Versilia
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La Versilia è la parte della Toscana nord-occidentale, all'interno della provincia di Lucca, delimitata a nord dal fiume di Seravezza e a sud dall'antico forte del Motrone, comprende i territori dei comuni di Pietrasanta, Forte dei Marmi, Seravezza, Stazzema. Oggi, nell'uso comune, vi si fa comprendere anche la conca di Camaiore e la pianura costiera che si estende fino a Viareggio[1].
La riviera costiera ha una forte vocazione turistica con un esteso litorale sabbioso ed una vivace attività mondana.
Alcuni comuni, in particolare Pietrasanta hanno puntato molto sul turismo culturale, che ha condotto in zona un turismo molto diversificato rispetto a quello del passato, che cercava sostanzialmente relax e divertimento disimpegnato.
Indice
1 Geografia
1.1 Clima
2 Storia
2.1 Etimologia
3 Società
3.1 Dialetto
4 Infrastrutture e trasporti
4.1 Ferrovie
4.2 Mobilità urbana
5 Turismo
5.1 Spiagge
5.2 Locali ed attrazioni
6 Note
7 Bibliografia
8 Voci correlate
9 Altri progetti
10 Collegamenti esterni
Geografia |
La Versilia corrisponde alla regione geografica interessante la parte della provincia di Lucca compresa tra la catena montuosa delle Alpi Apuane, che si sviluppa parallelamente alla costa, e la riviera. È una rinomata zona di balneazione sul mar Tirreno.
Si divide in Bassa Versilia e Alta Versilia. I comuni che compongono l'Alta Versilia sono Stazzema e Seravezza.
Nel 1700 circa, su ordine della famiglia nobile dei Medici, il percorso del fiume Versilia è stato artificialmente deviato in località Pontaranci del comune di Pietrasanta facendolo sfociare al Cinquale nel Comune di Montignoso dando così vita alla zona turistico-balneare che prima era acquitrinosa e infestata dalla malaria perciò disabitata; una successiva bonifica fu fatta negli anni '20 durante il periodo fascista e l'ultima bonifica è avvenuta dopo la disastrosa alluvione del 1996.
Clima |
Il clima della costa versiliese si presenta temperato caldo ma vista la posizione a ridosso delle Alpi Apuane, viene influenzato notevolmente dalle correnti umide atlantiche che, impattando nella vicina catena montuosa, portano abbondanti precipitazioni, concentrate soprattutto in primavera ed autunno.
Durante l’estate l'umidità è molto elevata, rendendo l’ambiente estremamente afosa, con valori tra i 60 e l’80%. Questo favorisce il proliferare di zanzare, contrastato dalla bonifica degli acquitrini che viene eseguita a inizio stagione.
In base alle medie climatiche la Versilia gode di un clima mediterraneo (Csa) . In bassa collina il clima è invece di transizione al mediterraneo (Cfsa), in alta collina submediterraneo ad estate tiepida, in bassa montagna oceanico Cfb, mentre in alta montagna oceanico-subpolare Cfc. In singole zone a quote elevate il clima lo si può definire invece temperato freddo d'altitudine: subartico con estate fresca DfH. La neve in inverno è un fenomeno raro tra i 200 e i 400 metri s.l.m. (inoltre quando avviene si tratta di accumuli scarsi o nulli), mentre al di sopra di tale quota è più frequente, in particolar modo oltre i 1300-1400 metri s.l.m. dove le nevicate sono piuttosto abbondanti e la copertura nevosa al suolo può durare per settimane. La media nivometrica varia tra 1 cm e valori >100 cm in base all'esposizione e all'altitudine.
Nella tabella sottostante sono riportati i valori medi che si registrano in Versilia.
Mese | Gen | Feb | Mar | Apr | Mag | Giu | Lug | Ago | Set | Ott | Nov | Dic | Anno |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Temperatura media (°C) | 12 | 13 | 17 | 21 | 24 | 27 | 28 | 28 | 26 | 22 | 17 | 13 | 21 |
Piogge (mm) | 122 | 133 | 121 | 120 | 114 | 146 | 171 | 169 | 145 | 81 | 109 | 132 | 1564 |
I boschi, sia all'altitudine che all'esposizione, sono occupati da varietà di piante tipiche tra la sottozona media del Lauretum di secondo tipo e la sottozona calda del Picetum in corrispondenza dei rilievi più elevati. Il clima permette da sempre all'ulivo il suo ciclo di fruttificazione completa dal piano basale fino ad una quota media massima di circa 500 metri s.l.m.
Storia |
In epoca romana la Versilia era conosciuta come parte delle Fosse Papiriane che costituiva una grande palude compresa tra Pisa e Massa e tra il mare e le Alpi Apuane. Era toccata dalla Via Emilia Scauri e successivamente attraversata dalla Via Aurelia.
Nel medioevo la Versilia comprendeva i territori degli attuali comuni di Seravezza, Stazzema, Pietrasanta, Forte dei Marmi, ma anche gran parte di quello di Camaiore e una parte di quello di Massarosa (zone a nord del valico di Montemagno e del promontorio di Montramito)[2]. La Versilia come la conosciamo oggi inizia a nascere nel 1513 d.C. per effetto del Lodo di Papa Leone X, che annetteva alle terre medice, e quindi al Gran Ducato di Toscana, il capitanato di Pietrasanta e tutto il suo circondario (Forte dei Marmi - Serravezza - Stazzema).
Infatti la Versilia anche dal punto di vista ecclesiastico rappresentò sempre un'eccezione rispetto ai domini lucchesi, ricadendo prima in parte nella giurisdizione della Diocesi di Luni (Pieve di Santo Stefano di Vallecchia e sue parrocchie) e in parte in quella della Diocesi di Lucca (Pieve di Santa Felicita di Valdicastello e sue parrocchie), poi (dalla fine del Settecento ai giorni nostri) interamente in quella della Arcidiocesi di Pisa. Durante il medioevo era attraversata nel suo interno, lungo la direttrice Sud-Est Nord-Ovest, dalla Via Francigena.
In tutto il territorio della Versilia si notano i segni storici di questa appartenenza ai domini fiorentini. Nel duomo di Pietrasanta sulla facciata è presente lo stemma di Papa Leone X e a Serravezza, nel Palazzo Mediceo, sono presenti le insegne dei Medici, insegne che non troviamo altrove nei comuni limitrofi non facenti parte della Versilia, questo a indicare sempre maggiormente la territorialità ristretta di questo territorio chiamato Versilia, che secoli di storia hanno consolidato.
La sua costa sabbiosa era caratterizzata dalla macchia mediterranea con una forte presenza di specchi d'acqua e acquitrini, analogamente alla Maremma. I Medici cominciarono a bonificarne il territorio dal XVII secolo con la rettifica del corso del fiume Versilia che era soggetto a rovinose piene (1660). Altri interventi di colmata e prosciugamento furono fatti al lago di Porta, le lame di Pietrasanta (S. Elme, Saline, Barcaja, Bugneto, Seraglio, Stipeto, Arginello) il vasto padule della Tremaiola e quelli della Foce Morta a Motrone, della Focetta e della Focettaccia, del Nicchieto; i paduletti della Dogaja, di Capezzano, di Vecoli a Camaiore furono prosciugati a cura della Repubblica di Lucca. Le zone costiere ed acquitrinose proseguivano fino alla foce del Serchio ed oltre, congiungendosi alla Maremma Pisana. Negli anni '20 del XIX secolo il territorio era pressoché bonificato.
In Versilia, nel paese di Valdicastello a Pietrasanta, nacque anche il poeta Giosuè Carducci nel 1835, premio Nobel per la Letteratura nel 1906.
Ebbe anche i natali a Pietrasanta padre Eugenio Barsanti, inventore del motore a scoppio. Sempre a Pietrasanta ebbe i natali Cesare Galeotti, musicista e pianista italiano soprattutto conosciuto in Francia.
Un grande personaggio letterario che frequentò la Versilia agli inizi del '900 fu Gabriele D'Annunzio, che soggiornò nella Villa nella pineta nei pressi di Pietrasanta oggi "La Versiliana", la quale fu ispirazione di una delle sue celebri poesie, La pioggia nel pineto.
Il poeta vi passò alcuni anni della propria vita; vi compose i versi più celebri dell'Alcyone e scrisse la Francesca da Rimini.
Etimologia |
Il nome Versilia è già attestato nel 769 d.C. e nell'804 d.C., anche nella forma Versiglia. L'ipotesi più anitica era una derivazione da *Versilius, ricondotto a Versinius[1]. Più recentemente è stato collegato al Vesidia Fluv. che si trova nell'Itinerarium Antonini e nella Tabula Peutingeriana[1]. La ricostruzione presuppone una forma Vessidia, con passaggio di ss a rs e sostituzione di -idia con -ilia[3] oppure con sovrapposizione di versare[4].
Il fiume Vesidia si può identificare col canale di Ruosina, il quale nei pressi di Seravezza si congiunge con il Riomagno, proveniente dal versante sud del Monte Altissimo, l'attuale fiume Versilia.
Il corso del fiume non era in antico quello che vediamo attualmente. Esso scendeva da Seravezza, si spingeva nella valle passando poco a sud-ovest del sito ove poi sorse la città di Pietrasanta, prendendo in quel tratto il nome di Sala, dall'omonimo colle sovrastante; e continuava per la pianura fino a sboccare nella foce di Motrone. Si può quindi dire che il suo corso sottolineasse in modo perfetto il cuore della Versilia.[5]
Società |
Dialetto |
Il versiliese è un dialetto che, nonostante le peculiarità morfologiche e fonetiche spesso di tipo «apuano» e a volte simili alla lingua còrsa, viene considerato parte dei dialetti toscani, in particolare nel gruppo bassogarfagnino-versiliese[6], a differenza dei dialetti parlati nella vicina area di Massa e Carrara, che sono classificati nel gruppo linguistico gallo-italico, in particolare in quello emiliano.
Nonostante la Versilia sia stata per più di tre secoli parte del Granducato di Toscana, a differenza dei territori limitrofi che appartenevano invece al Ducato di Lucca, il dialetto non ha niente in comune col fiorentino: si tratta di un dialetto a base «apuana», la stessa del massese e del lunigianese, in parte toscanizzato (soprattutto per l'influsso della vicina area lucchese)[7].
I vernacoli parlati nella valle di Camaiore, nella zona di Mommio, Corsanico-Bargecchia e Stiava (Massarosa) presentano vocalismo versiliese (es. dittongo ie chiuso, come in iéri e dittongo uo che si trasforma in ó chiusa, eccetto òmo, còre, nòra) e consonantismo a tratti lucchese (elisione di c intervocalico, pronuncia di c e g alla toscana, es. la mi 'asa per «la mia casa» o la pèora per «la pecora», caratteristica che era molto rara nel camaiorese dei primi del Novecento, così come la gorgia in p e t, che studiosi come Silvio Pieri e Clemente Merlo ritenevano «importata» in quanto non tradizionale, per p e t, nemmeno a Lucca, a Pisa o a Viareggio) ed a tratti, specialmente negli anziani, versiliese (prado per «prato», amigo per «amico» ecc.)[8].
A Viareggio e nelle Seimiglia camaioresi, in Val Freddana, e nella parte centro-meridionale del comune di Massarosa si parla invece un vernacolo a base lucchese, distinto dal dialetto versiliese. Le influenze del dialetto lucchese (di tipo toscano) si rarefanno man mano che si procede verso nord.
Infrastrutture e trasporti |
Ferrovie |
Il territorio della Versilia è attraversato trasversalmente dalla Tirrenica, sulla quale sono presenti le fermate di stazione di Forte dei Marmi-Seravezza-Querceta (che sorge nel centro di Querceta) e di Pietrasanta.
Tali impianti sono serviti dalle relazioni regionali Trenitalia svolte nell'ambito dei contratti di servizio stipulati con la Regione Toscana denominate anche "Memorario".
Mobilità urbana |
Il trasporto pubblico locale è garantito dalle autocorse gestite dalla società CTT Nord.
Fra il 1916 e il 1951 nella Versilia era presente una rete di tranvie a vapore a scartamento ridotto, le tranvie della Versilia, che collegavano Forte dei Marmi con Querceta, Seravezza, Pietrasanta, Pontestazzemese e Arni (località Culaccio) le quali seguivano il percorso dell'attuale strada provinciale 9.
Dal 1914, inoltre, Forte dei Marmi fu collegata direttamente con Pietrasanta e Viareggio tramite la tranvia litoranea, un'allora moderna infrastruttura, elettrificata a 600 V, che contribuì in maniera significativa allo sviluppo economico e turistico della fascia costiera. Oggetto di gravi danneggiamenti subiti 1944, durante la seconda guerra mondiale, l'impianto non fu più ripristinato.
Turismo |
La Versilia corrisponde al bacino idrografico dell'omonimo fiume e comprende perciò i soli quattro comuni anticamente attraversati dal fiume Versilia e dai suoi affluenti:
Pietrasanta, che ne è l'antico capoluogo e capitanato,
Forte dei Marmi,
Seravezza,- Stazzema
Dal punto di vista geografico la Versilia si estende a nord fino alla cittadina di Forte dei Marmi alla fine di Marina di Pietrasanta e coincide con quello che fu il Capitanato di Pietrasanta, che con il Lodo di Papa Leone X[9] nel 1513, fu separato dai domini lucchesi e annesso alla Repubblica di Firenze. Da allora e fino al 1859, con il nome di Capitanato (poi Vicariato) di Pietrasanta, la Versilia "Medicea" rappresentò una specifica unità territoriale ed amministrativa nell'ambito della Repubblica di Firenze, del Ducato e infine del Granducato di Toscana.
Infatti fino alla fine degli anni 20 la Versilia era intesa solo la parte dell'enclave ecclesiastica della arcidiocesi di Pisa come attualmente appartengono i comuni di Pietrasanta, Seravezza, Stazzema e Forte dei Marmi; quest'ultimo facente parte del comune di Pietrasanta fino al 1914. Poi con la creazione delle Aziende Turistiche, istituendo quella di Viareggio e della Versilia, si cominciò a far figurare come Versilia anche i comuni di Viareggio, Camaiore e Massarosa, come appartenenti alla stessa identità[10].
Spiagge |
La spiaggia della Riviera della Versilia è rinomata da sempre in tutta Europa, per gli ampi spazi che offre con sabbia fine dorata, e lunghe aree per rilassanti passeggiate sulla costa.
Per le attrezzature, gli ampi spazi, il clima gradevole e gli accessoriati stabilimenti balneari dotati dei massimi comfort, questo litorale è considerato uno dei migliori d'Italia.
Vi è anche un'elevata diffusione dell'uso di biciclette, con apposite piste ciclabili.
Locali ed attrazioni |
A partire dagli anni sessanta, con l'avvento del boom economico, la Versilia diventa meta di vacanza. Vi sono molti locali storici coma la Capannina di Franceschi, alcuni sono stati anche set di film cult. A Pietrasanta è possibile osservare per le strade grandi statue di famosi artisti, tra cui: Fernando Botero (che ivi ha uno studio), Igor Mitoraj, Jean-Michel Folon e Yasuda Kan. Andando a Forte dei Marmi si può passeggiare tra diverse vetrine di famosi negozi.
Note |
^ abc Dizionario di toponomastica, Torino, UTET, 1990, p. 819.
^ Armanini, pp. 27-28
^ Pieri, p. 223
^ Pietro Settimio Pasquali, Versilia, in Rivista Geografica Italiana, nº 41, 1934, pp. 127-132.
^ Diamondo Scalabrella, Vita eroica di Guiscardo da Pietrasanta, Tip. Cooperativa Pietrasanta, 1964, pag. 72. e Mario Lopes Pegna, Versilia ignota, Firenze, Editoriale Toscana, 1958
^ Giannelli
^ Armanini, pp. 47-67
^ Merlo, pp. 1-24
^ A.D. 1513: NASCE LA VERSILIA MEDICEA, su versiliahistorica.org. URL consultato il 22 ottobre 2017.
^ Versilia, su treccani.it. URL consultato il 22 ottobre 2017.
Bibliografia |
- Michele Armanini, Ligures Apuani. Lunigiana storica, Garfagnana e Versilia prima dei Romani, Padova, Libreriauniversitaria.it, 2015, ISBN 88-6292-579-4.
- Silvio Pieri, Toponomastica illustrata della valli del Serchio e della Lima, Arnaldo Forni, 2003 [1898], ISBN 978-88-271-2962-3.
- Clemente Merlo, Il sostrato etnico e i dialetti italiani, in L’Italia Dialettale, IX, 1933.
- Luciano Giannelli, Toscana. Profilo dei dialetti italiani, Pisa, Pacini, 2000.
Voci correlate |
- Fiume Versilia
- Parco naturale regionale delle Alpi Apuane
- Fosse Papiriane
- Alpi Apuane
- Marina di Pietrasanta
- Querceta
- Alluvione in Versilia 1996
- Montignoso
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