativa di acquisizione del club. Il 5 settembre 2016 l'imprenditore rinuncia ufficialmente all'acquisto del club tramite un comunicato pubblicato dal sito ufficiale del Calcio Catania e inviato dallo Studio Catarraso, advisor del Gruppo Omnilife in Europa.
Il Catania incomincia la stagione 2016-2017 sotto la guida dell'allenatore Pino Rigoli e con 7 punti di penalizzazione. Nonostante la penalizzazione nel girone d'andata, staziona nelle prime posizioni della classifica, risulta la difesa meno battuta del torneo e vince contro due delle dirette concorrenti per la promozione, Juve Stabia e Lecce. Nella seconda parte della stagione incomincia un periodo di flessione che culmina il 13 febbraio, dopo la sconfitta di Agrigento, quando viene sollevato dall'incarico di allenatore Pino Rigoli e al suo posto subentra Mario Petrone. L'esperienza sulla panchina etnea del nuovo allenatore dura solo 3 partite perché l'8 marzo egli rassegna le dimissioni, dopo la sconfitta in casa contro il Melfi. Al posto di Petrone arriva dalla Berretti l'allenatore Giovanni Pulvirenti. La squadra inanella una serie di 5 sconfitte consecutive. Ottiene comunque l'accesso ai play-off con l'ultimo posto utile, il 7 maggio con il pareggio per 0-0 contro la Casertana in trasferta. Il Catania tuttavia esce al primo turno, pareggiando a Castellammare contro la Juve Stabia per 0-0, trovandosi in una peggiore posizione di classifica rispetto agli stabiesi.
Nella stagione 2017-2018 la società acquista il titolo della squadra femminile di calcio della città facendo nascere il Calcio Catania donne, che milita nel campionato di Serie B, disputando le proprie partite a Torre del Grifo.
Per la stagione di Serie C 2017-2018 è ingaggiato, il 15 giugno 2017, il tecnico Cristiano Lucarelli. In estate la squadra viene rinforzata con il ritorno di Francesco Lodi e gli acquisti di Tedeschi, Aya, Caccetta, Blondett e del bomber Ripa, con le conferme di Pisseri, Đorđević, Marchese, Biagianti, Russotto e Mazzarani. La squadra parte male, pareggiando con il Racing Fondi in casa e perdendo fuori casa 1-0 contro la Casertana. La svolta arriva alla terza giornata, la squadra ottiene il primo successo stagionale battendo per 3-0 il Lecce, per poi ripetersi la settimana dopo, in trasferta contro la Virtus Francavilla, sempre per 3-0, i rossazzurri dopo 6 successi di fila, subiscono 2 sconfitte di fila con Sicula Leonzio e Reggina, in entrambi i casi per 2-1, rallentando il cammino. Il duello con il Lecce per il primato della classifica e dunque la promozione diretta in Serie B si protrae per tutta la stagione, che il Catania conclude al secondo posto con 70 punti, quattro in meno dal Lecce capolista, complice una flessione nel finale, con due sconfitte alla terzultima e penultima giornata di campionato. In Coppa Italia Serie C il cammino della compagine etnea si chiude al secondo turno, dopo la sconfitta interna (1-2) contro il Cosenza il 22 novembre 2017. Seconda in classifica, la squadra catanese accede direttamente ai quarti di finale di play-off, dove elimina la Feralpisalò (1-1 in trasferta e 2-0 in casa), ma in semifinale è eliminata, al termine di due combattute sfide, dal Siena dopo i tiri di rigore (sconfitta per 1-0 al Franchi di Siena e vittoria per 2-1 al Massimino al termine dei tempi supplementari).
Per la stagione 2018-19 il Catania si affida all'allenatore Andrea Sottil, scelto dopo l'ottima stagione a Livorno terminata con la promozione in serie B. Gli Etnei sono tra i protagonisti del mercato estivo con conferme importanti come quelle di Pisseri, Biagianti e Lodi e l'arrivo di giocatori di esperienza come Tommaso Silvestri, Luigi Scaglia, Cristian Llama, e Alessandro Marotta. La stagione del Catania inizia però in modo anomalo: in seguito alle mancate iscrizioni di Avellino, Bari e Cesena gli Etnei chiedono il ripescaggio in serie B. Le speranze di partecipare alla serie cadetta vengono spezzate quando, il commissario straordinario della FIGC, blocca tutti i ripescaggi in Serie B in violazione delle norme federali[18][19]. Il Catania ricorre prima al tribunale federale della FIGC e poi al TAR del Lazio. Pur aspettando l'esito dei ricorsi, il Catania inizia il campionato di serie C alla 4° giornata, il 29 settembre.
Cronistoria |
Cronistoria del Calcio Catania | |
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Colori e simboli |
Colori |
I colori della squadra sono "il rosso fuoco dell'Etna e l'azzurro del mare", così come recitava lo statuto fondativo del Calcio Catania.[20] Questi due colori erano già stati adottati per la prima volta dalla SS Catania fondata nel 1929, i quali erano stati imposti dalle autorità cittadine del tempo modulandoli da quelli del gonfalone cittadino.[21] La classica divisa è a bande verticali rossazzurre, ma nel corso della propria storia il Catania ha usato spesso maglie di diverso tipo.[21] Negli anni quaranta, le prime divise furono a tinta unita rossa con una banda orizzontale blu sul petto.[21] La maglia palata fu utilizzata a partire dagli cinquanta, allorché il suo utilizzo fu alternato con una divisa rossa a tinta unita e richiami blu e con una divisa interamente blu con richiami rossi, che fu utilizzata, in minor parte, anche nel decennio successivo.[21]
Con l'arrivo alla presidenza di Angelo Massimino, negli anni settanta, le righe verticali caratterizzanti la divisa divennero più strette.[21] Negli anni ottanta le soluzioni maggiormente adottate furono quelle delle casacche a tinte unite, blu o rosse.[21] A partire dagli anni novanta ritornò in auge la divisa palata, e con l'arrivo alla presidenze di Pulvirenti, nel 2004, è stata ripresa, da accompagnare al rosso, l'originale tonalità dell'azzurro, che non poche volte nei decenni precedenti era stato simile al blu.[21] Il completo casalingo è integrato dalla caratterizzante presenza di calzettoni neri.[22]
La seconda divisa classicamente utilizzata è bianca, che nel corso degli anni ha avuto diverse caratterizzazioni e dettagli differenti, fra i quali bande trasversali e orizzontali o richiami rossoblu di varie forme.[21] Fu anche adottata una soluzione a tinte unita gialla. Ad accompagnare i due completi, specialmente negli ultimi anni, una terza divisa classicamente rossa o nera.[21]
Evoluzione prima divisa
1939-1940 | 1953-1954 | 1955-1956 | 1960-1961 | 1982-1983 | 1983-1984 | 2008-2010 | 2010-2012 | 2012-2013 |
2013-2014 | 2014-2015 | 2015-2017 | ||
Evoluzione seconda divisa
1960-1961 | 1961-1962 | 1963-1964 | 1982-1983 | 1983-1984 | 2008-2010 | 2010-2012 | 2012-2013 | 2013-2014 |
2014-2015 | 2015-2017 | |||
Evoluzione terza divisa
2008-2009 | 2010-2012 | 2012-2013 | 2013-2014 | 2014-2015 | 2015-2017 |
Simboli ufficiali |
Stemma |
L'attuale stemma del club è composto da uno scudo palato rossazzurro a tre punte, recante in cima la denominazione sociale; il contesto è completato da un pallone da calcio arcaico, in cuoio, e dall'elefante.[23] Tale animale è lo storico simbolo del club etneo, ripreso fedelmente dallo stemma cittadino, presente fin dal passato nei loghi del Catania Calcio.[23] Negli anni settanta il simbolo fu un semplice scudo palato a tre punte.[23] L'elefante comparve altresì all'interno dello scudo, tuttavia in posizione frontale o di colore rosso, come figurato nello stemma cittadino.[23] L'elefante tuttavia non fu l'unico elemento caratterizzante i loghi del Catania; seppur per breve tempo, a metà degli anni sessanta, all'interno del logo fu inserita l'Etna, il vulcano che sovrasta la città siciliana.[23]
Inno |
L'inno ufficiale del Catania s'intitola "Catania siamo noi". L'autore e l'interprete del brano è l'artista e comico catanese Giuseppe Castiglia, che è altresì l'autore di "Alè Catania", altro brano caro ai supporter rossazzurri. Nel 2015 il brano "Alè Catania", che accompagnava l'ingresso in campo delle squadre, è stato sostituito dalla colonna sonora della celebre saga cinematografica dei Pirati dei Caraibi.[24]
Mascotte |
La mascotte del club etneo è l'elefante ('U liotru in catanese), simbolo della città, indossante la classica maglia palata rossazzurra. Nel settembre 2014, tramite un sondaggio sul sito ufficiale della società, i tifosi hanno scelto il nome della mascotte: Agatino, in richiamo a sant'Agata, patrona della città di Catania.[25]
Strutture |
Stadio |
Il Catania nel corso della sua storia ha giocato le sue partite in casa in due stadi diversi. In realtà nei primissimi anni venti alcune formazioni dilettantistiche locali si confrontavano nel piazzale del giardino Bellini, e in seguito nel campo del dopolavoro ferroviario del quartiere Acquicella.
Dal 1930, anno della riforma dei campionati, poiché il regolamento prevedeva che ogni squadra giocasse in uno stadio con relative tribune e posti a sedere, e in attesa della costruzione del nuovo Cibali, il Catania giocò nell'impianto situato in piazza Esposizione, un campo semi-dilettantistico con una portata massima di 5.000 spettatori, ubicato nell'attuale piazza Giovanni Verga. Su un totale di 104 partite ufficiali disputate nel campo Esposizione, furono ben 84 le vittorie del Catania, a testimonianza della fama di catino quasi inespugnabile. Nel 1937 il Catania poté finalmente giocare in uno stadio adeguato, con un capienza di oltre 20.000 spettatori, chiamato Cibali (anche tutt'oggi) a causa della sua collocazione nel quartiere omonimo. Negli anni sessanta, quelli d'oro del Catania, il Cibali poteva ospitare addirittura 40.000 persone, ma nel corso degli anni, alcune modifiche per modernizzare l'impianto, come il rifacimento della Curva Sud, fecero sì che la capienza massima si riducesse progressivamente, fino ai 23.420 spettatori di oggi. Nel 2002 lo stadio è stato ribattezzato Angelo Massimino in nome del presidente più importante del Calcio Catania, morto nel 1996 in un incidente stradale. Nel 2003 l'architetto Angelo Spampinato ha presentato il progetto di un nuovo stadio chiamato stadio dei Palici, con 33.765 posti a sedere, ma né il comune né la società hanno voluto finanziarne la costruzione. Tuttavia il progetto non è stato mai accantonato, e ancora oggi rimane in attesa di un finanziatore.
Nel febbraio 2012 il presidente Pulvirenti ha dichiarato di star lavorando al progetto del nuovo stadio con l'aiuto del Comune e della provincia di Catania. Non si sa con certezza dove verrà costruito il nuovo stadio. Probabilmente nel quartiere di Librino, e prevederà una capienza di 30.000/35.000 posti.[26]
Centro di allenamento |
Il Catania svolge le proprie sedute di allenamento al centro Torre del Grifo Village, inaugurato il 18 maggio 2011 e ubicato nell'attiguo comune di Mascalucia.[27] Di proprietà del club etneo, il moderno centro dispone di quattro campi da calcio regolamentari, due in erba naturale e due in erba sintetica, due piscine, quattro palestre, struttura alberghiera da 150 posti letto, locali ristorante e mensa. Inoltre la struttura è dotata di una serie di servizi avveniristici fra i quali spiccano un centro polifunzionale aperto al pubblico, un albergo e alloggi per il settore giovanile, un centro di riabilitazione dotato di strutture all'avanguardia.[28] Recentemente si è conclusa la costruzione un nuovo campo da calcio a 8 e di due nuovi campi da calcio a 7. Inoltre, Torre del Grifo ospita la sede del Calcio Catania.
Precedentemente la squadra si allenava nel centro sportivo "Turi Guglielmino" di Massannunziata, ubicato anch'esso nel comune di Mascalucia.[29]
Società |
Organigramma societario |
Di seguito l'organigramma societario tratto dal sito Internet ufficiale della società.[30]
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Sponsor |
Di seguito l'elenco dei fornitori tecnici e degli sponsor ufficiali del Catania.
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Impegno nel sociale |
Il Calcio Catania è attivo anche sul campo sociale partecipando un appuntamento annuale chiamato “Un gol alla leucemia” organizzato da L'associazione "Un gesto per la vita" di Valentina Valenti impegnata a Catania nella lotta alla leucemia e a fianco dei bambini ammalati. Nel 2012 insieme con l'associazione socio-culturale Axada Catania hanno fatto visita ai bambini ricoverati presso il reparto di Bronco-pneumoallergologia pediatrica dell'Ospedale Policlinico di Catania, durante la visita donarono delle uova di cioccolato ai piccoli pazienti.
Nei vari anni la società ha partecipato alla partita a scopo di beneficenza "Un goal per la solidarietà" organizzata allo Stadio Angelo Massimino in cui nei vari anni hanno partecipato artisti come Elena Santarelli, Rosaria Cannavò, Cecilia Rodriguez madrina dell'edizione 2014, Luca Argentero, Jimmy Ghione, Giorgio Pasotti, Fargetta, Giulio Base, DJ Ringo, Matteo Branciamore, Francesco Arca, Stefano De Martino, e molti componenti del Calcio Catania: Diego Pablo Simeone autore di uno strepitoso ciclo con Atlético Madrid, Siniša Mihajlović, Dario Marcolin, Giovanni Marchese, Davide Baiocco, Gionatha Spinesi, Francesco Lodi, Ciro Capuano, e il vincitore di X Factor il catanese Lorenzo Fragola.
Durante il campionato di Lega Pro 2016-2017 ha partecipato all'iniziativa "Il grande cuore della C" in modo tale da servire ogni stadio di defibrillatori così da garantire in sicurezza ogni evento sportivo.
Settore giovanile |
Il settore giovanile del Catania oggi è formato dalle formazioni: Berretti, Under 18, Under 15, Esordienti e Pulcini.
Fino alla stagione 2014-2015 disponeva anche della formazione "Primavera" ma al seguito della retrocessione in Lega Pro la squadra è stata sostituita appunto dalla "Berretti".
Nonostante il Catania non sia riuscito ad aggiudicarsi una competizione a livello nazionale giovanile, il sodalizio etneo negli ultimi anni, guidato dall'esperto Giovanni Pulvirenti, vanta ottimi traguardi come la Final Eight del Campionato Primavera 2012-2013 eliminato ai Quarti di finale dal Milan; c'è anche da sottolineare la semifinale persa contro l'Arezzo nel Campionato nazionale Dante Berretti 2015-2016, e anche un'altra Final Eight del Campionato Allievi nel 2011.
A partire dalla fine degli anni 2000, il settore giovanile del Catania ha sfornato giocatori che successivamente hanno calcato i campi professionistici come Norbert Gyömbér futuro compagno in nazionale di Marek Hamsik, Fabio Sciacca convocato in nazionale Under 20 vincendo una medaglia d'argento ai XVI Giochi del Mediterraneo, Bruno Petković vero trascinatore del Trapani nel girone di ritorno del campionato Serie B 2015-2016, Moses Odjer puntello del centrocampo della Salernitana nella stagione Serie B 2015-2016 tutti militanti tra Serie A e Serie B.
Dal 2011 le giovanili del Catania si allenano a Torre del Grifo.
Femminile |
Durante la stagione 2017-18, la società si espande anche a livello femminile rilevando il Calcio Catania Femminile che milita nel campionato di Serie B.
Anch'esse si allenano e giocano a Torre del Grifo al pari delle categorie maschili.[31]
Il Catania nella cultura di massa |
Il Catania è anche presente in alcune opere della cultura italiana.
In ambito cinematografico è da ricordare Al bar dello sport (1983) di Francesco Massaro, nel quale Lino Banfi interpreta un immigrato pugliese che, grazie alla vittoria del Catania in casa della Juventus per 1-2, riesce a fare tredici al Totocalcio, vincendo così 1 miliardo e 300 milioni.
Nel film L'allenatore nel pallone (1984) il viaggio di Oronzo Canà, alla ricerca di un talento sudamericano, è parzialmente ispirato al viaggio in Brasile, avvenuto nel 1983, del presidente del Catania Angelo Massimino e del suo allenatore Gianni Di Marzio, conclusosi con l'acquisto dei due brasiliani Luvanor e Pedrinho[32]. Nel seguito L'allenatore nel pallone 2 (2008) la squadra etnea viene nominata più volte e figura nel calendario e nella classifica di serie A.
Il Catania compare anche nel film La vita è una cosa meravigliosa (2010), dove batte la Roma segnando quattro gol.
Mentre nella serie televisiva Squadra antimafia - Palermo oggi (settima stagione), durante un interrogatorio, un affiliato di un clan catanese indossa la maglia del Catania.
Il Catania inoltre utilizza vari canali ufficiali per distribuire le notizie: un sito Internet ufficiale, presentato il 21 agosto 2012, profili ufficiali su Facebook e Twitter, un canale ufficiale Livestream, nato il 23 marzo 2013 in occasione della partita contro le vecchie glorie e un canale ufficiale Instagram, nato il 15 luglio 2014. Il 2 marzo 2017 Pietro Lo Monaco inaugura la rivista ufficiale Il Catania e la sua casa un mensile che si occupa delle vicende della squadra e tutto quello che concerne sulle attività di Torre del Grifo.
Allenatori e presidenti |
Il primo allenatore del Catania è stato Giorgio Armari, per una stagione, nel 1929. Il primo straniero, invece è stato l'ungherese Antal Mally nel 1930. Nell'anno della rifondazione del club enteo (il 1946) l'allenatore è stato Lorenzo Bergia, sostituito in stagione da Cesare Goffi.
L'allenatore che ha conquistato la prima storica promozione in Serie A è Piero Andreoli, che ha vinto la Serie B 1953-1954 (primo titolo nella storia dei siciliani). Nella prima stagione in massima serie, il Catania raggiunge la salvezza ma verrà retrocesso in seguito per illecito sportivo. Tra gli allenatori che hanno trascorso più tempo nelle file del Catania, si ricorda Carmelo Di Bella: è stato sulla panchina degli etnei per la prima volta nella stagione 1958-1959, per poi rimanere sino al 1966. Agli inizi degli anni settanta farà ancora ritorno sino al 1974 e infine un'ultima esperienza nel 1976-1977.
Il Catania ritorna in Serie A nella stagione 2005-2006 grazie al tecnico Pasquale Marino, che conquisterà la salvezza anche nella successiva stagione. Negli anni seguenti, il club etneo ha preservato la categoria grazie alle salvezze conseguite da Walter Zenga nel 2008-2009, Siniša Mihajlović nel 2009-2010 e l'argentino Diego Simeone nel 2010-2011. Con Vincenzo Montella, nel 2012, il Catania arriva 11º segnando il nuovo record di punti in A, record che verrà poi superato da Rolando Maran con l'8º posto della stagione 2012-2013. Nella stagione 2013-2014 il Catania si classifica al 18º posto in Serie A, retrocedendo dopo nove stagioni in Serie B. La stagione 2014-2015, partita sotto i migliori auspici, si rivelerà invece molto sofferta. Il Catania riesce a salvarsi. In seguito allo scandalo calcioscommesse il Catania viene retrocesso d'ufficio in Lega Pro.
Con il ritorno del Catania in Lega Pro, assume l'incarico di allenatore Giuseppe Pancaro. La squadra, dopo un ottimo inizio di stagione, mostra un vistoso calo, che culmina con l'esonero di Giuseppe Pancaro, che viene sostituito il 1º marzo 2016 da Francesco Moriero, che ottiene la salvezza.
La stagione 2016-2017 vede il ritorno di Pietro Lo Monaco e l'assunzione di Pino Rigoli alla guida tecnica.
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Complessivamente, nella sua storia, i presidenti del Calcio Catania sono stati 20.
Il primo è stato Santi Quasimodo, nella stagione 1929-1930. Il primo presidente dall'anno di rifondazione del club etneo (dal 1946 al 1948) è stato Santi Manganaro Passanisi. Tra i più celebri presidenti del Catania viene ricordato Angelo Massimino (a cui è stato dedicato lo stadio cittadino), presidente in tre diverse occasioni: la prima volta dal 1969 al 1973, poi (dopo la parentesi Salvatore Coco) un anno dopo sino al 1987 e infine dal 1992 al 1996. Il presidente del ritorno in Serie B è stato Luciano Gaucci (che ha lasciato la presidenza della squadra al figlio Riccardo) che prelevò il Catania nel 2000 sino al 2004.
In anni recenti, è stato Antonino Pulvirenti a guidare gli etnei dal 2004 al 2015. L'imprenditore catanese (che provò a prendere il Catania già ai tempi di Gaucci), dopo un anno di transizione in B, riuscì a riportare il club in Serie A dopo aver vinto il campionato 2005-2006. Dal 2006-2007 al 2013-2014, il Catania si è affermato in massima serie ed è riuscito a mantenere la categoria per 8 anni di fila, battendo il record di permanenza in Serie A della società.[33] Nella stagione 2012-2013 inoltre, il club etneo stabilì il nuovo record di punti posizionandosi all'8º posto in classifica. Il 23 giugno 2015 Nino Pulvirenti verrà inquisito per frode sportiva e ammetterà di aver comprato cinque gare riguardanti il campionato di Serie B 2014-2015 per consentire al Catania di mantenere la categoria.[17]
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Calciatori |
Capitani |
.mw-parser-output .chiarimento{background:#ffeaea;color:#444444}.mw-parser-output .chiarimento-apice{color:red}Di seguito l'elenco dei capitani del Catania con il periodo in cui hanno portato la fascia:[senza fonte]
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Il Catania e le Nazionali di calcio |
Di seguito l'elenco dei calciatori italiani che hanno vestito la maglia della nazionale durante il periodo di militanza nel Catania.
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Di seguito l'elenco dei calciatori stranieri che hanno vestito la maglia della propria nazionale maggiore europea durante il periodo di militanza nel Catania.
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Vincitori di titoli |
- Vincitori del Campionato mondiale Under 20
Filip Janković (Nuova Zelanda 2015)
Palmarès |
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Statistiche e record |
Partecipazione ai campionati |
Livello | Categoria | Partecipazioni | Debutto | Ultima stagione | Totale |
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1° | Serie A | 17 | 1954-1955 | 2013-2014 | 17 |
2° | Serie B | 34 | 1934-1935 | 2014-2015 | 34 |
3° | Prima Divisione | 4 | 1930-1931 | 1933-1934 | 29 |
Serie C | 12 | 1937-1938 | 2018-2019 | ||
Serie C1 | 11 | 1978-1979 | 2001-2002 | ||
Lega Pro | 2 | 2015-2016 | 2016-2017 | ||
4° | Seconda Divisione | 1 | 1929-1930 | 5 | |
Serie C2 | 4 | 1995-1996 | 1998-1999 | ||
5º | Campionato Nazionale Dilettanti | 1 | 1994-1995 | 1 | |
6º | Eccellenza | 1 | 1993-1994 | 1 |
In 82 stagioni sportive disputate a partire dall'esordio nel Direttorio Meridionale. Viene esclusa la pausa bellica fra il 1943 e il 1946.
Partecipazione alle coppe nazionali |
Competizione | Partecipazioni | Debutto | Ultima stagione |
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Coppa Italia | 46 | 1935-1936 | 2015-2016 |
Coppa Italia Semipro/Serie C/Lega Pro | 20 | 1974-1975 | 2017-2018 |
Partecipazione alle coppe internazionali |
Competizione | Partecipazioni | Debutto | Ultima stagione |
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Coppa Delle Alpi | 3 | 1960 | 1966 |
Coppa dell'Amicizia | 2 | 1962 | 1963 |
Coppa Mitropa | 1 | 1970-1971 |
Statistiche di squadra |
Il Catania ha preso parte a 17 campionati di Serie A, disputando in totale 602 partite, di cui 162 vinte, 181 pareggiate e 259 perse, siglando 617 gol e subendone 862.[66] Il miglior risultato è l'ottavo posto conquistato in tre occasioni diverse (1960-1961, 1964-1965 e 2012-2013). Il record di punti è 56 punti, conquistati nel torneo 2012-2013; in quell'occasione il Catania mise a segno 50 reti, tutt'oggi record di gol siglati in un campionato di massima serie.[66] Il minor numero di reti subite (39) risalgono al 1970-1971.[66] Per quanto concerne i record negativi, il minor numero di gol realizzati è 14 (1983-1984), mentre il maggior numero di gol subiti è 68 (2006-2007).[66] La vittoria record in Serie A è datata 3 ottobre 1954, contro l'Udinese (5-0), mentre la vittoria record in trasferta risale al 1º marzo 2009 nel derby col Palermo (0-4).[66] La sconfitta con maggior gol di scarto risale al 19 novembre 2006, in trasferta contro la Roma (7-0), mentre fra le mura amiche la maggiore sconfitta avvenne in due occasioni, il 25 novembre 1962 e il 23 febbraio 1964, rispettivamente contro Juventus e Sampdoria (1-5).[66]
Il Catania ha all'attivo tre partecipazioni alla Coppa delle Alpi (1960-1964-1966). Nella prima edizione in assoluto, nel 1960, il torneo era strutturato in due turni in cui le squadre italiane affrontavano quelle svizzere in partite di andata e ritorno; la vittoria non andava a una singola squadra, bensì alla lega nazionale che otteneva più punti. In quell'occasione il Catania fu l'unica squadra a vincere sia la partita di andata sia quella di ritorno contro il Friburgo (2-0 in Svizzera, 7-2 al Cibali).[67] Nel 1964 la formula cambiò e la vittoria non spettava più alla nazione ma al club, e inoltre ai club italiani e svizzeri furono aggiunti anche quelli francesi. Il Catania in quell'occasione riuscì ad arrivare fino alla finale, per perdere 2-0 contro Genoa.[68] L'ultima partecipazione risale al 1966, dove la formula cambiò di nuovo: questa volta le squadre si trovarono in un solo girone e la vincitrice sarebbe stata la prima classificata. Il Catania concluse al sesto posto con 3 punti, frutto della vittoria contro il Basilea (1-0) e il pareggio contro il Servette (0-0).[69]
Sempre negli anni sessanta vi furono anche due partecipazioni alla Coppa dell'Amicizia: la prima alla Coppa dell'Amicizia italo-franco-svizzera 1962 quando, dopo aver superato gli ottavi di finale ai danni del Montpellier, venne eliminato ai quarti dal Lens futuro campione; la seconda alla Coppa dell'Amicizia italo-francese 1963, venendo eliminato ai quarti di finale dal Lione.[70] Inoltre prese parte all'edizione 1970-1971 della Coppa Mitropa, uscendo agli ottavi di finale contro gli jugoslavi del NK Čelik Zenica, futuri vincitori del torneo.[71]
Statistiche individuali |
Il calciatore del Catania ad aver siglato più gol in campionato è Nicolò Nicolosi (78 reti). L'argentino Gonzalo Bergessio è invece il miglior marcatore in Serie A (35). Gionatha Spinesi ha messo a segno più reti durante l'arco di una sola stagione (23).
Durante la storia del club etneo otto calciatori sono stati premiati come capocannonieri i primi due anche se prima della nascita del Catania 46 furono Ercole Bodini con 21 reti nella Prima Divisione 1934 e Marco Romano nel 1943/44 con 26 reti in 17 partite, media irraggiungibile. Romano, inoltre, è il calciatore ad avere il più alto quoziente reti della storia rossazzurra in entrambi i campionati furono vinti. Con la nascita del Calcio Catania 1946 il primo capocannoniere fu Arnaldo Cadei, con 18 realizzazioni, nella Serie C 1947-48. Tra gli anni cinquanta e settanta troviamo Michele Manenti, con 15 reti, nel 1953-54 e Aquilino Bonfanti, con 13 centri nel 1969-70. Dopo la radiazione del club etneo Giuseppe Mosca fu autore di 19 reti nel CND 1994-95 e Tiziano D'Isidoro cannoniere nella stagione 1996/97 in C2 con 13 reti. Negli anni duemila il primo a vincere la classifica cannonieri è stato Davis Curiale nella stagione 2017/18.
Damiano Morra è il calciatore più presente in tutti i campionati (281 presenze), mentre Mariano Izco detiene il record di partite giocate in Serie A (218).
Di seguito l'elenco dei calciatori più presenti e più prolifici di sempre in campionato e nelle coppe[72].
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Tifoseria |
Storia |
Il Catania dispone di una delle tifoserie più calde e colorate d'Italia. Il tifo organizzato rossoazzurro nasce nel 1979 con la Falange d'Assalto Rossazzurra, fondata dal tifoso Francesco Famoso - detto Ciccio Falange - posizionatosi in Curva Nord; da allora numerosi sono stati i gruppi organizzati che sono stati creati quali Onda d'Urto e Giovani Rossoazzurri e gli Irriducibili Ultras Ghetto, posizionatisi nella Curva Sud.[73]
La Curva Nord è il settore dello Stadio Massimino che ospita il maggior numero di gruppi ultra in occasione delle partite interne del Catania, e tra questi si segnalano,quelli denominati Decisi, Drunks, I fumati, I pazzi; in Curva Sud sono sistemati gruppi quali Estrema Appartenenza gli Irriducibilii "Cibali Rules" e la già citata "Falange D'Assalto". Alcuni gruppi sono presenti pure in Tribuna B, di cui si segnala in particolare il gruppo A.N.R (acronimo di "Associazione non riconosciuta").[74]
Gemellaggi e rivalità |
Per quanto concerne i legami tra i tifosi del Catania e quelli delle altre squadre, sussistono dei gemellaggi con il Crotone, il Genoa, il Napoli, il Trapani e la Triestina. Esistono anche rapporti d'amicizia con altre tifoserie, come quelle di Benevento, Borussia Dortmund, Parma, Monopoli, Savoia, Sicula Leonzio[75][76][77]
e tra il 2007 e il 2011 anche con l'Inter.
La maggior rivalità calcistica è quella con il Palermo, con il quale gioca il derby di Sicilia. Altre forti rivalità regionali sono quelle con Messina, Siracusa, Acireale e Akragas.
Altre inimicizie, esterne, alcune di queste meno importanti, si hanno con le squadre di Avellino, Atalanta, Juve Stabia, Casertana, Cosenza[78], Catanzaro, Juventus, Livorno, Milan, Nocerina, Pescara, Reggina, Roma, Salernitana, Taranto e Ternana.
Organico |
Rosa |
Rosa e numerazione aggiornate al 26 febbraio 2019[79].
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Staff tecnico |
Di seguito lo staff tecnico tratto dal sito internet ufficiale della società.
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Note |
^ ab Impianti superiori a 7500 posti, dati del Comitato Nazionale di Informazione sulle Manifestazioni Sportive (PDF), osservatoriosport.interno.it. URL consultato il 7 settembre 2009 (archiviato dall'url originale il 21 luglio 2011).
^ Tutto il Catania minuto per minuto (Antonio Buemi, Roberto Quartarone, Carlo Fontanelli, Alessandro Russo, Filippo Solarino - Geo Edizioni); pp. 101, 102, 105, 106, 109, 110, 116
^ Le fonti locali che calcolano statistiche accostate ma separate sono CalcioCatania.com e catanista.eu.
^ Enzo Longo, Fervore e appassionato di folla e puntiglio di atleti caratterizzano la "prima" allo Stadio Polisportivo, in il Popolo del Lunedì, 29 novembre 1937.
^ abcdefg Calcio Catania:La Storia, su mimmorapisarda.it. URL consultato il 10 novembre 2014.
^ abcdefghi La storia, ClubCalcioCatania.it. URL consultato il 27 maggio 2011.
^ ab La Storia del Calcio Catania, www.calciocatania.net. URL consultato il 13 marzo 2016 (archiviato dall'url originale l'8 maggio 2006).
^ ab Sergio Nunzio Capizzi, Ecco come nacque il Catania, in La Sicilia, 11 maggio 1999.
^ Il calcio a Catania, Guidasicilia.it. URL consultato il 6 dicembre 2009.
^ Follia ultrà: un poliziotto ucciso, gazzetta.it, 2 febbraio 2007. URL consultato il 3 novembre 2009.
^ Catania, stadio chiuso fino a giugno, gazzetta.it, 27 febbraio 2009. URL consultato il 3 novembre 2009.
^ Catania, prova d'orgoglio il Chievo saluta la serie A, repubblica.it, 27 maggio 2007. URL consultato il 3 novembre 2009.
^ Luca Veronese, Semifinali di Coppa Italia: Lazio-Inter e Roma-Catania, in Il Sole 24 ore, 30 gennaio 2008.
^ Roma, illusione scudetto, gazzetta.it, 18 maggio 2008. URL consultato il 19 ottobre 2009.
^ Continuiamo A sognare insieme, CalcioCatania.net, 25 maggio 2009 (archiviato dall'url originale il 20 giugno 2010).
^ Enrico Salvaggio, Bologna-Catania 1-2: commento "a caldo", in calciocatania.com, 11 maggio 2014. URL consultato l'11 maggio 2014.
^ ab Catania calcio, accusa frode sportiva: arrestato Antonino Pulvirenti, in TGcom24, 23 giugno 2015. URL consultato il 23 giugno 2015.
^ Natale Giusti, La "Bastonata" di NapoliSoccer.NET. Il pandemonio dei ripescaggi in Serie B, in NapoliSoccer.NET, 25 settembre 2018. URL consultato l'11 ottobre 2018.
^ La Figc ha cambiato le regole per fare la B a 19 squadre, in Catania46.net, 13 agosto 2018. URL consultato l'11 ottobre 2018.
^ CURIOSITA': la storia dei colori sociali delle venti squadre di Serie A, http://www.90min.com/, 17 marzo 2013. URL consultato il 22 dicembre 2015.
^ abcdefghi Tutte le annate e le formazioni, http://www.mimmorapisarda.it/. URL consultato il 22 dicembre 2015.
^ Strisce larghe sulle maglie del Catania 2014-2015 firmate Givova, http://www.passionemaglie.it/, 22 settembre 2014. URL consultato il 22 dicembre 2015.
^ abcde Scudetti Catania, http://scudettitalia.altervista.org/. URL consultato il 22 dicembre 2015 (archiviato dall'url originale il 23 dicembre 2015).
^ Castiglia e la nuova musica allo stadio: «Pirati? Il vero inno è il mio», http://www.sottoilcielorossazzurro.it/, 1º ottobre 2015. URL consultato il 22 dicembre 2015 (archiviato dall'url originale il 23 dicembre 2015).
^ Calcio Catania – La nuova mascotte della squadra rossazzurra si chiamerà Agatino, http://catania.liveuniversity.it/, 20 settembre 2014. URL consultato il 22 dicembre 2015.
^ Nuovo stadio per Catania. Pulvirenti: Siamo pronti, in CorrieredelloSport.it, 17 febbraio 2012. URL consultato il 22 febbraio 2012 (archiviato dall'url originale il 31 ottobre 2014).
^ Torre del Grifo. Ecco casa Catania, http://www.gazzetta.it/, 18 maggio 2011. URL consultato il 21 dicembre 2015.
^ Casa Catania, http://www.calciocatania.it/. URL consultato il 21 dicembre 2015.
^ Comune di Mascalucia: “Degrado nell'impianto gestito dal Catania”, http://catania.blogsicilia.it/, 25 gennaio 2013. URL consultato il 21 dicembre 2015 (archiviato dall'url originale il 23 dicembre 2015).
^ Nuova composizione del Consiglio di Amministrazione del Calcio Catania S.p.A., su calciocatania.it, 9 giugno 2016.
^ Il Catania accoglie il Catania Calcio Femminile, in Calcio Catania, 15 dicembre 2017. URL consultato il 15 dicembre 2017 2017.
^ Frank Catania una Fede, Il Catania di Luvanor e Pedrinho, 1º luglio 2017. URL consultato il 27 luglio 2018.
^ Gli anni d'oro: Montella e Maran - Corriere.it, su corrieredelmezzogiorno.corriere.it. URL consultato il 30 giugno 2015.
^ Amministratore unico e responsabile amministrativo.
^ Amministratore unico.
^ Mascara Giuseppe, http://www.figc.it/. URL consultato il 9 giugno 2015 (archiviato dall'url originale il 24 settembre 2015).
^ Biagianti Marco, http://www.figc.it/. URL consultato il 9 giugno 2015.
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^ Bellusci Giuseppe, http://www.figc.it/. URL consultato il 9 giugno 2015.
^ Paolucci Michele, http://www.figc.it/. URL consultato il 9 giugno 2015.
^ Pellè Graziano, http://www.figc.it/. URL consultato il 9 giugno 2015.
^ Sciacca Francesco Fabio, http://www.figc.it/. URL consultato il 9 giugno 2015.
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Bibliografia |
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- Alessandro Russo, Angelo Massimino. Una vita per (il) Catania, Empoli, GEO Edizioni, 2007, p. 150.
Voci correlate |
- Calcio (sport)
- Campionato di calcio italiano
- Catania
- Derby di Sicilia
- Scontri di Catania
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Collegamenti esterni |
Sito ufficiale, su calciocatania.it.
Calcio Catania, su LegaSerieA.it, Lega Nazionale Professionisti Serie A.
- (DE, EN, IT) Calcio Catania, su Transfermarkt.it, Transfermarkt GmbH & Co. KG.
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