Ravello
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Ravello comune | ||
---|---|---|
Localizzazione | ||
Stato | Italia | |
Regione | Campania | |
Provincia | Salerno | |
Amministrazione | ||
Sindaco | Salvatore Di Martino (lista civica Rinascita Ravellese) dal 05/06/2016 | |
Territorio | ||
Coordinate | 40°39′N 14°37′E / 40.65°N 14.616667°E40.65; 14.616667 (Ravello) | |
Altitudine | 365 m s.l.m. | |
Superficie | 7,94 km² | |
Abitanti | 2 485[1](30-4-2018) | |
Densità | 312,97 ab./km² | |
Frazioni | Casa Bianca, Casa Rossa, Castiglione, Marmorata, Monte, Sambuco, San Cosma, San Pietro alla Costa, Torello, Pendolo, Rotonda e Carpino. | |
Comuni confinanti | Atrani, Gragnano (NA), Lettere (NA), Maiori, Minori, Scala, Tramonti | |
Altre informazioni | ||
Cod. postale | 84010 | |
Prefisso | 089 | |
Fuso orario | UTC+1 | |
Codice ISTAT | 065104 | |
Cod. catastale | H198 | |
Targa | SA | |
Cl. sismica | zona 3 (sismicità bassa) | |
Nome abitanti | ravellesi | |
Patrono | san Pantaleone | |
Giorno festivo | 27 luglio | |
Cartografia | ||
Ravello | ||
Posizione del comune di Ravello all'interno della provincia di Salerno | ||
Sito istituzionale | ||
Ravello (Raviello in campano) è un comune italiano di 2 485 abitanti[1] della provincia di Salerno in Campania.
Appartenente geograficamente alla Costiera amalfitana, costituisce un rinomato centro turistico.
Indice
1 Geografia fisica
1.1 Territorio
1.2 Clima
2 Storia
2.1 Famiglie storiche di Ravello
3 Monumenti e luoghi d'interesse
3.1 Architetture religiose
3.2 Palazzi
3.3 Altro
4 Società
4.1 Evoluzione demografica
4.2 Religione
4.3 Istituzioni, enti e associazioni
5 Cultura
5.1 Letteratura
5.2 Cinema
5.3 Eventi
6 Economia
6.1 Artigianato
7 Infrastrutture e trasporti
7.1 Strade
8 Amministrazione
8.1 Altre informazioni amministrative
9 Note
10 Bibliografia
11 Voci correlate
12 Altri progetti
13 Collegamenti esterni
Geografia fisica |
Territorio |
Ravello è situato su di una ripida rupe all'altitudine di 315 m s.l.m.; sovrasta Maiori e Minori e gode di una famosa vista panoramica sul Mar Tirreno e sul golfo di Salerno.
È situata di fronte ai monti di Scala, con cui il confine coincide col corso del torrente Dragone
Classificazione sismica: zona 3 (sismicità bassa), Ordinanza PCM. 3274 del 20/03/2003.
Clima |
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Storia |
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«(…) la costa d'Amalfi, piena di picciole città, di giardini e di fontane, e d'uomini ricchi e procaccianti in atto di mercatantia sì come alcuni altri. Tralle quali cittadette n'è una chiamata Ravello, nella quale, come oggi v'abbia di ricchi uomini, ve n'ebbe uno il quale fu ricchissimo, chiamato Landolfo Rufolo (…)» |
(Giovanni Boccaccio, Decameron - II giornata, IV novella) |
Ravello fu fondata nel V secolo come luogo di rifugio dalle scorrerie dei barbari che segnarono la caduta dell'Impero romano d'Occidente, ma per leggenda vi immigrarono dei patrizi amalfitani in seguito a uno scontro tra più fazioni della classe alta amalfitana, che sfociò quasi in una guerra civile.
La cittadina crebbe in popolazione, prosperando con l'arte della lana e con il commercio verso il mediterraneo e Bisanzio e raggiunse il suo massimo splendore dal IX secolo, sotto la Repubblica marinara di Amalfi e il Principato di Salerno.
Per volere del normanno Ruggero, figlio di Roberto il Guiscardo, Ravello divenne sede vescovile nel 1086 per porla a contrasto della troppo potente Amalfi.
Al volgere del XII secolo la città giunse a contare una popolazione di oltre 25.000 abitanti.
Nel 1135 riuscì a sostenere gli attacchi portati dai Pisani al Ducato di Amalfi, ma due anni dopo, nel 1137, dovette soccombere, fu saccheggiata e distrutta.
A seguito delle devastazioni cominciò il suo declino economico e demografico: a partire dal XIV secolo molti dei suoi abitanti si trasferirono a Napoli e dintorni anche se nel 1400 i patrizi ravellesi erano ancora molto attivi: esempio ne erano i Rufolo, banchieri del Regno di Napoli, all'epoca potentissimo (vedi Ladislao di Durazzo, Re di Napoli); fu il pesantissimo sistema fiscale dell'inefficiente governo spagnolo che ne determinò la decadenza, durata sino alla fine del XVIII secolo.
Dal XIX secolo, riscoperta da intellettuali e artisti, riacquistò la sua importanza come luogo di turismo culturalmente elitario.
Famiglie storiche di Ravello |
Molte furono le famiglie patrizie che resero illustre Ravello: Acconciajoco (o Sconciajoco), Alfano, Appencicario, Arcucci, Aufiero, Bove (o Bovio), Campanile, Cassitto, Castaldo, Citarella, Confalone, Coppola, Cortese, D'Afflitto, De Curtis, Dell'Isola, Della Marra, De Piccolellis (o Piccolella), De Vito, Fenici, Foggia, Frezza (o Freccia o Frecciario), Fusco, Giusto (o de Iusto), Grisone, Guerritore, Longo, Marinelli, Muscettola, Mustilli, Panicola, Papice, Pironti, Rago (o de Raho), Rogadeo, Rovito, Rufolo (o Ruffolo), Russo (o De Rubeis o Rossi), Rustici, Sasso.
Monumenti e luoghi d'interesse |
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Architetture religiose |
In Ravello vi sono ben 100 altari, di cui attualmente solo una quarantina consacrati[2].
I principali sono:
Duomo di Ravello: risale all'XI secolo ed è di grande interesse. Nella cappella seicentesca è custodita l'ampolla del sangue del santo patrono Pantaleone, che presenta l'annuale fenomeno della liquefazione. Al Duomo è annesso il Museo dell'Opera del Duomo con interessanti oggetti tra i quali il famoso busto di Sigilgaita Rufolo, opera di Nicola di Bartolomeo da Foggia.
Chiesa di Santa Maria delle Grazie: chiesa a pianta quadrangolare risalente al XI; contiene piccole tracce di affresco raffigurante la Vergine, l'Agnus Dei e San Cosma, oltre al simulacro della Vergine delle Grazie, che viene festeggiata il 2 febbraio. In stile romanico, è situata nella storica località Pendolo, posta poco lontana dal Duomo di Ravello.
Chiesa di Santa Maria a Gradillo: chiesa a impianto basilicale, con tre absidi, risalente all'XI secolo.
Chiesa di San Giovanni del Toro: chiesa triabdsidata costruita nell'XI secolo. Gemella a quella di Gradillo.
Chiesa di San Francesco: di costruzione gotica, ma rifatta nel XVIII secolo secondo lo stile barocco. Annessa al vicino Convento francescano. Qui riposano i resti del Beato Bonaventura da Potenza.
Chiesa di Santa Chiara: la chiesa è documentata già nel XIII secolo, ma è stata rimaneggiata nel XVIII secolo. Annessa al Monastero di Clausura delle Clarisse.
Chiesa di Sant'Agostino: originariamente costituita in 3 diverse chiese, a San Elia, San Pantaleone (qui era custodito originariamente la sua reliquia, portatavi dall'Asia dai Rogadeo) e San Auditorii. In periodo barocco, le tre chiese furono unite in un'unica struttura da 3 navate dai Frati Agostiniani: l'ex palazzo dei Rogadeo (oggi Hotel Bonadies) era infatti divenuto convento agostiniano, mentre sul terreno vicino (attuale Hotel Parsifal) sorse un monastero di suore. Oggi la chiesa è monumento ai caduti.
Santuario dei Santi Cosma e Damiano: santuario storico, risalente al XIV secolo, in frazione San Cosma.
Chiesa di Santa Maria del Lacco: chiesa barocca: attuata in periodo appunto barocco per sovvenire alla mancanza delle chiese che furono unite in quella conventuale di S.Agostino, fu costruita di fronte alla porta nord di Ravello in un periodo in cui si aveva già la protezione del Regno di Napoli. Questa parrocchia ha il patronato sulla Chiesa di Santa Maria della Pomice a Sambuco.
Cappella di Santa Maria della Rotonda: chiesa barocca di origini bizantine, custodisce all'interno una pregevole tela del costaiolo maiorese Gaetano Capone del 1868; da visitare per le sue decorazioni tardo-barocche sulla volta dell'edificio e all'interno della sacrestia.
Chiesa di San Martino: chiesa medioevale a 3 navate, poi ristrutturata come barocca.- Chiesa di San Trifone[3].
Palazzi |
I palazzi-fondaco delle antiche famiglie ravellesi in generale sono divenuti alberghi nell'ultimo secolo e mezzo. Questi sono situati principalmente nel nobiliare rione del Toro, seguendo lo sviluppo dell'abitato da Piazza Fontana verso sud fino a Piazza Duomo. Nell'ordine si susseguono:
- Palazzo Rogadeo in Piazza Fontana: era il più antico fondaco di Ravello, poi divenuto monastero agostiniano dall'XI al XIX secolo, e oggi sede dell'Hotel Bonadies, che risulta il più antico tra i numerosi alberghi ravellesi
- di un antico palazzo esistono le rovine vicino l'Hotel Caruso
- l'attuale Hotel Caruso
- Palazzo Sasso, ora divenuto Palazzo Avino, adibito anch'esso a funzione alberghiera
- Palazzo Confalone, oggi divenuto Hotel Palumbo
- Palazzo Tolla, oggi sede del Municipio
- il Seggio della Nobiltà ravellese, ora in rovina
- Villa Episcopio, residenza di re Vittorio Emanuele III nella primavera del 1944, quando il governo d'Italia era insediato a Salerno. La villa fu il luogo della firma dell'atto di luogotenenza a favore di Umberto II; il palazzo e i suoi giardini, attigui al Duomo, sono tuttora chiusi (in restauro).[4]
Palazzo (villa) Rufolo in Piazza Duomo, famoso per i suoi giardini; vi dimorava la più importante e potente famiglia di Ravello.
Sempre in piazza Duomo e nella via attigua, ma a nord rispetto Villa Rufolo, vi sono nel rione di Gradillo i seguenti palazzi (stavolta in ordine da sud a nord):
- Palazzo Liberato, casa privata che ospita tuttora numerosi negozi al pian terreno
- il palazzo alla cui base vi è il Bar Calce, tuttora il maggior bar ravellese;
Palazzo della Marra, sui cui resti medioevali furono costruiti due palazzi nel Rinascimento; nelle grandi pareti vuote medioevali fu fatta passare la strada in epoca fascista e fu aperto un arco di trionfo in onore della Patria.
Altro |
Altri monumenti importanti sono, da Nord a Sud:
- le porte del rione Lacco, le cui torri abitate sono uno spettacolo da vedere in una zona mai valorizzata dagli accentratori;
- la Fontana Moresca, costruita con copie di frammenti dell'antico ciborio del Duomo, che dà il nome a Piazza Fontana (ex Platea S. Auditorii);
- il monumento ai caduti, in Piazza Fontana;
- l'antico ospedale di Ravello;
- Museo "Camo" del corallo: di notevole fascino una tabacchiera del XVIII secolo incrostata di cammei.
Villa Cimbrone: edificio eclettico, con riutilizzo di frammenti antichi. È celebre il suo Belvedere.
Auditorium: ideato dall'architetto brasiliano Oscar Niemeyer il quale, però, non è mai stato a Ravello e non lo ha progettato appositamente. Precedentemente aveva realizzato un altro progetto mai portato a termine per la regione Campania.
Società |
Evoluzione demografica |
Abitanti censiti[5]
Religione |
La maggioranza della popolazione è di religione cristiana di rito cattolico appartenente all'Arcidiocesi di Amalfi-Cava de' Tirreni.
Tra l'VIII e il XI secolo alcuni monaci benedettini, provenienti dal Monastero di San Trifone di Ravello, edificarono a Sant'Egidio del Monte Albino il primo nucleo della futura Abbazia di Santa Maria Maddalena in Armillis. La cittadina, posta all'ingresso della Costiera dal Valico di Chiunzi, è stata sotto la giurisdizione dell'Abbazia Ravellese fino al 1438.
L'altra confessione cristiana presente è quella Evangelica, con una comunità:
- Chiesa Evangelica Metodista (Unione delle Chiese Valdesi e Metodiste).
Istituzioni, enti e associazioni |
- Ospedale Italia Giordano.
Bene protetto dall'UNESCO | |
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Patrimonio dell'umanità | |
Ravello (EN) Ravello | |
Tipo | Architettonico, paesaggistico |
Criterio | C (ii) (iv) (v) |
Pericolo | Nessuna indicazione |
Riconosciuto dal | 1997 |
Scheda UNESCO | (EN) Scheda (FR) Scheda |
Cultura |
Letteratura |
- Nella quarta novella della seconda giornata del Decameron è protagonista il ravellese Landolfo Rufolo e vi è una descrizione della città.
- Durante gli Anni '70 lo scrittore Gore Vidal visse a Ravello per un periodo.
Cinema |
- La cittadina, assieme alla vicina Maiori, è stata immortalata in varie pellicole di Roberto Rossellini del secondo dopoguerra.
- Nel 1953 fu scelta anche per l'ambientazione del film Il tesoro dell'Africa, diretto da John Huston, con Humphrey Bogart, Peter Lorre e Gina Lollobrigida.
Eventi |
Ravello ospita ogni anno il famoso Ravello Festival, dedicato a Richard Wagner. Il festival è tenuto in quella Villa Rufolo che, contrariamente alla tradizione, non aveva ispirato il compositore tedesco nella creazione del suo ultimo capolavoro, il Parsifal, per il semplice fatto che l'opera era già stata precedentemente composta in lunghi anni di studio e lavoro, e che all'epoca della breve passeggiata di Wagner a Ravello attendeva solo di essere completata nella sua orchestrazione, operazione che nulla condivide con l'ispirazione.
Economia |
Artigianato |
Tra le attività più tradizionali vi sono quelle artigianali, che pur non essendo diffuse come nel passato non sono del tutto scomparse, e si distinguono per l'arte della ceramica e dell'intreccio.[6]
Infrastrutture e trasporti |
Strade |
Strada statale 163 Amalfitana.
Strada Regionale 373 ex SS 373 di Ravello.- Strada Provinciale 1 Innesto SP 20 (Ravello)-Innesto SP 2 (Valico di Chiunzi)
- Strada Provinciale 20 Bivio Ravello-Scala-Minuta
Amministrazione |
Altre informazioni amministrative |
Le competenze in materia di difesa del suolo sono delegate dalla Campania all'Autorità di bacino regionale Destra Sele.
Note |
^ ab Dato Istat - Popolazione residente al 30 aprile 2018.
^ Comune di Ravello | L'architettura religiosa
^ Comune di Ravello | Chiesa di S. Trifone
^ http://www.comune.ravello.sa.it/turismo/il-patrimonio-culturale-materiale/larchitettura-civile/villa-episcopio/
^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012.
^ Atlante cartografico dell'artigianato, vol. 3, Roma, A.C.I., 1985, p. 4.
Bibliografia |
- Domenico De Masi, Ravello - Grand tour, 3ª ed., Napoli-Roma, Avagliano Editore, 2013 [2003], ISBN 978-88-8309-379-1.
- Paolo Rubino, I tesori della Costiera amalfitana, Vercelli, Edizioni White Star, 2005, ISBN 978-88-544-0086-3.
- Laura Cancellieri e Giulia Caneva, Il paesaggio vegetale della Costa d'Amalfi (filorefe), Roma, Gangemi Editore, 2007, ISBN 978-88-492-1292-1.
- Napoli e il Golfo: Costiera Amalfitana, Penisola Sorrentina, Capri, Ischia, Procida e zone archeologiche (brossura con alette), 1ª ed., Milano, Touring Club Italiano, 2008, ISBN 978-88-365-4577-3.
Voci correlate |
- Villa Cimbrone
- Villa Rufolo
- Costiera amalfitana
- Golfo di Salerno
- Comunità Montana Penisola Amalfitana
- Ravello Festival
Altri progetti |
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Collegamenti esterni |
Sito ufficiale, su comune.ravello.sa.it.
- Ravello Guida pratica di Ravello
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Controllo di autorità | VIAF (EN) 147734068 · GND (DE) 4193077-0 · BNF (FR) cb13329097w (data) |
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