Organo Hammond


























Organo Hammond

Hammond b3 con leslie 122.jpg
Un Hammond B3 con Leslie 122
Informazioni generali
Invenzione

1934
Inventore

Laurens Hammond
Classificazione

Elettrofoni a generatori elettromeccanici
Uso
Musica jazz e black music
Musica pop e rock
Genealogia










 Antecedenti

Organo, Telharmonium
Ascolto


Una semplice successione di accordi. (info file)


Aiuto


Medley (info file)



Medley suonato con un organo Hammond del 1935 con diffusore Leslie.



Aiuto


DO (info file)


Una singola nota (DO) suonata con un organo Hammond.


L'organo Hammond è un organo elettrico progettato[1] da Laurens Hammond e costruito dalla statunitense Hammond Organ Company. Nonostante esso fosse in origine destinato alle chiese in alternativa ai più costosi organi a canne, trovò largo utilizzo nel jazz, blues, musica gospel, easy listening e, in misura inizialmente minore ma poi sempre crescente, per il rock e il pop.




Spinetta Hammond serie L - Sulla sinistra, in primo piano, sono visibili i drawbar. Più in alto si trovano i preset, sullo sfondo i due manuali.




Indice






  • 1 Storia


  • 2 Funzionamento del generatore sonoro e dei drawbar


  • 3 Altre caratteristiche


  • 4 Modelli


  • 5 Registri


    • 5.1 Rapporto tra armoniche e note


    • 5.2 Teoria dei dosaggi


      • 5.2.1 Codice timbrico


      • 5.2.2 Codice colore


      • 5.2.3 Principali famiglie dei registri






  • 6 Didattica dell'organo Hammond


  • 7 Note


  • 8 Bibliografia


  • 9 Voci correlate


  • 10 Altri progetti


  • 11 Collegamenti esterni





Storia |


L'invenzione del poliedrico[2] ingegnere statunitense fu svelata al pubblico nell'aprile 1935 e il primo modello, il Model A, fu disponibile nel giugno dello stesso anno. L'organo fu suonato dal vivo alla stazione radio Wind da Milt Herth, che aveva iniziato a suonarlo non appena era stato inventato.[3][4]. È stato anche ampiamente utilizzato nelle cappelle militari statunitensi durante e dopo la Seconda guerra mondiale. La stessa familiarità dei soldati con lo strumento può aver contribuito in qualche misura alla popolarità crescente dell'organo nel periodo post bellico.[5]


Negli anni cinquanta diversi musicisti jazz, tra cui Jimmy Smith e Lou Bennett, iniziarono a usare il suono caratteristico dell'organo Hammond e nel decennio successivo, divenne popolare tra i gruppi di musica pop e molto usato sulla stazione radio pirata britannica Radio 390. Negli anni cinquanta e sessanta, lo strumento venne ampiamente impiegato nella produzione di album easy listening. Tra i maggiori strumentisti che lo utilizzarono nei loro lavori, vi sono: Korla Pandit, considerato il "padrino dell'exotica" ("godfather of exotica", in inglese); Cherry Wainer, leggenda dell'Hammond sudafricana che mescolava sonorità jazz, blues e easy listening; Klaus Wunderlich, che all'Hammond ha dedicato la sua intera carriera; James Last, che realizzò una serie di album dal titolo Hammond à gogo.


Il suono dell'organo Hammond, così spinto e caratteristico, divenne ancor più popolare quando, tra gli anni sessanta e gli anni settanta, diversi artisti rock come Keith Emerson [6] (The Nice, Emerson, Lake & Palmer), Rick Wakeman (Yes), Dave "Baby" Cortez, Booker T. Jones, Al Kooper, Brian Auger, Jon Lord (Deep Purple), Rick Wright (Pink Floyd), Tony Banks (Genesis), Billy Preston, Steve Winwood (Traffic), Ian McLagan, Vincent Crane e Rod Argent lo utilizzarono per i loro pezzi.


Oggi la sua popolarità è in continua crescita grazie al "ritorno" del suono analogico e ad alcuni giovani ma già grandi musicisti che lo hanno eletto come strumento di riferimento nonostante non sia in produzione da decenni, tra cui non si possono non citare Joey DeFrancesco, John Medeski (Medeski Martin and Wood), Tony Monaco, Larry Goldings, Barbara Dennerlein e numerosi altri.


Anche in Italia, specialmente negli anni settanta, furono molti gli artisti impegnati nell'ambito del progressive rock che usarono l'organo Hammond nei loro brani: ad esempio Vittorio Nocenzi, fondatore del Banco del Mutuo Soccorso, Flavio Premoli, tastierista della Premiata Forneria Marconi in quasi tutte le canzoni, Demetrio Stratos, cantante e polistrumentista degli Area, lo suona nel celebre intro del brano Luglio, agosto, settembre (nero), contenuto nell'album Arbeit macht frei (1973), Joe Vescovi dei "Trip", oppure è suonato da Franco Battiato nel brano Il silenzio del rumore, contenuto nell'album Pollution, Roby Facchinetti dei Pooh, in particolare nel brano Piccola Katy (.mw-parser-output .chiarimento{background:#ffeaea;color:#444444}.mw-parser-output .chiarimento-apice{color:red}tra l'altro fu il primo ad acquistare lo strumento in Italia[senza fonte]), Tony Pagliuca del gruppo Le Orme e da Beppe Carletti, fondatore e tastierista attuale del gruppo dei Nomadi. Celebre inoltre l'intro del brano Nella sala vuota dei New Trolls, ultima traccia dell'album Concerto grosso per i New Trolls.


Una prestigiosa e indelebile traccia come solista all'organo Hammond l'ha lasciata il virtuoso Victor Bacchetta con i suoi 10 LP incisi a partire dagli anni sessanta, (Ariston Records e PDU), con superbe interpretazioni nel genere rock, pop e jazz.


Anche la canzone "Crescere oggi" usata come colonna sonora dello spot pubblicitario degli omogeneizzati Mellin ha usato lo stesso strumento, suonato in questo caso da Adriano Pennino.



Funzionamento del generatore sonoro e dei drawbar |





Tonewheel


Imitando l'organo a canne, con i suoi due manuali e i molteplici registri, l'organo Hammond utilizza la sintesi additiva delle forme d'onda armoniche per generare i suoni. Come nel precedente Telharmonium di Thaddeus Cahill, l'organo Hammond sfrutta una serie di ruote foniche (dette tonewheels), formalmente simili ad ingranaggi, che ruotano grazie ad un motore sincrono, cioè legato alla frequenza della rete elettrica e quindi molto costante e stabile nella sua rotazione. Il continuo avvicinarsi ed allontanarsi dei denti della ruota fonica crea una variazione di campo magnetico in corrispondenza del pick-up, proprio come avviene per la chitarra elettrica, il piano elettrico ed il Clavinet. Dal momento che le forme d'onda sono prodotte da ruote meccaniche, e non da oscillatori elettronici, gli organi Hammond originali sono considerati degli organi elettrici, elettromeccanici o elettrofonici, piuttosto che elettronici. Al variare del numero dei denti sulla ruota fonica e della velocità della stessa varia la frequenza del segnale. Le onde generate sono organizzate secondo la nomenclatura organistica classica, ma mentre l'organo tradizionale può avere molte canne sotto il controllo dello stesso tasto, per ovvie ragioni di praticità l'organo Hammond ha solo nove linee di generazione contemporanee per ogni tasto.





Drawbar


Le nove armoniche sono accordate tra loro secondo precisi intervalli musicali che rimangono invariati lungo tutta l'estensione, tranne qualche eccezione, delle cinque ottave di ciascuno dei due manuali; ciò vuol dire che abbassando un tasto si chiudono i 9 contatti.


Una caratteristica unica che contraddistingue gli organi Hammond è l'utilizzo dei drawbar (tiranti) che permettono al musicista di variare a piacere il volume relativo al missaggio generale delle armoniche. Ogni controllo è dotato di un'asta marcata con 9 posizioni numerate da 0 a 8, dove a barra tutta inserita (cioè in posizione 0) il volume della relativa armonica sarà nullo e a barra tutta estratta (cioè in posizione 8) sarà massimo. Negli organi Hammond "console" più popolari (A100, B3 e C3) sono presenti 38 drawbar, divisi in quattro gruppi da nove, corrispondenti a due regolazioni alternabili su ognuno dei due manuali, più due drawbar indipendenti che regolano i volumi della pedaliera.



Altre caratteristiche |


Altre caratteristiche che sono state aggiunte agli organi Hammond comprendono un vibrato di natura elettromeccanica. Il particolare "click" associato alla pressione del tasto che in origine era considerato un difetto di progettazione, velocemente è entrato a far parte del "sound" specifico degli Hammond, tanto che le moderne imitazioni degli organi Hammond lo riproducono fedelmente. Inizialmente non fu affatto semplice imitare con l'elettronica il suono degli Hammond, soprattutto per via della complessa e delicata connessione tra le fasi dei tonewheel, difficile da riprodurre con la circuiteria elettronica. Tuttavia, le moderne tecniche che impiegano il digital signal processing ed il campionamento permettono imitazioni abbastanza accurate del suono originale degli organi Hammond.




Gran parte dei controlli dell'organo Hammond: i drawbar, l'ottava dei preset, il chorus/vibrato, ed il controllo per il Leslie. Sul lato destro (non visibili in questa foto) si trovano i controlli della percussione


I diffusori della Leslie erano molto spesso abbinati agli organi Hammond, sebbene la Leslie fosse un'azienda concorrente della quale Hammond desiderava svincolarsi vendendo i propri "Tone cabinet" stazionari. Gli altoparlanti Leslie possiedono uno o più componenti rotativi che producono un particolare effetto tridimensionale dovuto alla rotazione degli altoparlanti in esso contenuti. Esso è il frutto della somma dell'effetto Doppler, dovuto allo spostamento relativo delle fonti sonore rispetto all'ascoltatore, e delle riflessioni del suono conseguenti alla rotazione. Presto i diffusori Leslie divennero lo standard di ogni installazione Hammond se si desiderava produrre il caratteristico suono quasi "brontolante".
La maggior parte degli organi Hammond non ha una pedaliera AGO vera e propria, ma un set di pedali più limitato in numero e disposti in piano e non - come negli organi tradizionali - lungo un percorso arcuato; questo sia per ragioni di spazio sia per limitare i costi.


È utile rilevare che non tutti i prodotti marcati Hammond sono del tipo descritto sopra, dotati cioè dei tonewheel e drawbar che costituiscono gli elementi caratteristici degli Hammond tradizionali. La Hammond Organ Company, infatti, ha prodotto anche un certo numero di organi più economici, che utilizzano un sistema elettronico molto più semplice per produrre i suoni; tra questi, il popolare modello J100 e il Cougar.



Modelli |





Jimmy Smith all'Hammond B3


Gli organi Hammond sono stati prodotti per oltre 50 anni in un numero elevatissimo di modelli, alcuni di grande successo e altri pressoché sconosciuti. È possibile suddividerli in categorie principali, di cui elenchiamo i modelli più famosi:



  • a "Console", dotati di due manuali da 61 note:


    • Hammond A. Primo modello ideato da Laurens Hammond, esteticamente simile al più noto e successivo B3, ha due manuali da 61 tasti (5 ottave) ciascuno e 38 drawbar, (due serie da 9 drawbar per ogni manuale più 2 drawbar per la pedaliera). La prima ottava di ognuno dei due manuali, come nei modelli successivi, ha i tasti di colore invertito e non suona, serve per selezionare i suoni presettati o commutare l'uso dei drawbar.


    • Hammond B3. È il modello più ricercato e quotato in assoluto, si distingue per le 4 zampe su cui si poggia le quali lasciano scoperti gli arti inferiori dell'organista e lo rendono unico nel suo genere. Architettura uguale al modello A ad eccezione di registri aggiuntivi. Il B3 è stato costruito esclusivamente a Chicago, IL, USA.


    • Hammond C3. È il più famoso insieme al modello B3. Ha tastiere, meccanica e generazione sonora identiche al modello B3 ma in un mobile chiuso nella parte inferiore, tipicamente liturgico. Un famoso organista legato a questa console è Jon Lord dei Deep Purple, che ne ha sfruttato tutte le potenzialità timbriche amplificandolo con testate per chitarra oppure collegando una contattiera sotto il manuale inferiore per controllare contemporaneamente un sintetizzatore ARP Odyssey in modo da potenziarne i bassi. È stato molto usato anche da Keith Emerson (Emerson, Lake & Palmer), il quale recentemente lo fece modificare da Al Goff, dove si sente quasi sempre accompagnato dal sintetizzatore modulare Moog.


    • Hammond A100. Il più facile da reperire ai nostri giorni (o il meno difficile), è invero l'Hammond console più completo. Infatti ha tutte le caratteristiche dei modelli B3 e C3 ma possiede anche un amplificatore di potenza, un sistema di riverbero amplificato e ben tre altoparlanti di grande diametro. Il tutto contenuto in un mobile più compatto. Per l'A100 fu espressamente progettato il Leslie 251, simile al 147 ma con in più un canale audio e altoparlanti separati per il suono diretto riverberato proveniente dal sistema di riverbero dell'organo. Poiché l'A100 è un organo già amplificato all'origine è possibile suonarlo senza accoppiarlo ad un Leslie o ad un "tone cabinet" Hammond.



  • a Spinetta. Sono i modelli più piccoli che hanno due manuali da 44 note posizionati in "offset":


    • Hammond L100 / L122. Modello a spinetta portatile, è una valida alternativa ai modelli più grandi, sia in termini di peso che di costi, ha due manuali da 49 tasti (3 ottave e 1/2) ciascuno, con una generazione timbrica molto caratteristica ma in parte diversa da quella dei "console" per l'assenza del "vibrato scanner" e della circuitazione "foldback". Keith Emerson è sempre stato solito accoltellare (letteralmente) questo strumento nei suoi concerti, oltre a maltrattarlo suonandolo al contrario o spostandolo violentemente per tutto il palco.


    • Hammond M3 / M100. Ha caratteristiche molto simili al modello L100, sia per forma che per timbro, ma integra il "vibrato scanner" che rende il suono più vicino ai fratelli maggiori "console". È reso celebre per il suo utilizzo nel concerto dei Pink Floyd all'anfiteatro romano di Pompei del 1972, affiancato da uno storico Farfisa CompactDuo, un altro strumento con caratteristiche definite esaltanti da molti musicofili.





Registri |



Rapporto tra armoniche e note |


Su ogni tirante (drawbar) è inciso un numero in quest'ordine:












16'
5 1/3'
8'
4'
2 2/3'
2'
1 3/5'
1 1/3'
1'

Ripresi direttamente dalla nomenclatura classica dello strumento originale, questi numeri indicano la lunghezza delle "virtuali" canne.
Il registro di 8' indica una sinusoide la cui frequenza è effettivamente quella legata alle note suonate, quindi il LA 3 (sopra il DO centrale) avrà una frequenza effettiva di 440 Hz e così via, la tastiera dell'Hammond risulterà quindi perfettamente parallela a quella di un pianoforte. Raddoppiando la lunghezza in piedi della canna virtuale a 16', la stessa nota sullo stesso tasto risulterà all'ottava inferiore, dimezzando la lunghezza della canna a 4' si otterrà la nota all'ottava superiore. Oltre ai rapporti di ottava, ci sono anche rapporti non interi; il tutto è riassumibile nella seguente tabella:




Drawbar dell'organo Hammond
















































16' DO 1 un'ottava sotto la nota fondamentale
5 1/3'
SOL 2 una quinta giusta sopra la fondamentale
8' DO 2 la nota fondamentale
4' DO 3 un'ottava sopra la fondamentale
2 2/3'
SOL 3 un'ottava ed una quinta sopra la fondamentale
2' DO 4 due ottave sopra la fondamentale
1 3/5'
MI 4 due ottave ed una terza maggiore sopra fondamentale
1 1/3'
SOL 4 due ottave ed una quinta sopra la fondamentale
1' DO 5 tre ottave sopra la fondamentale

L'orecchio umano riesce comunque a trarre l'impressione di compattezza sonora ed estrae la fondamentale senza lasciarsi ingannare dalle armoniche superiori o inferiori.





Drawbar: la nota suonata corrisponde alla fondamentale (8")



Teoria dei dosaggi |


I drawbar sono divisi tra loro da una logica di codice timbrico e di colore.



Codice timbrico |



  • I primi due (16' - 5 1/3') sono il gruppo dei sub, che rafforza il suono all'ottava inferiore ed alla quinta parallela.

  • Il gruppo centrale dei quattro (8' - 4' - 2 2/3' - 2') è quello dei foundation, la definizione di base del timbro.

  • Gli ultimi tre (1 3/5' - 1 1/3' - 1') sono la brilliance, la brillantezza, cioè l'apertura sulle alte frequenze.



Codice colore |



  • I drawbar bianchi sono regolati tra loro da un rapporto di ottava (8' - 4' - 2' - 1'), mantenendo una forte consonanza.

  • I drawbar neri sono invece regolati tra loro dai rapporti dissonanti delle terze maggiori e delle quinte (2 2/3' - 1 3/5' - 1 1/3').

  • I due drawbar marroni (16' - 5 1/3') vengono utilizzati per dare potenza al suono.



Principali famiglie dei registri |


Normalmente in un organo tradizionale si utilizzano quattro famiglie timbriche ottenute con differenti soluzioni costruttive, che sono i flauti, le ance, i diapason e gli archi.
Nell'organo Hammond è possibile riprodurre le quattro famiglie:



  • Nel caso dei flauti basta creare un profilo a due gradini, es. 00_8500_000, utilizzando poi il primo drawbar (16') si può dare maggiore profondità al suono.

  • La famiglia delle ance, è caratterizzata dal timbro più aspro, per una maggiore presenza di armoniche dispari, la si può ottenere estraendo i tiranti seguendo un profilo triangolare, con il vertice che di solito corrisponde al 2 2/3', es. 00_4676_543 oppure 00_2333_200.

  • la famiglia dei diapason è una via di mezzo tra i flauti e gli archi, ed il profilo dei drawbar è "a dente di sega", con forte consonanza delle prime due armoniche (8' e 4') e valori scalati per i drawbar successivi, es. 85_8544_000 oppure 01_8855_331.

  • L'ultima famiglia degli archi è caratterizzata da un profilo a forma di arco, meno spigoloso delle ance, ma sempre con una forte presenza delle armoniche superiori, es. 00_3564_534.



Didattica dell'organo Hammond |


Nell'anno 2007 e per la prima volta in Italia, il Conservatorio di Musica di Salerno ha istituito la cattedra di organo Hammond nel Triennio Jazz di I livello, e dal 2010 anche nel Biennio specialistico di II Livello.



Note |




  1. ^ Brevetto US num. 1956350, "Electrical musical instrument", 24 aprile 1934. Il deposito del brevetto risaliva ad appena tre mesi prima, essendo datato 19 gennaio 1934.


  2. ^ Sono 110 i brevetti registrati a suo nome


  3. ^ Hammond Organ History http://thehammondorganstory.com/chapterxv.asp


  4. ^ Milt Herth http://www.answers.com/topic/milt-herth-jazz-artist?cat=entertainment


  5. ^ Esiste una pubblicazione dell'Esercito statunitense dal titolo Department of the Army technical manual TM 10-751, Manual for Electronic Organ AN/TNP-1 (1949)


  6. ^ http://www.theguardian.com/lifeandstyle/2002/may/31/shopping.artsfeatures1
    Hendrix of the Hammond, Jonathan Glancey (Guardian 31 maggio 2002)




Bibliografia |



  • (IT) Alessandro Esseno, L'evoluzione degli strumenti a tastiera nella musica Pop-Rock-Jazz, 2015 ISBN 978-605-176-529-7

  • (EN) Mark Vail, The Hammond Organ: Beauty in the B, (238 p., Miller Freeman, 1997, ISBN 0-87930-459-6)

  • (EN) Stevens Irwin, Dictionary of Hammond-Organ Stops, G. Schirmer, New York, 3ª edizione 1961 (orig. 1939)

  • (EN) (autore sconosciuto) Hammond Organ Guide for Church Music

  • Douglas Earl Bush e Richard Kassel, The Organ: An Encyclopedia, Routledge Chapman & Hall, 2006, ISBN 978-0-415-94174-7.

  • (DE) Reinhold Westphal, Hammondorgel - voce in Oesterreichisches Musiklexikon, Verlag der Österreichischen Akademie der Wissenschaften, Vienna, 2003, ISBN 3-7001-3044-9



Voci correlate |



  • Organo (strumento musicale)

  • Organo Lowrey

  • Leslie (musica)

  • Novachord



Altri progetti |



Altri progetti


  • Wikimedia Commons



  • Collabora a Wikimedia CommonsWikimedia Commons contiene immagini o altri file su organo Hammond


Collegamenti esterni |



  • (EN) Articolo di obsolete.com sull'organo Hammond, su obsolete.com.

  • (EN) HammondWiki

  • Hammond-Italia mailing list, il forum italiano degli appassionati di organi Hammond e Leslie, su it.groups.yahoo.com.


  • pagina Hammond-italia su Facebook,


  • gruppo Hammond-Italia su Facebook,

  • (EN) Articolo di Progsounds.com sull'emulazione dell'organo Hammond, su progsounds.com.


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