Virna Lisi
Virna Lisi, nome d'arte di Virna Pieralisi (Ancona, 8 novembre 1936 – Roma, 18 dicembre 2014[1]), è stata un'attrice italiana.
Ha ottenuto numerosi premi per le sue interpretazioni: due David di Donatello, sei Nastri d'argento, un Globo d'oro e tre Grolle d'oro, oltre a diversi premi onorari: un David di Donatello speciale per il prestigio della sua carriera, un David di Donatello, un Globo d'oro, una Grolla d'oro e un Ciak d'oro alla carriera.
Nel contesto internazionale ha ottenuto un Prix d'interprétation féminine al Festival di Cannes 1994 per il ruolo di Caterina de' Medici in La Regina Margot, che le è pure valso, prima interprete non francese della storia, un Premio César per la migliore attrice non protagonista.
Ha recitato anche a Hollywood, debuttando accanto a Jack Lemmon in Come uccidere vostra moglie nel 1965. È poi apparsa con Tony Curtis e George C. Scott in Due assi nella manica e con Frank Sinatra ed Anthony Franciosa in U-112 assalto al Queen Mary, oltre che in due film con Anthony Quinn, Il segreto di Santa Vittoria (film premiato con il Golden Globe come miglior film commedia o musicale) diretto da Stanley Kramer, e La 25a ora.
Indice
1 Biografia
1.1 I primi anni
1.2 La prima metà degli anni sessanta
1.3 La seconda metà degli anni sessanta: gli anni a Hollywood
1.4 Anni settanta e ottanta: successo di critica e pubblico
1.5 Anni novanta e duemila
1.6 Ultimi anni e morte
2 Filmografia
2.1 Cinema
2.2 Televisione
3 Doppiatrici
4 Onorificenze
5 Premi e candidature
5.1 David di Donatello
5.2 Nastro d'argento
5.3 Globo d'oro
5.4 Grolla d'oro
5.5 Ciak d'oro
5.6 Festival di Cannes
5.7 Premio César
5.8 Taormina Film Fest
5.9 Bari International Film Festival
6 Curiosità
7 Note
8 Bibliografia
9 Altri progetti
10 Collegamenti esterni
Biografia |
I primi anni |
Il nome di Virna Pieralisi avrebbe dovuto essere Siria[2]; tuttavia l'ufficiale dello stato civile lo rifiutò, poiché la Siria non era un paese alleato dell'Italia. Il padre inventò allora su due piedi il nome Virna, scoprendo solo dopo che era un nome realmente esistente[2].
Nacque ad Ancona[3]. Dopo aver vissuto la sua infanzia a Jesi, suo padre Ubaldo, commerciante di piastrelle di marmo, si trasferì per motivi di lavoro a Roma con tutta la famiglia.
Qui la giovane Virna fu scoperta dal cantante e attore Giacomo Rondinella (amico di famiglia dei Pieralisi), che le fece conoscere il produttore cinematografico Antonio Ferrigno. Ferrigno la mise sotto contratto all'età di diciassette anni, nonostante l'iniziale contrarietà di suo padre; cominciò così a muovere i primi passi nel cinema, adottando lo pseudonimo Virna Lisi; nella prima metà degli anni cinquanta recitò con dei ruoli di rilievo in numerosi film del filone strappalacrime, allora molto in voga, diretti da registi specialisti del genere come Carlo Borghesio, Giorgio Pàstina e Luigi Capuano.
Venne poi scritturata in commedie di successo come Le diciottenni di Mario Mattoli (remake di un film, sempre di Mattoli, del 1941 Ore 9: lezione di chimica, che era stato interpretato da Alida Valli ed Irasema Dilian), di cui fu protagonista accanto a Marisa Allasio, e Lo scapolo di Antonio Pietrangeli del 1955 con Alberto Sordi, mentre l'anno successivo riuscì a dare prova delle sue capacità drammatiche in La donna del giorno, di Francesco Maselli, in cui interpretò una ragazza che si affaccia al successo grazie alla pubblicità, pagandone le conseguenze. Due anni dopo proprio grazie a una pubblicità le arrivò la grande popolarità: il dentifricio Chlorodont la scelse infatti per interpretare i propri sketch all'interno della storica rubrica televisiva Carosello, il cui slogan, "con quella bocca può dire ciò che vuole", ottenne immediato successo e divenne un vero e proprio tormentone di quegli anni.
Nel 1957 recitò la parte di Elizabeth Bennet nello sceneggiato televisivo della Rai Orgoglio e pregiudizio, basato sull'omonimo romanzo di Jane Austen, diretto da Daniele D'Anza e interpretato accanto a Franco Volpi ed Enrico Maria Salerno, mentre nel 1958 al cinema comparve accanto a Totò e Peppino De Filippo nella commedia Totò, Peppino e le fanatiche; nel 1959 interpretò la contessa Virginia Oldoini di Castiglione in un altro storico sceneggiato televisivo Rai: Ottocento, con Sergio Fantoni e Lea Padovani, diretto da Anton Giulio Majano; quest'ultimo, sempre nel 1959, diresse la Lisi anche al cinema nel film in costume Il padrone delle ferriere, in cui recitò accanto ad Antonio Vilar.
La prima metà degli anni sessanta |
Il 25 aprile del 1960, nella chiesa di San Cesareo de Appia a Roma[4], Virna Lisi sposò l'architetto romano Franco Pesci (allora consigliere d'amministrazione dell'A.S. Roma) da cui ebbe un figlio, Corrado, nato nel luglio del 1962 (che la rese nonna di tre nipoti: Franco, nato nel 1993 e i gemelli Federico e Riccardo, nati nel 2002). A seguito del matrimonio, l'attrice annunciò il suo ritiro dalle scene per dedicarsi alla famiglia, ma dopo un anno, spinta anche dal marito, tornò in attività, ricominciando dalla televisione, dove recitò in alcuni dei più seguiti sceneggiati Rai dell'epoca, come Il caso Maurizius, Cenerentola e Una tragedia americana, rispettivamente tratti dalle omonime opere di Jakob Wassermann, Charles Perrault e Theodore Dreiser.
Dopo il successo ottenuto con gli sceneggiati, la Lisi tornò anche al cinema, dove fu protagonista di numerose commedie all'italiana di successo come per esempio Sua Eccellenza si fermò a mangiare di Mario Mattoli, in cui affiancò Totò, Ugo Tognazzi e Raimondo Vianello; Un militare e mezzo di Steno, con Aldo Fabrizi, Renato Rascel ed un giovanissimo Terence Hill, qui ancora accreditato con il suo vero nome, Mario Girotti; Il giorno più corto di Sergio Corbucci, in un cast che comprendeva in tutto 88 attori[5].
Nello stesso periodo recitò anche in numerosi spettacoli teatrali diretta da grandi nomi del teatro italiano come Giorgio Strehler e Luigi Squarzina.
Cominciò a lavorare anche in diversi film francesi, ottenendo così molto successo e apprezzamento anche in Francia, recitando in Eva di Joseph Losey, in cui lavorò assieme a Jeanne Moreau e Stanley Baker, Il delitto Dupré e Il tulipano nero entrambi diretti da Christian-Jaque (il secondo interpretato insieme ad Alain Delon), e in un film della saga dell'agente segreto Francis Coplan (versione francese di James Bond) Agente Coplan: missione spionaggio di Maurice Labro.
Nello stesso periodo rifiutò proprio la parte della Bond girl nel film A 007, dalla Russia con amore (1963) al fianco di Sean Connery, parte che comunque venne assegnata a un'altra attrice italiana, Daniela Bianchi. L'attrice ha dichiarato in seguito di essersi pentita di aver rifiutato la parte.
La seconda metà degli anni sessanta: gli anni a Hollywood |
Dalla metà del decennio cominciò a comparire anche in pellicole d'autore e uno dei suoi ruoli più significativi fu quello di Milena, la cassiera del bar per cui perde la testa il ragionier Bisigato, interpretato da Gastone Moschin, in Signore & signori (1966) di Pietro Germi, film premiato con la Palma d'oro al Festival di Cannes del 1966.
Nello stesso periodo venne chiamata a Hollywood, dove le major cinematografiche americane stavano cercando di lanciare una possibile erede di Marilyn Monroe; la Lisi firmò un prestigioso contratto in esclusiva di sette anni con la Paramount e si trasferì a Los Angeles.
Il suo primo film hollywoodiano fu la commedia Come uccidere vostra moglie del 1965, interpretato assieme a Jack Lemmon e Terry-Thomas per la regia di Richard Quine, che ottenne un grande successo (fu il maggiore incasso americano della stagione 1965-66): rimase negli annali la scena in cui usciva dalla torta di compleanno di Lemmon con indosso solo un bikini. Apparve poi in Due assi nella manica con Tony Curtis e George C. Scott, e in U-112 assalto al Queen Mary con Frank Sinatra e Anthony Franciosa, entrambi del 1966. Sembrava l'inizio di una sfolgorante carriera negli Stati Uniti, ma lo star system hollywoodiano le impose regole troppo restrittive, relegandola al ruolo della bambola sexy, bionda e svampita, in cui l'attrice marchigiana non si sentiva affatto realizzata e valorizzata.
Nel 1968 le fu assegnato il ruolo di protagonista per il film Barbarella diretto da Roger Vadim, ma Virna rifiutò d'interpretarlo e se ne tornò in Italia, rescindendo il contratto con la Paramount (per cui dovette pagare una cospicua penale) dopo appena tre anni e quattro film realizzati: il ruolo di protagonista di Barbarella dopo il rifiuto della Lisi fu assegnato a Jane Fonda. Nello stesso periodo rifiutò pure di apparire nuda sulla copertina di Playboy.
Fu proprio durante la sua parentesi hollywoodiana che Frank Sinatra (con il quale l'attrice aveva lavorato nel già citato U-112 assalto al Queen Mary) s'innamorò di lei, ma la Lisi (all'epoca già sposata e madre di un bambino di 4 anni) rifiutò nettamente le sue avances.
Anni settanta e ottanta: successo di critica e pubblico |
Tornata a Roma alla fine degli anni sessanta riprese a lavorare a pieno ritmo, alternando ruoli brillanti e drammatici, in vari film girati in Italia, Francia, Germania, Gran Bretagna e anche in alcune produzioni hollywoodiane girate in Europa, come ad esempio La ragazza e il generale di Pasquale Festa Campanile con Rod Steiger, Il segreto di Santa Vittoria interpretato accanto ad Anthony Quinn, Anna Magnani e Valentina Cortese e diretto da Stanley Kramer (vincitore nel 1970 del Golden Globe come miglior film commedia o musicale), L'albero di Natale di Terence Young in cui ebbe come partner maschile William Holden, La statua di Rodney Amateau, recitato assieme a David Niven, Terry Gilliam e John Cleese, Giuochi particolari di Franco Indovina con Timothy Dalton, Il serpente diretto da Henri Verneuil in cui affiancò Yul Brynner e Barbablù di Edward Dmytryk, in cui recitò con Richard Burton.
Nella metà degli anni settanta tuttavia, dopo aver interpretato, accanto a Franco Nero, il ruolo di Suor Evangelina nei film Zanna Bianca e Il ritorno di Zanna Bianca diretti da Lucio Fulci e l'episodio La canarina assassinata dello sceneggiato televisivo della Rai, Philo Vance, al fianco di Giorgio Albertazzi, decise di diradare gli impegni di lavoro per dedicarsi maggiormente al marito Franco Pesci e al figlio Corrado.
Tornò pienamente in attività alla fine dello stesso decennio, interpretando una serie di ruoli più maturi e impegnativi che la fecero balzare agli onori della critica cinematografica (fino a quel momento abbastanza tiepida nei suoi confronti), nei quali rivelò una straordinaria capacità d'interprete, senza mostrare alcun disagio nell'apparire invecchiata e, spesso, imbruttita per esigenze di copione: nel 1977 recitò la parte di Elisabeth Nietzsche in Al di là del bene e del male di Liliana Cavani interpretato accanto a Robert Powell, Erland Josephson e Dominique Sanda. «La Cavani mi ha spenta e ingrigita per il ruolo della sorella di Nietzsche», dirà l'attrice, «Era il 1977 e solo allora, dopo più di vent'anni di mestiere, la critica si accorse che sapevo recitare. Fui definita "una rivelazione, inaspettata, sorprendente"».[6] Grazie a questa interpretazione ricevette il Nastro d'argento come miglior attrice non protagonista e la Grolla d'oro alla migliore attrice.
Successivamente prese parte, nel 1979, al film Ernesto di Salvatore Samperi, interpretando la madre del protagonista, seguito da Bugie bianche di Stefano Rolla in cui fu affiancata da Max Von Sydow, e soprattutto da La cicala di Alberto Lattuada, accanto ad Anthony Franciosa, Clio Goldsmith, Renato Salvatori e un'esordiente Barbara De Rossi. Quest'ultimo film, del 1980, le valse un David di Donatello come migliore attrice protagonista e una seconda Grolla d'oro alla migliore attrice, conferitole per la sua interpretazione di Wilma Malinverni.[7] Per sostenere questo ruolo l'attrice fu costretta a ingrassare di sette chili.[8]
Nel 1982 tornò a girare un film a Hollywood, prendendo parte alla commedia La donna giusta con William Tepper, diretta da Paul Williams; nel 1983 fu tra i protagonisti del film cult Sapore di mare di Carlo Vanzina, in cui interpreta Adriana Balestra, un'affascinante donna matura che ammalia involontariamente uno dei giovani protagonisti. Questa interpretazione le fece vincere sia il David di Donatello che il Nastro d'argento come miglior attrice non protagonista. L'anno seguente fu la volta di Amarsi un po', anch'esso diretto da Carlo Vanzina. Rifiutò, a causa di altri impegni lavorativi, il ruolo della madre della giovane protagonista in Acqua e sapone di Carlo Verdone, che fu poi interpretata da Florinda Bolkan.
Nel 1987 prese parte al suo ultimo film hollywoodiano: I Love N.Y. diretto da Alan Smithee con Christopher Plummer, e due anni dopo recitò nel film I ragazzi di via Panisperna di Gianni Amelio, nel quale interpretò la madre di Ettore Majorana ricevendo ottime critiche, e nello stesso anno fu anche la protagonista della commedia Buon Natale... buon anno di Luigi Comencini, in cui fu affiancata da Michel Serrault, film per cui fu candidata sia al David di Donatello sia al Nastro d'argento (vincendo quest'ultimo) come miglior attrice protagonista.
Sempre durante gli anni ottanta, Virna Lisi fu molto attiva anche in televisione, dove prese parte a molti sceneggiati e telefilm della Rai di grande successo: ...e la vita continua di Dino Risi (1984), Cristoforo Colombo di Alberto Lattuada (1985), Se un giorno busserai alla mia porta di Luigi Perelli (1986), Cinema di Luigi Magni (1988), E non se ne vogliono andare! di Giorgio Capitani (1988) e il seguito E se poi se ne vanno? diretto sempre da Giorgio Capitani (1989).
Anni novanta e duemila |
Gli anni novanta si aprirono per l'attrice con due miniserie televisive: la produzione internazionale I misteri della giungla nera (1991) di Kevin Connor con Kabir Bedi e Stacy Keach (di cui poi venne distribuita all'estero una riduzione cinematografica) e Passioni (1993) di Fabrizio Costa.
Nel 1994 la Lisi interpretò Caterina de' Medici nel film francese La Regina Margot di Patrice Chéreau, che la scelse dopo avere scartato Giulietta Masina[9] e dopo il rifiuto di Monica Vitti.[10] Il regista, tuttavia, secondo la stessa Virna Lisi, non la riteneva adeguata al ruolo.[11] Il film, tratto dal romanzo omonimo di Alexandre Dumas padre, fu presentato al Festival di Cannes, ottenendo il Premio della giuria e il Prix d'interprétation féminine, vinto proprio dall'attrice marchigiana.[12] Per il film, del resto, Virna Lisi fece incetta di premi e nomination: fu candidata ai David di Donatello e vinse sia il Premio César (è stata la prima attrice non francese ad aggiudicarsi tale premio)[13] sia il Nastro d'argento, in tutti e tre i casi concorrendo nella categoria riservata alla migliore attrice non protagonista.[14]
Nel 1995 prese parte con un piccolo cameo nel ruolo di sé stessa a un altro film francese: la commedia Cento e una notte diretta da Agnès Varda. Tornò a lavorare in Francia ancora nel 1999 prendendo parte al film TV Balzac - Una vita di passioni diretto da Josée Dayan, trasmesso anche in Italia sulle reti Mediaset.
Nel 1996 tornò a recitare in Italia con un altro film tratto da un romanzo: questa volta un ruolo da protagonista in Va' dove ti porta il cuore di Cristina Comencini, basato sul best seller omonimo di Susanna Tamaro. Il film, ancora una volta, le valse un premio e una nomination: la vittoria arrivò ai Nastri d'argento come miglior attrice protagonista, mentre fu solo rinviata di qualche minuto con la candidatura ai David di Donatello per la stessa categoria. La sconfitta per opera di Valeria Bruni Tedeschi nella categoria riservata alla migliore attrice protagonista dell'anno fu infatti compensata dalla consegna all'attrice di un premio speciale per il prestigio della sua carriera. Per il film l'attrice vinse anche un Globo d'oro alla miglior attrice assegnatole dalla stampa estera accreditata e operante in Italia.
Nello stesso anno, il 1996, tornò a recitare per la televisione: fino al 2001, infatti, Virna Lisi prese parte a varie fiction di successo, trasmesse sia dalla Rai che da Mediaset: Uno di noi (1996), Deserto di fuoco (1997), Cristallo di rocca (1999), Le ali della vita e Le ali della vita 2 (2000 e 2001), Un dono semplice (2000), Piccolo mondo antico (2001), La memoria e il perdono (2001), Occhi verde veleno (2002), I ragazzi della via Pál (2003) e Il bello delle donne (2001-2003).
Nel 2002 tornò al cinema, ancora una volta in una pellicola diretta da Cristina Comencini, Il più bel giorno della mia vita interpretato a fianco di Margherita Buy, Luigi Lo Cascio, Ricky Tognazzi e Sandra Ceccarelli e per questo film si aggiudicò il suo sesto Nastro d'argento.
Dopodiché l'attrice si dedicò nuovamente alla televisione con le fiction A casa di Anna (2004), Caterina e le sue figlie (composta da tre stagioni in onda rispettivamente nel 2005, nel 2007 e nel 2010), L'onore e il rispetto (2006), un'ospitata alla serata finale del Festival di Sanremo 2006 in cui premiò il vincitore della kermesse Povia, Donne sbagliate (2007), Fidati di me (2008), Il sangue e la rosa (2008), La donna che ritorna (2011), Baciamo le mani - Palermo New York 1958 (2013) e Madre, aiutami (2014).
Nel 2005 sarebbe dovuta tornare anche al cinema: aveva infatti ricevuto la proposta del regista Ferzan Özpetek d'interpretare un ruolo all'interno del suo film Cuore sacro, ma a causa di impegni già presi precedentemente, l'attrice dovette rinunciare alla parte (che fu assegnata a Lisa Gastoni).
Nel 2009 l'attrice ricevette il premio alla carriera ai David di Donatello.
Paolo Genovese le offrì poi un ruolo all'interno del suo Immaturi, ma anche in questo caso, inconciliabile con altri impegni, non poté interpretarlo.[15]
Ultimi anni e morte |
Il 23 settembre 2013 rimase vedova: il marito Franco Pesci morì infatti dopo una grave malattia. I due erano sposati da 53 anni.
Nel maggio del 2014, dopo dodici anni di assenza, era tornata su un set cinematografico, recitando nella commedia di Cristina Comencini dal titolo Latin Lover, che ha finito di girare in estate e che uscì postumo nel marzo 2015.[16] Per questa ultima interpretazione, l'attrice ricevette nel maggio 2015 e poi nel giugno 2015 le candidature postume al David di Donatello e al Globo d'oro come migliore attrice.
Avrebbe poi dovuto prendere parte alla realizzazione del sequel della serie Il bello delle donne, prodotta da Mediaset, le cui riprese si sarebbero dovute svolgere tra la fine del 2014 e i primi mesi del 2015 e poi posticipate di oltre un anno (tale sequel, in onda nel 2017, viene dedicato alla sua memoria); sempre nel 2015 avrebbe dovuto prendere parte, insieme a Gabriel Garko, ad un'altra fiction Mediaset, Non è stato mio figlio, nella quale avrebbe dovuto interpretare la protagonista: dopo la sua scomparsa, il ruolo è stato affidato a Stefania Sandrelli.
In occasione della Via Crucis al Colosseo del 2014, lesse le meditazioni scritte dall'arcivescovo di Campobasso-Boiano Giancarlo Maria Bregantini.
Nel settembre 2014 rilasciò al quotidiano Il Giornale un'intervista dove si parlerebbe di una limitazione della carriera nello spettacolo sulla base del proprio orientamento politico.[17]
Muore nel sonno il 18 dicembre 2014 all'età di 78 anni, circa un mese dopo aver scoperto di avere un cancro ai polmoni fulminante.[18][19] Il figlio ha rifiutato la camera ardente in Campidoglio, preferendo funerali in forma privata, nel rispetto della riservatezza che ha sempre caratterizzato l'attrice in tutta la sua vita. Il rito è stato celebrato il 20 dicembre nella chiesa di San Roberto Bellarmino, nel quartiere Parioli di Roma dove l'attrice abitava.[20] È sepolta nel cimitero di Prima Porta di Roma accanto al marito.
A seguito della sua morte è stato istituito in sua memoria il Premio Virna Lisi, come riconoscimento alla carriera assegnato ad attrici italiane che si sono distinte anche all'estero.
Filmografia |
Cinema |
...e Napoli canta!, regia di Armando Grottini (1953)
Questa è la vita, regia di Aldo Fabrizi, Giorgio Pàstina, Mario Soldati e Luigi Zampa (1954)
Desiderio 'e sole, regia di Giorgio Pastina (1954)
Violenza sul lago, regia di Leonardo Cortese (1954)
La corda d'acciaio, regia di Carlo Borghesio (1954)
Lettera napoletana, regia di Giorgio Pastina (1954)
Piccola santa, regia di Roberto Bianchi Montero (1954)
Ripudiata, regia di Giorgio Walter Chili (1954)
Il cardinale Lambertini, regia di Giorgio Pastina (1954)
Addio, Napoli!, regia di Roberto Bianchi Montero (1954)
Il vetturale del Moncenisio, regia di Guido Brignone (1954)
Luna nova, regia di Luigi Capuano (1955)
Vendicata!, regia di Giuseppe Vari (1955)
La rossa, regia di Luigi Capuano (1955)
Le diciottenni, regia di Mario Mattoli (1955)
Lo scapolo, non accreditata, regia di Antonio Pietrangeli (1955)
La piccola guerra (Les Hussards), regia di Alex Joffè (1955)
La donna del giorno, regia di Citto Maselli (1956)
Il conte di Matera, regia di Luigi Capuano (1957)
Totò, Peppino e le fanatiche, regia di Mario Mattoli (1958)
Vite perdute, regia di Adelchi Bianchi e Roberto Mauri (1958)
Il padrone delle ferriere, regia di Anton Giulio Majano (1959)
Il mondo dei miracoli, regia di Luigi Capuano (1959)
Caterina Sforza, la leonessa di Romagna, regia di Giorgio Walter Chili (1959)
Un militare e mezzo, regia di Steno (1960)
Sua Eccellenza si fermò a mangiare, regia di Mario Mattoli (1961)
5 marines per 100 ragazze, regia di Mario Mattoli (1961)
Romolo e Remo, regia di Sergio Corbucci (1961)
Eva, regia di Joseph Losey (1962)
Il giorno più corto, regia di Sergio Corbucci (1963)
Il delitto Dupré (Les Bonnes Causes), regia di Christian-Jaque (1963)
Il tulipano nero (La Tulipe Noire), regia di Christian-Jaque (1964)
Agente Coplan: missione spionaggio (Coplan prend des risques), regia di Maurice Labro (1964)
Le bambole, episodio La telefonata, regia di Dino Risi (1965)
La donna del lago, regia di Luigi Bazzoni e Franco Rossellini (1965)
Casanova '70, regia di Mario Monicelli (1965)
Come uccidere vostra moglie (How to murder your Wife), regia di Richard Quine (1965)
Una vergine per il principe, regia di Pasquale Festa Campanile (1965)
Oggi, domani, dopodomani, episodio L'ora di punta, regia di Eduardo De Filippo (1965)
Made in Italy, regia di Nanni Loy (1965)
Signore & signori, regia di Pietro Germi (1966)
U-112 assalto al Queen Mary (Assault on a Queen), regia di Jack Donohue (1966)
Due assi nella manica (Not with my Wife, you Don't), regia di Norman Panama (1966)
La ragazza e il generale, regia di Pasquale Festa Campanile (1967)
La 25ª ora (La Vingt-cinquième heure), di Henri Verneuil (1967)
Le dolci signore, regia di Luigi Zampa (1967)
Arabella, regia di Mauro Bolognini (1967)
Meglio vedova, regia di Duccio Tessari (1968)
Tenderly, regia di Franco Brusati (1968)
Se è martedì deve essere il Belgio (If It's Tuesday, This Must Be Belgium), regia di Mel Stuart (1969)
L'albero di Natale (L'Arbre de Noël), regia di Terence Young (1969)
Il segreto di Santa Vittoria (The Secret of Santa Vittoria), regia di Stanley Kramer (1969)
Tempo di violenza, regia di Sergio Gobbi (1970)
Giuochi particolari, regia di Franco Indovina (1970)
La statua (The Statue), regia di Rodney Amateau (1971)
Il bel mostro (Un beau monstre), regia di Sergio Gobbi (1971)
Roma bene, regia di Carlo Lizzani (1971)
Improvvisamente una sera... un amore (Les galets d'Etretat), regia di Sergio Gobbi (1972)
Barbablù (Bluebeard), regia di Edward Dmytryk (1972)
Il serpente (Le Serpent), regia di Henri Verneuil (1973)
Zanna Bianca, regia di Lucio Fulci (1973)
Il ritorno di Zanna Bianca, regia di Lucio Fulci (1974)
Al di là del bene e del male, regia di Liliana Cavani (1977)
Ernesto, regia di Salvatore Samperi (1978)
Bugie bianche, regia di Stefano Rolla (1979)
La cicala, regia di Alberto Lattuada (1980)
La donna giusta (Miss Right), regia di Paul Williams (1982)
Sapore di mare, regia di Carlo Vanzina (1982)
Amarsi un po', regia di Carlo Vanzina (1984)
I Love N.Y., regia di Alan Smithee (1987)
I ragazzi di via Panisperna, regia di Gianni Amelio (1989)
Buon Natale... buon anno, regia di Luigi Comencini (1989)
La regina Margot (La Reine Margot), regia di Patrice Chéreau (1994)
Cento e una notte (Les cent et une nuits de Simon Cinéma), regia di Agnès Varda (1995)
Va' dove ti porta il cuore, regia di Cristina Comencini (1996)
Il più bel giorno della mia vita, regia di Cristina Comencini (2002)
Latin Lover, regia di Cristina Comencini (2015) postumo
Televisione |
Orgoglio e pregiudizio, regia di Daniele D'Anza (1957) sceneggiato televisivo
Leocadia, regia di Mario Ferrero (1958) sceneggiato televisivo
Come le foglie, regia di Anton Giulio Majano (1958) Film TV
Le pecore nere, episodi Daniel Boone e Don Giovanni, regia di Daniele D'Anza (1958) sceneggiato televisivo
Formiche, regia di Giacomo Vaccari (1958) prosa televisiva
Donne in ermellino, regia di Daniele D'Anza (1958) Film TV
Ottocento, regia di Anton Giulio Majano (1959) sceneggiato televisivo
I masnadieri, regia di Anton Giulio Majano (1959) sceneggiato televisivo
Cieli alti, regia di Daniele D'Anza (1960) Film TV
Cenerentola, regia di Stefano De Stefani (1961) sceneggiato televisivo
Il caso Maurizius, regia di Anton Giulio Majano (1961) sceneggiato televisivo
Una tragedia americana, regia di Anton Giulio Majano (1962) sceneggiato televisivo
Philo Vance, episodio La canarina assassinata, regia di Marco Leto (1974) Miniserie TV
...e la vita continua, regia di Dino Risi (1984) Serie TV
Cristoforo Colombo, regia di Alberto Lattuada (1985) Miniserie TV
Se un giorno busserai alla mia porta, regia di Luigi Perelli (1986) Miniserie TV
Cinema, regia di Luigi Magni (1988) Film TV
E non se ne vogliono andare!, regia di Giorgio Capitani (1988) Film TV
E se poi se ne vanno?, regia di Giorgio Capitani (1989) Film TV
I misteri della giungla nera, regia di Kevin Connor (1991) Miniserie TV
Passioni, regia di Fabrizio Costa (1993) Serie TV
Uno di noi, regia di Fabrizio Costa (1996) Miniserie TV
Deserto di fuoco, regia di Enzo G. Castellari (1997) Miniserie TV
Cristallo di rocca, regia di Maurizio Zaccaro (1999) Film TV
Balzac - Una vita di passioni, regia di Josée Dayan (1999) Film TV francese
Le ali della vita, regia di Stefano Reali (2000) Film TV
Un dono semplice, regia di Maurizio Zaccaro (2000) Film TV
Le ali della vita 2, regia di Stefano Reali (2001) Film TV
Piccolo mondo antico, regia di Cinzia TH Torrini (2001) Miniserie TV
Occhi verde veleno, regia di Luigi Parisi (2001) Miniserie TV
La memoria e il perdono, regia di Giorgio Capitani (2001) Miniserie TV
Il bello delle donne, regia di Maurizio Ponzi, Giovanni Soldati, Lidia Montanari e Luigi Parisi (2001-2003) Serie TV
I ragazzi della via Pál, regia di Maurizio Zaccaro (2003) miniserie TV
A casa di Anna, regia di Enrico Oldoini (2004) Miniserie TV
Caterina e le sue figlie, regia di Fabio Jephcott (2005) Miniserie TV
L'onore e il rispetto, regia di Salvatore Samperi (2006) Serie TV
Donne sbagliate, regia di Monica Vullo (2007) Film TV
Caterina e le sue figlie 2, regia di Vincenzo Terracciano e Luigi Parisi (2007) Miniserie TV
Fidati di me, regia di Gianni Lepre (2008) Miniserie TV
Il sangue e la rosa, regia di Luciano Odorisio e Luigi Parisi (2008) Miniserie TV
Caterina e le sue figlie 3, regia di Fabio Jephcott (2010) Miniserie TV
La donna che ritorna, regia di Gianni Lepre (2011) Miniserie TV
Baciamo le mani - Palermo New York 1958, regia di Eros Puglielli (2013) Serie TV
Madre, aiutami, regia di Gianni Lepre (2014) Miniserie TV
Doppiatrici |
In poche occasioni l'attrice è stata doppiata da:
Maria Pia Di Meo in Vite perdute, Il padrone delle ferriere, Il tulipano nero, Come uccidere vostra moglie, Le bambole, Arabella, La 25ª ora
Miranda Bonansea in ...e Napoli canta!, Piccola santa
Rita Savagnone in Un militare e mezzo
Deddi Savagnone in Il giorno più corto
Alba Cardilli in U-112 assalto al Queen Mary
Luisella Visconti in Made in Italy
Marzia Ubaldi in Il ritorno di Zanna Bianca
Onorificenze |
Commendatore dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana | |
— 2 giugno 1995[21] |
Premi e candidature |
David di Donatello |
1980 - Migliore attrice protagonista per La cicala
1983 - Migliore attrice non protagonista per Sapore di mare
1990 - candidatura a Migliore attrice protagonista per Buon Natale... buon anno
1995 - candidatura a Migliore attrice non protagonista per La regina Margot
1996 - candidatura a Migliore attrice protagonista per Va' dove ti porta il cuore
1996 - David speciale
2009 - David di Donatello alla carriera
2015 - candidatura a Migliore attrice protagonista per Latin Lover
Nastro d'argento |
1969 - candidatura a Migliore attrice protagonista per Tenderly
1978 - Migliore attrice non protagonista per Al di là del bene e del male
1983 - Migliore attrice non protagonista per Sapore di mare
1990 - Migliore attrice protagonista per Buon Natale... buon anno
1995 - Migliore attrice non protagonista per La regina Margot
1997 - Migliore attrice protagonista per Va' dove ti porta il cuore
2002 - Migliore attrice non protagonista per Il più bel giorno della mia vita
Globo d'oro |
- 1996 - Migliore attrice per Va' dove ti porta il cuore
- 2004 - Premio alla carriera
- 2015 - candidatura come migliore attrice per Latin Lover
Grolla d'oro |
- 1957 - candidatura a Miglior attrice per La donna del giorno
- 1966 - candidatura a Miglior attrice per Signore & signori
- 1968 - candidatura a Miglior attrice per Arabella
- 1969 - candidatura a Miglior attrice per Tenderly
- 1978 - Miglior attrice per Al di là del bene e del male
- 1980 - Miglior attrice per La cicala
- 2000 - Premio alla carriera
Ciak d'oro |
2002 - Premio alla carriera
Festival di Cannes |
1994 - Prix d'interprétation féminine per La regina Margot
Premio César |
1995 - Migliore attrice non protagonista per La regina Margot
Taormina Film Fest |
2005 - Taormina Arte Awards
Bari International Film Festival |
- 2012 - Premio Fellini 8½, per l'eccellenza artistica[22]
Curiosità |
Il gruppo rock argentino Sumo ha dedicato la canzone TV Caliente a Virna Lisi. È la quarta canzone del secondo album del gruppo, Llegando los monos. Fu composta da Luca Prodan, già ammiratore dell'attrice, dopo aver visto Il segreto di Santa Vittoria[23].
Negli anni "americani" diventa icona di bellezza e Mel Ramos (pop-art) usa la sua immagine per il dipinto Virnaburger (1965), ora esposto nella collezione permanente del museo Berardo a Lisbona.
Il 29 ottobre 2017 il comune di Ancona ha intitolato all'attrice il belvedere sottostante il monumento del Passetto.[24]
Note |
^ (IT) È morta Virna Lisi, lutto nel mondo del cinema, su oggi.it, 18 dicembre 2014. URL consultato il 18 dicembre 2014.
^ ab Virna Lisi - Repubblica.it » Ricerca
^ voce "Virna Lisi" sull'Enciclopedia Treccani
^ Epoca, Volume 13, 1962
^ Il giorno più corto di Sergio Corbucci, su liberolibro.it. URL consultato il 18-03-2012.
^ Biografia di Virna Lisi, Corriere della Sera.. URL consultato il 17 giugno 2017.
^ Recensione de La cicala su mymovies.
^ Virna Lisi da La Repubblica, 14 maggio 2010.
^ Intervista a Patrice Chéreau per La Repubblica (23 agosto 1994)
^ Intervista a Monica Vitti (31 ottobre 1994)
^ Virna Lisi: che meraviglia essere finalmente vecchia - Intervista a La Stampa', su www3.lastampa.it, 10 novembre 2011. URL consultato l'11 ottobre 2013.
^ (EN) Awards 1994, festival-cannes.fr. URL consultato l'11 ottobre 2013.
^ Un César a Virna Lisi da La Repubblica, 26 febbraio 1995
^ un nastro per Lamerica da La Repubblica, 18 maggio 1995
^ Cortinametraggio. Un ricordo di Virna Lisi con il SNGCI
^ Virna Lisi girerà film nelle Marche
^ Confessione della Lisi: "Non sei di sinistra? Allora non lavori"
^ È morta Virna Lisi, corriere.it, 18 dicembre 2014. URL consultato il 18 dicembre 2014.
^ Addio a Virna Lisi, l'attrice aveva 78 anni: stroncata da un tumore, ilgazzettino.it, 18 dicembre 2014. URL consultato il 18 dicembre 2014.
^ Virna Lisi, il giorno dell'addio
^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.
^ Premio Fellini 8 1/2 a Virna Lisi, magicapuglia.it, 18 dicembre 2014. URL consultato il 18 dicembre 2014 (archiviato dall'url originale il 19 dicembre 2014).
^ (ES) Roberto Blanco, Virna Lisi, el amor eterno de Luca Prodán, su asteriscos.tv.
^ Ancona intitola Belvedere a Virna Lisi, su ansa.it.
Bibliografia |
- Sergio Toffetti-Alberto La Monica (a cura di), Virna Lisi. Un'attrice per bene, Besa Editrice, Nardò 2010, ISBN 8849707215.
Altri progetti |
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Collegamenti esterni |
Virna Lisi, su CineDataBase, Rivista del cinematografo.
(EN) Virna Lisi, su Internet Movie Database, IMDb.com.
- (DE, EN) Virna Lisi su Film Portal
- Archiviodelcinemaitaliano, su archiviodelcinemaitaliano.it.
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Controllo di autorità | VIAF (EN) 69116085 · ISNI (EN) 0000 0000 7823 7615 · SBN ITICCURAVV89598 · LCCN (EN) no97035739 · GND (DE) 13147958X · BNF (FR) cb13896693r (data) |
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