3º Reggimento artiglieria terrestre (montagna)
3º Reggimento artiglieria terrestre (montagna) | |
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Stemma 3º Reggimento Artiglieria Terrestre (montagna) | |
Descrizione generale | |
Attiva | novembre 1902 - oggi |
Nazione | Italia Italia |
Servizio | Regio esercito Esercito Italiano |
Tipo | Artiglieria |
Ruolo | Truppe da montagna |
Guarnigione/QG | Caserma "Severino Lesa" Remanzacco (UD) |
Motto | "Nobis incedentibus rupes ruunt" |
Anniversari | 8 giugno. Ricorrenza della battaglia di Monte Fior-Castelgomberto, 8 giugno 1916 |
Parte di | |
Brigata alpina "Julia" | |
Reparti dipendenti | |
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Comandanti | |
Comandante attuale | Romeo Tomassetti |
Voci su unità militari presenti su Wikipedia |
Il 3º Reggimento artiglieria terrestre da montagna è un reparto alpino dell'Esercito Italiano con sede a Remanzacco (UD); dipende dalla Brigata alpina "Julia". L'attuale comandante è il Colonnello Romeo Tomassetti.
Indice
1 Stemma Araldico
1.1 Scudo
1.2 Corona turrita
1.3 Ornamenti
1.4 Sintesi della blasonatura
2 Storia
2.1 Dopoguerra
3 Campagne Militari
4 Prima Guerra Mondiale
5 Guerra d'Etiopia
6 Seconda Guerra Mondiale
7 Operazioni sul territorio nazionale
8 Operazioni fuori area
9 Soccorso alla popolazione
10 Onorificenze
10.1 Alla bandiera
10.2 Decorati
11 Comandanti del Reggimento artiglieria
12 Comandanti del Gruppo "Conegliano"
13 Persone legate al reggimento
14 Note
14.1 Annotazioni
14.2 Note
15 Bibliografia
15.1 Periodici
16 Voci correlate
17 Altri progetti
18 Collegamenti esterni
Stemma Araldico |
Decreto 31 luglio 1954 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2.1987 Giornale Ufficiale del 14.2.1987).
Scudo |
Partito. Nel primo scaccato di rosso e nero all’elmo di Scanderbeg d’oro; nel secondo d’azzurro al tridente d’oro dell’arme di Ucraina. Il tutto abbassato al capo d’oro.
Corona turrita |
Ornamenti |
lista bifida D’oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l’alto, riportante il motto
«NOBIS INCEDENTIBUS RUPES RUUNT»
nastri rappresentativi delle ricompense al Valore Annodati nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.
Sintesi della blasonatura |
Poiché la gloria militare del reggimento è sintesi concreta di tutti gli avvenimenti che in essa si fondano e si compendiano, lo scudo è stato suddiviso in due parti:
- nella prima sono riportati il rosso ed il nero, colori dell’Albania sui quali è anche l’elmo dell’eroe nazionale locale (nel fronte greco – albanese gli artiglieri del 3° hanno meritato la prima M.O.V.M. alla Bandiera);
- nella seconda sull’azzurro, colore del valore e dell’amor di patria, è il tridente di Ucraina (in terra di Russia al reggimento è stata concessa una seconda M.O.V.M.).
Il capo d’oro, in quanto pezza maggiormente onorevole dello scudo, simboleggia le massime ricompense al Valor Militare.
Storia |
Con la legge di ordinamento del 23 giugno 1887 nasce a Torino la specialità di Artiglieria da montagna. Nel 1896 avviene il battesimo del fuoco[1] durante la battaglia di Adua[1] (5ª batteria).[1] Nel 1902 la legge del 21 luglio ed il successivo Regio Decreto del 21 agosto sanciscono la costituzione del 1º Reggimento su 4 brigate composte da 3 batterie ciascuna più una quinta brigata autonoma[N 1] denominata "Brigata Artiglieria da Montagna del Veneto" che nel 1909 diverrà 2º Reggimento.[1] A partire dal 1910 agli artiglieri e concesso di indossare il cappello alpino. Nel 1911 le batterie vengono impiegate durante la guerra di Libia.[2]
A seguito di modifiche ordinative per la mobilitazione, il 2º Reggimento dal 1º febbraio 1915,[3] per effetto del Regio Decreto n. 1254 del novembre 1914, prende il nome di 3º Reggimento Artiglieria da montagna con sede in Bergamo.
Il 3º Reggimento Artiglieria da Montagna con i gruppi: "Oneglia" (batterie 25ª, 26ª, 27ª) ceduto dal 1º Reggimento, "Bergamo" (batterie 31ª, 32ª, 33ª) ceduto dal 2º Reggimento, "Como" (batterie 34ª, 35ª, 36ª) di nuova formazione. A questi si aggiunse successivamente il gruppo "Genova" (batterie 28ª, 29ª, 30ª). Tutte le batterie sono armate con i pezzi da 65/17 a deformazione.
Nel mese di maggio passano in carico al reggimento, la 59ª e 61ª Batteria della milizia mobile.
Il reggimento prende parte alla prima guerra mondiale[2] con i gruppi permanenti oltre a quelli di nuova , costituzione: XVII (batterie 72ª, 73ª, 74ª), XVIII (batterie 75ª, 76ª, 77ª), XXIV (batterie 56ª, 60ª, 62ª), XXVII (batterie 88ª, 89ª, 90ª), XXXI (batterie 97ª, 98ª, 99ª), XXXII, XL; gruppi someggiati trasformati in gruppi da 65 montagna: XLII, XLV, LV, LVI, LVII, LIX, XLVI, XLVII, XLVIII, LX, LIX, LXVL. Durante il conflitto i gruppi e le batterie non vengono impiegati organicamente ma vengono talvolta riuniti in raggruppamenti ed assegnati ad analoghi gruppi o raggruppamenti alpini.
Alla fine delle ostilità i gruppi costituiti vengono gradualmente sciolti. Nell'autunno 1918 furono costituite presso i depositi dei tre reggimenti artiglieria da montagna 27 batterie denominate da 65 mont A.P. (assedio-posizione) numerate da 1000 a 1026, ed inquadrate in 9 gruppi numerati da CCXL a CCXLVIII.
Nel corso del 1919 alcune batterie vengono impiegate in Tripolitania, durante le prime operazioni di riconquista della colonia. Queste batterie avevano organici ridotti, pochi muli e carrette per i servizi e si trasferivano mediante autotrasporto. Avevano il compito d'agire come batterie d'accompagnamento della fanteria.
Nel 1921 vengono soppresse le denominazioni dei gruppi per cui il reggimento è costituito da: I gruppo (ex "Oneglia" batterie 1ª, 2ª, 3ª), II gruppo (ex "Bergamo" batterie 4ª, 5ª, 6ª),III gruppo (ex XXIX batterie 7ª, 8ª, 9ª) tutti armati con obici da 75/13 di preda bellica.
Dal 1 luglio 1923,in ogni reggimento d'artiglieria, è inserito un quarto gruppo armato con obici da 100/17 che fu poi soppresso tre anni dopo. Nel 1926[1] il reggimento perse tutti i gruppi, trasferiti, uno al 1º Reggimento e due al 2º Reggimento che contestalmente cede due gruppi: "Conegliano"[1] (batterie 13ª, 14ª, 15ª), "Udine" (batterie 16ª, 17ª, 18ª) e passa alla nuova sede di Belluno.
Nel 1929 arriva dal 2º Reggimento il gruppo "Belluno" (batterie 22ª, 23ª, 24ª). Il 4 giugno 1934 tutti i reggimenti di artiglieria da montagna assumono la denominazione di artiglieria alpina. Il 14 novembre 1935 viene concesso ai reggimenti di artiglieria lo stendardo conforme a quello in dotazione ai reggimenti di cavalleria e che ha le stesse funzioni della bandiera di guerra. Nel dicembre 1935 il reggimento per la campagna in Africa Orientale vengono assegnati alla Divisione "Pusteria", il gruppo "Belluno" con la 24ª Batteria. La 13ª Batteria del gruppo "Conegliano" passa a far parte gruppo "Lanzo" del 5º Reggimento.
All'epoca il 3º Reggimento risultava così costituito: comando di reggimento, comando di deposito, gruppo "Belluno" ricostituito (batterie 22ª, 23ª), gruppo "Conegliano" (batterie 14ª, 15ª), gruppo "Udine" (batterie 16ª, 17ª, 18ª). Nell'aprile 1937 il gruppo "Belluno" passa al 5º Reggimento artiglieria, mentre la 13ª Batteria rientra al gruppo "Conegliano", mentre la 16ª Batteria del gruppo "Udine" passa al gruppo "Lanzo" del 5º Reggimento.
Nel 1939, alla vigilia dello scoppio della seconda guerra mondiale, il 3º Reggimento artiglieria alpina "Julia",[2] di stanza ad Udine,[3] è così costituito: reparto comando reggimentale, gruppo "Conegliano" (reparto comando, batterie 13ª, 14ª, 15ª), gruppo "Udine" (reparto comando, batterie 17ª, 18ª).
Nel dicembre 1939 si costituiscono i gruppi artiglieria alpina: "Valle Isonzo" (reparto comando, batterie 37ª, 38ª, 39ª) e "Val Tagliamento" (reparto comando, batterie 41ª, 42ª, 43ª) che vengono assegnati al 3º Reggimento.
Il 1 maggio 1940 il gruppo "Val Tagliamento" è assegnato al 1º Gruppo alpini valle, mentre il "Valle Isonzo" è assegnato al 2º Gruppo alpini valle. Nell'ottobre dello stesso anno viene sciolta la 39ª Batteria del gruppo "Valle Isonzo".
Il 27 ottobre, quando il reggimento inizia le operazioni in Albania contro le forze greche,[2] il reggimento risulta così composto: comando, gruppo "Udine" (reparto comando, batterie 17ª, 18ª), gruppo "Conegliano" (reparto comando, batterie 13ª, 14ª, 15ª). Nel novembre successivo gli vengono assegnati i gruppi "Val Tanaro" (reparto comando, batterie 25ª, 26ª, 27ª) e "Val Po" (reparto comando, batterie 72ª, 73ª, 74ª). Il 5 marzo 1941 al gruppo "Udine"" viene assegnata la 34ª Batteria (già del "Val Piave") dal 5º Reggimento artiglieria. Nel dicembre 1941 dello stesso anno è ricostituito il gruppo "Val Piave" (batterie 35ª, 36ª, 39ª) che viene assegnato al 3º Reggimento.
Nell'agosto 1942 il reggimento parte per il fronte russo[3] così composto: reparto comando reggimentale, gruppo "Conegliano" (reparto comando, batterie 13ª, 14ª, 15ª, reparto munizioni e viveri), gruppo "Udine" (reparto comando, batterie 17ª, 18ª, 34ª, sussistenza), armati con obici da 75/13, gruppo "Val Piave" (reparto comando, batterie 35ª, 36ª, 39ª, sussistenza) armato con obici da 105/11 di preda bellica francese, gruppo misto (reparto comando, 45ª, 47ª batterie contraerei da 20 mm), 77ª batteria controcarri, batteria mortai da 81 mm.
Dopo la disfatta sul fronte russo,[3] il reggimento viene ricostituito con i gruppi "Conegliano", "Udine" e "Val Piave".[3]
Con la firma dell'armistizio dell'8 settembre 1943 il reggimento subisce la sorte degli altri reparti del Regio Esercito.[3]
Dopoguerra |
Il 24 agosto 1947 viene ricostituito a Belluno il gruppo "Belluno" (batterie 22ª, 23ª, 24ª),[3] primo gruppo di artiglieria da montagna ricostituito[3] dopo la fine del secondo conflitto mondiale in seno all'Esercito Italiano.[3] Il 1 novembre 1950 viene costituita la 25ª Batteria del gruppo "Belluno".
Il 1 febbraio 1951[3] fu ufficialmente ricostituito il 3º Reggimento artiglieria da montagna con sede a Belluno, così composto: gruppo "Belluno" (batterie 22ª, 23ª, 24ª, 25ª) su obici da 75/13 con sede a Tolmezzo; gruppo controcarri "Julia" da 57/50 (batterie 1ª, 2ª)[N 2] con sede a Tarvisio. Il 1 aprile dello stesso anno viene costituito il reparto comando reggimentale, il 1 maggio successivo è ricostituito il gruppo "Conegliano" (batterie 1ª, 2ª) su obici da 100/17 mod 16 con sede a Udine. Il 1 luglio è assegnato al reggimento il gruppo contraerei leggero "Julia" equipaggiato con cannoni controcarro da 40/56 (batterie 1ª, 2ª) costituito nel maggio precedente presso la Scuola d'artiglieria di Sabaudia.
Il 1 aprile 1952 fu sciolto il gruppo controcarri "Julia" ed ebbe inizio la costituzione del gruppo "Gemona" (batterie 1ª, 2ª, 3ª) armato con mortai da 107 M 30 con sede a Tai di Cadore.
Lo Stato maggiore dell'Esercito con una circolare del 17 marzo 1955 dispose che anche le batterie da 100/17 e le batterie mortai assumano la numerazione storica del reparto, e per effetto di questa disposizione il 3º Reggimento artiglieria da montagna risultò così costituito: gruppo "Belluno" (batterie 22ª, 23ª, 24ª, 25ª), gruppo "Conegliano" (batterie 13ª, 14ª, 15ª), e gruppo "Gemona" (batterie 17ª, 18ª, 34ª).
Il 1 gennaio 1957 il gruppo "Gemona" assunse la nuova denominazione di gruppo "Udine", e il 12 maggio il reggimento perse il gruppo contraerei leggero in quanto questa specialità fu eliminata dalle brigate alpine. Nel novembre successivo il gruppo Udine sostituì i mortai da 107 in dotazione con quelli da 120 mm. Il 31 dicembre venne sciolto il deposito di reggimento e dal 1 gennaio 1958 fu costituito quello di brigata alpina.
Nel corso del 1960 le batterie dei gruppi "Belluno" e "Conegliano" vennero dotate del nuovo obice da 105/14 OTO Melara, di progettazione e costruzione italiana. Il 1 settembre la 25ª Batteria del "Belluno" passò in forza al gruppo "Conegliano". Il 15 ottobre 1961 fu costituito a Pontebba il gruppo "Osoppo" (batterie 25ª, 26ª, 27ª), con le prime due batterie armate col nuovo obice da 105/14, mentre la terza era dotata dei mortai da 120 mm.
Il 1 ottobre 1962 viene assegnata alla Brigata alpina "Julia" la 9ª Batteria mortai da 120 del gruppo "Pinerolo" del 1º Reggimento artiglieria di stanza a Tolmezzo. Il 1 dicembre 1963 viene assegnato alla Brigata alpina "Julia" il gruppo "Pinerolo" formato da: reparto comando, 7ª, 8ª, 9ª Batteria obici da 105/14 mm.[N 3]
Il 1 gennaio 1964[3] il reggimento aveva sede a Gemona[3] ed era così costituito: reparto comando reggimentale; gruppo "Belluno" (batteria 22ª, 23ª, 24ª) a Tarvisio, gruppo "Conegliano" (batteria 13ª, 14ª, 15ª) a Gemona, gruppo "Udine" (batteria 17ª, 18ª, 34ª) a Tolmezzo, gruppo "Osoppo" (batteria 25ª, 26ª, 27ª) a Pontebba, gruppo "Pinerolo" (batteria 7ª, 8ª, 9ª) a Tolmezzo. Le prime due batterie di ciascun gruppo erano armate con obici da 105/14, le terze con mortai da 120 mm.
Dal 1 agosto 1975 i gruppi erano armati esclusivamente con obici da 105/14, con due batterie autotrainate con una sezione someggiabile, mentre la terza batteria era totalmente autotrainata.
Il gruppo "Pinerolo" venne posto in posizione quadro nel 1974 e sciolto il 1 giugno 1975, mentre il 31 agosto dello stesso anno venne sciolto anche il gruppo "Belluno". Il 5 settembre successivo il gruppo "Osoppo" assunse la denominazione di gruppo Belluno, per essere poi definitivamente sciolto il 31 ottobre 1989.
Il 30 settembre 1975 è sciolto[3] il comando del reggimento, mentre la bandiera di guerra[3] viene affidata al gruppo "Conegliano" che aveva sede a Gemona, per passare nel 1976 a Udine.
Il 4 dicembre 1991 i gruppi "Conegliano" (di stanza alla caserma Piave di Udine) e "Udine" (di stanza alla caserma Cantore di Tolmezzo) a seguito di disposizioni dello Stato maggiore dell'Esercito, si scambiano le rispettive Bandiere e Sedi senza spostamento di uomini e mezzi. Il 6 dicembre successivo il gruppo "Udine" assume la fisionomia di gruppo artiglieria contraerei (batterie 17ª, 18ª, 34ª, 61ª) basato a Vacile di Spilinbergo.
Il 31 luglio 1992 il gruppo "Conegliano" perde la propria autonomia ed il giorno successivo è inquadrato nel ricostituito 3º Reggimento artiglieria terrestre da montagna in Tolmezzo. Il 31 luglio 1995 venne sciolto il gruppo "Udine". Nel 2000 il reggimento assunse la denominazione di artiglieria terrestre.
Dal 18 febbraio 2005[4] il reggimento è così formato da comando reggimento, batteria comando e supporto logistico,[N 4] e della batteria comando reggimentale,[N 5] Gruppo "Conegliano" (Davant al Coneàn o si sciampe o si mùr) su:
- 13ª batteria obici "La Lavine" (dal motto “CUME LIS CRETIS”), gemellata alla città di Tolmezzo.[3]
- 14ª batteria obici "La Montane"” (dal motto “PLUI DURA DA LIS CRETIS”) gemellata con la città di Gemona (sede del gruppo Conegliano sino al terremoto del 1976).[3]
- 15ª batteria obici “L’Ercolat” (dal motto “FIN A LIS STELIS”) gemellata con la città di Conegliano.[3]
- 17ª batteria tiro e supporto tecnico "La Dura" (dal motto “TIRE A TÀS”), erede delle tradizioni del Gruppo Udine e gemellata con l’omonima città.[3]
- 24ª batteria sorveglianza acquisizione obiettivi e collegamento “La Bella” (dal motto “O LA PASSA O LA BRUSA”), erede delle tradizioni del Gruppo Belluno di Pontebba e gemellata con la città di Belluno.[3]
Dal febbraio 2010 aliquote di personale partecipano[N 6] all'operazione "White Crane" in
soccorso alla popolazione di Haiti colpita da un disastroso terremoto.[4]
Sabato 13 giugno 2015 in occasione del Raduno Triveneto, il reggimento ha ricevuto la cittadinanza onoraria dalla municipalità di Conegliano.
Campagne Militari |
1896 - Campagna d'ERITREA - 1º marzo: ADUA – 14ª batteria.
1911/13 - Guerra ITALO TURCA
- Maggio 1912: Conquista di RODI – 15ª batteria;
- Giugno – Agosto 1913: Conquista della LIBIA – 15ª batteria
Prima Guerra Mondiale |
- 1915/16: Fronte Carnico: Pal Piccolo, Freikofel e Zellonkofel – Gruppo artiglieria da montagna Conegliano (13ª, 14ª e 15ª batteria);
- 1915/16: Tre Cime di Lavaredo, Monte Piana, Passo Monte Croce Comelico, Passo della Sentinella - Gruppo Belluno (24ª batteria);
- 1915/18: Tolmino, Sabotino, San Gabriele e S.ta Caterina, Bainsizza, M.te Tomba, Vodice, Vittorio Veneto – Gruppo Udine (17ª batteria);
- 1917: Altipiano della Bainsizza – gr. Conegliano (13ª, 14ª e 15ª batteria);
1917/18: Monte Grappa – Gruppo Belluno (24ª batteria);
- 1918: Montello (Battaglia del Solstizio - 15 giu.), Piana della Sernaglia (Battaglia di Vittorio Veneto) – gr. Conegliano (13ª, 14ª e 15ª batteria);
Val d’Assa, Melette, Monte Zebio, Monte Tomba, Monte Nero, Cima Presena, Passo Cavento, Sasso di Stria, Tofane, Monte Grappa, Monte Altissimo, Passo Buole, Val d’Astico, Val Lagarina – 3º Reggimento artiglieria da montagna (C.do e Scaglione munizioni e viveri reggimentale, gruppi Bergamo, Como, Genova e Oneglia).
Guerra d'Etiopia |
- 31 marzo: P.sso MECAN – gr. Belluno (24ª batteria) - Med. d'Argento al V. M.;
12-16 febbraio: Amba Aradam – Gruppo Belluno (13 ª e 24ª batteria).
Seconda Guerra Mondiale |
- Campagna di GRECIA (28 ott. 1940/ 23 apr. 1941) – 3º Reggimento artiglieria Alpina (C.do e Reparto munizioni e viveri, Gruppi " Conegliano " e " Udine " (17ª batteria) – Medaglia d'Oro al Valor militare) - Gruppo Belluno (24ª batteria);
- MONTENEGRO (4 ago. 1941/ 7 set. 1942) – Gruppo Belluno (24ª batteria);
Campagna di RUSSIA (15 set. 1942/ 1 feb. 1943) - 3º Reggimento artiglieria Alpina (CR, Gruppi " Conegliano " e " Udine " (17ª batteria) – Medaglia d'Oro al V. M..
Operazioni sul territorio nazionale |
- OPERAZIONE “VESPRI SICILIANI” (SICILIA 1992)
- OPERAZIONE “TESTUGGINE” (FRIULI 1993)
- OPERAZIONE “VESPRI SICILIANI” (SICILIA 1994)
- OPERAZIONE “RIACE” (CALABRIA 1995)
- OPERAZIONE “VESPRI SICILIANI” (SICILIA 1996)
- OPERAZIONE DOMINO (PIEMONTE, 2005)
- OPERAZIONE STRADE SICURE (ROMA, 2008/09)
- OPERAZIONE STRADE SICURE (GORIZIA 2011/12)
- OPERAZIONE STRADE SICURE (VERONA 2012)
- OPERAZIONE STRADE SICURE – 5 (CAMPANIA 2013)
- OPERAZIONE STRADE SICURE (MILANO 2015)
- OPERAZIONE STRADE SICURE (ROMA 2016)
- OPERAZIONE STRADE SICURE (TARVISIO 2016)
- OPERAZIONE STRADE SICURE (TARVISIO 2017)
- OPERAZIONE STRADE SICURE (VAL SUSA 2017)
- OPERAZIONE STRADE SICURE (MILANO 2018)
Operazioni fuori area |
- OPERAZIONE ISAF 2003 – KABUL, AFGHANISTAN
- OPERAZIONE KFOR 2003 – DECANE, KOSOVO
- OPERAZIONE SFOR/EUFOR 2004 – SARAJEVO, BOSNIA ERZEGOVINA
- OPERAZIONE ISAF (PRT V) 2006/2007, HERAT, AFGHANISTAN
- OPERAZIONE KFOR 2008 – PEC/PEJA, KOSOVO
- OPERAZIONE “WHITE CRANE” 2010 – HAITI
- OPERAZIONE ISAF (PRT XIV) 2010/2011, HERAT, AFGHANISTAN
- OPERAZIONE ISAF (PRT XIX) 2013, HERAT, AFGHANISTAN
- OPERAZIONE KFOR 2017 – PEC/PEJA, KOSOVO
Soccorso alla popolazione |
- ottobre 1963 Vajont;
- 06 maggio 1976 soccorso alle popolazioni colpite dal terremoto nel Friuli
- Febbraio 2012: aliquote di personale e mezzi del 3º Reggimento artiglieria terrestre sono mobilitati per l'emergenza maltempo e sono intervenuti per ripristinare la viabilità a Potenza, Melfi, Lagonegro e Forenza.[5]
Onorificenze |
Alla bandiera |
Medaglia d'oro al valor militare | |
«Per il superbo comportamento dei gruppi “Conegliano” ed “Udine” nella campagna italo-greca. Frammisti agli Alpini nel valore e nel sacrificio, costituirono con le loro batterie sui Mali, allo Scindeli, al Golico, come già sul Pindo, i nuclei dai quali partiva l’offesa e sui quali infuriò la resistenza e prese lo slancio il contrattacco. Col tiro dei pezzi, con la baionetta e la bomba, furono valorosi tra i valorosi, Alpini tra gli Alpini. Fronte greco, Pindo, Mali, Scindeli, Golico, 28 ottobre 1940-23 aprile 1941.» — Bollettino Ufficiale 1945, dispensa 9, pag. 488. |
Medaglia d'oro al valor militare | |
«Magnifica compagine di armi e di spiriti, ancor più rinsaldata dai fasti gloriosi della campagna di Albania, coi gruppi "Conegliano", "Udine", "Val Piave", 77ª batteria controcarro, 45° e 47° batterie contraeree, accorreva attraverso tempeste di neve e di gelo a fermare il nemico che, potentissimo per uomini e mezzi, avanzava in altro settore del fronte. Per trenta giorni le batterie del Reggimento, nella piena crudezza dell’inverno russo, senza ripari né ricoveri nella steppa innevata, manovravano impavide, benché duramente colpite, e ricacciavano ovunque l’avversario nel corso di disperati furibondi combattimenti infliggendogli perdite sanguinose. Soltanto quando il nemico era da più giorni alle spalle, il Reggimento, per ordine ricevuto, iniziava il ripiegamento. Benché stremati, gli artiglieri alpini del 3°, con sovrumana forza di volontà, frammischiati agli alpini, riuscivano ad aprirsi un varco attraverso l’accerchiamento nemico, col sacrificio di molti, col valore di tutti. Confermavano così le più pure tradizioni di valore, di abnegazione e di sacrificio dell’Artiglieria alpina italiana. Fronte russo, 15 settembre 1942 - 1º febbraio 1943.» |
Medaglia d'argento al valor dell’esercito | |
— 06 maggio 1976[N 7] |
Decorati |
Medaglia d'oro al valor militare | |
«[6]» |
Alfredo DI COCCO - Capitano, comandante gruppo Oneglia - Monfenere, 18 novembre 1917
Carlo BOTTIGLIONI - Capitano, gruppo Val Tagliamento - Val Bencia-Mali Palcies q. 1430 (fronte greco) 30 dicembre 1940-6 gennaio 1941- Mario CECCARONI - Maggiore ,comando di reggimento - Mali Tabajani Dras e Cais (fronte greco) 14-16 gennaio 1941
- Enrico FRANCO - Capitano, gruppo Udine - Mali Scindeli (fronte greco) 10 marzo 1941
- Giovanni GIACOMINI - Sergente, gruppo Udine - Chiaf e Bunich (fronte greco) 30 dicembre 1940
- Bruno RANIERI - Tenente, gruppo Val Tanaro -Chiaristi e Fratarit (fronte greco) 23 dicembre 1940
Ioao TUROLLA - S.Tenente, gruppo Conegliano - Eleutero (fronte greco) 9 novembre 1940
Giovanni BORTOLOTTO -Sergente, gruppo Conegliano - Russia 30 dicembre 1942- Aldo BORTOLUSSI - Caporale, gruppo Conegliano - Slowiew, Russia 20 gennaio 1943
- Olivo MARONESE - Caporal Maggiore, gruppo Conegliano - Russia 20 gennaio 1943
Scipio Secondo SLATAPER - S.Tenente, gruppo Udine - Russia 16 dicembre 1942-21 gennaio 1943
Comandanti del Reggimento artiglieria |
Comandanti 1915-1943:
Col. Giuseppe REGAZZI
Col. Francesco CAVANDOLI
Col. Prospero TARANTOLA
Col. Vittorio MARANGIO
Col. Enrico SIGNORELLI
Col. Luigi MAZZINI
Col. Enrico CARLINO
Col. Luigi JALLA'
Col. Pietro GAY
Col. Federico MORO
Col. Giuseppe BORANGA.
Comandanti 1951-1975:
Col. Carlo RAVNICH
Col. Guido EMER
Col. Corrado SANGIORGIO
Col. Raffaele BINETTI
Col. Carlo MEOZZI
Col. Renato APOLLONIO
Col. Giovanni DELFINO
Col. Carlo GRAZIOSI
Col. Giuseppe TECILLA
Col. Luciano PLASSO
Col. Fabio MOIZO
Col. Vittorio MENSA
Col. Giorgio DONATI
Col. Angelo BIGLINO
Col. Fulvio MEOZZI
Comandanti dal 1992 - 2018
Col. Camillo DI PAOLA
Col. Luciano ALBERICI DA BARBIANO
Col. Paolo DONNINI
Col. Prisco Enzo FERRIGNO
Col. Claudio MORA
Col. Silvio BIAGINI
Col. Maurizio PAISSAN
Col. Maurizio PLASSO
Col. Michele SANDRI
Col. Antonino INTURRI
Col. Flavio LAURI
Col. Enzo CERUZZI
Col. Romeo TOMASSETTI
Comandanti del Gruppo "Conegliano" |
Ten. Col. Domenico ROSSOTTO
Ten. Col. Luigi CERATO 1.7.1951 - 30.09.1952
Magg. Piero DE SILVESTRI 01.10.1952 - 01.09.1954
Ten. Col. Fortunato D'AMICO 02.09.1954 - 15.08.1955
Magg. Nillo MARTINELLO 18.08.1955 - 22.03.1958
Magg. Fabio MOIZO 23.03.1958 - 18.04.1959
Cap. Fernando GORRET 19.04.1959 - 31.08.1959
Magg. Vittorio GARAVINI 01.09.1959 - 31.03.1961
Ten. Col. Ugo CURINI 01.09.1961 - 20.08.1963
Ten. Col. Battista BERRUTI 21.08.1963 - 02.10.1964
Magg. Renato PENSA 03.10.1964 - 04.03.1967
Ten. Col. Ubaldo VIGILANTE 05.03.1967 - 28.08.1970
Ten. Col. Giuseppe FERRARIS 01.09.1970 - 31.08.1973
Ten. Col. Enrico CHIOLERO 01.09.1973 - 31.08.1975
Persone legate al reggimento |
- Giulio Bedeschi
- Enzo Ferrari
- Giovanni De Broi
Note |
Annotazioni |
^ Composta dalle batterie 13ª, 14ª e 15ª.
^ Proveniente dal 41º Reggimento artiglieria controcarro di Bassano del Grappa.
^ La 9ª Batteria era già in carico dall'anno precedente.
^ erede delle sezioni vettovagliamento e munizioni.
^ Intitolata alla portatrice carnica decorata di medaglia d’oro al valor militare Maria Plozner Mentil.
^ Inserite nella task force "Genio" dell'Esercito.
^ Medaglia concessa per il valore dimostrato durante le operazioni di soccorso alla popolazione in occasione del Terremoto del Friuli del 1976.
Note |
^ abcdef Bianchi, Cattaneo 2011, p. 35
^ abcd Bianchi, Cattaneo 2011, p. 36
^ abcdefghijklmnopqrs Bianchi, Cattaneo 2011, p. 64
^ ab Bianchi, Cattaneo 2011, p. 65
^ Emergenza neve: l'esercito in prima linea Riepilogo attività svolte dall'Esercito per l'emergenza neve al 15 febbraio 2012 Archiviato il 19 ottobre 2013 in Internet Archive..
^ .mw-parser-output .chiarimento{background:#ffeaea;color:#444444}.mw-parser-output .chiarimento-apice{color:red}
Sito Vecio - Scheda del 3º Reggimento Artiglieria da Montagna[collegamento interrotto] - Visto 15 ottobre 2011.
Bibliografia |
- Giulio Bedeschi, Centomila gavette di ghiaccio, Milano, Ugo Mursia, 1994, ISBN 88-425-1746-1.
- Andrea Bianchi e Mariolina Cattaneo, I quaderni dell'Associazione Nazionale Alpini. Il Labaro, Associazione Nazionale Alpini, 2011, ISBN 978-88-902153-1-5.
- Andrea Bianchi, I quaderni dell'Associazione Nazionale Alpini. Il Medagliere, Associazione Nazionale Alpini, 2012, ISBN 978-88-902153-2-2.
- Emilio Faldella, Le truppe alpine nella seconda guerra mondiale, Milano, Cavallotti Editore, 1972.
- Gian Carlo Fusco, Guerra d'Albania, Milano, Feltrinelli, 1961.
- Giovanni Messe, La guerra al fronte russo, Milano, Ugo Mursia Editore, 2005, ISBN 88-425-3348-3.
- Mario Rigoni Stern, Il sergente nella neve, Torino, Einaudi Ragazzi, 2001, ISBN 88-7926-359-5.
Periodici |
- Antonio Bosi, Muli della 23ª batteria, in L'Alpino, nº 14, Milano, Associazione Nazionale Alpini, 15 luglio 1941.
Voci correlate |
- 3º Reggimento Alpini
- 6º Reggimento alpini
- 7º Reggimento Alpini
- 8º Reggimento alpini
Altri progetti |
Altri progetti
- Wikimedia Commons
Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su 3º Reggimento artiglieria terrestre (montagna)
Collegamenti esterni |
Sito Esercito Italiano - Scheda del 3º Reggimento Artiglieria Terrestre (montagna) - Visto 15 ottobre 2011
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