Presidenza di Millard Fillmore
























Presidenza Millard Fillmore

Millard Fillmore.jpg
Foto del presidente Fillmore.
Stato
Stati Uniti Stati Uniti
Capo del governo
Millard Fillmore
(Partito Whig)
Giuramento 9 luglio 1850
Governo successivo 4 marzo 1853

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«Era nato in una capanna di tronchi nel cuore della foresta e fin da bambino aveva lavorato nei campi; soltanto a 19 anni lesse il suo primo libro, un dizionario. Frequentò la scuola del villaggio ospitata in un'unica stanza e riuscì a sposare la maestra (Abigail Fillmore) la quale - si suppone - gli diede molte lezioni private...[1]



La presidenza di Millard Fillmore ebbe inizio il 9 luglio del 1850 - quando l'allora Vicepresidente dovette succedere nella carica assumendo il ruolo non previsto di Presidente degli Stati Uniti d'America a seguito della sopravvenuta morte improvvisa di Zachary Taylor - e terminò il 4 marzo del 1853. Fillmore era stato il Vice nella presidenza di Zachary Taylor per 1 anno e 4 mesi prima di diventare il 13º Presidente.


Si trattò del 2º caso in cui l'ambita carica venne ottenuta senza che il prescelto fosse stato in precedenza legittimamente eletto per l'ufficio - dopo la presidenza di John Tyler a seguito della morte di William Henry Harrison - nonché fu l'ultimo Presidente esponente del Partito Whig. Gli subentrerà il candidato del Partito Democratico Franklin Pierce dando così inizio alla presidenza di Franklin Pierce.


Subito dopo aver assunto il nuovo ruolo Fillmore liquiderà completamente il gabinetto della precedente amministrazione e inizierà a perseguire una nuova politica pubblica per quanto riguarda il territorio acquisito nel corso della guerra Messico-Stati Uniti; sosterrà difatti dall'alto della propria posizione gli sforzi legislativi compiuti dai senatori Henry Clay (Whig) e Stephen A. Douglas (Democratico) i quali elaborarono e contribuirono sostanzialmente a far approvare il Compromesso del 1850, che stabilì temporaneamente la possibilità di diventare degli Stati schiavisti per tutti quei territori del West da poco conquistati.


Il Compromesso condusse ad una breve tregua nell'oramai decennale battaglia socio-politica tra gli schiavisti del Sud e i liberi Stati Uniti d'America nord-orientali; una parte assai controversa dell'accordo sarà rappresentato dalla Fugitive Slave Law, che accelerò il ritorno degli schiavi scappati a coloro che ne rivendicavano il diritto di proprietà. Fillmore si sentì in dovere di obbligarlo, ma il suo sostegno dato ad una tale scelta legalistica danneggerà a breve termine la sua popolarità finendo col dividere e frammentare irreversibilmente sia il Partito Whig prima che la nazione intera poi.


Nel campo della politica estera la realizzazione più importante della sua amministazione fu il lancio della Spedizione di Matthew Perry per l'apertura del commercio nel Giappone del periodo Bakumatsu; si troverà anche ad opporsi fermamente alle mire del Secondo Impero francese nei confronti delle Hawaii e riuscirà ad evitare per un soffio la guerra contro l'impero spagnolo all'indomani delle missioni della filibusta di Narciso López nella Capitaneria generale di Cuba.


Il presidente ricercherà attivamente la ricandidatura, ma la Convention nazionale Whig finirrà invece con il nominare al suo posto il generale Winfield Scott il quale perderà clamorosamente contro Pierce alle elezioni presidenziali del 1852.


Gli storici generalmente classificano Fillmore come un presidente al di sotto della media e la classifica storica dei presidenti degli Stati Uniti d'America concorda con una tale valutazione in larga parte negativa; il gradimento nei suoi confronti si rivela essere in ogni caso molto basso, valutato alla stregua di uno dei peggiori presidenti di tutti i tempi per non aver saputo prevedere né tantomeno impedire la tragica frattura Nord-Sud anzi, con i propri pronunciamenti, accelerando l'avvicinamento al punto di non ritorno.




La firma autografa del presidente Fillmore.


Verrà in seguito scelto dai rappresentanti Know Nothing come loro candidato ufficiale alle elezioni presidenziali del 1856, ma senza riuscire ad ottenere alcun tipo di risultato apprezzabile.




Disegno preparatorio del progetto presentato dal presidente nel 1850 quando ordinò l'introduzione di una nuova versione del sigillo presidenziale.




Indice






  • 1 Successione


  • 2 Amministrazione


    • 2.1 Gabinetto ministeriale


    • 2.2 Nomine giuridiche


    • 2.3 Nuovi Stati ammessi nell'Unione




  • 3 Affari interni


    • 3.1 Questioni rimaste in sospeso


    • 3.2 Un grande compromesso


    • 3.3 Fugitive Slave Law


    • 3.4 Ulteriori elementi di disunione


    • 3.5 Altre questioni




  • 4 Relazioni estere


    • 4.1 Giappone


    • 4.2 Regno delle Hawaii


    • 4.3 Cuba e impero spagnolo


    • 4.4 Rivoluzione ungherese e impero austro-ungarico


    • 4.5 Impero portoghese




  • 5 Elezioni presidenziali del 1852 e termine del mandato


  • 6 Eredità e valutazione storica


  • 7 Note


  • 8 Bibliografia


    • 8.1 Altre letture




  • 9 Voci correlate


  • 10 Collegamenti esterni





Successione |


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Lo stesso argomento in dettaglio: Presidenza di Zachary Taylor § Morte e successione.

Fillmore ricevette la notifica formale della morte del presidente Taylor, firmata dal consiglio dei ministri, la sera del 9 luglio 1850 nella sua residenza al Willard Hotel; egli aveva trascorso la notte precedente in una veglia con gli altri membri del governo fuori dalla camera da letto presidenziale alla Casa Bianca[2]. Dopo aver riconosciuto la lettera e trascorso una notte insonne Fillmore si recherà alla Camera dei rappresentanti nel Campidoglio dove, in una seduta congiunta del Congresso degli Stati Uniti d'America, farà il solenne giuramento di fedeltà.


William Cranch, giudice in capo della Corte distrettuale di Washington, prediedette alla cerimonia d'insediamento del presidente degli Stati Uniti d'America; egli aveva già preso parte anche al giuramento di John Tyler nel 1841 subito dopo la fine repentina della presidenza di William Henry Harrison, dando così avvio alla presidenza di John Tyler[3]. In contrasto con quest'ultimo - la cui legittimità come presidente era stata contestata da molti per un certo periodo di tempo - Fillmore verrà invece ampiamente accettato fin da subito[4].


Partiti politici:
      Whig

























































































Dipartimento/
Funzione
Foto Nome Data
Presidente  
Millard Fillmore daguerreotype by Mathew Brady 1849 (cutout).jpg

Millard Fillmore 1850 - 1853
Vicepresidente Vacante 1850 - 1853

Segretario di Stato  
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Daniel Webster 1850 - 1852
 
Edward Everett.jpg

Edward Everett 1852 - 1853
Segretario al Tesoro  
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Thomas Corbin 1850 - 1853
Segretario alla Guerra  
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Charles Magill Conrad 1850 - 1853
Procuratore generale  
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Reverdy Johnson 1850
 
John J. Crittenden.jpg

John Jordan Crittenden 1850 - 1853
Direttore generale delle poste  
Nathan Kelsey Hall, half-length portrait, three-quarters to the left.jpg

Nathan Kelsey Hall 1850 - 1852
 
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Samuel Dickinson Hubbard 1852 - 1853
Segretario alla Marina  
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William Alexander Graham 1850 - 1852
 
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John Pendleton Kennedy 1852 - 1853
Segretario degli Interni  
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Thomas McKean Thompson McKennan 1850
 
Alexander Hugh Holmes Stuart.png

Alexander Hugh Holmes Stuart 1850 - 1853


Amministrazione |


Gli eventi salienti della presidenza Fillmore saranno:


1850


  • l'accentuarsi della grande corsa all'oro californiana esplosa nel 1848;

  • la morte di Margaret Fuller;

  • l'ammissione della Repubblica della California nell'Unione come 31° Stato federato;

  • l'organizzazione del territorio dello Utah;

  • l'organizzazione del territorio del Nuovo Messico;

  • l'entrata in vigore del Compromesso del 1850;

  • la promulgazione della Fugitive Slave Law;

  • la morte di Richard Mentor Johnson;


1851


  • la fondazione della Northwestern University;

  • la morte di James Fenimore Cooper;

  • la prima uscita di The New York Times;

  • la pubblicazione del Moby Dick di Herman Melville;

  • la fondazione della Western Union;


1852


  • l'inizio del lavori di costruzione del Mount Sinai Hospital di New York, ad opera di 9 ebrei americani rappresentanti di varie organizzazioni di beneficenza.

  • la fondazione della Studebaker, precursore della prima casa automobilistica americana;

  • la nascita di Charles Taze Russell;

  • la scoperta del Vaso di Dorchester;

  • la pubblicazione de La capanna dello zio Tom di Harriet Beecher Stowe;

  • la morte di Henry Clay;

  • la morte di Daniel Webster;

  • la fondazione dell'Università Tufts;

  • la vittoria di Franklin Pierce alle elezioni presidenziali del 1852;


1853


  • la fondazione dell'Università Washington a Saint Louis;

  • la creazione del territorio di Washington;

  • l'insediamento della presidenza di Franklin Pierce.



Gabinetto ministeriale |






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Lo stesso argomento in dettaglio: Gabinetto degli Stati Uniti d'America e Governo federale degli Stati Uniti d'America.

La maggiore e più urgente sfida che il paese si trovò a dover affrontare in questo arco temporale fu quella rappresentata dalla questione della schiavitù nei territori del West; tale problema sarà immediatamente discusso in maniera molto approfondita anche dalla nuova amministrazione[5].


Taylor si era opposto a un piano, formulato da Henry Clay, che era stato progettato appositamente per attrarre a sé sia i nazionalisti del Nord anti-schiavitù che propugnavano l'abolizionismo negli Stati Uniti d'America che i Sudisti i quali da par loro si rivelavano essere assai più favorevoli alla schiavitù negli Stati Uniti d'America; esso però riceverà il maggior sostegno da parte dei Sudisti[6].


Fillmore si pose fin da subito davanti ad una scelta netta; mentre i Whig del Sud e una minoranza di quelli del Nord lo spinsero a licenziare in massa il Gabinetto di Taylor e ad appoggiare il piano di Clay, la maggior parte dei Nordisti richiesero a gran voce di rifiutare il Compromesso e mantenere l'amministrazione precedente[7].


Durante la sua Vicepresidenza Fillmore aveva indicato che avrebbe potuto votare per sostenere il compromesso, ma non si era ancora mai impegnato sul serio e pubblicamente quando assunse la presidenza[8].


Egli era stato in larga parte emarginato durante il breve mandato di Taylor in favore del senatore William H. Seward (di lì a poco uno dei più stretti collaboratori della presidenza di Abraham Lincoln), un rivale di Fillmore per il controllo del Partito newyorkese; d'altronde aveva ben pochi alleati al'interno del governo[9].


Gli incaricati di Taylor rassegneranno le loro dimissioni il 10 di luglio e il presidente le accetterà il giorno seguente. Fillmore è l'unico presidente che non è riuscito - dopo la morte o le dimissioni - a mantenere, almeno inizialmente, il gabinetto del proprio predecessore[10].


Sperò pertanto di utilizzare il processo di selezione del nuovo gabinetto per riunificare il Partito Whig e cercò di bilanciarne le posizioni di forza tra Nord e Sud, tra i pro-compromesso e gli anti-compromesso, i pro-Taylor e gli anti-Taylor. Fillmore offrirà quindi inizialmente l'ufficio di Segretario di Stato a Robert Charles Winthrop, un feroce nemico di qualsiasi Compromesso originario del Massachusetts il quale era ampiamente popolare tra i Whigs nella Camera dei Rappresentanti; ma questi rifiuterà la carica[11].


Si troverà allora costretto a scegliere Daniel Webster, che in precedenza aveva ricoperto lo stesso incarico nel corso della presidenza di William Henry Harrison prima e della presidenza di John Tyler poi; egli aveva indignato i suoi elettori del Massachusetts sostenendo l'accordo con i Sudisti e, con il mandato del Senato che scadeva nel 1851, non aveva oramai sicuramente più alcun futuro politico nel suo Stato d'origine. Webster diverrà il più importante consigliere di Fillmore[12].


Anche altri due importanti senatori, Thomas Corbin dell'Ohio e John Jordan Crittenden del Kentucky, si uniranno al suo staff rispettivamente come Segretario al Tesoro e Procuratore generale.


Il presidente nominerà inoltre il suo vecchio socio in affari legali Nathan Kelsey Hall come Direttore generale delle poste, una posizione che manteneva sotto il più stretto controllo la gran parte delle raccomandazioni derivanti dal clientelismo[13].


Sebbene le scelte fossero per lo più accolte calorosamente da entrambe le fazioni Whig - sia quella del Nord che quella del Sud - l'unità del Partito rimase profondamente lacerata e finirà con l'essere del tutto distrutta subito dopo l'adesione di Fillmore alla causa della lotta per il Compromesso del 1850 sponsorizzato nella sua bozza iniziale da Clay[14].



Nomine giuridiche |


Il presidente avrà l'opportunità di far occupare due posti rimasti vacanti alla Corte suprema; ebbe successo in un caso, mentre l'altro dovrà rimanere in sospeso fino a quando la successiva presidenza di Franklin Pierce non occuperà il posto vacante nel 1853.


Il 22 settembre del 1851, in seguito alla morte del giudice associato della Corte suprema Levi Woodbury, Benjamin Robbins Curtis ricevette l'incarico; sarà nominato l'11 dicembre e verrà confermato dal Senato il 23 seguente insediandosi quello stesso giorno[15].


La morte sopraggiunta del giudice John McKinley nel luglio 1852 porterà invece a ripetuti quanto infruttuosi tentativi[16]:




  • Edward Anthony Bradford - nominato il 16 agosto del 1852 ma il Senato non ne fece nulla;


  • George Edmund Badger - scelto il 3 gennaio del 1853 ma si ritirerà il 14 febbraio successivo;


  • William Chatfield Micou - proposto il 14 febbraio del 1853 ma il Senato non ne fece nulla.

























#
Nome
Seggio
Stato
Succeduto a
Nomina
Conferma
Inizio
servizio attivo
Termine
servizio attivo
1
Benjamin Robbins Curtis


Massachusetts Massachusetts
Levi Woodbury
11 dicembre 1851
20 dicembre 1851
22 settembre 1851[17]
30 settembre 1857

Fillmore attuerà anche 5 nomine alle corti distrettuali, tra cui quella del suo Direttore generale delle poste ed ex socio nello studio legge, Nathan Kelsey Hall, presso il tribunale di Buffalo[18].

























































#
Nome
Coorte
Nomina
Conferma
Inizio servizio
attivo
Termine servizio
attivo
1

Henry Boyce

Louisiana Louisiana Occidentale

0 

0 
9 maggio 1849[19]
19 febbraio 1861
2

James McHall Jones

California California Meridiomale
23 dicembre 1850
26 dicembre 1850
26 dicembre 1850
15 dicembre 1851
3

Ogden Hoffman Jr.

California California Settentrionale
1º febbraio 1851
27 febbraio 1851
27 febbraio 1851
27 luglio 1866[20]
4

John Glenn (giurista)

Maryland Maryland
18 marzo 1852
19 marzo 1852
19 marzo 1852
8 luglio 1853
5
Nathan K. Hall

New York New York Settentrionale
13 agosto 1852
31 agosto 1852
31 agosto 1852
2 marzo 1874


Nuovi Stati ammessi nell'Unione |






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Lo stesso argomento in dettaglio: Regioni degli Stati Uniti d'America, Suddivisioni degli Stati Uniti d'America e Stati per data di entrata negli Stati Uniti d'America.


  • California California - Dall'8 settembre del 1850 in qualità di 31° Stato federato.


Affari interni |






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Lo stesso argomento in dettaglio: Cronologia degli eventi principali che hanno portato alla guerra di secessione americana e Origini della guerra di secessione americana.


Questioni rimaste in sospeso |






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Lo stesso argomento in dettaglio: Presidenza di James Knox Polk § Resa messicana e trattato di Guadalupe Hidalgo e Presidenza di Zachary Taylor § Crisi settarie.

La breve pausa intercorsa per celebrare al meglio i funerali del presidente Zachary Taylor e il conseguente dolore dell'intera nazione dovuto alla sua morte improvvisa e del tutto inaspettata non diminuì però affatto la crisi che si sviluppò in merito alla problematica sorta sulla regione acquisita dopo la guerra Messico-Stati Uniti del 1846-1848 voluta dalla presidenza di James Knox Polk e conclusasi con la stipulazione del trattato di Guadalupe Hidalgo.




Gli Stati Uniti all'inizio della presidenza di Fillmore. Gran parte della Cessione messicana era rimasta disorganizzata.


A parte la questione riguardante se concedere o meno la possibilità di istituire la schiavitù negli Stati Uniti d'America pure nei nuovi territori del West Taylor aveva dovuto cominciare ad affrontare anche altri quattro grandi problemi principali sul tappeto: le vive richieste inoltrate dalla California per essere ammessa nell'Unione.


Le dispute esplose sul confine da definirsi tra il Texas e il territorio del Nuovo Messico; la sempre più crescente opposizione del Nord a qualsiasi forma di commercio interno degli schiavi a Washington ed infine la profonda insoddisfazione del Sud nei confronti dell'oramai considerata sorpassata Fugitive Slave Act del 1793[21].


La California, che si estendeva attraverso 1/3 della regione più ad Occidente della Cessione messicana e la cui popolazione era cresciuta d'un balzo - grazie soprattutto alla grande corsa all'oro californiana scoppiata a partire dal 1848 - giungendo velocemente a sorpassare quella del Delaware e della Florida, era alla spasmodica ricerca di costituirsi il prima possibile come uno degli Stati federati USA.


Il Texas nel frattempo rivendicò per sé tutta la Cessione ad Est del fiume Rio Grande, comprese ampie porzioni dell'ex Stato messicano del Nuovo Messico su cui però non aveva mai esercitato di fatto un autentico controllo; ciò venne a complicare ancor di più la creazione dei rispettivi governi territoriali[22].


Il traffico schiavista ancora permesso a Washington poi fece arrabbiare ferocemente molti nel Nord, che consideravano oramai il persistere della presenza della schiavitù nella capitale come una macchia, un'onta posta sulla testa di tutta la nazione. Le dispute sugli schiavi fuggitivi avevano cominciato ad accrescersi fin dagli anni 1830, durante la presidenza di Andrew Jackson, principalmente a causa del miglioramento dei mezzi di trasporto, cosicché i fuggiaschi potevano ora anche iniziare ad utilizzare strade, ferrovie e navi nei loro tentativi di dirigersi verso gli Stati liberi del Nord (vedi a questo proposito la Underground Railroad).


La Fugitive Slave Act promulgata nel corso della presidenza di George Washington aveva concesso la giurisdizione su tutti i casi riguardanti gli schiavi fuggiaschi ai giudici sia statali che federali, ma diversi Stati del Nord rimasti totalmente insoddisfatti dalla mancanza di un equo processo avevano fatto approvare legislazioni specifiche sul "diritto inalienabile alla libertà personale" che rendevano molto più difficile la possibilità di un loro ritorno al rispettivo proprietario meridionale[23].




Risultati del 1850-51 per il 32º Congresso; blu-Democratici; rosso-Whig; giallo-Indipendenti.


Da qui sorse e si svilupperà la vasta polemica politica trascinatasi per decenni tra Nordisti e Sudisti e che condurrà inevitabilmente allo sbocco bellico con la guerra di secessione americana all'inizio della presidenza di Abraham Lincoln nel 1861[24].


Sarà quindi la 1ª volta - con il suo preludio nel Bleeding Kansas del 1855-1861 - in cui le due diverse fazioni si affronteranno armate di tutto punto in uno scontro aperto il quale perdurò per 4 anni esatti e che porterà alla morte di 600.000 persone e all'assassinio di Abraham Lincoln (la 1° morte violenta di un presidente degli Stati Uniti d'America)[25].


Tutti questi problemi avrebbero continuato a rimanere irrisolti anche quando Fillmore assumerà la carica ed entrerà nelle sue piene funzioni; già in qualità di Vicepresidente egli aveva presieduto in alcuni dei dibattiti più importanti e appassionanti della storia americana mentre il Senato stava animatamente discutendo se consentire o meno la pratica schiavista nei territori occidentali.


L'aspro e sempre più acceso conflitto regionalistico in corso aveva già suscitato molte discussioni quando, il 21 gennaio del 1850, il presidente Taylor invierà un messaggio speciale al Congresso sollecitando la veloce ammissione della California prima e del Nuovo Messico a seguire - ma comunque in tempi stretti - oltre alla richiesta messa di fronte all'attenzione della Corte Suprema perché risolvesse una volta per tutte la disputa sul confine texano ancora da ben definire[26].


Il 29 di gennaio uno dei membri di punta del Partito Whig, Henry Clay, introdurrà nel dibattito parlamentare un disegno di legge denominato Omnibus bill il quale riunì i quattro diversi argomenti in discussione in un unico blocco; il suo pacchetto legislativo comprendeva innanzitutto l'ammissione della California come Stato libero, la rinunzia da parte dei texani delle loro rivendicazioni territoriali - entrate in aperto conflitto con il governo federale - a Nord e ad Ovest in cambio della completa cancellazione del debito pubblico accumulato, la creazione del territorio del Nuovo Messico e del territorio dello Utah, il divieto di importazione e vendita di schiavi in tutto il distretto di Washington ed infine anche una nuova legge sugli schiavi fuggiaschi ben più severa della precedente[27].


Lo status della schiavitù all'interno della regione della Cessione sarebbe inoltre dovuto essere deciso da coloro che vi vivevano avendovi una stabile residenza tramite referendum, quindi dai cittadini invece che dal legislatore; questa dottrina definita come "principio di sovranità popolare" avrebbe però ribaltato completamente quanto era stato stipulato con il Compromesso del Missouri del 1820 nel corso della presidenza di Andrew Jackson, che aveva messo al di fuori di ogni ambito di legalità la schiavitù nel territorio compreso ad Ovest del Missouri e a Nord del parallelo 36° 30'. Taylor non rimarrà granché entusiasta del progetto il quale pertanto languirà all'interno delle diverse commissioni congressuali preposte al suo esame[28].


A maggio Fillmore, dopo aver ascoltato con estrema attenzione settimane intere di dibattiti contrapposizioni interne, informò Taylor che se i senatori avessero finito col dividersi in due parti sulla promulgazione o meno, essi avrebbero votato molto presumilbilmente contro[29].




Risultati territoriali del "grande Compromesso": * La California verrà ammessa in qualità di Stato libero; * Il Texas cederà su alcune rivendicazioni territoriali in cambio di un alleggerimento del debito pubblico; * Il Territorio del Nuovo Messico e il Territorio dello Utah saranno organizzati pur rimanendo lo status da assegnare alla schiavitù nel loro interno incerto.



Un grande compromesso |






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Lo stesso argomento in dettaglio: Compromesso del 1850.

Non appena entrerà in carica il nuovo presidente non esiterà un momento a rinforzare le truppe federali di stanza nella regione contesa del Nuovo Messico e avvertirà con forza il governatore del Texas, il Democratico Peter Hansborough Bell, di fare tutto ciò che era in suo potere per mantenere la pace e l'ordine pubblico.


Bell aveva già avuto l'occasione d'inviare infuocate lettere ricolme di spirito belligerante al presidente Taylor per quanto riguardava la rivendicazione texana e continuerà a farlo anche sotto Fillmore[30].


Il presidente abbandonerà la proposta di Taylor di cercare l'ammissione immediata del Nuovo Messico, lasciando invece campo libero ed un ampio spazio di manovra a Clay per elaborare e stilare un nuovo compromesso congressuale[31]; ma già il 31 di luglio, dopo solamente 3 settimane dall'inaugurazione del nuovo gabinetto, l'intera multipla proposta di Clay era a tutti gli effetti morta e sepolta[32].


Tutte le disposizioni maggiormente significative erano state cancellate con un emendamento, tranne che quella riguardante l'organizzazione del Territorio dell'Utah; si ebbe così modo di ironizzare sul fatto che i "Mormoni" fossero gli unici passeggeri rimasti sull'"Omnibus"[33].


Il senatore Democratico dell'Illinois Stephen A. Douglas si fece quindi avanti a sua volta e, con l'accordo e il supporto fattivo di Clay, propose di suddividere il "pacchetto Omnibus" in singole decisioni legislative per permetter loro una più facile approvazione in sede di commissioni così da poterne favorire la promulgazione in modi e tempi separati e maggiormente sciolti da vincoli ideologici preesistenti[34]. Con l'accordo di Fillmore verranno pertanto create cinque distinte proposte[29].


Il presidente invierà un proprio messaggio personale all'assemblea congressuale il 6 di agosto, rivelando una missiva - facendola in tal maniera divenire di pubblico dominio e dandola in pasto alla stampa sempre particolarmente vorace di notizie - ricevuta da Bell accompagnata dalla sua risposta, avvertendo con severità che i texani armati sarebbero stati subito considerati come dei pericolosi sovversivi e invitando altresì il Congresso a disinnescare una volta per tutte le tensioni particolaristiche sorte mettendo in atto un superando del precedente Compromesso di trent'anni prima[35].


Senza più dover subire l'influenza decisiva del cosiddetto "Grande Triumvirato" o "Trio immortale"[36] composto da John Calhoun della Carolina del Sud, Daniel Webster del Massachusetts e da H. Clay del Kentucky - i quali avevano a lungo dominato il Senato - Douglas con la collaborazione di altri saprà trasformare il corpus legislativo Omnibus (considerato dai più come apertamente ostile ai Democratici[37]) in un pacchetto di leggi sostenuto apertamente dall'amministrazione.


Ogni proposta suddivisa singolarmente verrà quindi fatta approvare dal Senato con il supporto della fazione o corrente politica che più la desiderava, con l'aggiunta di alcuni membri decisi a vedere tutte le leggi approvate nel minor tempo possibile. La battaglia si trasferirà poi alla Camera, nella quale gli Stati del Nord più popolati avevano una netta maggioranza.


Ma quella assai più controversa di tutte rimarrà la Fugitive Slave Law, le cui disposizioni costituirono un vero e proprio anatema per i fautori dell'abolizionismo negli Stati Uniti d'America. Il presidente si troverà costretto a fare forti pressioni sui Whig Nordisti perché almeno si astenessero piuttosto che opporsi in un corpo a corpo al disegno di legge. Tra quelli che cercò di influenzare vi furono i conterranei dello Stato di New York e Fillmore non esiterà un attimo a minacciare di bloccare il rinnovo del seggio per il deputato Whig Abraham Maus Schermerhorn di Rochester (New York), i cui elettori includevano il leader afroamericano Frederick Douglass, se avesse votato contro[38].




La bandiera degli Stati Uniti d'America a 31 stelle nel 1851.


Attraverso il procedimento parlamentare furono accolte varie modifiche, compresa la definizione di un confine netto tra il Territorio del Nuovo Messico e il Texas; a quest'ultimo sarebbe stato versato un pagamento per risolvere eventuali richieste e contenziosi. La California fu accolta come Stato libero, il commercio degli schiavi nel distretto della capitale ebbe finalmente termine e lo status della schiavitù nel Nuovo Messico e nello Utah sarebbe stato risolto solamente più tardi[39].


Il presidente controfirmò gli Atti non appena raggiunsero la sua scrivania, tenendo inizialmente in sospeso il documento sugli schiavi fuggiaschi per due giorni, finché non ricevette un parere favorevole sulla sua costituzionalità dal suo nuovo Procuratore generale John Jordan Crittenden. Sebbene alcuni Nordisti fossero largamente contrariati si diffonderà ben presto un'atmosfera di sollievo generale, così come la speranza che questo avrebbe risolto definitivamente la scottante questione della schiavitù[40].




Manifesto del 1851 il quale avverte che la polizia di Boston applica la Fugitive Slave Law.



Fugitive Slave Law |






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Lo stesso argomento in dettaglio: Fugitive Slave Law.

Le dispozioni adottate dalla Fugitive Slave Law continuarono ad essere polemicamente rimesse continuamente in discussione anche dopo la promulgazione ufficiale e l'aggressiva applicazione da parte del presidente non produrrà altro risultato che quello di farla diventare la questione centrale per tutto il rimanente periodo dell'amministrazione. L'Atto creò nei fatti il primo sistema nazionale di applicazione di una legge, con la nomina di un commissario federale in ogni contea adibito ad assistere ed ascoltare i casi degli schiavi fuggiaschi e a farla conseguentemente rispettare[41].


Poiché vi furono in questo periodo ben pochi tribunali federali operanti a pieno regime la nomina di commissari "ad hoc" autorizzò l'applicazione di una legge federale senza fare specificamente affidamento preventivo sui tribunali statali, molti dei quali rimarranno per lo più in larga parte totalmente indifferenti ai cosiddetti diritti degli schiavisti; molti di questi non vollero difatti nemmeno occuparsi di una tale incombenza, del tutto negativa dal punto di vista pubblicitario e degli avanzamenti di carriera[42].


La legge penalizzò anche i commissari e i membri dell'United States Marshals Service che consentirono benevolmente agli schiavi di fuggire dalla loro custodia e riscosse multe contro chiunque aiutasse qualche schiavo fuggiasco o volesse interferire con il loro ritorno ai legittimi proprietari. I procedimenti mancarono completamente della maggioranza di protezioni concesse secondo il principio dell'equo processo, come il diritto ad un Grand jury; gli imputati non poterono neppure testimoniare alla loro stessa audizione[43].


Molti nel Nord cominciarono quindi ad avere la sensazione che questa legge portasse a tutti gli effetti la schiavitù dentro i loro Stati d'origine e pertanto arrivarono sempre più a detestare con tutto il cuore la pratica schiavista[44].




Il crudele schiavista Simon Legree aggredisce lo zio Tom in un'illustrazione de La capanna dello zio Tom.


Tutto questo seppure il vero e proprio movimento abolizionista rimase nei fatti debole, anche se diverrà in poco tempo a livello popolare - grazie alla pubblicazione di La capanna dello zio Tom - assai agguerrito, combattivo e propenso a compiere "azioni eclatanti" come quelle dell'attivista John Brown (vedi il raid di John Brown contro Harpers Ferry)


Sebbene la legge risultasse essere altamente offensiva per molti Nordisti, i meridionali non faranno mancare la propria voce lamentandosi aspramente del percepito ristagno nell'applicazione. Fillmore si ritenne vincolato dal suo giuramento come presidente e dal patto stipulato nel Compromesso per farla severamente mettere in atto[45].


Continuerà pertanto imperterrito a farlo anche quando alcune sentenze emesse e vari tentativi di rimpatrio degli schiavi finirono con l'andare contro le direttive governative; vi saranno occasioni in cui le assoluzioni o gli schiavi presi dalla custodia federale portarono all'immediata liberazione da parte della folla[46], ad esempio ciò fu quanto accadrà a Boston nei confronti di Shadrach Minkins scappato nel 1850 dalla Virginia e arrestato all'inizio dell'anno seguente[47].


Egli verrà liberato da un gruppo autonominatosi "amico dei negri"[48] e "associazione bostoniana dei negri indignati!"[49]. Vi saranno anche svariati avvocati bianchi americani i quali non esitarono a specializzerarsi nella difesa dei fuggiaschi, come Richard Henry Dana Jr., autore delle memorie intitolate Two Years Before the Mast (1840, Testo completo su Wikisource); rappresenterà molti afroamericani che lottarono contro il ritorno in schiavitù. Rifiutò sempre qualsiasi compenso per il suo lavoro; negli anni successivi non mancherà di sottolineare il fatto che difendere gli schiavi fuggitivi avesse rappresentato "l'unico grande atto" della propria vita[48].




Ritratto di Lewis Hayden.


Lewis Hayden, membro del "Boston Vigilance Committee" dirigerà e condurrà attivamente la "Underground Railroad"[48]. Edward Garrison Walker fu un altro abolizionista che collaborò a liberare Minkins dalla prigionia[50]. All'inizio degli anni 1840 era stata anche fondata la "New England Freedom Association" ad opera del giornalista William Cooper Nell[51].


Tali casi saranno ampiamente pubblicizzati e propagati sia nel Nord che a Sud ed in entrambe le regioni le passioni diventeranno velocemente infiammabili, minando alla radice la buona impressione che aveva seguito immediatamente alla stesura del Compromesso[52].



Ulteriori elementi di disunione |


Nel giugno del 1850 le delegazioni di diversi Stati del Sud si incontrarono nella Convention di Nashville[53] per coordinare una risposta comune ai tentativi del Nord di vietare la schiavitù nei territori; in reazione al Compromesso appena scaturito gli estremisti Sudisti come Robert Rhett e William Lowndes Yancey sollecitarono la secessione. Tuttavia la maggioranza dei politici riuscirà abilmente a respingere tali richieste tanto da ottenere una serie di vittorie nelle elezioni di medio termine tenutesi nel 1851[54].


La piattaforma programmatica della Georgia[55] verrà a rappresentare la posizione meridionale più moderata; si opponeva alla secessione, ma chiedeva al contempo anche un'accettazione piena da parte del Nord della pratica schiavista. Con questi successi elettorali favorevoli al Compromesso e con i tentativi del presidente di applicare diligentemente la clausola dello schiavo fuggiasco la sfida meridionale temporaneamente si calmò. Anche nella Carolina del Sud, lo Stato più propenso a parlare di secessionismo, gli elettori respinsero la possibilità di una separazione unilaterale[56].


Vi era decisamente meno sostegno per una vera e propria secessione nel Nord, ma all'indomani del Compromesso politici navigati come William H. Seward iniziarono a contemplare la possibilità di dare vita ad un nuovo grande Partito esplicitamente contrario all'estensione della schiavitù (il futuro Partito Repubblicano). Sia nel Nord sia nel Sud il Compromesso del 1850 avrebbe contribuito fortemente ad un riallineamento partigiano durante e dopo la presidenza di Fillmore[57].




Ritratto di Dorothea Dix.



Altre questioni |


Nell'agosto del 1850 la riformatrice sociale Dorothea Dix scrisse direttamente al presidente, sollecitando il suo sostegno alla proposta da poco presentata all'attenzione del Congresso per far concedere terreni atti alla costruzione di manicomi dove avrebbero dovuto essere assistiti tutti coloro che risultavano affetti da un qualche disturbo mentale. Sebbene il progetto non passerà il vaglio parlamentare, i due finirono col diventare amici, incontrandosi di persona e intrattenendo una fitta e duratura corrispondenza la quale continuerà anche dopo la scadenza presidenziale[58].






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Lo stesso argomento in dettaglio: Storia della Chiesa di Gesù Cristo dei santi degli ultimi giorni.

Nel settembre di quello stesso anno Fillmore nominerà Brigham Young, da poco divenuto il leader della Chiesa di Gesù Cristo dei santi degli ultimi giorni, come primo governatore del Territorio dello Utah[59]. In segno di gratitudine Young battezzerà la prima capitale territoriale Fillmore (Utah) e la zona circostante contea di Millard[60].




Il palazzo della Zecca di San Francisco nel 1874.


Notando che molti minatori coinvolti nella corsa all'oro californiana si trovavano costretti a vendere il loro oro ad un prezzo sconto il presidente chiederà all'assemblea congressuale di creare una succursale della United States Mint appositamente in California, dando così luogo nel 1854 alla creazione della Zecca di San Francisco[61].


Da sempre sostenitore dello sviluppo dell'infrastruttura nazionale Fillmore richiederà cospicui investimenti per la costruzione di strade, ferrovie e corsi d'acqua potabile.



Relazioni estere |






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Lo stesso argomento in dettaglio: Storia della politica estera statunitense.



L'isola artificiale di Obaida all'ingresso di Tokyo, costruita nel biennio 1853-54 per impedire le intrusioni americane.



Giappone |


Il presidente supervisionò due Segretari di Stato altamente competenti: Daniel Webster e, alla morte sopraggiunta di questi nel 1852, Edward Everett il quale saprà ben guardarsi alle spalle e prendere tutte le decisioni più importanti[62]. Fillmore si dimostrerà particolarmente attivo nel teatro asiatico del Pacifico, in particolare per quanto riguarda il Giappone il quale in questo periodo continuava a vietare tutti i contatti con l'esterno (l'autarchia Sakoku).




Il Busto di Mathhew Perry a Shimoda.


Gli uomini d'affari desideravano ardentemente che il paese dl "Sol Levante" si aprisse alle loro influenze commerciali, mentre la United States Navy cercava di ottenere la concessione di visitare il paese per ptersi rifornire di carbone; molti risultavano inoltre essere assai preoccupati per il destino dei marinai che facevano naufragio sulle sue coste e che venivano per lo più trattati niente più che come dei semplici criminali[63].


Il presidente inizierà a pianificare una spedizione già nel 1850 ma questa, che sarebbe stata guidata dal commodoro Mathhew Perry, non riuscirà a salpare le ancore fino al novembre del 1852; sebbene la spedizione raggiungerà la sua meta prefissata solamente dopo la fine dell'amministrazione essa servirà da catalizzatore per porre termine alla politica giapponese Bakumatsu improntata al più fiero isolazionismo[64].



Regno delle Hawaii |


Come parte d'una più ampia strategia atta a stabilire una forte influenza statunitense nell'area dell'Oceano Pacifico Fillmore e Webster cercheranno anche di premere per entrare in rapporti con le Hawaii, che gli esperti di scienza politica consideravano un importante collegamento tra USA e continente asiatico[65].


Nel 1842 la presidenza di John Tyler aveva annunziato la Dottrina Tyler la quale proclamò che gli Stati Uniti non avrebbero mai accettato l'annessione dell'arcipelago hawaiano da parte di una qualsiasi potenza europea[66].


Il Secondo Impero francese di Napoleone III di Francia cercherà di prendere per sé le isole, ma fu costretto a indietreggiare dopo che il presidente stilò un messaggio di forte avvertimento: "gli Stati Uniti non avrebbero sopportato alcuna azione del genere"[67].




Un Dagherrotipo di Kamehameha III delle Hawaii, Re delle Hawaii (1854).


Verrà firmato anche un trattato segreto con il sovrano Kamehameha III delle Hawaii il quale stabilì che l'America avrebbe guadagnato la sovranità delle isole in caso di guerra[68]; sebbene molti da entrambe le parti desiderassero l'annessione delle Hawaii come uno degli Stati federati gli USA non furono disposti a concedere la piena cittadinanza alla popolazione non bianca[69].



Cuba e impero spagnolo |


Fillmore si trovò in serie difficoltà anche per quanto concerne la Capitaneria generale di Cuba; molti Sudisti accarezzarono l'idea di vedere l'isola caraibica (allora parte dell'impero spagnolo in cui veniva ancora praticata la schiavitù) parte dell'Unione in qualità di territorio schiavista[67].





Narciso López con i gradi di generale.


L'avventuriero venezuelano Narciso López recluterà dei meridionali per 3 spedizioni di filibusta da compiersi contro il governatorato spagnolo, nella speranza di rovesciarne il dominio di occupazione coloniale[67].


A seguito del 2° tentativo effettuato nel 1850 López assieme ad alcuni dei suoi seguaci sarà incriminato per la violazione della Neutrality Act del 1794; saranno però prontamente tutti assolti dai Grand jury altamente parziali degli Stati Sudisti[67].


L'ultima spedizione si concluderà con la sua condanna alla pena di morte tramite fucilazione da parte degli spagnoli; anche diversi americani verranno messi di fronte al plotone d'esecuzione tra cui il nipote del Procuratore generale John Jordan Crittenden.


Ciò provocherà l'espolosione di sommosse antipagnole a New Orleans le quali causeranno la fuga del loro console; lo storico Elbert E. Smith, che scritto della presidenza di Zachary Taylor oltre che di quella di Fillmore, ha suggerito l'ipotesi che il presidente avrebbe potuto ottenere facilmente una guerra contro gli spagnoli se solo avesse voluto.


Invece il presidente, Webster e le controparti elaborarono con strategia perfetta tutta una serie di misure per poter salvare la faccia; si riuscirà in tal modo a risolvere la crisi senza dover ricorrere ad alcun conflitto armato[70].


Molti meridionali, tra cui anche esponenti di spicco del Partito Whig, dettero sempre il loro pieno appoggio ai pirati tanto che l'approccio presidenziale improntato al dialogo contribuirà in maniera significativa a dividere il suo Partito non appena iniziarono ad avvicinarsi le elezioni presidenziali del 1852[70].



Rivoluzione ungherese e impero austro-ungarico |





Lajos Kossuth, il leader della fallita Rivoluzione ungherese del 1848, nel 1859 circa.






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Lo stesso argomento in dettaglio: Rivoluzione ungherese del 1848.

Un evento molto pubblicizzato dall'amministrazione fu l'arrivo alla fine del 1851 di Lajos Kossuth, il leader in esilio del fallito tentativo rivoluzionario ungherese del 1848 contro l'impero austro-ungarico; Kossut avrebbe voluto che gli Stati Uniti riconoscessero l'indipendenza del Regno d'Ungheria[71].


Molti americani di dimostrarono solidali con i ribelli, in special modo i recenti immigrati tedeschi i quali stavano raggiungendo l'America in gran numero ed avevano iniziato a diventare una vera e propria forza politica[72].


Kossut sarà festeggiato in gran pompa dal Congresso riunito per l'occasione ed il presidente gli concederà un incontro ufficiale alla Casa Bianca, ma solo dopo aver ricevuto l'assicurazione che egli non avrebbe tentato di politicizzare l'evento; ma nonostante la promessa fatta l'esule intonerà un discorso atto a promuovere la propria causa[72].


L'entusiasmo nei suoi confronti si esaurirà velocemente tanto da costringerlo a ripartire per il continente europeo; Fillmore rifiuterà di modificare la politica estera assunta e pertanto la nazione rimarrà rigorosamente neutrale[73].



Impero portoghese |


La presidenza di Zachary Taylor aveva spinto l'impero portoghese ad accettare le richieste di pagamento come risarcimenti per la sua ingerenza nel corso della guerra anglo-americana del 1812 rifiutando qualsiasi offerta di arbitrato; Fillmore riuscirà ad ottenere un accordo vantaggioso[74].



Elezioni presidenziali del 1852 e termine del mandato |






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Lo stesso argomento in dettaglio: Elezioni presidenziali negli Stati Uniti d'America del 1852.

Con l'avvicinarsi dell'appuntamento elettorale il presidente rimase indeciso se puntare alla riconferma per ottenere un 2º mandato. Il segretario Webster aveva a lungo bramato la carica e, sebbene avesse compiuto settant'anni, progettò un ultimo tentativo volto a fargli ottenere la Casa Bianca[75].




Monile commemorativo del presidente.


Fillmore fu solidale con le ambizioni del suo amico di vecchia data, ma nonostante avesse pubblicato una lettera alla fine del 1851 affermando che non avrebbe ricercato la rielezione, rimase riluttante ad escluderlo, temendo che il Partito avrebbe finito con l'essere catturato dai seguaci abolizionisti di William H. Seward[76]. Così alla Convention nazionale di Baltimora, che si sarebbe tenuta a giugno, i maggiori candidati furono Fillmore, Webster e il generale Winfried Scott.


Alla fine di maggio i Democratici nominarono l'ex senatore del New Hampshire Franklin Pierce, che si era mantenuto del tutto al di fuori dalla politica nazionale per quasi un decennio prima del 1852, ma il cui profilo si era accresciuto a seguito del suo servizio militare prestato durante la guerra messicana[77].


Questa nomina, un Nordista favorevole alla visione meridionale della schiavitù, unificò i Democratici e significò che il candidato di Whig avrebbe dovuto intraprendere una dura battaglia per poter riuscire ad ottenere la presidenza. Fillmore era oramai assai impopolare tra i Whig del Nord per aver firmato e fatto rispettare con rigore la Fugitive Slave Law, ma aveva invece un notevole sostegno proprio nel Sud, dove era visto come l'unico candidato capace di unire il Partito[78].


Una volta che la Convention stilò una piattaforma programmatica la quale approvava il Compromesso del 1850 come la soluzione finale della questione posta dalla schiavitù il presidente si dichiarò disposto a ritirarsi, ma ben presto scoprì che molti dei suoi sostenitori non potevano accettare Webster e la sua azione, preferendogli di gran lunga Scott[79].


La Convention si bloccò e questo stato di cose durerà fino a sabato 19 giugno; i delegati si aggiornarono al lunedì seguente. I leader proposero quindi un accordo sia a Fillmore che a Webster: se il segretario avesse potuto far aumentare il suo voto totale nei prossimi scrutini i sostenitori di Fillmore sarebbero andati avanti scegliendolo a loro volta; nel caso contrario Webster si sarebbe dovuto ritirare in favore del presidente incumbent[80].




Alle elezioni presidenziali del 1852 i Whig (in rosso) risulteranno facilmente battuti dai Democratici (in blu).


Fillmore concordò rapidamente, mentre Webster non lo fece fino a lunedì mattina. Al ballottaggio i delegati di Webster iniziarono a disertare a favore di Scott il quale avrà la Nomination al 53º scrutinio. Il presidente rifiuterà le dimissioni del segretario[81].


Scott aveva anch'egli sostenuto il Compromesso, ma la sua associazione con Seward lo rese profondamente impopolare nel Sud. Privo dei voti di gran parte dei meridionali, ma anche di quelli Nordisti che dipendevano dal commercio interregionale con la costa del Pacifico, il generale finirà con l'essere facilmente sconfitto da Pierce a novembre[82].


Gli ultimi mesi del mandato furono senza incidenti. Webster morirà in ottobre, ma durante la malattia finale Fillmore agì efficacemente anche come Segretario di Stato senza incidenti ed Everett entrerà con competenza nei panni del defunto. Il presidente intendeva intrattenere ancora una volta il Congresso sulla questione della schiavitù nel suo ultimo messaggio annuale a dicembre, ma dopo che se ne discusse approfonditamente nelle riunioni di Gabinetto egli si accontenterà di sottolineare la prosperità della nazione ed esprimere la massima gratitudine per l'opportunità avuta nel servirla[83].


Vi sarà assai poca discussione sul tema schiavista durante l'ultima sessione congressuale e Fillmore lascerà definitivamente l'ufficio il 4 marzo 1853, sostituito dalla subentrante presidenza di Franklin Pierce.



Eredità e valutazione storica |






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Lo stesso argomento in dettaglio: Classifica storica dei presidenti degli Stati Uniti d'America.

Secondo il suo biografo Robert J. Scarry "nessun presidente degli Stati Uniti... ha mai sofferto e subito la derisione generalizzata più di Millard Fillmore"[84]; ha attribuito ciò in gran parte alla tendenza a denigrare i presidenti che hanno prestato servizio negli anni precedenti alla Guerra Civile in quanto considerati irrimediabilmente carenti di capacità di leadership.




Un assegno firmato dal presidente.


Il futuro presidente Harry Truman, per fare solo un esempio, "ha caratterizzato Fillmore come un debole, un insignificante e triviale chiacchierone il quale passando il proprio tempo più prezioso a rigirarsi i pollici non avrebbe mai osato far nulla nel timore di offendere qualsivoglia corrente politica", responsabile quindi direttamente - almeno in parte - per la guerra di secessione americana di là da venire[85].


Un altro biografo presidenziale, Paul Finkelman, ha commentato: "sulle questioni centrali dell'epoca la sua visione era miope e la sua eredità è tra le peggiori in assoluto... alla fine Fillmore era sempre dalla parte sbagliata nelle grandi questioni morali e politiche"[86]; questi sostiene che la realizzazione centrale del mandato di Fillmore, il Compromesso del 1850, dovrebbe invece essere chiamato "Appagamento schiavista del 1850" a causa dell'abbandono della Clausola Wilmot (dal nome di Daid Wilmot), avendo aperto in tal modo la possibilità concreta di introdurre la schiavitù in tutti i territori della Cessione messicana[87].




La Statua dedicata al presidente a Buffalo.


Rober J. Rayback, tuttavia, non manca d'altra parte di applaudire "al calore e alla saggezza con cui ha difeso l'Unione"[88]. Sebbene Fillmore sia diventato col tempo un qualcosa di poco inferiore ad una figura di culto in quanto l'amministratore delegato più "dimenticabile" dell'intera storia degli Stati Uniti d'America Smith lo ha trovato "un presidente coscienzioso" che ha scelto di onorare il suo giuramento e imporre la Fugitive Slave Law piuttosto che governare in base alle proprie preferenze o vantaggi personali[89].


Paul G. Calabresi e Christopher S. Yoo nel loro studio sul potere presidenziale considerano Fillmore "un fedele esecutore delle leggi degli Stati Uniti - sia nel bene come nel male"[90]; ma, sempre secondo Smith, l'imposizione dell'Atto gli ha dato una immeritata reputazione pro-Sudista; pure il suo ruolo nella storia ne ha sofferto perché "anche quelli che gli hanno dato il massimo dei voti per il sostegno dimostrato al compromesso lo hanno fatto quasi a malincuore, probabilmente a causa della sua candidatura con i Know Nothing alle elezioni presidenziali del 1856"[91].


Smith sostiene che l'associazione di Fillmore con i Know Nothings sembra molto peggiore in retrospettiva di quanto non fosse in quel particolare periodo storico e che l'ex presidente non era motivato dal Nativismo né tantomeno dalla xenofobia nel momento in cui accettò quella nomina[92].


Benson Lee Grayson ha suggerito che l'abilità dell'amministrazione Fillmore di evitare potenziali problemi viene troppo spesso trascurata; l'attenzione costante rivolta ai rapporti con il Messico avrebbe quindi evitato la ripresa della guerra ed anzi gettarà le basi per l'Acquisto Gadsden durante la presidenza di Franklin Pierce[93].


Nel frattempo si avrà anche la risoluzione di una controversia sorta con l'impero portoghese e lasciata irrisolta dall'amministrazione della presidenza di Zachary Taylor[94], si appianerà un disaccordo con il Perù sulla raccolta di guano marino da parte della United States Navy dalle isole Chincha al largo delle sue coste e si risolveranno pacificamente le dispute sempre presenti con il Regno Unito, la Seconda Repubblica francese e l'impero spagnolo sulla questione della Capitaneria generale di Cuba. Tutte queste crisi sono state risolte senza che gli Stati Uniti entrassero in guerra o perdessero la faccia[95].


Grayson ha anche applaudito la ferma posizione di Fillmore contro le ambizioni del Texas nei riguardi del territorio del Nuovo Messico durante la crisi del 1850 del suo governo provvisorio[96]. Fred I. Greenstein e Dale Anderson hanno elogiato il presidente per la risolutezza dimostrata già durante i suoi primi mesi in carica, sottolineando che Fillmore "è tipicamente descritto come stolido, blando e convenzionale, ma tali termini sottovalutano la forza dimostrata dalla sua gestione nella crisi di confine Texas-New Mexico, la sua decisione di sostituire l'intero gabinetto di Taylor e la sua efficacia nell'aver fatto progredire il Compromesso del 1850"[97].


Secondo l'opinione espressa dal "Miller Center of Public Affairs" dell'Università della Virginia:






«Qualsiasi valutazione di un presidente che ha prestato servizio un secolo e mezzo fa deve essere rifratta attraverso una considerazione dei tempi difficili in cui ha vissuto. La carriera politica di Fillmore comprendeva il corso tortuoso verso il sistema bipartitico che conosciamo oggi. I Whigs non erano abbastanza coesi per sopravvivere al problema - imbrogliatosi sempre più nel corso del tempo - costituito dalla schiavitù, mentre le forze politiche come l'"Anti-Masonic Party" e i Know-Nothings erano troppo estremisti.


Quando, come presidente, si schierò attuando gli elementi di proscrizione di propria competenza per ordinare l'applicazione della legge sugli schiavi fuggiaschi si assicurò del fatto che sarebbe stato l'ultimo presidente Whig. Il primo moderno sistema bipartitico di Whigs e Democratici era riuscito a dividere la nazione in due anime in netta contrapposizione tra loro già intorno ai primi anni 1850 e, sette anni dopo di lui, l'elezione del primo presidente del Partito Repubblicao, Abraham Lincoln, avrebbe condotto direttamente alla guerra civile[98]



Nella classifica storica dei presidenti degli Stati Uniti d'America il gradimento nei suoi confronti si rivela essere in ogni caso molto basso, valutato alla stregua di uno dei peggiori presidenti di tutti i tempi, uno specchio diametralmente opposto e totalmente negativo se confrontato con l'acutezza e l'abilità politica della presidenza di Abraham Lincoln.




Ritratto ufficiale del presidente in un dipinto di George Peter Alexander Healy.




Un francobollo commemorativo del 1938.




Il busto del presidente




Il dollaro presidenziale con l'effigie di Fillmore.




L'abitazione della famiglia Fillmore ad East Aurora nello Stato di New York.




Il dollaro presidenziale con l'effigie della First lady degli Stati Uniti d'America Abigail Fillmore.



Note |




  1. ^ Mario Francisi Storia dei presidenti americani Tascabili Newton 1996, pag. 31


  2. ^ Snyder, p. 43


  3. ^ The Swearing In of Millard Fillmore July 10, 1850, Joint Congressional Committee on Inaugural Ceremonies. URL consultato il 24 aprile 2017.


  4. ^ VP Millard Fillmore, su United States Senate. URL consultato il 27 febbraio 2017.


  5. ^ Finkelman, pp. 58-59


  6. ^ Holt, pp. 522–523


  7. ^ Holt, pp. 524-525


  8. ^ Holt, p. 525


  9. ^ Finkelman, pp. 56-57


  10. ^ Finkelman, pp. 72-73


  11. ^ Holt, pp. 525–526


  12. ^ Finkelman, pp. 73–75


  13. ^ Finkelman, pp. 76–78


  14. ^ Holt, pp. 529–530


  15. ^ Biographical Directory of Federal Judges: Curtis, Benjamin Robbins, in History of the Federal Judiciary, Washington, D.C., Federal Judicial Center. URL consultato l'8 marzo 2017.


  16. ^ U.S. Senate: Supreme Court Nominations: 1789-Present, su www.senate.gov. URL consultato il 9 marzo 2017.


  17. ^ Formalmente nominato l'11 dicembre 1851, confermato dall'Aula senatoriale il giorno 20 seguente.


  18. ^ Biographical Dictionary of the Federal Judiciary, Washington, DC, Federal Judicial Center. URL consultato il 4 marzo 2012..


  19. ^ Formalmente nominato da Zachary Taylor il 21 dicembre del 1849, confermato dall'Aula senatoriale il 2 agosto del 1850.


  20. ^ Assegnato in concomitanza al Tribunale Meridionale della California a partire dal 31 agosto del 1852 fino al 18 gennaio del 1854. Riassegnato il 27 luglio del 1866 al Tribunale distrettuale della California; riassegnato infine il 5 agosto seguente alla Corte distrettuale Settentrionale della California presso cui servirà fino alla sua morte sopraggiunta il 9 agosto del 1891.


  21. ^ Finkelman, p. 58


  22. ^ Finkelman, pp. 59-60


  23. ^ Finkelman, p. 61


  24. ^ Finkelman, p. 62


  25. ^ Finkelman, p. 71


  26. ^ Scarry, pag. 3445–3467


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  29. ^ ab American National Biography


  30. ^ Greenstein & Anderson, p. 48


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Bibliografia |



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  • Benson Lee Grayson, The Unknown President: The Administration of Millard Fillmore, University Press of America, 1981, ISBN 978-0-8191-1457-0.

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  • George Herring, From Colony to Superpower: U.S. Foreign Relations Since 1776, New York, Oxford University Press, 2008, ISBN 978-0-19-507822-0.

  • Michael Holt, The Rise and Fall of the American Whig Party: Jacksonian Politics and the Onset of the Civil War, Oxford University Press, 1999.


  • Robert J. Rayback, Millard Fillmore: Biography of a President, Kindle, Pickle Partners Publishing, 2015 [1959]. (Millard Fillmore: Biography of a President)

  • Robert J. Scarry, Millard Fillmore, Kindle, McFarland & Co., Inc., 2001, ISBN 978-1-4766-1398-7.

  • Elbert B. Smith, The Presidencies of Zachary Taylor & Millard Fillmore, The American Presidency, University Press of Kansas, 1988, ISBN 978-0-7006-0362-6.

  • Charles M. Snyder, The Lady and the President: The Letters of Dorothea Dix and Millard Fillmore, University Press of Kentucky, 1975, ISBN 978-0-8131-1332-6.



Altre letture |



  • Alan Brinkley e Davis Dyer (a cura di), The American Presidency, 2004, pp. 145–151, ISBN 978-0-618-38273-6.

  • W. Darrell Overdyke, The Know-Nothing Party in the South, Baton Rouge, Louisiana State University Press, 1950, OCLC 1377033.


  • Silbey, Joel H., A Companion to the Antebellum Presidents 1837–1861, Wiley, 2014, ISBN 978-1-118-60929-3. pp. 309–44.

  • Glyndon G. Van Deusen, Fillmore, Millard, in Encyclopedia Americana. URL consultato il 9 maggio 2007 (archiviato dall'url originale il 10 maggio 2004).



Voci correlate |




  • Abolizionismo negli Stati Uniti d'America

  • Allevamento di schiavi negli Stati Uniti d'America

  • Candidati alla presidenza degli Stati Uniti d'America per partiti minori

  • Classifica storica dei presidenti degli Stati Uniti d'America

  • Condizioni di vita degli schiavi negli Stati Uniti d'America

  • Dipartimenti dell'Esecutivo federale degli Stati Uniti d'America

  • Diritti umani negli Stati Uniti d'America

  • Diritto degli Stati Uniti d'America

  • Elezioni presidenziali negli Stati Uniti d'America del 1848

  • Elezioni presidenziali negli Stati Uniti d'America del 1852

  • Elezioni presidenziali negli Stati Uniti d'America del 1856

  • First lady degli Stati Uniti d'America

  • Gabinetto degli Stati Uniti d'America

  • Governo federale degli Stati Uniti d'America

  • Insediamento del presidente degli Stati Uniti d'America

  • Linea di successione presidenziale negli Stati Uniti d'America

  • Ordine delle cariche degli Stati Uniti d'America

  • Presidente degli Stati Uniti d'America

  • Presidente eletto degli Stati Uniti d'America

  • Presidenti degli Stati Uniti d'America

  • Presidenti degli Stati Uniti d'America per durata

  • Razzismo negli Stati Uniti d'America

  • Religioni negli Stati Uniti d'America

  • Schiavitù negli Stati Uniti d'America

  • Sistema politico degli Stati Uniti d'America

  • Storia degli Stati Uniti d'America (1849-1865)

  • Vicepresidente degli Stati Uniti d'America




Collegamenti esterni |




  • Biografia presidenziale presso la Biographical Directory of the United States Congress


  • Millard Fillmore: A Resource Guide presso la biblioteca del Congresso

  • White House Biography

  • Biography by Appleton's and Stanley L. Klos


  • Finding Aid to Millard Fillmore Letters, 1829–1859 at the New York State Library


  • Opere du Millard Fillmore nel progetto Gutenberg


  • Opere di e su Millard Fillmore nell'Internet Archive


  • Testi su Librivox


  • Millard Fillmore: A bibliography by The Buffalo History Museum

  • Millard Fillmore at Encyclopedia American: The American Presidency

  • Essays on Fillmore and each member of his cabinet and First Lady


  • "Life Portrait of Millard Fillmore", from C-SPAN's American Presidents: Life Portraits, June 11, 1999














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