Eurovision Song Contest
Eurovision Song Contest | |
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Concours Eurovision de la Chanson | |
Luogo | Europa |
Anni | 1956 – presente |
Frequenza | annuale |
Fondato da | Marcel Bezençon |
Date | Maggio |
Genere | musicale |
Organizzazione | UER |
Sito ufficiale | eurovision.tv/ |
L'Eurovision Song Contest (o Concours Eurovision de la Chanson, anche solo Eurovision o ESC, e noto in Italia anche come Eurofestival) è un festival musicale internazionale nato nel 1956, a Lugano in Svizzera, e organizzato annualmente dai membri dell'Unione europea di radiodiffusione (UER).
Dalla prima edizione del 1956 il concorso è stato trasmesso ogni anno senza interruzioni in tutto il mondo ed è uno dei programmi televisivi più longevi. È anche l'evento non sportivo più seguito al mondo[1]: i dati di ascolto degli ultimi anni a livello internazionale sono stati stimati tra i 100 e i 600 milioni.[2][3][4][5][6]
Dal 2000 il concorso viene trasmesso anche via internet e dal 2016 viene trasmesso anche in diretta sul canale ufficiale YouTube dell'evento, che nel 2018 conta circa 2,5 milioni di iscritti.[7][8]
Indice
1 Storia
1.1 Nascita e scopo
1.2 I primi anni
1.3 Anni '60
1.4 Anni '70
1.5 Anni '80
1.6 Anni '90
1.7 Anni 2000
1.8 Dal 2010 a oggi
2 Partecipazioni
2.1 Europa
2.2 Africa
2.3 Asia
2.4 Stati non sovrani
3 Ordine di esordio dei partecipanti per anno
4 Regolamento
4.1 Per i cantanti
4.2 Per le canzoni
4.3 Per il televoto
4.4 Per le emittenti
5 Organizzazione ed articolazione
5.1 Selezione dei partecipanti
5.2 Articolazione
5.2.1 Semifinali
5.2.2 Finale
5.3 Vittoria
5.4 Sistema di votazione
5.4.1 Modalità
5.4.2 Dichiarazione dei voti
6 Edizioni
7 Slogan
8 Vincitori del "Premio Barbara Dex"
9 Presentatori
10 Vincitori
11 Paesi extraeuropei che hanno trasmesso il Contest
12 Curiosità e controversie
12.1 Sui cantanti
12.2 Sui presentatori
12.3 Sui vincitori
12.4 Sugli stati
12.5 Sulla manifestazione
12.6 Controversie
13 Note
14 Voci correlate
15 Altri progetti
16 Collegamenti esterni
Storia |
Questa voce o sezione sull'argomento musica è ritenuta da controllare. Motivo: Gran parte delle sezioni è scritta in forma di brevissimi paragrafi, sarebbero da riscrivere in forma più discorsiva |
Nascita e scopo |
L'Europa negli anni '50 soffriva ancora delle ferite della guerra e la televisione stava muovendo i primi passi. L'Unione europea di radiodiffusione, nata nel 1950, era alla ricerca di un programma televisivo che potesse coinvolgere diverse nazioni cercando di riunire i paesi europei.
Sergio Pugliese, drammaturgo e giornalista italiano, suggerì di puntare su una gara canora, prendendo come modello il Festival di Sanremo, alla quale potessero prendere parte i diversi stati europei. L'idea piacque a Marcel Bezençon, all'epoca direttore generale dell'UER, e dopo vari incontri in varie sedi, il 19 ottobre 1955, a Roma, si stabilì la data in cui avrebbe preso il via l'Eurovision Song Contest.[9][10]
La prima edizione si tenne l'anno successivo, il 24 maggio 1956, al Kursaal Theatre di Lugano, in Svizzera, con la partecipazione di 6 paesi: Italia, Paesi Bassi, Svizzera, Belgio, Germania Ovest, Francia e Lussemburgo, che portarono 2 canzoni ciascuno. La prima edizione fu vinta dai padroni di casa con Refrain di Lys Assia.
I primi anni |
L'anno successivo il concorso si tenne a Francoforte sul Meno ed entrarono per la prima volta in gara il Regno Unito, la Danimarca e l'Austria. Corry Brokken portò la vittoria ai Paesi Bassi con Net als toen. L'Italia inviò il cantante Nunzio Gallo con la sua Corde della mia chitarra, ricordata per essere stata l'esibizione che si è protratta più a lungo nella storia dell'Eurovision.
A Hilversum, città dei Paesi Bassi, nel 1958 entrò per la prima volta in gara la Svezia, mentre a trionfare fu la Francia con André Claveau. Quest'anno l'Italia mandò tuttavia un'esibizione che verrà ricordata negli anni con Domenico Modugno ed il suo successo più grande, Nel blu dipinto di blu.[11]
L'edizione del 1959 si è tenuta a Cannes, in Francia, ed ha debuttato il Principato di Monaco. A vincere sono stati nuovamente i Paesi Bassi con Teddy Scholten, ma per la prima e unica volta, oltre alla vincitrice, si sono esibiti nuovamente il secondo e terzo posto.
Anni '60 |
Nel 1960, l'Eurovision viene organizzato dalla BBC a Londra, dopo il rifiuto dei Paesi Bassi di ospitare nuovamente la manifestazione. Trionfa nuovamente la Francia con Tom Pillibi di Jacqueline Boyer e partecipa per la prima volta la Norvegia.
Nel 1961 la Francia sceglie ancora una volta Cannes come sede dell'evento, dove debuttano Spagna, Finlandia e Jugoslavia. Jean-Claude Pascal porta la prima vittoria al Lussemburgo.
Nel 1962, a Villa Louvigny di Lussemburgo, la Francia ottiene la 3ª vittoria grazie ad Isabelle Aubret, e per la prima volta alcune canzoni si classificano con 0 punti.
L'edizione del 1963 è stata ospitata tuttavia presso il BBC Television Centre di Londra e questa volta a trionfare è per la prima volta la Danimarca di Grethe & Jørgen Ingmann.
L'Eurovision Song Contest 1964, ospitato dalla Danimarca presso la Tivolis Koncerstal di Copenaghen, viene vinto dall'Italia con la sedicenne Gigliola Cinquetti e la sua Non ho l'età (Per amarti). Nonostante il ritiro della Svezia, a causa di uno sciopero degli artisti, debutta il Portogallo.
Al Centro RAI di Napoli nel 1965 vince France Gall per il Lussemburgo e ospita il debutto dell'Irlanda, la nazione che ad oggi conta più vittorie in assoluto.
Villa Louvigny di Lussemburgo, ospita nuovamente l'Eurovision nel 1966. L'Austria vince per la prima volta con Udo Jürgens, che aveva partecipato anche alle due precedenti edizioni per l'Austria.
Nel 1967, a Vienna, dopo il ritiro della Danimarca, Sandie Shaw vince per la prima volta per il Regno Unito. In questa edizione viene introdotta una telecamera nella cosiddetta Green Room, dove i cantanti attendono ancora oggi i risultati delle votazioni.
Nel 1968, presso la Royal Albert Hall di Londra, vince per la prima volta la Spagna con la memorabile La, la, la di Massiel. La Spagna franchista doveva essere rappresentata da Joan Manuel Serrat, ma visto il suo intento di cantare in catalano, venne sostituito da Massiel. L'edizione inoltre è stata presentata da Caterina Boyle (meglio conosciuta come Katie), che passerà alla storia per aver presentato il maggior numero di edizioni dell'Eurovision Song Contest.
Nel 1969, presso il Teatro Real di Madrid, avviene un evento unico nella storia dell'Eurovision: Francia, Paesi Bassi, Spagna e Regno Unito finiscono primi a pari merito con 18 punti ciascuno. Inoltre l'Austria si ritira per motivazioni politiche, sostenendo di non voler partecipare alla competizione in un paese apertamente fascista (la Spagna nel 1969 infatti era ancora sotto la Dittatura Franchista).
Anni '70 |
Nel 1970, ad Amsterdam, partecipano solo 12 paesi a seguito dei ritiri per protesta di Finlandia, Norvegia e Svezia, e per il ritiro a sorpresa del Portogallo. A vincere è Dana con All Kinds of Everything per l'Irlanda. Vengono introdotte per la prima volta le cosiddette postcards (cartoline) che appaiono prima delle esibizioni e inoltre viene istituita una regola per impedire la situazione dell'anno precedente.
Nel 1971, al Gaiety Theatre di Dublino, debutta Malta, con il ritorno di Austria, Finlandia, Norvegia, Portogallo e Svezia, mentre a vincere sarà Séverine per il Principato di Monaco. Viene introdotta un'altra regola che limita il numero di esecutori sulla scena a 6.
Dopo la sofferta rinuncia del Principato di Monaco, l'edizione del 1972, viene ospitata presso la Usher Hall di Edimburgo, dove si afferma per la terza volta il Lussemburgo con la cantante greca Vicky Léandros. Ha sorpreso particolarmente la concorrente irlandese Sandie Jones, che ha cantato Ceol On Ghrá, completamente in gaelico irlandese.
Il Lussemburgo quindi ospita nuovamente l'evento il 7 aprile del 1973, presso il Théâtre Municipal di Lussemburgo, trionfando ancora con l'iconica Tu te reconnaîtras di Anne-Marie David.
Nel 1974 l'evento fu ospitato dal The Dome di Brighton e vide il debutto della Grecia (allora Regno di Grecia) e il ritiro della Francia per l'improvvisa morte dell'allora presidente della Repubblica, Georges Pompidou. A vincere fu per la prima volta la Svezia con gli ABBA, che dopo la vittoria iniziarono una carriera che li porterà ai vertici delle classifiche europee.
Nel 1975, a Stoccolma è invece la prima volta della Turchia, con il ritiro improvviso della Grecia e la vittoria dei Paesi Bassi con i Teach-In e Ding-a-dong. Successivamente si scoprì che la Grecia si era ritirata a causa del conflitto con la Turchia, scoppiato dopo l'invasione di Cipro.
Nel 1976, presso l'Al Congresgebouw di L'Aia, ritornano Austria e Grecia e si ritirano Svezia, Turchia e Malta, con la vittoria dei Brotherhood of Man per il Regno Unito.
La 22ª edizione viene ospitata ancora una volta a Londra e quest'anno tornano la Svezia e si ritira la Jugoslavia. Trionfa nuovamente la Francia con Marie Myriam. Era prevista la partecipazione della Tunisia, tuttavia il paese si ritirò all'ultimo momento.
Nel 1978, il Palais des Congrès di Parigi, ha ospitato l'evento, che ha visto i ritorni di Danimarca (ritiro nel 1967) e Turchia, con la prima vittoria di Israele ad opera di Izhar Cohen & Alphabeta. Durante la diretta l'emittente televisiva giordana ha interrotto la trasmissione dichiarando il Belgio (2° classificato) vincitore.[12]
Nel 1979 l'Eurovision viene ospitato per la prima volta da un paese non europeo, infatti si tiene a Gerusalemme, in Israele. Ciò causa il ritiro della Turchia, tuttavia vincono i padroni di casa con Hallelujah di Gali Atari & Milk & Honey.
Anni '80 |
L'edizione del 1980 venne ospitata dal Congresgebouw de L'Aia, e vide la partecipazione per la prima e unica volta di uno stato africano, il Marocco, e i ritiri di Israele e Monaco. A vincere sarà Johnny Logan per l'Irlanda.
Nel 1981 l'evento si tiene nuovamente a Dublino, e vede il primo ritiro dell'Italia e del Marocco, che non parteciperà nuovamente. Debutta Cipro, e tornano sia la Jugoslavia che Israele. Vince per la quarta volta il Regno Unito con Making Your Mind Up.
Nel 1982, presso il Conference Center di Harrogate, continua l'assenza dell'Italia, affiancata da Grecia e Francia, e l'edizione viene vinta da Ein bißchen Frieden, cantata da Nicole per la Germania Ovest.
Nel 1983 l'Eurovision si tiene a Monaco di Baviera, con il ritorno di Italia, Francia e Grecia, ma con il ritiro dell'Irlanda. Vince per l'ennesima volta il Lussemburgo con Corinne Hermès.
L'edizione del 1984 viene ospitata per la seconda volta al Théâtre Municipal di Lussemburgo, e prevedeva l'ingresso dell'Islanda nella manifestazione (che non avvenne per mancanza di fondi). Si sono ritirati Grecia (su iniziativa di ERT) e Israele (per lo Yom HaZikaron), ma torna l'Irlanda, e vince la Svezia con i fratelli Herreys.
Nel 1985 la Svezia ospita l'evento a Göteborg dove si vedono il ritiro di Paesi Bassi e Jugoslavia con il ritorno di Grecia e Israele, e la vittoria della Norvegia con le Bobbysocks.
Nel 1986, a Bergen, esordisce l'Islanda, con il ritiro di Grecia e Italia, e il ritorno di Jugoslavia e Paesi Bassi, con la prima vittoria del Belgio, ad opera di Sandra Kim, la più giovane vincitrice della manifestazione.
La vittoria del Belgio, che decise di ospitare la manifestazione, aprì una diatriba tra le due emittenti belghe: RTBF (in lingua francese) e VRT (in lingua olandese), poiché entrambe ambivano ad organizzare la manifestazione. Alla fine si decise che l'organizzazione sarebbe spettata alla RTBF, e questa edizione vide il ritorno di Grecia e Italia e la vittoria di Johnny Logan con Hold Me Now.
Nel 1988 Dublino ospita nuovamente l'ESC, ma vede la squalifica di Cipro, a causa di una violazione del regolamento. Vince per la prima volta dopo il 1956, la Svizzera grazie alla cantante canadese Céline Dion.[13]
Nel 1989, a Losanna, torna Cipro dopo la squalifica dell'anno precedente e vince il gruppo jugoslavo Riva con Rock Me. L'UER introduce la regola, ancora vigente, di un limite di età per i partecipanti, posto a 16 anni.
Anni '90 |
Nel 1990, a Zagabria, Malta tenta di tornare dopo 15 anni di assenza, ma una regola dell'UER, che limitava a 22 il numero di partecipanti, lo impedì; la stessa regola verrà cancellata poco dopo lo svolgimento della manifestazione. L'Italia vince per la seconda volta con Toto Cutugno e la sua Insieme: 1992. Molte canzoni di quell'anno erano dedicate all'unione dell'Europa e alla caduta del Muro di Berlino, avvenuta il 9 novembre 1989.
Nel 1991 l'evento fu ospitato nello Studio 15 di Cinecittà a Roma, e vide il ritorno di Malta dopo il ritiro dei Paesi Bassi. Per la seconda volta c'è stato un pareggio per la vittoria, tuttavia la regola introdotta dopo il pareggio a 4 del 1969 ha promosso la Svezia di Carola Häggkvist.
Nel 1992, a Malmö, debutta la Jugoslavia come Repubblica Federale, e tornano i Paesi Bassi dopo il ritiro nell'edizione precedente, vedendo come vincitrice l'Irlanda per la 4ª volta con Why Me di Linda Martin.
Il 1993, presso la Green Glens Arena di Millstreet, segna il debutto di Croazia, Slovenia e Bosnia ed Erzegovina dopo la caduta della Repubblica Federale di Jugoslavia ( e di conseguenza il ritiro definitivo della Jugoslavia), inoltre, a causa del grande numero di partecipanti di questa edizione, il 3 aprile si svolse a Lubiana una preselezione, la Kvalifikacija za Millstreet, che promosse i tre debuttanti. Vince nuovamente l'Irlanda con Niamh Kavanagh.
Nel 1994, a Dublino, debuttano Estonia, Lituania, Polonia, Romania, Russia, Slovacchia e Ungheria e trionfa nuovamente l'Irlanda con Rock 'n' Roll Kids di Paul Harrington e Charlie McGettigan. Visto l'alto numero di partecipanti viene istituita una regola: le ultime 7 posizioni dell'edizione precedente perdevano il diritto di partecipare all'edizione successiva.
La 40ª edizione dell'Eurovision si tenne sempre a Dublino, rendendo l'Irlanda il paese ad aver ospitato più edizioni consecutive. Vince la Norvegia per la 2ª volta grazie ai Secret Garden.
Nel 1996 all'Oslo Spektrum di Oslo, come nel 1993, viene effettuata una preselezione delle canzoni candidate, e delle 29 partecipanti (la Norvegia fu ammessa direttamente) ne furono selezionate 22 da giurie nazionali che espressero i loro voti sulla base di registrazioni audio delle canzoni. La vittoria tornò all'Irlanda di Eimear Quinn, ma l'edizione viene ricordata anche per l'esibizione della croata Maja Blagdan che con la sua Sveta ljubav ha raggiunto la nota più alta nella storia della manifestazione.
Nel 1997, nuovamente a Dublino, ritorna l'Italia con i Jalisse e la loro Fiumi di parole. Il duo viene dato per favorito, ma a vincere la manifestazione sarà il Regno Unito con Katrina and the Waves. In seguito alle polemiche scoppiate, riguardanti un possibile sabotaggio da parte della Rai, con l'intento di non ospitare nuovamente l'evento, il 1997 sarà l'ultima partecipazione dell'Italia. Nel 1997 è stato assegnato per la prima volta il Barbara Dex Award, per il peggior vestito, alla cantante maltese Debbie Scerri.
Il 1998, a Birmingham, segna il debutto della Macedonia, ma a vincere per Israele sarà Dana International con la canzone Diva. Questa vittoria è ricordata per esser stata la prima, e attualmente unica, vittoria di un transessuale.[14]
Nel 1999, a Gerusalemme, la Svezia vince grazie a Take Me to Your Heaven di Charlotte Nilsson e viene eseguito uno speciale final act per la fine del I millennio, nel quale presentatori e concorrenti hanno cantato l'Hallelujah.
Anni 2000 |
L'edizione del 2000 si tenne presso il Globen di Stoccolma, dove ha debuttato la Lettonia e hanno trionfato gli Olsen Brothers per la Danimarca con Fly on the Wings of Love, nonostante l'Estonia di Ines fosse data per favorita. La NOS (emittente televisiva olandese) è stata costretta a trasmettere solo parte dell'edizione per poter trasmettere le notizie riguardanti il disastro pirotecnico di Enschede. Per la prima volta la manifestazione viene trasmessa via Internet.
Nel 2001, al Parken Stadium di Copenaghen, l'Estonia, con Everybody di Tanel Padar, Dave Benton & 2XL vince la competizione per la 1ª volta. Ospite durante l'interval act è stata la band danese Aqua.
Nel 2002, a Tallinn, dopo appena due anni dall'ingresso in gara, la Lettonia ottiene la sua prima vittoria con I Wanna di Marija Naumova. Inizialmente si pensò che ETV non sarebbe riuscita ad organizzare l'evento, ma grazie ad una raccolta fondi organizzata dal governo estone, l'edizione del 2002 non ha deluso le aspettative. La 47ª edizione è stata inoltre la prima ad esser stata ospitata da un paese appartenente al blocco sovietico.[15]
Nel 2003, presso la Skonto Hall di Riga, debutta l'Ucraina e vince per la prima e unica volta la Turchia con Everyway That I Can di Sertab Erener. Nonostante i problemi finanziari del comune della capitale lettone, la 48ª edizione si è tenuta senza mancanze.
Nel 2004, a Istanbul, debuttano Albania, Andorra, Bielorussia e Serbia e Montenegro, inoltre vincerà per la prima volta, dopo appena un anno dal debutto, l'Ucraina con Wild Dances di Ruslana Lyžyčko. In quest'anno per la prima volta viene organizzata una semifinale, che sostituisce i metodi della preselezione (1993 e 1996) e dell'eliminazione delle ultime classificate (1994-2003).
Nel 2005, presso il Palazzo dello Sport di Kiev, debuttano Bulgaria e Moldavia, con il ritiro all'ultimo momento del Libano. A vincere sarà la Grecia con My Number One di Helena Paparizou. Il ritiro del Libano era dovuto al rifiuto di trasmettere l'esibizione della cantante israeliana Shiri Maimon.
Nel 2006, ad Atene, debutta l'Armenia e vince a sorpresa il gruppo hard-rock Lordi per la Finlandia con Hard Rock Hallelujah. Questa è la prima vittoria di una canzone hard-rock (nonché prima vittoria finlandese), anche perché l'Eurovision è solitamente associato a musica pop, schlager e folclorica.
Nel 2007, a Helsinki, debuttano Georgia, Serbia, Montenegro (come paesi separati) e la Repubblica Ceca e si ritira definitivamente il Principato di Monaco. A vincere è Marija Šerifović per la Serbia con Molitva. L'Ucraina ha mandato ad Helsinki una delle esibizioni più ricordate dai fan dell'Eurovision: Vjerka Serdjučka con Dancing Lasha Tumbai.
Nel 2008, a Belgrado, viene introdotta la seconda semifinale e debuttano San Marino e Azerbaigian, tuttavia si ritira, polemizzando sul sistema di voto, l'Austria. A vincere sarà Dima Bilan per la Russia.
Nel 2009, a Mosca, continua l'assenza di Italia e Austria, mentre San Marino si ritira per problemi finanziari. La Georgia viene squalificata a causa del conflitto con la Russia, ma si assiste al ritorno, dopo 11 anni di assenza, della Slovacchia. La vittoria è della Norvegia con il cantante bielorusso Alexander Rybak e la sua Fairytale.
Dal 2010 a oggi |
Nel 2010, a Bærum, vicino Oslo, si ritira definitivamente il principato di Andorra accompagnato da Ungheria, Montenegro e Repubblica Ceca (che torneranno rispettivamente nel 2011, 2012 e 2015), ma ritorna la Georgia. A vincere sarà per la seconda volta la Germania con Satellite, di Lena Meyer-Landrut.
Nel 2011 l'ESC si è tenuto a Düsseldorf e ha visto il ritorno di Italia, Austria, San Marino e Ungheria. Vince per la prima volta e a sorpresa l'Azerbaigian con il duo Ell & Nikki e la loro Running Scared, vittoria sorprendente dato che i favoriti erano la Svezia con Eric Saade e l'Ungheria con Kati Wolf.
Nel 2012, a Baku, ritorna il Montenegro e si ritira, con diverse polemiche riguardanti la sicurezza per la propria delegazione, e oltre il limite consentito dalle regole, l'Armenia (a causa del conflitto del Nagorno Karabakh). A vincere sarà nuovamente la Svezia con Loreen e il brano Euphoria.
Nel 2013, a Malmö, si ritirano definitivamente Turchia e Slovacchia, e temporaneamente anche Portogallo e Bosnia ed Erzegovina, torna tuttavia l'Armenia. Vince la danese Emmelie de Forest con la canzone Only Teardrops. Altre due esibizioni ad esser ben ricordate sono quella della russa Dina Garipova e dell'ucraina Zlata Ohnevyč.
Nel 2014, nuovamente a Copenaghen, presso la B&W Hallerne, si ritirano Bulgaria, Cipro, Serbia e Croazia per problemi economici, e viene concessa una proroga alla Grecia per permettere alla NERIT di subentrare ad ERT dopo l'improvvisa chiusura di quest'ultima. Vince la drag queen austriaca Conchita Wurst, e questo alza varie polemiche, sia in Austria che in Russia e Bielorussia, dove le emittenti televisive sono state invitate a non trasmettere l'esibizione.
Nel 2015, a Vienna, debutta, in occasione dei primi 60 anni della manifestazione, l'Australia, con i ritorni di Repubblica Ceca, Cipro e Serbia e il ritiro dell'Ucraina. Vince nuovamente la Svezia con il brano Heroes di Måns Zelmerlöw. Quest'edizione viene ricordata anche per le esibizioni di Polina Gagarina per la Russia e de Il Volo per l'Italia.
Nel 2016, nuovamente presso il Globen di Stoccolma, si ritira il Portogallo e viene squalificata, a causa di un debito verso l'UER, la Romania, tuttavia torna a vincere l'Ucraina con la cantante Jamala.
Nel 2017, nuovamente a Kiev, viene squalificata la Russia, tuttavia il Portogallo, dopo il suo ritorno, vince per la prima volta con Salvador Sobral e la sua Amar pelos dois.
Nel 2018, presso la Altice Arena di Lisbona, ritorna la Russia dopo la squalifica dell'anno precedente, portando il numero dei paesi in gara a 43 e vedendo trionfare Israele con Netta e la sua Toy.
Nel 2019 l'ESC verrà ospitato presso l'International Convention Center di Tel Aviv.
Partecipazioni |
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Europa |
Il Kosovo e il Liechtenstein sono i due principali paesi che potrebbero presto debuttare all'ESC: sul Kosovo l'UER delibererà a fine 2018 (più precisamente sull'ingresso dell'emittente kosovara RTK nell'UER), mentre per quanto riguarda il Liechtenstein ne era previsto il debutto per l'edizione del 2019, in occasione dei 300 anni del principato, tuttavia a causa della morte del direttore dell'emittente, Peter Kolbel, è stata smentita la sua partecipazione.[16][17]
Africa |
Il Marocco è stato l'unico stato africano a partecipare all'Eurovision (nel 1980), senza però tentare nuovamente.
La Tunisia avrebbe dovuto prender parte all'edizione del 1977, tuttavia senza ragioni ufficiali si è ritirata.
Asia |
Il Libano ha tentato di partecipare nel 2005, ma dopo il rifiuto di trasmettere l'esibizione di Shiri Maimon, rappresentante israeliana, è stato costretto a ritirarsi.
Nel 1987 l'Unione Sovietica tentò la partecipazione, ma fu ritenuta un'idea troppo radicale. Dopo il crollo dell'URSS, la Russia e le altre nazioni del blocco orientale hanno preso parte alla manifestazione. L'ultimo è stato l'Azerbaigian che ha fatto il suo debutto nel 2008.
Il Qatar ha espresso interesse nella partecipazione, ma trovandosi fuori dall'area UER è difficile che possa debuttare.
Il Kazakistan, che tramite Khabar TV è entrato a far parte dell'UER nel 2016, ha debuttato al JESC 2018 come il Galles, sembra essere interessato, tuttavia non ci sono notizie riguardanti il suo ingresso nella manifestazione.
La Cina, che ha mandato in onda l'ESC per la prima volta nel 2015, ha successivamente mostrato interesse per l'edizione 2016, ma la sua partecipazione è considerata improbabile.
Stati non sovrani |
La Scozia, il Galles e Gibilterra hanno tentato la partecipazione all'Eurovision Song Contest, ma essendo parte del Regno Unito (di cui la BBC detiene l'esclusiva sul paese e i suoi domini diretti), gli è stato impedito. Il Galles tuttavia ha debuttato all'Eurovision Choir of the Year 2017 e ha partecipato al Junior Eurovision Song Contest 2018.[18]
La Groenlandia e le isole Fær Øer hanno a loro volta tentato di entrar a far parte dell'UER, ma essendo parte del Regno di Danimarca non ne è stato programmato l'ingresso.
Ordine di esordio dei partecipanti per anno |
La tabella riassume per anno l'esordio di ciascun paese nella manifestazione:
Anno | Esordio |
---|---|
1956 | Belgio - Francia - Germania Ovest - Italia - Lussemburgo - Paesi Bassi - Svizzera |
1957 | Austria - Danimarca - Regno Unito |
1958 | Svezia |
1959 | Principato di Monaco |
1960 | Norvegia |
1961 | Finlandia - Repubblica Socialista Federale Jugoslavia - Spagna franchista |
1964 | Estado Novo |
1965 | Irlanda |
1971 | Malta |
1973 | Israele |
1974 | Regno di Grecia |
1975 | Turchia - Portogallo |
1977 | Spagna |
1979 | Grecia |
1980 | Marocco |
1981 | Cipro |
1986 | Islanda |
1991 | Germania |
1992 | Repubblica Federale di Jugoslavia |
1993 | Repubblica di Bosnia ed Erzegovina - Croazia - Slovenia |
1994 | Estonia - Lituania - Polonia - Romania - Russia - Slovacchia - Ungheria |
1998 | Macedonia |
1999 | Bosnia ed Erzegovina |
2000 | Lettonia |
2003 | Ucraina |
2004 | Albania - Andorra - Bielorussia - Serbia e Montenegro |
2005 | Bulgaria - Moldavia |
2006 | Armenia |
2007 | Georgia - Montenegro - Repubblica Ceca - Serbia |
2008 | Azerbaigian - San Marino |
2015 | Australia |
Regolamento |
Il regolamento negli anni è stato rivisto più volte.
Di seguito sono indicate le attuali regole:
Per i cantanti |
- devono avere almeno 16 anni di età;
- sul palco non sono consentite più di 6 persone (neanche per i gruppi).
Per le canzoni |
- non deve durare più di 3 minuti;*
- può essere di qualunque genere e cantata in qualunque lingua, anche inventata;
- non può essere cover o ispirata ad altro brano edito;**
- deve essere pubblicata non prima di un certo periodo (solitamente non prima del 1º settembre dell'anno precedente allo svolgimento della gara), e deve essere presentata con un video;**
- non deve avere una scenografia o una coreografia controversa (in particolare sono vietati gli animali);
- non deve avere contenuti politici, pubblicitari, o offensivi.***
*Questa regola è stata inserita nel 1962 (con un limite di 3 minuti e 30 secondi) in seguito all'esibizione di Corde della mia chitarra, che si è protratta per 5 minuti e 9 secondi.
**Nel 1988 Yiannis Demetriou, rappresentante cipriota, è stato squalificato poiché la sua canzone era già edita.
***Nel 2012 Valentina Monetta, rappresentante sammarinese, ha dovuto modificare titolo e contenuto della sua canzone a causa del riferimento esplicito al social network Facebook
Per il televoto |
- bisogna avere almeno 18 anni;
- non si può votare per il proprio paese.*
*Si può votare mandando un messaggio di testo con il numero della canzone, chiamando o utilizzando l'app ufficiale; la procedura viene mostrata all'inizio di ogni semifinale e finale dai presentatori insieme ai numeri da contattare e a quelli da inviare.
Per le emittenti |
- È necessario che l'emittente sia un membro effettivo dell'unione europea di radiodiffusione;
- è necessario che l'emittente si iscriva o si ritiri entro un determinato termine, tuttavia dall'edizione del 2015 non ci sono più penali per le nazioni che si iscrivono e poi si ritirano oltre il termine ultimo;[19]
- la serata finale deve essere obbligatoriamente e completamente trasmessa in diretta, mentre per le semifinali è sufficiente, dal 2008, la trasmissione in diretta di quella di competenza del paese, anche su canali minori. Per quanto riguarda i Big 5, anche se non si esibiscono nelle finali dalla loro istituzione, hanno diritto di voto in una semifinale, dove vengono inoltre presentate le prove delle canzoni sul palco;*
- è severamente vietato non trasmettere una o più esibizioni dei rappresentanti di altre nazioni;
- per le emittenti organizzatrici è necessario ospitare la manifestazione in un luogo al coperto.
*Dal 1999 sono previsti, per le televisioni che volessero introdurli, degli spazi (interval acts) per inserire gli annunci pubblicitari.
Organizzazione ed articolazione |
Selezione dei partecipanti |
La selezione dei partecipanti all'Eurovision Song Contest spetta alle emittenti televisive competenti dei singoli stati. A loro spetta la scelta del metodo di selezione: una selezione interna (quindi cantante e/o brano vengono scelti dall'emittente stessa), come accade solitamente per San Marino o Australia, oppure può organizzare un festival musicale (il pubblico sceglie un vincitore che viene invitato a partecipare all'Eurovision), come accade in Norvegia (Melodi Grand Prix), Svezia (Melodifestivalen), Italia (Festival di Sanremo), Grecia (Ellinikós Telikós) e molti altri. Il vincitore dell'eventuale festival però non è obbligato a partecipare all'Eurovision né tanto meno è obbligato ad esibirsi con la canzone vincitrice, ad esempio Iva Zanicchi ha vinto il Festival di Sanremo nel 1969, in coppia con Bobby Solo, con la canzone Zingara, ma all'Eurovision si presentò da sola con il brano Due grosse lacrime bianche. Con il tempo buona parte delle emittenti sta abbandonando la selezione interna in favore del festival musicale.
I partecipanti non devono obbligatoriamente avere vincoli di nazionalità (ad esempio nel 1988 la Svizzera vinse con la cantante canadese Céline Dion) e le canzoni non hanno restrizioni riguardanti la lingua (anche se nelle prime edizioni vigeva un obbligo di cantare in una delle lingue ufficiali del proprio paese).
Articolazione |
Semifinali |
Fino all'edizione del 2003 la manifestazione si è articolata in un'unica serata finale e alcune volte, dato il numero di partecipanti, l'UER ha effettuato o una preselezione o le cosiddette "retrocessioni" (cioè la non partecipazione per un anno alle ultime 7 classificate).
Dal 2004 al 2007 è stata introdotta una semifinale che si è svolta pochi giorni prima della finale, alla quale avevano direttamente accesso i cosiddetti Big Four (Francia, Germania, Spagna e Regno Unito), il paese ospitante, i nove migliori paesi della precedente edizione e i dieci vincitori della semifinale, per una finale a 24. In entrambe le serate votavano tutti i paesi.
Dal 2008, visto l'alto numero di partecipanti, il regolamento prevede due semifinali a cui partecipano tutti i paesi con l'eccezione dei Big (che diventano Five nel 2011 con il ritorno dell'Italia) e del paese ospitante che accedono direttamente alla finale, che raggiunge perciò i 26 partecipanti (25 se l'ospitante è uno dei Big Five).[20]
Le semifinali durano normalmente 2 ore e si svolgono il martedì e il giovedì di una settimana di maggio.
I paesi che si qualificano per la finale vengono annunciati in ordine casuale e i risultati vengono divulgati a fine concorso. I vincitori inoltre partecipano ad una conferenza stampa dove, dopo aver risposto alle domande dei partecipanti alla conferenza, si viene a sapere in quale metà della finale si esibiranno.
Finale |
Lo show televisivo della finale, che si svolge normalmente di sabato, dura poco più di 3 ore e, come nelle semifinali, le lingue utilizzate dai presentatori sono l'inglese e il francese (lingue ufficiali dell'UER), spesso affiancate dalla lingua ufficiale del paese ospitante. Inoltre, dal 2013 vi è una parata dei finalisti che si tiene all'inizio della serata.
Buona parte della serata finale è occupata dall'annuncio e conteggio dei voti, che, contrariamente alle semifinali, avviene in diretta: i presentatori videochiamano i corrispondenti di ogni nazione partecipante, incluse quelle squalificate nelle semifinali, che danno i risultati del voto delle giurie (annunciando solo il punteggio più alto). Al voto delle giurie viene affiancato, partendo dal più basso, il risultato del televoto.
Finito il conteggio dei voti il vincitore viene premiato, solitamente dal vincitore dell'anno precedente, con un trofeo di vetro a forma di microfono e viene invitato ad esibirsi nuovamente con la canzone vincitrice.
Come ogni programma dell'UER è introdotto e chiuso dal Te Deum di Charpentier.
Vittoria |
Il paese che ottiene più punti vince l'Eurovision Song Contest e acquisisce l'invito non vincolante a organizzare l'edizione successiva. Infatti il paese o l'emittente televisiva possono rinunciare all'organizzazione dell'evento, in tal caso viene scelto un altro paese tra i candidati.
Il regolamento inizialmente non prevedeva spareggi, ma a causa del pareggio a quattro nell'edizione del 1969 e le critiche successive (alcuni paesi non parteciparono per protesta all'edizione successiva), il regolamento fu modificato e fu deciso che in caso di parità il paese con il maggior numero di 12 punti ricevuti sarebbe stato il vincitore (in caso di ulteriore parità si sarebbe deciso in base al numero di 10 punti ricevuti e così via). Questa regola fu applicata nel 1991 in Italia assegnando la vittoria alla Svezia, che si trovava a pari punteggio con la Francia. Il regolamento fu successivamente modificato e la vittoria viene assegnata al paese che ha ricevuto punti dal maggior numero di paesi e solo in caso di ulteriore parità si procede al conteggio dei 12 punti, eventualmente dei 10 punti e così via. Con l'attuale regolamento la vittoria del 1991 sarebbe stata assegnata alla Francia.
Dal 2016 giurie e televoto sono considerati separatamente, e i presentatori in video per le varie nazioni rivelano solamente i 12 punti assegnati dalle giurie (mostrando gli altri in video), per poi annunciare i punti del televoto, dicendo, stato per stato concorrente, il numero dei punti, partendo dalle nazioni che ricevono i punteggi più bassi a quelle che hanno ricevuto i punteggi più alti.
Sistema di votazione |
Nel corso degli anni anche il sistema di votazione ha subito alcune modifiche. Nel 1975 è entrato in vigore l'attuale sistema di assegnazione dei punteggi: ogni paese assegna un certo numero di punti alle 10 canzoni preferite: da 1 a 7 punti rispettivamente dalla decima alla quarta, 8 punti alla terza, 10 alla seconda e 12 alla prima, da cui la famosa locuzione francese douze points.[21]
Inizialmente la votazione era effettuata dalle sole giurie, ma dal 1997 è stato sperimentato il televoto che è entrato ufficialmente in vigore l'anno successivo per tutte le nazioni. Nel caso in cui il televoto non dovesse funzionare, si conterebbe il solo voto della giuria.
Solitamente le giurie nazionali sono composte da cantanti e autori, che spesso hanno già partecipato all'Eurovision. In seguito alle critiche sul sistema di votazione, nell'edizione 2009 sono state reintrodotte solo nella serata finale, dove il punteggio ha pesato per il 50%.
Modalità |
Tranne che nel 2010 e 2011 (dove si è votato fin dalla prima canzone), è possibile votare, sia nelle semifinali che nella finale, in uno spazio di 15 minuti dopo l'esibizione dell'ultima canzone. Questo momento viene annunciato dai presentatori con un'altra celebre frase: Europe start voting now!.
Nelle semifinali votano solo i paesi coinvolti più due o tre Big Five (anche il paese ospitante vota in una delle due semifinali), mentre in finale tutti i paesi partecipanti hanno diritto di voto, compresi quelli che sono stati eliminati nelle semifinali.
Dichiarazione dei voti |
Al termine delle semifinali vengono annunciati senza un ordine particolare i paesi che hanno avuto accesso alla finale, ma i punteggi e la classifica delle semifinali vengono resi noti solo dopo la serata finale.
Anche la dichiarazione finale dei voti ha subito delle modifiche: inizialmente ogni paese dichiarava tutti i punteggi partendo dal più basso e ogni punteggio doveva essere ripetuto per regolamento dal presentatore in inglese e francese (dal 2004 solo in francese o inglese). Dal 2006 al 2010, dopo l'esibizione di tutti i cantanti e scaduto il tempo per la votazione, i presentatori della manifestazione si collegavano a uno a uno con tutti i paesi partecipanti, che dichiaravano il risultato delle votazioni del proprio paese telefonicamente. Attualmente i presentatori videochiamano i corrispondenti di ogni paese votante che danno solo il punteggio più alto assegnato dalle giurie (i punti da 1 a 10 vengono aggiunti automaticamente sullo schermo), mentre il punteggio del televoto viene aggiunto, partendo dal più basso, dagli stessi presentatori. L'ordine in cui vengono chiamate le nazioni è basato su un particolare algoritmo sviluppato dal'emittente televisiva norvegese NRK che tiene conto dei voti delle giurie, cercando di mantenere il più possibile in bilico il risultato finale.
Edizioni |
Anno | Città e paese ospitante | Paese vincitore | Artista | Canzone |
---|---|---|---|---|
1956 | Teatro Kursaal, Lugano | Svizzera | Lys Assia | Refrain |
1957 | Großer Sendesaal, Francoforte sul Meno | Paesi Bassi | Corry Brokken | Net als toen |
1958 | AVRO Studios, Hilversum | Francia | André Claveau | Dors, mon amour |
1959 | Palais des Festivals et des Congrès, Cannes | Paesi Bassi | Teddy Scholten | 'n Beetje |
1960 | Royal Festival Hall, Londra | Francia | Jacqueline Boyer | Tom Pillibi |
1961 | Palais des Festivals et des Congrès, Cannes | Lussemburgo | Jean-Claude Pascal | Nous les amoureux |
1962 | Villa Louvigny, Lussemburgo | Francia | Isabelle Aubret | Un premier amour |
1963 | Television Centre, Londra | Danimarca | Grethe e Jørgen Ingmann | Dansevise |
1964 | Tivolis Koncertsal, Copenaghen | Italia | Gigliola Cinquetti | Non ho l'età (Per amarti) |
1965 | Centro Rai, Napoli | Lussemburgo | France Gall | Poupée de cire, poupée de son |
1966 | Villa Louvigny, Lussemburgo | Austria | Udo Jürgens | Merci, Chérie |
1967 | Hofburg, Vienna | Regno Unito | Sandie Shaw | Puppet on a String |
1968 | Royal Albert Hall, Londra | Spagna | Massiel | La, la, la |
1969 | Teatro Real, Madrid | Francia | Frida Boccara | Un jour, un enfant |
Paesi Bassi | Lenny Kuhr | De troubadour | ||
Regno Unito | Lulu | Boom Bang-a-bang | ||
Spagna | Salomé | Vivo cantando | ||
1970 | Centro congressi RAI, Amsterdam | Irlanda | Dana | All Kinds of Everything |
1971 | Gaiety Theatre, Dublino | Principato di Monaco | Séverine | Un banc, un arbre, une rue |
1972 | Usher Hall, Edimburgo | Lussemburgo | Vicky Léandros | Après toi |
1973 | Grand Théâtre, Lussemburgo | Lussemburgo | Anne-Marie David | Tu te reconnaîtras |
1974 | Dome, Brighton | Svezia | ABBA | Waterloo |
1975 | Stockholmsmässan, Stoccolma | Paesi Bassi | Teach-In | Ding-a-dong |
1976 | Centro congressi, L'Aia | Regno Unito | Brotherhood of Man | Save Your Kisses for Me |
1977 | Wembley Conference Centre, Londra | Francia | Marie Myriam | L'oiseau et l'enfant |
1978 | Palais des congrès, Parigi | Israele | Izhar Cohen & The Alpha Beta | A-Ba-Ni-Bi |
1979 | Binyenei HaUma, Gerusalemme | Israele | Milk & Honey e Gali Atari | Hallelujah |
1980 | Centro congressi, L'Aia | Irlanda | Johnny Logan | What's Another Year |
1981 | Royal Dublin Society, Dublino | Regno Unito | Bucks Fizz | Making Your Mind Up |
1982 | Centro congressi, Harrogate | Germania Ovest | Nicole | Ein bißchen Frieden |
1983 | Audi Dome, Monaco di Baviera | Lussemburgo | Corinne Hermès | Si la vie est cadeau |
1984 | Grand Théâtre, Lussemburgo | Svezia | Herreys | Diggi-Loo Diggi-Ley |
1985 | Scandinavium, Göteborg | Norvegia | Bobbysocks | La det swinge |
1986 | Grieghallen, Bergen | Belgio | Sandra Kim | J'aime la vie |
1987 | Palais du Centenaire, Bruxelles | Irlanda | Johnny Logan | Hold Me Now |
1988 | Royal Dublin Society, Dublino | Svizzera | Céline Dion | Ne partez pas sans moi |
1989 | Palais de Beaulieu, Losanna | Jugoslavia | Riva | Rock Me |
1990 | Vatroslav Lisinski Concert Hall, Zagabria | Italia | Toto Cutugno | Insieme: 1992 |
1991 | Studio 15 di Cinecittà, Roma | Svezia | Carola | Fångad av en stormvind |
1992 | Malmö Isstadion, Malmö | Irlanda | Linda Martin | Why Me? |
1993 | Green Glens Arena, Millstreet | Irlanda | Niamh Kavanagh | In Your Eyes |
1994 | Point Theatre, Dublino | Irlanda | Paul Harrington e Charlie McGettigan | Rock 'n' Roll Kids |
1995 | Norvegia | Secret Garden | Nocturne | |
1996 | Oslo Spektrum, Oslo | Irlanda | Eimear Quinn | The Voice |
1997 | Point Theatre, Dublino | Regno Unito | Katrina and the Waves | Love Shine a Light |
1998 | Barclaycard Arena, Birmingham | Israele | Dana International | Diva |
1999 | Binyenei HaUma, Gerusalemme | Svezia | Charlotte Perrelli | Take Me to Your Heaven |
2000 | Globen, Stoccolma | Danimarca | Olsen Brothers | Fly on the Wings of Love |
2001 | Parken Stadium, Copenaghen | Estonia | Tanel Padar, Dave Benton & 2XL | Everybody |
2002 | Saku Suurhall, Tallinn | Lettonia | Marie N | I Wanna |
2003 | Skonto Arena, Riga | Turchia | Sertab Erener | Every Way that I Can |
2004 | Abdi İpekçi Arena, Istanbul | Ucraina | Ruslana | Wild Dances |
2005 | Palazzo dello Sport, Kiev | Grecia | Helena Paparizou | My Number One |
2006 | Olympic Indoor Hall, Atene | Finlandia | Lordi | Hard Rock Hallelujah |
2007 | Hartwall Arena, Helsinki | Serbia | Marija Šerifović | Molitva |
2008 | Štark Arena, Belgrado | Russia | Dima Bilan | Believe |
2009 | Olimpijskij, Mosca | Norvegia | Alexander Rybak | Fairytale |
2010 | Telenor Arena, Oslo[22] | Germania | Lena | Satellite |
2011 | Düsseldorf Arena, Düsseldorf | Azerbaigian | Ell & Nikki | Running Scared |
2012 | Baku Crystal Hall, Baku | Svezia | Loreen | Euphoria |
2013 | Malmö Arena, Malmö | Danimarca | Emmelie de Forest | Only Teardrops |
2014 | B&W-Hallerne, Copenaghen | Austria | Conchita Wurst | Rise Like a Phoenix |
2015 | Wiener Stadthalle, Vienna | Svezia | Måns Zelmerlöw | Heroes |
2016 | Globen, Stoccolma | Ucraina | Jamala | 1944 |
2017 | International Exhibition Centre, Kiev | Portogallo | Salvador Sobral | Amar pelos dois |
2018 | Altice Arena, Lisbona | Israele | Netta | Toy |
2019 | Expo Tel Aviv, Tel Aviv |
Slogan |
A partire dall'Eurovision Song Contest 2002 ogni edizione del concorso canoro, ad eccezione del 2009, ha adottato uno slogan, deciso dall'emittente:
Edizione | Città ospitante | Slogan | Traduzione |
---|---|---|---|
2002 | Tallinn | A Modern Fairytale | Una Favola Moderna |
2003 | Riga | Magical Rendezvous | Magico Appuntamento |
2004 | Istanbul | Under The Same Sky | Sotto Lo Stesso Cielo |
2005 | Kiev | Awakening | Risveglio |
2006 | Atene | Feel The Rhythm! | Senti Il Ritmo! |
2007 | Helsinki | True Fantasy | Pura Fantasia |
2008 | Belgrado | Confluence of Sound | Confluenza del Suono |
2009 | Mosca | Slogan non utilizzato | |
2010 | Oslo | Share The Moment! | Condividi Il Momento! |
2011 | Düsseldorf | Feel Your Heart Beat! | Senti Il Tuo Cuore Battere! |
2012 | Baku | Light Your Fire! | Accendi il tuo fuoco! |
2013 | Malmö | We Are One | Siamo Uno Solo |
2014 | Copenaghen | #JoinUs | #UniscitiANoi |
2015 | Vienna | Building Bridges | Costruendo Ponti |
2016 | Stoccolma | Come Together | Venite Insieme |
2017 | Kiev | Celebrate Diversity | Celebra la Diversità |
2018 | Lisbona | All Aboard! | Tutti a Bordo! |
2019 | Tel Aviv | Dare To Dream | Osa Sognare |
Vincitori del "Premio Barbara Dex" |
Il "Premio Barbara Dex" (in inglese: Barbara Dex Award), chiamato come l'omonima cantante belga che rappresentò il Belgio nel 1993, è un curioso trofeo annuale che dall'edizione 1997 viene conferito dal fan site "Eurovision House" al cantante o alla cantante "peggio abbigliato/a" della manifestazione: infatti la Dex suscitò clamore per un vestito di dubbio gusto da lei disegnato.
Al 2018, venti paesi paesi in tutto si sono aggiudicati il premio, tra cui la Serbia e la Macedonia che se lo sono guadagnato in due occasioni.
Presentatori |
Ogni edizione dell'Eurovision Song Contest è stata presentata da almeno un conduttore o conduttrice. Questi vengono scelti dall'emittente nazionale che organizza l'edizione in questione, e capita spesso che il vincitore della precedente edizione presenti la successiva (ad esempio Måns Zelmerlöw ha presentato l'edizione 2016, dopo la sua vittoria nel 2015, in coppia con Petra Mede). Il primo presentatore della manifestazione è stato Lohengrin Filipello.
Vincitori |
Ogni edizione ha avuto un vincitore, per un totale di 66 (contando anche il pareggio a quattro nel 1969).
Ad eccezione di Johnny Logan, nessun altro concorrente ha vinto più di una volta l'ESC, ma non sono rari i vincitori che rappresentano il proprio paese dopo la vittoria, ad esempio Lena, Dana International, Charlotte Perrelli, e spesso, soprattutto nelle ultime edizioni, i vincitori, affiancati dai presentatori, conducono lo show.
Normalmente i vincitori di un'edizione si esibiscono nella successiva cantando, spesso come interval act, sia la canzone vincitrice che un nuovo singolo, ad esempio nella finale del 2014, Emmelie de Forest, si è esibita cantando una versione breve di Only Teardrops seguita da Rainmaker, suo nuovo singolo. In alcuni casi si esibiscono affiancati da altri vincitori, come ad esempio nel 2012, dove Marija Šerifović, Dima Bilan, Alexander Rybak, Lena, Ell & Nikki si sono esibiti cantando un breve estratto dei loro brani vincitori.
L'Eurovision è stato anche un trampolino di lancio per le carriere internazionali di molti artisti, come nel caso degli ABBA e di Céline Dion.
Paesi extraeuropei che hanno trasmesso il Contest |
Qui di seguito sono riportati i paesi non europei e non partecipanti che trasmettono annualmente la manifestazione musicale:
Nazione | Rete/i televisiva/e |
---|---|
Algeria | Sconosciuta (dal 1978) |
Brasile | TV Tupi (dal 1969[23]), Sconosciuta (dal 1970/1972[24]) |
Canada | Sconosciuta (dal 1989/2000), OTV (dal 2014/2015) |
Cile | Canal 9 (dal 1969[23]), Sconosciuta (dal 1970/1975[25]) |
Egitto | Sconosciuta (dal 1981[26]) |
Hong Kong | Sconosciuta (dal 1971/1972[24], 1975[25] e 1978/1979) |
India | Sconosciuta[27] |
Giappone | Sconosciuta (dal 1972[24] /1975[25]), NHK (dal 2000) |
Giordania | JRTV (dal 1975[25]/1978[28]) |
Corea del Sud | Sconosciuta (dal 1975[25]) |
Kirghizistan | OTRK (dal 2012) |
Messico | Las Estrellas (dal 2004) |
Nuova Zelanda | Stratos (dal 2009/2011), UKTV (dal 2014/2016) |
Filippine | ABS-CBN (dal 1972[24]) |
Porto Rico | Sconosciuta (dal 1969[23]), MSN (dal 2003[29]), Sconosciuta (dal 2004[30]) |
Taiwan | Sconosciuta (dal 1972[24]) |
Thailandia | Sconosciuta (dal 1972[24]) |
Stati Uniti | Sconosciuta (dal 1971), Univision (dal 2002/2004, 2017), Logo TV (dal 2016) |
Curiosità e controversie |
Sui cantanti |
Nunzio Gallo, rappresentante italiano nel 1957, ha cantato la canzone più lunga (5 minuti e 9 secondi);
Jean Jacques, rappresentante monegasco nel 1969, è stato il concorrente più giovane della manifestazione (12 anni);
Maja Blagdan, rappresentante croata nel 1996, ha cantato la nota più alta in assoluto nella storia della manifestazione;
Harel Skaat, rappresentante israeliano nel 2010, ha stabilito il record di Marcel Bezençons Awards vinti (3).
Valentina Monetta, rappresentante sammarinese nel 2012, 2013, 2014 e 2017, è la cantante che ha partecipato a più edizioni per il proprio paese ed è l'unica ad aver raggiunto sia il migliore che il peggiore risultato per il Titano;
Anastasija e Maria Tolmačëvy, rappresentanti russe nel 2014, sono le vincitrici del JESC ad aver ottenuto il posto migliore in finale (7° posto);
Monika Kuszyńska, rappresentante polacca nel 2015, è stata la prima cantante in sedia a rotelle ad esibirsi sul palco dell'ESC;
Anita Simoncini e Michele Perniola, rappresentanti sammarinesi nel 2015, sono stati il duo più giovane della manifestazione (16 e 17 anni);
Elina Netšajeva, rappresentante estone nel 2018, ha indossato il vestito più costoso dell'ESC, 65.000 euro;[31]
Sui presentatori |
Katie Boyle è stata la prima presentatrice ad aver condotto il maggior numero di edizioni della manifestazione (1960, 1963, 1968 e 1974);
- Il 2017 è stato il primo e unico ad esser presentato da un gruppo di soli uomini (Timur Mirošnyčenko, Oleksandr Skičko e Volodymyr Ostapčuk);
Sui vincitori |
Anne-Marie David, vincitrice lussemburghese nel 1973, vinse con la maggior percentuale di voti (80,63 %);
Sandra Kim, vincitrice belga nel 1986, è la vincitrice più giovane della manifestazione (13 anni);
Dave Benton, vincitore estone con Tanel Padar e 2XL nel 2001, è il primo vincitore di colore nonché il più anziano (50 anni e 101 giorni);
Salvador Sobral, vincitore portoghese nel 2017, ha vinto con il maggior numero di punti (758);
Johnny Logan, vincitore irlandese nel 1980 e nel 1987 è l'unico cantante ad aver vinto più di una volta l'ESC;
Dana International, vincitrice nel 1998 e rappresentante nel 2011 sempre per Israele, è stata la prima transessuale ad aver vinto l'ESC;
Lena Meyer-Landrut, vincitrice tedesca nel 2010 è l'unica vincitrice ad aver partecipato all'edizione successiva alla sua vittoria (2011) arrivando nella top 10;
Sugli stati |
- Ancora 24 stati devono collezionare una vittoria (esclusa Serbia e Montenegro, stato non più esistente)[32];
- L'Australia è l'ultimo stato debuttante (2015);
- La Germania è il paese con il più alto numero di partecipazioni (63);
- L'Irlanda è il paese ad aver vinto più edizioni sia in generale (7) che consecutivamente (3);
- La Macedonia e la Serbia sono i paesi che hanno vinto più volte il Barbara Dex Award (2);
- Il Marocco è l'unico paese ad aver partecipato una sola volta (1980) ed è l'unico paese africano ad aver preso parte all'Eurovision;
- Il Principato di Monaco è lo stato assente per più tempo ad esser successivamente ritornato (1980-2003), mentre l'Italia è lo stato più assente ad esser tornato e ad essere attualmente in gara (1998-2010);
- Il Regno Unito è lo stato che ha ospitato e organizzato più volte l'Eurovision (8);
Sulla manifestazione |
- L'Eurovision Song Contest è uno dei programmi televisivi più longevi al mondo ed è entrato nel Guinness World Record come la competizione annuale di musica più longeva (a livello internazionale);[33][34]
- Il The Point di Dublino ha ospitato il maggior numero di edizioni (3);
- L'edizione del 1969, ha visto il primo e unico pareggio raggiunto da quattro paesi contemporaneamente;
- Nel 1974, la canzone portoghese E depois do adeus, di Paulo de Carvalho, fu usata come segnale per dare il via alla Rivoluzione dei Garofani, che nell'aprile del 1974 rovesciò il regime dittatoriale di Marcelo Caetano;
- Nel 2008, nel 2011 e nel 2018 hanno partecipato 43 nazioni, i numeri più alti nella storia dell'Eurovision;
- L'edizione del 2016 è l'edizione con il maggior numero di spettatori, ben 204 milioni, anche se nel 1986 si stima che l'Eurovision sia stato visto da 800 milioni di persone, dati però non attendibili;[35]
Controversie |
- Nel 1969 l'Austria si ritirò non volendo partecipare alla competizione che in quell'anno fu ospitata a Madrid, in Spagna, che era ancora governata dal regime dittatoriale di Francisco Franco;
- Nel 1974 la Francia si è ritirata in seguito alla morte del presidente Georges Pompidou, avvenuta il 2 aprile 1974. Tuttavia la Francia partecipò senza penali l'anno successivo;[36]
- Nel 1975 si pensò che lo Stockholmsmässan sarebbe potuto essere bersaglio di un attacco terroristico da parte della RAF (estremisti di sinistra tedeschi). Il 24 aprile, un mese dopo l'edizione, è stata attaccata l'ambasciata della Germania Ovest a Stoccolma;
- Sempre nel 1975 la Grecia si ritirò a causa del debutto della Turchia, con cui era in conflitto dopo l'invasione di Cipro. L'anno successivo sarà la Turchia a ritirarsi dopo il ritorno della Grecia. I due paesi si incontreranno solo nel 1978;
- Nel 1979 la Turchia si ritirò dal momento che molti paesi arabi non vedevano di buon occhio la partecipazione in terra d'Israele;
- Nel 2009 la Georgia, a causa del conflitto con la Russia (nazione ospitante) ha rinunciato alla partecipazione;
- Nel 2012 l'Armenia, a causa del conflitto con l'Azerbaigian sul territorio del Nagorno Karabakh, si è ritirata, poiché non vedeva garantita la sicurezza della propria delegazione;
- Nel 2013 la Turchia si è ritirata definitivamente dalla manifestazione, non approvando il sistema dei cosiddetti Big Five;[37]
- Nel 2016 la Romania è stata squalificata, nonostante avesse scelto regolarmente cantante e brano (Ovidiu Anton, Moment of Silence), a causa di un debito di TVR (emittente romena) verso l'UER di 14,5 milioni di franchi svizzeri;[38]
- Sempre nel 2016 la vittoria di Jamala con 1944 ha suscitato le polemiche della Russia, che riteneva il messaggio della canzone troppo politico e non conforme al regolamento dell'UER;[39]
- Nel 2017 la Russia, a causa di una controversia politico-legale con l'Ucraina, riguardante la cantante russa Julija Samojlova (che sostanzialmente non poteva entrare in Ucraina), si è ritirata non trasmettendo l'evento. Perciò l'UER in seguito ha sanzionato entrambe le emittenti: Pervyj kanal è stata richiamata per non aver trasmesso l'evento, mentre UA:PBC è stata multata per aver ignorato le regole e le richieste dell'UER impedendo la partecipazione della Russia;[40]
Note |
^ (EN) Live Webcast, European Broadcasting Union. URL consultato il 25 maggio 2006 (archiviato dall'url originale il 25 maggio 2006).
^ (EN) Staff, Finland wins Eurovision contest, Al Jazeera English, 21 maggio 2006. URL consultato l'8 maggio 2007.
^ (EN) Matthew Murray, Eurovision Song Contest - International Music Program, Museum of Broadcast Communications. URL consultato il 29 marzo 2014.
^ Eurovision Trivia (PDF), BBC non Online, 2002. URL consultato il 18 luglio 2006.
^ (EN) Eurovision Song Contest 1972, European Broadcasting Union. URL consultato il 21 luglio 2009.
^ (EN) Eurovision Song Contest 2004 Final, European Broadcasting Union. URL consultato il 22 luglio 2009.
^ (EN) Philip Laven, Webcasting and the Eurovision Song Contest, European Broadcasting Union, luglio 2002. URL consultato il 21 agosto 2006.
^ (EN) Eurovision song contest 2006 - live streaming, Octoshape, 8 giugno 2006. URL consultato il 21 agosto 2006 (archiviato dall'url originale il 28 luglio 2007).
^ (DE) Eva-Maria Klapheck, Die Sprachenwahl beim Eurovision Song Contest und ihre Auswirkungen und Konsequenzen : Untersuchung zum Zeitraum 1999-2004, 2004.
^ Aldo Grasso, L'allegra baracconata e i riflessi della politica, corriere.it, 12 maggio 2014.
^ Ermal Meta e Fabrizio Moro: a sorpresa cantano "Nel Blu Dipinto Di Blu" durante le prove dell'Eurovision. URL consultato il 1º novembre 2018.
^ (EN) Eurovision 1978 Results: Voting & Points, in Eurovisionworld. URL consultato il 1º novembre 2018.
^ (EN) Celine Dion discusses Eurovision with Jonathan Ross, in wiwibloggs, 10 novembre 2013. URL consultato il 2 novembre 2018.
^ (EN) Eve Barlow, Viva la diva! How Eurovision's Dana International made trans identity mainstream, in The Guardian, 10 maggio 2018. URL consultato il 1º novembre 2018.
^ The end of a decade: Tallinn 2002 - Eurovision Song Contest Tel Aviv 2019, su eurovision.tv. URL consultato il 1º novembre 2018.
^ (IT) Eurovision, rinviata a dicembre la decisione sull'ingresso del Kosovo nella EBU, in Eurofestival News, 3 luglio 2018. URL consultato il 9 agosto 2018.
^ (EN) Eurovision Liechtenstein: 1 FL TV will not debut in Eurovision 2019 - ESCToday.com, in Eurovision News, Polls and Information by ESCToday, 26 luglio 2018. URL consultato il 6 ottobre 2018.
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Voci correlate |
- ABU Song Festival
- Big Five (Eurovision Song Contest)
- Festival musicale
- Junior Eurovision Song Contest
- Turkvision Song Contest
Altri progetti |
Altri progetti
- Wikimedia Commons
Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Eurovision Song Contest
Collegamenti esterni |
Sito ufficiale, su eurovision.tv.
Canale ufficiale, su YouTube.
(EN) Eurovision Song Contest, su Metacritic, CBS Interactive Inc.
(EN) Eurovision Song Contest, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
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