Testudines






























































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Testudines

Haeckel Chelonia.jpg

Kunstformen der Natur, Ernst Haeckel 1904
Intervallo geologico


Triassico superiore - recente

PreЄ

Є

O

S

D

C

P

T

J

K

Pg

N











Classificazione scientifica

Dominio

Eukaryota

Regno

Animalia

Sottoregno

Eumetazoa

Superphylum

Deuterostomia

Phylum

Chordata

Subphylum

Vertebrata

Infraphylum

Gnathostomata

Superclasse

Tetrapoda

Classe

Reptilia

Sottoclasse

Anapsida

Ordine

Testudines
Linnaeus, 1758

Sinonimi

Chelonia



Sottordini


  • Cryptodira

  • Pleurodira

  • † Paracryptodira

  • † Proganochelydia



Areale

World.distribution.testudines.1.png


     tartarughe marine


     tartarughe terrestri



L'ordine Testudines Linnaeus, 1758 o Chelonia comprende rettili comunemente noti come tartarughe e testuggini. Nel linguaggio comune, il termine tartaruga indica entrambe le categorie ma, nello specifico, le tartarughe appartengono tutte alle specie acquatiche, d'acqua dolce (come ad esempio gli Emydidae, con membrane di pelle tra gli artigli) o marine (con arti trasformati in pinne), con carapace dal profilo basso e sovente carnivore; mentre le testuggini (dal latino testudo) sono tutte le specie che si siano adattate alla vita terrestre, erbivore, con possenti artigli e con carapace (generalmente) rialzato.


In realtà tale distinzione è priva di valenza tassonomica evolutiva non esistendo filogeneticamente alcuna separazione cladistica tra i due adattamenti ambientali.




Indice






  • 1 Descrizione


  • 2 Biologia


  • 3 Distribuzione e habitat


  • 4 Tassonomia


    • 4.1 Classificazione delle tartarughe e loro filogenesi interna


    • 4.2 Filogenesi


    • 4.3 Famiglie


    • 4.4 Alcune specie




  • 5 Mitologia


  • 6 Curiosità


  • 7 Note


  • 8 Bibliografia


  • 9 Voci correlate


  • 10 Altri progetti


  • 11 Collegamenti esterni





Descrizione |


Le tartarughe possono essere di varie dimensioni: dai pochi centimetri delle specie più piccole da 3–4 cm, fino ai 2,2 m delle specie più grandi. Il maggiore peso è intorno ai 700 kg appartenente alla tartaruga Dermochelys coriacea. Esse sono dotate di un guscio protettivo molto resistente: la parte superiore di questa "corazza" prende il nome di "carapace", mentre la parte inferiore prende il nome di "piastrone". Le tessere di carapace e piastrone sono chiamati scuti. Esistono diverse specie adattate per diversi ambienti, per i fiumi e laghi (come la Emys orbicularis), per i mari (come la Caretta caretta) per la terra (come la Testudo hermanni).



Biologia |


Le specie acquatiche sono prevalentemente onnivore, per lo più carnivore da giovani e con la crescita preferiscono i vegetali, si alimentano di pesce, lattuga, frutti di bosco (che non fermentano a differenza degli altri frutti durante la digestione), riescono a raggiungere gli 8 km/h, mentre le terrestri sono più erbivore con una dieta che varia dalla frutta ai cactus e riescono a raggiungere a malapena i 100 m/h (0,1 km/h, 3 cm/s).



Distribuzione e habitat |


Le specie dell'ordine Testudines sono presenti in tutti i continenti eccetto l'Antartide; la maggiore biodiversità si concentra nelle regioni tropicali e subtropicali, ma un discreto numero di specie è presente anche nelle zone temperate.


Popolano une grande varietà di habitat differenti. 7 specie sono tartarughe marine, 241 specie sono tartarughe d'acqua dolce e infine 45 specie sono testuggini terrestri.[1]



Tassonomia |


Si ritiene che le prime proto-tartarughe siano comparse nel periodo tardo Triassico dell'era mesozoica, circa 220 milioni di anni fa; il loro guscio, che è rimasto una parte della struttura corporea straordinariamente stabile, sembra essersi evoluto da estensioni ossee della colonna vertebrale  e delle costole che si sono espanse, saldandosi insieme per formare un guscio unico, in grado di offrire protezione ad ogni stadio evolutivo (anche quando la componente ossea del guscio non era completa). Questa ipotesi è supportata da fossili della tartaruga d'acqua dolce Odontochelys semitestacea, o “tartaruga dentata con guscio a metà” del tardo Triassico, trovata vicino Guangling, nella Cina sud-occidentale. Odontochelys presenta un piastrone completamente osseo e un carapace incompleto, simile ad uno stadio precoce dello sviluppo embrionale di una tartaruga.[2] Prima di questa scoperta, l'antenato fossile più antico allora conosciuto (Proganochelys) era terrestre e possedeva un guscio completo, a prova dell'assenza di evoluzione di questa struttura anatomica. Per la fine del Giurassico le tartarughe avevano già subito un'ampia radiazione, e la loro storia diventa facile da asserire sulla base dei reperti fossili.


La loro esatta genealogia è stata molto contestata. Si riteneva che le tartarughe fossero i soli rami sopravvissuti di un'antica classe di Anapsidi, che includeva gruppi come i Procolophonoidea, i Millerettidae, i Protorothyrididae, i Pareiasauridae (tutti estinti nel Permiano o nel Triassico)[3]. In seguito studi filogenetici basati su tratti morfologici hanno posto le tartarughe nel gruppo dei Diapsidi, più vicine agli Squamata che agli Achrosauria.[4] Tutti gli studi molecolari hanno fortemente confermato la collocazione delle tartarughe tra i Diapsidi: alcuni, in particolare, all'interno degli Achrosauria[5] o, più comunemente, come sister group di quelli ancora esistenti [6][7][8][9]; alcune analisi condotte da Lyson et al (2012) pongono invece le tartarughe come sister group dei lepidosauri.[10] Nuove analisi sulle filogenesi precedenti suggeriscono che la classificazione delle tartarughe tra gli Anapsidi derivi dal fatto che il campionamento di fossili e taxa esistenti non era abbastanza esaustivo per una ricostruzione completa del cladogramma. Si ritiene che i Testudinati si siano differenziati dagli altri Diapsidi tra 200 e 279 milioni di anni fa, ma il dibattito è ancora lontano dall'essere concluso.[4][6] La prima analisi filogenetica basata su sequenze genomiche fu completata da Wang et al. nel 2013. Usando il genoma parziale di Chelonia mydas e Pelodiscus sinesi, il gruppo concluse che le tartarughe sono con molta probabilità il sister group di coccodrilli e uccelli (Archosauria). Questa collocazione all'interno dei Diapsidi suggerisce quindi che la linea delle tartarughe abbia perso il carattere del cranio diapside durante la sua storia evolutiva.  


Recentemente Field et al. (2014) hanno confutato la filogenesi proposta da Lyson et al., che si basava su miRNAs apparentemente sinapomorfici. I miRNAs sono molecole di DNA non codificante considerate caratteri filogenetici estremamente utili per ricostruire la storia evolutiva di un taxon in quanto presentano un elevato grado di aggiunta nel genoma animale col trascorrere del tempo evolutivo, un basso tasso di perdita secondaria ed una sequenza primaria del prodotto genico maturo estremamente conservata. Field et al. sostengono che l'errore che ha portato Lyson et al. a concludere che le tartarughe fossero il sister group dei lepidosauri derivi principalmente da un bias nel campionamento (assenza di genomi sequenziati nelle regioni chiave dell'albero filogenetico). Una classificazione dei criteri di annotazione dei miRNAs, infatti, ha messo in discussione la diagnosi di molte sequenze precedentemente riconosciute come tali, incluse le quattro sequenze utilizzate da Lyson come sinapomorfie tra tartarughe e lepidosauri. Field e collaboratori, attraverso caratterizzazione del repertorio di miRNAs della tartaruga Chrysemys picta e successivo confronto con i repertori di Python bivittatus, Alligator mississippiensis e Columba livia, hanno dimostrato che le tartarughe condividono numerosi miRNAs bona fide (che soddisfano, cioè, i criteri di annotazione precedentemente citati) con gli acrosauri che non sono presenti o espressi nei lepidosauri, nei mammiferi o in altri metazoi. Inoltre l'analisi bayesiana di 238 sequenze di miRNAs supportano più la relazione tartarughe/ acrosauri che non l'affinità tartarughe/lepidosauri.[11]


Il primo membro della linea delle tartarughe dotato di un guscio completo è il Proganochelys, originario del tardo Triassico. Questo genere già possedeva molti tratti tipici delle tartarughe attuali, anche se non era in grado di ritrarre la testa all'interno del guscio e presentava  una lunga coda dotata di spine e clavata. 



Classificazione delle tartarughe e loro filogenesi interna |


Le tartarughe vengono suddivise in due sottordini esistenti: le Cryptodira e le Pleurodira. Le Cryptodira sono il gruppo più numeroso e includono tartarughe marine, le tartarughe terrestri e la maggior parte delle tartarughe d'acqua dolce. Le Pleurodira sono perlopiù tartarughe d'acqua dolce.


Sottordine Cryptodira



  • Famiglia Chelydridae Gray, 1831

  • Superfamiglia Testudinoidea


  • Famiglia Testudinidae Batsch, 1788

  • Famiglia Geoemydidae Theobald, 1868

  • Famiglia Emydidae Rafinesque, 1815

  • Famiglia Platysternidae Gray, 1869


  • Superfamiglia Trionychoidea


  • Famiglia Carettochelyidae Boulenger, 1887

  • Famiglia Trionychidae Fitzinger, 1826


  • Superfamiglia Kinosternoidea


  • Famiglia Dermatemydidae Gray, 1870

  • Famiglia Kinosternidae Agassiz, 1857


  • Superfamiglia Chelonioidea


  • Famiglia Cheloniidae Oppel, 1811

  • Famiglia Dermochelyidae Gray, 1825



Sottordine Pleurodira



  • Famiglia Chelidae Gray, 1825

  • Superfamiglia Pelomedusoidea


  • Famiglia Pelomedusidae Cope, 1868

  • Famiglia Podocnemididae Cope, 1868



Sottordine † Paracryptodira



  • Famiglia † Baenidae Cope, 1882


  • Incertae sedis

    • Angolachelys

    • Berruchelus

    • Borealochelys

    • Camerochelys

    • Chelycarapookus

    • Compsemys

    • Eurysternum

    • Hongkongochelys

    • Hoyasemys

    • Liaochelys

    • Manchurochelys

    • Salasemys

    • Sandownia

    • Sinemys

    • Solemydidae

    • Uluops

    • Wuguia

    • Xinjiangchelyidae




Sottordine † Proganochelydia



  • Famiglia † Proganochelyidae Baur, 1887

  • Famiglia † Proterochersidae Nopcsa, 1928



Filogenesi |


Cladogramma ricavato dal lavoro di Thomson e Shaffer (2010)[12] e Guillon et al. (2012)[13].








 











Pleurodira











Pelomedusoides











Pelomedusidae











 

PelusiosPelusios sinuatus1 flipped.jpg



 

PelomedusaN222 Sowerby & Lear 1872 (pelomedusa subrufa) white background.jpg





Podocnemididae











 

Erymnochelys



 











 

PeltocephalusAnimalia nova sive species novae testudinum et ranarum BHL2948537 white background.jpg



 

Podocnemis










Cheloides: Chelidae












Chelodininae











 











 

Pseudemydura



 

ChelodinaN214 Sowerby & Lear 1872 (chelodina longicollis) flipped.jpg





 











 











 

Elusor



 

Flaviemys





 











 











 

Rheodytes



 

Elseya





 











 

EmyduraNatural history of Victoria (Pl. 82) (white background).jpg



 

Myuchelys











 











Hydromedusinae






 

HydromedusaThe Annals and magazine of natural history; zoology, botany, and geology (1884) (white background).jpg





Chelinae
















 

?Rhinemys



 

ChelusBilder-Atlas zur wissenschaftlich-populären Naturgeschichte der Wirbelthiere (Plate (78)) white background.jpg



 











 

Mesoclemmys



 











 

Phrynops



 











 

Platemys



 

Acanthochelys

















Cryptodira











Trionychia











Carettochelyidae

Carettochelys



Trionychidae











Cyclanorbinae











 

LissemysN244 Sowerby & Lear 1872 (lissemys punctata) white background.jpg



 











 

CyclanorbisCyclanosteusSenegalensisFord white background.jpg



 

Cycloderma







Trionychinae











Trionychini











 

Trionyx



 











 

Pelochelys



 

ChitraChitra chitra Hardwicke white background.jpg







 











 











 

Rafetus



 

ApaloneApalone feroxHolbrookV2P01A flipped.jpg





Pelodiscini











 

PelodiscusNaturalis Biodiversity Center - RMNH.ART.275 - Pelodiscus sinensis - Kawahara Keiga - 1823 - 1829 - Siebold Collection - pencil drawing - water colour WB.jpeg



 











 

Palea



 











 

Dogania



 











 

Amyda



 

Nilssonia



















Durocryptodira











Americhelydia











Chelydroidea











Chelydridae











 

MacroclemysMacrochelys temminckiiHolbrookV1P24A flipped.jpg



 

ChelydraChelydra serpentinaHolbrookV1P23A flipped.jpg





 











Dermatemydidae

DermatemysChloremysAbnormisFord white background.jpg



Kinosternidae











Staurotypinae











 

Claudius



 

Staurotypus





Kinosterninae











 

Sternotherus



 

KinosternonDescription des reptiles nouveaux ou imparfaitement connus de la collection du Muséum d'histoire naturelle et remarques sur la classification et les caractères des reptiles (Kinosternon scorpioides cruentatum).jpg











Chelonioidea











Dermochelyidae

DermochelysDermochelys coriacea Haeckel.png



Cheloniidae











 











 

Natator



 

CheloniaSea-turtle watercolor.jpg





 











 

EretmochelysTortoises, terrapins, and turtles (Plate LVII) white background.jpg



 











 

Caretta



 

Lepidochelys













Testudinoidea











Emysternia











Platysternidae

Platysternon



Emydidae











Emydinae





















 

?Actinemys



 

GlyptemysGlyptemys muhlenbergiiHolbrookV1P04A flipped.jpg



 

Emys [incl. Emydoidea]Emydoidea blandingiiHolbrookV1P03A flipped.jpg



 











 

ClemmysClemmys guttataHolbrookV1P11A cropped.jpg



 

TerrapeneTerrapene carolinaHolbrookV1P02 flipped.jpg







Deirochelyinae











 

DeirochelysDeirochelys reticulariaHolbrookV1P07A flipped.jpg



 











 











 

Chrysemys



 

PseudemysPseudemys peninsularisHolbrookV1P05A cropped.jpg





 











 

TrachemysN194 Sowerby & Lear 1872 (trachemys decussata) white background.jpg



 











 

MalaclemysMalaclemys terrapinHolbrookV1P12A flipped.jpg



 

GraptemysN174 Sowerby & Lear 1872 (graptemys geographica) white background.jpg















Testuguria











Testudinidae











Gopherinae











 

ManouriaProceedings of the Zoological Society of London (Plate Reptilia XXXI) (white background).jpg



 

GopherusGopherus polyphemusHolbrookV1P01AA flipped.jpg





Testunidinae











Testunidini
















 

Malacochersus



 

Indotestudo



 

TestudoHeinrich Rudolf Schinz13 cropped.jpg





 
















Pyxidini
















 

Dipsochelys



 

AstrochelysTortoises, terrapins, and turtles (Plate III) white background.jpg



 

Pyxis





 











 

ChersinaTestudo angulata Bell white background.jpg



 











 

HomopusTestudo areolata Bell flipped.jpg



 

PsammobatesPsammobates geometricus 1872 white background.jpg







Geochelonini
















 

ChelonoidisTestudoElephantopusFord white background.jpg



 

Kinixys



 

GeocheloneTestudo actinodes Bell white background.jpg











Geoemydidae











Rhinoclemmyinae

Rhinoclemmys



Geoemydinae
















 











 

Geoemyda



 

Siebenrockiella [incl. Panayanemys]Siebenrockiella crassicollis Hardwicke flipped.jpg





 











 











 

Malayemys



 

Orlitia





 











 

Geoclemys



 











 

MoreniaMorenia ocellata white background.jpg



 











 

Kachuga [incl. Pangshura]N206 Sowerby & Lear 1872 (pangshura tentoria) white background.jpg



 











 

Hardella



 

Batagur [incl. Callagur]Batagur baska white background.jpg













 











 











 

Vijayachelys



 

Melanochelys





 











 











 

Mauremys [incl. Annamemys; Cathaiemys; Emmenia; Chinemys]Naturalis Biodiversity Center - RMNH.ART.274 - Chinemys reevesii - Mauremys reevesii - Kawahara Keiga - 1823 - 1829 - Siebold Collection - white background.jpeg



 

Cuora [incl. Cistoclemmys]N116 Sowerby & Lear 1872 (cuora amboinensis) flipped.jpg





 











 











 

Leucocephalon



 

Sacalia





 











 

HeosemysHeosemys spinosa 2 Hardwicke white background.jpg



 











 

NotochelysNotochelys platynota Hardwicke white background.jpg



 

CyclemysTortoises, terrapins, and turtles (Plate XXIV) white background.jpg





























Famiglie |


Le seguenti liste riportano le famiglie, il loro nome latino, la data in cui tali specie sono state formalmente descritte e classificate e il nome binomiale di ciascuna specie; il numero di generi relativi ad ogni famiglia; il nome volgare; un esempio di specie e un'immagine di esempio.






















































































































Cryptodira – 11 famiglie, 74 generi con un totale di 200 specie
Famiglia[14]
Genere[15]
Nome comune Specie d'esempio Immagine d'esempio

Carettochelyidae
Boulenger, 1887
1 Tartaruga naso di porcello Carettochelys insculpta
Carettochelys insculpta.jpg

Cheloniidae
Oppel, 1811
5 Tartaruga verde Chelonia mydas
GreenSeaTurtle-2.jpg

Chelydridae
Gray, 1831
2 Tartaruga alligatore Macrochelys temminckii
Alligator snapping turtle.jpg

Dermatemydidae
Gray, 1870
1 Dermatemide di fiume Dermatemys mawii
Dermatemydidae.JPG

Dermochelyidae
Fitzinger, 1843
1 Tartaruga liuto Dermochelys coriacea
LeatherbackTurtle.jpg

Emydidae
Rafinesque, 1815
12 Tartarughe d'acqua dolce Trachemys scripta elegans
Tortoise1 cepolina.jpg

Geoemydidae
Theobald, 1868
24 Tartaruga scatola asiatica Cuora amboinensis
Cuora amboinensis kamaroma j.jpg

Kinosternidae
Agassiz, 1857
4 Tartaruga di muschio e di fango Sternotherus odoratus
Sternotherus odoratus.jpg

Platysternidae
Gray, 1869
1 Tartaruga dalla testa grande Platysternon megacephalum
Zolw wielkoglowy.jpg

Testudinidae
Batsch, 1788
12 Testuggini Geochelone gigantea
Tortoise.aldabra.750pix.jpg

Trionychidae
Fitzinger, 1826
14 Tartaruga dal guscio molle Apalone spinifera
Apalone spinifera.jpg

Pleurodira – 3 famiglie, 16 generi su un totale di 60 specie
Famiglia Genere Nome comune Specie d'esempio Immagine d'esempio

Chelidae
Gray, 1831
15 Tartaruga collo di serpente Austro-americana Chelodina longicollis
Eastern long neck tortoise - chelodina longicollis.jpg

Pelomedusidae
Cope, 1868
2 Tartaruga collo di serpente Afro-americana Pelomedusa subrufa
Pelomedusa subrufa.JPG

Podocnemididae
Gray, 1869
3 Tartaruga dal collo laterale del Madagascar Erymnochelys madagascariensis
Erymnochelys madagascariensis.jpg


Alcune specie |




Mitologia |


Nel Kurmapurana, un mito cosmogonico (purāṇa, storia antica), la tartaruga, kūrma, rappresenta il mondo: il cielo è la sua corazza ricurva, il corpo la terra.

Creata dal demiurgo Prajapati, divenne poi un avatar di Viṣṇu.



Curiosità |


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  • La Tartaruga dello Yangtze, una delle specie dette dal guscio molle, è ridotta a soli 4 esemplari viventi, di cui una sola femmina. Fino ad ora i tentativi di farli riprodurre non hanno dato risultati positivi.

  • La tartaruga alligatore (Macrochelys temminckii) ha un'escrescenza rosa sulla lingua a forma di verme che usa per cacciare pesce.

  • Esistono delle tartarughe giganti: le più conosciute sono quelle delle Galápagos e delle Seychelles. Rimangono circa 15000 esemplari di esse. In media sono lunghe dai 2 ai 3 metri, alte 1 m e pesano più di 200 kg.

  • In realtà la distinzione tra tartarughe e testuggini non ha molto valore scientifico. Infatti tale distinzione può variare a seconda del posto, ad esempio in America si tende a chiamare tartarughe gli esemplari di terra e d'acqua dolce, mentre le "vere" tartarughe sarebbero solo quelle marine, in Inghilterra invece si tende a chiamare tartarughe quelle acquatiche (di mare e non) e testuggini quelle di terra. Inoltre esiste anche un altro termine ovvero Terrapene (Terrapin in inglese), non molto usato in Italia ma che in altre parti del mondo indica determinate specie di tartarughe d'acqua dolce.



Note |




  1. ^ Jenni Bruce, Karen McGhee, Luba Vangelova, Richard Vogt, L'enciclopedia degli animali, Areagrouop Media, Milano, 2005


  2. ^ Chun Li, Xiao-Chun Wu e Olivier Rieppel, An ancestral turtle from the Late Triassic of southwestern China, in Nature, vol. 456, nº 7221, 1º gennaio 2008, DOI:10.1038/nature07533.


  3. ^ Introduction to Procolophonoidea, su www.ucmp.berkeley.edu. URL consultato il 23 luglio 2015.


  4. ^ ab (EN) O. Rieppel e M. deBraga, Turtles as diapsid reptiles, in Nature, vol. 384, nº 6608, 5 dicembre 1996, pp. 453-455, DOI:10.1038/384453a0. URL consultato il 23 luglio 2015.


  5. ^ Hideyuki Mannen e Steven S. -L. Li, Molecular Evidence for a Clade of Turtles, in Molecular Phylogenetics and Evolution, vol. 13, nº 1, 1º ottobre 1999, pp. 144-148, DOI:10.1006/mpev.1999.0640. URL consultato il 23 luglio 2015.


  6. ^ ab (EN) Rafael Zardoya e Axel Meyer, Complete mitochondrial genome suggests diapsid affinities of turtles, in Proceedings of the National Academy of Sciences, vol. 95, nº 24, 24 novembre 1998, pp. 14226-14231, DOI:10.1073/pnas.95.24.14226. URL consultato il 23 luglio 2015.


  7. ^ (EN) Naoyuki Iwabe, Yuichiro Hara e Yoshinori Kumazawa, Sister Group Relationship of Turtles to the Bird-Crocodilian Clade Revealed by Nuclear DNA–Coded Proteins, in Molecular Biology and Evolution, vol. 22, nº 4, 1º aprile 2005, pp. 810-813, DOI:10.1093/molbev/msi075. URL consultato il 23 luglio 2015.


  8. ^ Jonas Roos, Ramesh K. Aggarwal e Axel Janke, Extended mitogenomic phylogenetic analyses yield new insight into crocodylian evolution and their survival of the Cretaceous–Tertiary boundary, in Molecular Phylogenetics and Evolution, vol. 45, nº 2, 1º novembre 2007, pp. 663-673, DOI:10.1016/j.ympev.2007.06.018. URL consultato il 23 luglio 2015.


  9. ^ Y. Katsu, E.L. Braun e L.J. Guillette, From Reptilian Phylogenomics to Reptilian Genomes: Analyses of c-Jun and DJ-1 Proto-Oncogenes, in Cytogenetic and Genome Research, vol. 127, 2-4, 1º gennaio 2009, DOI:10.1159/000297715. URL consultato il 23 luglio 2015.


  10. ^ (EN) Tyler R. Lyson, Erik A. Sperling e Alysha M. Heimberg, MicroRNAs support a turtle + lizard clade, in Biology Letters, vol. 8, nº 1, 23 febbraio 2012, pp. 104-107, DOI:10.1098/rsbl.2011.0477. URL consultato il 23 luglio 2015.


  11. ^ Daniel J. Field, Jacques A. Gauthier, Benjamin L. King, Davide Pisani, Tyler R. Lyson, and Kevin J. Peterson, Toward consilience in reptile phylogeny: microRNAs support an archosaur, not a lepidosaur affinity for turtles, in Evol Dev.2014, vol. 16, nº 4.


  12. ^ Thomson, R.C. & Shaffer, H.B., Sparse Supermatrices for Phylogenetic Inference: Taxonomy, Alignment, Rogue Taxa, and the Phylogeny of Living Turtles (PDF), in Systematic Biology, vol. 59, nº 1, 2010, pp. 42–58, DOI:10.1093/sysbio/syp075 (archiviato dall'url originale il 21 novembre 2010).


  13. ^ Guillon, Gury, Hulin, Girondot, A large phylogeny of turtles (Testudines) using molecular data, Zoology, 2012


  14. ^ John B. Iverson, A. Jon Kimerling, A. Ross Kiester, List of All Families, Terra Cognita Laboratory, Geosciences Department of Oregon State University. URL consultato il 26 giugno 2010.


  15. ^ John B. Iverson, A. Jon Kimerling, A. Ross Kiester, List of Genera, Terra Cognita Laboratory, Geosciences Department of Oregon State University. URL consultato il 26 giugno 2010.



Bibliografia |


  • Jenni Bruce, Karen McGhee, Luba Vangelova, Richard Vogt, L'enciclopedia degli animali, Areagroup Media, Milano, 2005.


Voci correlate |


  • Kallokibotion bajazidi


Altri progetti |



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Collegamenti esterni |






  • Testudines, su thes.bncf.firenze.sbn.it, Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze. Modifica su Wikidata


  • (EN) Testudines, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc. Modifica su Wikidata


  • Testudines, su http://fossilworks.org. Modifica su Wikidata

  • TartaPortal - Forum Tartarughe, su tartaportal.it.

  • Il Portale delle Tartarughe (ITA-ENG-FRA-ESP), su turtleportal.free.fr.

  • IlMondoDelleTartarughe, su tartarughe.info.

  • Speciale Tartarughe, su acquariofiliaitalia.it.

  • (EN) Turtles of the World, su nlbif.eti.uva.nl. URL consultato il 24 novembre 2006 (archiviato dall'url originale il 27 giugno 2007).

  • (EN) Chelonia, su chelonia.org.

  • (ES) Infotortuga, su infotortuga.com.

  • TartaClubItalia, su tartaclubitalia.it.

  • Rettili E Anfibi di NicolaNitti - Tutto su Rettili e Anfibi - Galleria fotografica, su rettilieanfibi.it.


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